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Martedì, 31 Maggio 2022 06:37

"Sul disgusto del formaggio", in Libreria

in Cultura

invito alla presentazione in libreria, il 31 maggio, ore 18.00, del nuovo volume pubblicato dalle nostre edizioni Polyhistor: Sul disgusto del formaggio, a cura di Franco Minonzio (Lecco, Polyhistor, 2022) opera del filosofo olandese del '600 Marten Schoock, una discussione scientifica molto interessante sulle idiosincrasie alimentari, innanzitutto sulla ripugnanza verso il formaggio. Marten Schoock, in un secolo ancora sospeso tra credenze dogmatiche e verità sperimentali, ha provato a dare una risposta a domande di fronte alle quali il pensiero medico del tempo era silente: per quale ragione un cibo - in particolare il formaggio - ci disgusta già solo alla vista? Di cosa è indizio la ripugnanza di un odore? Come e perché subentra l'associazione di un cibo con sostanze rivoltanti? Schoock lo ha fatto elaborando una spiegazione teorica, ma anche inserendo nel suo libro una serie di 'casi clinici' attinti ad una sterminata serie di autori e di testi.

 

Attualmente imperversano sui canali televisivi, nazionali e locali, programmi di intrattenimento sul cibo, dei quali difficilmente si potrebbe sostenere che abbiano l'intento di far pensare: una via facile, un poco invadente e spesso del tutto eccessiva, per entrare nelle case.

Inaugurando la nuova collana "Il piacere onesto. Cibo, letteratura, antropologia", Polyhistor Edizioni vuole andare nella direzione opposta. Fortissimo è il legame tra il cibo e il mondo sociale, e l'accesso al cibo misura l'ingiustizia di un sistema di appropriazione dei beni essenziali. E', quello con il cibo, un legame che attribuisce ad esso valori antropologici i quali richiedono di essere studiati e compresi storicamente, nella loro rappresentazione linguistica e simbolica.

 

Graditissimo ospite a presentare il volume il Prof. Alberto Capatti, storico della gastronomia, cui si devono libri fondamentali, già rettore dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

Marten Schoock. Nato a Utrecht nel 1614, stu-

diò a Franeker, Leida e Utrecht, dove si addot-

torò in filosofia nel 1636, sotto la guida di Hen-

ricus Reneri. Qui divenne, nel 1638, professore

straordinario di retorica, e dopo un breve pas-

saggio a Deventer, dal 1640 ottenne l’incarico

di docente di logica e di fisica a Groninga, dove

rimase fino al 1666, quando si trasferì, come

professore di storia e storiografia del Principe

Elettore di Brandeburgo, a Francoforte sull’O-

der, dove morì nel 1669. Aristotelico ortodos-

so, pervicace anticartesiano, polemista vigoroso

anche su temi storico-politici, fu polimate dalla

sfrenata curiositas naturalistica, non diversa-

mente dai più noti Athanasius Kircher e Kaspar

Schott, che egli criticò aspramente. Nell’ambi-

to specifico delle scienze della natura, Schoock

scrisse un numero impressionante di trattati

eruditi, di vistosa stravaganza ed apparente

disorganicità: Dissertatio de ovo et pullo (1643),

Tractatus de inundationibus (1652), Tractatus

de turffis (1658), Tractatus de anima bellua

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Martedì, 31 Maggio 2022 06:19

IL FIORE DEGLI ALCHIMISTI

Cresce in abbondanza anche nei nostri prati dove spicca per il colore giallo intenso dei suoi petali che a maturazione si ripiegano verso l’esterno lasciando spazio ad una fitta colonia di pistilli concolori ai quattro petali. I botanici lo chiamano Chelidonium majus, utilizzando il latinorum introdotto come sempre dall’immarcescibile Carl Nilsson Linnaeus (per noi Linneo) nella seconda parte del Settecento. L’etimologia, come spesso accade in botanica, fa riferimento al termine greco chelidon che significa “rondine”.

Secondo alcuni perché l’essenza fiorisce nel periodo di arrivo delle rondini e si conclude quando ripartono per il sud. Ma altri sostengono che il nome proviene dall’impiego che questi uccelli migratori fanno del lattice giallastro emesso dagli steli spezzati e che sarebbe in grado di aiutare i rondinini appena nati ad aprire gli occhi. Una specie di collirio naturale, insomma. Ma c’è chi giura che l’appellativo derivi dal latino: “coeli donum”, dono del cielo, imposto dagli alchimisti (fra i quali, nel XVI secolo, spiccava Paracelso) che con la ricerca della “pietra filosofale” puntavano a ricavare oro dai fiori gialli affidandosi alla cosiddetta “teoria delle similitudini” in base alla quale dal trattamento alchemico di un fiore giallo poteva essere prodotto l’oro giallo.

Un tempo il lattice del Chelidonio veniva impiegato anche per l’asportazione di calli, porri e verruche. In epoche più remote con il “succo” (piuttosto aggressivo) di questa pianta erbacea, come spiegavano Galeno e Dioscoride, si curavano l’itterizia e in generale le patologie epatiche. SI tratta comunque di un’essenza tossica in tutte le sue parti e, se volete liberarvi di un callo o di un porro, lasciate perdere il fai da te, l’omeopatia o la pietra filosofale: molto meglio ricorrere al farmacista.

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Lunedì, 30 Maggio 2022 16:42

CONCORSO DI IDEE PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA PIAZZA DI CORTENOVA

Il Comune di Cortenova ha bandito un concorso di idee, per individuare la soluzione progettuale più idonea per la riqualificazione e riorganizzazione funzionale di Piazza Umberto I°.
Le proposte dovranno essere in grado da una parte di valorizzare la memoria storica e architettonica, dall'altra di riorganizzare gli spazi per consentirne la fruizione e l'accessibilità creando un nuovo spazio di incontro e scambio culturale dei cittadini.
Il costo stimato dei lavori per la realizzazione dell'opera, comprensivo degli oneri della sicurezza, è di € 500.000,00 al netto di I.V.A.
Il concorso è aperto ai professionisti iscritti nei rispetti ordini professionali in possesso della abilitazione all'esercizio della professione alla data di pubblicazione del presente bando e che non incorrano nei motivi di esclusione di cui all'art. 80 del D.Lgs. 50/2016 e s.m.i. e si concluderà con la formazione di una graduatoria di merito e l'individuazione di un progetto vincitore.

Premi:
al 1° classificato 1.500 euro
al 2° classificato 1.000 euro
al 3° classificato 500 euro

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Lunedì, 30 Maggio 2022 16:11

IL SOCCORSO ALPINO IN AIUTO ALLA "CAPANNA MONZA"

Vicini in ogni momento, soprattutto in quelli più difficili: la Stazione di Valsassina e Valvarrone del Soccorso alpino ha deciso di dare un aiuto concreto al rifugio Bogani, situato nella conca di Moncodeno, sulla Grigna Settentrionale, che nei primi giorni di maggio ha subito atti vandalici e danneggiamenti da parte di sconosciuti, con conseguenze di carattere economico sui viveri e i beni che si trovavano all’interno e persino danni materiali alla struttura.
Nella zona è scattata da subito una forte solidarietà, soprattutto da parte degli appassionati della montagna, che ha portato a indire una raccolta fondi in favore del rifugio.
Il Soccorso alpino vuole fare sentire il proprio sostegno e ha deciso di non restare in silenzio, davanti a questo scempio: in accordo con l’associazione polisportiva di Esino Lario ASD e i gestori del rifugio, Mariangela ed Enrico Benedetti, tutti i volontari della Stazione Valsassina e Valvarrone della XIX Delegazione Lariana hanno deciso di devolvere al rifugio la somma prevista per l'assistenza prestata durante la gara di corsa in montagna "Esino Skimarathon Extreme 35 km", svoltasi sabato 21 maggio 2022 e organizzata dall'associazione ASD di Esino Lario.
Il percorso ha interessato le cime principali e i sentieri della Valsassina, toccando vari rifugi, tra cui il Bogani.
Le associazioni del territorio presenti in Valsassina sono legate da una collaborazione molto forte, per riuscire a fronteggiare i momenti di emergenza o di richiesta di aiuto che riguardano la comunità e anche questo ne è l'esempio. I rifugi svolgono un ruolo molto importante a presidio della montagna e sono un riferimento per i soccorritori durante le operazioni: i gestori del rifugio Bogani sono sempre stati attenti alle esigenze del Soccorso alpino e questo è il nostro modo per ribadire la gratitudine nei loro confronti.
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Lunedì, 30 Maggio 2022 08:51

BALLABIO HA OTTO NUOVI BENEMERITI

L’Amministrazione Comunale ha istituito l’albo delle Civiche Benemerenze allo scopo di esprimere la propria riconoscenza e stima nei confronti dei concittadini che abbiano contribuito alla crescita sociale, culturale, economica o spirituale della comunità ballabiese.

A dicembre 2021 si è preferito, causa emergenza Covid, rimandare tale evento alla bella stagione in modo da poter effettuare una cerimonia aperta a tutti i ballabiesi.
I nuovi benemeriti sono i seguenti: Agostani Giovanni A.M., Donisetti Enrica, Don Alfredo Comi A.M., Panzeri Giovanni Luigi A.M., Ristorante Pizzeria MEXICANA, Ristorante Pizzeria LA BUSSOLA, Rusconi Andrea A.M., Viganò Leonardo.

Nella foto di copertina Don Alfredo Comi.

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Lunedì, 30 Maggio 2022 08:47

NAVIGAZIONE LAGO DI COMO: SERVIZI POTENZIATI PER L'ESTATE

Venerdì 27 maggio, nella sala del Consiglio della Provincia di Lecco si è svolta una conferenza stampa sull'argomento "Navigazione Lago di Como: potenziamento servizio e orari estivi".

Sono intervenuti la Presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann, il Consigliere provinciale delegato ai Rapporti con l’Agenzia per il trasporto pubblico locale del bacino di Como, Lecco e Varese Stefano Simonetti, il Direttore della Navigazione Lago di Como Nicola Oteri.

Acquisisci schermata Web 30 5 2022 8477 www.provincia.lecco.it

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Lunedì, 30 Maggio 2022 06:59

WWF: PULITE LE SPIAGGE DEL LAGO A VERCURAGO

Intervento di WWF Lecco e CK90 per #GenerAzioneMare

Ambientalisti e canoisti impegnati nello scorso weekend per un evento di cleanup sul lungolago di Vercurago

Sabato 28 maggio WWF Lecco, in collaborazione con l'Associazione Canoa Kajak 90 e il patrocinio del Comune di Vercurago, ha organizzato una mattinata di pulizia del lungolago di Vercurago, nell’ambito del progetto nazionale WWF #GenerAzioneMare “No Plastic in Nature”: una trentina volontari, sacchi alla mano, hanno ripulito un’area di spiaggia lunga circa 500m.

Nonostante la spiaggia di Vercurago venga regolarmente pulita dal Comune, i volontari hanno trovato e raccolto molti rifiuti disseminati su prato e spiaggia, oltre a quelli prelevati con l’aiuto delle canoe all’interno del canneto adiacente alla spiaggia, per un totale di poco meno di un centinaio di kg.

Tra i rifiuti rinvenuti raccolti vari rottami di metallo, molte bottiglie di vetro, carta e cartone, lattine, tappi di bottiglia, quasi 800 mozziconi di sigarette e tantissima plastica tra bottiglie, tappi, sacchetti, bastoncini, contenitori e frammenti di oggetti.

Non dimentichiamo però anche le microplastiche, ovvero piccoli frammenti di plastica di dimensione inferiore al mezzo centimetro, che sono quasi invisibili perché nascoste tra i sassi, la sabbia o le alghe che l’acqua porta a riva: l’attività di ricerca delle microplastiche, svolta campionando alcuni punti della spiaggia, ha evidenziato che ogni metro quadrato di spiaggia contiene almeno una quarantina di micro-frammenti, che trascinati poi dalle onde all’interno del lago sono ugualmente pericolose per la salute degli animali e rappresentano un grave danno ambientale. Le cause dell’inquinamento da microplastiche sono in parte legate ai gesti quotidiani e a comportamenti incivili, come l’abbandono nell’ambiente o lo smaltimento scorretto di rifiuti plastici. Ma anche attività in apparenza innocue, come il lavaggio in lavatrice di tessuti sintetici, i quali rilasciano negli scarichi domestici enormi quantità di microfibre.

“Tutti i dati suggeriscono che la contaminazione da plastica dell’oceano sia irreversibile. Agire a monte dell’inquinamento da plastica è molto più efficace che ripulire in seguito. Solo agendo ora all’unisono i governi, il mondo produttivo e la società potranno limitare la crisi planetaria della plastica” (Eva Alessi, responsabile sostenibilità WWF Italia).

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Lunedì, 30 Maggio 2022 06:52

LA "CHICANE" DI BELLEDO, COME MONTECARLO

Il termine mobilità sostenibile indica un sistema ideale dei trasporti che permette di ridurre l’impatto ambientale, sociale ed economico del settore, rendendo allo stesso momento gli spostamenti più veloci ed efficaci. Nello specifico, la mobilità sostenibile è volta a ridurre o a eliminare:

L’inquinamento atmosferico

L’inquinamento acustico

La congestione stradale

Il tasso di incidentalità

Il deturpamento delle aree urbane causato dagli autoveicoli

Il consumo del territorio dovuto alla realizzazione di nuove infrastrutture ed edifici

I costi degli spostamenti a carico della comunità e del singolo individuo.

Questi sono obiettivi a cui tutti noi tendiamo ambiamo da alcuni anni a questa parte. Realizzarli e raggiungerli non è facile, soprattutto in città anguste, con quartieri “vecchi e stretti”, com’è Lecco. Città posta fra lago e monti con alcuni rioni abbarbicati ai piedi delle montagne, con viuzze anguste, altri con edificazioni vecchie di decenni, vicine fra loro e con strade strettissime.

A questo si aggiunga che in Lombardia circolano 587,9 auto ogni 1.000 abitanti. La provincia lombarda in cui vi è il maggior rapporto tra autovetture circolanti e abitanti è Varese (632,8), seguita da Como (628,4), Mantova (620,4), Lecco (608,8), Pavia (607,4), Monza Brianza (604), Sondrio (595,4), Brescia (593,8), Cremona (583,1), Lodi (575,9), Bergamo (573,8) e Milano (557,2). Questi dati sono stati elaborati dal Centro Studi Continental su fonti Aci e Istat. Quindi Lecco risulta 4° in Lombardia per tasso di motorizzazione.

I dati riferiti al 2021, fonte ACI, parco veicolare nel comune al 31 dicembre in base alle registrazioni nel PRA evidenziano quanto segue:

 

Comune di Lecco – 587 auto per abitante:

auto: 28.065;

motocicli: 5.977

autobus: 159;

trasporti merci: 2.971;

veicoli speciali: 572;

trattori: 65

 

I dati riferiti al 2020, fonte ISTAT, parco veicolare nel comune al 31 dicembre evidenziano quanto segue:

 

Provincia di Lecco

auto: 219.476;

motocicli: 41.422;

autobus: 309;

trasporti merci: 30.152;

veicoli speciali: 572;

trattori: 65

Quindi la provincia ed il comune di Lecco, seppur non presentino dati fortemente negativi, denotano un notevole numero di veicoli per abitante e riprendendo le considerazioni precedenti, relative alla morfologia del territorio, la situazione non può dirsi rosea.

Prendendo in considerazione la sola città di Lecco possiamo notare che le scuole presenti nei rioni “alti” sono quelle maggiormente in difficoltà in quanto, come detto, sono dislocate in zone dove è difficile trovare parcheggio e la transitabilità è difficoltosa. Ne sono l’esempio le scuole di Bonacina, San Giovanni, Olate.

In centro la situazione non è diversa in quanto, se magari vi sono dei parcheggi più ampi, anche se a pagamento, il traffico nelle ore di punta è decisamente più sostenuto e congestionato. Conseguentemente l’arrivo in contemporanea dei veicoli dei genitori che vanno prendere i figli non fanno altro che aumentare la problematica.

Arriviamo infine al caso di specie in questione, ovvero la Scuola Stoppani sita in via A: Grandi, nel rione di Belledo. La scuola ha un’elevata presenza di alunni e conseguentemente gli accessi dei genitori sono, altresì, notevoli, così come le auto.

Il Comune di Lecco, su sollecitazione della Dirigenza Scolastica, ha deliberato lo scorso settembre 2021, la modifica alla via in questione, per cercare di rendere più sicuro il flusso di studenti e genitori da e verso l’edificio scolastico.

La soluzione pensata, per ora in fase sperimentale, attuata in questi giorni di fine anno scolastico, è stata quella di porre una “sporgenza” a partire dal cancello di uscita della scuola, con conseguente creazione di ampio marciapiede, affinchè le auto debbano necessariamente rallentare per affrontare questa nuova chicane, permettendo quindi all’utenza di attraversare in sicurezza le strisce pedonali. Il progetto dovrebbe prevedere, in futuro, il posizionamento di panchine e tavolini per l’utenza in attesa degli scolari in uscita. Insomma al termine lavori si avrebbero “degli spettatori, non paganti, comodamente seduti che osservano le auto che passano”. Ironicamente se si allargasse la sporgenza si potrebbe posizionare anche una piscinetta così il tutto somiglierebbe a alla molto più famosa chicane delle Piscine del circuito di F1 di Montecarlo.

A parte la battuta, la modifica ha comportato l’immediata perdita di circa 22 posti auto, che in futuro i posti persi presumibilmente saranno “14/16”. Un’ulteriore conseguenza di tale modifica è che in questi giorni i genitori non hanno desistito dall’andare in auto il più vicino possibile alla scuola e quindi ora parcheggiano sui marciapiedi di via Roccolo e della stessa via Grandi, non avendo più a disposizione i suddetti parcheggi mancanti.

Occorre considerare che l’utenza di quei parcheggi è notevolmente aumentata in questi anni, stante la costruzione di nuovi insediamenti industriali, i lavoratori de La Nostra Famiglia e probabilmente i residenti del nuovo centro in costruzione presso l’ex Area Pagani.

Detta via ora è diventata “Zona 30”, quindi non si può percorrere ad una velocità maggiore. Il problema è che il cartello attuale, poco visibile e le auto viaggiano alla solita velocita, fatto salvo rallentare repentinamente in prossimità della chicane.

Anche i bus hanno delle difficoltà in quanto la curva è molto angusta e stretta e sono quasi costretti a tagliare la corsia.

Da ultimo pare che i costi stimati per terminare l’opera si aggirino intorno ai 70mila euro, chiaramente a carico dei contribuenti lecchesi.

Premesso che la soluzione è temporanea, ma come visto in altre occasioni a Lecco, questa poi diventa quella definitiva, senza che magari la municipalità prenda in considerazione suggerimenti e/o migliorie dei residenti. Secondo noi si sarebbe potuto fare diversamente senza stravolgimenti e costi aggiuntivi.

Per primo, al posto del piccolissimo cartello con l’indicazione “Zona 30”, si potrebbe posizionare l’apposita segnaletica luminosa che rileva la velocità e invita l’automobilista a ridurla, proponendo anche l’avvertimento della decurtazione dei punti patente per eccesso di velocità.

Poi, anziché costruire questa variante, si potrebbero posizionare dei cavallotti per una gran parte del marciapiede per la parte che precede e segue l’uscita principale dalla scuola Stoppani, costringendo quindi studenti e genitori a camminare sullo stesso ed ad attraversare la strada nei diversi punti in cui vengono posizionate delle strisce pedonali. Così facendo i pedoni verrebbero “costretti” a camminare sul marciapiede in sicurezza, attraversando la strada in piccoli gruppi.

 

In questo modo non si perderebbero posti auto, sui cavallotti potrebbe essere posizionata anche della pubblicità, magari specifica, indirizzata agli utenti della scuola, i bus non avrebbero difficoltà nel transitare e le auto non verrebbero malamente parcheggiate nelle vie adiacenti all’Istituto scolastico.

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