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Martedì, 17 Gennaio 2023 13:40

L'ABBRACCIO DI INTROBIO AL SUO SANTO PATRONO

Chiesa piena, atmosfera delle grandi feste, partecipazione corale e un'omelia molto toccante nella sua semplicità: ecco gli "ingredienti" che oggi hanno contraddistinto i festeggiamenti introbiesi dedicati a Sant'Antonio.

Tutto nel solco della tradizione, insomma, compresi i fiocchi di neve che hanno accolto i fedeli all'uscita e i tanti che aspettavano fuori con i loro animali pronti per la benedizione.

In un mondo dove la normalità sembra ormai un'eccezione, il Mercante di Neve ha riportato il tempo dalla sua parte accompagnato dalle campane che suonavano a distesa per suggellare una fede mai smessa e sempre viva.

E nel ricordo di chi scrive sono affiorate le immagini del deserto dove il Santo trascorse in solitudine e meditazione gran parte della sua vita; un luogo lontano da tutti i traffici in mezzo a un deserto silenzioso e dai contorni aspri. Lì, su una montagna, Antonio trovò quel pertugio che divenne il suo rifugio dove cercò e alla fine trovò il Signore (come Don Marco ha voluto sottolineare più volte nella sua bella predica).

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L'ingresso del Monastero di S. Antonio, costruito sulla tomba di S. Antonio Abate

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Il posto di blocco alla porta principale del Monastero

Per arrivarci oggi bisogna salire con delle lunghe scale in ferro (la grotta è posta a 680 metri sul livello del Mar Rosso e dista due chilometri dal monastero), altrimenti sarebbe stato necessario arrampicarsi, nè più nè meno come su una delle nostre pareti rocciose.

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Una croce tra il Monastero e la grotta dove S. Antonio visse per lunghi anni

Oggi sotto quell'anfratto angusto c'è un bel monastero gestito dai Copti (il primo monastero cristiano in assoluto) che fa vivere quella parte di deserto attirando migliaia di visitatori, il tutto contornato da alte mura che lo fanno sembrare una fortezza e vigilato strettamente dall'esercito a salvaguardia di eventuali possibili attacchi terroristici.

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La tomba di S. Antonio custodita all'interno del Monastero

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Un momento della celebrazione

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Benedizione davanti all'immagine di S. Antonio

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La festosa benedizione degli animali

 

 

 

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Martedì, 17 Gennaio 2023 08:06

Sant’Antonio Abate, gli allevatori lariani tutelano le razze a rischio estinzione

Capra di Livo, Verzaschese e Pecora Brianzola tra le razze lombarde che rischiano di scomparire. “Quotidiano il lavoro di tutela e presidio del territorio che è importante valorizzare”

COMO-LECCO – Ci sono anche la Capra di Livo, la Verzaschese e la Pecora Brianzola, tra le razze lombarde da tutelare perchè a rischio estinzione. Autentiche eccellenze rare della zootecnia lombarda, il cui futuro“è affidato al lavoro e all’impegno quotidiano degli allevatori che operano sulle montagne lariane e del settentrione lombardo” come rimarca Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco, alla vigilia della giornata di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali che si celebra domani (17 gennaio).

“Una tradizione popolare e secolare che vede anche nelle due province del territorio lariano parrocchie di campagna e città prese d’assalto per la benedizione della variegata moltitudine di esemplari presenti sul territorio”.

Gli animali custoditi negli allevamenti italiani – sottolinea la Coldiretti lariana – rappresentano un tesoro unico al mondo che va tutelato e protetto, anche perché a rischio non c’è solo la biodiversità delle preziose razze italiane, ma anche il presidio di un territorio dove la manutenzione è garantita proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e compattamento dei suoli svolto dagli animali.

In Lombardia – chiarisce la Coldiretti – sono diverse le razze minacciate di estinzione: un patrimonio composto da veri e propri tesori della natura e della storia come la Varzese, unica razza bovina autoctona della regione diffusasi probabilmente dopo l’arrivo dei Longobardi, e la capra Verzaschese dal caratteristico mantello nero. Tra i bovini a rischio ci sono poi la Cabannina, dalla particolare riga color crema sul dorso, la Bianca di Val Padana, la Rendena razza longeva per eccellenza, la Bruna Linea Carne discendente da animali diffusi in Svizzera, Austria e Baviera, e la Grigio Alpina che può arrivare a pesare fino 650 chili.

A queste si aggiungono le pecore: da quella di Corteno diffusa nella Comunità Montana di Valle Camonica, alla Ciuta che per un periodo si è creduta estinta, fino alla pecora Brianzola. Tra le capre a rischio scomparsa in Lombardia ci sono la Orobica dalle corna imponenti, la capra Frontalasca che prende il nome dal paese dell’alta Valtellina di cui è originaria, la Bionda dell’Adamello e la capra di Livo presente ancora nella vicina provincia di Como.

“Gli animali custoditi negli allevamenti lariani – conclude Trezzi – vanno tutelati e protetti anche perché a rischio non c’è solo la biodiversità, ma anche il presidio di un territorio dove la manutenzione è garantita proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali. Quando una stalla chiude, infatti, si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di prodotti tipici e soprattutto di persone impegnate a preservare il territorio”.

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Martedì, 17 Gennaio 2023 08:00

I GRAPPOLI D'ORO DI VALINOR

Il suo tronco non possiede le spire ritorte e serpeggianti del glicine che spesso si arrampicano lungo i muri delle nostre case, ma le infiorescenze a grappolo sono molto simili. Anche se i fiori riprodotti nella foto non sono violetti ma di un bel giallo cromo. L’immagine è stata scattata nel giugno dell’anno scorso lungo la strada che conduce alla Bocca di Biandino. Il Maggiociondolo (è di questo che stiamo parlando) è chiamato dai botanici “Laburnum anagyroides” anche col significato di “maleolente, fetido” a causa dell’odore nauseante prodotto dallo strofinamento di fiori e foglie. L’epiteto generico “Laburnum”, (citato da Plinio il Vecchio nella “Naturalis historia”; XIII, 47, 130-134), è di origine latina ma di etimo incerto.

Secondo alcuni “Laburnum”, deriverebbe dal latino “alburnum” (da “albus”, perché il legno del Maggiociondolo è quasi bianco. L’appellativo specifico “anagyroides” ha radice greca e fa riferimento al Carrubbazzo, una pianta leguminosa diffusa in ambiente mediterraneo, molto simile al Maggiociondolo per il colore dei fiori e l’aspetto delle foglie, citata da Dioscoride Pedanio (I secolo). Api e altri insetti sono ghiotti del polline prodotto dal Maggiociondolo mentre per gli esseri umani fiori, semi e foglie di questa essenza vegetale costituiscono un grave pericolo a causa dell’elevato contenuto di alcaloidi tossici come la Citisina. Anche se quest’ultima viene usata in fitoterapia per produrre una soluzione con proprietà dissuasive contro il fumo.

Ma se volete smettere di fumare non fatevi una spremuta di Maggiociondolo e rivolgetevi al medico: il rimedio potrebbe risultare molto peggiore del male. Persino il latte dei bovini che si sono cibati di fiori e foglie di Laburnum, diventa tossico e non può essere utilizzato a scopi alimentari. Il legno di questa pianta è molto duro e resistente alle intemperie. Viene quindi spesso impiegato nella produzione di manici per attrezzi da lavoro, nella costruzione di palizzate, steccati, strumenti musicali e sculture. Il Maggiociondolo occupa un posto d’onore nella narrativa del secolo scorso. Infatti è presente anche in un’opera di J.R.R. Tolkien. L’autore de “Il Signore degli anelli” si è ispirato proprio al Maggiociondolo quando, nel “Silmarillion”, ha descritto l’albero d’oro “Laurelin” che a Valinor, accanto a “Telperion” la pianta d’argento, illuminava il regno dei Valar.

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Lunedì, 16 Gennaio 2023 10:46

LORENZO RIVA (TERZO POLO): "RIPORTARE LA SALUTE AL CENTRO DELLA POLITICA PER DARE VALORE ALLE PERSONE"

“Dire che la salute è un bene e un diritto per tutte le persone può sembrare un’affermazione scontata.

Eppure, oggi, alla prova dei fatti, anche in Lombardia non è più così.

La politica di forte razionalizzazione delle strutture sanitarie attuata soprattutto nell’ultimo decennio da chi ha governato la nostra Regione si è tradotta nella chiusura di decine di strutture sanitarie periferiche e in un indebolimento generalizzato della sanità pubblica. 

La pandemia ha messo a nudo tutte le falle di questo sistema sanitario che si è rivelato impreparato ed inadeguato a dare risposte concrete.

Dato atto che la sanità privata ha un indubbio valore, è tuttavia importante che quella pubblica sappia garantire livelli di assistenza generale adeguati: solo una corretta integrazione tra queste due realtà può andare nella direzione di una efficienza complessiva del sistema. 

Un modello equilibrato va costruito per rispondere ai bisogni crescenti ed in evoluzione verso una popolazione che invecchia sempre più velocemente.

In questo modello il servizio collettivo deve tornare a svolgere un ruolo che ha progressivamente perso.

Per recuperare terreno occorrerà una programmazione di lungo termine, sfruttando anche le risorse derivanti dal PNRR e probabilmente ulteriori risorse, a cominciare dall’attivazione del MES che il Governo Meloni sembra invece rifiutare, mettendo finalmente al centro le persone.

Farlo in modo concreto: non è più possibile pensare che un cittadino debba aspettare mesi per avere un appuntamento per un esame quando una patologia grave lo richiede, né che la prevenzione sia trascurata. Occorre un cambio di passo.

La riorganizzazione deve tornare a considerare ambito socio-sanitario e ambito socio-assistenziale come un tutt’uno, che necessita di entrambe le tipologie di servizi.

Ciò favorendo ed incentivando i percorsi di dimissioni protette dagli ospedali, oggi difficili da ottenere per le famiglie, lasciate spesso da sole ad affrontare l'emergenza, in molti casi con costi ingenti da sostenere in proprio; favorendo percorsi sanitari ed assistenziali a domicilio, che riducano al minimo i percorsi di ospedalizzazione e di ricovero temporaneo o permanente in strutture protette o case di riposo.

In questo senso le case di comunità dovranno diventare un punto di riferimento territoriale capace di dare soddisfazione a tali bisogni.

Oggi, l’apertura di queste strutture e la loro attivazione reale segnano il passo.

Alla base vi è quello che molti sindaci, anche in questi giorni, stanno evidenziando, cioè la carenza di medici ed infermieri, ma anche di assistenti sociali, educatori ed altri operatori assistenziali.

Forse perché quelli che durante la pandemia abbiamo chiamato “angeli” per lo straordinario lavoro che hanno fatto, finita l’emergenza sono stati lasciati soli, con stipendi non adeguati al servizio indispensabile che svolgono. Perché, in questi anni, la Regione non ha investito a sufficienza per orientare verso queste professioni i giovani.

É da qui che dobbiamo ricominciare, dalla costruzione di una sanità diffusa sul territorio, a partire dai presìdi che abbiamo e che devono esser messi in grado di operare con i livelli di eccellenza che meritiamo. Potenziare queste strutture, penso innanzitutto all’Ospedale di Merate è un impegno che, chi come noi ha a cuore realmente questo territorio e la salute dei cittadini che vi abitano, intende assumersi”. 

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Lunedì, 16 Gennaio 2023 09:53

FESTA GRANDE A CRANDOLA PER S. ANTONIO

Grande successo a Crandola per la festa patronale di S. Antonio, una tradizione che si conferma essere sempre viva e custodita nel tempo nel piccolo paese della Valle. 

Si è fatto festa e si è ricordato con fervore il Patrono; sono stati benedetti gli animali, si è ballato e gustato gli squisiti scapinasc preparati con sapienza dalle ragazze (l'età conta poco!) del posto.

Una festa di popolo "vera", insomma, riscaldata come sempre da un grande falò propiziatorio.

Complimenti alla Pro Loco e a tutti i volontari che si sono prestati con la loro passione e l'attaccamento al proprio paese.

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Domenica, 15 Gennaio 2023 14:17

A INTROBIO LUNEDI 23/01 I CANDIDATI REGIONALI PD

I candidati lecchesi del PD, che sostengono Piefrancesco Majorino come candidato Presidente della Regione Lombardia nelle elezioni del 13 Febbraio, saranno a Introbio Lunedi 23 Gennaio

Alle ore 21 presso la sala consigliare di Villa Migliavacca, saranno presentate le candidature di

Pietro Redaelli (Abbadia) consigliere comunale e segretario Giovani Democratici
Gian Mario Fragomeli (Cassago) già parlamentare ed ex sindaco
Flavia Fiandaca (Verderio) assessore comunale
Simona Piazza (Lecco) assessore e vicesindaco

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Domenica, 15 Gennaio 2023 10:51

REGIONALI: ECCO TUTTI I CANDIDATI DELLA NOSTRA PROVINCIA. VALSASSINESI ZERO.

Tra un mese come oggi sapremo chi avrà l'onere di guidare la nostra Regione (che, non dimentichiamolo, ha il 6° PIL d'Europa). La campagna elettorale è già partita da un pezzo anche sull'onda delle politiche di settembre, della formazione del nuovo governo e delle prime scelte che quest'ultimo ha adottato in un paio di mesi di attività.

Quattro sono i contendenti alla presidenza: il governatore uscente di centrodestra Attilio FontanaLetizia Moratti, sua ex vice presidente ora in lizza per il Terzo Polo, Pierfrancesco Majorino che rappresenta la coalizione tra PD e 5 Stelle, e Mara Ghidorzi, candidata della sinistra più radicale da Unione Popolare

Il quadro dei candidati che si sfideranno per i tre seggi assegnati alla nostra provincia è diventato ufficiale da ieri, giorno di chiusura delle liste.
Come già assodato e ampiamente atteso, nessun "politico" o amministratore della Valsassina è stato ritenuto in grado di concorrere: troppo pochi i voti che si possono pescare nel nostro bacino per cui i partiti scelgono candidati della città e della popolosa Brianza con qualche escursione, come si può vedere, sul Lago ad Abbadia e Mandello. Presente un candidato di Ballabio, ma Ballabio, come noto, non fa parte amministrativamente della Valle.
 
L'unico vero rappresentante della nostra Comunità Montana, quindi, è Nando De Giambattista, già sindaco di Perledo ed ex apprezzato presidente dell'Ambito Distrettuale di Bellano, che si presenta con Forza Italia in una lista che, stando alle voci di corridoio, sarebbe stata composta pensando di non dar troppo fastidio al "Prescelto" neo leghista Piazza cui Fratelli d'Italia, invece, non ha fatto sconti piazzando tra i candidati due "big" come Mastroberardino e Zamperini.
Anche il leghista (questa volta di lungo corso e militanza) Flavio Nogara viene etichettato di Bellano (ed è assolutamente così) ma, di fatto, è a Valmadrera che vive e proprio a Valmadrera siede nel consiglio comunale.
 
Ma veniamo ai candidati del PD che sono:
  • Pietro Redaelli (Abbadia) consigliere comunale e segretario Giovani Democratici
  • Gian Mario Fragomeli  (Cassago) già parlamentare ed ex sindaco
  • Flavia Fiandaca (Verderio) assessore comunale
  • Simona Piazza  (Lecco) assessore e vicesindaco

Alleanza Verdi-Sinistra Italiana si schiera con:

  • Enrica Bartesaghi (Mandello) co-fondatrice del comitato Verità e Giustizia per Genova
  • Francesco Falsetto (Verderio) assessore, soccorritore 118
  • Milva Caglio (Osnago) ex sindacalista Cisl ed ex consigliere comunale
  • Luca Volpe (Ballabio) consigliere comunale

Poi c'è la lista Patto Civico per Majorino con un'unica candidata:

  • Monica Coti Zelati (Lecco), insegnante e già consigliere comunale, rappresentante di Ambientalmente

Questi i nomi del M5S (coalizzato con il PD):

  • Giovanni Galimberti (Molteno) ex consigliere comunale, membro Qui Lecco Libera
  • Corinne Cereda 
  • Elena Calogero (Merate) ex consigliere comunale, fondatrice meetup Merate
  • Christian Perego (Casatenovo) consigliere comunale

Ed ecco l'elenco dei leghisti:

  • Mauro Piazza (Lecco) consigliere regionale uscente
  • Cinzia Bettega (Lecco) capogruppo consigliere comunale
  • Flavio Nogara (Bellano) ex coordinatore provinciale, già dirigente RFI
  • Maria Clara Bassani (Valgreghentino) consigliere comunale

Questi i nomi proposti da Forza Italia:

  • Adriana Maria Rossi (Airuno) vicesindaco
  • Caterina Loprete (Bosisio) assessore, nel comitato provinciale di Forza Italia
  • Carlo Giovanni Pelucchi (Lecco) vicecoordinatore provinciale di Forza Italia
  • Fernando De Giambattista (Perledo) già sindaco

E questi quelli di Fratelli d’Italia:

  • Fabio Pio Mastroberardino (Calolzio) consigliere provinciale, già coordinatore FDI
  • Donatella Scaravilli (Valmadrera) commercialista
  • Giulia Turato (Lecco) avvocato
  • Giacomo Zamperini (Lecco) consigliere comunale, dirigente regionale FDI

 

Ma ci sono anche quelli di Noi Moderati, il partito del meratese Maurizio Lupi:

  • Giuseppe Procopio (Merate) assessore e vicesindaco
  • Elisabetta Timpano Cattaneo
  • Andrea Calcina
  • Eleonora Citterio

 

Poi c'è la lista civica del presidente uscente con:

  • Loredana Colella
  • Fiorenzo Massimo Corti
  • Tatiana Lyashova
  • Martin Prudente

I candidati del Terzo Polo di Azione e Italia Viva sono:

  • Lorenzo Riva (Lecco) ex presidente provinciale di Confindustria
  • Eleonora Lavelli (Imbersago) consigliere comunale
  • Franco Limonta (Galbiate) assessore comunale
  • Daniela Rusconi (Oggiono) consigliere comunale

 

E a sostegno di Letizia Moratti è stata presentata anche una lista civica. Ne fanno parte:

  • Miriam Lombardi (Pescate) vicesindaco
  • Riccardo Fasoli (Mandello) sindaco
  • Emilia Mandelli (Brivio) operatrice turistica
  • Paolo Mauri (Merate) ex consigliere comunale e consigliere Parco Adda Nord

Infine ecco i candidati di Unione Popolare:

  • Ismaele Boscolo (Valmadrera ) studente universitario
  • Valentina Marcucci (Lecco) avvocato
  • Claudia Minniti (Carenno) amministrativa scolastica
  • Marco Piras (Galbiate ) tecnico
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Sabato, 14 Gennaio 2023 18:22

2022: L'ANNO PIU' CALDO DI SEMPRE IN LOMBARDIA

Lo dicono i dati della  stazione di Milano Brera, che rileva la temperatura dal 1763: il 2022 ha chiuso con un’anomalia di temperatura media di +1.9 °C rispetto alla media del periodo recente 1991-2020. L’anno appena concluso si piazza così al primo posto assoluto con un distacco di ben +0.5 °C rispetto al 2015, il secondo più caldo di una serie che, guardando al periodo recente, vede nei primi dieci posti della classifica solo annate successive al 2010.
 
Non solo Milano, anche la regione in generale ha registrato temperature nettamente superiori rispetto alle medie: a Pavia e Brescia l’anomalia è pari a +1.8 °C, Mantova, che è la zona con l’anomalia inferiore, ha raggiunto comunque +1.3 °C, sulle Alpi le stazioni di Sondrio e Edolo (BS) hanno toccato i +2.5 °C.
 
Tornando al capoluogo, che grazie a Brera possiede la serie storica più lunga, il confronto tra il 2022 e i decenni precedenti è impietoso: se utilizziamo un riferimento temporale più ampio, per esempio tutto il XX secolo (1901-2000), raggiungiamo un’anomalia di +3.2 °C.
 
 
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Mesi estivi molto caldi, piogge scarse durante gran parte dell’anno
 
Il contributo maggiore a questi dati eccezionali spetta alla stagione estiva, paragonabile a quella del 2003, mentre tra i singoli mesi spicca ottobre, il più caldo di sempre con ben 4 °C di anomalia positiva rispetto al trentennio 1991-2020. I giorni più caldi in assoluto sono stati quelli tra il 22 e il 25 luglio e tra il 5 e il 6 agosto, con valori massimi in pianura intorno a 37 °C.
 
Molte località lombarde hanno inoltre registrato il più alto numero di “notti tropicali”, ossia quelle nelle quali la temperatura non è scesa al di sotto dei 20 °C. A guidare questa classifica la stazione di Milano Brera con ben 101 giorni (il 2012, con 86 giorni, scende in seconda posizione).
 
Oltre alle alte temperature, il 2022 verrà ricordato anche per la marcata scarsità di precipitazioni, solo parzialmente recuperate tra novembre e dicembre. Complessivamente, l’anno chiude con un deficit variabile tra il 20-50% del totale medio 1991-2020. La stagione più secca è stata la primavera (marzo ha chiuso con un deficit intorno al 70%), che, con il mancato apporto nevoso “normale” sulle Alpi, ha peggiorato la situazione già creatasi nei mesi invernali. Il parametro SWE (risorsa idrica stoccata sottoforma di neve) si è infatti azzerato con due mesi di anticipo rispetto allo standard, impattando significativamente sulle riserve idriche regionali, ben inferiori ai minimi storici del periodo 2008-2020 per l’intera stagione estiva.
 
La prolungata assenza di precipitazioni significative in inverno e primavera ha contribuito inoltre ad un elevato numero di incendi boschivi, ben 333 da fine gennaio a inizio maggio: il dato più elevato dal 2003.
 
Forti temporali tra estate e inizio autunno
 
Le alte temperature sono state alla base anche di forti temporali: rovinose grandinate hanno colpito la pianura centrale tra Bergamo Crema (CR) il 28 maggio e nel Lodigiano il 26 luglio, mentre il giorno seguente i forti temporali sulle Alpi hanno provocato accumuli di pioggia fino a 200 mm in circa 2 ore nella zona di Niardo e Bione (BS) in Valcamonica. Nuovi e intensi temporali hanno colpito la pianura bresciana il 29 settembre, sintomo di un progressivo allungamento della stagione estiva.
 
 
Il 2022 in Europa
 
Le temperature registrate in Lombardia trovano riscontro anche sul resto del continente. Le analisi del Programma Copernicus UE, dedicato in parte al monitoraggio dei cambiamenti climatici, collocano il 2022 complessivamente al secondo posto tra gli anni più caldi dal 1979, con un’anomalia di +0.9 °C rispetto al trentennio 1991-2020, sottolineando però come molte nazioni dell’Europa Occidentale e del Mediterraneo (Italia compresa) abbiano registrato l’anno più caldo da quando sono disponibili le rilevazioni.
 
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Sabato, 14 Gennaio 2023 18:08

SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE: UN POSTO A PRIMALUNA

Scade alle 14.00 di venerdì 10 febbraio 2023 il termine per presentare la domanda per operatore volontario in progetti di Servizio civile universale.
Si segnala  1 posizione aperta presso il Comune di Primaluna, all'interno del Progetto Ambiente – mobilità e protezione civile.
Gli aspiranti volontari devono presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Dol – Domanda on line raggiungibile dal sito www.provincia.lecco.it dove sono riportate le informazioni specifiche relative alle schede degli elementi essenziali dei progetti della Provincia di Lecco.
 Per maggiori info leggi il comunicato https://www.comune.primaluna.lc.it/.../Bando-2022...
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Sabato, 14 Gennaio 2023 18:00

RAGAZZA FERITA A BIOSIO. INTERVIENE IL SOCCORSO ALPINO

Intervento oggi pomeriggio, sabato 14 gennaio 2023, per la Stazione di Valsassina - Valvarrone del Soccorso alpino, XIX Delegazione Lariana.

Una ragazza del 1996 si è ferita al volto con un ramo mentre stava facendo una passeggiata con un’amica. Si trovavano nei pressi di Biosio, in località Croce del gallo.

La ferita era profonda e allora le ragazze hanno chiesto aiuto.

La centrale ha allertato i nostri tecnici e sono partite subito le squadre territoriali, anche perché la zona è caratterizzata dalla presenza di un bosco fitto, cosa che rende più difficile l’intervento dell’elicottero.

La ragazza è stata raggiunta dai soccorritori, valutata, medicata e accompagnata all’ambulanza del Soccorso bellanese, che infine l’ha portata in ospedale per le cure del caso.

Il Cnsas - Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico si occupa degli interventi di carattere tecnico - sanitario in ambiente impervio, in stretto coordinamento con il sistema dell’emergenza urgenza sanitaria, in Lombardia rappresentato da Areu, con i servizi di elisoccorso e con le centrali del numero unico di emergenza 112. L’intervento è cominciato alle 14:30 ed è finito alle 16:15.

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