In Valvarrone , sulle pendici del monte Legnone, a circa 1000 metri di altezza c'è un piccolo borgo di poco più di 2000 abitanti: è Premana (LC), l'antichissimo centro del "Distretto delle forbici e degli articoli da taglio"
La presenza di vene di siderite negli alti monti del Varrone diede avvio già a partire dal 1200, a una fiorente siderurgia, la prima notizia documentata di un forno fusorio del minerale risale infatti al 1253.
Lungo il correre dei secoli, grazie alla ricchezza dei boschi per la produzione di carbone e dell'abbondanza di acque torrentizie per azionare i mantici dei forni e delle fucine, fece crescere nel tempo, l'importanza del borgo nel Ducato di Milano, prima sforzesco e poi spagnolo, poiché costituiva, insieme alla val Cavargna l'unico centro di estrazione, fusione e lavorazione del ferro, con indubbi interessi anche per la produzione di armi.
Lo sviluppo della attività siderurgica, che favorì anche l'emigrazione di numerosi artigiani verso la Repubblica Veneta, è continuato fino al Novecento, ma è soprattutto dopo il secondo dopoguerra che ha assunto connotati industriali.
A partire da questo periodo infatti , sono nate decine di officine grandi e piccole, perlopiù a conduzione familiare (oggi se ne contano più di 150) tutte specializzate nella produzione di oggetti da taglio (forbici e coltelli) che hanno fatto conoscere Premana in tutto il mondo.
Grazie allo sviluppo di queste attività, Premana è uno dei pochi paesi di montagna che ha mantenuto la popolazione, senza i devastanti effetti dell'emigrazione, e buona parte dei giovani vi trova lavoro.
Tutt'oggi si producono forbici e coltelli, eccezionali quelli professionali da cucina famosi in tutto il mondo ma anche posate speciali per chi ha problemi motori.
E non dimentichiamo che questo delizioso paesino merita una visita: la zona è paesaggisticamente molto bella.
Il borgo è caratterizzato da antiche case in pietra collegate una all'altra da passaggi in quota che un tempo permettevano la percorribilità al coperto di tutto il paese.
www.milanoarte.net (da Facebook)
Le foto sono di Wikipedia commons e del Museo Etnografico di Premana
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