Questa mattina, in via Caldone nel rione di Olate a Lecco, un signore anziano ha inciampato nei nuovi tombini posizionati per il cablaggio della fibra ottica ed è caduto rovinosamente.
Nel mese di luglio avevo personalmente chiamato il Comune di Lecco segnalando la pericolosità dei nuovi tombini mal posizionati, e delle strisce degli scavi che erano mal stese, in quanto in alcuni punti presentavano dei dislivelli importanti. Mi fu risposto di pazientare che forse a settembre avrebbero sistemato.
Ora è vero che la stesura dei cavi della fibra ottica è un’importante miglioria ed innovazione, che per far ciò si debba necessariamente sopportarne il disagio, ma è anche vero che questo non debba perdurare sine die, ma soprattutto deve avvenire in totale sicurezza.
I privati quando debbono fare dei lavori che necessitano la rottura dell’asfalto debbono immediatamente ripristinare “ex ante” le condizioni del manto stradale.
Nel caso del posizionamento, fatto salvo la grandezza e l’importanza dei lavori, è ammissibile un certo lasso di tempo per risistemare la situazione, ma è anche vero che questo non debba avvenire molto tardivamente.
Si aggiunga che, secondo me, l’Amministrazione Comunale, dovrebbe avere il compito di vigilare e sollecitare la chiusura dei cantieri.
Insomma, a Lecco parafrasando il motto dell’attuale Sindaco, più che CAMBIAMO PASSO, bisogna stare attenti a DOVE SI METTONO I PIEDI