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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Mercoledì, 01 Settembre 2021 06:57

TRACCE PARTIGIANE, IN VAL TALEGGIO

in Cultura

“Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati” -Piero Calamandrei
Tracce Partigiane è un progetto di Legambiente Bergamo che si articola in un trekking di 3 giorni nei luoghi dove è nata la Resistenza Italiana dopo l’8 Settembre 1943. Giunto alla sua terza edizione, quest’anno il trekking si svolge in Val Taleggio, al confine tra le province di Lecco e Bergamo.

Purtroppo non è più possibile iscriversi, ma vi invitiamo a leggere questo sito per approfondimenti e aggiornamenti:
https://www.legambientebergamasca.it/2021/07/15/tracce-partigiane-2021/

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Mercoledì, 01 Settembre 2021 06:34

LA PAGLIACCIATA DELLE APP

Mentre i NO Vax minacciano di non far partire treni, bus e aerei su cui non possono piu` salire, il Ministro Bianchi "chiarisce" che "dopo un duro lavoro" con esperti della privacy", nelle Scuole solo il Preside vedra` con la App chi ha un Green Pass vero e chi fa il furbo e porta quello di un altro (quindi tocca ai Presidi controllare !). Intanto i Provveditori sono preoccupati perche` molti insegnanti non vaccinati si stanno mettendo da soli in malattia o in aspettativa, senza attendere di essere messi alla porta dal Preside. In piu` si ribadisce che gli alunni contagiati dovranno stare in quarantena 20 giorni, i loro compagni se va bene solo dieci (e come si fa lezione a loro se non con la famigerata DAD ? Ma non doveva essere abolita, secondo Bianchi ?).
Reggetevi forte alle maniglie, sta per cominciare un altro anno scolastico incasinatissimo !

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Martedì, 31 Agosto 2021 08:07

A TUTTA BIRRA

Questa è una pannocchia di humulus lupulus. E quando vi scolate una buona birra bevete una notevole quantità di essenze prodotte da questa pianta che dalle nostre parti si può trovare facilmente allo stato selvatico, in particolare lungo i reticolati e le siepi attorno al Pioverna.

Quelli che ne consumano i germogli primaverili a scopo alimentare li chiamano asparagi selvatici ma noi preferiamo il nome più diffuso: luppolo. Stiamo infatti parlando dell’ingrediente fondamentale e immancabile nella produzione della birra, di qualunque tipo, origine o specie sia: tedesca, belga, messicana, italiana e premanese (sì, c’è un birrificio anche a Premana) neozelandese o americana. Sembra strano ma la medaglia d’oro mondiale nella produzione di questa universalmente nota bevanda è la Cina, che nel 2019 ha immesso sul mercato quasi 400 milioni di ettolitri di birra, seguita a ruota da Stati Uniti, Brasile e Messico.

La birra è una delle più antiche bevande alcoliche create dall’uomo. Se ne ha notizia fin dal settimo millennio avanti Cristo in particolare presso gli Egizi e in Mesopotamia dove i Sumeri ne producevano in quantità tali che il Codice di Hammurabi (18esimo secolo a. C.) se ne è dovuto occupare regolamentandone produzione e vendita. Per un lungo periodo, nel Medioevo, grazie al suo elevato potere nutritivo, ha rappresentato una componente fondamentale dell’alimentazione in alcune regioni dell’Europa settentrionale.

In tutto il mondo si producono e si bevono ogni anno molti miliardi di litri di birra che deve il suo caratteristico sapore amarognolo proprio agli olii essenziali contenuti nelle infiorescenze femminili del luppolo di cui esistono numerose varietà ciascuna delle quali impartisce al prodotto finale aromi e proprietà organolettiche diverse. Il Luppolo possiede anche lievissime proprietà sedative e lievemente ipnotiche dal momento che è un lontanissimo cugino della cannabis sativa, sì proprio quella della marijuana. Ma non fatevi in casa infusi o decotti di luppolo poiché è facilissimo confonderlo con altre piante simili molto diffuse e fortemente tossiche. Rischiereste di andare a tutta birra al pronto soccorso.

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Martedì, 31 Agosto 2021 07:57

PRE ISCRIZIONE CORSO MINIBASKET

in Sport

Sono aperte le iscrizioni ai corsi di Minibasket e Basket nelle palestre di Introbio e Pasturo. Si parte martedì 7 settembre con le lezioni ad Introbio e successivamente a Pasturo (solo i mercoledì). Potete fare la pre iscrizioni del vostro bambino o bambina, ragazzo o ragazza cliccando questo link: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSe27K4oxcH6q71mSw8GVcMQnCg1Np0da49hHAc7tIjo2XNcCg/viewform?usp=sf_link

Corso di Minibasket organizzato dall'Asd Sport Valsassina

Palestra di Introbio (Scuole medie)
Classi prima - seconda - terza elementare MARTEDI e GIOVEDI dalle 17.30 alle 18.30
Classi quarta - quinta elementare - prima media MARTEDI e GIOVEDI 18.30 alle 19.30
Classi seconda e terza media MARTEDI e GIOVEDI 19.30 alle 20.30

Palestra di Pasturo (scuole elementari)
Classi prima, seconda, terza, quarta e quinta elementare MERCOLEDI 18.00 - 19.00

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Martedì, 31 Agosto 2021 07:15

SUL FILO DI LANA

in Cultura

La vecchierella, Sirone 1925
Come non pensare a racconti fantastici, a fiabe di fate e streghe, ad antichi miti, osservando questa suggestiva immagine?
Ricordiamo tutti la vicenda della bella addormentata nel bosco che si avventura in una misteriosa stanza del castello e si punge con il fuso di una vecchietta che fila, per poi cadere in un sonno incantato. Pochi invece sapranno che pure la nostra Gibiana in alcune storie di tradizione orale è una figura inquietante, che passa da un tetto all’altro con grandi falcate delle sue lunghissime gambe rosse, calando nei comignoli, fino al focolare, il filo del suo fuso per rapire i bambini.

Nella realtà dei fatti, invece, le filatrici non erano né fate né streghe, bensì donne ‘comuni’, che, con maestria, attraverso diverse operazioni e l’uso di vari strumenti, sapevano ricavare filati da fibre tessili vegetali e animali.
Nel territorio di riferimento del museo, la filatura della lana, ma pure del lino e della canapa, venne praticata fino agli anni ’20 del secolo scorso, spesso nella stalla durante le lunghe veglie invernali. Così una testimone, nata a Bernaga di Perego nel 1913, ricorda la sua mamma che filava la canapa. “Sulla rocca (rùca) metteva la stoppa (stùpa), che era diventata morbida dopo essere stata cardata (scartégiada) con un paletto (palèt) ed un fascio di ravizzone (raüsción), e poi, bagnandosi le mani con la saliva, procedeva alla filatura con il fuso (füüs).” Durante la Seconda guerra mondiale, a causa della mancanza di materia prima, alcune donne ripreso la filatura manuale della lana ricavata da improvvisati allevamenti domestici di pecore. Ma la rocca e il fuso ormai erano stati abbandonati, lasciando il posto al più ‘moderno’ filatoio a ruota, detto filarello.

Se da un lato l’isolamento dei tempi pandemici ha dirottato comunicazioni e relazioni sul piano virtuale dall’altro è andata crescendo l’esigenza compensatoria del fare concreto con il corpo e con le mani. In quest’ambito, pare si stia riscoprendo anche l’antica arte della filatura a mano. In rete troviamo infatti lezioni sulle tecniche basilari per ottenere dalla lana grezza matasse e gomitoli, pronti per essere impiegati nel lavoro a maglia, all’uncinetto, al telaio. Qualcuno ha fatto o sta facendo esperienza in questo campo? Oppure si è cimentato in altre attività artigianali o di bricolage, apprendendo nuove abilità manuali?
Per saperne di più sulla storia della Gibiana e del suo fuso potete acquistare il volume "Fiabe e storie raccolte in Brianza" presso il bookshop del nostro museo o sull'e-commerce de la Libreria Volante
Ringraziamo Rosalba Negri, ricercatrice del MEAB per questo post!

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Lunedì, 30 Agosto 2021 16:52

BARZIO, UN PROGETTO CHE ARRIVA DA LONTANO, FIGLIO DI UNO SCELLERATO REFERENDUM

Diamo per scontato che (quasi) tutti i nostri lettori siano informati del progetto del comune di Barzio che comprende una nuova strada che si dirama dalla provinciale, raggiunge la località Campiano dove è previsto un parcheggio multipiano e da lì corre verso la funivia.

Nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di affermare che la “notizia” divulgata con grande clamore in effetti era, in gran parte, una “non notizia” visto che se ne parla – come vedremo - almeno dal 2015.

Allora, per la verità, i “divulgatori” attuali si erano attenuti ai fatti senza esprimere opinioni, che, invece, hanno sparso a piene mani in queste ultime settimane.

Così, per buona memoria di tutti, facciamo qualche passo indietro nel tempo.

Era il 29 dicembre del 2015: i “divulgatori” titolano “FUNIVIA INTROBIO-BARZIO PER FAR CRESCERE BOBBIO. AL VIA LO STUDIO DEL POLITECNICO PROMOSSA DALLA COMUNITA’ MONTANA”.

Nell’esaustivo e completo articolo si fa riferimento ad uno studio per l’analisi delle diverse problematiche (ambientali, economiche e viabilistiche soprattutto) volto a favorire uno sviluppo delle attività dei Piani di Bobbio.

Tale studio fu affidato  al dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico.

Il problema di fondo – allora come oggi – era l’accesso alla partenza della funivia.

Già allora, e siamo nel 2015, emergeva l’ipotesi di un collegamento tra il piazzale ITB e la provinciale e la costruzione di nuovi parcheggi.

Il 13 maggio del 2016 gli stessi titolavano “PARCHEGGI PER I PIANI DI BOBBIO. LE REAZIONI DEI PROTAGONISTI: “DA OGGI LAVORIAMO DATI ALLA MANO”, rappresentando la valutazione dell’amministrazione di allora che dava come soluzione più praticabile quella della costruzione di un parcheggio multipiano in località Campiano.

In seguito, nel marzo del 2018, l’amministrazione Ferrari rispondeva ad un’interrogazione della minoranza (guidata da Paolo Bianchi, oggi vice sindaco di Barzio) giunta all’indomani di un weekend di auto parcheggiate in ogni dove.

Tre possibili soluzioni al problema venivano ritenute non praticabili.

Il parcheggio della Comunità Montana per i tempi di percorrenza delle navette e il traffico che comunque avrebbero incontrato e un parcheggio a Nava per evidenti e comprensibili ragioni ambientali.

La terza proposta si riferiva ad un possibile parcheggio sotterraneo all’oratorio: l’amministrazione correttamente rispondeva che se la proprietà avesse voluto avrebbe potuto proporre un progetto che in comune sarebbe stato valutato.

Restava in piedi una soluzione, l’unica. Il parcheggio a Campiano contenuto nel PGT con allargamento di via per Introbio e realizzazione posti auto. Peraltro, il Sindaco prospettava questa ipotesi “a costo zero per il comune e totalmente a carico dei privati”.

Nell’occasione veniva citata anche una “nuova strada di accesso alla Loc. La Piazza parallela alla via Fienil Nuovo di circa 600 metri strettamente collegata alla realizzazione dell’ampliamento di via per Introbio e la cessione delle aree in località Campiano per il parcheggio”.

E il Politecnico al quale era stato affidato lo studio di cui abbiamo parlato all’inizio?

Bocciava “per motivi tecnici” la realizzazione di un parcheggio multipiano presso la stazione della funivia e indicava come migliore soluzione un parcheggio di 1.500 posti localizzato nell’ambito di trasformazione del PGT di Barzio (e quindi a Campiano).

Questo succedeva tra il 2015 e il 2018. Dopodiché, evidentemente, le idee hanno fatto il loro corso, sono state inserite in un ambito più ampio ed oggi siamo qui a commentare quel che potremmo definire una sorta di “fine percorso”.

Il che non vuol dire che se aldilà c’è un burrone ci si debba buttar dentro per forza.

Vogliamo sottolineare che Valbiandino.net non è favorevole a cementificazioni, speculazioni edilizie e deturpamenti ambientali fini a sé stessi. Ci sembra che sull’altipiano (ma non solo) tra gli anni sessanta e settanta di obbrobri edilizi ne siano stati costruiti in quantità industriale e non se ne senta il bisogno.

Noi riteniamo che tutto quanto si sta verificando sia frutto della scelta scellerata del 1999 che ha sancito la fine del progetto di allungamento della funivia sino all’area acquistata dalla Comunità Montana sulle rive del Pioverna.

Lì potevano esserci – già da molti anni – i parcheggi indispensabili per gestire con criterio l’afflusso ai Piani di Bobbio.

I barziesi – e probabilmente anche molti villeggianti del paese - non l’hanno voluto: se oggi tra chi grida allo scandalo ci fossero sostenitori di quel “no”, bene forse un minimo di mea culpa da parte loro non sarebbe da disdegnare.  

P.S.: se qualcuno volesse approfittare di queste pagine per esprimere la propria opinione, anche in contradditorio, sarà il benvenuto.

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Lunedì, 30 Agosto 2021 10:13

SCUOLA: IN LOMBARDIA VACCINATO L'86% DEL PERSONALE

A poco meno di due settimane dal suono della prima campanella, l’86% del personale scolastico risulta vaccinato con almeno una dose.

“I giorni che ci separano dall’inizio della scuola (in Lombardia sarà il 13 settembre) – spiega la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia – devono essere utilizzate da personale scolastico e ragazzi per vaccinarsi. Poter iniziare così l’anno che si apre con maggiore serenità per loro e per gli altri. La scuola è un pilastro fondamentale della nostra società e dare finalmente continuità alla didattica in presenza costituisce un obiettivo comune per ragazzi, famiglie e istituzioni. Bisogna superare reticenze e timori infondati e guardare con fiducia a un futuro che, grazie alla prevenzione e alla protezione offerta dal vaccino, potrà essere più sereno. Scuola in presenza significa anche consentire agli studenti di riavviare importanti rapporti di socialità e ai genitori di dedicarsi al loro impegno lavorativo”.

Accesso libero per tutto il personale scolastico

Personale scolastico e non: tabella Mef con i valori assoluti sulle vaccinazioni suddivisi per Provincia e Ats

Proprio per favorire la massima copertura vaccinale, Regione Lombardia ha garantito l’accesso libero presso qualunque centro vaccinale del territorio. Per i ragazzi è sempre necessaria l’adesione tramite portale https://prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it/), sportelli Postamat, portalettere o chiamando il call center al numero verde 800.894.545.

Campagna vaccinale scuola Lombardia: qualche dato

Il personale scolastico delle scuole pubbliche e paritarie (docenti, amministrativi, tecnici e ausiliari) residente in Lombardia o iscritto al Sistema sanitario regionale (Ssr), secondo il ministero dell’Economia e della Finanza (Mef), è di 232.191 cittadini, dei quali risultano vaccinati, con almeno una dose, l’86% dei residenti in regione. Sono ancora senza vaccino invece circa 25.000 persone.

Personale scolastico e non: tabella Mef con le percentuali delle vaccinazioni suddivise per Provincia e Ats

Per quanto riguarda il personale scolastico non residente e nemmeno iscritto al Ssr, ne risultano vaccinati in Lombardia al momento circa la metà, ovvero 21.000, tra docenti e non docenti. I dati tuttavia non sono completi, visto che parte di questi lavoratori potrebbero essersi vaccinati nelle regioni di provenienza.

Mondo scuola, la white list di Regione Lombardia

Regione Lombardia lo scorso 8 marzo, quando si era aperta la campagna vaccinale per il personale scolastico, aveva creato inoltre una ‘white list’ di 333.481 persone (più ampia rispetto a quelle del Mef) impiegate a vario titolo anche nelle scuole d’infanzia, asili nido e corsi professionali. Fra questi sono stati considerati anche gli addetti alle mense e gli autisti degli scuolabus, che non sono conteggiati nella platea del ministero dell’Economia.

Personale scolastico e non: tabella ‘white list’ lombarda con i valori assoluti sulle vaccinazioni suddivisi per Provincia e Ats

Fra gli appartenenti alla ‘white list’, risulta che l’87% dei residenti in Lombardia è vaccinato con almeno una dose; e 37.494 persone sono ancora senza vaccino. Per quanto riguarda i residenti fuori regione non iscritti al Ssr, sono 22.303 quelli non ancora vaccinati.

Vaccinazione fascia dai 12 ai 19 anni di età

Personale scolastico e non: tabella ‘white list’ lombarda con le percentuali sulle vaccinazioni suddivise per Provincia e Ats

Campagna vaccinale scuola Lombardia: prosegue infine la vaccinazione per la fascia 12-19 anni. I dati aggiornati a venerdì 27 agosto su questa platea di 686.967 ragazzi, dicono che il 76% ha aderito alla campagna; in 451.710 (86% degli aderenti) hanno già ricevuto almeno una dose; sono 275.934 quelli che hanno completato il ciclo vaccinale.

La ripresa dell’attività scolastica in Lombardia coinvolge più di 1 milione di adolescenti e giovani che frequentano 1.120 istituti. A loro si aggiungono circa i 100.000 bambini dei nidi e delle scuole dell’infanzia.

 

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Lunedì, 30 Agosto 2021 10:07

Comitato provinciale indirizzo e coordinamento rete scolastica e formativa: nuova riunione

Dopo l’ultima riunione dello scorso 13 luglio, in cui si è svolta una prima analisi e discussione delle proposte pervenute dagli Istituti scolastici e dai Comuni, il Comitato provinciale di indirizzo e coordinamento della rete scolastica e formativa si riunirà nuovamente martedì 31 agosto nella sala don Ticozzi della Provincia di Lecco.

L’incontro sarà presieduto dal Consigliere provinciale delegato all’Istruzione e Formazione professionale Felice Rocca e dal dirigente dell’Ufficio scolastico regionale – Ambito territoriale di Lecco Luca Volontè.

Durante l’incontro si discuterà di scuola, offerta formativa e dimensionamento scolastico.

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