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Giovedì, 20 Maggio 2021 08:56

OGGI LA GIORNATA DELLE API

La Giornata delle Api entra a scuola

con Coldiretti: “Inizio anno condizionato dal clima”

Giovedi 20 maggio, si celebra la ricorrenza istituita dall'Onu a livello planetario

Coldiretti Como Lecco ha realizzato un documentario didattico "dietro le quinte dell'alveare"

COMO-LECCO – La Giornata Mondiale delle Api, che si celebra il 20 Maggio, entra in classe grazie a Coldiretti Como LEcco che ha realizzato e distribuito un video documentario didattico che racconta la vita degli insetti “dietro le quinte dell'alveare” attraverso slide illustrative e la voce diretta dei produttori. Non mancano le curiosità e le riprese video ravvicinate, realizzate negli apiari, tra cui la cronistoria della nascita “in presa diretta” di un'ape operaia.

Non solo: nel fine settimana, gli apicoltori "apriranno le porte" alle loro aziende con diverse iniziative, tra cui laboratori per piccoli e grandi, visite in apiario, dirette social per vedere l’interno degli alveari, ecc. Tutto, ovviamente, nel rispetto delle normative anti-Covid.

L’adesione è stata ampia nelle due province lariane: otto gli appuntamenti nel Comasco, da Sorico (Agriturismo Ai Ronchi) a Cantù (Az. Agr. Carpe Diem), e ancora Beregazzo con Figliaro (Apicoltura E.G.), Castelmarte (Moraspina), Carlazzo (Apicoltura Ortelli), Canzo (Agriturismo Cà Dulza), Villa Guardia (Apicoltura Corti) e la stessa Como (Apicoltura Il Corniolo). Nel Lecchese, invece, gli eventi sono in programma a Esino Lario (Apicoltura L’Ape Montana), Vendrogno (Agriturismo Bon Prà), Casatenovo (Apicoltura Maggiociondolo), Merate (Apicoltura Ravasi) e Galbiate (Az. Agr. Davide Caglio).

La stagione 2020, intanto, parte fortemente condizionata dal clima: presto fare previsioni, ma le gelate tardive di fine aprile hanno colpito a macchia d'olio le fioriture dell'acacia, riducendo la produzione. Un “clima pazzo” esteso all'intera penisola, che ha sconvolto le fioriture e ridotto alla fame almeno 50 miliardi di api lungo il territorio nazionale con gli apicoltori costretti ad alimentarle negli alveari con sciroppi a base di zucchero per farle sopravvivere.

La Giornata mondiale delle Api, istituita dall’Onu, si festeggia domani - 20 maggio - a livello planetario. Quest’anno pero’ l’inverno siccitoso e la primavera segnata da ripetute gelate – sottolinea la Coldiretti lariana - hanno creato in molte regioni gravi problemi agli alveari con le api che non hanno avuto la possibilità di raccogliere il nettare, a causa delle basse temperature che hanno danneggiato i fiori.

Anche nelle due province di Como e Lecco, per salvare le api dallo stress climatico sono state somministrate sostanze zuccherine. Un intervento straordinario e costoso – sottolinea la Coldiretti lariana - attuato con "biberon" di sciroppo a base di zucchero o miele distribuiti negli alveari per consentire la sopravvivenza degli sciami e delle stesse regine che non possono più contare sui rifornimenti interni a causa della carestia da clima pazzo.

Le difficoltà delle api sono un pericolo grave per la biodiversità considerato che questi insetti contribuiscono all’impollinazione.

In media una singola ape visita in genere circa 7000 fiori al giorno e ci vogliono quattro milioni di esplorazioni floreali per produrre un chilogrammo di miele. Un ruolo fondamentale considerato che dall’impollinazione dalle api dipendono, in una certa misura, ben 3 colture alimentari su 4, come mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri e i meloni secondo la Fao, ma l'impollinazione operata dalle api è fondamentale anche per la conservazione del patrimonio vegetale spontaneo.

La crisi delle api rappresenta un danno ambientale ed economico in una situazione in cui – sottolinea Coldiretti Como Lecco - la svolta salutista degli italiani per effetto della pandemia Covid ha spinto all’aumento del 13% degli acquisti familiari di miele nel 2020. Ma sugli scaffali dei supermercati italiani più di 1 vasetto di miele su 2 viene dall’estero a fronte di una produzione nazionale stimata pari a 18,5 milioni di chili nel 2020. Proprio per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità, occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica.

Il miele prodotto sul territorio nazionale, dove non sono ammesse coltivazioni Ogm a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina, è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti. La parola Italia deve essere presente per legge sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’unione Europea, l’etichetta – continua la Coldiretti – deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della CE”; se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della CE”, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della CE”.

In Italia – precisa la Coldiretti – esistono più di 60 varietà di miele a seconda del tipo di “pascolo” delle api: nel comprensorio lariano le tre varietà più diffuse sono il miele di acacia, il millefiori e quello di castagno (più scuro e amarognolo). Non mancano il miele di tiglio, quello di melata, fino a quello di rododendro e mieli da piante aromatiche.

Secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati del rapporto dell’Osservatorio nazionale miele in Italia ci sono 1,6 milioni di alveari curati da circa 70mila apicoltori dei quali oltre 2 su 3 sono hobbisti che producono per l’autoconsumo.

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Giovedì, 20 Maggio 2021 08:01

LE NUOVE VENT 50 EURO5: LE HA PROVATE MOTOCICLISMO

Sono da poco uscite sul mercato ma già ricercatissime: sono le nuove Vent 50 Euro5 prodotte a Introbio. Motociclismo Fuoristrada ha dedicato loro un ampio articolo con relativa prova. Risultati come al solito lusinghieri per i cinquantini che continuano la straordinaria storia "made in Valsassina" del glorioso marchio HM.

Al link l'articolo di Motociclismo Fuoristrada.

 

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Giovedì, 20 Maggio 2021 07:30

Indagine CNA: un’impresa su tre a rischio fallimento senza proroga moratoria

Oltre il 50% ha aumentato l’esposizione debitoria con le banche

Senza una proroga della moratoria sui prestiti oltre un’impresa su tre non sarebbe in grado di rispettare gli impegni e quasi la metà avrebbe molte difficoltà. E’ quanto emerge da una indagine promossa dalla CNA su oltre 5mila imprese di cui l’87% con meno di 10 addetti, un campione che riflette in modo coerente il tessuto imprenditoriale italiano.

La proroga della moratoria e della garanzia pubblica sui nuovi finanziamenti rappresenta una misura necessaria per scongiurare l’esplosione di migliaia di casi di insolvenza.

L’indagine della CNA rileva che il 54% delle imprese intervistate ha utilizzato la moratoria e che nel 78% dei casi è ancora in funzione, e il 73% del campione giudica utile una proroga.

Dall’attivazione della garanzia pubblica, il 63% del campione ha ottenuto un nuovo finanziamento e oltre la metà afferma di averne bisogno nei prossimi mesi. Oltre l’80% considera utile la proroga della misura.

Oltre il 50% delle imprese intervistate ha aumentato la propria esposizione debitoria con le banche: il 12% l’ha incrementata di oltre il 10% e quasi una su 5 oltre il 20% rispetto alla situazione precedente la pandemia. Misure per favorire la ristrutturazione dei debiti sono indispensabili per il 56% del campione.

Dall’indagine emergono indicazioni molto chiare: la mancata proroga della moratoria rischia di innescare una catena di fallimenti che il Decreto Cura Italia voleva scongiurare. Non prolungare la garanzia pubblica invece metterebbe in gravi difficoltà le imprese che ancora non riescono a generare flussi di cassa adeguati alle esigenze finanziarie. Dall’indagine inoltre emerge che oltre il 70% degli intervistati accusa una contrazione del fatturato nei primi quattro mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2019 e per oltre il 45% del campione la flessione supera il 30%. Insomma siamo ancora molto lontani dalla “normalità” e non rinnovare i sostegni significa vanificare lo sforzo realizzato per mantenere in vita il nostro patrimonio imprenditoriale.

Peraltro, anche i dati complessivi sul credito evidenziano l’esigenza della proroga. Dall’ultima rilevazione del MEF le moratorie attive del sistema produttivo ammontano a un importo di 126 miliardi e l’erogazione di finanziamenti assistiti da garanzie pubbliche a 184 miliardi. Complessivamente, quindi, 310 miliardi di credito bancario alle imprese risulta oggi “coperto” dalle misure straordinarie, oltre il 40% dell’esposizione complessiva, che a fine marzo (dati Banca d’Italia) ammontava a 755 miliardi di euro.

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Mercoledì, 19 Maggio 2021 17:59

IL NELLO E GLI ANNI OTTANTA

foto nello

Cosa dire del Nello Caddeo che qualcuno non abbia, almeno tra Grigna e Sodadura, già detto o scritto?

E, soprattutto, come raccontarne in poche righe la storia?

Che sia Sardo (e la “S” maiuscola non è un dettaglio da poco) è noto e stranoto.

E la “sardegnolità” (va’ che termine mi sono inventato) è un valore sul quale ha fondato una “carriera” (anche qui forse sarebbe stata utile un’altra parola che però non mi è venuta in mente) decisamente trasversale, tra esperienze come cuoco, lezioni da maestro di tennis, fotografie straordinarie, dedizione ad un piccolo paese di montagna come amministratore, promotore turistico con pochi eguali e, infine, suo lato più conosciuto alla moltitudine che ne affollava la bottega ricavata da una vecchia stalla ristrutturata, artista del legno e delicato nonché geniale creatore di presepi.

Per me è facile incensarlo, anche se a lui non farà piacere.

L’incenso va bene cosparso sui suoi mille crocifissi e sulle cento e più statue conservate in tante chiese e altri luoghi, non sulla sua testa.

No, sono sicuro che non gli farà piacere.

Ma quando un amico raggiunge un traguardo così importante, come si fa a non parlarne, visto che da qualche tempo dispongo nientemeno di un giornale?

Il Nello è un rifugio di saggezza, isolana o valligiana fate voi, tanto è lo stesso, cambia niente.

Le sue parole sono pesate e dirette, il suo pensiero nitido ed essenziale.

Come me aveva per amico il Comm. Renato Corbetta che lo aveva adottato tra i consiglieri di fiducia per la sua grande Sagra dove il Nello era protagonista indiscusso, punto di riferimento sostanziale, meta preferita e imperdibile per migliaia di turisti e curiosi.

Gli anni ottanta del Nello sono una festa per tutta la Valsassina e simboleggiano quell’inclusione che oggi vede tanti “sardegnoli” vantare, oltre al passaporto senza scadenza della nazione d’origine loro o delle loro famiglie, una carta di identità tutta valsassinese, perché dal mare alla montagna, cari amici di queste bande, alla fine siamo tutti fratelli, anzi “frades” o “fradei” (ma pensa te, quasi uguale!).

(L'amico) Riccardo Benedetti

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Mercoledì, 19 Maggio 2021 10:07

CONSEGNATI GLI ATTESTATI PER LA TERZA EDIZIONE DEL MASTER DEL TURISMO VOLUTO DA CONFCOMMERCIO LECCO

E' stato il nuovo Campus di SDA Bocconi a ospitare, lo scorso 14 maggio, la giornata finale della terza edizione del Master del Turismo voluto da Confcommercio Lecco.  L'edizione 2020 - il cui inizio è stato rimandato dalla primavera all'autunno dello scorso anno - ha vissuto la conclusione a Milano, con la consegna degli attestati preceduta dalla presentazione dei lavori dei 12 partecipanti e da una tavola rotonda.

Presente anche il presidente di Confcommercio Lecco, Antonio Peccati, (intervenuto a Milano insieme al direttore Alberto Riva) che in aula, davanti ai corsisti, ha evidenziato: “Bocconi è una garanzia e quanto vi è stato erogato è il massimo che potevamo offrirvi. Sono contento che abbiate sfruttato questa occasione e vi auguro che questo Master porti gli stessi frutti che ha fornito a quanti hanno frequentato il percorso gli anni scorsi. Siete all’inizio della vostra vita professionale: avete davanti un futuro importante che vi attende. E con queste basi solide sono sicuro che avrete un futuro di successo. Ringrazio i docenti che hanno affrontato questa terza annualità sicuramente complicata. E ringrazio voi che avete partecipato per l’impegno profuso”.

Dopo il saluto del presidente Peccati, ha preso la parola Magda Antonioli, responsabile del Master, vera e propria istituzione del turismo in Italia (oggi oltre alle varie docenze nell’Università Bocconi siede nel consiglio di Enit): “Gli indicatori per il prossimo futuro sono positivi. Il turismo riparte e l'Italia è una meta di sicuro interesse, ma per tornare al 2019 serviranno 2-3 anni. Col turismo di prossimità possiamo recuperare terreno, ma dobbiamo essere consapevoli che il consumatore non sarà più lo stesso. Diamoci da fare investendo e ammodernando. Nelle sfide - al di là dei soldi - dobbiamo metterci del nostro. Cerchiamo di darci da fare, puntando a essere più attenti ai consumatori e alle sue nuove esigenze”.

La professoressa Antonioli ha poi introdotto una tavola rotonda dedicata al tema delle sfide da affrontare nel post Covid. Ad aprire il confronto è stato Alessandro Sciarrone (sales manager Hospitality & Residential di Technogym): “Siamo pronti per accogliere il nuovo consumatore? Sì e no. Le priorità sono cambiate: il Covid ha accelerato tutto e in 1 anno abbiamo avuto esperienze come fossero 5 anni. Il futuro sarà nell’ibridazione: l’allenamento che abbraccia casa, palestra, ufficio e aria aperta. Il futuro degli alberghi? Mini-gym ai piani e non una palestra unica, con prenotazione tramite App”. Il secondo intervento è stato quello di Alessandro Misani, general manager del ME Milan Il Duca: “Abbiamo aperto nel  2015 puntando sul life style, ma non abbiamo inventato nulla. Il recruitment l’abbiamo fatto nei locali, mettendo al centro questo tipo di spazi e creando una esperienza che a Milano non esisteva. Abbiamo deciso di lavorare sull’esperienza più che sul prodotto. Proprio per questo per noi è fondamentale l’attitudine di chi lavora, per approcciarsi al cliente mettendolo a suo agio con un ambiente friendly. L'esigenza principale? Trasmettere fiducia: oggi la gente ha bisogno di essere tranquillizzata. Il feeling emozionale e la presenza torneranno centrali, così come gli eventi e le riunioni". Giorgio Bianchi, (managing director PKF) con una prima esperienza lavorativa al Royal Victoria di Varenna, ha spiegato: “Per fare turismo serve cultura e per fare cultura serve formazione. Questo percorso è davvero ideale da questo punto di vista. L'extra-alberghiero ha logiche, bisogni e target diversi rispetto alle strutture classiche. Lecco è destinazione turistica? Sì, ma serve un approccio diverso da parte del territorio. Il prodotto va caratterizzato con qualcosa di significativo e di particolare: vale per gli alberghi o per una casa vacanza. Lecco ha grandissimo potenziale ma ha un problema di destination development: costruire una destinazione è un processo lungo, ma fondamentale".

La mattinata - che si era aperta con un breve saluto di Magda Antonioli, presente in aula insieme ai docenti Sara Bricchi e Luca Naj Oleari – è stata invece dedicata alla presentazione dei progetti realizzati dai partecipanti. Il primo gruppo (Paola Ruffa, Alissa Negrini, Carolina Bolla, Raffaella Benigni) ha affrontato il tema “L’evoluzione del vacation rental e potenzialità di sviluppo”, concentrandosi sui nuovi trend e mettendo al centro della analisi l’offerta extra alberghiera di Bellagio, Varenna, Lecco e Valsassina e confrontandola poi con il Lago di Garda. Le differenze? La percezione del territorio, la tipologia di clientela e la comunicazione. La considerazione finale elaborata dal gruppo è che bisogna lavorare sul percepito e su una nuova idea di comunicazione che sia univoca del territorio usando il brand Lago di Como. Fondamentale, in quest’ottica, è l’individuazione di un DMO (Destination Management Organization). Tra gli obiettivi quelli di creare una migliore rete sul territorio tra pubblico e privato puntando sulla sostenibilità e sulla riduzione della stagionalità.

Il secondo progetto, dal titolo “More than a ride. Il mototurismo nel Lecchese”, è stato invece realizzato dal gruppo composto da Andrea Fabi, Stefano Gatti, Francesca Mozzanica e Rodolfo Riva. L’obiettivo? Creare un portale per sviluppare percorsi ad hoc per offrire la possibilità di “gustare” il territorio a chi si muove in moto. Il lavoro è partito da un confronto tra diversi operatori del settore con l’individuazione di best practices sul fronte degli itinerari, dei prodotti tipici e dei punti di interesse. Per il futuro portale lecchese si pensa di creare uno sviluppo in tre step con percorsi personalizzati, indicazioni di strutture e attività, coinvolgimento degli utenti con recensioni/feedback ma anche concorsi/contest, garantendo requisiti minimi per l'affiliazione. L’idea è di creare una rete con elementi di innovazione sia sul lato utente (registrazione e profilazione; itinerari su misura; creazione di community; check-in virtuale…) che sul lato operatore (supporto nella creazione di una dotazione di servizi di base per il moto-turista), con anche l’ideazione di una campagna visual.

Il terzo gruppo ha puntato sul progetto “Live, tasting, learning. Il lago di Como, una pinta più in alto”. Luca Balbi, Alice Bellomo, Giulio De Maio e Giulia Manoni hanno illustrato la loro proposta centrata su un turismo enogastrononico capace di abbinare itinerari lacustri e degustazioni di prodotti locali. Partendo dai dati di questo settore e dalle caratteristiche dei suoi attori, il gruppo ha analizzato l’offerta del Lecchese (hike sul Monte Barro; esperienza nel Parco naturale della Valle del Curone; Cheese & Ham Lovers Tour; Lecco Food Tours). La realtà centrale analizzata è stata quella di “Luppolecco”, un campo coltivato a luppolo (ingrediente base per la birra) location all’aperto molto scenografica. La proposta è pensata non solo per gli appassionati di birra ma anche per amici, famiglie e scuole con offerte differenziate e anche “cestini avventura” con prodotti locali.

Proprio Alice Bellomo - una delle componenti di questo terzo e ultimo gruppo - al termine della presentazione dell'elaborato ha letto un ringraziamento (che poi è stato riproposto nel pomeriggio prima della consegna degli attestati): "Abbiamo iniziato questo percorso di formazione con cestini pieni di idee, fiducia e qualche confusione.  Ci siamo trovati a riordinare gli ingredienti al loro interno, mettere in discussione degli abbinamenti, assemblarli con maggior armonia e trarne un progetto del quale ci sentiamo orgogliosi. Abbiamo deciso di riservare parte del nostro output per condividere una riflessione emersa nella squadra. Ci ha colpiti l’intero processo di apprendimento, soprattutto applicato alla progettazione di una proposta. Senza dimenticarci dell’analisi che la precede e della valutazione conclusiva che la caratterizza, in termini di opportunità e punti di debolezza, siamo stati guidati a strutturare le nostre competenze di partenza, integrandole alle nuove, attraverso gli strumenti preziosi di cui ci avete fatto dono. Non ci ha fermati il Covid-19, non ci ha fermati la didattica online e siamo tornati in aula affamati di comprensione, di conoscenze e testimonianze, perché la collaborazione tra Confcommercio e SDA Bocconi ci ha confermato una verità spesso impopolare ma quanto mai attuale: Cultura è l’accento sulla parola libertà.

Ringraziamo voi docenti per questo, che siate liberi di continuare a condividere il vostro sapere, liberi di riempire presto altre aule e vedere i volti dei vostri studenti per intero. Che siate liberi di lavorare con passione, dedizione e cura, perché i vostri occhi sicuri e accorti ci hanno accompagnati in un percorso a volte non semplice, certo sfidante e d’impatto per il nostro futuro. Ringraziamo voi colleghi: che siate liberi di realizzare i vostri sogni, che siate liberi di celebrare il vostro successo e quello di chi vi è stato seduto accanto in aula, nel lavoro e nella vita. Ci auguriamo di incrociare presto, nuovamente, i vostri occhi, sempre curiosi e sorridenti, magari senza schermi e mascherine.

Grazie a tutti per questa opportunità immensa".

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Mercoledì, 19 Maggio 2021 08:25

PREOCCUPAZIONE PER LA GUERRA IN PALESTINA

 Le organizzazioni e i sindacati firmatari, esprimono profonda preoccupazione per
quanto sta accadendo nella martoriata terra di Palestina.

La sospensione delle tanto attese elezioni previste per il 22 maggio, quindi la
provocazione di gruppi radicali di coloni israeliani in marcia verso i quartieri palestinesi
della città vecchia , seguita della decisione di impedire ai palestinesi di raggiungere la
Spianata della Moschea per la preghiera del Ramadan, e ancora il viatico concesso ai
coloni di espellere i palestinesi dalle loro case in molti quartieri di Gerusalemme Est e
specialmente a Sheikh Jarrah, hanno generato una escalation di violenze
immediatamente estese in altre città israeliane e palestinesi, fino ai lanci di missili dalla
Striscia di Gaza e la conseguente azione militare israeliana.

Tutto ciò, dimostra quanto sia indispensabile che le Nazioni Unite, l'Unione Europea e gli Stati nazionali non si fermino
alle dichiarazioni di condanna ed al richiamo alle parti di fermare la violenza, ma che
prendano posizione per eliminare le cause che provocano la violenza e l’ingiustizia che
subisce il popolo palestinese e, di rimando, anche la popolazione israeliana.
La decisione di sospendere e rinviare le elezioni è una conseguenza diretta dello
stato di debolezza e di precarietà giuridica in cui vive la popolazione palestinese, apolide
e sotto occupazione. Il comportamento del governo israeliano è stato chiaramente ostile
allo svolgimento delle elezioni, dal rifiuto della missione del Parlamento europeo, agli
arresti dei candidati e al divieto di qualsiasi attività elettorale a Gerusalemme Est, in
violazione degli accordi di Oslo ancor oggi in vigore, e riferimento legale per regolare il
processo elettorale nel territorio palestinese; Cisgiordania, Gerusalemme Est e Striscia di
Gaza israeliana.

Le espulsioni di famiglie palestinesi dalle loro case nei quartieri di Silwan e Sheick
Jarrah, oltre a mostrare l'applicazione della legge in modo etnico e discriminatorio, non
fanno che alimentare nuovo odio e violenza tra le due comunità. Pensare di risolvere la
"questione palestinese" con espropri forzati, demolizioni di case e sostituendo la
popolazione palestinese con nuovi insediamenti ebraici a Gerusalemme Est è quanto di
più dannoso e contrario alla costruzione di una pace giusta e alla convivenza tra le due
comunità.
Chiediamo che l’Italia si faccia promotrice di un’azione diplomatica di pace e di
rispetto del diritto internazionale chiedendo alle Nazioni Unite, all'Unione Europea e ai
capi di governo che hanno a cuore la pace e la coesistenza tra palestinesi e israeliani:
• di fermare questa nuova ondata di violenza, intimando ad Hamas di fermare il lancio
dei razzi ed al governo israeliano di rimuovere l'assedio di Gaza e di fermare qualsiasi
tipo di ritorsione contro la popolazione della Striscia di Gaza;

• di impiegare tutti gli strumenti politici, diplomatici e di diritto internazionale per fermare
l'espropriazione e la demolizione delle case a Gerusalemme Est;
• di esigere dal governo israeliano la rimozione di tutti gli ostacoli che impediscono le
elezioni libere e regolari in Cisgiordania, Gerusalemme Est e nella Striscia di Gaza,
come previsto dagli accordi di Oslo, firmati dalle parti;
• di sostenere e assistere l'Autorità Nazionale Palestinese per l'organizzazione e la
realizzazione del processo elettorale, evitando ulteriori rinvii;
• di inviare osservatori internazionali neutrali per monitorare il processo elettorale, i giorni
del voto e il conteggio dei voti, che si svolga secondo gli standard internazionali di
trasparenza e con pieno diritto di voto per tutta la popolazione residente in
Cisgiordania, nel distretto di Gerusalemme e nella Striscia di Gaza;
• di agire in sede ONU per un immediato riconoscimento dello Stato di Palestina come
membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, per permettere ai due Stati di negoziare
direttamente in condizioni di pari autorevolezza, legittimità e piena sovranità.

Hanno aderito:
CGIL, CISL, UIL, ACLI, Accademia Apuana della Pace, ANPI, AOI - Associazione delle
Organizzazioni Italiane di cooperazione e solidarietà internazionale, Arci, ARCS – Arci Culture
Solidali, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Associazione per la Pace, Associazione per
la Pace di Modena, Associazione per la Pace di Padova, AssoPacePalestina, AUSER, Beati i
costruttori di pace, Campagna Ponti e non Muri, Casa per la Pace Modena, Centro Studi Sereno
Regis, CGIL di Padova, Emmaus Italia Onlus, Fiom, Fondazione Giorgio La Pira, Fondazione Lisli
e Lelio Basso, Gruppo Abele, ISCOS, Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo,
Legambiente, LIBERA contro le mafie, Link - Coordinamento Universitario, Movimento
Internazionale della Riconciliazione (MIR), Movimento Nonviolento, NEXUS Emilia Romagna, Noi
Siamo Chiesa, OPAL Brescia, Pax Christi Italia, Pro Civitate Christiana, Progetto Sud, Rete della
Conoscenza, Rete italiana Pace e Disarmo, Segreteria della Piattaforma ONG Italiane
Mediterraneo e Medio Oriente, TAM-TAM di Pace Modena (Tavolo Associazioni Modena), Un
Ponte Per, Unione degli Studenti, Usacli

 

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Mercoledì, 19 Maggio 2021 07:53

AUMENTANO COSTO BENZINA E SPESE ALIMENTARI

Consumi, sale la benzina e cala il potere d’acquisto sulla spesa alimentare

Il prezzo del petrolio si infiamma con effetti negativi per i cittadini lariani, accentuati in terra

di frontiera dalle restrizioni Covid. Incide anche la sospensione della carta sconto carburante

COMO-LECCO – In un Paese come l’Italia dove l’85% dei trasporti commerciali avviene per strada il nuovo record dei prezzi dei carburanti ha un effetto valanga sulla spesa con un aumento dei costi di trasporto oltre che di quelli energetici. E’ quanto afferma Coldiretti Como Lecco sugli effetti del balzo delle quotazioni della benzina che si avvicina a quota 1,6 euro al litro. L’aumento è destinato a contagiare l’intera economia perché se salgono i prezzi del carburante si riduce il potere di acquisto degli italiani che hanno meno risorse da destinare ai consumi mentre aumentano i costi per le imprese: per di più, gli effetti negativi si accentuano in terra di frontiera, per via delle restrizioni Covid e per la sospensione, lo scorso marzo, della carta sconto carburante che consentiva ai lariani di avere maggior “respiro” sul pieno alla pompa entro i confini nazionali.

A subire gli effetti dei prezzi dei carburanti – continua Coldiretti Como Lecco – è quindi l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere fino dal 30 al 35% sul totale dei costi per frutta e verdura secondo una analisi della Coldiretti su dati Ismea. In queste condizioni è importante individuare alternative green come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sul Recovery plan elaborato dalla Coldiretti per sviluppare le bioenergie in Italia.

“Ma con il Pnrr serve anche agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma pure con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo” afferma il presidente della Coldiretti lariana Fortunato Trezzi nel sottolineare che “si tratta di una mancanza che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export al quale si aggiunge proprio il maggior costo della “bolletta logistica” legata ai trasporti e alla movimentazione delle merci”

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