VALBIANDINO.NET

Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Mercoledì, 01 Giugno 2022 06:56

CONSONNI: IL COMMISSARIAMENTO DI BALLABIO DIPENDE DAL SINDACO BUSSOLA

Va avanti a colpi di Comunicati Stampa la "guerra totale" ormai dichiarata tra l'ex Sindaco di Ballabio Alessandra Consonni e l'attuale Sindaco suo successore (ma evidentemente non molto gradito) Bruno Bussola.

La tenace consigliera, detronizzata da ogni incarico insieme ai suoi sostenitori nella (forse ex) maggioranza, rilancia la palla dopo la clamorosa bocciatura del Bilancio presentato dal Sindaco.

L'ultimo comunicato infatti afferma:

"Viste molte inesattezze sulla situazione del Comune di Ballabio, comunico quanto segue:

Il voto contro il bilancio non fa commissariare il paese: in realtà solo Bussola può decidere se farlo commissariare (o rinunciare ai 1.000 euro di aumento al mese)

1) Non è vero che col voto sul bilancio abbiamo commissariato il paese: il bilancio può essere riproposto senza problemi tra 20 giorni, risolvendo la questione degli aumenti.

2) Solo Bussola può far commissariare il paese, rifiutandosi di rinunciare all'aumento di indennità (fino a 1.000 euro lordi) e non riproponendo il bilancio dopo aver risolto la questione degli aumenti.

3) Inesatta l'affermazione circolante "Consonni ha bocciato il Bilancio": il Bilancio ha avuto solo 6 voti a favore su 13, in 7 (tra maggioranza e opposizione) hanno bocciato il Bilancio.

4) Non è stato un voto contro qualcuno: personalmente ho votato anche a favore della parte di bilancio proposto dal sindaco, che non aveva a che fare con gli aumenti.

5) Ho votato contro il bilancio di previsione collegato agli aumenti di indennità perchè il PRIMO IMPEGNO di Nuovo Slancio con i cittadini è che ci saremmo dimessi piuttosto che aumentare i costi della politica: poco conta che i soldi arrivino dallo Stato (oltretutto non è così, perchè l'Irap di questi aumenti graverà interamente sulle casse ballabiesi), ridicolo distinguere tra denaro pubblico statale e denaro pubblico comunale: sono sempre soldi tirati fuori dalle tasche dei cittadini.

In sostanza, Bussola può evitare il commissariamento con un serio confronto interno. Non vorrei, invece, che infervorato da una curiosa onnipotenza da social, dopo aver fatto la guerra a tre assessori e a un capogruppo volesse affondare l'intera maggioranza.

Alessandra Consonni "

È probabile comunque, se qualcuno non farà un passo indietro, il commissariamento dell'amministrazione, nonostante Bussola, per salvare il salvabile, abbia chiesto persino il supporto della minoranza di "Ballabio Futura" , a cui aveva promesso gli incarichi tolti ai "dissidenti" (in una nuova eventuale ma improbabile riedizione del Governo Lega-PDS di cui i ballabiesi si ricorderanno, avvenuto negli anni '90) , supporto che naturalmente è stato negato.

 

Aspettiamo i prossimi Comunicati ..

Leggi tutto...
Mercoledì, 01 Giugno 2022 06:40

Inaugurata la Mostra “Carlo Mauri, nato in salita”

in Cultura

Presentata e inaugurata martedi pomeriggio al Palazzo delle Paure la mostra dedicata a Carlo Mauri, realizzata in occasione dei quarant’anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 31 maggio 1982, un allestimento che trova spazio nel Polo della Montagna, al 3° piano della sede museale di piazza XX Settembre.

Ideata dal servizio cultura e grandi eventi del Comune di Lecco e curata da Francesca Mauri e Paolo Vallara, la mostra “Carlo Mauri, nato in salita” si inserisce nell'ambito della rassegna "Lecco Ama la Montagna” e sarà visitabile fino al 30 novembre, il martedì dalle 10 alle 14, dal mercoledì alla domenica dalle 10 alle 18.

Al momento inaugurale sono intervenuti il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, l’assessore all’Attrattività territoriale del Comune di Lecco Giovanni Cattaneo, i curatori della mostra Paolo Vallara e Francesca Mauri, figlia dell’esploratore, il presidente di Acel Energie Giuseppe Borgonovo e Andrea Lanfri, atleta paralimpico e alpinista. Inoltre, in collegamento da Oslo, ha preso parte e parola Reidar Solsvik, curatore del museo Kon-Tiki, dedicato all’antropologo Thor Heyerdahl.

Così l’assessore all’Attrattività territoriale del Comune di Lecco Giovanni Cattaneo: "La città è riconoscente verso Carlo Mauri e la sua famiglia: l'allestimento di questa mostra rilancia il nostro impegno a coltivare una forma particolare di memoria, quella educante. A chi ha conosciuto l'uomo Carlo Mauri diamo l'occasione per rimettersi in contatto con la sua creatività esploratrice, a chi è più giovane offriamo un'esperienza di viaggio oltre il confine della quotidianità, delle proprie certezze, del proprio limite cognitivo e fisico. Lecco è un'eccellenza internazionale in campo alpinistico ma anche scientifico e riabilitativo: le montagne che osserviamo ogni giorno quando camminiamo per le vie della città sono un invito a salire in alto ma anche uno straordinario laboratorio a cielo aperto per sperimentare anche oggi - come ci ha insegnato Mauri - nuove tecnologie a supporto della nostra capacità di ripartire dopo un infortunio, un incidente, una malattia. Siamo tutti nati in salita, Carlo Mauri ci aiuta a prenderne consapevolezza".

L’esposizione apre una finestra sui singolari viaggi di Carlo Mauri, in cui il tema dell’esplorazione diventa occasione per raccontare, altre che l’esploratore e lo scalatore, l’uomo stesso, nelle sfide affrontate e le avventure vissute, ma anche le disavventure, come quell’infortunio al piede, causato da una caduta a Checrouit, Courmayeur. Tra le esperienze più significative ci fu la partecipazione, tra il 1969 e il 1970 in qualità di fotografo e reporter, alla spedizione dell’antropologo norvegese Thor Heyerdahl nell’oceano Atlantico, a bordo dell’imbarcazione RA, realizzata in giunco. In questa occasione conobbe il medico russo Yuri Aleksandrovich Senkevich, che lo avvicinò alla rivoluzionaria tecnica di chirurgia ortopedica del collega Gavril Abramovič Ilizarov, che gli consentì la piena ripresa della funzione deambulatoria; fu la lungimiranza dello stesso Mauri a portare in Italia la scuola di pensiero del medico sovietico.

In piazza XX Settembre, ad annunciare la mostra, l’opera dell’artista Jetmir Pjeternikaj, che rappresenta l’apparato dell’ortopedico russo Ilizarov, una struttura alta 3,5 m, con un peso complessivo di circa 400 kg, realizzata proprio in occasione dell’esposizione promossa dal Comune di Lecco dedicata a Carlo Mauri.

Leggi tutto...
Mercoledì, 01 Giugno 2022 06:31

Sindacati preoccupati per interruzione ferrovia Colico-Tirano

Interruzione tratta ferroviaria Colico-Tirano, RFI chiarisca modalità e conseguenze

A partire dal 26 giugno e per una durata stimata di 75 giorni, RFI ha previsto la chiusura completa della tratta ferroviaria che collega Colico a Tirano per lavori di manutenzione. Si parla di 70km di linea su cui quotidianamente si prevedono 64 corse di treni, che dovranno quindi essere rimpiazzati da bus sostitutivi.

Diversi sono gli aspetti poco chiari dell’iniziativa per i quali vorremmo delle risposte da parte di RFI, in qualità di mandataria della lavorazione in oggetto. Vorremmo innanzitutto capire perché i lavori da effettuare (sostituzione delle rotaie), che sono in realtà di routine, comportano in questo frangente specifico ben 75 giorni di chiusura completa della linea, quando potrebbero essere eseguiti nelle ore notturne come avviene di norma, tanto più se venisse confermata la notizia che sul mercato non sarà disponibile la quantità di materiale necessaria a completare tutta la tratta.

In secondo luogo, RFI dovrebbe esplicitare come intende affrontare i disagi causati in termini di viabilità da questo stop così prolungato. Considerando che i treni diretti necessitano di 3-5 bus sostitutivi, se si moltiplicano questi numeri per le 64 corse giornaliere di cui sopra si ha un totale di 120 corse autobus che per oltre due mesi intaseranno le strade, senza contare poi i mezzi pesanti che dovranno trasportare i prodotti aziendali in sostituzione dei treni merci (ad esempio la Levissima). Questo ingente aumento del flusso di autoveicoli e autotrasporti sulla Superstrada 36 e 38 non potrà che avere pesanti ricadute sia da un punto di vista ambientale, con un incremento dell’inquinamento nelle zone dell’alto lago e della Valtellina, che per la stagione turistica, inevitabilmente compromessa, oltre a pesanti risvolti sulla vita dei pendolari.

Infine, vorremmo capire quali saranno le implicazioni per i lavoratori normalmente attivi sulla tratta, che a oggi non hanno garanzie su come saranno impiegati e su quali mansioni saranno loro assegnate. Siamo in attesa di conoscere il piano dell'azienda, ma è probabile che ci saranno parecchi esuberi temporanei di personale e che le ferie fruibili non saranno sufficienti a coprire l’intero periodo di inattività.

Andrea Frangiamore, Segretario generale FILT CGIL Lecco e Sondrio: “Ci sembra incredibile che un tema tanto delicato come quello della chiusura dell’unico tratto di ferrovia che attraversa il nostro territorio passi così in sordina. Siamo preoccupati, oltre che per i lavoratori - su cui non ci è stata data ancora garanzia rispetto agli strumenti da utilizzare in relazione a ferie, cassa integrazione, trasferimenti temporanei o “altro” - anche per i pendolari e la stagione turistica. Ci saranno poi gravi ripercussioni ambientali, che nel 2022 dovrebbero essere una questione al centro dell’attenzione. E’ assurdo che non ci sia un dibattito su questo tema tra le istituzioni pubbliche: RFI e la politica del territorio si assumano le responsabilità di quello che oggi si rappresenta come un disagio, ma che rischia di essere un disastro per l’intera Valle, per chi la vive e per chi ci vorrebbe venire in vacanza.

FILT CGIL Lecco, unitamente a quella di Sondrio, si impegnerà a richiedere un tavolo di confronto sindacale sul tema a RFI presso le sedi opportune.

Leggi tutto...
Mercoledì, 01 Giugno 2022 06:27

Sciopero scuola. Il Governo riapra l’interlocuzione

Si è svolto lunedi 27 Maggio  in tutta Italia lo sciopero della scuola indetto dai Sindacati di Categoria Flc Cgil, Cisl scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda Unams, in seguito alla mancata risposta da parte del Governo alle richieste delle organizzazioni sindacali di modifica del DL 36 su formazione e reclutamento recentemente approvato.

Tre i punti essenziali su cui è mancata ogni forma di possibile mediazione:

lo stralcio completo delle disposizioni di legge che incidono sulla libera contrattazione

l’individuazione di risorse finanziarie adeguate per procedere al rinnovo contrattuale

la stabilizzazione del personale precario che viene enormemente penalizzato dalle nuove regole

 

Il Segretario Generale CISL, Luigi Sbarra “La grande partecipazione allo sciopero della scuola di oggi deve ora indurre il governo a tornare sui propri passi riaprendo subito il dialogo con i sindacati. La scuola è il futuro del paese. Deve essere messa al centro dei processi di sviluppo e di investimenti pubblici. Con il decreto legge 36 il governo ha percorso una strada sbagliata: si interviene per legge su aspetti che riguardano la disciplina del rapporto di lavoro e su materie contrattuali come il salario e la formazione, con soluzioni del tutto inadeguate rispetto all’obiettivo di sostenere la qualità del lavoro con un supporto formativo e di aggiornamento generale e sistematico”.

“Sul tema della formazione – sostiene Matteo Giammanco, Segretario Generale della CISL SCUOLA MBL – riconosciuto come centrale anche dal PNRR e da tutto il mondo datoriale, non possono più esserci dilazioni. L’iter formativo deve riguardare tutte le professionalità della Scuola, non può essere ridotto a strumento selettivo finalizzato all’erogazione di benefici “una tantum” a quote ristrette di personale”.

Leggi tutto...
Martedì, 31 Maggio 2022 10:57

BOCCIATO IL BILANCIO DELLA GIUNTA A BALLABIO

Ripicca della minoranza della Maggioranza verso il Sindaco Bussola di Ballabio: bocciato il Bilancio comunale e soprattutto l'emendamento per aumentare le indennità al Sindaco. Questo il comunicato inviato dall'ex Sindaco Alessandra Consonni, in opposizione ormai aperta con la ex maggioranza del Sindaco Bussola per il "caso Combi ",  cioè la ditta Combi Arialdo  che si vuole spostare sul prato del Barech, sulla strada per Morterone , con l'appoggio (finora) della maggioranza.

"Bocciato il Bilancio a Ballabio: l'aumento delle indennità di sindaco e giunta incompatibile

con l'impegno di Nuovo Slancio a non accrescere i costi della pubblica amministrazione"

Il consiglio comunale di Ballabio, con il contributo determinante di tre esponenti eletti nella lista di Nuovo Slancio, ha bocciato il Bilancio di previsione 2022-2024. Di seguito l'intervento dell'assessore Alessandra Consonni, anche a nome dei consiglieri Luca Pirovano e Marco Pedrazzini.

"Nel documento di Bilancio che stasera siamo chiamati a votare, per noi e, sono certa, per chi ha creduto in Nuovo Slancio, c'è un motivo di particolare delusione. Nuovo Slancio per Ballabio è nato, con una sana volontà di cambiamento, con l'obiettivo di rispondere in maniera positiva al sacrosanto desiderio di antipolitica che c'era e c'è tra i cittadini. La sfida, era quella di realizzare una alternativa alla casta, a cominciare dallo spirito volontaristico di questo impegno.

Appena insediati, 7 anni fa, avevamo eliminato persino i rimborsi spese di sindaco e assessori, avevamo passato al setaccio ogni spesa nel quadro di una promessa che era il punto fondamentale del nostro impegno: non aumentare mai tariffe e tasse, ad ogni costo. Ce l'abbiamo fatta a mantenere la nostra parola, che credo sia alla base di tutto il resto. Oggi, invece, in un momento di gravi difficoltà per i cittadini, apprendo che nel Bilancio troverà spazio l'infausto provvedimento che dispone l'aumento delle indennità di sindaco e assessori, a partire da gennaio di quest'anno.

L’incremento che scatta sin d'ora, verrà applicato integralmente dal 2024 quando il sindaco di Ballabio percepirà, infine, un bell'aumento di ben 1.000 euro lorde al mese per un totale di 3.036,00 euro lordi rispetto agli attuali 1.952,21 lordi . Teniamo presente che già oggi il sindaco di un piccolo paese come Ballabio riceve una dignitosa indennnità di circa 1.500 euro netti al mese e che può svolgere, parallelamente, la propria attività.

Questo aumento contraddice vistosamente il vincolo morale a non ritoccare al rialzo i costi della pubblica amministrazione. Si dirà che il Comune recepisce una legge nazionale e che i soldi arrivano dallo Stato. A parte il fatto che non è precisamente così, perchè l'Irap di questi aumenti graverà interamente sulle casse ballabiesi, troviamo che sia una questione di lana caprina distinguere tra il denaro pubblico statale e il denaro pubblico comunale: all'origine, in entrambi i casi, ci sono il lavoro e i sacrifici dei cittadini, che aumenti da 1.000 euro al mese se li possono scordare. Ad aprile i poliziotti hanno avuto un aumento di circa 100 euro lordi, e sembra una grande conquista. In conclusione, rifiutiamo ovviamente l'aumento.

Indichiamo a sindaco e assessori l'esempio virtuoso di altri sindaci e assessori che in varie parti del Paese hanno rinunciato a tenersi questo supplemento di soldi dei cittadini. Per queste ragioni, saldi nei nostri principi di sempre, annunciamo il voto contrario."

 

31 maggio 2022

Leggi tutto...
Martedì, 31 Maggio 2022 09:46

BIVONA CHIAMA INTROBIO: DALLA SICILIA ALLA VALSASSINA CON IL CUORE

Cos'hanno in comune Bivona, 3800 più o meno abitanti targati Agrigento e Introbio, 2.000 più o meno abitanti targati Lecco?

Bene, da alcune settimane Bivona e Introbio hanno in Comune (con la "C" maiuscola perché trattasi del Municipio) una riproduzione dei due paesi realizzata dallo stesso artista, il funzionario dell'Agenzia delle Entrate, oggi felicemente in pensione, Paolo Cuccia.

Un omaggio a Introbio da parte di un "immigrato" non è cosa di tutti i giorni, soprattutto a queste latitudini, ma Paolo riserva solo parole dolci per i suoi compaesani del nord. "Sono stato accolto bene, ho tanti amici e mi sono affezionato talmente tanto che, a differenza di altri, non sento il richiamo del mio paese natale, anche se, ovviamente, le radici sono sempre là".

Il suo pensiero, però, si spinge ancora oltre, visto che ha voluto "approfondire la storia di Introbio, conoscerne le famiglie, in modo da comprendere appieno la realtà in cui vivo" e, in fondo, "alla fine ci siamo creati delle radici anche qui ed oggi posso dire che sono molto profonde".

E così ha imparato tanto "e molte cose le racconto anche agli introbiesi, ad esempio ho fatto scoprire delle erbe mangerecce prima sconosciute tipo il radicchio dell'orso che raccolgo in Valbiandino su, alla Pio X. E' un'erba molto usate in Trentino e in Alto Adige, ed ora anche qui".

Il lavoro per riprodurre una Introbio dei secoli scorsi è iniziato anni fa con la collaborazione di un altro introbiese benemerito, Gerardo Calvanese, ma è stata la "pausa" Covid a consentire a Cuccia di portare a termine un'opera che oggi fa bella mostra di sé all'ingresso di Villa Migliavacca.

E l'altra sua opera, quella riguardante Bivona (misura 4,20 metri x 1,80, mentre per Introbio sono bastati 1,80 x 1,35), è parimenti ospitata in una sala apposita nel Municipio del borgo agrigentino immerso nel parco dei Monti Sicani.

Insomma, una bella storia d'amore che un siciliano ha intrapreso con la nostra Valle, destinata a durare nel tempo e divenire patrimonio di tutta la cittadinanza che può ammirare ed apprezzare il grande gesto di Paolo Cuccia che ha voluto così ringraziare i suoi "nuovi" compaesani offrendo loro un'opera che è andata ad arricchire il patrimonio di Villa Migliavacca e del Comune di Introbio.

IMG20220525182044

 

 

Leggi tutto...
Martedì, 31 Maggio 2022 06:37

"Sul disgusto del formaggio", in Libreria

in Cultura

invito alla presentazione in libreria, il 31 maggio, ore 18.00, del nuovo volume pubblicato dalle nostre edizioni Polyhistor: Sul disgusto del formaggio, a cura di Franco Minonzio (Lecco, Polyhistor, 2022) opera del filosofo olandese del '600 Marten Schoock, una discussione scientifica molto interessante sulle idiosincrasie alimentari, innanzitutto sulla ripugnanza verso il formaggio. Marten Schoock, in un secolo ancora sospeso tra credenze dogmatiche e verità sperimentali, ha provato a dare una risposta a domande di fronte alle quali il pensiero medico del tempo era silente: per quale ragione un cibo - in particolare il formaggio - ci disgusta già solo alla vista? Di cosa è indizio la ripugnanza di un odore? Come e perché subentra l'associazione di un cibo con sostanze rivoltanti? Schoock lo ha fatto elaborando una spiegazione teorica, ma anche inserendo nel suo libro una serie di 'casi clinici' attinti ad una sterminata serie di autori e di testi.

 

Attualmente imperversano sui canali televisivi, nazionali e locali, programmi di intrattenimento sul cibo, dei quali difficilmente si potrebbe sostenere che abbiano l'intento di far pensare: una via facile, un poco invadente e spesso del tutto eccessiva, per entrare nelle case.

Inaugurando la nuova collana "Il piacere onesto. Cibo, letteratura, antropologia", Polyhistor Edizioni vuole andare nella direzione opposta. Fortissimo è il legame tra il cibo e il mondo sociale, e l'accesso al cibo misura l'ingiustizia di un sistema di appropriazione dei beni essenziali. E', quello con il cibo, un legame che attribuisce ad esso valori antropologici i quali richiedono di essere studiati e compresi storicamente, nella loro rappresentazione linguistica e simbolica.

 

Graditissimo ospite a presentare il volume il Prof. Alberto Capatti, storico della gastronomia, cui si devono libri fondamentali, già rettore dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

Marten Schoock. Nato a Utrecht nel 1614, stu-

diò a Franeker, Leida e Utrecht, dove si addot-

torò in filosofia nel 1636, sotto la guida di Hen-

ricus Reneri. Qui divenne, nel 1638, professore

straordinario di retorica, e dopo un breve pas-

saggio a Deventer, dal 1640 ottenne l’incarico

di docente di logica e di fisica a Groninga, dove

rimase fino al 1666, quando si trasferì, come

professore di storia e storiografia del Principe

Elettore di Brandeburgo, a Francoforte sull’O-

der, dove morì nel 1669. Aristotelico ortodos-

so, pervicace anticartesiano, polemista vigoroso

anche su temi storico-politici, fu polimate dalla

sfrenata curiositas naturalistica, non diversa-

mente dai più noti Athanasius Kircher e Kaspar

Schott, che egli criticò aspramente. Nell’ambi-

to specifico delle scienze della natura, Schoock

scrisse un numero impressionante di trattati

eruditi, di vistosa stravaganza ed apparente

disorganicità: Dissertatio de ovo et pullo (1643),

Tractatus de inundationibus (1652), Tractatus

de turffis (1658), Tractatus de anima bellua

Leggi tutto...
Martedì, 31 Maggio 2022 06:19

IL FIORE DEGLI ALCHIMISTI

Cresce in abbondanza anche nei nostri prati dove spicca per il colore giallo intenso dei suoi petali che a maturazione si ripiegano verso l’esterno lasciando spazio ad una fitta colonia di pistilli concolori ai quattro petali. I botanici lo chiamano Chelidonium majus, utilizzando il latinorum introdotto come sempre dall’immarcescibile Carl Nilsson Linnaeus (per noi Linneo) nella seconda parte del Settecento. L’etimologia, come spesso accade in botanica, fa riferimento al termine greco chelidon che significa “rondine”.

Secondo alcuni perché l’essenza fiorisce nel periodo di arrivo delle rondini e si conclude quando ripartono per il sud. Ma altri sostengono che il nome proviene dall’impiego che questi uccelli migratori fanno del lattice giallastro emesso dagli steli spezzati e che sarebbe in grado di aiutare i rondinini appena nati ad aprire gli occhi. Una specie di collirio naturale, insomma. Ma c’è chi giura che l’appellativo derivi dal latino: “coeli donum”, dono del cielo, imposto dagli alchimisti (fra i quali, nel XVI secolo, spiccava Paracelso) che con la ricerca della “pietra filosofale” puntavano a ricavare oro dai fiori gialli affidandosi alla cosiddetta “teoria delle similitudini” in base alla quale dal trattamento alchemico di un fiore giallo poteva essere prodotto l’oro giallo.

Un tempo il lattice del Chelidonio veniva impiegato anche per l’asportazione di calli, porri e verruche. In epoche più remote con il “succo” (piuttosto aggressivo) di questa pianta erbacea, come spiegavano Galeno e Dioscoride, si curavano l’itterizia e in generale le patologie epatiche. SI tratta comunque di un’essenza tossica in tutte le sue parti e, se volete liberarvi di un callo o di un porro, lasciate perdere il fai da te, l’omeopatia o la pietra filosofale: molto meglio ricorrere al farmacista.

Leggi tutto...
Pagina 418 di 724