CORONAVIRUS, UNA VARIANTE TIRA L'ALTRA
In termini scientifico-matematici si scrive B.1.1.529 ma si legge Omicron. E adesso, a un mese dalla sua plateale irruzione sullo scacchiere pandemico, l’ultima versione del coronavirus che negli ultimi due anni ha così radicalmente stravolto i nostri stili di vita, sta dilagando a velocità supersonica. L’andamento della “curva” epidemica in Lombardia rappresenta bene le caratteristiche diffusive dell’espansione virale. Le cifre sono preoccupanti: in poco più di un mese l’indice di contagio è passato dal 2% dell’1/12/2021 al 20,9% di martedì 4 Gennaio 2022.
Un balzo in avanti impressionante che rischia di avere un effetto devastante sulla pressione alla quale la pandemia sottopone le strutture ospedaliere sia quelle di medicina generale che quelle “covid dedicate”. A conferma dei dati riportati si impongono le cifre dei ricoveri in terapia intensiva per Covid-19 che il 21 dicembre dello scorso anno erano 161 con saldo addirittura negativo (-2) mentre 15 giorni dopo, il 4 gennaio scorso, i dati indicavano +15 ricoveri per un totale di 234. Ancora una volta la Lombardia si esibisce come “locomotiva d’Italia” più nel male che nel bene, visto che il tasso di positività nazionale nel periodo considerato si ferma al 13,9%.
Insomma la variante virale proveniente dal Sudafrica si dimostra (ma questo lo sapevamo da subito) molto più contagiosa della sorella più anziana, la Delta, che sta infatti progressivamente e rapidamente lasciando il posto alla nuova espressione del Sars Cov_2: con ogni probabilità siamo in presenza di un tipico “salto evolutivo” intraspecifico. E più il virus circola fra noi maggiori sono le probabilità di mutazioni le quali, lo ricordiamo, si sviluppano su basi del tutto casuali e, quindi, imprevedibili dal momento che nessun virus segue un “programma” di disseminazione ma opera in base alla cosiddetta “pressione selettiva” la quale (per forza di cose semplificando molto), segue una delle leggi fondamentali dell’evoluzionismo privilegiando la sopravvivenza non del più forte, come si dice banalmente, ma del più adatto. In altri termini, sopravviverà il virus con la maggiore velocità di contagio e la minore letalità che consente al “portatore” di sopravvivere e trasmettere con più efficacia e più a lungo la proliferazione virale.
Il grafico spiega chiaramente la situazione attuale: la variante Omicron (curva viola) sta completamente sostituendo la variante Delta (curva verde).
Ciò significa anche però che, nonostante sia molto meno aggressiva e provochi sintomatologie meno gravi, la B.1.1.529 sta mettendo in difficoltà le strutture sanitarie poiché fa aumentare in proporzione il numero dei ricoveri. In altre parole non è tanto la percentuale dei casi gravi sui casi totali a preoccupare, ma il numero assoluto di casi gravi che arrivano in emergenza nei nosocomi. Casi che, sia detto per inciso, riguardano per oltre il 90% pazienti non vaccinati. Il rischio concreto è che fra qualche giorno reparti covid e terapie intensive vengano saturate da pazienti colpiti dalla Omicron. Il che potrebbe indurre una reazione a catena di saturazione in altri reparti ospedalieri che in tal modo non sarebbero più in grado di far fronte alle richieste di ricovero. A conferma della necessità di procedere ad una vaccinazione di massa. Dice: “ma il pericolo legato agli effetti indesiderati” ?
L’estate scorsa abbiamo incontrato un amico pensionato lungo la ciclabile. Avanzava lentamente, con piccoli passi incerti, appoggiandosi a un deambulatore. Mi spiegò ansimando, con un filo di voce, che tre mesi prima si trovava ricoverato in terapia intensiva a Milano con sintomatologia grave da Covid-19. Mentre parlava faticava a respirare e aveva un tremito continuo alle mani. Tutti effetti che il mio sfortunato interlocutore non aveva certo desiderato. Certo si trattava di un anziano ultrasessantenne. Ma l’età media dei colpiti da covid 19 sta scendendo rapidamente. Come dimostra il grafico seguente.
Percentuale di casi di COVID-19 segnalati in Italia negli ultimi 30 giorni per classe di età (dato disponibile per 1.184.904 casi)
Dunque facciamo attenzione: mascherina sul naso, lavaggio frequente delle mani e niente assembramenti. All’orizzonte, inoltre, si profila quella che potrebbe essere una nuova minaccia. In Francia è stata scoperta una variante di coronavirus finora ignota. Fra qualche giorno ne sapremo di più ma si tratta di una novità che non induce a sonni tranquilli. Dunque nessun ripensamento: tiratevi su la manica e fatevi inoculare al più presto. I benefici del vaccino sono enormemente superiori ai rischi. Con buona pace delle narrazioni no vax, no green pass, no Covid...