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Domenica, 13 Novembre 2022 06:58

FERALPI SALO – LECCO: 0 - 0

in Sport

FERALPISALÒ (4-3-1-2) Pizzignacco; Bergonzi, Pilati, Bacchetti, Dimarco; Icardi (dal 18' s.t. Zennaro), Libera Hergheligiu; Balestrero; Siligardi; Pittarello, Guerra (Ferretti, Venturelli, Tonetto, Musatti, Benedetti, Di Molfetta, Legati, Armati, D'Orazio, Pietrelli, Salines). All. Stefano Vecchi
LECCO (3-5-2) Melgrati; Lepore, Battistini, Enrici; Zambataro, Girelli, Galli (dal 1' s.t. Maldonado), Ilari, Giudici; Pinzauti, Buso (Stucchi, Maffi, Celjak, Maldini, Sangalli, Pecorini, Lakti, Scapuzzi, Stanga, Purro, Rossi, Mangni, Zuccon). All. Luciano Foschi.
ARBITRO Gabriele Scatena di Avezzano

NOTE serata velata ma non fredda; terreno in perfette condizioni; spettatori 700 circa dei quali un centinaio da Lecco. Ammoniti: Battistini, Icardi, Girelli, Maldonado. Angoli: 4-1.
Dopo due sconfitte consecutive, di cui l’ultima pesante per 5 a 0 contro il Pordenone, i Blucelesti si riscattano conquistando il pareggio a Salò. Partita non certa scoppiettante, giocata su ritmi blandi da entrambe le parti, che non corrono particolari rischi.
Qualche lieve fiammata da entrambe le parti, con i padroni di casa che sembravano più convinti, anche se non hanno insistito più di tanto nel cercare la vittorio. Alla fine il pareggio è sembrato giusto e premia il Lecco con un punto che muove la classifica.
Subito bella partenza del Lecco con un’ottima azione in area avversaria di Giudici in area, cross in mezzo la difesa del Salò respinge. Ancora Lecco al 7' con un pericolo angolo dalla sinistra del solito Giudici, Pinzauti devia in mezzo di testa, ma non c’è nessun bluceleste pronto a raccogliere. Al 22' calcio d’angolo per la Feralpisalò, sul tiro interviene Enrici con un provvidenziale intervento, la palla arriva a Dimarco che, dal limite, ci prova al volo sfiorando il gran gol. Risponde il Lecco al 24’, con Lepore che calcia male punizione, nulla di fatto. Dieci minuti dopo è ancora Lepore a sbagliare un’altra punizione fischiata a favore del Lecco. In chiusura di tempo ci prova ancora la Feralpisalò con il colpo di testa di Guerra, Melgrati c’è e risponde con una grande parata.

Nel secondo tempo subito ammonito Girelli al 4’. I padroni di casa ci provano al 7', ma Enrici è provvidenziale e devia sopra la traversa. All’11' Guerra ci prova di testa, palla alta sopra la traversa. Feralpisalo mette alle strette il Lecco battendo due angoli consecutivi al 13’, ma nulla di fatto. Al 21’Zambataro rischia grosso e costringe Maldonado a prendersi il cartellino giallo. Al 23’ Battistini sugli scudi con un intervento decisivo su Pittarello, che però era in fuori gioco. Poco dopo Melgrati si rende protagonista di una grande parata su tiro di Balestrero, palla in angolo che non sortisce nessun effetto. Al 32' è il turno di Zuccon a salvare sull'ennesimo errore in appoggio di Zambataro. Al 34' prima vera azione del Lecco con Maldonado che calcia a fil di palo. Quattro minuti dopo, al 34’, Giudici servi Pinzuati che spreca l’occasionissima per l’1 a 0. Negli ultimi minuti il Lecco non osa nel cercare il colpo grosso in trasferta, dopo due sconfitte consecutive, ma non ci crede e la partita finisce sullo 0 a 0.
Il Lecco che dopo il primo posto in classifica, conquistato grazie alla vittoria in trasferta contro l’Arzignano, ha perso due incontri ed un pareggio che lo ha fatto scivolare al 6° posto. Prossimo incontro sabato 19 novembre, alle ore 17,30, al Rigamonti Ceppi.

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Domenica, 13 Novembre 2022 06:51

CONSONNI:BUSSOLA SI DIMETTE PERCHE' SPERA DI ESSERE RIELETTO

DIMISSIONI DI BUSSOLA: COLPO DI TEATRO DELLA BARECH-COMMEDIA

”Le dimissioni sono pretestuose, ma è reale l'incapacità di governare un paese”

Le dimissioni annunciate da Bussola sono l'ultimo atto della Barech-commedia: una mossa finalizzata ad estromettere chi, all'interno della maggioranza, in un prossimo futuro si sarebbe frapposto al portare al compimento, nei termini ipotizzati, l’operazione Barech, sul pascolo. Ben sappiamo infatti che tale operazione richiede una variante al Pgt da approvare in Consiglio comunale, dove Bussola i voti a favore se li deve guadagnare con la trasparenza e non con l’appartenenza a un gruppo di maggioranza.

Altro motivo non sussiste. Per tutta la seduta abbiamo garantito la tenuta della maggioranza, nel cui programma ci riconosciamo, consentendo l'approvazione di delibere su questioni di Bilancio e altra rilevanza, ma abbiamo ribadito la necessità che non vengano meno le misure comunali di sostegno delle famiglie e votato un emendamento al riguardo.

Prima del Consiglio ci eravamo chiesti come mai Bussola avesse messo all'ordine del giorno anche un paio di delibere improponibili, quali quella sul trasporto pubblico e sulle borse di studio, eliminando i parametri Isee. Ora lo sappiamo. Era certo che ci saremmo smarcati e lui avrebbe colto la palla al balzo. Infatti, il problema serio non è l'emendamento che in coscienza siamo stati costretti a votare, ma è sempre la nostra presenza in Consiglio per i motivi ormai noti.

La realtà è che non si è mai visto un sindaco dimettersi per un emendamento a una delibera di sostegno al trasporto scolastico. Questa logica è la stessa di quando Bussola, a caldo, definì con disappunto "fulmine a ciel sereno" il suo mancato commissariamento, come accadde dopo il voto che permise l'approvazione del bilancio. Né si era mai visto un sindaco che, avendo difficoltà ad approvare un bilancio, neppure interpella i consiglieri perplessi in cerca di una soluzione e, nel periodo di stasi, trova comunque il tempo di dedicarsi attivamente a seguire il progetto del Barech, accompagnandone l'iter in Regione a Milano.

Ora Bussola, dopo le dimissioni, punta alla rielezione e a disporre, fra pochi mesi, di una squadra che non gli crei problemi sulla industrializzazione del Barech, visto che intorno a questa faccenda si è avuta la rottura col capogruppo di maggioranza e con ben 3 assessori dei 4 iniziali.

Quanto prema l'operazione Barech al sindaco, che aveva incontrato rappresentanti della ditta Combi in campagna elettorale, è sotto gli occhi di tutti, al punto da spingerlo a invitare parlamentari e consiglieri regionali e provinciali sul territorio a supporto dell'operazione.

Tanta dedizione non si è vista a favore del paese. Bussola è responsabile di aver sfasciato una maggioranza di ferro, negando trasparenza ai suoi più stretti collaboratori. Noioso quanto inutile, poi, il suo esibizionismo a puro scopo di propaganda social in attività estemporanee che, quasi sempre, non dovrebbero essere necessarie in un'amministrazione resa efficiente da un sindaco capace. Scarso il riscontro delle poche innovazioni di peso che avrebbero dovuto qualificare l’amministrazione, quali il discobus e la linea interna, mentre larga parte delle poche realizzazioni riguarda opere già finanziate, o deliberate o progettate dalla precedente amministrazione. Sotto questi e altri aspetti fallimentari, le sue dimissioni appaiono ben più serie e comprensibili dell’emendamento a una delibera.

 

Marco Pedrazzini, Alessandra Consonni e Luca Pirovano

Consiglieri gruppo Territorio e Identità

 

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Sabato, 12 Novembre 2022 16:03

Tropenscovino: Ballabio teatro dell'Assurdo !

Ballabio. Consiglio comunale in cui proponiamo un emendamento in cui chiediamo che i 5000€ destinati indistintamente a tutti gli studenti della prima media, possano essere suddivisi 2500 per l'acquisto dei libri per 25 famiglie di prima media e altri 2500 per un contributo trasporti a 25 famiglie tra medie e superiori. Per provare a supportare ampiamente chi deve essere supportato (innanzitutto).
Il nostro emendamento passa, grazia a noi passa il il Piano per il Diritto allo Studio perché quelli che rimane della maggioranza non lo vota.

Il Sindaco annuncia di dimettersi dopo questo voto. Dopo 3 mesi che ha dato a tutti la colpa di bloccare il paese, oggi decide di bloccarlo fino alle prossime elezioni.
Sipario.
Avremo modo di raccontare la fine di questo teatro dell'assurdo che a Ballabio abbiamo subito per 2 anni.

Il comunicato di Ballabio Futura:

Il Sindaco decide di bloccare il paese. La "maggioranza" non vota il suo stesso piano per il diritto allo studio. Ballabio Futura rimane il gruppo coerente al suo mandato.
Dopo che per 3 mesi ci ha raccontato che sarebbe rimasto a qualunque costo per il bene del paese, oggi cambiando idea di nuovo si dimette dicendo che è per il bene del paese. Ha capito forse che la situazione che ha creato è una sua responsabilità?
Siamo stupiti di una scelta di questa portata da parte del Sindaco. Dopo la proposta di un nostro emendamento votato a maggioranza, in cui chiedevamo che le risorse destinate alla sola classe prima delle scuole medie potesse essere distribuite a metà anche per le famiglie di scuole superiori, ha deciso di dimettersi.
Anche questa volte dice che la colpa è di tutti tranne che sua. Innanzitutto è grazie anche a Ballabio Futura se oggi c'è un Piano per il Diritto allo Studio, perché il Sindaco ha inspiegabilmente deciso di non votarlo.
Le scelte ancora da chiarire sul Barech, la totale assenza di qualunque progetto per il paese: cimiteri, ufficio di Polizia Locale, prevenzione eventi calamitosi, opere pubbliche, centro di raccolta, pista ciclabile, chiusura del mercato agricolo, chiusura del campo al Due Mani, dimostrano che in due anni il Comune è stato considerato come un luogo da occupare invece che fare funzionare. Non basta farsi vedere in giro.

Spiegheremo nelle prossime settimane cosa sono stati questi due anni, dove le nostre proposte sono sempre state liquidate con superficialità, quando noi pensiamo che in una comunità di 4000 abitanti si dovrebbe costruire insieme, anche con chi perde, il miglioramento del paese.
A fine mese saremo presenti con un evento pubblico per confrontarci con la cittadinanza e spiegare il percorso in Consiglio comunale di questi due anni.
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Sabato, 12 Novembre 2022 14:54

"Basta ricatti": il Sindaco di Ballabio si dimette

DIMISSIONI DI SINDACO E TUTTO IL GRUPPO NUOVO SLANCIO PER BALLABIO: “NON ACCETTIAMO RICATTI DA CONSONNI E CHE LE MINORANZE DECIDANO PER NOI”.

Per cinque mesi abbiamo assistito alla completa paralisi del Comune di Ballabio.
Un Comune senza un bilancio approvato, con gli uffici comunali in completa difficoltà senza nessun investimento, senza nessuna proiezione verso il futuro; un comune immobile.

Qualcuno in Consiglio Comunale ha voluto ricordare che 4 + 3 fa 7 mentre il gruppo di maggioranza, quello votato dai cittadini e che rispecchia il risultato delle urne, ha solo 6 componenti.
Con questa votazione sul Piano di Diritto allo Studio abbiamo assistito allo stravolgimento del volere di Sindaco e maggioranza.

Non è più possibile per noi continuare ad amministrare con serenità il paese perché Alessandra Consonni, Luca Pirovano e Marco Pedrazzini hanno fatto di tutto per impedirlo.

Per tutta l’estate sono stato tacciato di essere legato ai soldi e alla cadrega, come colui che si era votato un aumento di stipendio seppur in ottemperanza di una legge statale cosi come fatto da tutti i comuni della Provincia di Lecco.
Ecco… oggi posso togliermi un sassolino dalla scarpa: tutto ciò non era affatto vero e la dimostrazione è che preferisco rinunciare completamente alla mia indennità piuttosto che rimanere ostaggio della “controminoranza”.

Continuando così con due minoranze, senza avere i numeri, è impossibile fare il bene del paese.

Pertanto, con enorme dispiacere, vi annuncio che domani mattina, io e tutti i consiglieri di Nuovo Slancio, quelli veri che non hanno tradito il mandato elettorale, presenteremo le nostre dimissioni in massa.

Non accetto e non accetterò mai ricatti da nessuno… e soprattutto non mi piegherò mai ai diktat di un ex-sindaco che con i suoi 60 voti crede di poter tenere sotto scacco un intero paese.
Sia ben chiaro che la responsabilità politica è tutta di Alessandra Consonni, Luca Pirovano e Marco Pedrazzini.

Nella speranza che la parola torni al più presto ai cittadini, non possiamo che ribadire l’amore per il nostro Comune che ci spingerà ad impegnarci anche in futuro, con ancor maggiore determinazione, per l’attuazione del programma elettorale volto a realizzare la Ballabio che desideriamo.
Arrivederci

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Sabato, 12 Novembre 2022 14:48

COMUNITA' ENERGETICHE A BARZIO

COMUNITA’ ENERGETICA “ENERGIA PER BARZIO”
MANIFESTAZIONE DI INTERESSE A PARTECIPARE

Nelle prossime settimane i cittadini barziesi, i proprietari di seconde case e i titolari di attività commerciali potranno, tramite la compilazione di un semplice questionario, esprimere il proprio interesse ad aderire a una “Comunità energetica”, ovvero a una sorta di associazione di utenti e produttori che condividono fra loro l’energia autoprodotta attraverso fonti rinnovabili.
 
“Questa iniziativa nasce su input di Regione Lombardia, che ha pubblicato una manifestazione d’interesse per la presentazione di progetti di Comunità Energetiche Rinnovabili - spiega il sindaco Giovanni Arrigoni Battaia - Si tratta di una pre-analisi sul territorio al fine di valutare la possibilità di dar vita a una o più comunità energetiche. I cittadini potranno esprimere il proprio interesse, che non è comunque vincolante. Sulla base dei dati raccolti nei comuni, elaborati ed analizzati, l’amministrazione comunale ha la possibilità di proporsi nella costituzione di una comunità energetica, successivamente la Regione valuterà in quali aree concretizzare il progetto e procederà, poi, con la pubblicazione del bando per l’installazione degli impianti”.
 
I cittadini potranno scaricare dal sito istituzionale, o reperirlo presso gli uffici comunali, un modulo da compilare e consegnare personalmente in comune o inviandolo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., con tutte le informazioni necessarie alla manifestazione di interesse. La manifestazione di interesse può essere espressa anche scrivendo una mail al comune, con tutti i dati richiesti nell’allegato ed esprimendo il consenso al trattamento dei dati personali.

I cittadini potranno ritirare un volantino illustrativo, con tutte le informazioni necessarie a comprendere il progetto che, se attuato, porterà risparmio energetico e maggior rispetto per l’ambiente.
Inoltre i soggetti che parteciperanno alla comunità energetica avranno anche un beneficio economico in termini di risparmio sui costi dell’energia elettrica consumata o prodotta dalla comunità.

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Venerdì, 11 Novembre 2022 09:54

NUOVA SCUOLA MEDIA E CASERMA DEI CARABINIERI AL CENTRO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI INTROBIO DI IERI SERA

Consiglio comunale ieri sera a Introbio con in discussione (tra gli altri punti all'ordine del giorno) due temi che riguardano tutta la Valle.

Il primo concerne la caserma dei Carabinieri alla quale sono stati destinati 200.000 euro che saranno utilizzati per il rifacimento del tetto da tempo bisognoso di un intervento radicale.

Il secondo è relativo alla realizzazione della nuova scuola media dopo che il comune non è risultato assegnatario di fondi da parte della Regione a valere sull'ultimo bando emesso.

La delibera di ieri guarda avanti e testimonia la volontà dell'amministrazione di proseguire nel progetto: è stata infatti modificata la destinazione d'uso del terreno in corso di acquisto per renderlo idoneo dal punto di vista urbanistico alla realizzazione del nuovo plesso scolastico attraverso una variazione del PGT.

Nel frattempo gli uffici sono al lavoro per concordare l'erogazione di un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti (circa 400.000 euro) per finanziare l'acquisto del terreno (già opzionato) ed avere così tutte le carte in regola per poter partecipare con rinnovata fiducia ai prossimi bandi per l'edilizia scolastica.

"L'amministrazione introbiese - afferma il sindaco Airoldi - ha fatto quel che doveva per mettersi nella miglior posizione possibile in previsione di nuove opportunità che ci auguriamo di poter cogliere a vantaggio di tutta la popolazione che gravita attorno alle scuole medie di Introbio".

"Nelle prossime settimane - continua - ho intenzione di riunire attorno ad un tavolo gli altri sindaci interessati e coinvolgere anche la Comunità Montana per studiare le strategie da adottare nel prossimo futuro". 

Per la cronaca, la minoranza consigliare su entrambe le opere in questione si è astenuta.

 

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Venerdì, 11 Novembre 2022 09:26

A VENT'ANNI DALLA FRANA DI CORTENOVA INCONTRO IN COMUNITA' MONTANA

"Dissesto idogeologico e Protezione Civile" questo il titolo del convegno promosso dalla Provincia e dalla Comunità Montana in occasione del ventesimo anniversario della frana di Cortenova, il prossimo 1° dicembre.

L'incontro, che avrà inizio alle 9.30 nella Sala Pensa della sede comunitaria, sarà introdotto dai saluti istituzionali del presidente della C.M. Fabio Canepari e della presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann, mentre l'introduzione vera e propria sarà a cura di Fabio Valsecchi, dirigente Protezione Civile, Trasporti e Mobilità-Viabilità della Provincia.

Dopodichè si susseguirà una serie di testimonianze a partire dalla più importante e significativa, e cioè quella del sindaco di Cortenova di allora, Luigi Melesi.

Interverranno anche, tra gli altri, Alberto Nogara (all'epoca dirigente della Comuniutà Montana), Fabrizio Casati (primo coordinatore del gruppo comunale di protezione Civile di Cortenova), Franco Ciresa (all'epoca responsabile del Gruppo Alpini cortenovese) e Domizia Mornico che nel 2002 era una "semplice" volontaria di protezione Civile e che oggi riveste l'importante ruolo  di Presidente del coordinamento delle organizzazioni di protezione Civile della Provincia di Lecco.

 

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Venerdì, 11 Novembre 2022 08:16

NAZIFASCISMO E COMUNISMO SONO LA STESSA COSA ?

Uno dei migliori biografi odierni di Mussolini, Antonio Scurati, ha lanciato un allarme, prontamente ripreso in Parlamento dal deputato di Articolo Uno Arturo Scotto:"Non sottovalutiamo l'operazione che Meloni e il Ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara hanno lanciato per sottolineare l'importanza della data del 9 Novembre, il giorno della caduta del Muro di Berlino. L'intento - ha detto Scurati a La7 l'altra sera - è quella di sovrapporre la data del 9 Novembre, che sicuramente rappresenta un avvenimento importante per i popoli dell'Est Europa, Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria, Romania e Germania dell'Est, alla data che per gli Italiani rappresenta veramente la fine della dittatura e l'inizio della nuova libertà e della Repubblica, e cioè il 25 Aprile".

Niente male tra l'altro per chi si dice nazionalista, e per offuscare una data prettamente italiana ricorre a una che riguarda dei paesi stranieri, invitando gli insegnanti italiani a dedicare almeno un'ora di lezione " a un evento così significativo, cioè la fine della dittatura comunista ".

Ma quello che lascia piuttosto perplessi, soprattutto chi ha studiato Storia non solo su un manuale di Liceo, come la Meloni, ma anche sui banchi dell'Università, che purtroppo per lei la presidentessa non ha frequentato ma quasi tutti gli insegnanti si, è l'equivalenza, cara a una certa mistificazione dell'estrema destra, tra la dittatura fascista e quella comunista, come se fossero state la stessa cosa.

Purtroppo, cara Presidentessa del Consiglio, questa è una semplificazione generica molto rozza e superficiale che piace alle Destre ma è piuttosto lontana dalla realtà. NaziFascismo e Comunismo sono stati la stessa cosa ?

Intanto l'origine ideologica è completamente diversa. Alla base del Nazismo c'è la teorizzazione del "Mein Kampf", scritto da Hitler nel 1924, dove si dichiarava il razzismo etnico più totale e la necessità dello sterminio degli Ebrei.
Alla base ideologica del Fascismo invece, oltre al "Santo Manganello" e all'"Olio di Ricino" (il Fascismo era molto più Azione che Pensiero) non ci sono invece particolari pubblicazioni. Mussolini ne scrisse una teorizzazione, più di dieci anni dopo la "Marcia su Roma", per un capitolo dell'Enciclopedia Treccani, che doveva dare una versione più o meno ufficiale dell'ideologia fascista.
Ma come scriveva giustamente Pirandello, che al PNF era pure stato iscritto, il "Fascismo è sostanzialmente un tubo vuoto, dove ognuno mette quello che vuole", inserendovi tutto e il contrario di tutto.
Alla base comunque c'era lo svilimento della Democrazia e l'apoteosi della Dittatura, sovvertendo i noti princìpi di Montesquieu sulla divisione dei Poteri (Esecutivo, Legislativo e Giudiziario)

E alla base dell'ideologia comunista ? Naturalmente ci sono le pubblicazioni di Karl Marx e Frederich Engels, alla metà dell'Ottocento, che elaborarono la teoria della "lotta di classe" a somiglianza della Rivoluzione Francese.
Lenin sviluppò questa teoria agli inizi del Novecento, elaborando più ampiamente il concetto di "Dittatura del Proletariato", a cui Marx aveva appena accennato, per arrivare alla trasformazione della società in una "Democrazia Progressiva" (un concetto caro anche al PCI della Resistenza, dal 1943 al 1946). Una volta rovesciata la Società borghese e abolita la proprietà privata, tutti si sarebbero avviati verso una società di "Liberi e Uguali". Il fine della massima libertà era quindi il fine del Comunismo.

Il problema, come avrebbero poi sottolineato molti storici e saggisti non solo russi (citiamo ad esempio Roy Medvedev per dirne solo uno) era proprio la transizione della "Dittatura del Proletariato", che dava spazio ai leader di costruire una propria dittatura personale, ma tradendo così quello che era il fine del Comunismo.
Stalin in Russia, che forse uccise più comunisti di Hitler, con le "Grandi Purghe" del 1936, con cui fece sparire i dirigenti della "Rivoluzione d'Ottobre (Drezinsky e Preobrazenzky, oltre a Trotzky, per citarne qualcuno) e sempre per esempio Ceausescu in Romania, un delinquente totale.

Che le due ideologie però non fossero compatibili lo ha dimostrato l'attacco, del tutto inutile e in prospettiva disastroso, che Hitler sferrò alla Russia nel Giugno del 1941 (Operazione Barbarossa) quando tutta l'Europa tranne l'Inghilterra era ai suoi piedi, impiegando quasi cinque milioni di soldati, che avrebbero potuto essere utilizzati molto più utilmente in altri fronti, ad esempio in Africa come chiedeva Mussolini.

Quell'attacco, del tutto ideologico e senza motivazioni (più tardi disse che mirava al petrolio del Caucaso) ha dimostrato che i due regimi non potevano convivere. Senza quell'attacco Hitler probabilmente avrebbe potuto vincere definitivamente la guerra, prolungando per molti anni una situazione disastrosa e terribile per l'Europa, anche se coloro che hanno lasciato la fiamma tricolore nel logo della Meloni, a cui lei evidentemente tiene tanto, ne sarebbero stati ben felici, a differenza della stragrande maggioranza dei popoli europei.

Quell'attacco, in prospettiva inutile, fu però la chiara dimostrazione che NaziFascismo e Comunismo non erano affatto la stessa cosa.
E non ci sarebbe bisogno neanche di ricordare che la sconfitta e la cattura dell'Armata di Von Paulus, a Stalingrado nel Febbraio del 1943, cambiò definitivamente il corso della II Guerra Mondiale.

Quindi in conclusione consiglierei alla Prima Ministra e a quello dell'"Istruzione e Merito", prima che si mettano a declamare sermoni perfettamente inutili agli insegnanti , di leggersi qualche libro in più e di contestualizzare le diverse situazioni storiche, senza tentare di sostituire il 9 Novembre all'italianissimo 25 Aprile !

 

Prof. Enrico Baroncelli

 

 

 

 

 

 

 

 

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