Posto che l`idea di costituire nuovi parchi ambientalistici non puo` che essere sempre apprezzata, purche` sia effettivamente ben organizzata con competenze e proposte concrete, la rievocazione della vicenda del Progetto PLIS del 2013 effettuata da Giampiero Goggi, riguardo un eventuale Parco comunale a Biandino, non corrisponde al vero secondo il ViceSindaco di Introbio, Fabio Brini, che anche all`epoca era viceSindaco, come oggi, nella amministrazione comunale di Fernando Rupani.
"L`Amministrazione dell`epoca - dice Brini - all`opposto di quanto sostiene Goggi, era assolutamente contraria alla costruzione di una centrale idroelettrica a Biandino, che avrebbe sottratto acqua al di sotto dell`ultimo ponte proveniendo da Introbio, dove c`e` una magnifica cascata, e a discendere a tutti i pozzi sottostanti."
"Proprio per questo siamo stati noi, nella fattispecie il sottoscritto e il consigliere Riccardo Aquistapace, a recarci a Bergamo, presso l`Avvocato Brambilla, per sostenere un ricorso contro il progetto della centrale presentato da una Societa` lussemburghese. Il ricorso e` stato ricevuto positivamente dal Tribunale delle Acque, che proprio in virtu` di questo ha bloccato il progetto della centrale prevista all`ingresso della Val Biandino, che avrebbe avuto un impatto ambientalistico sicuramente molto negativo".
Detto questo anche il progetto del PLIS, secondo l`amministrazione comunale dell`epoca, era un po` confuso e carente.
"Premesso che Biandino e` una "zona rossa di livello 4" dove non si puo` costruire assolutamente nulla, rimanevano delle perplessita` anche perche` all`epoca era ancora forte il contenzioso (ancora oggi sostanzialmente non risolto) sul passaggio e sulla strada carreggiabile, di proprieta` della signora Bregaglio (per quanto riguarda il sedimen, cioe` la parte sopra) e in piu` numerosi vincoli ambientalistici che rendono difficile qualsiasi operazione".
Ci si potra` ragionare in un prossimo futuro - conclude Brini - ma per adesso la prospettiva non e` ancora molto realistica".