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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Giovedì, 27 Febbraio 2025 20:21

IL 30 MARZO ALLE TROTE BLU DI CORTABBIO UN CORSO DI PRIMO SOCCORSO VETERINARIO

Corso di primo soccorso veterinario: cosa fare in attesa dell'arrivo del veterinario e come mettere in sicurezza l'animale in caso di ferite, contusioni, fratture, coliche,
punture di insetti, colpi di calore e tanto altro!
Per info e prenotazioni:
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Giovedì, 27 Febbraio 2025 18:57

ANGELONE: EMESSA DAL COMUNE DI BARZIO ORDINANZA DI CHIUSURA SENTIERO

Dopo il distacco del masso avvenuto questa mattina, e che ha interessato un'area delle placche sull'Angelone nel comune di Barzio (per la precisione la falesia denominata Muro del Pianto), era attesa una decisione da parte dell'amministrazione barziese che puntualmente è arrivata.

Qui sotto potete leggere l'ordinanza con cui il Sindaco Ferrari chiude di fatto il sentiero dell'Angelone che parte dalla Località La Piazza (sotto la partenza della cabinovia per Bobbio).

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Giovedì, 27 Febbraio 2025 17:19

IPERAL DI PASTURO, PROSEGUONO I LAVORI DI SMANTELLAMENTO DEI CAPANNONI EX PIGAZZI

Proseguono celermente a Pasturo i lavori di smantellamento dei capannoni ex Pigazzi dove entro l'anno sorgerà il nuovo supermercato della catena valtellinese Iperal. Gli addetti stanno anche provvedendo, adottando tutti gli accorgimenti del caso, alla bonifica dell'area.

Una volta completate queste operazioni preparatorie, si stima che nel giro di sei/sette mesi il negozio potrebbe essere ultimato e inaugurato.

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Giovedì, 27 Febbraio 2025 11:04

LA PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI LECCO INTERVIENE SULLE PROPOSTE DI RIUNIFICAZIONE COMO-LECCO ED IL PASSAGGIO DI COLICO A SONDRIO

In apertura del Consiglio provinciale di mercoledì 26 febbraio la Presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann ha fatto la seguente comunicazione:

“Cari Consiglieri,

prima di iniziare i lavori del Consiglio provinciale, ritengo doveroso esprimere alcune considerazioni, che vorrei condividere con voi, prendendo spunto da alcune recenti vicende accadute proprio in un anno particolare per il nostro ente:

  • la mozione del Sindaco di Como di riunire le Province di Como e di Lecco
  • la proposta, presentata da un Comitato, di distacco del Comune di Colico dalla Provincia di Lecco per unirsi a Sondrio

I 30 anni della Provincia di Lecco

Come voi ben sapete, nel 2025 ricorre il 30° anniversario della Provincia di Lecco, istituita con decreto del Presidente della Repubblica del 6 marzo 1992 e operativa dal maggio 1995 con l’elezione del primo Presidente e del primo Consiglio provinciale.

Un traguardo raggiunto dopo un lungo e faticoso percorso nato dal basso, grazie alla tenacia di tutti gli attori del territorio lecchese protagonisti in vari ambiti.

Durante quest’anno abbiamo in programma diverse iniziative volte a valorizzare la Provincia come ente e come territorio nel suo insieme. Vogliamo raccontare la storia della Provincia di Lecco e dei suoi protagonisti, non solo l’istituzione, ma anche tutti gli stakeholder del cosiddetto Sistema Lecco, che in questi 30 anni hanno contribuito a far crescere la Provincia.

Ottenere l’attestazione come Provincia 30 anni fa è stata un’azione fortemente sostenuta e di sistema i cui benefici si vedono ancora oggi; siamo capaci di fare squadra e il Sistema Lecco, che tante risposte in molteplici settori ha dato e continua a dare, ne è la prova.

Come ho già sottolineato in altre occasioni la Provincia di Lecco è una giovane adulta consapevole, un territorio molto dinamico che vorrei davvero lavori per sentirsi parte e rappresentato nella sua interezza della nostra Provincia.

Abbiamo la fortuna di avere il lago, le montagne, le colline; questa particolare morfologia territoriale ci dà una significativa dinamicità economica con un tessuto di imprese che rappresentano una ricchezza per tutto il territorio.

La mozione Sindaco di Como

Il Sindaco di Como, nel suo ruolo di Consigliere provinciale, ha presentato al suo Consiglio provinciale una mozione per riunire le Province di Como e di Lecco.

Una proposta spuntata senza una minima e doverosa informazione agli attori coinvolti, uno sgarbo istituzionale nei confronti degli amministratori provinciali che lavorano con serietà e responsabilità per i propri territori.

La mozione ha raccolto consensi da parte di rappresentanti comaschi, che hanno sottolineato la necessità di porre al centro un bene comune, il Lago.

Ma la Provincia di Lecco non è solo il Lago: noi abbiamo un territorio morfologicamente diversificato e variegato, con la Valsassina, la Valle San Martino, la Brianza; ogni zona ha la sua peculiarità, economica, sociale, territoriale.

Confiniamo non solo con la Provincia di Como, ma anche con quelle di Monza e Brianza, di Sondrio e di Bergamo, Province con cui collaboriamo in maniera proficua su varie tematiche; con ogni territorio e con i rispettivi amministratori c’è collaborazione a seconda di ciò che ci unisce, nel pieno rispetto delle proprie autonomie e peculiarità.

Con la Provincia di Como stiamo collaborando molto bene e abbiamo in cantiere tanti progetti comuni; solo per citare l’ultimo esempio in ordine di tempo, abbiamo aderito all’iniziativa nazionale Game Upi 2.0 e presentato all’Unione delle Province italiane il progetto Tutti al traguardo, non uno di meno, nell’ambito Orientamento personale e professionale, che si è classificato al secondo posto in Italia e primo in Lombardia.

Più che avanzare proposte estemporanee sarebbe meglio unire le forze e le energie per arrivare finalmente a una seria riforma delle Province in grado di ridare ai nostri enti dignità istituzionale e forza operativa.

La Provincia di Lecco ha dimostrato in questi anni di essere assolutamente pronta a presentare progettualità interessanti su tantissimi settori: turismo, lavoro, istruzione, formazione, trasporti e viabilità.

In questi anni la Provincia di Lecco, grazie al lavoro di tutti i Presidenti, gli Assessori e i Consiglieri che l’hanno rappresentata, si è consolidata come Casa dei Comuni, potenziando numerosi servizi: concorsi, stazione unica appaltante per le gare di lavori, servizi e forniture, centro servizi territoriale per la gestione del sistema informatico sovracomunale, difesa civica territoriale, stazione di progettazione, assistenza e consulenza tecnica in materia di personale, formazione, servizi finanziari, servizio europeo di area vasta.

Sono orgogliosa che la nostra Provincia abbia saputo svilupparsi e consolidarsi in questo modo: credo sia necessario mantenere la nostra autonomia e autorità, continuando a lavorare in sinergia con tutti i nostri vicini, collaborando e rispettando le differenze che caratterizzano le varie Province e che producono sempre ricchezza e valore aggiunto per tutti.

La lecchesità è un patrimonio identitario da difendere dai tentativi estemporanei di ridurre il nostro peso specifico nel contesto istituzionale.

Il Sistema Lecco è la dimostrazione della capacità dei piccoli territori di essere attivi e competitivi, unendo gli ingredienti di una economia dinamica, infrastrutture non solo materiali, capacità istituzionale di fare sintesi; penso ai distretti industriali, commerciali, turistici che non pagano dazio per i confini amministrativi ristretti, ma al contrario traggono la forza per reggere una sana competizione e proporre prodotti e servizi migliori.

Colico

Un Comitato promotore ha avanzato la proposta di distacco del Comune di Colico dalla Provincia di Lecco per unirsi a Sondrio.

Una proposta avanzata in autonomia dal Comitato, senza alcun coinvolgimento e alcun confronto con i soggetti interessati, istituzioni, associazioni di categoria, cittadini.

Il distacco da Lecco potrebbe togliere ai colichesi opportunità già collaudate a partire dalla sanità, dalla formazione, dalla ricerca, da un sistema economico multidisciplinare con una presenza manifatturiera di qualità.

In questi 30 anni la Provincia di Lecco mai ha abbandonato Colico al suo destino, ma lo ha sempre considerato una tessera significativa del mosaico provinciale, come dimostrano alcuni esempi concreti di questi ultimi anni: l’attenzione e gli investimenti all’Istituto scolastico superiore Marco Polo con nuovi indirizzi di studio, nuove aule e nuovi laboratori, il Forte di Fuentes, la riqualificazione degli svincoli al Fuentes e il raddoppio dello svincolo di Piona, interventi sui quali la Provincia di Lecco ha lavorato insieme agli altri attori interessati, la manutenzione ordinaria e straordinaria della strada provinciale 72.

Conclusione

Alla luce di queste considerazioni, ritengo che il modo migliore per festeggiare al meglio l’anniversario dei 30 anni sia quello di continuare sulla strada tracciata a suo tempo da coloro che hanno voluto fortemente l’istituzione della Provincia di Lecco, non soltanto per avere una nuova targa, ma per affermare e vedere riconosciuta una identità ben precisa.

Per il futuro il compito di noi amministratori sarà quello di continuare a lavorare quotidianamente a favore del nostro territorio, affinché tutti si sentano rappresentati e fieri di appartenere alla Provincia di Lecco.

Sono certa di trovare in questo mio intervento l’appoggio di tutto il Consiglio provinciale; auspico pertanto che a rafforzarlo saranno tutte le parti politiche qui presenti attraverso la presentazione di un atto formale congiunto durante la prossima seduta.

Grazie per la vostra attenzione”.

Alessandra Hofmann
Presidente della Provincia di Lecco

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Giovedì, 27 Febbraio 2025 08:42

"IL DOLORE DELLE DONNE": IL GRINZONE A PASTURO OSPITA STEFANO MOTTA

in Cultura
L'Associazione Il Grinzone propone un incontro con Stefano Motta per la presentazione del suo libro "Il dolore delle donne".
L’autore, romanziere e saggista, nonché insegnante, affronta il tema della violenza di genere nella letteratura e nella realtà attuale, offrendo spunti significativi per aiutare insegnanti e genitori ad un’autentica educazione affettiva dei ragazzi e degli adolescenti.
L'incontro sarà venerdì 14 marzo alle ore 20.45 presso il salone cinematografico di Pasturo.
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Giovedì, 27 Febbraio 2025 08:41

GRANDE NOVITA PER BALLABIO: IL COMUNE APRE UN “PUNTO SALUTE”

In arrivo la sperimentazione di un progetto innovativo, fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale, denominato “Punto Salute”.
“Il Punto Salute sarà un luogo dove si potrà misurare alcuni parametri di salute, come ad es. la pressione sanguinea, e ricevere consigli e suggerimenti per uno stile di vita sano, volto a prevenire situazioni di difficoltà – dichiara Paola Crotta, Vicesindaco e Assessore alle Politiche Sociali - Ma non solo: sarà anche un luogo dove anziani e non, potranno ricevere aiuto e informazioni sulla rete dei servizi presenti sul territorio e supporto per prenotare visite mediche e/o esami, considerato che viviamo in un’epoca sempre più tecnologica e non sempre alla portata di tutti. Il Punto Salute – conclude Paola Crotta - sarà anche un luogo dove essere semplicemente ascoltati sulle proprie difficoltà parlando, all’occorrenza, anche con uno psicologo.”
La presentazione ufficiale alla cittadinanza avverrà Giovedì 6 Marzo 2025 alle ore 20.30 presso la Sala Consigliare del Comune di Ballabio con gli interventi della dott.sa Manila Corti, responsabile ambito territoriale sociale della Comunità Montana Valsassina, della dott.sa Raffaella Cogliati, responsabile area anziani Coop. Sineresi, dei medici di medicina generale del territorio, dott.sa Fortunata Palermiti e dott.sa Eleonora Arrigoni e dell’Assistente Sociale di Ballabio, dott.sa Annalisa Mariani.
“Il Punto Salute era uno degli obiettivi del nostro programma elettorale a cui tenevamo particolarmente – dichiara il Sindaco Giovanni Bruno Bussola – e sono lieto che l’idea sia stata accolta con entusiasmo da tutte le realtà medico/sanitarie e sociali del territorio grazie alla cui professionalità potremo costruire insieme qualcosa di importante e di estremamente utile per tutti i ballabiesi. Desidero ringraziare Antonella Mornico, responsabile dei Servizi Sociali del Comune di Ballabio, per aver reso possibile tutto ciò.”
Il “Punto Salute” si terrà con cadenza settimanale, alternandosi tra una sede a Ballabio Superiore ed un’altra a Ballabio Inferiore e sarà completamente gratuito per gli utenti.
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Mercoledì, 26 Febbraio 2025 16:12

A CORTENOVA ATTIVO LO SPORTELLO DI SEGRETARIATO SOCIALE

L'amministrazione comunale di Cortenova informa la cittadinanza che è attivo lo Sportello di Segretariato Sociale, un servizio dedicato a fornire informazioni e supporto nell’ambito del Servizio Sociale.

Lo sportello è aperto tutti i giovedì pomeriggio, dalle ore 15:00 alle 17:30, ed è contattabile telefonicamente al numero 0341 901110 (interno 8).

I cittadini possono rivolgersi al servizio per ricevere assistenza, orientamento e chiarimenti in merito alle risorse e alle prestazioni sociali disponibili.

Per maggiori informazioni è possibile contattare gli uffici comunali negli orari di apertura.

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Mercoledì, 26 Febbraio 2025 12:19

"LA PICCOLA AZIENDA CHE VORREI": L'INIZIATIVA DI CONFAPI IN PIENO SVOLGIMENTO

Si avvia verso la fase cruciale la seconda edizione de “La piccola impresa che vorrei”, il concorso dedicato alle scuole superiori di secondo grado e ai CFP della Provincia di Lecco che quest’anno vede la partecipazione di 23 classi per un totale di 430 studenti e 22 imprenditori che fanno da tutor.

Nella prima parte dell’anno scolastico gli imprenditori si sono presentati nelle classi dei ragazzi raccontando la loro storia professionale, personale e aziendale. Le classi entro il 31 gennaio scorso hanno dovuto comunicare a Confapi il titolo del progetto a cui stanno lavorando, ora si stanno svolgendo le visite in azienda e per l’11 aprile i progetti dovranno essere consegnati all’associazione.

Tra le aziende coinvolte per il secondo anno consecutivo troviamo IMSA Srl di Lecco, quest’anno a fianco della classe 3° dell’Istituto Maria Ausiliatrice: “Ci siamo incontrati con i ragazzi a dicembre e abbiamo presentato i servizi che offriamo e il nostro flusso di lavoro quotidiano – spiega Adriana Cutuli, marketing manager di IMSA Srl -, con piacere abbiamo approfondito le loro aspirazioni per il futuro, oltre ai sogni e i progetti che vorrebbero realizzare una volta terminato il percorso scolastico. Al momento stanno lavorando al progetto da presentare al  concorso e ci auguriamo possa essere per loro un’esperienza costruttiva, in quanto riteniamo la proposta di Confapi molto valida per avvicinare il mondo della scuola a quello delle imprese”.

Imsa visita in azienda

Martedì 13 maggio 2025 al Teatro Cenacolo Francescano di Lecco si terrà la finale del concorso in cui verranno decretati i vincitori.

Cliccando qui è possibile visitare il sito del concorso e leggere le varie notizie di aggiornamento e l’edizione passata.

Queste le classi partecipanti alla seconda edizione de “La Piccola Impresa che vorrei”: 3O, 3Q, 3P Fiocchi di Lecco – 3ASUE, 3BSUE, 3CSUE Bertacchi di Lecco - 3BECE, 3B en/m, 4CITL Badoni di Lecco – 5A e 5B Professionale Parini di Lecco – 3 e 4 operatore alimentare e sala Bar, 4 tecnico del legno CFP Aldo Moro di Valmadrera – 3 AFM IMA di Lecco – 3A e 4A LS, 4A SIA, 4B AFM, 4B LM, 4C scienze umane del Pinchetti di Tirano – 4B informatica Saraceno-Romegialli di Morbegno, 2AFM Da Vinci di Chiavenna.

Queste le aziende che faranno da tutor alle classi: Bermec di Talamona, Co.El di Torre de’ Busi, Dell’Oca di Andalo Valtellino, Dispotech di Gordona, Growermetal di Calco, DG TS di Prata Camportaccio, IMSA Srl di Lecco, Ita di Calolziocorte, Latteria di Chiuro, MAB di Lecco, Molino Anselmo Colombo di Paderno d’Adda, Novastilmec di Garbagnate Monastero, Pura Comunicazione di Sondrio, Rapitech di Lecco, SCT Informatica di Lecco, Sepam di Galbiate, STF di Barzago, S.T.M. di Delebio, Tamil di Valgreghentino, Tecnofar di Gordona, Torneria Automatica Alfredo Colombo di Verderio, Vincit di Valmadrera, VML di Brivio. 

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Mercoledì, 26 Febbraio 2025 11:45

"WINTER & SUMMER ALTA VALSASSINA": UNA RISPOSTA TROPPO FACILE A PROBLEMI COMPLESSI?

Risposte (troppo) facili a problemi complessi: è di questo che la montagna soffre da molto tempo, cioè fin da quando la si è marginalizzata, ritenendola poco importante per la politica, a vantaggio delle più ricche (e elettoralmente appetibili) aree urbanizzate e industriali del paese. Alle comunità di montagna si è tolto peso politico, diritto di interlocuzione, cultura e identità così da fare spazio ai modelli economici, culturali e imprenditoriali funzionali soprattutto a soggetti esterni alla realtà montana. Ai montanari, trattati alla stregua di bambini ingenui e un po’ tonti a cui si sono promessi giocattoli bellissimi in cambio dell’ubbidienza pressoché assoluta, non è rimasto che accettare quei modelli nella speranza di ricavarci qualcosa di buono – e non ci voleva tanto per ottenerla quell’ubbidienza, vista la situazione di povertà nella quale versava la gran parte della montagna italiana fino al dopoguerra. Così il turismo di massa si è facilmente imposto come modello economico imperante per i territori montani, in origine agevolato da condizioni climatiche favorevoli e dal boom economico che dagli anni Sessanta in poi ha concesso a molti italiani la possibilità di fare vacanze prima impossibili.
 
Ma stiamo parlando di un mondo che non esiste più, purtroppo. Nel pieno di una crisi climatica in costante peggioramento, che sta rendendo la neve al di sotto dei 2000 metri di quota sempre più aleatoria, di una situazione economica generale complicata, a sua volta legata a molte variabili geopolitiche un tempo assenti, e di un’evoluzione dei costumi che ha reso da anni il turismo sciistico un “mercato maturo” non più in grado di crescere se non nei più grandi e attrezzati comprensori a quote elevate, continuare a proporre in molte località il modello turistico dello sci su pista, promuovendo la realizzazione di nuovi impianti, piste e opere annesse – innanzi tutto gli impianti di innevamento artificiale – non vuol dire altro che reiterare quella pessima pratica del fornire risposte facili a problematiche complesse come quelle che la realtà montana contemporanea presenta. Una pratica di nuovo funzionale a fini e interessi che poco hanno a che fare con tale realtà, biecamente alimentata da meccanismi politici fatti apposta per trasformarla in propaganda e consenso elettorale con lo sguardo fisso alle prossime votazioni, mai al di là.
 
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Meccanismi che ormai tutti conosciamo (a parte chi fa finta di no): a livello regionale si mettono a disposizione dei soldi pubblici per scopi di “rilancio economico, sociale e territoriale” delle zone montane; lo stanziamento di questi soldi abbisogna di proposte e progetti rapidi, altrimenti c’è il rischio di perderli; le zone montane avrebbero la necessità di vedere elaborati piani strategici territoriali generali e integrati, sviluppati sul medio-lungo termine, che tengano conto di tutte le specificità presenti nei territori e delle loro necessità concrete, così da predisporne uno sviluppo organico e equilibrato a favore dell’intera comunità residente nonché di qualsiasi altro soggetto interagente nel territorio (inclusi i turisti), ma per elaborare piani del genere ci vuole tempo, volontà, impegno, visione, responsabilità… No, troppo difficile, troppo lungo! Dunque? Risposta molto più facile e immediata: spendiamo quei soldi in impianti sciistici e/o turistici! Basta sostenere che così si “sviluppa” l’economia locale, si “rilancia” il territorio, si sostiene la comunità locale, ovviamente si aggiunge che il tutto è “sostenibile” e il gioco è fatto. Un bel copia-incolla di un modello obsoleto, già da tempo fallito in molti luoghi, appiccicato alla zona in questione come se ogni territorio montano fosse uguale agli altri e ugualmente sviluppabile, col “vantaggio” che tutto questo è facile e semplice da proporre nonché funzionale a spendere i soldi disponibili così far credere che si stia veramente operando a favore del territorio.
 
Un “buon” esempio al riguardo? Il progetto “Winter & Summer Alta Valsassina”, nel comune di Casargo (Lecco) per il quale si vorrebbero spendere (in base a un accordo di programma recentemente definito in ambito regionale) più di 4.220.000 Euro, la gran parte pubblici, per realizzare delle infrastrutture sciistiche a quote inferiori ai 1800 metri, dove ormai la neve appare sporadicamente e il clima non ne consente la permanenza a lungo al suolo (e dove da più di vent’anni i vecchi impianti sono stati chiusi, chissà come mai!), invece di impiegarli nell’elaborazione di un progetto territoriale organico e integrato, come prima accennato, che possa realmente sviluppare il territorio in questione sul lungo periodo e con vantaggi diffusi a tutta la comunità, nel quale certamente ci può essere il turismo ma non in forme scriteriate come quelle proposte, semmai studiato per sfruttare al meglio le peculiarità, le reali potenzialità e le unicità della zona e organicamente correlato alle altre economie presenti così da creare un volano forte che sostenga il territorio e la comunità residente nella loro interezza, a tutto vantaggio pure della qualità della frequentazione turistica.
 
Invece no. Troppo difficile una cosa del genere, troppo elaborata. Purtroppo la politica oggi “ragiona” per slogan, per cose semplici e immediate, ha lo sguardo che non va oltre la prossima tornata elettorale, evita di affrontare i problemi reali (non a caso si dice spesso che sia lontana dalla realtà) e fornisce risposte facili a domande prive di senso che in fondo si pone da sola, anche per evitare quelle più sensate e complesse. Il buon senso viene del tutto ignorato (quello che ad esempio sconsiglierebbe chiunque dal realizzare impianti sciistici dove sciare è già ora e sarà sempre più improbabile, per di più spendendo soldi pubblici); alla comunità locale non resta altro che fare su e giù con la testa e dire di sì, senza alcuna forma reale di interlocuzione, di dialogo e confronto, di partecipazione democratica ai processi decisionali politici. Come bambini sprovveduti che non saprebbero dire cose intelligenti o decidere da soli cosa fare, appunto.
 
Paglio Betulle 5.2.12 001
 
Ma, a proposito di buon senso e di risposte altrettanto buone e valide da dare a domande importanti: gli abitanti dell’alta Valsassina sono veramente sicuri che spendere più di 4 milioni di Euro per un progetto come quello presentato sia veramente il modo migliore per il territorio di impiegare tutti quei soldi? Sono sicuri che così si valorizzerà veramente il loro territorio? Che si rilancerà la sua economia e la vitalità sociale? Che le specificità e le unicità delle loro montagne verranno valorizzate come meritano? Secondo loro, è di seggiovie, impianti di innevamento artificiale e altre attrazioni turistiche ciò di cui il territorio locale ha innanzi tutto bisogno? O ci sarebbero altre priorità, altri bisogni, altre necessità da soddisfare perché più correlate alla quotidianità della comunità residente per le quali spendere al meglio quella grossa cifra di denaro in gran parte pubblico?
 
Inoltre: se i report climatici che prevedono nevicate in diminuzione e temperature in aumento nei prossimi anni dovessero aver ragione come finora l’hanno avuta e gli investimenti di “Winter & Summer Alta Valsassina” dovessero risultare insostenibili non solo ambientalmente ma soprattutto economicamente, oppure perché i prezzi di mercato imporranno spese di gestione più alte di quanto prevedibile, chi ripagherà i debiti conseguenti? Ancora il pubblico, dunque comunque i residenti della zona insieme a tutti gli altri contribuenti? Perché, come vengono presentati progetti dettagliati (apparentemente) su tali opere turistiche, non vengono mai presentati piani di gestione economica altrettanto dettagliati sul medio-lungo termine per le stesse?
 
Infine: veramente gli abitanti dell’alta Valsassina pensano e credono che le loro montagne diventeranno più belle, attrattive e vitali grazie alle opere previste e ai soldi spesi per esse? E che saranno un buon posto da vivere per i loro figli e i loro nipoti, che ci saranno buone prospettive per essi nel futuro prossimo?
 

Ovviamente, ognuno è libero di rispondere come meglio crede ma a una condizione ineludibile: che qualsiasi risposta sia responsabile, assennata, basata su motivazioni valide e sul buon senso. Al diritto di pensare liberamente e formulare un proprio giudizio – su questa e su ogni altra questione - deve corrispondere il dovere civico e di responsabilità verso il proprio territorio e la comunità della quale si è parte. Anche per questo vivere in montagna rappresenta un privilegio del quale gli abitanti delle città non possono godere. Un privilegio che bisogna manifestare e preservare, non sprecare e gettare al vento troppo facilmente, troppo superficialmente.

www.lucarota.it

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