UNA PICCOLA CAMPANA DA FIABA E DA TAVOLA
Sul fondovalle e lungo i corsi d’acqua ma anche nei prati, questi piccoli fiori lilla fanno bella mostra di sé. Spesso in piccole colonie spiccano nell’erba alta o spuntano solitari dalle rocce lungo i sentieri. L’esemplare riprodotto nella foto è stato “colto sul fatto” sul sentiero che conduce alle cascatelle di Valpiana, lungo il torrente Acquaduro. Si tratta della Campanula rapunculus (il termine binomiale è stato stabilito verso la metà del XVIII secolo dall’onnipresente Linneo) il cui nome trae origine dalla forma a campana e dalle radici simili a piccole rape. È un’erba diventata famosa grazie ad una fiaba dei fratelli Grimm, “Rapunzel”, appunto, tradotta in lungometraggio animato della Disney nel 2010 e, in tempi più recenti, declinata in una serie televisiva di successo dedicata ai bambini ma graditissima anche agli adulti. La storia delle bella principessa rinchiusa in un’altssima torre è troppo nota perché si debba riassumerla. Gradite sono anche (per il palato) tutte le parti di questa essenza vegetale i cui fiori, foglie e radici compaiono a volte sulle nostre tavole sotto forma di insalate o altri contorni. Le sue radici possono infatti essere consumate crude o cotte. Idem per fiori e foglie.
La Campanula rapunzel conosce anche utilizzi medicamentosi e fitoterapici poichè sembra abbia proprietà officinali. Le foglie dal sapore amarognolo, masticate possono ridurre le infiammazioni leggere della bocca mentre l’assunzione regolare delle radici può aiutare contro la stitichezza. Tutte le parti della pianta contengono elevate quantità di vitamina C (acido ascorbico) valido presidio contro raffreddori e malanni di stagione. Inoltre il raperonzolo è totalmente privo di amidi e può quindi essere consumato anche da chi soffre di diabete. Però non raccoglietene se non siete ben sicuri che si tratti proprio di Campanula. Potreste scambiarla con altre erbe tossiche. È preferibile rivolgersi all’erborista. Meglio ancora: limitatevi ad ammirarla.
Le radici di questa pianta simili a piccole rape ma dal sapore delicato che ricorda quelle nocciole possono essere consumate crude o cotte, negli antipasti o come contorni. Come i topinambur le radici del Raponzolo non contengono amido ma solo inulina e pertanto possono essere consumate senza problemi anche da chi soffre di diabete. Le radici da utilizzare in cucina vanno estratte dal terreno e raschiate con l’ausilio di un coltellino.