Ha suscitato molti commenti di sdegno e sgomento la condanna a piu` di 13 anni per l`ex Sindaco di Riace Mimmo Lucano. "Una sentenza politica", scrive "tout court"la CGIL lecchese, in un comunicato che riportiamo qui sotto.
"In un Paese in cui le condanne per stupro vanno dai 6 ai 12 anni - ricorda Matteo Longhi - Mimmo Lucano viene condannato a 13. Uno in più di Carminati per Mafia Capitale. Uno in più di Traini per la sparatoria agli immigrati. Tre in più di Cosentino per associazione Mafiosa. Sei mesi in più di Ottavio detto Maciste, uno dei boss del clan degli Spada. [Gianmarco Bachi]"
In un momento in cui pero` la Magistratura viene accusata di intervenire troppo pesantemente in campo politico, una sentenza di questo tipo fa discutere: Salvini viene processato per non aver fatto sbarcare gli emigranti, Lucano al contrario per averli accolti troppo bene (il "modello Riace" gia` elogiato anche da Papa Francesco nel 2016).
"Un colpo al cerchio e uno alla botte" verrebbe da dire: siamo l`Italia del "cerchiobottismo".
Ma ci sara` una via di mezzo, visto che girarsi dall`altra parte e far finta che i migranti non esistano mi sembra una soluzione un po` improbabile ?
Raffele Straniero, avvocato consigliere regionale del PD e gia` Sindaco di Oggiono, cosi` scrive:
"Le sentenze non si commentano, si rispettano. Questo lo abbiamo imparato e ripetuto ed è sicuramente corretto.
Però, quando danno l'impressione di essere "abnormi", soprattutto per quanto riguarda l'entità della pena inflitta, come quella che riguarda il processo a Mimmo Lucano, diventa davvero difficile mantenere questo proposito.
Mi voglio però limitare solo a due considerazioni:
1. Anche secondo la tesi della Procura, Lucano non avrebbe fatto nulla per arricchire se stesso. Il che non significa assolutamente che, se il fine è buono, tutti i mezzi possono diventare leciti. Però mi sembra importante tenerne conto. Non mi pare lo sia stato in questa sentenza.
2. La Corte di Cassazione, nel decidere a suo tempo sulla misura cautelare, ha emesso un giudizio di rilievo sull’indagine. A Riace - ha detto la Corte - Mimmo Lucano non ha compiuto alcuna irregolarità nell’assegnazione degli appalti né ci sono elementi per dire che abbia favorito presunti «matrimoni di comodo».
L'iter processuale è giunto solo al primo grado e nulla di definitivo è stato scritto. Però una condanna così pesante non può non suscitare grande apprensione e preoccupazione proprio in chi più crede nella giustizia.
Concludo esprimendo la mia solidarietà personale a Mimmo Lucano."
Roberto Fumagalli, fondatore del circolo di Erba "Ilaria Alpi", cita Alvaro: «La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile» (Corrado Alvaro, Ultimo diario, 1961)
Piu` tecnico e interessante il commento di Marco Longoni, giovane avvocato di Oggiono, gia` nel Direttivo regionale del PD nel 2017 e fondatore successivamente del Circolo lecchese di Possibile, il movimento di Pippo Civati.
"Ho letto il dispositivo - scrive sulla sua pagina Enrico Rigamonti - e constato che v'erano più episodi e dunque i giudici hanno applicato l'articolo 81 C.P. arrivando a 10 anni e, se non sbaglio, due mesi. Gli altri due anni e "rotti" derivano da altro capo d'imputazione. Se poi la sentenza sia giusta o meno lo diranno i successivi gradi. Quanto alle "generiche", sappiamo che l'incensuratezza non porta automaticamente" alla loro concessione, ma viene in discorso il complesso articolo 133 C.P. "
" Si, i capi di imputazione erano numerosi - risponde Longoni, che riporta la sentenza che vediamo nella foto - ma se e` vero che che il P.M. è una parte processuale le cui richieste non vincolano il giudice. è altrettanto vero che molto più frequentemente il giudice adotta soluzioni meno severe di quelle richieste dal PM. Qui ha quasi raddoppiato !"
Sicuramente ci sara` un ricorso in Appello (Lucano era difeso dall`ex Sindaco di Milano Giuliano Pisapia) e vedremo quali saranno gli sviluppi della situazione, che per il momento lascia molto amaro in bocca !