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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Venerdì, 18 Novembre 2022 17:59

MEL GIBSON FOTOGRAFATO IN VALLE DA CAROZZI

E’ stato “paparazzato” mentre stava entrando alla Carozzi Formaggi di Pasturo, anche se l’azienda, guidata dalla famiglia Carozzi, al momento non rilascia dichiarazioni. Stiamo parlando di Mel Gibson, noto attore, regista e produttore statunitense vincitore del premio Oscar nel 1996 per il migliore regista con il celebre film “Braveheart – Cuore impavido”. Tra i suoi film più noti si ricordano: “La Passione di Cristo”, le serie “Arma Letale” e “Mad Max”, “Air America” e ancora “Amore per sempre”, “Maverick” e “What Women Want”.

 
Mel Gibson a Pasturo mentre sta per entrare alla Carozzi Formaggi

Gibson sarebbe arrivato in Italia alla ricerca di una location per il suo prossimo film. Dopo essere stato a Palermo, è giunto sul Lago di Como, pare anzitempo rispetto ai piani previsti, “fuggendo” dalla Sicilia perché pressato e infastidito dal troppo entusiasmo dei suoi fan.

Dalle indiscrezioni emerse, l’attore, dopo essere giunto sul Lago di Como, in un giorno di pioggia avrebbe chiesto consigli per fare una “gita fuori porta” scegliendo, forse perchè amante dei formaggi, di visitare la ditta Carozzi, storica azienda valsassinese fondata nel 1960 da Aldo Carozzi e oggi guidata dal figlio Roberto insieme alla moglie Donata e ai figli VeraAldo e Marco.

Un ospite inaspettato ma sicuramente gradito per tutta la famiglia Carozzi, mentre il territorio lariano e nello specifico l’eccellenza dei prodotti valsassinesi hanno saputo attrarre un’altra celebrità hollywoodiana.

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Venerdì, 18 Novembre 2022 17:54

LA PROVINCIA FINANZIA LAVORI SULLA STRADA PER LA CULMINE

Il Vicepresidente e Consigliere provinciale delegato alla Viabilità Mattia Micheli, insieme ai tecnici provinciali, ha incontrato i Sindaci dei Comuni di Cassina Valsassina, Cremeno e Moggio, per illustrare gli interventi a oggi finanziati nel tratto compreso tra Moggio e la Culmine San Pietro, al confine con provincia di Bergamo.

Il primo intervento in ordine di tempo riguarda il consolidamento di brevi tratti del ciglio di valle, per un importo complessivo di 375.326,03 euro, finanziato con fondi dello Stato. L’avvio dei lavori è previsto entro fine novembre, per un tempo di esecuzione di 180 giorni.

Il secondo intervento riguarda la riqualificazione del Passo Culmine, per un importo complessivo di 1 milione di euro, finanziato da Regione Lombardia con il Piano straordinario ripresa economica. Dopo l’approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica, sono state avviate le procedure per la Conferenza dei Servizi, che si concluderanno entro il 30 gennaio 2023, per avviare i lavori tra la primavera e l’estate 2023, con un tempo di esecuzione di 210 giorni.

“Sulla strada provinciale 64 abbiamo programmato due importanti interventi non più rinviabili – commenta il Vicepresidente e Consigliere provinciale delegato alla Viabilità Mattia Micheli – Un ringraziamento particolare alle amministrazioni comunali che ci hanno indirizzato nel lavoro, segnalandoci i punti più significativi su cui intervenire. Abbiamo così definito un ordine di priorità ben definito e questi due interventi ci consentiranno di risolvere gran parte delle criticità emerse. Abbiamo concordato insieme ai Sindaci i tempi e le modalità di intervento, sempre nell’ottica di ridurre al minimo i disagi agli utenti della strada”.

“Ringraziamo la Provincia di Lecco per lo sforzo nel trovare le risorse e nel progettare questi due importanti interventi, che ci permetteranno di risolvere alcune problematiche su questa strada – commentano i Sindaci di Cassina Valsassina Roberto Combi, Cremeno Pierluigi Invernizzi e Moggio Andrea Corti – Siamo consapevoli che ci saranno dei disagi per residenti e turisti, ma al termine di questi due interventi avremo una strada più sicura e funzionale rispetto alle condizioni attuali. Appena si troveranno le risorse necessarie, si dovrà poi intervenire per risolvere definitivamente anche le altre criticità”.

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Venerdì, 18 Novembre 2022 11:46

LA BANCA DELLA VALSASSINA HA PREMIATO GLI STUDENTI MERITEVOLI

Mercoledì 16 novembre 2022, presso il CineOratorio Bruno Colombo di Pasturo si è tenuta la Cerimonia di Premiazone degli studenti più meritevoli segnalati attraverso il bando di concorso per l’assegnazione delle borse di studio per merito scolastico riservate ai Soci e ai figli dei Soci con riferimento all’anno scolastico 2021/2022.

L’obiettivo, come tutti gli anni, è quello di premiare i giovani che si sono distinti nel loro percorso scolastico, e, nel contempo, sostenere le famiglie nell'impegno economico legato alle spese scolastiche dei propri figli.

Tutto ciò sottolinea come i valori ispiratori della nostra Banca siano davvero al servizio delle persone e vicini alle loro esigenze. Da sempre riserviamo alle giovani generazioni una speciale considerazione, nella ferma convinzione che il futuro del nostro territorio, il nostro futuro, dipenda dalla loro formazione.

Questi i nominativi dei premitati.

LAUREA MAGISTRALE

Laura Mascheri, Camilla Goffi, Elena Beri, Valentina Selva, Andrea Sangiorgio, Pietro Fumagalli, Marco Dell’Oca, Anita Fazzini, Chiara Corti, Veronica Gobbi, Denis Fazzini.


LAUREA BREVE

Sara Codega, Sara Bellati, Niccolò Biffi, Ilaria Melesi, Andrea Monti, Anna Gianola, Matteo Sangiorgio, Alessandro Galli.


SCUOLA SECONDARIA DI  II GRADO

Andrea Bertoldini, Greta Canepari, Stefano Fanciosti, Anja Pomoni, Carlotta Monticciolo, Lucia Codega, Gloria Costadoni, Umbnerto Raveia, Ludovico Valsecchi, Elisabetta Invernizzi.


SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

Michela Valsecchi, Giulia Salvadori, Alice Maria Cora Valsecchi, Francesco Scaioli, Sandra Buzzoni, Chiara Combi, Chiara Gianola, Gloria Scuri, Lorenzo Codega, Irene Migliore, Alessia Magni, Ginevra Ciresa, Matteo Scola, Alex Tenderini, Alessia Ruzza, Beatrice Greselin, Francesco Ceppi, Alessia Tarchini, Virginia Combi, Davide Camozzini.

 

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Venerdì, 18 Novembre 2022 08:52

ESERCITAZIONE DEL SOCCORSO ALPINO IN GRIGNA. PROTAGONISTE ANCHE LE MOTO DA TRIAL

Proseguono gli addestramenti dei nostri tecnici, anche durante l’autunno: nei giorni scorsi sulla Grigna Settentrionale si è svolta una esercitazione congiunta tra i tecnici della Stazione di Valsassina - Valvarrone della XIX Delegazione Lariana e i motociclisti della FMI - Federazione italiana motociclisti, Motoclub Valsassina, con il quale il Cnsas Lombardo ha sottoscritto di recente un protocollo di collaborazione.

La simulazione, che ha coinvolto più di una quarantina di persone, prevedeva il recupero di due feriti in due diverse doline, formazioni geologiche carsiche caratteristiche di questa zona.

Gli interventi in grotta di prassi sono svolti dai nostri tecnici Cnsas di soccorso speleologico ma, in alcune occasioni, nella parte più esterna può essere necessaria la presenza della componente alpina.

L’elicottero della Polizia di Stato, un AW139 di base a Malpensa, ha portato in quota con varie rotazioni il personale del Cnsas, tra cui un istruttore nazionale, fino all’Alpe Moncodeno.

I trialisti invece sono saliti con le moto fino al rifugio Bogani, per trasportare il materiale tecnico necessario per un eventuale intervento.

Il supporto dei motociclisti si è dimostrato molto efficace già in diverse occasioni in passato, perché conoscono molto bene il territorio e perché possono muoversi velocemente su strade carrozzabili, sentieri o mulattiere e in questo modo agevolare il lavoro dei soccorritori, in particolare per il trasporto logistico di materiali come barelle e dispositivi sanitari.

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Giovedì, 17 Novembre 2022 15:48

IL "CRISTO DI LECCO" ATTRIBUITO A LEONARDO CHE PROBABILMENTE LO HA DISEGNATO IN VALSASSINA

in Cultura

Per mia esperienza e conoscenza credo di poter sostenere e confermare che il reperto indagato, il cosiddetto ‘Cristo di Lecco’, di proprietà della famiglia Gallo-Mazzoleni di Lecco, rivela la presenza della mano maestra di Leonardo da Vinci. È pertanto, per mia opinione, un autentico testo grafico di Leonardo da Vinci”.

Con queste parole il Prof. Rolando Bellini (storico e critico dell’arte, già professore di storia dell’arte, graphic art, museologia ed estetica presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera), nel corso del convegno intitolato “Epistemologia della bellezza – Leonardo un caso studio” tenutosi lo scorso 14 ottobre presso la prestigiosa sede del Palazzo delle Stelline ha presentato le conclusioni di un anno di studi scientifici ed accademici effettuati sull’opera del periodo lombardo di Leonardo. Da diversi mesi sono in corso una serie di indagini minuziose per svelare i misteri legati a questa sanguigna. Lo scorso gennaio erano già stati resi noti i risultati dei primi studi sull’opera: analisi scientifiche sulla carta incrociate con indagini storiche che come prassi puntano a non escludere che l’opera possa effettivamente essere riferibile alla mano del maestro vinciano. Si concretizza così il primo passo che oggi viene confortato da ulteriori preziose analisi circa la datazione dell’opera, e se effettivamente possa trattarsi del vero Salvator Mundi di Leonardo. Al termine delle indagini, 24 pagine di analisi tecniche e analitiche effettuate sul foglio del Ritratto di Lecco, i ricercatori, hanno confrontato i dati con quelli acquisiti sul celebre Autoritratto Leonardesco della Biblioteca Reale di Torino, riscontrando alcuni dati simili, come lo spessore della carta, la stessa distanza dei filoni, differenziandosi solo per alcuni elementi, e portando dunque a confermare l’antichità del foglio.

Dagli esami diagnostici, tra le altre cose, è emerso come nel pigmento usato nel Cristo di Lecco vi sia la presenza di tracce di titanio dovuta alla compresenza oltre di ematite anche della ilmenite. In Italia questo minerale è abbastanza raro e presente in Trentino-Alto Adige, in Piemonte, nella provincia di Vicenza ma soprattutto nella provincia di Sondrio, specie in Valmalenco. La presenza di questo elemento è un ulteriore dato interessante per arrivare alla datazione dell’opera, effettuata dalla studiosa Annalisa Di Maria, già ipotizzata intorno al 1492, data che coincide, secondo le fonti storiche, al passaggio di Leonardo dalla Valsassina, Valchiavenna e Valtellina. Molto interessanti anche le analisi (spettroscopia infrarossa) sulla composizione della carta, chiaramente di manifattura artigianale, che hanno rivelato la presenza, ovviamente, di tracce della cellulosa. La collatura (complesso di operazioni con cui, per mezzo di colle, la si rende impermeabile all’inchiostro) potrebbe essere a base di amido vista la presenza del caratteristico segnale che raggiunge, come intensità, quello della cellulosa. Infine, non si evidenziano i segnali della gelatina. Assente il caratteristico segnale della lignina. Il mistero di Leonardo affascina, e le ricerche sull’opera continuano, assicura la studiosa, un viaggio dunque verso nuove indagini per approfondire ulteriormente quanto già confermato dai dati scientifici.

Il Cristo di Lecco ha potuto avere una prima importante consacrazione in ambito accademico durante la giornata di studi interdisciplinari alla quale hanno partecipato eminenti esponenti della comunità scientifica, non solo italiana, ma anche internazionale. Attorno al tavolo dei relatori, oltre al Prof. Bellini, si sono succeduti il Prof. Fabio Minazzi, ordinario di Filosofia della Scienza e Direttore Scientifico del Centro Internazionale Insubrico; il Prof. Pier Enrico Gallenga, ordinario di Clinica Oculistica all’Università di Chieti-Pescara e medaglia d’oro dell’Oftalmologia italiana; il Prof. Marco Marinacci architetto e storico dell’arte, già docente di storia dell’arte moderna e contemporanea presso il Politecnico di Milano; il Prof. Atila Soares Da Costa Filho in collegamento dal Brasile, studioso e storico dell’arte membro del comitato scientifico della Monna Lisa Foundation di Zurigo e della Fondazione Leonardo da Vinci di Milano. Ciascuno dei relatori, attraverso la propria specifica competenza, ha affrontato il percorso creativo di Leonardo da Vinci e il ruolo del grande genio italiano nell’ambito delle arti.

Guardando poco più in alto del capo del ritratto è facilmente distinguibile una sorta di semicerchio, che potrebbe essere un’aureola; se così fosse, l’opera rappresenterebbe un Cristo, ed è la connotazione iconografica che l’attuale denominazione Cristo di Lecco, ma anche come Ritratto di Lecco pone in luce. Inoltre, il tratto del disegno, molto delicato e sfumato, secondo gli storici presenta anche un tratto mancino.

Tutto combacia con l’ipotesi che anche Leonardo fosse nato mancino, ma che avesse imparato a scrivere anche con la destra in un secondo momento.

Nel suo intervento il professor Marco Marinacci ricostruisce in chiave ermeneutica ed epistemologica i collegamenti dell’opera con la Valsassina, territorio in cui probabilmente è stata realizzata l’opera.

“Valsasina viene di verso la Italia: questa è quasi di simile forma e natura, nascievi assai mapello, ecci gran ruine e cadute d’acqua”. Codice Atlantico

Nel Codice Atlantico Leonardo fissa con queste parole la mirabile visione della cascata della Troggia a Introbio «Invalsasina infra Vimognio et Introbbio amandesstra entrando per la via di Leccho si trova la Trosa fiume che chade da un sasso altissimo e chadendo entra sotto terra elli finisscie il fiume». E’ così descritto l’ineffabile spettacolo naturale: un salto di 100 metri del torrente Troggia, che proviene dal lago di Sasso sotto al Pizzo dei Tre Signori ed attraversando tutta la Val Biandino si mostra col suo fragoroso incanto proprio a Introbio, in Valsassina. Torrente che poi diventa affluenta del Pioverna che ruggisce nelle gole dell’orrido di Bellano.

“A riscontro a Bellagio castello è fiumelaccio, el quale cade, da allo più che braccia 100, dalla vena donde nascie apiobo nel lago con inistimabile strepito e romore, questa vena versa solamente agosto e settebre”.

Ludovico Sforza affida a Marchesino Stanga delicate missioni diplomatiche, tra cui non ultime quelle di spronare architetti, pittori e scultori al suo servizio a completare le opere commissionate. Il 29 giugno 1497 il Moro scrive al Marchesino “de solicitare Leonardo fiorentino perché finisca l’opera del Rifitorio delle Grazie principiata”. Milano attende il completamento del Cenacolo ma, come spesso accade, il Maestro è distratto da altri progetti. Dalla residenza di Bellagio, in compagnia di altri letterati e artisti, osserva le montagne e visita i luoghi rivieraschi, probabilmente in maggio, il mese che egli stesso indica quale il più propizio per questo genere di escursioni. Probabilmente in una di queste occasioni vede il famoso ermellino che offrirà il simbolo nomastico disvelando il segreto della “Dama”, e che la prima versione, visibile attraverso analisi radiografiche, rivela avere appunto il manto estivo.

Il Cristo di Lecco di Leonardo, una questione aperta
Studiosi intorno al cosiddetto Cristo di Lecco di Leonardo; da sinistra: i proff. Rolando Bellini, Marco Marinacci, Enrico Gallenga

Sempre nella Veneranda Biblioteca Ambrosiana è custodito un foglio in cui compaiono le Prealpi lecchesi. Si tratta di una curiosa testimonianza, inclusa nel Codice Resta. La pagina è occupata in gran parte dal disegno di un piede, ritenuta opera dell’allievo Francesco Melzi. Nell’angolo in alto a sinistra s’intravede invece un profilo di montagne. Altri tre fogli con le Prealpi lombarde sono presenti nelle collezioni reali di Windsor, nelle prime riprese da Milano, negli altri due lungo il corso dell’Adda. Nel primo si distinguono tre soggetti: un lungo panorama che va dal Cornizzolo al Pizzo dei Tre signori, con al centro le Grigne; riportato poi in un particolare del settore centrale della veduta: il pizzo Arera delle Prealpi bergamasche. Nel secondo la veduta va dalle Grigne all’Albenza. Nel terzo protagonista il Resegone. Scriverà: “La Grignia è più alta montagna ch’abbin questi paesi ed è pelata”.

Tra i primi incarichi che Leonardo riceve a Milano c’è quello per la pala d’altare per la Confraternita di Santa Maria della Concezione: la Vergine delle rocce. Lo sfondo roccioso della Vergine delle rocce richiama un’altra località lombarda: dopo Paderno l’Adda scorre profondamente e le sue sponde assumono sembianza d’alte muraglie, irte di rupi pittoresche e alti speroni. È certamente uno dei tratti più suggestivi di tutto il corso fluviale, che corre in questa gola tra turbinose rapide, dove fanno bella mostra di sé tre massi, oggi in gran parte ricoperti dalla vegetazione. Lo scorcio detto “Tre corni” è certamente conosciuto da Leonardo ed è molto simile a quello che occhieggia nel fondale del celebre dipinto. I pinnacoli che incorniciano la Vergine col Bambino invece sembrano una ripresa diretta “sul motivo” della grotta di Laorca.

Probabilmente Leonardo risale il corso dell’Adda che conosce bene perché spesso soggiorna a Vaprio, presso la villa di Girolamo Melzi, capitano della milizia milanese e padre di Francesco, dove studia il modo di rendere interamente navigabile il corso del fiume da Lecco a Milano, attraverso il Naviglio della Martesana. Un’altra via che può aver percorso è la cosiddetta “Carraia del ferro”, che da Milano conduce a Lecco per via interna alla Brianza. Sarebbe dunque il ponte ad archi multipli di Azzone Visconti, a Lecco, che apparirebbe nel fondale della Gioconda.

Leonardo riprende anche i laghi briantei di Pusiano, Annone, Alserio e Segrino, osservandoli dall’alto, probabilmente dal Pian dei Resinelli. Da essi si propone di ricavare ingenti quantità d’acqua per indirizzarle verso il bacino dell’Adda e consentirne così l’intera navigabilità, osservando e rilevando attentamente l’idrografia della zona. “Il lago di Pusiano versa in nel Lago di Segrino e di Annone e di Sala. Il lago di Annone ha 22 braccia più alta la pelle della sua acqua che la pelle dell’acqua del lago di Lecco e 20 braccia è più alto il lago di Pusiano che ‘l lago d’Annone le quali giunte con le braccia 22 dette, fan braccia 42, e questa è la maggiore altezza che abbia la pelle del lago di Pusiano sopra la pelle del lago di Lecco”.

Questa speciale testimonianza potrebbe costituire un argomento prezioso per la definizione di un tema controverso e assai articolato e divenire volano di valorizzazione del territorio tramite la realizzazione di un museo diffuso nei luoghi leonardeschi della Valsassina, così come prospettato quale traiettoria progettuale dai Proff. Bellini e Marinacci.

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Giovedì, 17 Novembre 2022 15:39

IL BANDO RI-GENERA FA PIOVERE CONTRIBUTI SUI COMUNI

3.113.718,37 euro ai comuni della provincia di Lecco per finanziare 13 progetti aderenti al Bando Ri-Genera di Regione Lombardia.
 
Si tratta di una misura che mira a sostenere in particolare i comuni nel contenimento dei consumi energetici di edifici pubblici, anche attraverso l’integrazione con impianti a fonte rinnovabile.
 
Ecco i comuni della Provincia di Lecco coinvolti:
 
- Casargo, 114.037,02 euro;
- Casargo, 96.276,97 euro;
- Sirtori, 378.592,45 euro;
- Cassina Valsassina, 187.676,87 euro;
- Moggio, 292.907,99 euro;
- Primaluna, 400.000 euro;
- Primaluna, 400.000 euro;
- Monte Marenzo, 138.234,82 euro;
- Osnago, 281.699,98 euro;
- Osnago, 264.779,80 euro;
- Olgiate Molgora, 106.499,70 euro;
- Parlasco, 72.622,62 euro;
- Primaluna, 380.390,15 euro.
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Giovedì, 17 Novembre 2022 14:15

SI CERCA UNA PERSONA SCOMPARSA A PERLEDO

Riprese le ricerche della persona scomparsa
I Vigili del fuoco hanno messo in campo squadre SAF (speleo alpino fluviali )

TAS ( topografia applicata al soccorso)
E mezzo UCL ( funge da posto comando avanzato e sala operativa mobile )
Ricerche coordinate dalla prefettura

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