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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Mercoledì, 12 Maggio 2021 07:05

DAVIDE VAN DE SFROOS PROSSIMAMENTE SU RAIDUE

in Cultura

Aria di casa su Rai 2, in seconda serata, giovedì 13 maggio. Un Davide senza Golia ci accompagnerà per 45 minuti in una rapida e appagante navigazione attraverso miti, leggende, storie, tradizioni, luoghi e paesaggi legati al lago di Como. Davide è, ovviamente, Van De Sfroos, al secolo Davide Bernasconi, il grande bardo del Lario che con la sua musica e i suoi testi, canta da molti anni l’”acqua dulza” del lago e la storia del piccolo popolo che da millenni vive lungo le amate sponde lacustri. Anche se monzese di nascita, Davide è ormai lariano a pieno titolo. E le sue ballate, spesso vergate in lingua “laghée” (il vernacolo comasco) narrano di misteri, di storie spesso spruzzate di un umorismo intenso e cordiale.

Narrazioni musicali popolari che odorano di lago e di balere, di fatica e di sogni, cariche di poesia e popolate di personaggi impossibili ma realissimi nei quali tutti ci possiamo, almeno una volta, riconoscere incontrando un cantilenante “Alain Delon de Lenn” lungo un “vecchio ponte felice di scricchiolare”. L’avventuroso viaggio, fra sacro e profano fra storie e cantastorie, eroi veri ed eroi sfigati attraverso le terre del Lario, prenderà le mosse dall’Isola Comacina, splendida oasi al centro del lago, un tempo presidio romano e in seguito residua enclave bizantina in terra longobarda, oggi vero e proprio museo all’aperto carico di storia e di fascino paesaggistico.

Van De Sfroos ci guiderà poi a Torno alla scoperta di sacre reliquie e massi erratici senza trascurare la sontuosa villa pliniana tra cui mura aleggiano tuttora storie di streghe e malefici che il nostro mitonauta cantore del lago ci racconterà con la sua arte musicale navigando sul piccolo schermo e accompagnandoci “La’ nde la Grigna ghigna” e “el tron crepa la lavagna”.
“Mythonauta” proseguirà, sempre sotto la guida di Davide Van De Sfroos, per altri tre giovedì, attraverso storie, leggende e tradizioni di Molise, Romagna e Alto Adige.

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Mercoledì, 12 Maggio 2021 06:59

QUANDO USCITE TENETE IL CANE AL GUINZAGLIO !

Zona gialla: “liberi tutti” in campagna “ma attenzione ai comportamenti corretti!”

Appello di Coldiretti Como Lecco dopo l’aggressione di un cane a una capra nel Lecchese: “Episodi che si ripetono con frequenza, importante tenere al guinzaglio gli animali. E occhio ai rifiuti”.

COMO-LECCO – Una capra ferita a morsi e tanta paura nell’aia. Una storia per fortuna a lieto fine (l’animale è in osservazione ma in via di ripresa) ma altre volte il finale volge al peggio. Colpa, purtroppo, dell’incuria nel custodire i cani durante le passeggiate domenicali che, quando privi di guinzaglio, talvolta non resistono all’istinto di misurarsi con gli animali di fattoria, specie quelli di bassa corte che, immancabilmente, hanno la peggio.

L’ultimo episodio, avvenuto domenica a Galbiate, ha convinto Coldiretti Como Lecco a lanciare un appello “a quanti portano i loro animali domestici nei campi, per una pur comprensibile sgambata domenicale, a prendersene cura e a tenerli costantemente sotto controllo e rigorosamente al guinzaglio, soprattutto quando si è in presenza di altri animali o persone”.

L’allarme è condiviso da Coldiretti Donne Impresa, che – attraverso la responsabile provinciale Francesca Biffi - sottolinea come “sia importante garantire, in primis, la sicurezza dei bambini che nel fine settimana arrivano in fattoria: i nostri e quelli dei nostri ospiti, che giustamente vogliono poter vivere un’esperienza in serenità e tranquillità. Le “porte” delle nostre imprese agricole e dei nostri campi sono aperte a tutti ma, come prima cosa, servono rispetto e responsabilità”.

Si tratta, innanzitutto, “di un principio di tutela dei nostri animali, in quanto tali, al netto dei costi e degli aggravi che comportano le successive cure veterinarie che, pure, risultano gravose. Il più delle volte non si arriva all’aggressione fisica, ma anche se solo minacciati da un cane che irrompe nell’area senza controllo, gli animali di fattoria subiscono uno stress che può essere molto dannoso. L’appello, quindi, è a rispettare le regole, ricordandosi che si è, comunque, in una proprietà altrui. E’ fondamentale che gli adulti che si trovano nei pressi di aree coltivate a passeggiare con la famiglia, si accertino che non siano in atto lavorazioni o altre operazioni sul terreno o sulle strade vicinali a garanzia della tutela di tutti i presenti”.

Altro grave problema è quello relativo all'abbandono di rifiuti e deiezioni canine nei campi. “Bisogna sempre considerare il campo agricolo come uno strumento di lavoro e una proprietà dell'agricoltore, quindi è buona norma accertarsi di avere il permesso di recarvisi” aggiunge il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi. Inoltre, le deiezioni canine vanno sempre raccolte: “Non si tratta, come molti sono portati a credere, di “concime organico”, bensì di un possibile focolaio di malattie infettive anche molto pericolose per i bovini. Un esempio è la Neosporosi, causata da Neospora caninum, un protozoo parassita che riconosce il cane (e i canidi in genere quindi anche le volpi) come ospite e che, attraverso le feci nei campi, può essere trasmessa ai bovini: si tratta di una grave malattia per la quale non esiste una terapia efficace, e che risulta essere la principale causa di aborti nei bovini, e talora, qualora il feto arrivi alla nascita, può causare seri problemi neurologici nei vitelli. Con notevoli conseguenze sanitarie e perdite economiche per le imprese zootecniche”.

Per evitare questa patologia e il suo diffondersi quindi, gli esperti del settore consigliano di limitare l'accesso dei cani ai pascoli, ai campi e agli allevamenti bovini, o quantomeno, di far capire ai proprietari l'importanza della raccolta delle feci anche in campagna.

“Assolutamente intollerabile è invece l'abbandono di rifiuti, cartacce, pezzi di vetro o di plastica e quant'altro: in questo caso, anche la sospetta buona fede vien meno e ci si trova a che fare con un comportamento deliberatamente incivile, che merita di essere sanzionato quanto più duramente: campagna e ambiente sono un patrimonio comune, ma anche e soprattutto il mezzo con cui un'impresa agricola lavora e vive. Non da ultimo, è importante ricordare che nei parchi (regionali e non) per le aree coltivate valgono le stesse regole di tutti gli altri luoghi; è invece opinione diffusa che nelle aree dei parchi sia consentito l'accesso ovunque e indipendentemente alla condizione del terreno”.

 

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Mercoledì, 12 Maggio 2021 06:51

Confartigianato: tipografie e grafici al collasso

Settore grafica e tipografia: Confartigianato “Servono misure urgenti, tipografie e grafici al collasso”

Iva agevolata, con aliquota del 5% o del 10%, per la stampa su carta o cartone riciclati, credito di imposta di almeno il 50% per depliant, volantini, manifesti . Sono queste le principali proposte di Confartigianato al Governo per dare una boccata d’ossigeno al settore tipografico e grafico messi in ginocchio dal Covid 19.

“Le attività del settore tipografico e grafico applicato alla tipografia – spiega Davide Riva, presidente della categoria Grafici e fotografi di Confartigianato Imprese Lecco – sono state pesantemente investite dalla crisi Covid-19. A seguito delle restrizioni alla mobilità e all’aggregazione per combattere l’epidemia , si sono drasticamente ridotti eventi pubblici, convegni, congressi, fiere e meeting aziendali, con conseguente pesante flessione nel settore della pubblicità che interessa la produzione di volantini, depliant, cataloghi e relativa progettazione grafica, il cui fatturato è diminuito nel 2020 del 15,7%. La riduzione è poi stata accentuata dal crollo del turismo, sia per vacanza che per lavoro, che ha fortemente impattato su tutto l’indotto.”

Una serie di concause che hanno prodotto cali di fatturato particolarmente pesanti per tutto il comparto.

“La ricognizione condotta ad inizio 2021 da Confartigianato sulle micro e piccole imprese – conferma Riva – mette in evidenza che le imprese della comunicazione, che si occupano di grafica e tipografia, registrano per il fatturato del 2020 un taglio di un terzo (-33,7%) rispetto all’anno precedente, una riduzione di oltre otto punti superiore a quella registrata dalla media delle micro e piccole imprese (-25,5%). Sono cifre che dicono quanto drammatica sia la situazione in questo settore. “

Il rischio concreto di chiudere per molte di queste imprese è dietro l’angolo.

“Con dati come questi – prosegue Davide Riva – si rendono assolutamente necessarie alcune misure di urgenza per tamponare una situazione già molto complicata che rischia di provocare la chiusura di molte aziende del settore e che a sua volta creerebbe problemi di emergenza sociale causati dalla perdita dell’impiego di numerosi dipendenti spesso difficilmente ricollocabili nel mondo del lavoro.”

Ed ecco pertanto le proposte elaborate da Confartigianato Comunicazione per offrire almeno un po’ di ossigeno al comparto.

“Una prima risposta a questo problema sarebbe prevedere per le aziende il credito d’imposta di almeno il 50% sulla pubblicità formulando un emendamento alla attuale disposizione (articolo 57-bis, DL 50/2017) per includervi anche la pubblicità realizzata tramite depliant, brochure, volantini, manifesti ecc. (che sempre più spesso sono realizzati in forma immateriale) visto che la norma ad oggi prevede il credito solo per un incremento della pubblicità sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali. A questa misura si potrebbe aggiungere un’aliquota IVA agevolata per la stampa su supporti riciclati o riciclabili. La transizione ecologica è uno dei main topics , non solo in Italia, ma a livello mondiale, ma è necessario garantire reali vantaggi alle imprese di trasformazione di questi materiali che si traducano poi in vantaggi per i consumatori finali che ne incentivino l’acquisto e quindi l’instaurarsi di un circolo virtuoso. Spesso i consumatori sono scoraggiati ad acquistare articoli realizzati con materiali derivati da cellulosa riciclata o riciclabile a causa di prezzi di acquisto poco convenienti rispetto ad altri articoli.”

Ecco quindi che se le aziende trasformatrici potessero adottare un’aliquota IVA ridotta, al 5% o al 10%, per la stampa di altri prodotti diversi da giornali, libri, etc. effettuata su supporto cartaceo riciclato, questa si tradurrebbe in prezzi più concorrenziali dei prodotti eco- compatibili da parte dei consumatori.

“In questo modo – conclude Riva – si potrebbe innescare un circuito virtuoso volto a rimettere in moto i consumi di questi materiali e ridare ossigeno ad un settore che ne ha davvero bisogno. Questo anche a fronte di una grave crisi nel reperimento della materia prima, soprattutto dall’estero, e una tendenza al rialzo dei prezzi della carta che si protrae da troppo tempo e che purtroppo sembra destinata a durare almeno fin dopo l’estate”.

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Martedì, 11 Maggio 2021 20:53

OSSERVATORIO ECONOMICO LECCO/SONDRIO DI CONFINDUSTRIA. BUONI SEGNALI SUL FRONTE OCCUPAZIONE, MA LE MATERIE PRIME SONO UN PROBLEMA

Nell’ambito dell’Osservatorio congiunturale sul mese di marzo, lo spaccato riguardante le imprese di Lecco e di Sondrio è in linea generale sovrapponibile al quadro complessivo tracciato dai Centro Studi per le tre province (Lecco, Sondrio e Como).

“Rispetto ai mesi precedenti l’indagine registra un miglioramento complessivo, anche se lo scenario continua ad essere disomogeneo e il sentiment, in larga parte positivo, che emerge dal campione di imprese deve fare i conti con le dinamiche distorsive che stanno interessando le materie prime di pressoché tutti i settori - sottolinea il Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Lorenzo Riva. Aumenti dei prezzi anche molto significativi, scarsa reperibilità e ritardi nelle consegne delle commodities stanno generando non poche criticità per le aziende associate e rischiano di tramutarsi in un freno per la fase di recupero che si sta avviando”.

“L’avanzamento della campagna vaccinale, che ci auguriamo possa procedere in modo sempre più spedito anche grazie alla disponibilità garantita dalle imprese - continua Lorenzo Riva - sostiene la fiducia di tutto il sistema nella possibilità di un vicino ritorno alla normalità, con il conseguente impulso a consumi ed investimenti”.

“I miglioramenti degli indicatori che sono stati registrati in marzo - commenta il Direttore Generale di Confindustria Lecco e Sondrio, Giulio Sirtori - non si colgono ancora sul fronte dell’occupazione, che resta comunque orientata ad una diffusa stabilità. I giudizi, seppur qualitativi, rivelano comunque un miglioramento rispetto a quanto registrato nelle ultime edizioni dell’osservatorio congiunturale rapido e accanto alla stabilità fanno emergere una maggiore incidenza delle indicazioni di aumento, rispetto a quelle di riduzione. Inoltre il quadro complessivo è influenzato dall’utilizzo della cassa integrazione, alla quale le imprese stanno ancora ricorrendo. Alcuni comparti sono infatti più attivi di altri, condizionati sia dai periodi di chiusura determinati dalla pandemia, sia alla disponibilità di materie prime che impatta sui ritmi di produzione”.

Per quanto attiene gli ordini, le realtà di Lecco e di Sondrio rivelano un quadro dai toni simili nel quale risulta però più marcata la differenza tra crescita della domanda, indicata da quasi la metà del campione, e rallentamento, che interessa circa una realtà su dieci.

Nel dettaglio gli ordini sul mercato domestico migliorano per il 48,7% delle imprese, sono stabili per il 41% mentre rallentano per il 10,3%.

La domanda estera cresce invece per il 46,4% del campione, si mantiene sui valori del mese precedente per il 43,7% e diminuisce per il rimanente 9,9%.

L’indicatore associato alla produzione mostra per le aziende di Lecco e Sondrio un miglioramento, in linea con quanto esaminato per il campione dei tre territori globalmente considerati.

Il 44,7% delle realtà aderenti all’Osservatorio comunica un mantenimento dell’attività produttiva di febbraio, il 46,1% indica un aumento, mentre il restante 9,2% segnala una diminuzione.

Il tasso medio di utilizzo degli impianti risulta pari al 78,4%, in crescita di oltre tre punti percentuali rispetto al dato registrato lo scorso novembre (75,3%).

Le realtà di medie dimensioni confermano un tasso di utilizzo (82,5%) più marcato rispetto a quello registrato per le imprese fino a 50 occupati (75,1%). Considerando i settori merceologici di attività è riscontrabile un maggior impiego per le aziende metalmeccaniche (81,2%) rispetto a quelle degli altri settori (73,4%) e a quelle tessili (71,4%).

Sul versante del fatturato le aziende lecchesi e sondriesi tracciano uno scenario caratterizzato da un aumento dell’intensità degli scambi che interessa entrambi gli ambiti geografici di riferimento.

A livello domestico le vendite crescono per quasi tre realtà su cinque (58,2%), restano sui valori di febbraio per il 31,7% mentre rallentano per il 10,1%.

Le esportazioni sono considerate in espansione per il 45,1% delle aziende, stabili per il 39,4% mentre in diminuzione per il rimanente 15,5%.

Si riscontrano criticità legate all’insolvenza e a ritardi dei pagamenti da parte dei clienti per quasi un’azienda su cinque (19%).

Le previsioni espresse per le prossime settimane dalle realtà di Lecco e di Sondrio delineano, coerentemente con quanto esaminato per il campione delle realtà delle tre province, una situazione di diffusa conservazione dei livelli di marzo a cui si accompagna però una maggior incidenza di indicazioni di crescita rispetto a quelle di diminuzione.

Nello specifico, in circa due casi su tre (65,8%) sono comunicate aspettative stabili, nel 25,3% è ipotizzato un aumento, mentre nel restante 8,9% una diminuzione.

Per quanto riguarda l’orizzonte temporale di visibilità sugli ordini, il 22,8% delle imprese lecchesi e sondriesi indica portafogli sufficienti a coprire poche settimane di attività, una realtà su due (50,6%) segnala un orizzonte temporale di pianificazione di qualche mese, il restante 26,6% indica livelli di domanda sufficienti per oltre un trimestre.

Anche le imprese di Lecco e di Sondrio hanno dovuto far fronte a serie criticità nelle operazioni di approvvigionamento delle materie prime.

Nel corso degli ultimi mesi, nove realtà su dieci (89,5%) hanno registrato incrementi dei listini di acquisto, che hanno determinato impatti significativi sui costi di produzione nell’88,2% dei casi.

L’incremento delle quotazioni delle commodities ha causato un aumento dei prezzi di vendita per il 18,2% delle aziende, una contrazione del profitto per il 15,2%, mentre per il restante 66,7% si registrano entrambe le ricadute.

Oltre alla crescita dei prezzi le aziende hanno segnalato di aver dovuto far fronte a difficoltà di approvvigionamento che hanno riguardato l’estensione dei tempi di consegna nel 64,3% dei casi, la riduzione delle quantità approvvigionate nel 31%, nonché una diminuzione della qualità nel 4,8%.

L’analisi dei giudizi comunicati dalle aziende lecchesi e sondriesi con riferimento alle condizioni praticate dagli Istituti di credito conferma sostanzialmente quanto esaminato a livello congiunto. L’indicazione prevalente risulta essere la stabilità, segnalata dal 92,1% del campione, a cui si accompagnano giudizi di miglioramento per il 2,6% e peggioramento nel 5,3% dei casi.

Per quanto riguarda invece il giudizio formulato riguardo la liquidità aziendale, si registra soddisfazione per il 43,6% del campione, la situazione è considerata nella norma per il 48,7%, mentre per il rimanente 7,7% occorre intervenire.

Il quadro occupazionale per le imprese lecchesi e sondriesi si mantiene anch’esso orientato ad una diffusa stabilità ma, a differenza di quanto esaminato congiuntamente, è rilevabile anche una maggior incidenza di indicazioni di aumento rispetto a quelle di riduzione.

Nel dettaglio la situazione è considerata stabile rispetto ai livelli di febbraio per il 78,5% del campione, in miglioramento per il 17,7%, in peggioramento per il rimanente 3,8%.

In marzo la quota di aziende che ha indicato di aver usufruito di ammortizzatori sociali si attesta all’11,4%.

Le previsioni per l’andamento dell’occupazione nei prossimi mesi risultano orientate alla conservazione dei livelli per circa tre realtà su quattro (74,6%), indicano un aumento per il 20,3% e una diminuzione per il rimanente 5,1%.

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Martedì, 11 Maggio 2021 18:09

CORSA IN MONTAGNA: PRESENTATA LA "DOPPIA W ULTRA"

in Sport

Sono 160 gli atleti provenienti da 12 nazioni che il prossimo 12 giugno scaleranno 5.120 metri di dislivello, correndo per 70 km, nella prova più impegnativa delle quattro previste nella ‘DoppiaW Ultra’ 2021, evento internazionale di corsa di montagna in programma tra le montagne della Valtellina e della Valposchiavo (Confederazione Elvetica). Alla presentazione della manifestazione, avvenuta a Palazzo Lombardia, hanno presenziato Massimo Sertori, assessore regionale con delega a Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni, e Antonio Rossi, sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega a Sport, Olimpiadi 2026 e Grandi eventi.

Riflettori accesi sulle montagne lombarde

Presenti, all’evento, anche il sindaco di Villa di Tirano, Franco Marantelli, e gli organizzatori della gara: Elena Soltoggio, Christian Bellesini. “Con la ‘DoppiaW Ultra’ – hanno sottolineato Sertori e Rossi – riprendono gli eventi di grande sport in Valtellina”. “La gara che promette di essere avvincente, accende i riflettori degli appassionati di sport – ha detto Sertori – sullo splendore della Valtellina. Le nostre montagne sono pronte a mostrarsi al mondo nella propria bellezza”. “E i nostri territori – ha continuato – sono pronti ad accogliere atleti e turisti per svelare i loro borghi storici di fascino e i mille sentieri”.

Promozione del territorio

“Il programma della manifestazione – ha evidenziato Sertori – prevede due gare agonistiche, una corsa non competitiva e una camminata aperta a tutti. Un’offerta variegata che fa della Ultra Trail Running un veicolo di promozione del territorio. Di una parte della Lombardia che vanta caratteristiche ineguagliabili”. “È un progetto – ha aggiunto – che sposa perfettamente i valori della Valtellina. Tutta l’area è già pronta a scaldare i motori in vista delle Olimpiadi del 2026. Ovvero un’eccezionale vetrina che metterà al centro del mondo il nostro straordinario patrimonio paesaggistico. E la Ultra W è solo uno dei tanti eventi di sport internazionale che ne esalteranno le bellezze. Da qui all’accensione del braciere olimpico”.

Sport e divertimento per tutti

“Dopo lo stop dello scorso anno dovuto alla pandemia, la ‘DoppiaW Ultra’ – ha sottolineato Antonio Rossi, sottosegretario regionale a Sport, Olimpiadi 2026 e Grandi eventi – torna protagonista nel calendario internazionale della corsa di montagna. Oltre a rinnovarne il percorso, gli organizzatori hanno deciso di affiancare alle due prove di 70 e 30 km, selettive per l’Umtb, anche un tracciato non competitivo di 16 km e una camminata di 11 km, aperta a tutti. Con queste quattro opzioni di dislivello variabile dai 200 ai 5.120 metri, la nuova edizione promette di essere un appuntamento di forte appeal oltre che per gli amanti della specialità professionisti e amatoriali anche per i corridori occasionali. Un gioioso momento di spensieratezza per migliaia di persone che segna anche la ripartenza del turismo sportivo di montagna nel segno delle bellezze della Valtellina”.

Un appuntamento aperto alle famiglie

Il tracciato più lungo della gara misura partirà dal Parco dell’Adda di Lovero (SO) per terminare presso il polifunzionale di Villa di Tirano (SO), attraversando una meravigliosa rete di sentieri. Sette i Comuni coinvolti (Villa di Tirano, Tirano, Sernio, Vervio, Lovero, Grosotto e Grosio). Confermati alcuni dei passaggi più spettacolari che hanno entusiasmato i partecipanti negli scorsi anni: Rifugio Schiazzera, Passo Portone, San Romerio, Passo Malghera, Rifugio Malghera.

“È davvero – ha chiosato Sertori – un appuntamento per tutti, di grande bellezza e da non perdere. Anche io farò la camminata di 11 chilometri con mia moglie e come noi ci saranno il sottosegretario Rossi con sua moglie e il sindaco di Villa di Tirano, Marantelli. Speriamo che la gente accorra numerosa per una giornata di sport e natura all’insegna della montagna”.

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Martedì, 11 Maggio 2021 14:44

GLI INSEGNANTI DELLE SCUOLE PUBBLICHE SONO PUBBLICI UFFICIALI

Come i nostri lettori avranno certamente notato, Valbiandino.net è molto attento a tutto quanto ruota attorno al mondo della scuola. Ci è sembrato pertanto interessante proporre un articolo pubblicato oggi da "Orizzonte Scuola.it", il sito di riferimento per tutto l'universo scolastico ed affidarlo alle vostre riflessioni.

"Un uomo è stato ritenuto responsabile del reato di minaccia pubblico ufficiale, avendo pronunciato una frase minatoria nei confronti di un docente, il cui contenuto rendeva palese ed inequivoca la finalità perseguita, cioè di condizionare la valutazione dell’insegnante sul rendimento scolastico di uno studente, figlio della convivente. Contrariamente all’assunto difensivo, i giudici hanno dato atto dell’attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa (docente) e del riscontro offerto dagli altri testimoni, che avevano udito la frase minatoria riportata nell’imputazione, il cui contenuto palesava la finalità preordinata condizionare la valutazione del docente. Lo ha stabilito il collegio della VII Sezione Penale della Corte di Cassazione, con l’Ordinanza n. 14958 del 21 aprile 2021.

 

E’ pacifico che gli insegnanti delle scuole pubbliche sono pubblici ufficiali: la Corte di Cassazione, tra le altre sentenze, con quella del 3 aprile 2014, n. 15367, emanata dalla V Sezione Penale, aveva chiarito che “l’insegnante di scuola media riveste la qualifica di pubblico ufficiale in quanto l’esercizio delle sue funzioni non è circoscritto alla tenuta delle lezioni, ma si estende alle connesse attività preparatorie, contestuali e successive, ivi compresi gli incontri con i genitori degli allievi”. Per l’effetto, ben può essere punito per il reato previsto all’articolo 336 del Codice Penale, che disciplina il reato di “violenza o minaccia a un pubblico ufficiale”, chiunque usa violenza o minaccia nei confronti di un insegnante, per costringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri, o ad omettere un atto dell’ufficio o del servizio. La pena edittale è la reclusione da sei mesi a cinque anni, ma si eleva fino a tre anni, qualora il fatto sia commesso per costringere lo stesso docente a compiere un atto del proprio ufficio o servizio, o per influire, comunque, su di esso".

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Martedì, 11 Maggio 2021 14:34

UNA RACCOLTA FONDI PER RICORDARE ANDREA RUSCONI

“LE LACRIME DI OGGI SONO GLI ARCOBALENI DI DOMANI”
L`ASD Grignetta, l`associazione di cui era uno die fondatori,  organizza una raccolta fondi in ricordo di Andrea, ucciso da un malore improvviso. L’intero ricavato verrà devoluto a Riccardo e Federico nei prossimi mesi, coinvolgendo i tutori dei ragazzi (che due anni fa avevano perso anche la mamma).
I membri del consiglio garantiranno la massima trasparenza sulle donazioni.

"Il miglior modo di ricordare Andrea è quello di aiutare i suoi ragazzi.
Sono certo che la comunità Ballabiese saprà rispondere a dovere !" scrive il Sindaco Giovanni Bruno Bussola.

Molto addolorati anche gli insegnanti della Scuola Media di Cremeno, frequentata dai figli di Andrea.

Per donare:
IT 61 P 03069 22910 100000010631
intestato ad ASD Grignetta
causale "IN RICORDO DI ANDREA”

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Martedì, 11 Maggio 2021 14:12

UN NOBILE DI MANDELLO RICORDATO NELLA DIVINA COMMEDIA

in Cultura

In questo anno dantesco in cui si moltiplicano le iniziative dedicate alla celebrazione del 7° centenario della morte del poeta, padre della lingua italiana, vorremmo portare un piccolo contributo, con riferimento al nostro territorio, traendolo dal primo volume dell’opera Lecco e la sua storia di Angelo Borghi, promossa dall’Associazione ex alunni del Liceo classico “A. Manzoni” di Lecco.
Nel vasto insieme di personaggi storici citati da Dante nella Divina Commedia se ne possono individuare almeno due le cui vicende sono collegate a Lecco e al suo territorio:
🔴 Rubaconte da Mandello (1170/1180-1238), di nobile famiglia originaria del borgo di Mandello, fu podestà di Firenze dal 1236 al 1238. Fu artefice, tra l’altro, della costruzione di un ponte sull’Arno che da lui prese il nome e che viene citato da Dante (Purg. XII, 102). Il ponte, oggi sostituito dal moderno Ponte delle Grazie, era uno dei più importanti e antichi di Firenze, avendo resistito anche all’alluvione del 1333 che distrusse il Ponte Vecchio. Rubaconte viene ricordato come uomo giusto e imparziale, autore di importanti iniziative nella Firenze dell’epoca. Il novelliere Franco Sacchetti lo presenta come giudice “salomonico” nella novella CXCVI del suo Trecentonovelle. Sia Firenze sia Mandello del Lario gli hanno intitolato una via.

🔴 Guido di Montfort (1243-1288), figlio di Simone duca di Leicester, nel 1271 trafisse con un colpo di spada il cuore del cugino Enrico di Cornovaglia per vendicare la barbara uccisione del padre. Il delitto avvenne a Viterbo sull’altar maggiore di una chiesa al momento dell’elevazione (in grembo a Dio scrive Dante) ed ebbe enorme risonanza internazionale. Dante nell’Inferno rievocava quest’episodio di violenza sacrilega, punendo il suo esecutore tra gli omicidi (Inf. XII, 118-120). Scomunicato dal papa, Guido di Montfort fu rinchiuso prima in Toscana e poi, nel 1274, nel Castello di Lecco dove ricevette l’assoluzione delle censure ecclesiastiche, venendo liberato nel 1278.
È oggi invece considerata senza fondamento storico la notizia secondo cui Dante, durante il suo esilio, sarebbe stato ospitato a Udine dal Patriarca di Aquileia Pagano della Torre, della nobile famiglia originaria della Valsassina. Pagano si era ritirato a vivere in terra friulana dopo che la famiglia nel 1277 aveva perso la signoria di Milano.

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Martedì, 11 Maggio 2021 08:27

PAGNONA: APPROVATO IL PROGETTO DEFINITIVO PER IL CONSOLIDAMENTO DEL PONTE

La Provincia di Lecco ha approvato il progetto definitivo relativo all’intervento di consolidamento strutturale e restauro conservativo del ponte a scavalco del torrente Varroncello sulla strada provinciale 67 tra Premana e Pagnona.

L’intervento interessa il ponte a singola campata ubicato al di fuori del centro abitato di Pagnona (LC) sul percorso della Strada Provinciale 67 in direzione di Premana.

Il ponte, a singola campata, è realizzato in ferro e presenta una luce netta pari circa a 17 metri. A giugno 2019 il territorio comunale di Pagnona, a seguito delle forti precipitazioni registrate, è stato interessato da un alluvione che ha causato la tracimazione della diga presente in paese e l’ingrossamento del torrente Varroncello che si è riversato anche sul ponte e ha interessato le strutture di supporto laterali.

Il progetto comporta una spesa complessiva pari a 300.000 euro di cui 150.000 euro  finanziati con contributo statale per i danni del maltempo e 150.000 euro finanziati con contributo regionale.

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Martedì, 11 Maggio 2021 08:16

I CAMPI DA TENNIS A PRIMALUNA HANNO RIAPERTO

in Sport
Segnali di rinascita, finalmente, anche per lo sport in Valsassina.
Hanno riaperto per la stagione primavera/estate/autunno i campi da tennis di Primaluna, gestiti da Katia Maroni, un vero e proprio gioiello sulle rive della Pioverna ed a pochi passi dalla ciclabile, proprio di fronte alla grigna.
Per l'utilizzo è necessaria la prenotazione: Katia risponde al 3472550209.
Oltre ai campi esterni, la struttura è dotata sia si un campo da tennis che uno di calcetto al coperto, quindi anche se piove o fa freddo la soluzione la si trova.
Inoltre, proprio a fianco è stato realizzato dal Comune un bellissimo parco giochi, mentre si è in attesa dell'apertura dell'area camper e del termine dei lavori per la riqualificazione della strada.
Al centro dal 1° maggio al 31 ottobre si impartiscono lezioni di gruppo e individuali, mentre dal 28 giugno al 13 agosto si svolgeranno i camp estivi.
Qui sotto trovate la locandina con tutte le spiegazioni.
 
campi tennis
 
 
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