SERVIZIO CIVILE: TERMINI PROROGATI AL 20 FEBBRAIO
Prorogati al 20 febbraio i termini per la domanda di servizio civile. Ricordiamo che al Soccorso Centro Valsassina sono disponibili 4 posti!
Prorogati al 20 febbraio i termini per la domanda di servizio civile. Ricordiamo che al Soccorso Centro Valsassina sono disponibili 4 posti!
A proposito delle dichiarazioni rese alla stampa dal direttore generale dell’ASST di Lecco in merito alle vicende dell’Ospedale Umberto I di Bellano, notiamo anzitutto che il dott. Favini, ha dimostrato, anche in questa occasione, di svolgere un ruolo più politico che tecnico.
Il d.g. “attacca” infatti il nostro segretario di Circolo, Andrea Nogara, reo di aver parlato di “sistematica dismissione” del presidio ospedaliero bellanese e soprattutto di averlo fatto in piena campagna elettorale regionale, stando ben attento peraltro a far avere la sua replica in tempo utile prima dell’appuntamento elettorale di domenica e lunedì prossimi e non limitandosi ad una elencazione di dati ma “condendola” con affermazioni e giudizi di tipo politico che crediamo potrebbero competere piuttosto ad un assessore o consigliere regionale.
Fra l’altro, il dott. Favini dimentica che lo stesso Nogara, come anche la nostra Federazione Provinciale di Lecco ed il consigliere regionale Raffaele Straniero, sono più volte intervenuti sul tema dell’utilizzo dell’Ospedale di Bellano in tempi non sospetti ed ignora che un ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare del Partito Democratico sulla valorizzazione di questo presidio nel corso della discussione della legge sulla sanità approvata lo scorso 30 novembre 2021 è stato “bocciato” senza discussione dalla maggioranza di centro-destra.
Nel merito, se Nogara ha parlato di “sistematica dismissione” del polo bellanese è perché questa è l’evidenza più volte lamentata dai cittadini e dagli operatori sanitari del territorio ed avvalorata dall’ultima scelta di trasferire il reparto di riabilitazione a Merate. Favini ha mai parlato con tutti quelli che subiscono i problemi e le contraddizioni di questo sistema sanitario lombardo? All’interno di questo contesto vengono infatti segnalate da anni diverse problematiche sul piano della continuità dei servizi, in quanto fatica a consolidarsi un’efficiente organizzazione del personale medico ed infermieristico e permane una carenza di personale su tutti i livelli, tanto che le rappresentanze sindacali hanno denunciato a più riprese l’eccessivo ricorso al personale interinale.
Favini invita a non ripiegarsi sulla storia del passato e a guardare al futuro. Noi ribadiamo che sono proprio le scelte dell’ASST che non ci permettono di guardare al futuro senza preoccupazione. Troppe volte abbiamo visto, infatti, trasferire “provvisoriamente” dei servizi e dei reparti altrove e quel provvisorio è divenuto definitivo! Basta vedere la situazione della CRA che doveva essere provvisoria e che oggi, dopo 8 anni, il Dott. Favini ci fa credere essere colpa anche dei sindaci, invocando una collaborazione che ci risulta cercata a decisioni prese. La stessa rete dei servizi ambulatoriali a Bellano è costellata di episodi simili, di “andata senza ritorno”. Contrariamente a quanto afferma il d.g., è una storia importante quella dell’Umberto I che recentemente è stata più volte mortificata e merita, a nostro giudizio, la massima attenzione.
Ben venga peraltro la puntualizzazione del direttore generale che il reparto di riabilitazione tornerà a Bellano. Noi però ci permettiamo di osservare che, prima di attivare l’Ospedale della Comunità, sarebbe stato meglio porre le condizioni per mantenere il reparto esistente e nel frattempo partire con la nuova struttura. Invece si è preferito poter affermare di aver attivato un nuovo Ospedale della Comunità senza chiedersi a che prezzo questo sarebbe avvenuto. Evidentemente come la parte politica, vedasi centrodestra, anche un pezzo della dirigenza ha deciso che sono più importanti gli annunci e le insegne che fare funzionare davvero i presidi sanitari.
A questo punto ci permettiamo di affermare che attendiamo l’avverarsi delle promesse del dott. Favini, ribadendo peraltro la nostra contrarietà rispetto al metodo seguito e alle scelte compiute nel frattempo. Anche perché di fronte ai 200.000 che vengono da fuori regione nelle nostre strutture "di eccellenza", 1 cittadino su 9 è costretto a rinunciare alle cure perché di fronte ai tempi delle liste di attesa di questa Regione, non può permettersi comunque di curarsi nel privato. Preso quindi atto della difesa d'ufficio di questa gestione della sanità che va contro i cittadini, possiamo affermare che anche una parte della dirigenza sarà sul banco, assieme al centrodestra, di coloro che hanno deciso di smantellare la sanità ed i presidi del territorio.
Manuel Tropenscovino segretario provinciale PD
Ausilia Fumagalli responsabile provinciale sanità e welfare
"Non esiste nessuna dismissione ma una visione prospettica proiettata sul futuro di Bellano, al contrario del Sig. Nogara che forse ha una visione rivolta al passato"
Il Direttore Generale della Asst di Lecco, Paolo Favini, ha risposto alla presa di posizione del Capogruppo Progetto Comune Consiglio Comunale di Bellano e Segretario Circolo PD Bellano-Dervio, Andrea Nogara, che aveva denunciato una "sistematica dismissione" dell'ospedale di Bellano. Di seguito la nota riportata integralmente.
Polemica sull'ospedale di Bellano, la risposta di Favini
"Leggo da quanto emerso in questi giorni sulla stampa locale che il Sig. Nogara del PD di Bellano lancia le sue “grida” per la campagna elettorale regionale, con affermazioni sulla sanità alquanto discutibili e non corrispondenti alla realtà. Ma andiamo con ordine. Come da programma l’Ospedale di Comunità di Bellano ha aperto il 31/12/22 non con cinque posti letto come “erroneamente” riferisce il Sig. Nogara, ma con dieci posti letto perfettamente attivi.
Il Direttore Generale della Asst di Lecco, Paolo Favini, ha risposto alla presa di posizione del Capogruppo Progetto Comune Consiglio Comunale di Bellano e Segretario Circolo PD Bellano-Dervio, Andrea Nogara, che aveva denunciato una "sistematica dismissione" dell'ospedale di Bellano. Di seguito la nota riportata integralmente.
Polemica sull'ospedale di Bellano, la risposta di Favini
Leggo da quanto emerso in questi giorni sulla stampa locale che il Sig. Nogara del PD di Bellano lancia le sue “grida” per la campagna elettorale regionale, con affermazioni sulla sanità alquanto discutibili e non corrispondenti alla realtà. Ma andiamo con ordine. Come da programma l’Ospedale di Comunità di Bellano ha aperto il 31/12/22 non con cinque posti letto come “erroneamente” riferisce il Sig. Nogara, ma con dieci posti letto perfettamente attivi.
La carenza infermieristica che come sappiamo colpisce tutta l’Italia, grazie a politiche nazionali errate, ci ha impedito di arrivare ad assicurare un numero maggiore di posti letto. La direzione Strategica dell’ASST di Lecco ha ritenuto fondamentale rispettare i tempi per fornire un ulteriore servizio ai cittadini, non di un singolo paese, ma di tutto il territorio provinciale, favorendo la dimissione verso il territorio da parte dei due Ospedali di Lecco e Merate, dalle Medicina e dai Subacuti. Non appena sarà possibile incrementare il personale infermieristico saranno aperti altri sei posti letto, in attesa degli ulteriori quattro, che necessitano di interventi strutturali a seguito della nuova normativa di accreditamento. Non corrisponde al vero l’affermazione di Nogara dove riporta “Senza personale adeguato”.
ale affermazione offende lo stesso personale che con abnegazione opera quotidianamente al servizio della comunità. Il personale assegnato è altamente preparato alla gestione dei pazienti ad elevata complessità assistenziale e bassa complessità clinica ed adeguato per numero: cinque infermieri, sei OSS e un Coordinatore. Destinando il terzo piano all’Ospedale di Comunità e non avendo trovato sino ad oggi proposte alternative al posizionamento della CRA, nonostante interlocuzione con il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci e direttamente con alcuni Sindaci, abbiamo ritenuto, per non ridurre i servizi alla popolazione, di spostare quattordici posti letto riabilitativi all’Ospedale di Merate, non affidando la gestione a una cooperativa sociale, ma utilizzando prestazioni di una cooperativa infermieristica per la copertura turni, causa nota carenza infermieristica e mantenendo tutta la gestione in carico ai Fisiatri dell’ASST e alla Direzione Medica di Presidio di Merate. Questo spostamento rientra comunque nella strategia di potenziamento del presidio meratese di alcuni servizi nella visione di evoluzione dell’Ospedale “San Leopoldo Mandic”. Nel momento in cui sarà possibile trovare una sede adeguata per la CRA, tali spazi vedranno l’apertura di ulteriori letti riabilitativi parallelamente a nuove acquisizioni di personale infermieristico che stiamo perseguendo con ripetuti concorsi.
Quindi non esiste nessuna dismissione ma una visione prospettica proiettata sul futuro di Bellano, al contrario del Sig. Nogara che forse ha una visione rivolta al passato che si lagna con un inutile e sterile “come eravamo” pensando forse ad un Ospedale come quello rappresentato nei libri e nelle storie antiche di Andrea Vitali, e non a un Centro di riabilitazione e Distretto territoriale in fase di realizzazione per le esigenze attuali dei cittadini. Per quanto riguarda il CAL dialitico, è noto a chi si intende di Sanità che ovunque le emodialisi sono in riduzione grazie al miglioramento delle terapie nefrologiche e a tecniche dialitiche alternative, anche domiciliari, già in essere nella nostra ASST, e le richieste aumentano nel periodo estivo trovandoci in zona di villeggiatura. Per quanto concerne se ne eseguono mediamente 30/35 die effettuati negli orari previsti e nessuno viene lasciato indietro o in strada ameno che non giunga fuori dagli orari di aperura. Per quanto riguarda il decentramento di specialisti sul territorio, vale il ragionamento fatto anche per gli Infermieri: politiche errate nazionali hanno drasticamente ridotto la disponibilità di Specialisti rendendo non facile l’ampliamento di ulteriori servizi territoriali specialistici, oltre a quelli già esistenti.)
Lo scritto in questione afferma poi che tutto deriva dal “Modello sanitario regionale convintamente intrapreso e sviluppato da ormai 28 anni dal Pirellone, che ha nel suo fondamento l’affidamento al privato a discapito di investimento sull’offerta pubblica, i cui limiti sono pericolosamente emersi a tutti in occasione della pandemia da Covid19”. Anche questo è palesemente un FALSO come dimostrano i dati dell’Annuario Statistico del Servizio Nazionale anno 2019, pubblicati in questi giorni anche dalla stampa nazionale e cioè che l’impatto dei privati sulla sanità regionale per 1000 abitanti vede la Regione Lombardia al settimo posto, preceduta nettamente da Campania, Emilia-Romagna e Lazio, governate da coalizioni politiche diverse. Ed è ora di fare chiarezza anche sul Covid respingendo e rimandando al mittente lo sciacallaggio esercitato da alcune forze politiche e giornalistiche nei confronti della Sanità lombarda e quindi anche di tutti i suoi Operatori.
I numeri non mentono.
Durante la prima ondata sono stati contagiati in Italia un 1.500.000 di persone di cui:
750.000 Lombardia cioè 7,4 della popolazione
Veneto 1,9
Emilia-Romagna 2,9
Piemonte 3,5
Ed il tasso di letalità (proporzione di decessi nella popolazione infetta) è stato:
Italia 2,36
Lombardia 2,28
Emilia-Romagna 3,41
Liguria 3,21
Toscana 3,37
Veneto 3,23
Inoltre, sempre nella prima ondata che ha colpito con più virulenza, specie la Lombardia, la Provincia con il più alto tasso di mortalità è risultata Piacenza, in Emilia-Romagna con un rapporto di 278 morti ogni 100.000 abitanti, peggio di Bergamo (256) e Lodi (247) le zone più colpite in Lombardia. Quindi più colpiti dal virus ma con una risposta migliore di altre Regioni nonostante le critiche sulla Medicina territoriale che alcuni continuano ad invocare. Inoltre i detrattori della sanità lombarda dovrebbero spiegare come mai 200.000 persone all’anno migrano da altre regioni italiane in Lombardia per farsi curare. Tutto è perfettibile ma per avanzare e migliorare anche il Centro Riabilitativo di Bellano bisogna guardare in avanti e non come espresso nello scritto rivolgersi solo alla storia e a quello che ha rappresentato una Struttura nel passato.
Paolo Favini
Direttore Generale
ASST Lecco
Nella tarda serata di mercoledì 8 febbraio 2023, i tecnici della Stazione di Valsassina - Valvarrone della XIX Delegazione Lariana sono stati attivati dalla centrale di Soreu dei Laghi.
Un automobilista, mentre stava percorrendo la strada provinciale 62 in Bassa Valsassina, ha notato alcune luci sulla cima del Monte Angelone, nel comune di Barzio.
Ha pensato che potesse trattarsi di qualcuno in difficoltà e allora ha segnalato la cosa.
Una squadra del Cnsas è uscita e ha incontrato l’automobilista: hanno però constatato che si trattava di un falso allarme e quindi i tecnici sono rientrati.
Non è la prima volta che accade: sulla cima del Monte Angelone, alto 1200 metri, sono collocati ripetitori e antenne di telefonia mobile, che a volte emettono luci a intermittenza di colore bianco e rosso.
Più di una volta le luci sono state interpretate, in totale buona fede, come messaggi o richieste di soccorso: ogni segnalazione è utile e doverosa ma dovrebbe essere prima valutata con la massima attenzione, per evitare di attivare i soccorsi quando non ce n’è bisogno.
Venerdì 10 febbraio alle 11.00, in riva Martiri delle Foibe a Lecco, si svolgerà una commemorazione istituzionale organizzata da Provincia di Lecco, Comune di Lecco e Prefettura di Lecco in occasione del Giorno del Ricordo, istituito con la legge 92 del 30 marzo 2004 in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.
Il programma prevede la deposizione di un omaggio floreale e un momento di raccoglimento; interverranno la Presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann, il Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni e il Prefetto di Lecco Sergio Pomponio.
La Repubblica italiana riconosce il 10 febbraio come Giorno del Ricordo, celebrato per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del nostro confine orientale. Le stragi, le violenze, le sofferenze patite dagli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati non possono essere dimenticate, sminuite o rimosse. Esse fanno parte, a pieno titolo, della storia nazionale e ne rappresentano un capitolo incancellabile.
Alle 20.30, alla Biblioteca comunale in via Fiume 2 a Nibionno, si terrà un incontro con gli esuli istriani, organizzato dal Comune di Nibionno e dall’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – delegazione provinciale di Lecco.
E’ pericolosamente surreale quanto i bellanesi hanno trovato, nei giorni scorsi, nelle loro cassette postali.
Per la prima volta un Sindaco in carica non si limita a un pubblico endorsement verso un candidato al ruolo di Consigliere regionale, ma promuove la distribuzione di materiale propagandistico a domicilio invitando tutti i cittadini a ricordarsi nelle urne, dei risultati, a suo dire, raggiunti grazie alla fattiva presenza sul territorio del candidato al Pirellone.
La cosa è amplificata dal fatto che la Lista di Maggioranza in comune a Bellano da sempre si presenta e caratterizza come civica, per sua natura distante dal tradizionale mondo dei partiti e per questo, forse, premiata nelle elezioni.
Ma tralasciando questo aspetto che attiene a una questione di mera opportunità, il messaggio molto più grave, non solo sotto l’aspetto etico ma anche giuridico, che sottende il testo è un altro.
Tutto questo è politicamente pericoloso.
Spiace infine constatare come il Primo Cittadino bellanese si sia prestato a questa ridondante e vergognosa campagna elettorale che offende, oltretutto, tecnici e amministratori che hanno, con duro lavoro, perfezionato regolari bandi regionali senza alcun coinvolgimento politico.
Avremmo invece preferito conoscere da parte di chi si candida a rappresentare cittadini in Regione, proposte o idee circa i quotidiani problemi dei bellanesi, dalle liste d’attesa in materia sanitaria, al futuro dell’Umberto I, fino ai continui disservizi di Trenord. Purtroppo, però, crediamo, le risposte non sarebbero altrettanto pronte e illuminate.
I Consiglieri di Progetto Comune
Nogara Andrea
Lazzari Giacomina