CASARGO FA RIVIVERE IL BOSCO
CASARGO FA RIVIVERE IL BOSCO, CON LE GARE DEI CAMPIONI DELLA STIHL TIMBERSPORTS
La due giorni di festa organizzata dal comune di Casargo, sabato e domenica 6 e 7 agosto, è stata un vero successo. Il tutto all’insegna del buon cibo a kilometro zero, musica e gare di taglio del legno, che ha visto protagonisti atleti nazionali
“E’ dal 2020 – ci spiega il Vice-sindaco di Casargo Wilma Berera - che organizziamo questa manifestazione, che inizialmente prevedeva solo le sculture in legno, presenti in paese e sulla strada che va dall’alpe di Paglio alle Betulle. Quest’anno, una grande novità, abbiamo invitato la Stihl TimberSportS che ha portato i suoi campioni che partecipano alle gare del Campionato italiana, anche se oggi non si è trattato di una gara ufficiale, ma una dimostrazione di come si svolgono questo tipo di competizioni. Poi siamo riusciti ad ottenere la partecipazione degli ACd, una band che, tra le migliori a livello EUROPEO, suona i brani degli ACDC. Inoltre il Consorzio Forestale Lecchese ha organizzato dei corsi per i bambini di educazione forestale”.
“Questa manifestazione – prosegue il Sindaco di Casargo Antonio Pasquini – vuol dimostrare l’attenzione del nostro Comune verso la silvicultura, l’attenzione per il bosco quale risorsa naturale, quindi non chiudere l’ambiente in una teca di vetro, imparando a rinnovare e vivere il bosco come elemento di biodiversità. Una volta c’era il paese, l’abitato urbano i campi coltivati ed infine il bosco. Oggi, invece, il bosco sta arrivando vicino al paese e quindi dobbiamo invertire l’attenzione verso il bosco valorizzandola come risorsa, come elemento utile da utilizzare al meglio, visti i costi attuali dell’energia. Per vivere al meglio queste due giornate abbiamo organizzato anche un servizio navetta che porta i visitatori sul posto dove potranno degustare le prelibatezze del posto e vedere i maestri del legno al lavoro”.
PRIMALUNA: RISORSE IDRICHE AL COLLASSO. CRANDOLA STANOTTE SENZ'ACQUA
APERTA LA 57^ EDIZIONE DELLA SAGRA
Inaugurata stamattina sotto il sole, nonostante le previsioni meteorologiche molto pessimistiche e che invece si sono dimostrate infondate, la 57^ edizione della Sagra delle Sagre in località Prato Buscante.
Molte le autorità presenti all'inaugurazione (a cui ha dato il benvenuto il patron Ferdinando Ceresa), a testimonianza del richiamo che la Sagra costituisce.
Dall'assessore regionale allo Sviluppo Economico Guido Guidesi, che ha sottolineato l'attenzione che la Regione deve sempre dimostrare alle imprese lombarde produttrici, ai parlamentari Paolo Arrigoni, Roberto Ferrari e Antonella Faggi, al Sottosegretario regionale Antonio Rossi e al consigliere Raffaele Straniero. Presente la presidente della Provincia Alessandra Hofmann e moltissimi Sindaci "capitanati" dal Presidente della Comunità Montana Fabio Canepari.
Nella sua introduzione, il direttore della manifestazione Riccardo Benedetti ha ricordato le due edizioni precedenti svoltesi nel periodo pandemico nel rispetto delle norme.
"Se quella del 2020 è stata la Sagra del coraggio e quella del 2021 quella della speranza, la cinquantasettesima vuole essere l'edizione della riscossa: questo è l'augurio soprattutto per gli espositori che hanno rinnovato la fiducia nella manifestazione e si aspettano positivi riscontri per le loro attività".
Benedetti ha approfittato dell'occasione che vedeva riuniti parlamentari, assessori regionali, presidente della provincia e sindaci per lanciare un richiamo su due opere molto attese ed altrettanto discusse.
"Da valsassinese chiedo a tutti voi di adoperarvi affinché la tangenziale di Primaluna non si fermi a Cortabbio ma prosegua sino a Cortenova; e per quanto riguarda il progetto di sviluppo delle aree Bobbio-Valtorta-Artavaggio ritengo necessaria la maggiroe attenzione possibile alla sua sostenibilità, perchè l'ambiente e la natura non sono beni ripetibili".
Nel corso dell'intervento è stata ricordata la sottoscrizione a premi gestita dalla Cooperativa Le Grigne i cui proventi verranno utilizzati per ampliare la struttura ricettiva di assistenza di Introbio nell'ambito del progetto "Dopo di noi".
Prima del taglio del nastro, un simpatico siparietto con l'attribuzione del Premio Sagra "Renato Corbetta" al noto fotografo Mauro Lanfranchi, che a breve compirà 70 anni, " di cui quasi 60 ormai - ha detto nel suo intervento - dietro una macchina fotografica".
Nel suo Archivio personale Lanfranchi, che collabora con prestigiose riviste non solo nazionali, e che praticamente conosce ogni angolo della Valsassina, come delle Orobie, ha circa 600.000 diapositive analogiche e altrettante fotografie digitali.
Il premio è stato conseganto da Antonio Rossi.
La 57^ edizione della Sagra aprirà i battenti tutti i giorni dalle ore 10 alle 23 fino a martedi 16 Agosto quando si concluderà con lo spettacolo pirotecnico che torna dopo due anni di assenza.
RACCONTI SUL TERRITORIO PRESENTATI ALLA SAGRA
L'anno scorso la Comunità Montana mi ha chiamato per scrivere dei racconti su diversi siti di interesse del territorio, assieme ad Alice Marcati. Io l'ho fatto attraverso la lente della storia. Ho quindi parlato del Museo della fornace come fulcro intorno al quale si svolge una vita e il passaggio del tempo, ho raccontato della battaglia tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia per la conquista della Rocca di Baiedo, ho parlato del lavoro di un architetto del '600 per la costruzione di una chiesa, di un cavaliere in partenza per le guerre italiane del Rinascimento, delle devastazioni e del terrore dei Lanzichenecchi, della poesia che Antonia Pozzi scopriva guardando le albe in montagna e di una partita a calcio tra bambini interrotta dal lockdown. Insomma, diverse facce della Storia raccontate ai ragazzi.
Il tutto (racconti miei e di Alice) è stato illustrato dagli splendidi lavori di Noemi Voccia e ha trovato forma in una serie di libretti, che finalmente vengono presentati e raccontati con uno spettacolo e uno stand alla Sagra delle Sagre.
Grazie Noemi Voccia, grazie Alice Marcati e grazie Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d'Esino e R-Servizi alla Persona
INFLAZIONE AL 9%: SI SPENDE DI PIU' PER ACQUISTARE MENO
L’inflazione vuota il carrello della spesa. “Ora si spende di più per acquistare meno prodotti””
Si tratta degli effetti del mix esplosivo legato all’aumento dei costi energetici
e al concomitante taglio dei raccolti dovuto dell’emergenza climatica
A causa dell’aumento dei prezzi, nel 2022 gli italiani tagliano del 3% rispetto all’anno precedente le quantità di prodotti alimentari. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio al dettaglio nel primo semestre 2022. Dati che, su base annua, fanno registrare per il sesto mese consecutivo del 2022 una diminuzione delle quantità di beni alimentari acquistati.
“Anche nelle due province lariane i consumatori – osserva il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi – sono costretti a spendere di più per acquistare meno prodotti. La causa è da imputare all’ingente aumento dei prezzi che, per effetto del mix esplosivo legato all’aumento dei costi energetici e al concomitante taglio dei raccolti dovuto dell’emergenza climatica, a partire dai primi mesi del 2022 hanno comportato un aumento record rispetto allo stesso periodo del 2021. Si parla addirittura di un +9,6% per gli acquisti alimentari, tra prodotti freschi e lavorati”.
La categoria che, con un aggravio di 0,59 miliardi, ha visto correre maggiormente i prezzi nei primi sei mesi del 2022 è quella in cui rientrano l’olio, il burro e i grassi in generale. Un dato che va certamente monitorato.
Oltre ai rincari per le famiglie, l’aumento dei costi e la siccità colpiscono duramente anche l’intera filiera agroalimentare italiana. “A farne maggiormente le spese sono le campagne e l’agricoltura – conclude il presidente Trezzi – con aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi, fino ad arrivare a un +129% per il gasolio. Qui, infatti, secondo i dati, l’11% delle aziende versa in una situazione tanto critica da portare alla cessazione dell’attività, mentre il 30% si trova costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo”.
"CAMPO DELLA LEGALITA' " A LECCO
Sindacato e lotta alle mafie al Campo della Legalità di Lecco
Anche quest’anno si svolge a Lecco dall’1 al 7 agosto il Campo della legalità a Lecco, nell’ambito di “E!State Liberi”, un campo estivo di impegno e formazione sui beni confiscati alle mafie.
L’iniziativa locale con il titolo “Memoria del Presente” è organizzata dal Coordinamento provinciale di “Libera” e vede come di consueto la collaborazione concreta di Spi CGIL Lecco e CGIL Lecco (e altre Associazioni), con l'obiettivo principale di contribuire a diffondere alle giovani generazioni la cultura della legalità democratica, attraverso lo studio del fenomeno mafioso e la conoscenza delle istituzioni e degli operatori coinvolti nella lotta alla criminalità organizzata.
Nella mattinata di giovedì 4 agosto i partecipanti al campo, 13 tra ragazze e ragazzi provenienti da tutta Italia, hanno preso parte all’escursione nella valle del torrente Gerenzone a Lecco, con partenza dal rione di Laorca e arrivo a Castello. Accompagnati da una guida ambientale escursionistica di Eco Urban Walk e da alcuni pensionati volontari dello Spi CGIL Lecco, i giovani hanno potuto osservare interessanti esempi di archeologia industriale e avvicinarsi alla storia dello sviluppo economico del nostro territorio, legato in gran parte alle centinaia di fucine e opifici sorti nel corso dei decenni lungo il corso d’acqua cittadino.
Questa escursione nella “culla” della metallurgia lecchese è stata l’occasione per affrontare il tema del lavoro e dell’azione svolta dal sindacato per il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori e l’affermazione della legalità. Guerrino Donegà della segreteria dello Spi CGIL Lecco ha ripercorso i capisaldi della storia del movimento sindacale, ricordando anche il sacrificio di alcuni sindacalisti della CGIL assassinati dalla mafia, da Placido Rizzotto, a fianco dei contadini siciliani nella lotta per l’occupazione delle terre, a Pio La Torre, promotore della legge che introdusse il reato di associazione mafiosa e la confisca dei beni ai mafiosi. Non sono mancati i riferimenti a importanti figure di lecchesi legati alla CGIL, che hanno dedicato la propria vita anche all’affermazione dei valori della democrazia, della pace, della legalità come Pino Galbani e Pio Galli.
Anche i volontari dello Spi hanno così avuto modo di partecipare a questo scambio intergenerazionale, valorizzando la propria memoria di vissuto personale nell’incontro diretto con i giovani, la loro energia e la voglia di futuro.
A tutti i partecipanti è stata consegnata una copia del libro “Terra e libertà – Storie di sindacalisti uccisi dalle mafie”, edito da Liberetà dello Spi CGIL.
LE RICHIESTE DEGLI ARTIGIANI AI POLITICI
La CNA invita al faccia-a-faccia i leader politici
Dieci punti per un nuovo patto sociale
CNA ha invitato a un faccia-a-faccia i leader politici italiani in vista del voto del 25 settembre nell’auspicio di una legislatura a misura anche degli artigiani e delle piccole imprese.
La Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa chiede che alla cultura emergenziale si sostituisca una ritrovata capacità di guardare le profonde trasformazioni che investono la società italiana, in modo da recuperare la centralità dei soggetti sociali, veri e propri connettori ai processi reali.
CNA ha preparato un decalogo, una serie di proposte concrete per un nuovo patto sociale mirato a ripartire dalle nostre solide radici per ri-avviare decisamente lo sviluppo economico e sociale dell’Italia.
Il pacchetto organico di proposte è suddiviso in dieci capitoli dedicati a:
Energia, con un focus sulla scelta strategica dell’autoproduzione
Semplificazione, ritenuta la strada maestra del cambiamento
Politica industriale, tagliata su artigiani e piccole imprese
Export, Made in Italy, Turismo, tre leve di crescita
Lavoro, contrattazione collettiva, formazione, rappresentanza, per favorire una occupazione di qualità e uno scatto di produttività
Fisco, chiesto più leggero, più semplice e più orientato all’espansione
Concorrenza, in un’ottica di tutela delle piccole imprese
Infrastrutture, materiali e immateriali, per irrobustire l’ossatura del nostro Paese
Legalità, da perseguire combattendo la criminalità ma anche tutte le forme di abusivismo, sommerso, riciclaggio e usura
Welfare e Pensioni, per assicurare condizioni dignitose agli anziani e ai cittadini più fragili
STASERA L'ANTEPRIMA SAGRA CON GLI SCRAMBLE&THECATS E CULTURIAMOCI IN VALSASSINA
Con l'anteprima dedicata al 30° anniversario dell'attività artistica degli Scramble&TheCats ed una iniziativa del Museo La Fornace nell'ambito del programma "Culturiamoci in Valsassina" prende il via alle Fornaci di Barzio l'edizione numero 57 della Sagra delle Sagre.
L'apertura dei cancelli è fissata alle 18, chiusura alle 23.
Funziona tutto il servizio ristorazione e gli stand saranno aperti.
Ingresso e parcheggi sono come sempre gratuiti.
L'inaugurazione ufficiale della manifestazione è invece prevista per domani mattina alle 9.30. Annunciata la presenza dell'assessore allo sviluppo economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi, del sottosegretario Antonio Rossi, della presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann oltre che dei vertici della Comunità Montana e sindaci del territorio.
Nel corso della cerimonia verrà consegnato il Premio Sagra "Renato Corbetta" al fotografo lecchese Mauro Lanfranchi.
La Sagra delle Sagre si concluderà martedì 16 agosto con l'estrazione dei biglietti della sottoscrizione a premi gestita dalla Cooperativa Le Grigne e lo spettacolo pirotecnico che torna dopo i due anni di assenza a causa delle restrizioni dovute alla pandemia.
CIRCOLO ALPI: LA MONTAGNA NON E' UN DIVERTIMENTIFICIO
“La montagna sta diventando un divertimentificio”
“Serve investire sulla tutela e manutenzione delle montagne stesse”
Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del Circolo Ambiente Ilaria Alpi a seguito della notizia dell’arrivo di 11 milioni ai euro da Regione Lombardia per favorire l’espansione dei Piani di Bobbio e dei Piani di Artavaggio in Valsassina.
“Non ci sono solo le Olimpiadi invernali a ‘minacciare’ la montagna. Sempre più spesso assistiamo allo ‘sfruttamento’ della montagna, anche da parte di chi vi abita.
Facciamo degli esempi. Il turismo mordi e fuggi con cui la montagna viene utilizzata come ‘parco giochi’: panchine giganti, ponti tibetani nelle valli, piattaforme artificiali di osservazione, piste da sci a quote basse e pertanto innevate artificialmente. Queste strutture richiamano flussi di visitatori che, muovendosi in giornata con le loro auto, vedono la montagna come un centro commerciale, utilizzando solo queste strutture fittizie piuttosto che godere della naturalità della montagna stessa.
Dicevamo che anche chi ci vive tende, in alcuni casi, a trarre dalla montagna solo una fonte di reddito personale o per propri scopi, come, ad esempio, la realizzazione di nuove strade agrosilvopastorali, a volte addirittura asfaltate e aperte anche alle auto private, per l’accesso a strutture di agriturismo, rifugi e baite, se non seconde case. L’accesso a questi edifici, fino a ieri raggiungibili solo a piedi, diventa il pretesto per aggredire ulteriormente la montagna e renderla appetibile a nuove orde di visitatori della domenica.
Altro esempio le moto da trial, i quod o, in inverno, le motoslitte, mezzi che vengono utilizzati con l’unico scopo del ‘passatempo’. Insomma la montagna sta sempre più diventando un ‘divertimentificio’, piuttosto che essere preservata e tutelata per le sue valenze naturali e ambientali.
Pensiamo al tema del riscaldamento globale, laddove le montagne e i boschi possono rappresentare una delle soluzioni al problema, in quanto in grado di assorbire quote di CO2 e produrre ossigeno, condizioni fondamentali per la vita, che la città non può garantire.
In definitiva serve cambiare il modo di pensare e vedere la montagna, che deve invece continuare a rappresentare uno degli ambiti di conservazione della biodiversità e di garanzia per la vita sul Pianeta. Occorre pensare ad un turismo ecosostenibile che possa valorizzare le tradizioni locali senza snaturarle e senza la necessità di creare infrastrutture inutili, ma recuperando e ristrutturando quello che già esiste sul territorio.
Un appello quindi alle Istituzioni (ministeri, regione, parchi, comunità montane, comuni) che, anziché limitarsi a celebrare la giornata della montagna o, peggio, a finanziare altre devastanti opere (è di questi giorni l’apertura di un nuovo bando di Regione Lombardia a sostegno delle piste da sci innevate artificialmente), devono investire sulla tutela e manutenzione delle montagne stesse“.
Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”