UN DRONE SUL PIAN DELLE BETULLE
Il Pian delle Betulle, è un alpeggio posto a 1500 m s.l.m. nel comune di Margno, in provincia di Lecco.
Il Pian delle Betulle, è un alpeggio posto a 1500 m s.l.m. nel comune di Margno, in provincia di Lecco.
Appello per Lecco inaugura un murales che denuncia la violenza sulle donne
Sabato 4 settembre alle ore 16.00 davanti al cancello di ingresso del Parco Belgiojoso, Appello per
Lecco inaugurerà il murales realizzato in via Don Pozzi dalla giovane artista Elisa Veronelli, che ha
interpretato un tema caro ad AxL e sostenuto con particolare determinazione dal membro del
Consiglio direttivo Marialuisa Reatti: la denuncia di femminicidi e violenza sulle donne.
Avremo il privilegio di avere come madrina d'eccezione Alessandra Kustermann, Direttore del
Pronto Soccorso Ostetrico della Clinica Mangiagalli, che nel 1996 ho fondato in Mangiagalli il "Centro
medico specialistico di assistenza per i problemi della violenza alle donne e ai minori" noto come
Soccorso Violenza Sessuale e Domestica (SVSeD): un Pronto Soccorso per vittime di violenza
sessuale e domestica, riconosciuto nel 1998 come centro di riferimento regionale lombardo. La
prof.ssa Kurstermann è inoltre membro del tavolo permanente per la prevenzione e il contrasto
alla violenza contro le donne della Regione Lombardia
All'inaugurazione sarà presente Don Agostino Frasson della comunità don Guanella che benedirà
l'opera.
Invitati l’Assessore alle pari opportunità del Comune di Lecco Renata Zuffi e l’intera commissione
pari opportunità del Comune di Lecco che ha gentilmente concesso il patrocinio all’opera.
Si ringrazia la famiglia Pontiggia per aver messo a disposizione il muro di loro proprietà in via don
Pozzi.Alla cerimonia prenderanno parte anche il Presidente di appello per Lecco Rinaldo Zanini e il
capogruppo in consiglio comunale Corrado Valsecchi.
(Per Appello per Lecco - Il Presidente Rinaldo Zanini)
Di nascosto come un ladro di lusso, sul suo jet privato, senza essere salutato ne` da un dirigente ne` da un tifoso, Ronaldo se ne e` andato in silenzio da Torino verso Manchester, dopo aver passato quasi tutta l`estate a negare di essere interessato ad un trasferimento. Il suo stipendio di 57 milioni l`anno ha ripagato i 33 gol annuali concessi dal campione (101 gol in tutto, con gli accessori all`incirca un milione e mezzo di euro a gol). Un vero campione pero` dovrebbe essere piu` uomo che libretto degli assegni: altrimenti, anche se questi sono milionari, rimarra` soltanto un poveretto .
Per cominciare vorrei ricordare un significativo intervento di Jacopo Scandella, giovane e intelligente consigliere regionale del PD quando e` venuto a Introbio per esporre una ricerca da lui organizzata sulle Comunita` Montane, dal punto di vista demografico, economico e sociale, compresa la Valsassina.
"Guardate - disse Scandella, in un incontro a cui erano stati invitati molti Sindaci, che purtroppo non hanno partecipato - che il PNRR che il Governo Draghi ha presentato in Europa, per avere i famosi 300 miliardi di euro, e` una grande opportunita` per tutti i territori, ma dobbiamo decidere se utilizzarli per interventi magari anche utili ma tutto sommato limitati (il marciapiede, la strada, qualche rattoppo) oppure per interventi davvero strutturali che aprano delle opportunita` per il futuro".
Ecco, proprio qui sta il punto (Scandella e` uomo di Montagna, viene dalla Val Brembana) : si apre ora una fase in cui i denari cadono a pioggia , molti anche, a scalare, dalla Regione Lombardia, che ho l`impressione voglia farsi perdonare una gestione del Covid, soprattutto l`anno scorso, a dir poco problematica.
Ma, come nella vita reale, nulla e` gratis: sono denari che i nostri giovani poi dovranno rimborsare con gli interessi negli anni futuri. La domanda vera quindi e`: come vogliamo utilizzarli, per rattoppi, strade o stradine, interventi limitati che non portano molto lontano ?
Oppure finalmente vogliamo cominciare a pensare in modo un po` piu` ampio, alla Valsassina del futuro, non nell`interesse di un singolo paesello piuttosto che di un altro, ma nel suo complesso ?
Ecco, questo e` il punto: la Valsassina ha il grosso handicap di una suddivisione amministrativa troppo spezzettata in piccoli Comuni, e tanti troppi Sindaci, ognuno dei quali pensa al "suo" marciapiede . Ma sarebbe decisamente l`ora di "cambiare passo".
E` anche per questo che non mi riscaldano piu` di tanto polemiche o polemichette sulle singole strade: dobbiamo fare molto di piu`.
Sarebbe l`ora di creare un vero "think tank", un gruppo autonomo di "pensatori", di persone esperte di amministrazione, cultura, economia, scienze giuridiche, che si metta finalmente intorno a un tavolo e cominci realmente a pensare alla Valsassina non solo di domani, ma soprattutto di dopodomani.
A partire da alcune domande forse non molto semplici, ma fondamentali:"Come possiamo fare per rilanciare l`Economia del territorio, e non solo l`edilizia, ma anche le altre imprese"? "Come possiamo aiutare l`Artigianato locale" ? "Come sviluppare l`Allevamento, l`Agricoltura, i Caseifici, insomma quei settori che da sempre sono caratteristici della Valsassina" ? "Quali sono le riforme strutturali che possono fare da leva non solo per pochi, ma per il maggior numero di persone"? "Quali servizi possiamo implementare, per migliorare la qualita` della vita dei residenti ? Trasporti ? Scuola ? Servizi sanitari ?"
E infine il Turismo : " Vale la pena investire sul Turismo invernale, dato che il riscaldamento globale del Pianeta rischia di far diventare Bobbio come i Piani Resinelli (cannoni sparaneve artificiale a parte) , oppure meglio investire sul Turismo estivo, che quest`anno e` andato abbastanza maluccio, soprattutto a Luglio, migliorando l`offerta, per esempio incentivando alberghi e bed&breakfast" ?
E per la Viabilita`: "Vogliamo fare qualcosa per collegare decentemente la Valsassina al Nord e alla Valtellina, oppure dobbiamo continuare con una strada franosa (al momento tuttora chiusa da ormai tre settimane, e non si sa quando riaprira`) il cui tracciato e` stato inventato dagli Austriaci ai tempi di Maria Teresa "?
Ecco, basterebbero poche semplici domande, poste da una Commissione appositamente creata che abbia uno sguardo ampio sul futuro: ma finche` invece ognuno continuera` a guardare al suo "particulare", come diceva Guicciardini, non andremo molto lontano, e avremo soltanto sprecato l`ennesima occasione !
Annunciato il Calendario delle partite di calcio di I Categoria, il CSC Cortenova esordira` quindi contro l`Olympic Morbegno nello Stadio Amanzio Toccalli di Morbegno Domenica 19 Settembre alle ore 15,30
C’è tempo fino a venerdì 10 settembre per effettuare le iscrizioni alla fase territoriale dei campionati nazionale di calcio Csi per la stagione 2021-22.
Le quote di iscrizione ai vari campionati vengono riproposte così come nella stagione 2019/2020; inoltre verrà riconosciuto un bonus di circa il 30% della quota versata due anni fa ad ogni squadra iscritta nella stagione 2019/20 dall’under 13 in su, e che rinnoverà l’iscrizione al campionato 2021/22 anche se in categorie diverse.
TECNICO QUALIFICATO
Per tutti i campionati riconosciuti di prevalente interesse nazionale è confermato il requisito del tecnico qualificato per ogni squadra iscritta.
Per tecnico qualificato s’intende un tesserato che abbia frequentato un corso di istruttore o di allenatore per la disciplina sportiva praticata, iscritto al CEAF ed in regola con gli aggiornamenti ed i pagamenti (se previsti).
Le squadre o società che non hanno un tecnico qualificato, potranno ugualmente iscriversi ai vari campionati, a condizione che l’allenatore segnalato parteciperà al corso allenatori che verrà indetto nel mese di settembre, e potrà esercitare il proprio ruolo, usufruendo di una deroga valida fino al termine del corso.
Alle gare di campionato, potranno essere iscritti nella distinta, in qualità di allenatore o tecnico (1°, 2°, aiuto, ecc), solo tesserati che siano in regola con la relativa qualifica di disciplina. I tecnici in deroga dovranno essere inseriti a penna.
CSI LECCO CUP
Inoltre, anche in questa stagione ci sarà la Csi Lecco Cup, manifestazione dedicata alle categorie giovanile del calcio Csi che si svolgerà in tre fine settimana di questo autunno. Le date previste sono, per la prima giornata sabato 25 e domenica 26 settembre, seconda giornata il 2 e 3 ottobre (per gli Under 10-12) o infrasettimanale (cat. ragazzi, Allievi, Juniores e Top Junior), eventuale terza giornata infrasettimanale per tutte le categorie.
Finali in calendario il 2 e 3 ottobre per le categorie Ragazzi, Allievi, Juniores e Top Junior, il 9 e 10 ottobre per le categorie Under 10 e 12.
Le iscrizioni delle squadre (costo 10€ per squadra) andranno formalizzate sul portale campionati entro domenica 19 settembre e per questa-- edizione la Csi Lecco Cup si arricchirà dell'opzione minivolley per la categoria Under 10, con possibilità di concentramenti da organizzarsi nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2021.
Per ulteriori informazioni e iscrizioni potete visitare:
ISCRIZIONI CAMPIONATI DI CALCIO 2021-22
CSI LECCO CUP 2021-22
http://www.csi.lecco.it/In_primo_piano/LA_CSI_LECCO_CUP_2021_APRE_LA_NUOVA_STAGIONE_SPORTIVA.html
Grazie a un contributo per l'efficientamento energetico, l'Amministrazione sta provvedendo alla sostituzione dei 355 punti luce del territorio comunale con lampade LED di ultima generazione che garantiscono una miglior illuminazione e un risparmio sui costi.
L'importo dei lavori è pari a € 59.000,00 completamente finanziati dallo Stato. La società che sta provvedendo alla sostituzione è Enel Sole.
Ho letto su Valbiandino.net che il 19 settembre 300 (più o meno) sciamannati correranno per 42,390 kilometri (leggasi: quarantaduemilatrecentonovanta metri lineari) su e giù per le Grigne. Totale: 3900 metri di dislivello positivo. Cioè tutti di salita. Non avevo ancora finito di leggere il titolo che già sudavo come l’albero di Van De Sfroos (“La balera” in “Breva e Tivan”; 1999). Però l’ho fatta anch’io la mia sky marathon. Forse non comprendeva difficoltà tipo D+. E forse era anche un po’ meno lunga. Vabbé, non ho mai corso nemmeno per un metro.
Però che fatica, ma una fatica… Insomma uno (molto tempo fa) aveva posto la seguente la domanda “Perché vai in montagna?” e l’altro (non ricordo più chi) aveva risposto “Perché è lì”. Vi pare una risposta seria? Ecco. Invece io ho dato la stessa sciagurata risposta con valore affermativo a una domanda, simile nello spirito anche se diversa nella lettera. Che suonava più o meno in questi termini: “Domani andiamo a camminare?” Era sottinteso “in montagna”. Lo sapevo. Lo sapevo sì. Certo che lo sapevo. Ma ho risposto da eroe tragico, classico, stupido. Tipo Oreste e i suoi fratelli. E così ho bofonchiato “Va bene, vengo anch’io. Basta che non guardate il cronometro come al solito”. Purtroppo nessuno mi ha risposto jannaccianamente (orribile!) “No tu no”. Avrei potuto opporre un rifiuto, dire “un no più strano, più inaspettato, più scandaloso che mai”.
Ma ho scriteriatamente preferito prendere esempio dalla monaca di Monza. E la mattina di venerdì 13 agosto 2021 d. C. alle ore 7.34 a. m. due automobili hanno fatto il loro ingresso nell’abitato di Premana. Subito, il primo problema: trovare un parcheggio fra le decine e decine di vetture che occupano ogni anfratto possibile nel territorio urbano. Ovvio, è quasi Ferragosto. Davvero qualcuno pensava che fosse così facile? Dopo una serie imprecisata di tentativi infruttuosi penetriamo in un parcheggio con posti liberi. Ovviamente a pagamento. Non c’è alternativa. Lasciamo le macchine e poco dopo (ore 8.05 a. m.) imbocchiamo un ripidissimo sentiero che si inerpica verso l’alpe Deleguaggio. Magari non è troppo lontana.
Trascorrono 15 o 20 minuti di ansimi e tachicardia quando il Manfred lancia un grido d’allarme: “Ho dimenticato il cellulare in macchina. Devo tornare a prenderlo. È praticamente nuovo.” Sono quasi contento. Almeno riprendo fiato. Così mi siedo su un sasso bitorzoluto (l’unico disponibile) e, riposando, mi torturo la natica destra e sinistra alternativamente cercando invano una posizione indolore. Alle 8.50 circa, il Manfred torna entusiasta. “L’ho trovato. Ma non l’avevo dimenticato in macchina. L’avevo lasciato sul tettuccio”. Affermazione accompagnata da un paio di succulenti vaffa indirizzati con estrema precisione verso il Manfred medesimo. Si riparte verso gli alpeggi della Val Varrone. Strada facendo scopro che la Bibbia aveva ragione. Almeno su un punto.
I giganti sono esistiti e qualcuno di loro, in tempi immemorabili, doveva aver tracciato il percorso lungo il quale stiamo procedendo: “In quel tempo c'erano sulla terra i giganti, e ci furono anche in seguito, quando i figli di Dio si unirono alle figlie degli uomini, ed ebbero da loro dei figli.” (Genesi 6:4). Ecco perché tutto il sentiero è disseminato di gradoni alti più di mezzo metro. Protendere la gamba a monte non è difficile. È difficile recuperare la gamba a valle. Dice: “Ma in salita è sempre così.” Vero. Per questo preferisco la pianura. Tutt’al più la discesa, meglio se umbratile e ricoperta di morbida erbetta.
La “gita” prosegue mentre lo zaino comincia a pesarmi sulle spalle e sulle gambe. Ma dopo un’altra mezz’ora di scalata mi ricordo di non avere uno zaino. Sono leggero come una piuma. Ma allora perché le gambe e il fiato sono così pesanti? Andiamo avanti. Ascolto assorto il ritmo parossistico del mio respiro e il chiacchiericcio di Mara che, davanti a me, cinguetta senza tregua dimenticandosi certamente di respirare. Ma alla fine tutto ha una fine (anadiplosi scaramantica). Almeno così credevo. Infatti dopo alcuni minuti/ore il capo (Giacomo) lancia un avvertimento: “Ecco le baite, vedete? Siamo quasi arrivati.” L’indice punta in alto. Molto in alto. Troppo in alto. Lassù, a distanze siderali, minuscole e irraggiungibili, si materializzano alcune costruzioni in pietra. “Quasi arrivati?” Vabbè. Altri venti minuti di rantoli e coronarie sgarrupate, mentre Michela continua ad individuare funghetti qua e là lungo il sentiero. Lo fa da quando siamo partiti: si ferma, li esamina uno ad uno, poi riparte e con una corsetta si riporta in coda al gruppo. Stop and go, per tutta la strada (ma come fa?), fino a Deleguaggio che finalmente raggiungiamo. Sono ancora virtualmente vivo (credo) e mi stravacco sull’erba dell’alpeggio. Molto bello e ben tenuto. Panorama mozzafiato. (Fiato? È già mozzato di suo).
Non ci resta che il ritorno via Premaniga. Questi erano i patti. Poi Giacomo guarda in alto e chiede a un signore panciuto dove si trovano i Laghitt. Altro indice puntato verso l’alto e sentenza desolante: “In mezz’oretta siete su.” Mara guarda affascinata il pendio che si inerpica verso il nulla e propone ciò che temevo: “Ci facciamo un salto?”. Nooo! I Laghitt no, non mi interessano, non li voglio nemmeno vedere; voglio fortissimamente tornare a casa possibilmente senza l’intervento dell’elisoccorso, sbotto con impeto del tutto interiore. Il Manfred intanto fa finta di niente e si allontana di qualche passo fingendo platealmente di interessarsi a una vecchia ruota di mulino addossata ad un muro. Penso sia del mio stesso parere. Non è necessario un rifiuto categorico, bastano un paio di sguardi e ci capiamo. Dunque si rientra abbandonando i Laghitt al loro destino. Evvai! Scampato pericolo.
Ora è tutta discesa, no? Il seguito della mia sky marathon è un estenuante su e giù lungo un sentiero che non si capisce bene se salga o scenda. Mi fa male un piede. Michela imperterrita continua a individuare funghi saltellando qua e là mentre Mara e Giacomo conversano allegramente. Manfred tace assorto forse contando i passi. Raggiungiamo Solino al termine di una sessantina di metri di perfidissima salita. Quota 1600. In tre quarti d’ora siamo scesi di appena 100 metri. Breve, benedetta, impercettibile sosta. Ho lo sguardo un po’ annebbiato. Mi bruciano gli occhi. Il posto è molto panoramico, dice qualcuno. Qualcun altro dice che c’è anche un pozzo. Deve essere proprio bello. Si riparte.
Arriviamo in qualche modo a Premaniga immersi in un’afa tropicale. Sosta provvidenziale. Impugno mezzo panino ma impiego dieci minuti a biascicare il primo (e unico) boccone: anche le mascelle sono troppo stanche. I muscoli pterigoidei non ne vogliono sapere di svolgere la loro funzione istitutiva. E anche masseteri e temporali non sono in gran forma. Come tutti gli altri, del resto. Così mi limito a bere un bicchiere di panaché (“cocktail alcolico di origine francese realizzato con birra e gassosa, sprite, acqua tonica o altri”. fonte) e a fissare il vuoto davanti a me. Quando ripartiamo verso Premana e la salvezza, scopro la causa del dolore al piede: una vescica al tallone destro. Ogni passo una fitta.
Ma la stanchezza sembra attenuare il dolore. Ancora mezz’ora di patibolo. Intuisco i primi tetti di Premana e una gioia molto simile alla felicità mi invade: ecco, ci siamo. Ma ci vogliono altri dieci minuti per arrivare alle macchine. Mentre mi slaccio il marsupio colgo con la coda dell’orecchio che Giacomo sta proponendo agli altri la passeggiata di dopodomani. Frasi smozzicate: “… Fraina… zzo Rotondo… Stavello… tto ore non di più…” Luoghi oscuri, nomi inquietanti. Penso alla sky marathon, a quella vera. Dovunque vogliano andare, ci andranno senza di me. Lo giuro.
GRATUITÀ TEST DIAGNOSTICI: LO SNALS-CONFSAL CHIEDE LA RETTIFICA DELLA
NOTA 900 E INIZIA LA LOTTA PER IL RICONOSCIMENTO DEL DIRITTO A TUTTO IL
PERSONALE SCOLASTICO! –
GRATUITÀ TEST DIAGNOSTICI: LO SNALS-CONFSAL CHIEDE LA RETTIFICA DELLA NOTA 900 E
INIZIA LA LOTTA PER IL RICONOSCIMENTO DEL DIRITTO A TUTTO IL PERSONALE SCOLASTICO!
- Lo SNALS-CONFSAL, nel mentre partecipa, con lo spirito propositivo e costruttivo di sempre, ai
tavoli di confronto al MI per l’applicazione CONDIVISA delle misure contenute nel Protocollo di Sicurezza per
la Scuola, ribadisce la contestazione della Nota n. 900 del 18 agosto e ne chiede la rettifica.
26 ago 2021
Lo SNALS-CONFSAL si è a lungo prodigato per far inserire nel Protocollo la previsione di risorse finanziare,
finalizzate ad assicurare la gratuità dei test diagnostici a tutto il personale della scuola, in considerazione
della peculiare ed enorme esigenza di sicurezza sanitaria derivante dalla presenza massiva nel contesto
scolastico di bambini, ragazzi e giovani.
Infatti, tale diritto è sancito nel Protocollo, in modo chiaro ed esplicito, per tutto il personale scolastico
(vaccinato o non vaccinato), ovviamente a partire dalle persone fragili. Non possiamo accettare che questo
diritto venga negato da un atto di interpretazione unilaterale e assurda e chiediamo fermamente al Ministro
Bianchi le dovute rettifiche, fermo restando che, fin da adesso, agiremo per il riconoscimento al personale di
un diritto conquistato al tavolo delle trattative.
AZIONE LEGALE N. 6 - RICORSO CONTRO OBBLIGO ESIBIZIONE GREEN PASS
L’attuazione del green pass nella scuola sta creando il caos nei dirigenti e nel personale per la reale gestione
delle procedure.
Al fine di offrire tutela a tutti coloro che per diversi motivi non hanno aderito alla campagna vaccinale nel
pieno rispetto dei diritti e delle libertà costituzionali, l'Ufficio Legale ha avviato la raccolta delle adesioni per il
ricorso giurisdizionale da presentare innanzi al TAR Lazio avverso l’obbligo di esibire il green pass
previsto dall’art. 1, comma 6 del decreto legge n. 111/2021.
Scopo dell’azione legale è quello di far dichiarare illegittimo l’obbligo di esibizione del green pass
poiché in contrasto con l’arti. 3 comma 2 della Costituzione e con il regolamento UE n. 953/2021.
L’adesione al ricorso dovrà avvenire esclusivamente tramite le Segreterie Provinciali diSNALS LECCO COMUNICA
appartenenza.
Dovrà essere trasmessa per posta (con racc. A.R. 1) all’Ufficio Legale Snals, all’indirizzo Via
Leopoldo Serra n. 5 - 00153 Roma - entro e non oltre il 10.09.2021 - in formato A4, non fronte/retro, e i
documenti, che non devono essere spillati, indicati nella scheda di adesione la seguente documentazione:
1. copia busta paga oppure contratto di assunzione;
2. documento di riconoscimento;
3. scheda di adesione che dovrà essere scaricata e compilata on line;
4. mandato alle liti che dovrà essere scaricato e compilato on line.
Il ricorso è gratuito.
Si ricorda che tutte le informazioni inerenti il ricorso saranno disponibili sul sito internet del sindacato
all’indirizzo www.snals.it, nell’area ufficio legale (RICORSI proposti dall’Ufficio legale SNALS CONFSAL -
Riepilogo per l’anno 2021), sul sito di giustizia amministrativa.
SNALS CONFSAL
F.to Elvira Serafini
Prof. Roberto Colella
Per il secondo anno consecutivo le Manifestazioni Zootecniche Valsassinesi (la manifestazione più antica del territorio) non si svolgeranno.
“Le misure da adottare – sembra sia la scappatoia del 2021 (nel 2020 vennero macabramente e improvvidamente tirati i ballo i morti di Covid) – non si adattano allo spirito dell’evento”.
Ma a quale evento si riferiscono?
Alle Manifestazioni dedicate agli allevatori e agli agricoltori di una volta o al carrozzone piuttosto disordinato che negli ultimi anni ha occupato il piazzale della Fornace senza che a nessuno mai venisse in mente di elevare la sia pur minima osservazione come, tanto per fare un esempio, accade sempre per la vituperatissima e maltrattata Sagra delle Sagre che anche quest’anno è riuscita a sopravvivere all’epoca del Covid contando circa 130.000 visitatori (dato ricavato dalle auto censite dalle telecamere del comune di Barzio e facendo vendere alla lotteria quasi 22.000 biglietti per un incasso di circa 44.000 euro da destinare ai giovani del territorio?
Perché se il problema era (anche) l’ingresso con il green pass l’esempio di come fare gli “organizzatori” delle Zootecniche lo avrebbero potuto studiare con profitto nelle scorse settimane semplicemente osservando cosa succedeva nella stessa area (e, magari, “abbassandosi” a chiedere qualche consiglio).
O, forse, lo “spirito dell’evento” doveva correre libero aldilà di leggi e obblighi?
E così, anche nel 2021, niente Zootecniche.
Arrivederci al 2022. Forse e chissà.
Se però per domenica 26 settembre (2021) avete già programmato di immergervi nel mondo contadino, beh, potete sempre fare un salto a Introbio alla Giornata del Ringraziamento…