SOCCORSO ALPINO AL LAVORO SABATO SUL LEGNONE. IN UN MESE BEN 15 INTRERVENTI DELLA STAZIONE VALSASSINA
Intervento nella giornata di ieri, sabato 4 febbraio 2023, per gli uomini della Stazione di Soccorso Valsassina - Valvarrone, XIX Delegazione Lariana.
Alle ore 12:40 circa i tecnici sono stati attivati dalla centrale della SOREU dei Laghi per il soccorso di un escursionista che a seguito di una scivolata aveva riportato una lesione a una caviglia, mentre percorreva il sentiero del Legnone, all'altezza del bivacco Silvestri, meglio conosciuto come Cà de Legn.
L'escursionista è stato raggiunto, soccorso e poi trasportato in ospedale dall'elisoccorso di Sondrio di Areu - Agenzia regionale emergenza urgenza.
Dall’inizio dell'anno, solo in un mese circa, sono già quindici gli interventi di soccorso effettuati dalla Stazione di Valsassina - Valvarrone del Cnsas.
Molti infortuni o richieste di soccorso si possono prevenire, con una corretta preparazione dell’escursione o dell’uscita in montagna, valutando le proprie competenze, gli aspetti quali previsioni meteorologiche o indicazioni fornite da bollettini che monitorano la situazione relativa al rischio di valanghe.
La montagna d’inverno richiede infatti accorgimenti e considerazioni specifici: sul sito sicurinmontagna.it, campagna permanente del Cnsas, trovate molte indicazioni utili.
ZAMPERINI PROPONE UNA TASK FORCE ARMATA DI TASER
ZAMPERINI FDI, PIU STRUMENTI PER UNA MAGGIORE SICUREZZA
Una task force di Polizia Locale contro le aggressioni la violenza. È questa la proposta che Giacomo Zamperini, consigliere comunale di Fratelli d'Italia e candidato alle prossime elezioni regionali del 12 e 13 febbraio, lancia dopo i gravi episodi verificatisi negli ultimi giorni in città.
“È necessario – afferma il candidato alla Regione Lombardia Zamperini - formare dei nuclei di Polizia Locale specializzati e per questo la Regione può certamente contribuire finanziandoli, per evitare che persone aggressive e fuori controllo aggrediscano i cittadini lecchesi come successo lunedì mattina in via Marco d'Oggiono, quando una ragazza di 26 anni è stata colpita da una persona straniera già nota alle forze dell'ordine”.
“Queste forze – prosegue il Consigliere comunale - devono essere composte da agenti armati da taser pronti a intervenire quando necessario, nel caso in cui vi siano persone che diventano aggressive o fuori controllo. Si tratta di strumenti necessari che possono tutelare anche gli poliziotti, ma anche dal forte valore di deterrente”.
Per Zamperini è ora di dire basta: “Non ci si può girare dall'altra parte: lo scorso anno c'è stato il caso del senzatetto ucraino che per mesi ha molestato residenti e commercianti, situazione che si sta ripetendo in queste ultime settimane, ad opera di un pakistano che si muove fra Lecco, la Valsassina e Airuno, per arrivare a lunedì scorso dove è accaduto l’ennesimo episodio increscioso. In attesa che il Governo intervenga legiferando in materia, affinchè vengano attribuiti maggiori strumenti di intervento alle forze di Polizia , dobbiamo usufruire delle possibilità che vengono date dalla Regione e che se sarò eletto al Pirellone mi impegno a potenziare”.
“Infine – conclude Zamperini, consigliere comunale di Fratelli d'Italia – mi preme sottolineare l’allarme sicurezza che tutti noi cittadini lecchesi stiamo vivendo. A Lecco non si riscontrano solo questo genere di episodi, nei quali chi li compie ha a sua volta bisogno di aiuto, ma anche della vera e propria delinquenza. Basti pensare a quanto accaduto sabato notte in via Bovara, con un'aggressione conclusasi con una coltellata. Il Comune non deve nascondersi minimizzando questi fatti ascrivendoli al semplice disagio di alcune persone, i cittadini lecchesi hanno diritto di vivere la loro città senza avere paura”.
IL MAESTRO E LA DIVINA
La “notizia” è rimbalzata su gran parte della stampa nazionale con tanto di foto: Federica Pellegrini sta imparando a sciare in quel di Livigno.
Di per sé a noi potrebbe anche non interessare senonché nella foto sbuca anche il bel volto abbronzato e sorridente del suo maestro e allora non possiamo esimerci dallo scriverne perché il maestro in questione è il Mario Benedetti da Prato San Pietro, mica uno qualunque.
Il Mario, primogenito di Luigi, classe 1934, il secondo dei quattro fratelli che ereditarono da papà Lino (il “Santafede”) la passione per il ferro, avrebbe dovuto probabilmente essere alla guida della terza generazione di una stirpe oggi titolare di una delle più floride aziende del suo settore.
Lui, però, scelse un’altra strada: si laureò a pieni voti in medicina e chirurgia a Pavia e divenne poi dirigente medico dell’ospedale San Matteo.
Non solo, perché lui, il Mario Pinky (che era anche il soprannome rifilato da qualcuno al papà perché era solito andare sempre in un prato sopra il Zuc che di chiamava Pra’ de Picanibi, poi storpiato in “Pinki”), è anche ufficiale medico della Scuola Militare Alpina di Aosta.
In più, così tanto per riempire il tempo con la sua passione per lo sci, diventa anche Maestro e insegna a Livigno.
Il Mario, diciamolo subito, non è un personaggio che ama la notorietà tanto che tutto questo bailamme lo ha sinceramente sorpreso e un po’ scombussolato.
Ma se una donna famosa come Federica Pellegrini pubblica sul suo profilo Instagram una foto dove ci sei anche tu che vieni indicato come il grande maestro, beh, il minimo che ti può capitare è che comincino a telefonarti parenti, amici, conoscenti ed anche un mondo che non ti ricordavi più di aver frequentato.
Se poi Repubblica, il Corriere, il Gazzettino e via discorrendo ne parlano e ti accostano alla Divina, ecco bella che apparecchiata una situazione dalla quale non puoi sfuggire.
Lui ci prova, per la verità, andandosene a trascorrere i giorni liberi lassù al Zuc, sopra la natia Prato San Pietro, nelle baite di famiglia, un Posto Bellissimo dove respiri l’aria della Grigna che scende dal Vallori e se alzi gli occhi altro non vedi che la cruda roccia del Palone.
È lì che il Mario preferisce starsene, almeno quando può, in compagnia di sé stesso o di chi pare a lui, ma sempre distante dal clamore e dalla confusione.
Mi viene in mente un paragone, e non mi importa se può essere un tantino dissacrante.
Ricordate Lino Zani (amico del grande Flavio Spazzadeschi), il maestro di sci di Karol Wojtyla?
Mettiamola così: se lui è stato un insegnante vicino al Divino, il buon Mario deve rassegnarsi al ruolo di maestro della Divina.
E così sia.
L'ITALIANO DI CANICROSS SBARCA IN VALSASSINA
Uno sport particolare che però raduna già decine e decine di praticanti: è il "canicross" una vera e propria disciplina nella quale cane e conduttore corrono insieme su un percorso, solitamente sterrato, uniti da una cintura, una linea (corda o nastro con una parte elastica) e una pettorina.
E quest'anno i campionati italiani organizzati da Canicross Italia si svolgeranno in Valsassina nella cornice della Cascina Trote Blu di Cortabbio il 18 e 19 marzo prossimi.
Tre le categorie: la "canicross" (l'uomo e il cane legati), il "bikejoring" (uomo in bicicletta legato al cane) e lo "scooter" dove l'uomo è a bordo di una specie di monopattino tipo quello nella foto sotto che, naturalmente, viene trainato dal cane.
Una novità, insomma, che non mancherà di destare curiosità e attenzione.
VENERDI' 17 TORNA A BOBBIO IL TROFEO INTERFORZE
Torna ai Piani di Bobbio l'appuntamento annuale con il Trofeo Interforze che vedrà al via i rappresentanti dei corpi, armi e forze di polizia.
Appuntamento venerdì 17 febbraio con le prove di fondo (partenza alle 9.15), snowboard (10.15) e sci alpino (una manche di gigante). Premiazioni alle 12.30.
La partecipazione è aperta anche a famigliari e simpatizzanti.
Per info contattare il Comitato Interforze Tempo Libero al numero telefonico 0341 285270 o tramite email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
LA SOTTOSEGRETARIA FRASSINETTI IN ALCUNE SCUOLE CON ZAMPERINI
SCUOLA, FRASSINETTI (MIM): “ NEL LECCHESE SCUOLE MODELLO DI INCLUSIONE, IMPORTANTE GARANTIRE SPECIALIZZAZIONE DOCENTE SOSTEGNO”
Venerdi 3 Febbraio il Sottosegretario all’Istruzione e al Merito, On. Paola Frassinetti in Provincia di Lecco ha visitato la scuola primaria “La Traccia” a Missaglia, la scuola "M. Kolbe", "Pietro Scola" ed il liceo "Leopardi" di Rancio e l’Istituto "Maria Ausiliatrice" di Lecco. Presso il plesso scolastico “Il Molinatto” di Oggiono, si è svolto un momento di confronto sul tema dell’inclusività e della connessione tra scuole e famiglia, a cui hanno partecipato anche Giacomo Zamperini, Capogruppo in Consiglio Comunale a Lecco e candidato per Fratelli d'Italia alle prossime elezioni in Regione Lombardia, Giampiero Redaelli, presidente nazionale Federazione Italiana Scuole Materne, Monica Riva, direttrice del “Campus Molinatto" e Gianni Menicatti, membro della Fondazione Don Giovanni Brandolese - Lecco fa scuola.
“ È doverosa la mia presenza anche nelle scuole paritarie per verificare quali sono le criticità da risolvere, in particolare per il reclutamento e la formazione dei docenti di sostegno. Al riguardo sono all'attenzione del Ministero delle modifiche sostanziali per migliorare il sistema. Va garantita la specializzazione del docente e la continuità didattica per gli studenti con disabilità. Mi impegnerò ad ascoltare gli istituti e anche le associazioni che si occupano con tanta competenza di questo tema, con l'obiettivo di favorire sempre più un’inclusione reale nell'interesse di tutta la rete scolastica” questo quanto dichiara il Sottosegretario Frassinetti, al margine dell’incontro che si è tenuto al “Campus Molinatto”.
Giacomo Zamperini, nel ringraziare tutti per l'occasione di incontro e confronto, aggiunge le seguenti dichiarazioni:
"In queste bellissime comunità educanti, ognuno è protagonista della propria storia e del proprio futuro. Non ci si limita solo a formare le nuove generazioni, ma c'è un'attenzione particolare alla specificità di ogni singolo individuo ed alla sua educazione. Io ho frequentato da bambino questi istituti e devo dire che rappresentano un'eccellenza assoluta del nostro territorio, che va sostenuta e, perché no, utilizzata come modello anche per le altre scuole. Una bella storia di "gemmazione" dalla Kolbe che ha fatto poi crescere il Molinatto e La Traccia. Sussidiarietà significa anche supportare i progetti che questi soggetti portano avanti con coraggio a supporto delle famiglie e dei loro alunni. Va incrementata la dote scuola, con uno sguardo specifico per sostenere la disabilità, il trasporto scolastico ed il cofinanziamento di progetti pre e post scuola."
TANGENZIALE DI PRIMALUNA: INTROBIO HA SCELTO
Nel corso dell'incontro tenutosi in settimana in Provincia dove si è discusso ancora del progetto della "tangenziale" di Primaluna, i tecnici avevano proposto al Comune di Introbio alcune soluzioni utili a non isolare alcune cascine e la ciclabile dal paese.
Nel giro di pochi giorni è arrivata la scelta comunicata ai progettisti: un unico sottopassaggio prima del nuovo ponte sulla Troggia, soluzione peraltro più economica rispetto alle altre prospettate.
Nell'immagine di copertina potete osservare la rotonda che verrà realizzata dove adesso c'è la curva e, indicato dalla freccia, il posizionamento del sottopassaggio.
IL CRISTO DI LECCO E' OPERA DI LEONARDO. ARRIVA LA CONFERMA SCIENTIFICA
Dopo molte discussioni sull'attribuzione sul Cristo di Lecco, una recente pubblicazione pubblicata su una delle più grandi riviste scientifiche "Open Science" ha messo in luce un sistema di proporzioni che si ritrovano nelle opere di Leonardo da Vinci e permette finalmente di togliere ogni dubbio sull'autenticità del meraviglioso disegno “il Cristo di Lecco”, scoperto da una delle più illustri conoscitrici del Maestro fiorentino, Annalisa Di Maria.
Nella sua bottega, Leonardo da Vinci condivise la sua conoscenza ed esperienza sulla pittura con i suoi discepoli. La loro collaborazione fu tale che a volte è difficile distinguere ad occhio nudo la loro opera da quella del maestro, di cui ripresero volentieri le lavorazioni. Il maestro fiorentino possedeva una maggiore padronanza tecnica e soprattutto una scienza della misura e delle proporzioni, rispetto ai suoi discepoli.
Leonardo era ancora apprendista quando dipinse il ritratto di Ginevra de Benci, figlia di un suo amico, di cui conosciamo un modello scolpito in marmo, della stessa epoca, da Andrea del Verrocchio, maestro di Leonardo. Lo studio matematico effettuato dal Professore emerito Jean-Charles Pomerol e dalla specialista Nathalie Popis ha permesso di dimostrare misurazioni identiche.
Queste stesse proporzioni si ritrovano nei ritratti realizzati dai discepoli di Leonardo. Il Maestro aveva quindi trasmesso loro l'insegnamento che aveva ricevuto dal Verrocchio. Una metodologia che lui stesso aveva utilizzato fino al suo arrivo a Milano. Fu soprattutto nella città degli Sforza che si rivelarono il suo interesse per la matematica e il suo spirito scientifico, periodo che rappresenta le sue massime ricerche scientifiche nella ricerca dell'ideale, contrassegnato soprattutto dal suo incontro con il monaco matematico Luca Pacioli.
A prima vista, le opere dei discepoli di Leonardo da Vinci hanno forti somiglianze con le sue. Tuttavia, lo studio matematico, di grande precisione, ha permesso di evidenziare differenze nella concezione dei ritratti realizzati da Leonardo da Vinci e quelli dei suoi discepoli. Questa ricerca rivela che la differenza si vede in particolare nella distanza degli occhi, più distanziati nei discepoli del Maestro che porta a rettangoli aurei che scendono fino al livello del mento. In Leonardo i rettangoli aurei si fermano al limite del fondo della bocca, qualunque sia la morfologia e la corpulenza del modello.
Leonardo da Vinci aveva un approccio basato sull'intelligibilità della matematica e della sperimentazione per raggiungere la perfezione, questo è ciò che lo ha portato alla riscoperta del rapporto aureo. Le misure universali che il Maestro aveva immaginato sono sottolineate in due suoi disegni che rappresentano archetipi ideali,"l’Uomo Vitruviano" e " il Cavallo Ideale", recentemente scoperto in una collezione privata.
Infatti, la loro sovrapposizione ha permesso di rivelare proporzioni identiche, inscritte in rettangoli aurei, dove i loro membri sono collocati nello stesso posto.
Questi due disegni che simboleggiano la suprema perfezione testimoniano le convinzioni neoplatoniche di Leonardo da Vinci, che presuppongono un legame tra tutti gli esseri. L'uomo e il cavallo sono due esseri diversi ma provengono nella loro molteplicità di un'unità comune che sarebbe divina. Il suo desiderio di evidenziare l'unicità divina, incarnando la perfezione e l'armonia, si ritrova nei suoi ritratti, con un comune denominatore, come sul Cristo di Lecco.
Le opere di Leonardo da Vinci materializzano la sua spiritualità e la sua profondità d’animo. Nella sua ricerca dell'ideale, il maestro aveva quindi ideato le proprie misure universali, che aveva conservato con cura per sé. La metodologia impiegata nell'esecuzione dei suoi ritratti non è ripresa da nessun altro pittore. Le regole seguite da Leonardo sono molto precise e differiscono da quelle osservate dai suoi discepoli. Questa grande scoperta permette finalmente di differenziarli e di fornire ottimi indizi per l'attribuzione.
TACENO-PORTONE: LETTERA PER IL TUNNEL. MA CHE L'ANAS SISTEMI LA SUA STRADA!
L'effetto scatenante è stata la frana sulla nuova Ballabio dello scorso dicembre, ma sull'utilità di prendere in mano la situazione della Taceno - Portone c'erano pochi dubbi visto, ad esempio, il caos del ferragosto 2022 (masso ad Abbadia, tutto il traffico della Valtellina dirottato sulla nostra vecchia SP62) per non parlare di altre situazioni di emergenza capitate sulla 36 con le auto fatte uscire a Bellano e dirottate in valle per raggiungere Lecco.
E proprio a dicembre è tornato alla luce un progetto che l'arch. Nogara lasciò in eredità alla Comunità Montana prima di godersi la meritata pensione, un elaborato che prevede di bypassare le curve, controcurve e gallerie di quel pezzo di strada costruendo un tunnel. Niente di straordinario, intendiamoci, visto che tutti noi che ci passiamo l'avremo pensata mille volte. Ma proprio perchè non è niente di straordinario (e dovrebbe rientrare nella logica dei collegamenti essenziali del territorio) non bisognava attendere un mezzo disastro per alzare la voce sul merito.
Una Taceno - Portone adeguata rappresenterebbe sicuramente una via di transito anche per i numerosi mezzi pesanti che raggiungono le aree industriali e artigianali situate tra Primaluna e Taceno che costituiscono il tessuto economico più importante della Valsassina.
Ora i sindaci da Premana a Cortenova (Bellano compreso) hanno scritto una bella lettera e l'hanno fatta arrivare (si spera) sul tavolo del Ministro delle Infrastrutture che giunse sul posto a visionare la frana e poi anche in occasione della riapertura a tempo di record da parte di ANAS.
Meglio tardi che mai verrebbe da scrivere e pensare, ma nel frattempo sarebbe opportuno che qualcuno dei nostri amministratori intervenisse presso la stessa ANAS per chiedere di sistemare quella trincea che oggi è il tratto fra Portone e l'allacciamento con la 36 che sembra aver subito un bombardamento.
Prima, per fortuna, la Provincia ha sistemato le cose asfaltando e realizzando importanti lavori di messa in sicurezza, ma poi, quando la discesa a lago inizia la situazione è veramente indecente ed un pessimo biglietto da visita per il turista che esce dalla 36 per raggiungerci.