Ringrazio i cittadini di Barzio e il mio sindaco Andrea Ferrari per avermi concesso l’opportunità di rappresentarli in questa assemblea.
E’ la prima volta per me in questo ruolo ma non sono l’unico debuttante. Mio malgrado, condivido questa prima volta con una nuova modalità di gestione dell’ente. Non era mai capitato infatti nella lunga storia della Comunità Montana che si chiedesse all’assemblea di accettare un presidente non eletto ma nominato.
Una forzatura che apre le porte agli interessi di pochi e ai personalismi di chi nel territorio spesso non vive ma vi cerca solo consenso. E se oggi fa comodo a voi, domani potrebbe toccare a qualcun altro. La strada è tracciata. Assegnare un assessorato esterno appositamente per rendere il vostro uomo eleggibile è una manovra tanto sciocca che non può non nascondere convenienze e protagonismi. O almeno è lecito il sospetto. Dunque avrete il presidente che volevate. Lo avrete, voi.
Per me, espressione della volontà democratica dei cittadini di Barzio, è semplicemente e coerentemente il consigliere di minoranza Fabio Canepari.
Mi chiedo ora, a chi risponderà il consigliere di minoranza? Ai cittadini di Barzio che lo hanno accompagnato alla porta? Al sindaco di Parlasco che lo ha accolto? O ai burattinai che muovono i fili? Al di là delle provocazioni, a Barzio il doppio ruolo del consigliere di minoranza è una decisione infelice prima di tutto nei confronti dei suoi propri elettori. Dagli scranni della minoranza infatti quale garanzia di controllo potrà assicurare se allo stesso tempo sarà alla guida di un ente che coprogetta insieme alla giunta comunale?
Allargando lo sguardo all’assemblea, siete o no il partito delle autonomie e dell’autodeterminazione? A qualcuno forse sfuggirà ma sono proprio le comunità montane l'espressione per eccellenza delle rivendicazioni che giungono dalle periferie. Eppure oggi trovo un’assemblea preoccupata esclusivamente di soddisfare le baronie delle tessere. Una logica da cui non può essere estranea la giunta. Giunta di destra e di partito, ma che dei partiti incarna il più spudorato verticismo. Liste civiche all’occorrenza; tessere e obbedienza quando il gioco vale la candela.
In questa occasione mi sarei anche voluto esprimere sul programma, ma solo poche ore fa, e solo successivamente a mio esplicito sollecito, è stato trasmesso il documento. La trasparenza nella gestione delle risorse economiche, un confronto sulle priorità dell’ente, una sintonia di intenti sulla tutela dell’ambiente e sulla valorizzazione dell’economia montana, una visione compatta di rappresentanza sovracomunale…
Tutti aspetti che avrebbero forse potuto colmare le evidenti distanze. Invece quale fiducia può esserci senza alcuna condivisione? In tutti questi atteggiamenti osservo la debolezza di una fazione di potere che ha perso il contatto con la realtà valsassinese. Una fazione che potrà pur vantare un capo forte, e alla cui presenza ossequi e riverenze non mancano, ma attorno al quale gigioneggiano figure fragili e inconsistenti.
Ne è prova l’incapacità di esprimere un presidente autorevole e la non volontà di ricercare un presidente legittimato. Non posso in ultimo sorvolare su un altro grande, e al giorno d’oggi sconcertante, punto dolente di questo gruppo di potere.
Chiede giustizia infatti la totale assenza di rappresentanza femminile. Zero donne su nove posizioni. Sindache e assessore nei nostri comuni non mancano. Non saranno molte, non saranno abbastanza, ma di donne ce ne sono e spesso con competenze e preparazione ben superiori a molti di noi.
Mi spiace che non ve ne rendiate conto, mi rattrista che non ve ne siano in giunta. E concludo tornando a Barzio e alla nostra amministrazione.
Tra il Comune di Barzio e la Comunità Montana vi sono coprogettazioni attive e avviate su più settori. Se da una parte abbiamo già avuto modo di ribadire come il tunnel di collegamento tra Bobbio e Artavaggio - presenza costante negli atti della CM - non sia di nostro interesse, dall’altra abbiamo dimostrato ampia disponibilità di confronto e collaborazione su altre iniziative quali, a titolo di esempio, il prosieguo della pista ciclopedonale in Altopiano o la gestione associata dei servizi alla persona. Dato doverosamente conto del peccato originale di questa giunta, da parte del Comune di Barzio non mancherà la apertura al dialogo e al confronto, con la condizione che sia nel solo ed esclusivo interesse del territorio. A voi dimostrare la buona fede.
Cesare Mario Canepari Assessore delegato Comune di Barzio