Valsassina - Appalti pubblici & Commercio - Lo sci di casa nostra, confidando negli inverni di una volta ma utilizzando ancora e soltanto i soldi dei cittadini?
A causa di una fastidiosa e persistente tendinite non sono ancora salito con le mie gambe ad ammirare il paesaggio dei Piani di Bobbio dopo le cosiddette e decantate valorizzazioni turistiche e migliorie dell'Ambiente a monte dell'abitato di Barzio considerato il paese più a vocazione turistica del nostro territorio, tanto da meritarsi a torto o a ragione l'etichetta di "Milano della Valsassina".
Molti sono i commenti negativi registrati al riguardo di tali interventi e a quelli di contorno che forse verranno - leggi nuova viabilità nel poco verde rimasto attorno alla stazione a valle della locale funivia - ma anche in considerazione dell'indimenticata e mancata realizzazione dell'impianto di arroccamento che avrebbero potuto risolvere il problema dell'accesso all'impianto barziese partendo dal fondovalle. Opera che, invece, qualche anno fa, venne bocciata da un referendum popolare. Più di qualcuno, vedendo come sta "evolvendo" la situazione vorrebbe poter tornare indietro per salvaguardare, per davvero, quello che rimane dei Piani di Bobbio.
Sulle nostre montagne si stanno facendo i conti senza l'oste e senza considerare che per produrre "neve programmata" in sostituzione di quella naturale, oltre all'acqua, in inverno, servono le ormai quasi assenti basse temperature: non basteranno, infatti, bacini di raccolta e opere finanziate anno dopo anno solo con i soldi pubblici, per tamponare la situazione. In più. Se si sono persi dei treni nel recente passato vuol dire che c'é stata poca attenzione e nessuno, in proprio, si é preso il minimo rischio.
Capisco che fare "intrapresa", così, non deve essere molto difficile: si tengono i guadagni, lasciando i costi degli investimenti e i rischi degli eventuali insuccessi, tutti a carico del contribuente. Nessuno abbia a risentirsi per la mia valligiana franchezza ma, questa, altro non é che la sacrosanta Verità e mi si creda, é un'opinione diffusa non soltanto in Valsassina. Non é infatti obbligatorio fare l'imprenditore dello sci a tutti costi, soprattutto a basse quote: certamente non lo ha ordinato il Dottore. Si può fare anche altro nella vita! Si sappia che esiste la possibilità, come del resto esisteva in passato, che ognuno finanzi con mezzi propri gli investimenti della personale attività privata, affrontando coerentemente i rischi che si presentano durante gli appalti e nella successiva gestione del lavoro che, ognuno, si é liberamente scelto.
Nei momenti di difficoltà é giusto che il "Pubblico" intervenga a sostegno delle attività imprenditoriali e commerciali ma la fiscalità generale non può continuare ad essere considerata l'unica vacca da mungere, sempre e comunque. PNRR... docet.
Claudio Baruffaldi
Post scriptum
Le foto le ho avute da un caro amico che si è occupato per lunghi anni di Turismo in provincia di Lecco: Essendo tornato in Valsassina per un breve periodo di vacanza e dopo aver constatato "i risultati del suo lavoro" ha commentato, amaramente e con una sola parola: "Scempio!!".
(FOTO E TESTO DA FACEBOOK)