CELEBRATA IN VALSASSINA LA GIORNATA DELLA MEMORIA
Una lunga giornata in ricordo dei deportati nei campi di concentramento nazisti in Germania quella vissuta ieri in Valsassina per celebrare la Giornata della Memoria del 27 Gennaio, giorno in cui si spalancarono i cancelli di Auschwitz a opera dell'Armata Rossa sovietica avanzante verso Berlino.
Le celebrazioni sono cominciate alle 9,30 a Pasturo, presso il Cine Teatro Colombo, dove alla presenza di numerosi Sindaci del territorio e del Prefetto Sergio Pomponio, sono state date medaglie comemmorative ai parenti di 9 deportati valsassinesi.
Molte le autorità presnti: il vice Sindaco di Pasturo, Guido Agostoni, che ha fatto gli onori di casa, i sindaci di Cortenova Sergio Galperti, di Taceno Alberto Nogara, di Introbio Adriano Airoldi, di Margno Giuseppe Malugani, di Barzio Giovanni Arrigoni Battaia, di Cassina Roberto Combi, di Parlasco Renato Busi, ma anche il Sindaco di Oggiono Chiara Narciso e la vice Sindaco di Lecco Simona Piazza.
Dopo la cerimonia, a cui hanno partecipato anche i ragazzi della Scuola Media di Cremeno, alla presenza del Preside Renato Cazzaniga, i partecipanti si sono spostati a Cassina Valsassina, dove in Piazza Teresio Olivelli è stata installata una "Pietra d'inciampo" dedicata a Rinaldo Combi, deceduto ad Erfurt nel Giugno 1945.
L'ultima tappa in pomeriggio a Premana, alle ore 14, a cui hanno partecipato anche gli Alpini del paese e il vicesindaco Domenico Pomoni.
Qui è stato ricordato, con un'altra targa, il Tenente Giovanni Battista Todeschini, morto a Mathausen l'11 Aprile 1945.
Cerimonie intense e partecipate, per ricordare gli "Anni difficili" che hanno percorso anche la Valsassina, e a cui il Segretario dell'Anpi locale ha dedicato in questi ultimi anni diverse ricerche d'archivio.
Galleria fotografica (si ringraziano Stefano ed Elio per le foto)
OSPEDALE DI COMUNITA': IERI INCONTRO TECNICO A INTROBIO CON LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
Altro passo avanti per la costruzione dell'Ospedale di Comunità che verrà realizzato a fianco della Casa di Comunità a Introbio (l'ex distretto sanitario, per intenderci).
Nella giornata di ieri si è svolto a Villa Migliavacca un incontro tra i tecnici incaricati della redazione del progetto, l'amministrazione introbiese e i tecnici di quest'ultima che hanno potuto finalmente visionare il progetto per il quale sono stati stanziati 3 milioni di euro.
Le parti hanno discusso i vari aspetti dell'elaborato e scambiati i rispettivi pareri sul prosieguo dell'iter che nelle intenzioni di ATS vuole essere particolarmente veloce.
Da quanto trapela, l'Ospedale di Comunità sarà costituito da una palazzina di 4 piani nella quale verranno ospitate camere (dieci i posti letto previsti), uffici e magazzini, realizzata sul terreno di proprietà comunale esistente tra l'ex distretto e Villa Serena, terreno concesso in diritto di superficie all'ATS.
LORENZO RIVA (TERZO POLO): SOSTENERE LE RSA
“Ieri sono stato ospite della RSA Borsieri di Lecco, avendo modo di confrontarmi con i responsabili di questa realtà che offre spazi di accoglienza e cura per le persone anziane della città” racconta Lorenzo Riva, capolista alle Regionali per il terzo Polo.
“Le residenze sanitarie assistenziali svolgono un ruolo sempre più importante nella nostra comunità. – continua Riva - L’invecchiamento progressivo della popolazione porta ad una richiesta sempre maggiore di strutture che possano prendersi cura in modo completo delle persone anziane. Ma le RSA sono diventate un riferimento anche per le famiglie delle persone con altre fragilità, che non riescono a prendersene in carico in autonomia”.
“Nonostante la loro funzione sia sempre più centrale, tuttavia queste realtà si sono trovate in questi ultimi anni a fare i conti con numerosi problemi: nel periodo del Covid sono state lasciate letteralmente sole a gestire il rapporto con i loro ospiti, così come oggi sono costrette a subire gli aumenti dei costi energetici, oltre a quelli dei servizi e delle merci. Una situazione di grande difficoltà alla quale la Regione non ha sino ad oggi offerto un adeguato sostegno”.
“Vi è poi la grande carenza – conclude Riva - di personale medico e infermieristico, ma non solo: la mancanza di una politica di orientamento dei giovani verso queste professioni che possa garantire un ricambio generazionale si somma ad una politica retributiva inadeguata, con stipendi non commisurati al lavoro che svolgono e all’impegno che è richiesto al personale. È un’emergenza che richiede risposte urgenti da parte del mondo della politica e delle istituzioni”.
OGGI E' IL GIORNO DELLA MEMORIA
OGGI E' IL GIORNO DELLA MEMORIA
DOMANI GIORNATA DELLA MEMORIA. IL PREFETTO CONSEGNERA' IN VALLE 9 MEDAGLIE D'ONORE
Domani è la Giornata della Memoria ed il Prefetto di Lecco, Sergio Pomponio, sarà in Valsassina per la consegna di 9 medaglie d'onore ai familiari di cittadini lecchesi, militari e civili, deportati nel corso della seconda guerra mondiale nei lager. Il Prefetto presenzierà anche alla posa di due “pietre d’inciampo” in Valsassina, a Cassina (ricordando Rinaldo Combi) e a Premana (in ricordo di Giovanni Battista Todeschini).
Ecco l'elenco delle medaglie d'onore che verranno consegnate a Pasturo:
- BELLATI CARLO
nato a Premana l’8/01/1926
CANALI ANTONIO - nato a Lecco il 12/11/1911
CEDRO ANTONIO SILVIO - nato a Crandola Valsassina il 17/12/1897
CODEGA CARLO - nato a Premana il 28/02/1924
CRIPPA AMBROGIO - nato a Oggiono il 07/12/1909
DE VIGNANI CARLO - nato a Margno il 31/08/1914
FRIGERIO EZIO - nato a Lecco il 24/03/1905
GALPERTI MARIO - nato a Cortenova il 12/06/1926
TANTARDINI GIUSEPPE - nato a Taceno l’11/06/1922
INTERRUZIONE ENERGIA ELETTRICA A PRIMALUNA IL 31 GENNAIO
NUOVO SERVIZIO RITIRO RIFIUTI INGOMBRANTI A CREMENO
DOTECOMUNE: UN TIROCINIO ANCHE IN COMUNITA' MONTANA
La Comunità Montana ha aderito all’avviso n. 25/2021 del 24.01.2023 pubblicato da ANCI Lombardia per la selezione di n. 98 tirocinanti per la realizzazione di progetti formativi di “DoteComune” in Lombardia.
DoteComune è un progetto formativo e professionale organizzato e promosso da Regione Lombardia, Anci Lombardia, Ancitel Lombardia e i Comuni che hanno aderito al progetto. Rappresenta un’opportunità di conoscere le istituzioni pubbliche e di sperimentarsi nei diversi ambiti comunali diventando, da semplici utenti, anche erogatori di servizi ai cittadini.
La Comunità Montana Valsassina realizzerà n. 1 tirocinio formativo della durata di 12 mesi, con un impegno di 20 ore settimanali.
Il progetto prevede per i tirocinanti un contributo mensile di 300 euro e la certificazione delle competenze acquisite.
La domanda di partecipazione potrà essere inviata:
– per posta all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.,
– per posta elettronica certificata all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (in questo caso faranno fede la data e l’ora di ricezione della casella di posta elettronica certificata della Comunità Montana Valsassina). Si precisa che tale modalità potrà essere utilizzata dai soli possessori di PEC.
– consegnata a mano all’Ufficio Protocollo presso la sede della Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera – via Fornace Merlo,2 – 23816 Barzio – LC
Il tirocinio avrà inizio il 23 FEBBRAIO 2023
Le domande dovranno pervenire entro e non oltre il 7 FEBBRAIO 2023
Per informazioni:
– Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Tel. 0341/910144
– Ufficio DoteComune di Anci Lombardia: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
CONTINUA IL PERIODO DI SICCITA' E I LAGHI PREALPINI SONO SEMIVUOTI
Il 2023 comincia con i grandi laghi prealpini tutti semivuoti, e questa è una pessima premessa per l’annata agraria che verrà, per gli agricoltori come per tutti gli utilizzatori della risorsa idrica lombarda, a partire dagli energetici.
I cinque grandi laghi che orlano l’arco prealpino lombardo costituiscono, infatti, un immenso serbatoio idrico utilizzato soprattutto per usi irrigui, grazie alle grandi opere di sbarramento degli emissari che ne regolano i deflussi, consentendo di stoccare un volume complessivo di 1,3 miliardi di metri cubi di acqua. L’acqua però scarseggia negli immissari e, per quanto gli enti regolatori si stiano già sforzando di limitare i deflussi, gli invasi sono vuoti per tre quarti: secondo i dati pubblicati dal servizio idrologico di ARPA Lombardia, infatti, il volume di acqua invasata, e quindi effettivamente utilizzabile per far fronte ai fabbisogni, è pari a circa 350 milioni di metri cubi, quando un anno fa, dopo un inizio inverno anche allora avaro di precipitazioni, c’erano comunque circa 200 milioni di mc di acqua in più nei grandi laghi. Purtroppo le prospettive, almeno per il momento, appaiono pessime: non solo il meteo non offre previsioni di precipitazioni importanti, ma anche i serbatoi che sovrastano i grandi laghi sono in pessima salute. In rapporto alle medie degli ultimi 15 anni, nei bacini idroelettrici alpini manca oltre il 25% dell’acqua normalmente presente in questa stagione, e anche la neve scarseggia: secondo i modelli di ARPA, in montagna manca l’equivalente sotto forma di neve di 700 milioni di mc di acqua, ovvero oltre il 40% della neve che si dovrebbe trovare sulle Alpi in questa stagione.
Quest’anno ad essere in sofferenza è anche il Garda, che nella siccità dell’anno scorso poté intervenire a soccorso delle portate del Po per impedire che andasse completamente in asciutta, mentre gli altri affluenti venivano letteralmente ‘tirati a secco’ per alimentare le reti irrigue. La provvista idrica del Garda nel 2023 non sarà disponibile, e quindi in caso di siccità si potrà prelevare molta meno acqua dagli altri fiumi, Ticino, Adda e Oglio in particolare, a meno di scegliere di desertificare il Polesine.
“Diciamo subito che non vogliamo guerre dell’acqua a spese dei fiumi. E questo non soltanto per difendere la biodiversità acquatica, ma anche perché eccessivi prelievi idrici da monte comporterebbero un danno gravissimo per gli utilizzatori di valle, e una espansione smisurata del cuneo salino che comprometterebbe la fertilità di centinaia di migliaia di ettari coltivati lungo il tratto terminale del corso del Po – dichiara Damiano Di Simine, coordinatore scientifico di Legambiente Lombardia – L’agricoltura lombarda deve fare affidamento su risorse idriche sempre più limitate e incerte, perché ormai il cambiamento climatico è tra noi, e non ci abbandonerà per qualche secolo”.
Legambiente è anche molto perplessa sulle soluzioni ingegneristiche che si prospettano e che dovrebbero attingere dalle risorse economiche del PNRR. Si tratterebbe di realizzare una miriade di laghetti per trattenere acque piovane da redistribuire nel momento del bisogno. “Per quanti laghetti si possano fare in Lombardia, si tratterebbe di volumi irrisori in rapporto ai miliardi di mc degli invasi già presenti. In Lombardia non mancano i volumi di invaso, ma l’acqua con cui riempirli! Occorre avere il coraggio di affrontare un cambiamento profondo dell’agricoltura, non solo modificando le tecniche irrigue, ma soprattutto gli ordinamenti colturali. Non si può pensare di affrontare il cambiamento climatico senza cambiare le colture, anche se ciò significherà ridimensionare le produzioni che afferiscono alla filiera zootecnica” conclude Di Simine.