SCUOLA: IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO
Cosi` era intitolato un famoso libro pubblicato negli anni`80 dal simpatico maestro Marcello D`Orta, che raccoglieva i temi di alcuni suoi alunni di una scuola elementare di Napoli, portato poi al cinema da un grande Paolo Villaggio.
"Io speriamo che me la cavo": sono ormai anni che la Scuola italiana, soprattutto da quando e` cominciata la pandemia ( ma in realta` anche molto prima) spera di cavarsela, nessuno sa in che modo.
L`anno scorso erano i banchi a rotelle (simbolo pragmatico della stupidita` umana), oggi i Presidi sono insoddisfatti di come il Governo Draghi pensa (o meglio, non pensa) di riorganizzare la riapertura delle scuole a Settembre.
"Mancano disposizioni precise e funzionali" lamentano i Dirigenti scolastici, che hanno fatto saltare addirittura i tavoli d`incontro "cosi` e` inevitabile tornare alla DAD" (la famigerata DAD, che secondo l`Invalsi ha reso ignoranti i nostri alunni).
I Sindacati puntano il dito contro la mancata assunzione in ruolo di migliaia di insegnanti, ma magari il problema fosse solo quello !
Tutti sanno che finche` continueranno ad esserci le classi-pollaio (30 alunni per classe), i bus e i treni superaffollati (ci vorrebbe un raddoppio dei mezzi, ma chi li paga ? Intanto gli Universitari lecchesi non scenderanno piu` alla Stazione Centrale di Milano ma a quella molto piu` scomoda di Rogoredo) tutto rimarra` come prima.
Scuola aperta anche al pomeriggio ? Non se ne parla: ingressi delle classi distanziati di soli 5 minuti, una cosa ridicola. Qui la colpa pero` e` soprattutto dei Presidi e degli insegnanti, che hanno rifiutato una proposta che almeno era sensata.
Quindi si andra` avanti cosi`, sperando che almeno da qui a Settembre qualche alunno in piu` si vaccini ( solo quelli dai 12 anni ? e i bambini delle elementari ?)
Gli insegnanti sembrano siano vaccinati per l`80% , e a livello politico si litiga se introdurre o meno l`obbligatorieta` del doppio vaccino: quel 20% e` fatto di geni, che non capiscono che non vaccinandosi mettono in pericolo gli alunni e i colleghi (li ringrazieremo per questo) !
Insomma un`altra estate di "chiacchere e distintivo" (come dicono al Sud) ma alla fine il concetto e` sempre quello: "Io speriamo che me la cavo", vedremo cosa succedera` ad Ottobre, e gia` che ci siamo accendiamo ancora una volta un bel cero a San Gennaro !