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Mercoledì, 14 Aprile 2021 07:11

LO TSUNAMI NEL LAGO E LA LEGGENDA DELLA CHIESA SOMMERSA DI LENNO (CO)

in Cultura

Altro che "placido Lario". Quando la natura s'arrabbia è capace di scatenare uno tsunami anche qui.
Il Lario sarebbe stato sconvolto da due tsunami nel VI e nel XII secolo dopo Cristo. Gli studiosi lo deducono da corpi sedimentari in una delle zone più profonde del lago, tra l’Isola Comacina e Brienno, frutto di eventi franosi sub lacustri, verificatisi nel 500 e nel 1100. Luogo d’origine sarebbe la scarpata, a 140 metri di profondità, tra la punta di Bellagio e Tremezzo.
Conseguenza degli smottamenti sarebbe stato poi il verificarsi di due tsunami che potrebbero aver travolto edifici civili o chiese.
Ed è proprio di una di queste Chiese che vi parliamo oggi.

Siamo a Lenno, dove si entra nel cuore della Tremezzina, territorio costiero del ramo occidentale del Lago: da qui in avanti i pendii montuosi si ammorbidiscono e il litorale è un susseguirsi ininterrotto di parchi e ville.
Fin dal lontano 59 avanti Cristo, quando Giulio Cesare inviò 500 greci a colonizzare la sponda occidentale lariana, Lenno doveva essere un luogo incantevole e, non a caso, gli venne dato lo stesso nome dell’isola da cui provenivano quegli uomini: Lemnos. Non è così azzardato ipotizzare, all’epoca, la suggestiva visione di un piccolo arcipelago con due isole, una vicina all’altra: l’Isola Comacina e dinanzi, una seconda più grande,che oggi si identificherebbe con il promontorio di Lavedo.

La lingua di terra che collega il promontorio alla terra ferra , insomma, potrebbe essersi sganciato dall'alto in seguito ad un'onda anomale che riempì il braccio di lago esistente tra isola e costa, facendo sprofondare nell’abisso una fascia di paese e un pezzo della stessa isola.
Pare che proprio a Lenno, in prossimità del lago, secoli fa vi si trovasse una chiesa che, a causa di questa inondazione, finì per essere sommersa.
La leggenda vuole che una dirompente alluvione cambiò la morfologia del litorale lennese, facendo sprofondare nel lago una fascia di paese e cancellando l’isola in corrispondenza dell’attuale promontorio di Lavedo.
Alcuni abitanti del luogo giurano di udire strani rintocchi di campane quando il vento soffia sul lago nei giorni di burrasca: le campane della chiesa scomparsa.

La campana della chiesa inghiottita dalle acque, grazie ad un’intercapedine di materiale sabbioso, rimane vuota all’interno e il suo batacchio è ancora libero di suonare: dalle profondità lacustri echeggiano i rintocchi in occasione di violente ondate di maltempo, quando, come ricordano i vecchi pescatori, il suono della campana arriva a spezzare le nuvole minacciose a tutela degli abitanti.
Ma una leggenda, si sa, diventa tale se c’è qualcosa che la innesca.
Infatti sul fondo del lago è stato visto qualche pezzo di pavimentazione, gradini e massi lavorati. Inoltre è stato riportato in superficie, nel 2006, un oggetto rassomigliante ad un'acquasantiera.

Di questi eventi catastrofici, come dicevamo prima, si racconta ne siano avvenuti due. Il precedente, nel VI secolo, avrebbe spazzato la famosa Villa Comoedia, una delle sontuose residenze lariane di Plinio il Giovane: ad essa potrebbero appartenere le due colonne rinvenute all’inizio del secolo scorso nelle acque del Golfo di Venere, ora esposte al Museo Civico di Como

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Mercoledì, 14 Aprile 2021 07:06

13 aprile 1914: la prima partita del Lecco

in Sport

Si Celebra Oggi Martedi 13 aprile la ricorrenza della prima partita della squadra di calcio di Lecco, allora chiamata Lecco Football Club ⚽️
Benché fondata ufficialmente il 22 dicembre 1912, si deve aspettare infatti il 13 aprile 1914 per il primo incontro di cui si abbia notizia, e si tratta di un'amichevole con l'Associazione Bergamasca (c'è chi scrive contro il Milan, ma il libro "Blucelesti. Cento anni di calcio a Lecco" descrive chiaramente e nei minimi dettagli l'incontro con i bergamaschi): una partita "tesissima", come viene citata dalle cronache dell'epoca, perché arbitrata nientepopodimeno che... da un giocatore della quadra avversaria. La partita finirà 4 a 2 per i lecchesi, con 3 reti di Saverio e una di Romano.
Per l'esordio in un campionato ufficiale, invece, si dovrà aspettare fino al campionato 1920-1921, ma di questo vi parleremo un'altra volta

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Mercoledì, 14 Aprile 2021 06:36

Campagna vaccinale: mediamente 286.000 dosi al giorno

Come procede la campagna vaccinale anti-Covid: in media 286 mila dosi al giorno

In Lombardia, secondo i dati ministeriali, sono stati vaccinati con almeno una dose il 75,07 per cento degli over 80

Il report settimanale sul piano vaccini sul territorio nazionale, aggiornato al giorno 10 aprile, dà, in tutta Italia una media di 286 mila somministrazioni al giorno. La presidenza del consiglio dei Ministri pubblica, nel rapporto, curve in ascesa, per quanto riguarda l’aumento delle forniture di vaccini e il proseguire della campagna, anche se regione per regioni i dati percentuali sono molto diversi tra di loro.
Nell’ultima settimana sono state inoculate 2.008.057 dosi di vaccino, presso una rete di centri che oggi sono 2174.
Gli over 80 vaccinati con almeno una dose sono 3.132.974, il 68 per cento.

In Lombardia questo valore è un poco più alto, cioè il 75 per cento degli ultraottantenni ha ricevuto almeno la prima dose del vaccino anti-Covid. Il numero delle seconde dosi è più basso: in Lombardia vale il 37,64 per cento.
La fascia d’età dai 70 ai 79 anni ancora poco vaccinata

Percentuali minori si riscontrano nei vaccini per la fascia anagrafica immediatamente più giovane rispetto agli over 80. La campagna è iniziata da poco in Lombardia e vede, per gli anziani tra i 70 e i 79 anni, 58.737 vaccinati con la prima dose. Solo 29.266 persone hanno ricevuto anche la seconda. Secondo il report in attesa del vaccino, per questa fascia anagrafica, ci sarebbero 947.824 lombardi.

Il piano vaccinale sembra agli inizi anche nelle altre regioni, con qualche differenza. In Veneto, ad esempio, 183.40 anziani della stessa fascia d’età hanno ricevuto la prima dose. In Toscana sono 129.305, in Lazio 168.640, in Campania 130.175, in Emilia Romagna 127.015.
Con ben 1.006.561 persone di popolazione target, la Lombardia è la regione con il numero più alto di over 70 da vaccinare, così come accade per le altre fasce d’età.

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Martedì, 13 Aprile 2021 17:27

SVOLTISI OGGI POMERIGGIO I FUNERALI DELL'ING. PIERFRANCO INVERNIZZI

Molto partecipato e commosso il tributo che il paese di Introbio ha dato ai funerali di Pierfranco Invernizzi, il notissimo geologo morto a 91 anni a casa sua per un malore improvviso domenica scorsa 11 aprile.

Moltissimi cittadini, amici e conoscenti, sono accorsi in Chiesa per la Messa celebrata dal Parroco don Marco.

La ritualita` cristiana (Invernizzi era molto religioso, la stessa domenica in cui e` spirato aveva appena ricevuto, al mattino, la Comunione portatagli dal Parroco) ha messo l`accento sulla speranza di Resurrezione, gia` ricordata nella molto recente domenica di Pasqua.

"Pierfranco - ha ricordato il parroco coadiuvato da un altro sacerdote fratello della moglie Bice, con la quale aveva appena festeggiato i 50 anni di matrimonio - uomo dal sorriso sempre dolce e rassicurante e` adesso al cospetto del Padre. Ma come uomo giusto, che bene si e` comportato per tutta la vita, non ha nulla da temere: egli adesso e` nella pace eterna dei giusti".

Al funerale anche una rappresentanza della Protezione Civile, di cui Invernizzi era volontario, che ha ricordato le finalita` di aiuto verso gli altri e la generosita` di cui Invernizzi ha spesso dato prova.

In particolare, tra l`altro, e` stato ricordato anche il suo sostegno alle iniziative missionarie in Kenia, dove e` andato tre volte.

Presenti inoltre diversi Sindaci in forma personale, a dare un tributo a un grande collaboratore di molte amministrazioni comunali e provinciali: erano presenti i primi cittadini di Introbio, Primaluna, Taceno , Margno e il Presidente della Comunità Montana Fabio Canepari.

Al termine della cerimonia il feretro e` stato portato presso il Cimitero di Cortabbio, nella tomba di famiglia.

 

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Martedì, 13 Aprile 2021 17:27

CONCORSO/PROGETTO "NEL DUBBIO CHIAMA": OGGI LA PREMIAZIONE DA PARTE DEL QUESTORE

Nella mattinata odierna il Questore di Lecco Alfredo D’Agostino ha proceduto, in Questura, alla premiazione di Sara Gerosa, studentessa della classe 4^ A del Liceo Artistico “Medardo Rosso” di Lecco, accompagnata dal Prof. Mario Carzaniga, referente del progetto, quale vincitrice del concorso/progetto “Nel Dubbio Chiama”.

Il Progetto è nato nel mese di ottobre dell’anno scorso, con la richiesta del Questore D’Agostino al “Medardo Rosso” di collaborazione di quegli studenti, per la realizzazione di una “Brochure” informativa sulla prevenzione delle truffe agli anziani.

L’iniziativa nasce dall’esigenza di informare la cittadinanza sui pericoli ed i reati che riguardano maggiormente le c.d. “fasce deboli”, come in questo caso gli anziani. Uno degli strumenti ritenuti fondamentali per implementare l’attività di prevenzione dei reati è una corretta informazione e sensibilizzazione, che deve essere veicolata in modo semplice ed intuitivo.

I lavori dei partecipanti al Concorso, studenti delle classi 4^ e 5^ A - sezione Grafico del sopra citato Liceo Artistico, in totale 47 studenti, sono stati valutati da un’apposita Commissione interna alla Questura, per scegliere l’elaborato migliore.

Il Questore ha fatto i suoi complimenti alla vincitrice Sara per la realizzazione del bellissimo elaborato ed ha ringraziato il Prof. Carzaniga ed il Liceo “Medardo Rosso” per l’ottima riuscita dell’iniziativa.

La “Brochure piegevole” in argomento, informativa sulla prevenzione delle truffe agli anziani, verrà presto divulgata sul territorio della provincia lecchese.

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Martedì, 13 Aprile 2021 16:02

LETTERA APERTA DI UN IMPRENDITORE LECCHESE

Un appello accorato alle istituzioni perchè si scelga una strada diversa per fronteggiare l'emergenza Coronavirus.

Un grido d'allarme che risuona forte in un momento davvero drammatico soprattutto per chi ha un negozio. Un racconto dettagliato e amaro di una situazione diventata sempre più insostenibile e inaccettabile. Un imprenditore brianzolo, con negozio in un Comune del Lecchese, ha scritto una lettera aperta, inviata a Confcommercio, per raccontare non solo la sua vicenda, ma il dramma condiviso da molti imprenditori. L'obiettivo della missiva?

"Vogliamo far sentire la nostra voce e far capire a chi fa le regole quanto problematica sia la situazione e come i lockdown siano stati gestiti in modo assurdo e sconsiderato".

Il racconto parte chiaramente dalla storia della sua azienda, che produce quanto vende nei suoi negozi diretti e che nel 2020 ha avuto perdite superiori al 60-70% del fatturato rispetto al 2019. Oltre a questa azienda c'è anche un’altra società immobiliare proprietaria di alcuni negozi a Milano.

"Dal 2015 abbiamo affittato i muri ad aziende nel settore della moda. I nostri inquilini, esasperati dai lockdown, prima ci hanno "costretto" ad accettare la loro richiesta di ridurre gli affitti e ora hanno dato disdetta: così ci ritroviamo con i locali vuoti, il mutuo da pagare pesantissimo e l’Imu che incide per più di 40.000 euro all’anno oltre alle altre tasse locali solo per i negozi di Milano".

Una situazione complicata aggravata "da un Governo che non ha saputo fronteggiarla: i morti sono e sono stati tantissimi, ma se il nemico attacca non bisogna “calare le braghe” e arrendersi. E soprattutto bisogna usare il cervello e non reagire di pancia".

Poi l'imprenditore aggiunge: "Il Governo chiude tutti noi, ma se si va in un negozio “necessario” trovi il parcheggio non pieno ma intasato e centinaia di persone al suo interno. Non capisco come sia possibile questo! Il problema non è chiudere i negozi, ma migliorare il trasporto pubblico, le scuole e gli ospedali. Lo Stato dovrebbe garantire i controlli mandando in giro le persone che noi paghiamo con le nostre tasse: i vigili, la polizia, l’esercito...".

E sui dipendenti pubblici in smart working il suggerimento provocatorio è duplice: "Una parte deve tornare in ufficio per fare il lavoro che oggi è sospeso, un'altra invece potrebbe essere "riconvertita" per dare una mano a gestire gli assembramenti".

Nella sua missiva l'imprenditore attacca anche gli enti locali: "Che cosa stanno facendo ora? L’anagrafe del Comune dove ho il negozio è praticamente ferma e l’ufficio tecnico per depositare un progetto edilizio chiede mesi in più rispetto ai tempi già faraonici del periodo ante Covid. In questa situazione noi e i nostri inquilini non abbiamo potuto usare i nostri immobili per cui mi sembra assurdo dover pagare l’Imu e le altre tasse, ad esempio sui rifiuti non prodotti".

La chiusura è molto dura: "Non voglio fare politica, ma a questo punto come la mettiamo? La situazione non è più sostenibile, ecco perchè propongo che si faccia una class action contro lo Stato per la tutela dei nostri diritti e la salvaguardia delle nostre aziende. Chiediamo di farci riaprire immediatamente! E chiediamo che chi non ha potuto usare i propri immobili per imposizione statale non debba pagare l’Imu e le altre tasse applicate agli immobili resi inutilizzabili per decreto. Oltre al danno economico da noi subito non possiamo permettere di essere usati come scudo. Il Covid non lo prendi nei negozi! Salgono i contagi e chiudiamo i negozi…. Ma che discorso è? Se salgono i contagi o succede qualche calamità è lo Stato che deve trovare soluzioni con l’aiuto di tutti".

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Martedì, 13 Aprile 2021 15:59

I VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE A SUPPORTO DELLA CAMPAGNA VACCINALE IN PROVINCIA DI LECCO

Durante la campagna vaccinale anti Covid-19 la Provincia di Lecco sta coordinando i volontari di protezione civile impegnati nei punti di vaccinazione del territorio.

Sin dal primo momento il servizio di protezione civile della Provincia di Lecco ha operato in supporto alla campagna vaccinale lavorando in collaborazione con il personale di Ats e Asst per coordinare le attività di assistenza alla popolazione che si presenta nei vari presidi di vaccinazione.

I volontari di protezione civile sono stati sottoposti a vaccinazione, affinché la loro attività possa essere svolta in sicurezza e nel rispetto della salute pubblica.

Nel fine settimana pasquale hanno operato ben 66 volontari presso il centro vaccinale di Lecco – Palataurus, distribuiti su tre giorni, mentre presso il centro vaccinale di Introbio, nella giornata di sabato 3 aprile, hanno operato 8 volontari.

Complessivamente oltre 250 volontari delle organizzazioni di protezione civile presenti sul territorio hanno prestato la loro opera, suddivisi secondo aree omogenee in relazione ai singoli punti vaccinali.

Nelle prossime settimane, in virtù della nuova programmazione definita da Regione Lombardia, i volontari di protezione civile opereranno nei centri vaccinali, tra cui anche quello già attivato al Palataurus di Lecco.

Questa attività viene periodicamente rendicontata alla sala operativa di Regione Lombardia, a cui vengono forniti i nominativi dei volontari e delle organizzazioni impegnati ogni giorno.

“La Provincia di Lecco – commenta il Presidente Claudio Usuelli – continua a svolgere questa funzione fondamentale per il corretto funzionamento del sistema provinciale di protezione civile. Ringrazio i numerosi volontari che quotidianamente si mettono a disposizione dei Sindaci e sono impegnati in diversi servizi a favore della popolazione. Si tratta di volontari che hanno partecipato negli anni ai corsi che la Provincia di Lecco organizza per poter disporre di nuove persone motivate e adeguatamente formate, pronte a intervenire a supporto delle attività condotte dagli enti competenti. La sfida attuale è quella di mantenere attiva la collaborazione tra il sistema sanitario e la protezione civile per continuare a garantire supporto alla campagna vaccinale secondo la programmazione attuata da Regione Lombardia e strutture sanitarie preposte”.

 
 
 
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Martedì, 13 Aprile 2021 15:56

PALAZZO LOMBARDIA SI ILLUMINA DI VERDE IN ONORE DEGLI ALPINI

“In onore degli Alpini, il Pirellone e Palazzo Lombardia si illumineranno di verde nella serata di martedì 13 aprile”. Lo ha anticipato Attilio Fontana , presidente della Regione Lombardia, intervenendo alla seduta del Consiglio regionale, in relazione alla cerimonia celebrativa della ‘Giornata regionale della riconoscenza per la solidarietà e il sacrificio degli Alpini’, istituita con legge regionale. Il presidente si è detto “orgoglioso di aver partecipato all’approvazione di quella legge” e ha ricordato “il piccolo grande miracolo di Bergamo con la costruzione dell’ospedale da campo per il contrasto al Covid”.

Durante la pandemia Alpini in campo con 3.000 volontari per oltre 230.000 ore di lavoro

Il governatore Fontana ha, quindi, evidenziato il “contributo dell’Associazione Nazionale Alpini e lo sforzo abnorme per arginare il virus, fornendo assistenza e salvando vite umane. Lo scorso anno – ha aggiunto – l’Associazione nazionale Alpini ha impiegato in Lombardia oltre 3.000 volontari, per oltre 230.000 ore. Ha raccolto più di 4 milioni e mezzo di euro. Siamo orgogliosi di voi, siete portatori di valori etici e di concretezza. È per questo che la gente vi ama. Siete dimostrazione di efficienza e di abnegazione. Se ci sarà bisogno – ha concluso Fontana – voi ci sarete sempre”.

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