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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Mercoledì, 19 Maggio 2021 07:35

APRE OGGI IL NUOVO TRATTO DEL VIANDANTE

Completo il cammino da Milano a San Bernardino

Terminati i lavori di collegamento del Sentiero del Viandante da Lecco ad Abbadia Lariana:
diventa interamente percorribile il cammino internazionale “Le Vie del Viandante” che conduce da
Milano fino a San Bernardino, in Svizzera. Un reticolo di sentieri storici che attraversa la Valle
Mesolcina, la Valchiavenna, il Lago di Como e il fiume Adda.
L'importo complessivo dell’intervento di sistemazione del tratto di collegamento, che ha coinvolto con
la sottoscrizione di un apposito protocollo il Comune di Lecco, il Comune di Abbadia Lariana ed Ersaf,
è stato di 485 mila euro, di cui 360 mila finanziati dal Programma di cooperazione “Interreg V-A Italia
Svizzera 2014-2020”.

Le Vie del Viandante” rappresentano un grande itinerario internazionale di trekking: 220 km di
sentieri di cui fanno parte, tra gli altri, la Via San Bernardino, la Via Francisca, la Via Spluga, la Via
dei Monti Lariani, il Sentiero del Viandante, la Strada Regia e il Sentiero di Leonardo.
A tenere a battesimo il nuovo tracciato è stato Linus, direttore di Radio Deejay, attraverso il talk
online “a sPASSO (lento)”, mentre a seguire, al Palazzo delle Paure, due tavole rotonde sugli aspetti
turistici e tecnici del tracciato hanno ufficialmente inaugurato la stagione turistica del Viandante.

“Questo sentiero – sottolinea il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni - rappresenta una risorsa di
grande attrattività per il segmento del turismo lento e del trekking, una fonte di richiamo che sarà
ancor più evidente con l’arrivo della prossima estate. Un completamento che concretizza l’itinerario
Lecco-Abbadia, il collegamento con i Resinelli e con il parco dell’Adda in direzione Milano. Lecco
rinforza, così, la sua posizione strategica sia per la ricettività sia per nuovi servizi di accoglienza e
accompagnamento sportivo-culturali. Questa strada ci connette all’Europa”.

"Oggi apriamo un collegamento estremamente importante – commenta il sindaco di Abbadia Lariana
Roberto Azzoni - non solo perché ri-avviciniamo Lecco e Abbadia dopo oltre 40 anni ma perché
riportiamo in auge il vero spirito per cui è nato anticamente il tracciato del sentiero del Viandante:
quello di collegare Milano con la Svizzera e con i paesi oltralpe. Lo apriamo in un momento storico
unico cruciale, un momento di ripartenza. Che ciò sia di auspicio e di volano per una ripartenza
anche del settore turistico e ricettivo grazie alle ricadute che questo sentiero potrà avere su tutti i
territori che attraversa”.

“Questo storico itinerario – spiega il presidente di ERSAF Alessandro Fede Pellone -, che percorre
l’intera sponda lecchese del Lario, fino a oggi partiva solo da Abbadia, in quanto il primo tratto, lungo
circa sei chilometri, non era più praticabile da anni. ERSAF grazie a una convenzione sottoscritta con i
due Comuni ha lavorato per il ripristino e la riapertura dell’itinerario, che costituisce un’opportunità
per l’innovazione nel settore turistico e della ricettività territoriale, attraverso la realizzazione di reti e
percorsi dedicati alla mobilità lenta e a un diverso rapporto fra turista ed emergenze culturali e paesaggistiche che collegano vie storiche d’importanza internazionale”.

Il nuovo tratto del Viandante
Inaugurazione del collegamento Lecco - Abbadia

Martedì 18 maggio 2021 dalle 15:00
via Stelvio - Palazzo delle Paure

Ore 15 via Stelvio - Tragitto a piedi lungo il sentiero fino a Pradello

Ore 15.30 Pradello - Talk "A sPASSO (lento)" con la partecipazione di Linus, direttore di Radio Deejay

Ore 16.30 Palazzo delle Paure - Conferenza stampa di apertura della stagione turistica del Viandante, introdotta da Mauro Gattinoni, sindaco di Lecco, Castrese De Rosa, Prefetto di Lecco e Antonio Rossi, sottosegretario con delega allo Sport, Olimpiadi 2026 e Grandi eventi di Regione Lombardia, con interventi di Giovanni Cattaneo, assessore all'Attrattività territoriale del Comune di Lecco, Lorenzo Riva, vicepresidente della Camera di Commercio Como-Lecco e Antonio Rusconi, sindaco di Bellano (prima sessione), Katiuscia Vassena del Comune di Lecco, Sergio Poli di ERSAF Regione Lombardia, Claudia Anselmini dello Studio PROTEA e Alessandro Riva, collaudatore (seconda sessione: come è stato costruito e come verrà mantenuto).

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Mercoledì, 19 Maggio 2021 07:24

IL WWF PROTESTA CONTRO LE NUOVE NORME SULLA CACCIA

CACCIA: IN REGIONE LOMBARDIA DETTANO LEGGE LE DOPPIETTE

Approvata l’ennesima norma che rende impossibili i controlli favorendo il bracconaggio

Nella seduta odierna del Consiglio Regionale della Lombardia è stata approvata la “legge di revisione ordinamentale 2021” che prevede modifiche alla legge regionale sulla caccia: veri regali al popolo delle doppiette che riducono i livelli di tutela della fauna selvatica.

Ormai è acclarato che in Regione Lombardia la caccia sia considerata una priorità. L’influenza del mondo venatorio nei corridoi del Pirellone è tale da far letteralmente scrivere ai cacciatori le norme che regolano la propria attività. Ciò accade grazie all’impegno costante di assessori e consiglieri regionali che non mancano di manifestare pubblicamente la loro vicinanza al mondo venatorio postando trionfalistici selfie mentre imbracciano fucili e promettono di far sparare sempre di più, rinunciando a ogni forma di dialogo con le associazioni di protezione ambientale.

La Lombardia è tristemente famosa a livello mondiale per il numero di reati commessi contro la fauna selvatica e in particolare contro gli uccelli, catturati illegalmente per farli diventare “richiami vivi”, condannati a passare tutta la vita in minuscole gabbie e costretti a cantare incessantemente per richiamare i propri simili verso la morte, continuamente trasportati e sottoposti al frastuono dei fucili.

Per impedire la cattura illegale di uccelli da richiamo la legge nazionale vieta l’uso di richiami “che non siano identificabili mediante anello inamovibile” (art. 5 L. 157/1992). Ma da oggi in Lombardia non sarà più consentito verificare l'inamovibilità degli anelli, in quanto la nuova legge regionale stabilisce che l'attività di vigilanza e controllo sugli anellini utilizzati per gli uccelli da richiamo dovrà essere svolta verificando unicamente la presenza dell’anellino sull’esemplare. Tale gravissima e illegittima limitazione è ipocritamente giustificata dalla necessità di rispettare il benessere animale (di animali che, lo ricordiamo, vivono in gabbie minuscole per tutta la vita) che sarebbe compromesso dalla manipolazione effettuata da parte del personale di controllo. Peraltro, sarà consentito utilizzare anche anelli di materiali plastici.

Una ulteriore gravissima novità consiste nella possibilità di segnare sul tesserino l’animale ucciso non subito dopo l’abbattimento ma dopo il recupero dell’animale stesso. Questo impedirà al personale di controllo di verificare quanti animali sono stati realmente abbattuti e favorirà chi intenderà abbattere animali in numero superiore rispetto a quanto consentito dalla legge.

Questi sono solo alcuni dei numerosi provvedimenti approvati oggi.

“Siamo di fronte all’ennesimo fallimento della politica lombarda rispetto alla tutela dell’ambiente - dichiara Alessandra Prampolini, Direttore Generale del WWF Italia – È incomprensibile come in una regione in cui esiste un altissimo livello di illegalità e di bracconaggio, invece di adottare ogni strumento idoneo ad arginarlo si approvino invece provvedimenti che indeboliscono il sistema di protezione della biodiversità. Il WWF Italia denuncerà alle autorità italiane ed europee quest’azione di riduzione dei livelli di tutela ambientale reiterata e incostituzionale, che espone il Paese (tutti, non solo i cacciatori) al rischio di pesanti e costose procedure di infrazione”.

 

 

 

 

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Mercoledì, 19 Maggio 2021 07:03

CARLETTO, LA SKODA DEL 2007, I MINCHIOLOGI E IL VACCINO

Non appena è stato possibile mi sono prenotato per il vaccino anti Covid. Ho quasi 58 anni, mille disturbini, memoria balbettante e andropausa conclamata, ma tutto sommato godo di buona salute. Ricordo ancora le tabelline del 2 e del 3 e aspetto serenamente l’arrivo dell’estate.
Non ho più capelli, esibisco fieramente una pancetta d’ordinanza (materia di studio nelle migliori università americane) e mi crescono, misteriosamente e con regolarità, peli sulle orecchie e sul naso. 

Il responsabile di tutto ciò è il mio bislacco dna che mi ricopre di peli ovunque e ha spelacchiato irrimediabilmente il cuoio capelluto. Ormai me ne sono fatto una ragione. Tutt’intorno a me, gente alta, magra e bella, con le teste ricoperte da capelli di ogni cromatismo e con tartarughe e bisce sugli addominali. Trovo profondamente ingiusto tutto ciò ma così è se vi pare.
Di gente bizzarra è da sempre pieno il mondo. Taluni affermano persino che la pandemia sia solo supposta e che tale supposta l’abbiano introdotta negli orifizi più nascosti del mondo intero per mero interesse o, peggio, per atavica malvagità e sadismo gratuito.
Migliaia di medici e scienziati in ogni parte del globo terracqueo avrebbero ordito questa orribile macchinazione, inventando un virus e poi spargendolo nell’aria in ogni dove, sputando a destra e pure a manca.
Ma tant’è.

Il 14 maggio recomi di buon mattino al centro vaccinale del mio paesello , vicino a Capo d`Orlando in Sicilia. In alto nel cielo il sole splende e scaccia imperioso l’umidità del mare. Quasi 27 gradi. Caldo opprimente. Mi sudano financo le sopracciglia. Ma io, che sono notoriamente una persona furbissima, mi presento con ben 10 minuti di anticipo. Nonostante ciò, mi imbatto in una folla oceanica che, evidentemente, non crede al complotto ed è impaziente di farsi inOculare. Chiedo qui e lì, se tutti abbiano l’appuntamento per le 12. La risposta ovviamente è affermativa.
All’ingresso, un’addetta urla dei numeri. Forse, prima della puntura, è in atto una tombola per rasserenare gli animi o forse il caldo ha bruciato le sinapsi della signorina.
La folla si anima, si agita e sventola per aria strani bigliettini.
Io che sono notoriamente una persona furbissima, esibisco la mia prenotazione e mi illudo di entrare e farmi punturare quasi subito. Ma vengo bloccato immediatamente. Occorre un bigliettino per consegnare la documentazione. Ma ho dimenticato di fotocopiare i miei documenti.

“Io le presterei le mie fotocopie - mi dice qualcuno - ma forse qui avrebbero qualcosa da ridire”.
Torno indietro, cerco la mia leggendaria Skoda turbodiesel del 2007 e mi fiondo nel tabaccaio che fotocopia qualunque cosa, persino i sogni e le speranze. Basta pagarlo.
“Faccia con calma” mi dice l’addetta del centro vaccinale. “Tanto, c’è tutto il tempo...”
In alto nel cielo, il sole splende euforico e io inizio a sudare come uno stercorario al lavoro.
“Non vogliono vaccinarmi” dico al tabaccaio. “Devo fotocopiare i documenti”. Avevo la mascherina nel gomito e grottescamente me la infilo sul naso. Ella, la tabaccaia, sta polemizzando col marito. Ma entrambi hanno la mascherina. Quindi dovrei essere protetto dalla supposta pandemia. Anche perché a me, le supposte, non sono mai piaciute.
Torno al centro vaccinale e aspetto pazientemente il mio turno. Ho il bigliettino numero D46.
Qui e là, odo qualcuno che grida numeri a casaccio. Nessuno però ha la lettera D davanti.
Mi preoccupo e chiedo in giro.

“Per adesso, entrano solo quelli senza lettera poi verrà il nostro turno” mi dice un signore afflitto che possiede come me la lettera D. Ad occhio e croce mi precedono 60 o 70 persone.
In alto nel cielo, il sole splende radioso. Iniziano le prime polemiche. Un tizio come me non ha le fotocopie dei propri documenti.
“Non c’è scritto sul sito!” dice il tapino.
“Guardi meglio” le risponde l’addetta all’entrata. “Noi non facciamo fotocopie. In centro c’è un tabaccaio…”
Rassegnato se ne va. Io intanto per non morire di fame e di sete, ingoio alcune nespole e bevo un sorso di birra ben calda. Alfine entro, presento la documentazione a un controllo preventivo e riprendo ad aspettare.
Di fronte a me un signore esibisce con noncuranza i suoi 180 kg e al cellulare parla del suo indice BMI con qualcuno. E’ superiore a 35 e quindi la vaccinazione gli spetta in quanto persona a rischio. Dall’altra parte del filo l’interlocutrice non capisce. Ma è fin troppo evidente che il signore sia in leggero sovrappeso…

Intanto in giro, si parla dei milioni di morti causati dal vaccino Astrazeneca e non solo.
Io, timidamente affermo che per la salute di noi tutti è peggiore l’Aulin.
Una signora me lo conferma. “Io ho i diverticoli per colpa dell’Aulin. Ne ho presi centinaia… ma tanto di qualcosa si deve morire….”
“Eppure secondo me, oggi qui non muore nessuno” affermo io solennemente. Alla mia destra, alcune signore si scambiano ricette e programmano il pranzo. Sono le 13.30. L’appetito cresce, la paura di morire anche.
Sono trascorse due ore. Si sparge d’un tratto la voce che i vaccini siano finiti.
La folla mormora, si agita, inizia a protestare. Temo l’arrivo dei corpi speciali e i gas lacrimogeni.
“Calmi! CalmI! - urla un addetto - Uora i pigghiamu” locuzione locale per far capire ai presenti che qualcuno si era già attivato per prendere altre dosi dal frigorifero di qualcuno. Poi, forse, sarebbe ritornato, se la supposta pandemia non lo avesse ucciso nel frattempo.
Fortunatamente, torna vivo e io finalmente entro per consegnare la mia documentazione a una simpatica dottoressa con mascherina, qualche ruga e capelli neri.

Ella mi osserva, io la osservo. Ella mi chiede se Rosalia sia il mio cognome e Io, scevro da qualsivoglia dubbio, le rispondo “Certamente” e le indico la mia testa pelata al di sopra della mascherina. Tipica di un uomo di mezz’età non già di una signorina tutta curve. Ella pare credermi. Le parlo delle mie leggere e ricorrenti anemie e le indico col ditino tremante il foglietto con la mia anamnesi. Ella non risponde. E poi mi chiede: “Ma lei risiede qui?”
“Certo. Da alcuni anni. Glielo giuro sui miei capelli” le dico.
“Strano – aggiunge ella – io non l’ho mai vista in giro”
“Dottoressa, ma il vaccino che mi faranno lo decidono quelli di là?”
“NO! Decido io!” risponde ella, scrivendo Pfizer sul mio foglietto. “In quale braccio preferisce?” mi domanda.
“Il sinistro – rispondo io – a destra ho un tendine disintegrato".
Ella scrive DX sul foglio.
Io, che sono notoriamente una persona attenta e furbissima, le faccio notare che avrebbe dovuto scrivere SX. Ella ammette l’errore e lo corregge.
Cominciamo bene, penso….

Rassegnato a una morte imminente, mi siedo quindi nella sedia lì accanto in attesa del mio turno.
Tutt’intorno è un florilegio di numeri urlati a casaccio.
L’addetta all’entrata continua a dire “Io voglio andare a casa…è tardi….forza! forza!”
Esce alfine da una tenda un medico che esclama: “PFIZER! Chi deve fare PFIZER?”
Alla mia destra ci sono altre persone sedute. Una signora si alza e rassegnata si reca da lui, col suo braccio già denudato.
“Scalateee! Urla subito un altro addetto. Io ubbidisco e mi sposto immediatamente nella sedia alla mia destra, aspettando mestamente il mio turno.

Tutti sanno che Bill Gates, stitico da sempre, trascorre moltissimo tempo sul suo water e poiché si annoia aspettando di liberarsi, nel 2019 ha creato quasi per gioco il virus. Lo ha quindi racchiuso in un floppy disk spedendolo poi a Wuhan ad alcuni amici scappati da un manicomio. Egli, il miliardario maledetto, era assolutamente convinto che sarebbe bastato un normale antivirus, creato dai suoi collaboratori per evitare grossi danni. Ha invece perso il controllo di ogni cosa, causando il pandemonio che tutti conosciamo.
Io so fin troppo bene che mi inietteranno un microchip e una Sim Card 5g per rubarmi i codici del bancomat. Ma non ho scelta. La supposta pandemia è stata una diabolica invenzione dei poteri forti per renderci tutti schiavi e ammazzare 2 o 3 miliardi di persone, perlopiù vecchie e inutili. Io mi ritengo abbastanza inutile, ma perché debbo morire? Mi chiedo. E poi quand’anche mi rubassero i codici del bancomat farebbero un magro affare. Io non ho una lira e possiedo solo 3 kg di diamanti che tengo ben nascosti in un rotolo di carta igienica che ho posizionato sotto il materasso. Sono notoriamente una persona furbissima, io.
In alto nel cielo intanto il sole splende felice.
Dalla tenda di fronte, il medico di prima esce di nuovo. “Chi viene ora?” Locuzione locale per invitare qualcun altro a vaccinarsi, non già per informarsi su scabrosi dettagli intimi.

Sventolo la mia documentazione e mi avvicino alla sua postazione. Egli legge il mio curriculum e prepara il misterioso veleno che si approprierà della mia mente, del mio bancomat e mi regalerà una morte precoce.
“Giornataccia oggi…” dico al medico.
“E’ sempre così – mi risponde il dottore afflitto – siamo qui dalle 8 di stamattina. Ci siamo fermati poco fa quando sono finiti i vaccini”
“Non ha mangiato?”
“Macchè….”
Sul tavolino intravedo alcune fiale, scatole e scatolette.
“Quello è Pfizer?” domando con voce incerta.
“Sì. Certo”
Prendo il coraggio a quattro mani e inizio a spogliarmi.

Passa una signora e libidinosamente mi guarda le tette e il pelame pettorale. Il dottore invece è intento a preparare la soluzione venefica che dovrebbe proteggermi dalla supposta pandemia.
Dopo essere stato inOculato, debbo sedermi là vicino per 15 minuti. Solo dopo potrò andare a casa. A morire placidamente sul mio divano.
Un altro addetto urla nomi e cognomi a casaccio e distribuisce il documento per il richiamo.
Qui si conoscono quasi tutti. E in dialetto domandano di parenti, figli, amici. Non si baciano per fortuna, né si abbracciano. Io controllo il mio orologio. Sono ancora vivo…. Sono passati ben 12 minuti e il veleno che mi hanno iniettato pare non funzionare. Bene! Tutto ciò che non ci uccide ci fortifica penso.
“ROSALIA!” urla un addetto. Io indico immediatamente la mia pelata e ritiro il voucher per il richiamo.
Esco ed osservo il cielo che in alto splende raggiante, nel posteggio trovo la mia fidanzata che mi ha atteso tre ore e ha mangiato la MIA focaccia per non morire di fame. Sono le 14.20 del 14 maggio 2021.

Un pensiero corre veloce a tutti i negazionisti, complottisti e minchiologi sparsi in ogni dove: andate a cagare!
Anche l’Amore non si tocca e non si vede, proprio come l’amicizia, l’odio o la nostalgia, ma non per questo non esistono e non fanno strage nelle nostre anime da sempre. Eppure i minchiologi negano l’esistenza del Covid. Ma probabilmente il virus ha già colpito le loro menti ed essi non se ne sono ancora resi conto.
Ribadisco: vadano a cagare tutti insieme e tenendosi per mano, coloro che definiscono supposta pandemia la tragedia che ha colpito il pianeta intero. Milioni di persone hanno perso la vita, milioni il lavoro. Moltissimi la speranza che tutto possa ricominciare come prima.
Andate a cagare voi, le vostre stupide convinzioni e InOculatevi quanto prima le vostre certezze dove e quando volete.

“Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo all’universo ho ancora dei dubbi”. Lo ha detto qualcuno di cui non ricordo il nome.

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Martedì, 18 Maggio 2021 18:57

LE MONTAGNE DEL LAGO DI COMO (VALSASSINA COMPRESA) PROTAGONISTI ALLA BIT 2021

Montagne Lago di Como ha partecipato alla Borsa Internazionale del Turismo 2021 come co-espositore di Regione Lombardia. Abbiamo intervistato Silvia Strada che assieme al presidente Stefano Gianola (con gli altri collaboratori e il direttivo) costituisce l'asse portante della "nostra" rete di imprese.

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Bene, Silvia, penso sia stata una bella soddisfazione per voi questa partecipazione. In fondo non era proprio aperta a tutti.

“Certo! Insieme ad altre aziende della nostra regione, abbiamo avuto l'opportunità di vincere il bando di selezione per i Workshop B2B con i buyer internazionali, selezionati da BIT. Erano in totale 48 le posizioni disponibili per i Seller e noi ci siamo posizionati al 6° posto, ottenendo un punteggio alto grazie alla buona rappresentatività della rete che conta oltre 160 aziende”.

Direi senz’altro un ottimo risultato che testimonia la vostra intraprendenza. Peccato che a causa della pandemia sia mancato il contatto fisico con pubblico e operatori.

“È vero. Quando abbiamo partecipato alla selezione, in dicembre, si sperava in una fiera in presenza, diversa dall'edizione DIGITAL che poi si è fatta. Era programmata a Milano Fiera dal 9 al 11 febbraio, poi è stata spostata dal 9 al 11 maggio ed infine è stata scelta la soluzione online”.

Mi sembra però di capire che sia andata comunque bene.

“Per quello che riguarda il lavoro di meeting con i tour operator, per noi è cambiato veramente poco tra digital e presenza. BIT è una grande opportunità, perché ci mette in contatto con tour operator internazionali che sono direttamente interessati ai servizi delle ns aziende. Gli appuntamenti avvengono tramite l'iscrizione ad una apposita piattaforma di BIT, nella quale la rete ha l'occasione di presentarsi. Abbiamo sperimentato anche nelle precedenti occasioni che fa un certo effetto quando ci presentiamo come "una rete di imprese di 160 soci, che raggruppa hotel, ristoranti, guide, trasporti e servizi turistici del Lago di Como e delle sue montagne". Anche questa volta sono stati in molti a sceglierci e la nostra agenda era bella fitta”.

L’unione fa la forza, insomma, e crea anche interesse, curiosità e forse anche stupore. Ma questo significa che il nostro territorio attira molte attenzioni.

“Possiamo dire di aver avuto circa una trentina di incontri online con Buyer internazionali, provenienti da USA, Canada, Belgio, Germania, Austria, Olanda, Polonia, Rep. Ceca, Russia, Bielorussia, Ucraina, Brasile, Danimarca, Grecia e ovviamente Italia. I meeting B2B online duravano mezz'ora (proprio come quelli in presenza sia di BIT che di TTG di Rimini, al quale abbiamo partecipato lo scorso ottobre) e sono stati tenuti alternativamente da me e dalla mia collega Marta Bellati”.

Ed i colloqui come si sviluppavano?

“Si trattava pur sempre di un primo contatto, in cui si instaura una breve conoscenza e noi cerchiamo di spiegare come siamo organizzati: abbiamo uno staff operativo tutto l'anno, un catalogo confidenziale con proposte e prezzi speciali per gli intermediari (agenzie e tour operator), possiamo fornire un supporto operativo sia nella scelta dei fornitori che nel confezionare viaggi tailor made per i loro clienti. Abbiamo anche un catalogo con le proposte specifiche per gruppi e uno per le scuole. In questo momento la clientela dei Buyer è fatta principalmente di piccoli e piccolissimi gruppi e di turisti individuali (coppie, famiglie, ecc). Si è parlato per la maggior parte di richieste spot per la stagione 2021 in corso e di collaborazioni più strutturate dal 2022 in poi”.

Mi sembra di capire che si stiano mettendo le basi per una ripartenza e che per farlo bisogna stare, come si dice, “sul pezzo”.

“Bisogna assolutamente continuare ad esserci e a seminare per il futuro. Dopo questa pandemia, non tutti riusciranno a "sopravvivere" in questo settore. Molti Buyer ci hanno detto che vogliono proporre per la prima volta il Lago di Como come meta ai loro clienti, in sostituzione di paesi lontani e a rischio, come l'Oriente e l'India. Sono alla ricerca di partner commerciali in questa zona e si sono detti felici di aver trovato noi. Il Lago di Como è una grande opportunità anche per la Valsassina: moltissimi sono alla ricerca di esperienze outdoor nella natura”.

Già, il nostro territorio, la nostra bellissima Valle, il nostro stupendo lago costituiscono valori straordinari.

“Vedi, in questi giorni stiamo risentendo tutti i nuovi contatti e inviando i cataloghi via mail. Ma, soprattutto, stiamo raccogliendo entusiasmo e voglia di ripartire ed è questo il messaggio che tutti vorremmo fosse recepito. In questo ultimo anno la rete di imprese e lo staff hanno sentito fortemente la mission di stare al fianco delle aziende, di dare supporto, di creare nuove opportunità attraverso i servizi professionali che possiamo fornire in questo momento di crisi”.

Il messaggio, chiarissimo, è che da soli non si va da nessuna parte.

Ci si può tentare, certo, ma se si vogliono avere delle prospettive più ampie e di lungo termine non c’è dubbio che si debba progettarle e costruirle di comune accordo coltivando una strategia di territorio e non accontentarsi di raccogliere i frutti di un piccolo orto.

Là fuori c’è il mondo, e per il mondo, oggi, ci si deve muovere così. Piaccia o non piaccia.

La rete di imprese Montagne Lago di Como è nata, e lavora, per questo.

Riccardo Benedetti

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Martedì, 18 Maggio 2021 17:19

CORSA IN MONTAGNA: PREMANA VINCE, OTTIMI PIAZZAMENTI PER PASTURO E CORTENOVA

in Sport

CONCESIO - Bella giornata primaverile quella che domenica mattina ha accompagnato i partecipanti alle gare valide per il campionato italiano individuale di società di corsa in montagna dedicato alle categorie Cadetti e Allievi maschili e femminili.

I più giovani hanno disputato anche il campionato per regioni con tre atleti per ogni rappresentativa, presente con i migliori due a portare punteggio per la classifica sia parziale maschile e femminile sia per la generale che sommava i punti ottenuti sia al maschile che al femminile e alla fine decretava la regione vincitrice del trofeo 2021.

Piemonte su Lombardia e Trentino nel trofeo delle regioni.

Al femminile la classifica arride al Piemonte che con 6 punti penalità vince la classifica davanti a Trentino secondo con 8 e alla Lombardia terza con 13.

Al maschile a pari punti concludono Piemonte e Veneto con 6 punti con la Lombardia al terzo posto con 10. La classifica combinata che assegnava il titolo per regioni vede il Piemonte saldamente in testa con 12 punti seguito dalla Lombardia con 23 e dal Trentino con 26, a seguire il Veneto con 31, la Valle D’Aosta con 42 e la Toscana con 50.

I risultati dei lecchesi

Non sfigurano gli atleti lecchesi presenti, prima gara con le Allieve che dovranno percorrere due giri piccoli, percorso reso difficoltoso dalla pioggia caduta nella giornata precedente e numerose cadute in discesa.

Davanti non c’è storia e le atlete dello Sportin Club Merano hanno una marcia in più, vince Anna Hofer già campionessa italiana 2021 di corsa campestre davanti alla compagna di club Lisa Leuprecht con Noemi Boggiato dell’Atl Saluzzo a chiudere il podio.

Bene le due lecchesi del Team Pasturo Michela Gritti che chiude 12^ e Camilla Crippa 15^.

Ecco poi allo starter i 76 Allievi che dovranno percorrere due giri grandi, anche qui nessuna sorpresa col trentino della Us Quercia Trentin grana, Francesco Ropelato campione italiano 2021 di corsa campestre a indossare una nuova maglia tricolore, alle sue spalle l’atleta della Rodengo Saiano Mico, Loris Cittadini e a completare il podio per l’Us Rogno, Nicola Morosini.

Giulio Mascheri del Cs Cortenova chiude al 16° posto, subito dietro per l’Atl Lecco Colombo Costruzioni Daniele Gilardoni, ancora Cortenova col 49° posto di Nicolò Motta seguito per Premana dal 54° di Mauro Gianola.

Tocca alle Cadette che dovranno percorrere un unico giro lungo. Presenti le atlete del Cs Cortenova che concluderanno al 27° posto con Ilaria Artusi, al 32° con Aurora Combi, al 39° con Alessia Acquistapace e al 46° con Cristina Mascheri. Per l’As Premana Maria Fazzini conclude 47^ mentre Arianna Rizzi conclude al 49° posto al 56° per il Team Pasturo conclude Ylenia Bertoldini.

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La gara non ha avuto storia con la coppia dello Sportclub Merano a dettare legge, a vincere Sofia Demetz davanti a Emm Pichler Ghiradello e podio completato da Licia Ferrari della Sa Valchiese.

Ultima gara in programma quella riservata ai Cadetti: due giri piccoli come per le Allieve e nella rappresentativa lombarda c’è il lecchese del Premana, Oscar Luigi Pomoni in virtù del 3° posto ai regionali di San Pellegrino.

A Concesio davanti a tutti conclude il piemontese dell’Atl Roata Chiusani, Alessio Romano che precede sul podio il siciliano Simeon Vittore Borromini per l’Asd Bike Caltavuturo e col veneto Marco Stupiggia del Nova Atl Città di Schio a completare il podio.

Numerosi i lecchesi presenti con Lorenzo Milesi del Team Pasturo al 17° posto a precedere in volata Luigi Oscar Pomoni, al 31° posto Paolo Gianola per Premana, al 34° per il Team Pasturo Lorenzo Forni che precede di una posizione Lorenzo Gianola del Premana, 38° posto per Carlo Tagliabue dell’Us Derviese, ancora Premana col 50° posto di Moris Gianola, per il Team Pasturo al 56° posto Simone Invernizzi, 76° posto per Michael Gianola (Premana), 77° per Tommaso Agostoni (Team Pasturo) e 86° per Marco Mascheri (Cs Cortenova).

A concludere la manifestazione, le premiazioni conclusive, tra le sei società chiamate per la premiazione finale al 4° posto le Cadette del Cs Cortenova con 100 punti, precedute dalle vincitrici dello Sportclub Merano con 164, dalla S.a Valchiese con 134 e dalla Podistica Valle Varaita con 115.

https://lecconotizie.com/wp-content/uploads/2021/05/concesio-corsa-in-

Bella affermazione tra i Cadetti per l’As Premana con 110 punti, dietro il Cusiocup con 91 e la Podistica Valle Varaita con 88, al 4° posto concludono i portacolori del Team Pasturo con 77 punti.

Tocca alle Allieve con Sportclub Merano a 113 punti davanti a Dolomiti Belluno seconde con 87 e Pol Albosaggia terzo con 70, bene al 4° posto il Team Pasturo con 55. La classifica definitiva per la categoria Allievi si avrà dopo il campionato italiano a staffetta in pro0gramma a Lanzada sabato 5 giugno.

 

Sandro Marongiu - Per gentile concessione da Lecconotizie.com

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Martedì, 18 Maggio 2021 17:13

PASSPARTU: IL PORTALE DELLE OPPORTUNITA' DELLA PROVINCIA DI LECCO

in Cultura

Come conoscere e accedere ai numerosi servizi offerti da associazioni, cooperative, comuni, attività economiche e liberi professionisti? Dove trovare informazioni aggiornate su quali servizi sono a tua disposizione, anche in occasione dell’estate?

PassparTU è un portale aperto, che ti permette di cercare servizi per categoria, attraverso la mappa o con i campi di ricerca. Qui, come all’interno dei nostri Welfare Point, ti aiuteremo a trovare i servizi giusti per vivere a pieno la tua comunità!

Leggi la locandina! Potresti essere interessato!

locandina passpartu

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Martedì, 18 Maggio 2021 14:10

NUOVE CHIUSURE ANAS ANCHE PER LA VALSASSINA

Programmate le attività di Anas per la manutenzione straordinaria degli impianti a servizio delle gallerie, per l'efficientamento energetico lungo la statale 36 racc “Raccordo Lecco Valsassina” in orario notturno.

Nel dettaglio la statale verrà chiusa al traffico dal km 0,000 al km 9,015 in entrambe le direzioni, da martedi 18 maggio fino a giovedi 20 maggio dalle ore 22.00 alle ore 5.00 del giorno successivo.

Durante lo svolgimento dei lavori il traffico verrà deviato in loco lungo la SP 62 e la viabilità comunale di Lecco.

Anas ha programmato i lavori di ripristino e sostituzione degli attenuatori d'urto danneggiati lungo la statale 36 " del Lago di Como e dello Spluga", nel tratto tra Lecco e Colico. Al fine di poter eseguire in sicurezza le lavorazioni a partire da questa sera, e fino al 21 maggio verrà chiusa la corsia di marcia degli svincoli, in ingresso ed in uscita, " Lecco Ospedale Valsassina" (km 50,100), " Lecco Caleotto"( km 51,200), "Abbadia Lariana" ( km 57,600), "Piona" ( km 85,800) in direzione Colico, dalle ore 21 alle ore 6 del giorno successivo.

 

A partire dal 19 maggio, sempre in orario notturno ( 21.00-6.00) verranno chiuse le corsie degli svincoli in direzione Milano: "Area di servizio Mandello Lario" ( km 60,700), svincolo "Lecco Caleotto" ( km 51,700), svincolo "Lecco Bione" ( km 49,800). I lavori termineranno il 21 maggio.

A partire da questa sera verranno rispristinati e sostituiti gli attenuatori d'urto anche lungo la statale 36 racc "Raccordo Lecco Valsassina". Per svolgere le operazioni in sicurezza la statale verrà chiusa al traffico in entrambe le direzioni, dal km 0,000 al km 9,015 dalle ore 22 alle ore 6 di domani.

Anas prosegue gli interventi di manutenzione programmata agli impianti installati all'interno della galleria del Monte Barro, lungo la statale 36 "del Lago di Como e dello Spluga".

Per consentire lo svolgimento dei lavori verrà chiusa al traffico la carreggiata, in direzione Lecco dal km 44,400 al km 49,100 questa sera dalle ore 21 alle 6.

 

Gli interventi saranno attivi dal lunedi al venerdi e si concluderanno il 21 maggio.

Il traffico sarà deviato allo svincolo di Civate km 44,400 con deviazione del traffico sulle S.P. 583 e S.P. 639 e rientro sulla statale 36 allo svincolo di Pescate 49,200.

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Martedì, 18 Maggio 2021 13:57

BEVILACQUA-FUMAGALLI: IL TEAM SCOTT BMT MOTOBASE SUGLI SCUDI

in Sport

Fine settimana da incorniciare per il Team Scott BMT Motobase MDBRS quello appena corso a Sestola nella Coppa Italia di Downhill che vede il trionfo di Marco Bevilacqua negli amatori uomini e di Martina Fumagalli nelle donne.

Subito in evidenza dalle qualifiche di sabato, Marco Bevilacqua piazza il primo tempo assoluto con alle spalle il suo compagno di squadra Michele Berera, secondo e primo tra i master. Decimo posto assoluto per Andrea Basile, a testimonianza dell’ottima preparazione invernale del Team Valsassinese.
Domenica Marco si migliora ulteriormente vincendo a mani basse, facendo sua l’assoluta di giornata infliggendo agli avversari distacchi davvero importanti. 

Complice di un infortunio patito in prova, Andrea Basile chiude in 7° posizione di categoria, stringendo i denti fino alla fine. Più complicata la run di Michele Berera che sceglie la tattica dell’attacco, forzando per rincorrere l’assoluto, incappando così in una caduta che lo fa concludere nella top ten assoluta e secondo nei Master. 

Doppia vittoria nella categoria Woman Sport per la velocissima Martina Fumagalli che non lascia spazio alle avversarie! Una gara incredibile per la giovane mamma di Introbio che sale per la prima volta sul gradino più alto del podio della Coppa Italia DH.

Ottima anche la prestazione di Giovanni Fisi negli Juniores. Reduce da un’incidente e prossimo ad una delicata operazione, non si è tirato indietro per questo appuntamento e, tirando fuori gli artigli è riuscito ad ottenere un eccezionale quinto posto in attesa della forma fisica perfetta e… di un pizzico di fortuna.

Debutto in “Scott” positivo anche per Rosaria Fuccio tra le donne professioniste con un sesto posto tra le grandi di questa specialità. 

Buone anche le prestazioni degli altri ragazzi del Team, ancora in “rodaggio” alla prima di Coppa.

berera

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Martedì, 18 Maggio 2021 11:27

LA SCOMPARSA DI FRANCO BATTIATO

in Cultura

L’Era del cinghiale bianco si è definitivamente conclusa ieri. Con Franco Battiato, classe 1945, scompare uno dei fondamenti della musica italiana. Non solo di quella “leggera” alla quale il maestro di Ionia aveva strappato brandelli di sincerità per un interminabile esperimento di contaminazione durato 50 anni.

Dalla musica sinfonica alla meditazione sufi. Dalle “canzonette” alla musica lirica. Dal cinema alla pittura, alla filosofia “dell’anima”, alla politica. Lui non si è mai stancato di esperire, solcando profondità abissali, tutto quanto c’è nell’uomo e intorno all’uomo. Voleva sempre, instancabilmente, capire, vedere, rischiare, comunicare. Ecco. Il termine esatto per indicare uno degli aspetti essenziali della sua attività artistica complessiva è proprio la comunicazione aperta al mondo e riavvertita per procedere sempre oltre. Per scoprire l’oltranza e L’ombra della luce. Un autore certamente “difficile” in grado però di disegnare un tragitto fecondo. Tragitto inciso da decenni nella storia della musica, capace di far convergere in un punto di intersezione Vite parallele che altrimenti non si sarebbero mai incontrate. Amava i paradossi.

E si muoveva lungo un percorso interno anche a quella sensibilità popolare che è parte significativa dei successi del cantautore siciliano e che ha sempre, dico inspiegabilmente, catturato l’attenzione anche di chi come me non ha mai seguito con costanza e grande interesse le sue esplorazioni. Ma le suggestioni sonore di Battiato colpiscono immediatamente anche l’orecchio più distratto, meno sensibile meno interessato alla scoperta delle Correnti gravitazionali dirette verso un Centro di gravità permanente che giustifichi la vita e spieghi La cura che ce ne prendiamo. La vita e l’arte di Battiato non hanno mai seguito percorsi rettilinei, dunque scontati, però lineari, zigzagando ovunque si manifestassero Segnali di vita da assorbire e amare perché Tutto l’universo obbedisce all’amore. Battiato non c’è più. Con lui, almeno in parte, la Musica muore.

 

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