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Lunedì, 06 Giugno 2022 11:48

"TORNEO DOL CHILE": STASERA SI PARTE. ANNUNCIATI GRANDI OSPITI A SORPRESA

in Sport
Prende il via questa sera il "Torneo dol Chile", organizzato in Alta Valle (si gioca a Margno) per ricordare Achille Gobbi, "vecchia" gloria del calcio locale prematuramente scomparso lo scorso anno.
Stasera in programma due incontri:
Alle 20:45 Bar Sport Auf. Vs Atletico al Bar
Alle 21:45 Quelli del Mondra Vs Cioca Bonito
Ma l'attenzione di tutti è per gli ospiti a sorpresa che dovrebbero intervenire grazie all'intercessione di Don Bruno Maggioni.
Noi di Valbiandino.net ne conosciamo i nomi ma, proprio per tutelare la "sorpresa", preferiamo non anticiparli.
 
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Lunedì, 06 Giugno 2022 10:06

SULLE TRACCE DEL MONASTERO DI ... VILLA MONASTERO. UNA STORIA DA CONOSCERE TRA LAGO E VALSASSINA

in Cultura

In occasione dell’anniversario della chiusura, avvenuta nel 1567, del convento dedicato a Maria Vergine, dalla cui trasformazione deriva l’attuale Villa Monastero, la Provincia di Lecco ha predisposto un percorso di rilettura delle vicende storiche che si riferiscono al cenobio cistercense, curato dal conservatore del museo Anna Ranzi.

“Una bella occasione per riproporre, attraverso un percorso fruibile per tutta l’estate mediante apposito dépliant, l’intenso passato della villa, mettendolo in relazione con le altre bellezze artistiche presenti nel territorio della Provincia di Lecco, legate alla storica casata dei Mornico originaria della Valsassina, dove ancora sono presenti e visitabili le miniere da cui provenivano le loro ricchezze” sottolineano la Presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann e la Consigliera provinciale delegata alla Cultura, Turismo e Villa Monastero Fiorenza Albani.

Le vicende della dimora si svolgono in un arco di tempo assai lungo: il suo attuale aspetto di dimora eclettica di fine Ottocento è il frutto di vari interventi che si sono sovrapposti in nove secoli di vita. Essa nasce infatti dalla trasformazione di un antico monastero femminile di fondazione cistercense, sorto alla fine del secolo XII per filiazione di quello di Acquafredda, nella vicina Lenno.

I lavori di edificazione della dimora sulle rovine del monastero spettarono alla famiglia valsassinese Mornico, che detenne la proprietà per più di tre secoli e la rese nota sul Lario come “Villa Leliana”, dal nome di colui che tra il 1609 e il 1645 trasformò il cenobio in residenza. Conserva tuttora l’impianto complessivo originario seicentesco, dovuto alla casata, come evidenzia l’arioso loggiato a lago. Nel 1869 il nuovo acquirente fu un personaggio di spicco del mondo milanese, Carolina Maumari vedova Seufferheld (1811-1894). La gentildonna era figlia terzogenita del negoziante di seta svizzero Giovanni Bartolomeo Maumari e di Maria Antonietta Blondel, sorella di Enrichetta, sposa di Alessandro Manzoni; la sorella sarà moglie del patriota Massimo d’Azeglio, che in prime nozze si era legato a Giulia Manzoni, figlia dell’autore de “I Promessi sposi”.

Le caratteristiche che oggi si possono leggere, pur con i mutamenti operati nel corso del primo ‘900 dalla famiglia De Marchi (proprietaria di Villa Monastero dal 1925 al 1936 e da questi lasciata per il pubblico utilizzo e per divenire sede di un museo), sono dovute nell’impianto complessivo al tedesco Walter Kees, il ricco imprenditore di Lipsia che acquistò la dimora nel 1897, la ristrutturò secondo il gusto eclettico del tempo e ampliò notevolmente il parco, fino a giungere all’estensione attuale di quasi due chilometri lungo il fronte lago.

Il monastero cistercense femminile rimase comunque in vita per quasi quattro secoli. Sembra che la sua fondazione sia da porre in relazione con la migrazione nel territorio di Varenna degli abitanti dell’isola comacina in seguito alle distruzioni operate dai comaschi nel 1169. La prima documentazione nota che fa riferimento al cenobio è una pergamena che risale al 1204, recentemente donata al museo e conservata in archivio. Nei secoli seguenti Il convento crebbe con prosperità grazie a lasciti e donazioni, tanto che nel 1547 l’imperatore Carlo V concedette l’autorizzazione a convertire la somma di 400 scudi d’oro, che provenivano dalle doti e dalle elemosine, in beni rustici e urbani nel territorio di Milano. Nel frattempo nel 1313 era stato consacrato l’altare della chiesa, con concessione di indulgenze ai visitatori. Qui verrà collocata un’antica statua della Madonna, ritenuta miracolosa, ora posta nella chiesa delle Grazie di Varenna entro l’ancona seicentesca, mentre l’ancona cinquecentesca con le sante, che l’aveva preceduta, venne collocata nella chiesa parrocchiale dopo la chiusura del monastero e qui sono oggi visitabili.

Alla metà del secolo XVI il cenobio aveva perso importanza e il numero delle monache era assai ridotto, cosicché per volere di Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, venne decretata la chiusura. Le professe che qui vivevano vennero mandate a Lecco nella nuova sede conventuale legata al lascito Longhi, e le altre a Pavia. La chiesa però rimase in vita e venne legata alla chiesa parrocchiale di Varenna: nel 1898 verrà chiusa al culto. Gli arredi e le ancone saranno trasferiti nella prepositurale e nella chiesa detta delle Grazie, e ancora qui si possono ammirare.

A Cortenova in Valsassina è situato l’oratorio privato di San Fermo edificato nel 1591 dalla famiglia Mornico, che conserva bellissime opere seicentesche e una statua di San Carlo (si ricorda che un personaggio della famiglia Mornico aveva assistito all’attentato al vescovo, come riprodotto in un bel dipinto qui collocato, insieme a un altro che raffigura la famiglia), e sarà reso visitabile durante l’estate grazie alla collaborazione della Parrocchia.

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Lunedì, 06 Giugno 2022 07:11

PREMIATO A PASTURO IL DOTT. BELLINI

Durante l'ultimo Consiglio Comunale l'Amministrazione ha colto l'occasione per consegnare al Dott. Bellini un attestato di benemerenza come segno di ringraziamento per il servizio prestato alla popolazione in questi 43 anni di attività lavorativa.

Auguri per il suo meritato pensionbamento !

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Lunedì, 06 Giugno 2022 06:58

RECUPERATI DUE ALPINISTI SULLO ZUCCO DEL'ANGELONE

BARZIO (LC) - È terminato in serata l’intervento cominciato domenica pomeriggio per la Stazione di Valsassina - Valvarrone del Soccorso alpino, XIX Delegazione Lariana. L’allertamento riguardava due giovani alpinisti, una ragazza di 22 anni di Monza e un uomo di 30 di Milano, bloccati in corda doppia lungo la Via Anabasi, sullo Zucco dell’Angelone, a circa 1500 metri di quota. L’elisoccorso di Areu ha tentato un primo avvicinamento ma le condizioni meteorologiche non erano favorevoli e quindi il mezzo è rientrato. In zona infatti era in corso un temporale, con tempesta e forti raffiche di vento. Allora sono salite le squadre territoriali, un gruppo dall’alto e un gruppo dal basso; una ventina i tecnici impegnati.

I due alpinisti, illesi, sono stati raggiunti, messi in sicurezza e accompagnati alla base della parete. In contemporanea, altro allertamento per una persona che aveva avuto un malore nei pressi del rifugio Tavecchia, in Val Biandino, territorio del comune di Introbio. Sul posto l’elisoccorso di Sondrio di Areu - Agenzia regionale emergenza urgenza, che ha portato la persona in ospedale. Le squadre del Cnsas erano pronte a intervenire a supporto delle operazioni.

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Lunedì, 06 Giugno 2022 06:52

IL FIORE CON TROPPI NOMI

Il fiore dalle intense sfumature blu riprodotto nella foto è un fiordaliso. Affermazione tanto perentoria quanto gravida di conseguenze lessicali. Infatti i botanici spiegano (Wikipedia docet ma non solo lei) che si tratta di una famiglia vegetale (asteracee) di tipo “altamente polimorfo”. Insomma ne esistono di ogni forma, aspetto e struttura. Dunque sappiate che sotto l’appellativo comune di fiordaliso, potrebbero albergare almeno due tipi di piante: la Centaurea cyanus e il Cyanus segetum. Per noi comuni mortali i fiordalisi sono quei fiorellini azzurri con otto petali bicornuti, dallo stelo sottile che punteggiano i campi di grano. Dalle nostre parti se ne vedono pochi, ma ci sono.

Anche l’immagine alla quale fanno riferimento queste righe, appartiene a un fiordaliso. Si tratta forse del Cyanus Segetum, morfologicamente diversissimo da quell’altro fiordaliso che si accompagna ai papaveri e alle spighe dorate del frumento? Eppure le due essenze appartengono alla medesima famiglia. Ad ogni modo se stiamo parlando della Centaurea, sappiate che l’etimologia del primo corno del binomio scientifico (si dice così, chi scrive non ne ha colpa), imposto dall’onnipresente Linneo, potrebbe derivare dalla figura mitologica del centauro Chirone, (tutore di Achille) che guarì da una grave ferita grazie a un impacco di fiordaliso. Ma ad accrescere la confusione deIl’etimo contribuisce un’altra teoria secondo la quale il lemma “centaurea” trarrebbe origine dalla parola greca κέντρον céntron (pungolo, sperone).

L’appellativo latinizzato in cyanus, invece, proviene certamente e direttamente dal greco Kyanos con significato di “blu”. Però, se ci riferiamo all’altro nome, permanendo uno dei termini (cyanus), il secondo (segetum) deriva dal latino seges: “campo coltivato”. L’arcano dei due appellativi per un’unica pianta, condizione che si verifica spesso in botanica, pare sia dovuto alla modifica del nome proposto da Linneo da parte dell’inglese James Hill. Così la Centaurea cyanus divenne per sempre Cyanus segetum. Chiaro no? Forse. Dimenticavo: c’è un’altra possibile etimologia che fa riferimento a un mito latino ma ve la risparmio. Così come stanno le cose la situazione è già troppo confusa. Chiamiamolo fiordaliso e che sia finita. Se proprio non ne avete abbastanza ecco qua un elenco di nomi popolari riferiti al Nostro: ambretta, bactisosere, balsareza, barburizze, bataschiosola, batilessere, batischiosola, battisecola, battisegola, battisocere, battisogira, biave, biavettina, biavinella, biondela, bloevetta, bluen, bluet, bouton d'ebreu, ciano minore, ciano salvatico, coronelle, croce di Santo Stefano... Se non vi bastano fatemelo sapere e provvederò quanto prima a pubblicarne altri.

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Domenica, 05 Giugno 2022 14:19

LA SCOMPARSA DI SILVIO SANDONINI

"Pronti ? Tu un po' più a destra, per favore, tu invece a sinistra. Questo gruppo viene qua davanti, quell'altro indietro. State belli raccolti, sorridete o dite "cheese" quando lo dico io".

Li metteva in riga come avrebbe fatto un colonnello con i suoi soldatini: era il fotografo "ufficiale" del giornale "La Provincia", ma aveva collaborato con praticamente tutti i giornali lecchesi.

Era un vero professionista della fotografia, Silvio Sandonini di Dervio, 64 anni, spirato ieri dopo una lunga malattia.

Naturalmente tutti i fotografati guardavano verso di lui (in occasione di manifestazioni, cerimonie o altro) e a noialtri che eravamo di "contorno" non ci filava nessuno !

Aveva un'esperienza come pochi, di fotogiornalismo "sul campo". Con la macchina fotografica, l'inseparabile "Canon" dai mille obiettivi, non con i telefonini !

Del suo amatissimo lavoro ne portava le conseguenze anche sul corpo, zoppicava ad un piede e un giorno me ne spiegò il motivo.

"Ero salito su un terrazzino un po' pericolante per fare una bella foto dall'alto - mi disse (all'epoca non c'erano i droni !) - quando d'un tratto il terrazzo mi precipita proprio sotto i piedi , e rimango sotto le macerie".

Inevitabili le fratture alle gambe e ai piedi. Un vero e proprio "infortunio sul lavoro" di cui avrebbe portato i segni per il resto della vita.

Un' altra volta lo trovai in piazza a Introbio: mi fece una foto all'improvviso. "Perchè ?" gli domandai . "Non sono così famoso "

"Così se ti succede qualcosa, ho già la foto pronta", rispose il professionista che era in lui.

Inutile aggiungere che alla seconda foto che mi fece io avevo le dita indice ed anulare ben sollevati in alto !

Non gli ho ricambiato la cortesia, e adesso dovrò trovare una foto d'archivio, per questo mio coetaneo simpatico e spontaneo.

Era andato in pensione da poco, nel 2018, pronto a fare altri meravigliosi scatti a suo piacimento.

Il destino purtroppo non gliene ha dato il tempo.

Ma io nella tristezza di oggi me lo immagino accanto a San Pietro, e vicino alle anime angeliche: "Un po' più a destra, per favore, raccoglietevi, stringetevi e dite cheese".

Ciao Sandonini, facci ancora tante foto dal Paradiso !

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Domenica, 05 Giugno 2022 07:16

CONOSCERE LA SPELEOLOGIA

Il mondo IPOGEO della SPELEOLOGIA è qualcosa di unico e incredibile…

Appena si varca quello spazio-tempo che divide l’esterno con l’interno ci si trova immersi in un mondo parallelo dove sembra che tutto si fermi di colpo

Il BUIO e il SILENZIO assoluto ti avvolgono ed entrano dolcemente dentro di te…

Ci si ritrova in uno spazio più o meno angusto, che ti lascia sospeso in modo surreale e “fuori dal normale”

Un mondo complesso e articolato che ben poco a che fare con l’esterno, che mette a dura prova le nostre sicurezze e richiede nervi saldi e tranquillità interiore

Un mondo non semplice da frequentare, dato da stretti passaggi e verticali salti da affrontare prima in calata e poi con lenta risalita di corda

Un mondo che inevitabilmente va conosciuto in tutti i suoi aspetti, da quelli GEOLOGICI a quelli PALEONTOLOCI fino a quelli METEREOLOGICI per essere compreso nella sua pienezza

Un mondo complicato quando si decide di ACCOMPAGNARE persone non esperte, ma comunque accessibile a tutti con le giuste tecniche speleoalpinistiche

Per fare tutto ciò, e permettere a tutti i nostri amici che desiderino scoprire le meraviglie che ci sono sotto terra, abbiamo frequentato il CORSO DI SPECIALIZZAZIONE IN SPELEOLOGIA DELLE GUIDE ALPINE ITALIANE.

Un corso ricco di momenti formativi sia teorici con i massimi esperti in materia, che pratici, per affinare le tecniche di CONDUZIONE IPOGEA…

Ora siamo pronti ad ACCOMPAGNARVI IN VERTICALE ma questa volta dritti al CENTRO DELLA TERRA…

A breve un ricco programma di uscite (o meglio entrate) in grotta…

 

www.mountaindreamguide.com

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YOUR DREAMS, OUR PASSION AT THE HEART OF EARTH !!!

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Domenica, 05 Giugno 2022 07:01

CHIUSA A BOBBIO LA FERRATA PESCIOLA

Il Comune di Barzio (LC) ha pubblicato un’ordinanza che riguarda la chiusura temporanea della ferrata Pesciola, ex D. Rebuzzini, ai Piani di Bobbio, molto frequentata e dove in passato il Soccorso alpino ha svolto diversi interventi. Nel testo si specifica che “a causa di avverse condizioni atmosferiche evidenzia anomalie in alcuni punti causando situazione di pericolo concreto ed attuale per l'incolumità pubblica in ordine al transito sulla stessa”.

L’ordinanza (n.5 Reg. del 01/06/2022) prosegue con queste precisazioni: “Ritenuto pertanto, necessario provvedere con urgenza all'adozione di tutte le misure necessarie a rimuovere tale situazione di pericolo, in particolare provvedendo alla chiusura al transito della ferrata; Rilevato che l'adozione della presente ordinanza è giustificata e legittimata dal permanere della suindicata situazione di pericolo fino alla rimozione dello stesso”, la chiusura al transito pedonale della ferrata continuerà “fino alla messa in sicurezza della stessa per le motivazioni espresse in premessa e finalizzate alla tutela della pubblica incolumità e sicurezza”.

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Domenica, 05 Giugno 2022 06:51

Un corso di diritto ambientale con WWF e AIGA Lecco

Relatori di primissimo piano per un’opportunità di formazione rivolta ad avvocati e funzionari della Pubblica Amministrazione, di Enti Pubblici e Privati,

realtà economiche e semplici cittadini

Sempre più spesso si sente parlare di tutela dell’ambiente. Abbiamo visto i ragazzi in piazza con i Friday For Future, abbiamo sentito parlare voci importanti sul tema. A novembre, a Glasgow, c’è stata la Conferenza Mondiale sul Clima, dove gli Stati si sono riuniti per comprendere come fronteggiare quella che è una sfida che ci coinvolge tutti. Quest’anno, il bene ambiente ha finalmente ricevuto tutela costituzionale in Italia.

Ma, concretamente, quali sono gli strumenti posti dall’ordinamento nazionale e sovranazionale a tutela dell’ambiente che ci circonda? Ma soprattutto: come possiamo noi, operatori del diritto o semplici cittadini, usarli proficuamente, ciascuno nelle proprie realtà?

Questi sono alcuni degli interrogativi a cui il primo corso in materia di diritto dell’ambiente organizzato da AIGA Lecco e WWF Lecco, in collaborazione con Parco Monte Barro, con il patrocinio della Provincia di Lecco, dell’Ordine degli Avvocati di Lecco e della Fondazione AIGA “Tommaso Bucciarelli”, si prefigge di rispondere.

Il tema ambientale è ormai centrale nei contesti più disparati, ma la normativa che lo regola è (purtroppo) ancora poco conosciuta. Molti Avvocati, ma anche funzionari della Pubblica Amministrazione, di Enti Pubblici e Privati, realtà economiche… si trovano sempre più spesso di fronte a casi pratici che richiedono competenze in diritto ambientale, avvertendo la necessità, dettata dalla concretezza, di conoscere la normativa in materia.

Questo corso si pone quindi l’obiettivo di fornire un’introduzione al diritto dell’ambiente, illustrandone le fonti nazionali e sovranazionali, guidando il partecipante nei meandri dei procedimenti amministrativi e analizzando i principali reati ambientali. Tutto ciò, sempre, con un taglio squisitamente pratico – mediante l’analisi di casi reali, la lettura di atti e normative e l’approccio ragionato alla materia, sotto la guida di eminenti relatori con decennale esperienza nel campo.

Saranno presenti, tra gli altri, l’Avvocato Paola Brambilla del Foro di Bergamo, Coordinatrice Commissione VIA - Ministero della Transizione Ecologica, l’Avvocato Domenico Aiello, Responsabile tutela giuridica della Natura presso il WWF Italia e il professor Gianfranco Amendola, che ha iniziato ad occuparsi come magistrato di normativa ambientale nel 1970, definendo oltre 15.000 procedimenti penali in questa materia.

Il corso si strutturerà in tre incontri (venerdì 17 giugno, venerdì 24 giugno, venerdì 1° luglio, dalle 15 alle 18), ciascuno dei quali sarà focalizzato su un argomento specifico (La tutela giuridica dell'ambiente in Italia: dalle fonti sovraordinate ai principi costituzionali; I procedimenti ambientali (autorizzazioni e valutazioni): dalle fonti alla prassi e al contenzioso; In nome del popolo inquinato: panoramica sulla normativa penale ambientale oggi vigente su acqua, aria, rumore e rifiuti nonché sui principali delitti contro l'ambiente – traffico illecito e combustione illecita di rifiuti, disastro ambientale).

L’evento si svolgerà nella meravigliosa cornice di Villa Bertarelli (Galbiate), sede del Parco Monte Barro, e sarà seguito da un piccolo aperitivo allestito con prodotti locali (in collaborazione con la Locanda “La Madonnina” di Galbiate), in un unico fil rouge che vuole parlare di ambiente e sostenibilità.

 

Maggiori informazioni e modalità di iscrizione sono consultabili sul sito WWF Lecco alla pagina dedicata https://wwf.lecco.it/diritto-ambientale.

 

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