La sfida al deserto con le quattro e le due ruote è stato il filo conduttore della serata dedicata ai motori organizzata dal Panathlon Club Lecco del presidente Andrea Mauri nell'accogliente cornice dell’Agriturismo “Trote Blu” di Cortabbio del panathleta Adriano Airoldi.
Una serata decisamente nutrita di ospiti a cavallo fra presente e passato delle leggendarie competizioni africane ed oggi saudite, teatro di condizioni talvolta proibitive e massacranti per uomini e mezzi.
Ma veniamo agli ospiti, a cominciare dall’accoppiata lecchese Antonio “Toni” ed Eufrasio Anghileri reduci dal successo alla “Dakar” in Arabia Saudita a bordo della loro Nissan Patrol nella categoria Classi H3. Con loro anche Francesco Montanari, pilota ufficiale Aprilia reduce dalla “Africa Eco Race”, il veterano Lorenzo Lorenzelli con Riccardo Valsecchi del Fast Team di Calolziocorte e Quirino Tironi A.D. della valsassinese Vent.
A condurre la serata, dopo i saluti del presidente Mauri, il giornalista sportivo esperto di motori Oscar Malugani.
Francesco Montanari presenta la sua Aprilia
A rompere il ghiaccio sono stati “Toni” (65 anni) ed Eufrasio Anghileri (28 anni), padre e figlio, che hanno vissuto un’esperienza bellissima dopo aver partecipato in passato alla Dakar in moto: papà “Toni” nel 1990 con la Gilera ed Eufrasio con la Honda nel 2023.
Aneddoti, sofferenza, gioia e vittoria nei loro racconti in una “Dakar” dove non contava la velocità pura ma la “regolarità” che presuppone un impegno ancor più probante.
Dalle quattro alle due ruote con giovane, ma già “veterano” del deserto, Francesco Montanari, che ha parlato della sua ultima partecipazione alla “Africa Eco Race” con l’AprilIa. Una passione ereditata dal padre che l’ha portato a vincere anche una tappa della durissima competizione in terra d’Africa. Francesco ha portato a Cortabbio la sua Aprilia illustrando come una moto praticamente di serie viene allestita per queste sfide.
Testimonianza interessante anche quella dell’ex pilota e veterano della “Dakar” Lorenzo Lorenzelli che ha raccontato le difficoltà delle sue sfide con tappe spesso terminate senza mangiare (in attesa dei rifornimenti) e dormendo ben poco con tanto spirito d’avventura quando ancora si gareggiava in Africa.
Determinante il ruolo del Fast Team di Calolziocorte rappresentato dal presidente Riccardo Valsecchi che ha spiegato il difficile ruolo di chi sta “dietro le quinte” permettendo ai piloti di essere al via nelle condizioni ottimali: e di piloti, oltre ai presenti, il sodalizio lecchese ne ha mandati moltissimi a sfidare sabbia e dune.
Interessante anche l’intervento dell’ad della valsassinese Vent, Quirino Tironi, che ha ricordato il ruolo dell’azienda - quando era con marchio HM – nella preparazione delle Honda ufficiali da destainare ai Rally. In sala faceva bella mostra di sè una HM HONDA 450 con cui la pluricampionessa mondiale Laia Sainz giunse quindicesima assoluta.
Insomma, una serata a tutto gas impreziosita da un ospite speciale presentato dal panathletas Riccardo Benedetti. In sala era infatti presente il rocker e chitarrista statunitense Willie Nile, già più volte al fianco di Bruce Springsteen e autore di numerosi album. Il perché? Molto semplice: Nile è venuto in Valle con la moglie introbiese, la fotografa Cristina Arrigoni. La coppia è molto legata ad Adriano Airoldi (che tra l'altro ha celebrato il loro matrimonio) e una visita alle “Trote Blu” era d’obbligo.
Da sinistra, Andrea Mauri (presidente Panathlon Lecco), il rocker Willie Nile e la moglie Cristina Arrigoni