Quelli che il covid 19 non esiste. Quelli che il vaccino fa male. Quelli che il vaccino non fa niente. Quelli che nel vaccino c’è un chip per controllarci. Quelli che la mascherina ci fa ammalare. E, anche, quelli che l’importante è che l’Italia è in finale. Il resto, come direbbe il biondo sire di Elsinore, è silenzio. Infatti i danesi sono fuori dal giro dell’euro pelota. Non proprio silenzio però. Basta guardare anche distrattamente, come ho fatto io, qualche minuto di diretta di Italia - Spagna, o Inghilterra - Danimarca, nell’«astronave» di Wembley per capire che Amleto, danese purosangue, si sbagliava di grosso.
Sessantamila assatanati calciomani privi di mascherina (tanto non è Carnevale), gomito a gomito; a sputacchiarsi nelle orecchie, a nebulizzarsi droplets l’uno addosso all’altro, a manetta; a disseminare, come fossero coriandoli, virioni coronati. E adesso 11mila di costoro, tutti italianissimi, sono rientrati in patria a ripetere l’operazione su scala nazionale. Operazione già anticipata nelle italiche piazze da orde ululanti di calcistici sbandieratori a torso nudo regolarmente assembrati e “smascherati”. Nel frattempo nel Bel paese, scendono gli indici di Borsa (Milano -2% ma il resto d’Europa non sta molto meglio) e salgono Rt (+0,66) e l’incidenza dei contagi (11 su 100 mila abitanti). Anche in Inghilterra va male, Calcio a parte. Dati di venerdì 9 luglio. Anche qui, in Valsassina, sono in molti ad aver abbassato la guardia. Ormai i cosiddetti Dpi sono diventati una rarità da collezionista. Per le strade di Introbio (immagino anche altrove) ormai solo qualche anziano (scusate: diversamente giovane) tiene la mascherina sul naso. Nessun under 21 lo fa. Tanto non è obbligatorio.
In Inghilterra se la stanno vedendo grigia, dato che i ricoveri da variante Delta sono in netta ripresa. Ma Boris (Johnson, non Godunov) riaprirà tutto dal 19 luglio. Ma a noi che ci frega: la perfida Albione è fuori dall’Europa. La Brexit vorrà pure dire qualche cosa. Però al Sars COV 2 non importa un beneamato se il Regno di Queen Elisabeth se ne è andato a quel paese. Il coronavirus non si occupa di politica. Proprio come molti di noi. Nel frattempo Pfizer chiederà l’autorizzazione per la terza dose di vaccino perché pare che l’efficacia dell’immunizzazione cali dopo sei mesi. A picchiare duro ci si mettono anche quegli sfigati dell’Oms secondo i quali i casi di Covid sono aumentati del 10% in una settimana.
Colpa dei viaggi e degli spostamenti di massa, vacanzieri o calcistici che siano. Ma come si fa a rinunciare al viaggetto a Ibiza o alla raucedine da stadio? Vogliamo sottometterci ad una feroce dittatura sanitaria che in confronto Pinochet era un filantropo? Un caso di evidente allarmismo, quello dell’Oms, no? Intanto in Valsassina siamo a quasi 30mila vaccinazioni, un terzo delle quali con la seconda dose. Anche se fra due giorni farsi inoculare il chip celato callidamente in una oscura miscela chiamata vaccino, sarà ancora più scomodo visto che la struttura di Prato Buscante chiude il 12 luglio per far posto ai lavori di preparazione della Sagra. Allora tutti a farsi infilare l’ago ipodermico al Palataurus. Non svicolate: vaccinare, vaccinare, vaccinare. Il nemico (la variante Delta) è fra noi.
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