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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Lunedì, 24 Maggio 2021 15:04

QUANTO VALE UN CICLISMO MENO EPICO E PIU' UMANO?

Il ciclismo è stato epico, ma forse si sta umanizzando?

Da una parte è un dispiacere profondo che la tappa regina venga tagliata per maltempo!

E lo trovo giusto solo se effettivamente le condizioni di sicurezza non consentivano di transitare su Marmolada e Pordoi.

A quanto pare piove e fa freddino.. tre gradi.. era veramente necessario accorciare la tappa clou?

Nibali stesso nel 2013 vinse alle Tre Cime di Lavaredo sotto una bufera di neve.

Questo per non scomodare antiche memorie che appartengono all'epoca del bianco e nero: Charlie Gaul nel 1956 diventò "Angelo della montagna" conquistando il Monte Bondone e recuperando 17 minuti in classifica finendo per indossare la maglia rosa (si ritirarono in 43 con principi di assideramento).

Il bilancio del 1962 sul passo Rolle fu ancora più significativamente tragico: 57 ritirati e 53 al traguardo, con la tappa accorciata in un due giugno che sapeva d'inverno. I km percorsi fino all'arrivo sul passo, senza affrontare la discesa successiva, furono comunque tutti sotto la neve.

Per avvicinarci a giorni e mete più prossimi, ma legati da quel filo rosso, che rappresenta la stoicità mista a tragedia delle due ruote.. come dimenticare il Gavia nel 1988?

Il freddo pungente nella picchiata su Bormio fece perdere il giro a Franco Chioccioli: troppo disumani i meno cinque gradi sulla cima Coppi!

Un americano resistette e per la prima volta la maglia rosa finale si tinse di stelle e strisce, grazie a Hampsten.

Dieci anni più tardi una delle imprese maggiormente scolpite nella storia d'Italia: il pirata Marco Pantani, dopo aver trionfato al giro, in una giornata di freddo e pioggia, di strade scivolose, di bandane gettate al vento, di crisi di freddo e fame con il bestione tedesco Jan Ullrich... Trionfò a Les Deux Alpes, costruendo la doppietta giro / tour proprio nella salita e discesa (al limite) del mitico Col du Galibier. Se la tappa fosse stata limata, i nove minuti rifilati al tedesco...

Il ciclismo diventa più umano.

E forse per questo, meno pompato, ma anche meno memorabile?

Non ultime le polemiche sul giro 2020 corso ad ottobre e forse esempio più significativo: la tappa Morbegno Asti accorciata e partita alle 14.30 da Abbiategrasso perché alcuni corridori si lamentarono per la pioggia e il freddo: in quella occasione non vi erano valichi e pericoli da discese, ma è forse emerso con più forza quello che sta cambiando.

Senza un’organizzazione forte tutto è sindacabile e tutto può essere in discussione.

Non sempre sarà un male, ma a volte sarà un’impresa mancata.

Luca Tagliaferri

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Lunedì, 24 Maggio 2021 11:05

TRAGEDIA DEL MOTTARONE: ORA SERVE IL SILENZIO

La tragedia consumatasi ieri sul Mottarone non poteva non colpire emotivamente il nostro territorio dove sono ben quattro nel giro di trenta chilometri gli impianti funiviari in attività.

Ovviamente non ci sono parole per descrivere l'accaduto che, a detta degli esperti (quelli che si occupano di manutenzione di funivie, quindi, non i commentatori pressapochisti e tuttologi che sarebbe meglio stessero zitti), non trova, al momento una logica spiegazione.

Più che discutere sul cavo rotto oggi, però, dobbiamo piangere le quattordici vite spezzate e pregare che il piccolo superstite sopravviva (non osiamo pensare come), così come era successo ad Alessandra Piovesana, unica sopravvissuta alla tragedia del Cermis del 1976. 

Per quanto riguarda il cavo rotto, invece, a nostro avviso sarebbe opportuno che scendesse il silenzio e si lasciassero lavorare senza pressioni (immaginiamo ne abbiano già molta senza bisogno di caricargliene altre) gli inquirenti e i tecnici che verranno incaricati della perizia.

Continuare a fare ipotesi non ha senso e rischia di disorientare le persone.

Abitando, come abbiamo scritto, in una zona di funivie periodicamente abbiamo riscontri di manutenzioni e verifiche atte a garantire la sicurezza degli impianti, per cui non ci resta che attendere quella "logica spiegazione" che al momento sfugge a tutti.

Nel rispetto del ricordo di chi non c'è più, del dolore immenso dei loro familiari e amici e dell'inimmaginabile sgomento dei gestori di quella funivia.

 

 

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Lunedì, 24 Maggio 2021 06:56

COMMEMORAZIONE DELLA STRAGE DI CAPACI

in Video

Il 23maggio 1992 è una di quelle date che non si dimenticano. Oltre 500 chili di tritolo mafioso distrussero il tratto d’autostrada a Capaci (Palermo), facendo saltare in aria le auto su cui viaggiavano il giudice Giovanni Falcone e sua moglie FrancescaMorvillo e i poliziotti Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo in servizio di scorta sulla Fiat Croma con sigla radio Quarto Savona 15. La Mafia pensava di ucciderli. Li ha resi invece il simbolo di una nuova "cultura della legalità".
Leggi l'articolo https://www.poliziadistato.it/.../1560a8b88547ae4468371191

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Domenica, 23 Maggio 2021 18:30

SI FARA` IN VALSASSINA LA SECONDA TAPPA DEL CAMPIONATO EUROPEO DI TRIAL

Dopo la disdetta data da Santa Fiora in provincia di Grosseto, per problemi burocratici, il Moto Club Valsassina ha dato la sua diponibilita` alla FIM Europa per organizzare in Valsassina la seconda prova degli Europei di Trial, gara prestigiosa a cui partecipaeranno i migliori nomi del trial europeo (si parla di 150 atleti).
Le prove saranno effettuate sabato 29 e domenica 30 Maggio.

"Saputo della disdetta del Moto Club Toscano - ci dice Renato Moneta, personaggio storico del Moto Club valsassinese - abbiamo provato a chiedere di effettuarlo noi e la nostra richiesta e` stata accettata.
Ora pero` dobbiamo galoppare, perche` dobbiamo preparare ben 17 "stazioni " di gara dove gli atleti effettueranno le loro evoluzioni, oltre a quella piu` nota sul fiume Pioverna, dove finisce la ciclabile, e alle Trote Blu di Bindo, altre stazioni sono previste sulla Val Martino sopra Cortenova" .

 

Categorie in gara:

European Championship, Junior Cup, Over 40 Cup, Women Championship and Youth European Championship

 

Formula di gara

Sabato 29 Maggio Women Championship and Youth European Championship

Domenica 30 Maggio European Championship, Junior Cup, Over 40 Cup

 

Motoclub organizzatore:

Motoclub Valsassina V. Ciresa a.m
Via Caraletta 23 – Primaluna

 

Questo il nuovo calendario Europeo

29 – 30 Maggio – Cortenova (Lecco)
31 Luglio – 1 Agosto – Grossheubach, Germania
7- 8 Agosto – Kramolin, Repubblica Ceca

 

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Domenica, 23 Maggio 2021 07:01

CHI GESTIRA` IL CENTRO SPORTIVO DEL BIONE ?

Bando Bione deserto

Il bando per individuare un gestore del Centro sportivo del Bione dal 1° luglio è andato deserto.
Una ricerca necessaria perché la concessione con Insport terminerà il 30 giugno, un divorzio che Comune e società hanno deciso insieme visto che hanno chiarito che si tratta di rescissione consensuale del contratto. Ora una domanda sorge spontanea: chi gestirà il Centro sportivo dal 1° luglio?

Aspettavamo un piano B dell’amministrazione perché non era difficile prevedere che non ci sarebbe stato un affollamento di società desiderose di gestire un centro con pesanti carenze strutturali proprio nelle parti che consentono di far quadrare i conti, la piscina per intenderci. Invece nulla.
Il 13 maggio tutti i media locali hanno pubblicato la notizia che dal soffitto di uno spogliatoio del Bione entrava acqua in stile cascata, l’ennesima denuncia delle gravi magagne che società sportive, atleti e genitori segnalano continuamente. La necessità di passare subito dalle parole a opere di manutenzione risolutiva è evidente, ma l’assessore Torri nel commento a questo episodio non ha detto una parola concreta e ha ignorato la notizia del mese ovvero che al bando, scaduto il 9 maggio, nessuno ha partecipato.
La crisi gestionale e di prospettiva strategica del Bione dura da più di un decennio e la pandemia per assurdo poteva essere un’occasione per mettere un punto a capo.

Il sindaco Gattinoni e l’assessore Torri non si esprimono su come e da chi verrà gestito il Bione. Il comune sforna un comunicato dal titolo “Lecco, Terra di Sport” che informa che l’assessore alla partita parteciperà il 20 maggio a una trasmissione radiofonica per dire che il Comune di Lecco sostiene lo sport come strumento per la promozione di valori positivi e di contrasto alle discriminazioni, ma ancora una volta silenzio totale sul nostro povero centro sportivo.
Il sindaco apre la sua newsletter settimanale proprio con lo sport e i finanziamenti disponibili alle società che proporranno iniziative estive, ma neanche una parola sul Bione.

Dal 1° luglio le piscine al chiuso potranno riaprire. Chi aprirà la piscina comunale?
Come Lega prendiamo atto del cambio di passo: è stata innestata la marcia indietro anche se pareva impresa impossibile.

Cinzia Bettega
Andrea Corti
Stefano Parolari
Consiglieri comunali di Lecco
Lega Lombarda per Salvini premier

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Sabato, 22 Maggio 2021 17:56

IO, MARA E LA MADONNA DEL GHISALLO

Anch’io ho fatto il Giro d’Italia. Beh, non proprio. È stato domenica scorsa. Caricate le bici in macchina e scaricate a Lecco. Alle 9 inforcati i nostri destrieri a pedali e partenza verso Onno. Mara è a ruota. Lei non molla mai. L’impressione è che noi si proceda a gran velocità e che il paesaggio scorra adagio. La riva opposta del lago è quasi ferma. L’akuaduulza cantata da Van De Sfroos muove lenta, sulla destra. Azzurro come la maglia di Coppi, il cielo è immobile. L’illusione ottica mi conforta un poco. Ma gruppi di ciclisti ci superano con deprimente rapidità spezzando la breve trance e l’illusione del moto accelerato: mi sento un mollusco dotato di salopette, casco policromo e tutto il resto. Piegato in avanti, impugno la parte bassa del manubrio alla ricerca di un problematico miglioramento del coefficiente di penetrazione. Ma le gambe si alternano nella perfida compressione della mia protuberanza addominale seguendo il ritmo dei pedali.

Talché la respirazione si fa stentata. Combatto anche leggieri (sì, proprio leggieri con la “i”, perché? Carducci scriveva “…gioia leggiera…” Se lo fa lui posso farlo anch’io. O no?) attacchi di claustrofobia nell’attraversamento delle due lunghe gallerie di Malgrate, illuminate a notte. A Onno -chilometri percorsi 10; chilometri percepiti 50- deviazione a sinistra. La salita verso Valbrona ha inizio. Insieme al mio calvario. Pasticcio col cambio nel tentativo di passare a un rapporto più agile e quando ci riesco, mia moglie è già avanti di qualche metro. D’ora in poi, fino alla meta -spero di arrivarci ancora cosciente- sarà così. Già, la meta. Ghisallo, nome favoloso nella terra di mezzo delle due ruote; sancta sanctorum dei pedalatori, professionali o sfigati non fa differenza; più croce che delizia delle domeniche en danseuse della mia tarda giovinezza. E anche vecchiezza. Anche se il versante odierno è quello meno impegnativo. La chiesetta sul colle è dedicata alla Madonna specializzata in pedalatori di ogni genere. Fino a qualche anno fa custodiva cimeli più preziosi, ciclisticamente parlando, delle schegge della croce di Cristo e del sangue di san Gennaro. Oggi le reliquie sono ospitate nella struttura postmoderna del Museo eretto a poca distanza dalla chiesa: bici di Coppi, Bartali e Magni, decine di maglie rosa, maglie varie di campioni del passato remoto e recente, foto e ritratti degli uomini che con sudore, fatica e spesso anche sangue, hanno fatto la storia e anche la leggenda dell’italico ciclismo. Un po’ di sana retorica non può nuocere eccessivamente.

Intanto mia moglie è già scomparsa dietro una curva, un centinaio di metri più avanti. Altri cinque chilometri di crisi coronariche e, ad Asso, compare improvvisamente l’incrocio con la strada che conduce a Magreglio. La tentazione di piegare a sinistra (discesa fino a Erba) è quasi irresistibile. Ma poi chi avverte la mia consorte -ormai persa di vista- che ho preferito il piacere al dovere? Allora svolta a destra faccio di necessità virtù, come la monaca di Monza e riparto di buona lena -mica tanto buona a dire il vero- verso la Cima Coppi. Ancora salita. Quel cuore tenero di Mara mi aspetta all’uscita della galleria: “Come va?”. Mi sembra di avvertire nel punto di domanda un che di esclamativo, una sfumatura, più che preoccupata, divertita. Faccio finta di nulla, esalo un sibilo sfibrato simile a un “sì” e tiro dritto. Nei 5 chilometri successivi la pendenza è più clemente. Decine di pedalatori mi superano chiacchierando. Mara rimane con me, girandosi di tanto in tanto per accertarsi che non sia scomparso. La sagoma austera della chiesa romanica di S. Alessandro, (sec. XII) dal suo cocuzzolo mi osserva silenziosa e meditabonda. Si raggiunge percorrendo i ciottoli di una via crucis.

La mia si presenterà fra poco. Le nuvole intanto navigano lente nel blu della Vallassina -valle di Asso. La processione ciclistica è ininterrotta. Centinaia di faticatori procedono verso la vetta. Un colpo di pedale dopo l’altro arrivo anch’io all’ingresso del comune di Barni. Davanti a me un lungo, ripido rettilineo, mi ammonisce con severità: “Pensaci bene”. Non rispondo per risparmiare fiato. Eccolo il calvario che sono andato a cercare con senile incoscienza. L’erta si fa improvvisamente spietata: una Lecco - Ballabio senza tornanti e senza pietà. Millecinquecentometri di purissima agonia. Mi spiacerebbe davvero morire ancor giovane. Ma dài, settantaquattro non sono così tanti. Il computer di bordo segnale km/h 6.2. Le mie gambe non sono d’accordo e protestano vivamente. Fingo di ignorarle anche se il mio “naso è triste come una salita”, proprio come quello del Bartali di Paolo Conte. La chiesetta del Ghisallo si appalesa improvvisamente e provvidenzialmente.

Ci siamo. Mara mi ha aspettato con santa pazienza. Sesso debole, seh! Una folla di ciclisti e centauri motorizzati occupa l’intera area del colle. È domenica e il tempo non sembra intenzionato a fare brutti scherzi. La picchiata verso Bellagio è entusiasmante. Vado a mille. Mi sento un vero figo. Però non ricordavo che l’ingresso in Civenna fosse micidiale. E anche l’uscita. Una serie interminabile di saliscendi spezzano gambe e schiena. Ma è tardi per alzare bandiera bianca. Si deve tornare a Lecco. Finalmente dopo più di un chilometro di su e giù, la discesa vera. Una fatica bestia. Le mani stringono continuamente le leve dei freni. I vecchi pattini un tempo gommosi, sono diventati come legno e non fanno attrito sui cerchioni. Dopo qualche minuto ho gli avambracci paralizzati per lo sforzo della frenata continua. L’arrivo a Bellagio è la fine di un incubo.

È, anche, l’inizio di un sogno. Vedo già il lago scorrere veloce alla mia sinistra, l’uscita da Oliveto, l’ingresso a Onno e la salitella… Salitella? Cinquanta metri in totale assenza di gambe. Muovo spalle e braccia e testa. Ma le gambe, quelle no. Si rifiutano. Sono assenti. Fingono di guardare altrove. Ma quel piccolo, insignificante, impercettibile dosso mi sembra lo Stelvio. Vabbè, bene o male me la cavo. Altri venticinque minuti quasi facili e alle 11.10, cinquantacinque chilometri dopo la partenza, siamo alla macchina. Velocità media, 21.8 km orari. Vorrei piangere ma sono troppo stanco. Nella strettoia di Laorca dal sedile del passeggero una vocefemminile chiede: “Martedì dove andiamo? Resinelli? Valvarrone?”.
“Io no, io, no, io no”: la voce di Vasco Rossi riprodotta dallo stereo mi propone un suggerimento e copre l’irriverente risposta.

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Sabato, 22 Maggio 2021 17:48

POLIZIA LOCALE, VERSO UN ACCORDO TRA COMUNI DEL CENTRO E DELL'ALTA VALLE

Il problema della presenza della polizia locale in Valsassina è stato al centro di un incontro svoltosi martedì scorso a Cortenova alla presenza di tutti i sindaci, o loro rappresentanti, dei comuni da Premana a Introbio.

Sul tavolo l'ipotesi della collaborazione dell'attuale agente in forza al comune cortenovese ad altri paesi, ma non solo.

Si è discusso infatti della possibilità di interscambio tra le varie amministrazioni, alcune delle quali necessitano di avere un agente "effettivo", altre, invece, avendolo già in organico, potranno legittimamente (in forza di una apposita convenzione) disporre di un vigile in caso di assenza del proprio o di eventuali affiancamenti in caso, ad esempio, di feste o di pattugliamento.

Non è una riedizione della poco rimpianta unione dei vigili dell'Unione dei Comuni, bensì una modalità che consente alle varie amministrazioni di potersi avvalere di un rinforzo e, soprattutto, questo "rinforzo" sarà legittimato ad operare sul territorio comunale.

Nei prossimi giorni verranno approfonditi tutti gli aspetti operativi e burocratici e quindi si darà il via al progetto.

Una buona notizia per il territorio che necessita sicuramente di maggiori controlli (l'estate si avvicina e con essa il periodo di maggiore afflusso) e questa prossima convenzione va proprio nella direzione di far "sentire" e vedere una presenza più assidua della polizia locale.

 

 

 

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Sabato, 22 Maggio 2021 15:25

ASPIRINA

INAUGURIAMO UNA NUOVA RUBRICA DEDICATA AI FIORI E ALLE PIANTE DELLA VALSASSINA

L’Aspirina fiorisce in primavera. E mostra infiorescenze fitte di piccoli petali bianchissimi. Dalle nostre parti sbocciano nella tarda primavera. In realtà stiamo parlando della “Spiraea”, pianta arbustiva dalle cento varietà, importata dall’Oriente asiatico. Fa anche bene alla salute visto che il nettare dei fiori della “Spirea ulmaria”, contiene molto acido acetilsalicilico.

Proprio come la corteccia di alcuni tipi di salice. Aspirina allo stato puro, insomma, la cui molecola di base venne isolata nei primi decenni del XIX secolo in Germania. Sapete perché il farmaco che se ne ricava si chiama Aspirina? Il nome deriva proprio da Spiraea. Però quando avete un po’ di mal di testa, non preparatevi un infuso con i piccoli fiori bianchi dell’arbusto che orna spesso i nostri giardini. Meglio l’Aspirina in tubetto che quella in fiore. Rivolgetevi al farmacista.

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