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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Martedì, 13 Aprile 2021 08:09

I SINDACI DELLA PROVINCIA SCRIVONO ALLA REGIONE PER PERORARE LA CAUSA DEL "MODELLO LECCHESE" DI VACCINAZIONE

E' indirizzata in primo luogo all'Assessore Moratti, ma anche, tra gli altri, a Bertolaso e al direttore generale dell'ASST di Lecco: è una lettera che i sindaci del territorio hanno scritto per sottolineare la validità del cosiddetto "modello lecchese" in tema di campagna vaccinale. Sul tavolo la richiesta di rivedere la scelta di avvalersi di soli 3 centri di vaccinazione (Barzio, Lecco e Cernusco Lombardone) e rivalutare la funzione dei centri vaccinali di prossimità che così bene hanno dimostrato di saper fare nel corso delle ultime settimane. Si attende ora il riscontro della Regione.

"In queste settimane i Comuni del territorio del Distretto di Lecco (Ambiti di Bellano, Lecco e Merate) hanno collaborato con ATS Brianza e ASST Lecco al completamento della campagna vaccinale anti-Covid in favore dei cittadini ultraottantenni.

Si è assistito ad una grande mobilitazione generale che, a partire dagli Enti locali, ha visto il coinvolgimento diffuso di gruppi di Protezione civile, Associazioni, cittadini privati volontari, personale sanitario qualificato ed accreditato volontario, cooperative di Medici di Medicina Generale.

È stata garantita l’attivazione di diversi centri vaccinali “di prossimità” nei quali la campagna si è svolta in sicurezza, senza problemi di carattere gestionale e riscontrando una generale ottima soddisfazione nei cittadini sottoposti a vaccinazione e nelle loro famiglie.

Tali centri vaccinali sono stati distribuiti nel territorio del Lago e della Valsassina così come nella Brianza Lecchese (Introbio, Mandello del Lario, Oggiono, Valmadrera, Calolziocorte, Olgiate Molgora, Merate, Casatenovo) e sono stati caratterizzati da un’aggregazione locale di più Comuni per zone omogenee, in un’ottica di collaborazione sovracomunale che da tempo contraddistingue il nostro territorio.

I centri vaccinali di prossimità hanno anche spinto un maggior numero di cittadini alla vaccinazione, garantendo una maggiore copertura, principale obiettivo della campagna.

Possiamo dire che si è confermato, quel “modello lecchese” di intensa collaborazione fra Comuni, ATS e ASST, che ha permesso la realizzazione di una campagna vaccinale che ha generato soddisfazione nei cittadini per l’efficienza prodotta da questa gestione condivisa.

Nonostante questo, per le fasi successive ATS Brianza e ASST Lecco hanno comunicato la prospettiva di proseguire le vaccinazioni esclusivamente in tre hub di massa per tutto il nostro territorio (Barzio, Lecco, Cernusco Lombardone).

Vogliamo con decisione ribadire la nostra disponibilità a discutere rispetto all’opportunità di proseguire con l’esperienza di un modello fatto di centri di prossimità sovracomunali che possono dare un contributo fattivo, ad integrazione degli hub di massa, nelle settimane e nei mesi a venire, in cui si dovranno affrontare centinaia di migliaia di vaccinazioni nella nostra Provincia.

Vi invitiamo a non rinunciare a questa disponibilità dei Comuni che, peraltro, non comporta alcun aggravio di spesa per Regione Lombardia, stante il fatto che le sedi dei centri vaccinali ed il supporto gestionale sono messi a disposizione di Regione, ATS e ASST senza oneri ma in assoluta gratuità e con spirito di collaborazione.

La nostra proposta va esclusivamente nella direzione di voler contribuire a quella che è l’assoluta priorità del Paese e della nostra Regione.

Solo una stretta e fattiva collaborazione tra i diversi livelli istituzionali ci può garantire quella forza che è necessaria per uscire tutti insieme al più presto da questo periodo difficile.

Chiediamo pertanto di poter presentare nel dettaglio una nostra proposta di continuità con l’esperienza avviata nel nostro territorio e di poterne discutere nei prossimi giorni, incontrandovi sul nostro territorio in uno dei centri vaccinali operativi. In attesa di un vostro urgente riscontro porgiamo cordiali saluti".

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Martedì, 13 Aprile 2021 06:49

L’esclusione digitale dei pensionati e delle pensionate

Viene definita esclusione digitale e riguarda milioni di pensionate e pensionati italiani. Persone che, in pratica, non riescono a accedere a un gran numero di servizi per l’incapacità di usare adeguatamente gli strumenti informatici.

Una situazione che, con l’ormai annunciata eliminazione del Pin (Personal identification number, codice identificativo personale) e l’adozione dello Spid (Sistema pubblico di identità digitale), peggiorerà ulteriormente. La Fnp, il sindacato dei pensionati della Cisl, sta segnalando da tempo il fenomeno.

Perché il passaggio dal Pin allo Spid complicherà ancora di più l’accesso dei pensionati ai propri cedolini Inps e ai servizi online. «Nell’ultimo mese – spiega Beppe Saronni, segretario Fnp Cisl Monza Brianza Lecco – sono arrivate una sessantina di persone per avere informazioni su questo argomento. E poi c’è chi chiede delucidazioni telefonicamente. Come Cisl, ovviamente, non siamo contrari al ricorso alle procedure informatiche. Ma è altrettanto evidente come questo periodo di transizione debba essere gestito con molta attenzione. In caso contrario, si rischia di tagliare fuori una parte importante della popolazione italiana». L’Inps, del resto, già da sei anni ha eliminato le comunicazioni cartacee.

I pensionati, per accedere ai propri dati o per stampare il Cud (certificazione unica) o il modello ObisM (certificato di pensione), devono perciò utilizzare il Pin personale. Ma l’utilizzo di quest’ultimo non è molto diffuso. Secondo i dati comunicati da Cgil Cisl Uil all’Inps, solo 4,5 milioni di pensionati su 16 milioni usano il Pin. Intanto, dal 1° ottobre 2020 è stato sospeso il rilascio di nuovi Pin. Dal prossimo 1° ottobre lo Spid sarà l’unica forma di accesso ai servizi online, insieme alla carta di identità elettronica 3.0 e alla carta nazionale dei servizi. Lo Spid offre maggiori garanzie sotto il profilo della sicurezza, ma è più complicato da ottenere. Presuppone, per esempio, la disponibilità di un indirizzo di posta elettronica e di un telefono cellulare utilizzato in esclusiva dal pensionato. Una coppia di pensionati, per accedere con lo Spid rilasciato dallo stesso provider, dovrà perciò avere due cellulari.

La stessa Cisl Monza Brianza Lecco, naturalmente, continua ad assistere gli iscritti per la stampa del certificato unico e dell’ObisM. Ma il problema rimane: sono numerosi i Comitati Provinciali e Regionali Inps che hanno sollevato la questione e hanno chiesto all’Istituto previdenziale di trovare soluzioni adeguate. Gli esponenti delle organizzazioni sindacali dei pensionati hanno incontrato i responsabili dell’Inps e hanno ribadito la propria disponibilità per affrontare e risolvere la questione. «In ogni caso – aggiunge Saronni -, bisogna trovare le modalità per venire incontro alle esigenze della popolazione anziana». «Innovazione e semplificazione, necessarie e assolutamente utili per chi riesce a praticarle – commenta Mirco Scaccabarozzi, segretario generale Cisl Monza Brianza Lecco -, potrebbero essere accompagnate con un supporto istituzionale in presenza, dove i soliti “esclusi” possano trovare aiuto in queste quotidiane necessità. Mettere al centro la persona significa considerare anche quanti faticano a stare al passo: sono cittadini con gli stessi diritti e con più bisogni, che pagano le tasse spesso meglio di altri e che necessitano dell’attenzione di tutti».

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Martedì, 13 Aprile 2021 06:34

LUTTO CITTADINO A BARZIO IN MEMORIA DI DON ALFREDO

L’Amministrazione comunale di Barzio esprime vivo cordoglio per la scomparsa di don Alfredo Comi, ex parroco del paese e cittadino onorario di Barzio.

Originario di Grezzago, dove nacque il 4 settembre 1925, giunse a Barzio nel 1969, rimanendovi fino al 2010. Dopo un periodo trascorso a Ballabio e poi a Cremeno, lo scorso anno si era trasferito nella RSA Casa Sant’Antonio sempre a Barzio, dove si è spento nella mattinata di oggi, lunedì 12 aprile 2021.

“E’ con grande dolore che ho appreso della notizia della morte di don Alfredo protagonista e testimone di oltre cinquant’anni di vita del nostro paese - commenta il sindaco Giovanni Arrigoni Battaia - A lui si devono opere importanti per la comunità, come la Scuola dell’Infanzia Sant’Alessandro, il Monastero del Carmelo, l’organo Mascioni e il portale bronzeo della chiesa parrocchiale.

E tanto altro ancora, che oggi resta come indelebile e preziosa eredità materiale e spirituale. A nome dell’Amministrazione comunale, dei dipendenti del Comune di Barzio di tutta la popolazione rinnovo il cordoglio per la perdita di un grande prete e di un grande uomo di fede e cultura.
Per rendere omaggio a Don Alfredo abbiamo deciso di proclamare una giornata di lutto cittadino in occasione del funerale, il quale verrà celebrato mercoledì 14 aprile alle ore 15:00 nella chiesa parrocchiale di Sant’Alessandro di Barzio”.

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Lunedì, 12 Aprile 2021 17:18

IL CASTELLO DI VEZIO "VIRTUALE". UN PROGETTO DELL'ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI AMBURGO

in Cultura

Andar per castelli, progetto realizzato dall’Istituto italiano di cultura di Amburgo, si configura come un viaggio virtuale partito il 12 aprile sui canali social dell’Istituto. Una delle mete sarà proprio il Castello di Vezio in provincia di Lecco.

Il progetto si avvale di strumenti di geolocalizzazione che accompagnano il visitatore in una consultazione geografica con l’uso della piattaforma openstreetmap: i viaggiatori appassionati potranno trarne ispirazione per la costruzione di un personale itinerario di viaggio.

Una galleria di immagini di altissima qualità accompagna il viaggio, grazie alla collaborazione di fotografi e viaggiatori, che l’Istituto ha coinvolto attivamente attraverso le reti social, sperimentando un’ulteriore strategia di comunicazione digitale.

La Provincia di Lecco ha partecipato al progetto con un piccolo contributo fotografico. Le foto del castello di Vezio sono di “Foto Giudici, Lecco” realizzate in occasione del progetto Catalogazione del patrimonio culturale in ambito SIRBeC Valorizzazione del patrimonio culturale della Provincia di Lecco, le cui schede sono state pubblicate su www.lombardiabeniculturali.it.

Per maggiori informazioni: https://iicamburgo.esteri.it/iic_amburgo/it.

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Lunedì, 12 Aprile 2021 15:35

DON ALFREDO: IL RICORDO DI UN AMICO

Ferdinando "Pucci" Ceresa era un grande amico del Don Alfredo. Con lui aveva anche iniziato la tradizione della celebrazione della S. Messa alla Sagra delle Sagre, un momento di raccoglimento dei giorni di festa prima dell'apertura che negli anni è diventata un appuntamento richiesto anche dagli stessi espositori. Ma, ovviamente, il rapporto tra loro non si fermava a questo per cui, conoscendolo, gli abbiamo chiesto di esprimere i suoi sentimenti in questo triste giorno di aprile. Ecco cosa ci ha detto.

"E’ difficile esprime cosa sto provando.
Don Alfredo, quando ho ricevuto la telefonata che mi annunciava il tuo ritorno alla casa del Signore sono rimasto prima incredulo e poi mesto. Addolorato perché non ho potuto più incontrarti di persona, ma solo al telefono; sofferente perché oggi ho perso un amico e un Padre spirituale; afflitto perché so che mi mancherai. Tu eri solito dire che il Signore ci chiama solo quando non abbiamo più peccati da farci perdonare o del bene da compiere. Certamente non avrai avuto peccati, ma sono certo che anche in questa situazione di “Lock down” (che mi chiedesti cosa significasse e non capivi perché non si utilizzassero parole in italiano) hai saputo e avresti continuato a fare del bene.
Mi hai insegnato a rispettare la Volontà del Signore e così, con le lacrime agli occhi, faccio e elevo una Prece. Don, non ci abbandonare, non smettere di volermi bene, continua a essermi guida.
Riposa in Pace, che il Signore ti abbia in Gloria".

Il Pucci

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Lunedì, 12 Aprile 2021 15:12

DON ALFREDO COMI: L`AMORE PER MANZONI, L`AMORE PER BARZIO

Vorrei ricordare la grande figura di Don Alfredo Comi, parroco di Barzio dal 1969 fino a pochi anni fa,  e oggi spirato nella RSA di Barzio, ripubblicando una parte di un articolo pubblicato nel Luglio 2007 dal giornale online Leccoprovincia.it, in cui si ricordava una delle principali tappe nella vita di questo allora gia` anziano prete.

La vendita cioe` al Comune e alla Biblioteca di Barzio della sua preziosissima collezione di edizioni rare e originali dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, tra cui una preziosissima "Ventisettana" (cioe` la primissima edizione del "Fermo e Lucia" stampata a Milano nel 1827) in molte lingue del mondo, per finanziare il nuovo Asilo parrocchiale S.Alessandro che da li` a poco sarebbe stato inaugurato.
Insieme a Don Comi l`allora Presidente della Provincia di Lecco Virginio Brivio, il Sindaco di Barzio Pierantonio Valsecchi, e l`indimenticato Giovanni Fazzini.

Di Don Comi questo splendido asilo soprattutto ci rimarra`, oltre alle sue numerose pubblicazioni e opere, tra cui ricorderei anche un fantastico Museo parrocchiale che , oltre a calici, croci e labari in oro risalenti al `500, comprendeva una spada e un elmo celtico ritrovato in una tomba celtica del V secolo avanti Cristo (altri ritrovamenti del genere furono rinvenuti all`inizio del `900 a Introbio).

 

" Si è svolta sabato 7 luglio la cerimonia di inaugurazione, a Barzio, dei nuovi settori della Biblioteca Manzoniana e del reparto ragazzi, collegato alla Biblioteca principale da un nuovo e lungo ponte aereostatico.
“Privarmi della Biblioteca – ha detto nel suo lungo e toccante discorso l'ottuagenario Parroco Don Alfredo Comi , da quarant'anni ormai Parroco di Barzio – è stato come privarmi di un figlio”.

La preziosa raccolta manzoniana infatti è stata venduta dalla Parrocchia al Comune per una cifra di 150.000 euro, un terzo dei quali proveniente dalla Provincia. La somma serve alla Parrocchia per finanziare la costruzione di un'altra grande opera, che verrà molto probabilmente inaugurata agli inizi di settembre prossimo, e cioè la nuova Scuola Materna sita in Via Roma sempre a Barzio.
“Ho perduto un figlio, ma per guadagnarne un altro, e cioè il nuovo Asilo dedicato a sant'Alessandro, proprio come il nome del Manzoni.”

Don Alfredo ha ricordato come è nata la sua passione per le stampe manzoniane.
“Fu esattamente nell'anno 1972, quando la professoressa Emma degli Uberti, che villeggiava a Barzio, volle farmi un regalo molto particolare: mi regalò infatti una copia dei “Promessi Sposi” datata 1916”. Quella fu la scintilla che fece originare una autentica passione. “All'inizio volevo avere 5 volumi “originali” dei Promessi Sposi, poi sono diventati 10, poi 20, 50 , poi 100: insomma alla fine sono diventati circa 1500”.

Per procurarseli Don Alfredo ha viaggiato in tutta Italia per sgabuzzini, scantinati “umidi e polverosi”, in negozi vari di antiquariato, tra Genova, Roma e Napoli, pagando “al volo” e di tasca propria. “Questa raccolta di libri manzoniani era una proprietà mia personale – ha tenuto aprecisare all'inizio del suo racconto: se fosse stata di proprietà della Parrocchia non avrei potuto alienarla”.

Come ha ricordato Alberto Benini, responsabile del Sistema Bibliotecario Lecchese e primo curatore di un “inizio di catalogazione” un paio di deccenni fa, la raccolta comprende le più disparate edizioni manzoniane: “dalle primissime del 1825 1826 e 1827, a quelle degli anni Quaranta sempre dell'Ottocento, alla prima edizione in francese detta “parigina” del 1828.
Ma una particolarità sono le numerosissime traduzioni esistenti dell'opera manzoniana. In alcuni suoi viaggi in Russia e poi in Cina, l'attivissimo Parroco barziese ha raccolto edizioni persino in cirillico e in cinese del capolavoro manzoniano. “Sono rimasto stupito da come anche là fossero conosciuti i “Promessi Sposi”, un'opera immortale.

Il commovente appello finale dell' ormai anziano Parroco è stato quindi per una società “meno tecnologica e più umanistica, che guardi di più all'arte e meno alla superficialità, di più ai valori di solidarietà e di fede trasmessi anche dai “Promessi Sposi”, e meno alle stupidaggini della società di oggi”.

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Lunedì, 12 Aprile 2021 12:17

DON ALFREDO E' TORNATO ALLA CASA DEL PADRE

La notizia è di poco fa ma l'eco si sta già diffondendo in tutta la Valle ed anche ben oltre: Don Alfredo Comi ci ha lasciati.

Grande tristezza in chi lo ha amato per tutti questi anni che ha dedicato con la forza che lo ha sempre contraddistinto alla sua Parrocchia ed ai suoi parrocchiani. Ma non solo, perchè il "Don" è stato capace di farsi voler bene (e di voler bene) anche da chi barziese non era.

Se ne va un altro Grande Vecchio della Valsassina e lo fa dopo aver lottato anche contro incidenti e malattie, ma mantenendo sempre intatta la sua Fede e trasmettendo a chi gli stava vicino quel coraggio e voglia di vivere che da sempre erano stati i suoi capisaldi.

Per il momento non ci sentiamo di aggiungere altro se non un grazie per averlo potuto conoscere ed aver ricevuto da lui un insegnamento basilare: la vita merita di essere vissuta fino in fondo con lo sguardo sempre rivolto al futuro, anche se hai più di novant'anni.

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Lunedì, 12 Aprile 2021 11:49

MODA E FOTOGRAFIE: VILLA MONASTERO PROTAGONISTA

in Cultura

Lo scorso 23 marzo Villa Monastero è stata la cornice di uno shooting per la collezione Primavera-Estate 2021 di un brand di lusso etico 100% Made In Italy, che utilizza proprio la materia prima proveniente dal Lago di Como.

Villa Monastero ha voluto condividere anche il progetto di marketing, riscoprendosi ancora una volta una location perfetta per shooting nell’ambito del lusso e del fashion.

Inoltre, dal 27 marzo al 9 maggio è allestita nello spazio espositivo della Villa la mostra fotografica #scatta l’estate con Acel Energie – Un contest fotografico per scoprire i paesaggi del cuore dei nostri territori.

Nei prossimi giorni verrà resa disponibile una visita virtuale sul sito www.villamonastero.eu per consentire a tutti gli interessati di visitare la mostra anche in questo periodo di chiusura dei musei.

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Lunedì, 12 Aprile 2021 08:56

LA VALSASSINA PIANGE I SUOI GRANDI VECCHI

 

Dopo la morte di Giovanni Beri (nella foto) Alpino di lunga data e padre di Giandomenico Beri, titolare del negozio di scarpe Val Shoes e per diversi anni Presidente dei commercianti ambulanti della Confcommercio lecchese, questa sera Introbio tributa il suo omaggio a Pierfranco Invernizzi, scomparso ieri improvvisamente a causa di un malore.

Alle 19,30 nella Chiesa parrocchiale di Introbio sara` recitato un rosario, mentre i funerali si svolgeranno domani pomeriggio, martedi 13 aprile, a partire dalle ore 15 sempre presso la Chiesa parrocchiale introbiese per concludersi nel cimitero di CORTABBIO.

Ancora le piu` sentite condoglianze, a Pierfranco e agli altri "veci" che, non solo per il Covid, ci stanno lasciando, o meglio come dicono gli Alpini "vanno avanti", dalla redazione di Valbiandino.net



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