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Lunedì, 01 Novembre 2021 06:28

Dieci anni dalla scomparsa di Mario Cerati

in Cultura

Ci sono uomini, in realta` non molto conosciuti, che hanno attraversato in pieno non solo la storia locale, ma quella con la S maiuscola. Ne e` un esempio Mario Cerati di Introbio, classe 1914, di cui il 3 Novembre ricorre il 10* anniversario dalla scomparsa (morto a 97 anni il 3 Novembre 2011).

Mario era nato a Introbio, presso la casera gestita da suo padre, vicino a quella dei piu` noti Cademartori, oggi ristrutturata e sede della Gildo Ciresa. Da ragazzo frequento' l`allora nuovo Istituto di Ragioneria "Giuseppe Parini", fondato nel 1908 a Lecco, e che durante il Fascismo occupo` la sede in Via Ghislanzoni al posto di quella che era stato il primo domicilio della Camera del Lavoro, fondata nel 1901 (in anni piu` recenti sede della Scuola Media Tommaso Grossi, e poi del Liceo Classico, per intenderci).

Mario ci mise un anno in piu` per diplomarsi, per un motivo di salute:" Prendevo tutti i giorni la corriera per andare a Lecco" - ci ha raccontato nelle sue memorie che piu` volte abbiamo registrato.
"Un giorno venne una nevicata cosi` intensa (prima del riscaldamento globale a volte a Introbio cadevano metri di neve !) che rimasi quasi sepolto sulla strada nell`aspettare la corriera. Mi presi una polmonite che duro` diverse settimane e persi l`anno scolastico".

Riusci` a diplomarsi e pochi anni dopo, dato che era bravo a giocare a calcio, venne chiamato dalla Calcio Lecco come attaccante di punta, dal 1933 al 1937.
"Riuscira` Mario Cerati a segnare goal ?" si chiedevano ogni domenica i giornali dell`epoca, La Prealpina, Il Resegone, e altri giornali locali. Di goals in realta` ne segno` parecchi, mentre nel resto della settimana lavorava ai formaggi con suo papa`.

Poi parti` per soldato, subito prima che anche l`Italia fosse coinvolta nella tragica II Guerra Mondiale.
"Destinazione l`Albania, Tirana, allora appena diventata italiana: Mussolini stesso venne a ispezionarci in sella ad un cavallo prima di lanciarci contro il Montenegro. Una pagliacciata a uso dei fotografi".

La guerra ando` subito male: iniziata il 28 Ottobre del 1940, come fosse stata una passeggiata ai Fori Imperiali per celebrare l`anniversario della Marcia su Roma, vide un`imprevista resistenza dei Greci, che in poche settimane ricacciarono l`Esercito Italiano al punto di partenza, e anche piu` indietro in Albania. Il freddo novembrino e poi invernale sugli aspri monti ellenici, che causo` il congelamento agli arti di molti Alpini commilitoni di Mario, dimostro` subito ai soldati la pessima organizzazione, al di la` delle dichiarazioni roboanti, dell`Esercito "imperiale".

Vari furono i fronti di guerra in cui Mario, prima Tenente e poi Capitano degli Alpini, venne impegnato fino al 1943: la Jugoslavia, anche qui una guerra terrificante che vide degli eccidi da una parte e dall`altra, la Francia, che rappresento` un periodo di tranquillita`, la Resistenza Francese si fece sentire solo negli ultimi anni dell`occupazione tedesca, dal 1940 al 1944 , e infine l`Alto Adige, dove Mario faceva l`istruttore delle giovani reclute.

"Riuscii per fortuna a evitare la Russia !".

L`8 Settembre del 1943 ,  la data che segno` effettivamente "la fine della Patria", Mario fu testimone di scene apocalittiche.
"Ufficiali che piangevano, altri che si toglievano la divisa e la buttavano letteralmente alle ortiche, altri che bruciavano i documenti nel loro ufficio, soldati che fuggivano: era il caos piu` totale, nessuno sapeva che cosa fare".

Mario decise di non stare ad aspettare che arrivassero i Tedeschi a prelevarli e a portarli in Germania, nei campi di concentramento.
"Presi una bicicletta, vestito anch`io da civile, e con un viaggio di tre giorni, pedalando soprattutto di notte per non farmi vedere, riuscii a ritornare a Introbio". Si fermo` solo a Bassano del Grappa, vicino al famoso ponte, per vedere sfilare le truppe germaniche che accorrevano a invadere l`Italia :" Quanti erano ! - fu il suo pensiero - la sfilata delle truppe non finiva piu` !".

Ritornato finalmente a casa, dovette anche lui fare una scelta che segno` un`intera generazione: "O di qua o di la'", l`Editto del Maresciallo Graziani non dava scelta. L`Esercito della Repubblica Sociale Italiana era stato costituito, e tutti gli ex militari, oltre ai giovanissimi del 1922-23 e 1924, dovevano parteciparvi, pena la fucilazione.

"Io in Russia non ci vado" fu il pensiero di Mario e di molti giovani ed ex soldati, posti di fronte a una tragica scelta. Mario scelse allora la montagna: sulle valli di Introbio, la Val Biandino, si ritrovarono tanti che decisero di non aderire alla nuova Repubblica Fascista. Molti di loro lasceranno la vita nei rastrellamenti e fucilazioni avvenute soprattutto nell`autunno e nel Dicembre del 1944, ma intanto nasceva la Brigata Rosselli.

Mario partecipo` alla Resistenza, in particolare all`attacco fallito contro la Caserma di Ballabio, che costo` la vita a un giovane partigiano, Ambrogio Confalonieri di Brugherio. L`inverno 1944-45 fu durissimo:"Il grosso della Brigata era fuggito in Svizzera attraversando la Val Biandino e la Val Gerola, io decisi pero` di rimanere a osservare cosa succedeva in Valsassina, dormendo spesso sotto la neve e cercando di sopravvivere come si poteva".

Poi venne il 25 Aprile, la fuga dei Tedeschi, Mario fu inviato a Mandello a trattare la resa delle truppe germaniche, quindi ci furono la cattura di Mussolini a Dongo e la sua fucilazione.

Ma la guerra per Mario non era ancora finita:"Il Comando partigiano mi dette un ultimo ordine, ma terribile: dovevo presiedere il Tribunale che doveva giudicare i reati dei Fascisti della GNR (Guardia Nazionale Repubblicana). Nel caso di reati piu` gravi dovevo inviarli a Monza" (qualcuno di loro venne fucilato dai Partigiani).
La sede del Tribunale partigiano era proprio nella sua ex scuola, in Via Ghislanzoni: "Stavo proprio nell`ufficio del Preside -ricordava divertito Mario - accanto a me due segretarie che stenografavano i verbali di interrogatorio".

Questo delicato incarico ebbe pero` conseguenze pesanti: " Una sera, mentre ero a Introbio e stavo per tornare a casa, alcuni parenti dei Fascisti condannati mi minacciarono di morte: "te la faremo pagare, sei tu il responsabile".

Mario prese molto sul serio quelle minacce: per molti anni si trasferi` dalla sua amata Introbio nella provincia milanese, a Legnano, dove trovo` lavoro in una ditta di chimica ("facevamo i sedili per la Fiat 600") mentre sua moglie, esperta in Lingue, faceva da traduttrice per gli Americani.

Tornato poi a Introbio negli ultimi suoi anni, per celebrare il 25 Aprile per conto del Comune, chiamato dal Sindaco Eusebio Marconi, (nessuno piu` di lui ne era degno) quando mori` sulla sua bara era posto l`inseparabile Cappello degli Alpini.
Cosi` lo vogliamo ricordare, un grande personaggio che merita una lunga memoria !
(nella foto: Mario Cerati al centro, alla sua destra Gabriele Fontana, storico dell`Anpi)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Domenica, 31 Ottobre 2021 06:28

INAUGURATO IL "CAMPETTO" A PASTURO

Molto partecipata l`inaugurazione del nuovo campetto polivalente a Pasturo, dietro la locale Scuola Elementare, svoltasi Sabato pomeriggio 30 Ottobre nonostante il tempo un po` incerto e minacce di pioggerellina (che poi in effetti e` venuta).

Grazie alla partecipazione e all`impegno di diverse societa` sportive valsassinesi (ASD Introbio, Team Pasturo, Pro Loco di Pasturo ecc.) parecchi bambini e ragazzi hanno vissuto una giornata un po` diversa dal solito.

Manifestazioni e giochi erano distribuiti in varie aree intorno alla Scuola e al Parco Giochi: dal classico "tiro alla fune" (per fortuna meno pericoloso di quello di "Squid Game"!), a giri in Go Kart, corda col sacco, e ad allenamenti di Basket nel nuovo campetto risistemato con erba sintetica, dove si puo` giocare al minicalcio e anche a pallavolo.

Alla fine dei giochi una bella merenda per tutti e un omaggio da Sport Specialist.

Soddisfatta l`Amministrazione comunale di Pasturo, che ha visto realizzarsi l`ammodernamento di un "campetto" che sar` sicuramente molto utilizzato

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Domenica, 31 Ottobre 2021 06:05

IL VACCINO TRAMITE CEROTTO

Rimosso dalle prime pagine a causa degli eventi legati al G20 in corso a Roma, l’argomento Covid 19 rimane però sempre in primo piano anche se per ora relegato nelle pagine interne di giornali e in seconda linea nei telegiornali. Ma l’attenzione agli sviluppi della pandemia da coronavirus resta alta. Anche perché “la circolazione del virus ha ripreso a crescere in tutte le regioni” in Italia come nel resto dell’Europa. Parola di Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.

Le previsioni dell’ISS appaiono velatamente pessimistiche dato che è prevista per i prossimi sette giorni una risalita dell’indice Rt che dovrebbe passare da 0,86 a 1,14. La Lombardia non si colloca per il momento fra le regioni a rischio, anche se i dati indicano una tendenza al rialzo. Ma, al netto dei dati nazionali e regionali, una notizia dagli States fa ben sperare. Ieri avevamo rivelato lo stadio avanzato della sperimentazione di una compressa, utilizzata da decenni per combattere le sindromi depressive, molto efficace anche nell’abbattere la sintomatologia grave causata dal covid 19 e nella drastica riduzione dei decessi. Oggi siamo in grado di confermare che la ricerca di un farmaco efficace contro il coronavirus, responsabile della pandemia che travaglia il pianeta da quasi due anni, non si ferma e mostra di poter conseguire anche notevoli successi.

È di Sabato 30 ottobre, la pubblicazione sulla pubblicazione scientifica statunitense “SciTechDaily” e su altre testate specializzate, di una ricerca legata a una nuova tecnica di somministrazione di un vaccino già entrato nella Fase 1 della sperimentazione sull’uomo. Si tratta di una inoculazione indolore in grado di essere praticata tramite un cerotto. Gli esperimenti, condotti dall’australiana University of Queensland su animali, hanno fornito risultati molto positivi. Il farmaco veicolato, chiamato Hexapro, messo a punto tempo fa nei laboratori della University of Texas, si è dimostrato efficace producendo una potente risposta immunitaria (superiore persino rispetto alla somministrazione tradizionale) dopo una sola applicazione.

Quando e se il nuovo farmaco potrà essere utilizzato sull’uomo, i vantaggi della somministrazione tramite cerotto rispetto alle inoculazioni classiche, saranno numerosi. Innanzitutto l’Exapro distribuito tramite cerotto può essere conservato a temperatura ambiente (25 °C) per oltre un mese e quindi distribuito su vasta scala con grande facilità senza la necessità di scomodi, delicati e costosi supporti criogenici la cui gestione logistica richiede una lunga e perfetta catena del freddo. Grazie anche alla tecnica messa a punto dai ricercatori australiani, l’Hexapro è di facile e poco costosa produzione e possiede grande stabilità chimica. Il vaccino viene somministrato per via cutanea tramite un cerotto di forma circolare dotato di 5000 microaghi assolutamente indolori.

Inoltre, grazie alla nuova tecnica, potrebbe essere utilizzato per immunizzare le popolazioni dei paesi più svantaggiati, insieme al Novavax, l’altro vaccino attualmente all’esame dell’Agenzia europea del farmaco e dunque in fase avanzatissima per quanto riguarda l’iter per il via libera a commercializzazione e somministrazione. Secondo David Muller, ricercatore della University of Queensland, il vaccino applicato utilizzando il cerotto come vettore produce una risposta immunitaria “migliore e più rapida” rispetto all’inoculazione con la siringa ipodermica. Inoltre con questa innovativa tecnica (HD-MAP) sarebbe addirittura in grado di “neutralizzare varianti multiple (del coronavirus n. d. r.) incluse la Delta e la Sudafricana”.
Maggiori particolari qui: https://scitechdaily.com/needle-free-covid-19-vaccine-shows-promise-protection-via-a-single-pain-free-click/

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Sabato, 30 Ottobre 2021 14:04

JACK O'LANTERN, LA VERA LEGGENDA DI HALLOWEEN

in Cultura

Ubriacone e taccagno, il fabbro Jack O'Lantern incontrò il diavolo nella notte che tutti conosciamo e ci apprestiamo a festeggiare. La vera storia di Halloween, che già di per sé è ricca di retroscena inaspettati si complica con nuovi scenari inimmaginabili. È il caso di questo personaggio irlandese che finirà per stringere un patto con il diavolo dopo averlo truffato.

Jack O’Lantern era un artigiano che aveva alzato il gomito e dunque era un po’ bevuto quando in una notte si ritrovò faccia a faccia con il diavolo in un pub. Nonostante non fosse in condizioni di normalità, il maniscalco riuscì a “imbrogliare” Lucifero offrendogli la sua anima in cambio di un’ultima bevuta. Satana accettò alla “facile proposta” trasformandosi in una moneta da sei pence, quanto bastasse per pagare l’oste. L’artigiano, ancora ignaro di diventare Jack O’Lantern, invece di saldare l’oste mise velocemente il soldino nel borsello dove già era riposta una croce d’argento. Quest’ultima impedì al diavolo di tornare alla forma originaria e pertanto, infastidito, pretese lo scioglimento del patto. Il maniscalco propose un nuovo accordo: “Ti lascio andar via ma dovrai promettere di non pretendere la mia anima negli anni a venire”. In particolare fu fissato il limite minimo di un eventuale ripensamento a dieci anni. A quel punto, il demonio in netto svantaggio non potette fare altro che accettare.

Passati dieci anni, Jack O’Lantern incontrò di nuovo il diavolo mentre camminava lungo una strada di campagna. Questa volta il demonio era deciso nel prendersi l’anima del disgraziato fabbro che, lucido, riflettendo velocemente esclamò: “Verrò, ma prima potresti prendermi una mela da quell’albero?”. Non è la storia di Adamo ed Eva. Satana – pensando di non aver nulla da temere – senza rifletterci balzò sulle spalle dell’uomo e fece per allungarsi in direzione della mela. L’artigiano personaggio tirò fuori un coltello e intagliò una croce sul tronco dell’albero. Un nuovo stratagemma che lasciò il diavolo a mezz’aria, incapace di raggiungerlo. Il fabbro lo aveva rigirato per la seconda volta. Così, di nuovo, fece promettere al diavolo di liberarlo nel caso non si fosse fatto più vedere. In altre parole aveva scampato le tenebre e rimandato l’appuntamento con la morte. Jack O’Lantern ottenne la promessa, considerando che il diavolo non aveva via d’uscita. Resta una considerazione da comprendere che la leggenda di Jack O’Lantern non spiega. Come fece Lucifero a tornare sulla Terra?

Per Jack O’Lantern arrivò il tempo di morire, di morte naturale. Egli non fu ammesso in cielo, a causa della sua vita dissoluta da ubriacone e truffatore, e dovette varcare la soglia dell’inferno. A quel punto il personaggio dovette incontrare per la terza volta il diavolo che, per non venire meno alla parola data, lo mandò via, non volle prendere la sua anima. “Ma dove posso andare?”, si chiese l’artigiano. “Torna da dove sei venuto!”, gli rispose Lucifero. La strada del ritorno era buia e ventosa e l’uomo implorò Satana di concedergli una luce che indicasse la via. Seppur spazientito il diavolo gli gettò contro un carbone ardente proveniente dalle fiamme dell’inferno. Fu l’ultimo gesto di compassione, prima di abbandonarlo al suo destino. Per illuminare il cammino e per proteggere il carbone ardente dal vento, il fabbro mise il tizzone nella rapa che stava mangiando. Così il furbo fabbro si trasformò in Jack O’Lantern e fu condannato a vagare nell’oscurità con la sua zucca illuminata, a mo’ di lanterna, fino al Giorno del Giudizio. Una lunga attesa che lo rese icona delle anime dannate.

 

Le zucche americane affondano le proprie radici nelle tradizioni irlandesi. La Grande Carestia delle patate, che negli anni 1845-50 obbligò più di 700 mila persone ad immigrare negli States, è soltanto l’inizio di una lunga storia. Il fenomeno migratorio portò con sé abitudini e tradizioni, tra cui la festa di Halloween. Dunque, ciò che emerse fin da subito è che negli Usa patate e le barbabietole non erano così diffuse come in Irlanda e per celebrare i rituali di Halloween si pensò di sostituire le rape irlandesi con delle zucche americane. Una evoluzione che si è trascinata fino ai giorni nostri e vede impegnati bimbi e adulti nel praticare l’intaglio della zucca. Ognuno assegna alla rapa la faccia sogghignante del furbo fabbro, ovvero l’icona più famosa della festa che è Jack O’Lantern.

Il termine O’Lantern apparve per la prima volta in uno scritto del 1750. Tale documento faceva esplicitamente riferimento a una sentinella, o ad un uomo, che portava un lume. Il nostro Jack, per intenderci. Ben presto l’usanza diventò storia e il costume prese piede come culto degli spiriti vaganti nella notte di Halloween. Per difendersi da visite spiacevoli, la gente cominciò a intagliare le zucche, dipingerle, svuotarle in maniera tale da introdurre delle candele. La speranza era riposta nel desidero che il simulacro di un’anima dannata potesse far scappare i fantasmi. O perlomeno ci provasse. Misteri e leggende tramandate e arrivate fino a noi che si ripetono con gli stessi rituali che il più delle volte restano incompresi poiché non se ne conoscono le origini della zucca illuminata.

 
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Sabato, 30 Ottobre 2021 11:33

UNA NUOVA SCUOLA NON HA PREZZO

Nei giorni scorsi, grazie alla discussione sulle variazioni di bilancio intervenuta in consiglio comunale a Introbio, è salito alla ribalta il progetto per la costruzione di una nuova scuola media in Valle.

Siccome qualcuno ci ha pure scherzato su (d'altronde, per quel qualcuno, qualsiasi cosa "buona" venga da Introbio va comunque denigrata), vediamo di fare chiarezza.

In primo luogo è necessario sapere (perchè se si sa si può parlare e scrivere, se non si sa è meglio star zitti ed evitare di riempire righe di baggianate) che l'attuale edificio da anni non è più in grado di accogliere così come si dovrebbe una scuola moderna.

E per "scuola moderna" intendo un edificio con spazi adeguati sia per le classi sia per le altre attività che negli ultimi anni si sono aggiunte. 

Inoltre, una stima dei lavori di "restauro" necessari per sistemare una costruzione che risale ai primi anni cinquanta e costruita con i criteri di allora, dice che sarebbe necessario più di mezzo milione di euro, che i lavori durerebbero diversi mesi, che la scuola in quel periodo dovrebbe emigrare altrove o essere ospitata in container e che, fatto più importante, in ogni caso non si risolverebbe il problema degli spazi in più che oggi sono necessari.

Morale: sarebbe mezzo milione di euro buttato via.

Da queste premesse si è partiti nel 2020 con una riunione preliminare nella quale i sindaci di Taceno, Parlasco, Cortenova, Primaluna e Introbio hanno preso atto del problema e iniziato un percorso che ha portato alla decisione (unanime e senza forzature come si vorrebbe far credere) di far restare la scuola a Introbio.

A questo punto l'amministrazione ha iniziato a lavorare su due fronti.

Il primo quello del reperimento del terreno, il secondo l'avvio della fase progettuale per poter "concorrere" ai bandi che annualmente vengono emessi per la costruzione di nuovi edifici scolastici.

L'altra sera il sindaco Airoldi ha confermato due fatti concreti.

La prima: il terreno, dopo essere stato individuato in Via Valleggio proprio nelle adiacenze della palestra, è stato oggetto di una trattativa che sta andando a buon fine grazie ai proprietari ed anche ai confinanti.

Secondo: il progetto della nuova scuola è praticamente pronto (se vi interessa è costato intorno ai 10.000 euro) ed ora si attende il bando per parteciparvi.

Chi ha redatto il progetto? Il progetto è stato redatto da uno studio che negli ultimi anni ha "costruito" una decina di nuove scuole seguendo la stessa identica procedura: progetto, partecipazione a bando, finanziamenti ricevuti, realizzazione dell'opera.

Rispetto al recente passato la carta in più da giocare è insita nei fondi che il piano nazionale di ripresa e resilienza (il famoso PNRR) metterà a disposizione.

Si badi bene che nulla è certo, ma le premesse ci sono e sembrano preludere ad un buon fine. Niente "ottimismo" di maniera, insomma, ma speranze ben riposte che poggiano su esperienze passate.

Quanto sopra, in sintesi, lo stato dell'arte.

Dimenticavo di citare il costo dell'opera che è stato quantificato in circa 4 milioni di euro. 

Siccome anche su questo qualcuno ha avuto da ridire, dal mio punto di vista una nuova scuola può anche costarne 10 di milioni, perchè, ma questo è ciò in cui credo io, l'istruzione e la formazione dei nostri ragazzi non ha e non deve avere (come certa informazione che circola anche dalle nostre parti) un prezzo.

 

 

 

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Sabato, 30 Ottobre 2021 11:07

NOTTI PIU' LUNGHE: SI TORNA ALL'ORA SOLARE

Ci sono voluti sette mesi ma finalmente stanotte recupereremo l'ora di sonno persa la primavera scorsa. Ce ne accorgeremo? Mah! Intanto di sicuro al mattino avremo un po' più di luce, mentre la sera scenderà prima e ci costringerà in un modo o nell'altro a modificare molte abitudini. 

Se siete nottambuli potete aspettare le tre della notte, orario del fatidico ritorno al "solare", altrimenti nessuno vi impedisce di andare a letto prima e spostare tutti gli orologi di casa indietro di un'ora. Non si attendono manifestazioni di "no winter time", e per fortuna visto che tra G20, no Vax e Friday for Future le forze dell'ordine sono già piuttosto impegnate.

Non si esclude, però, che ciò possa avvenire nel mese di marzo, ma di questo ce ne occuperemo a tempo debito.

Ma quando?

L'ora solare durerà fino a marzo 2022 quando, nella notte fra sabato 26 marzo e domenica 27, verrà nuovamente ripristinata l'ora legale, per un po' quindi dormiamoci su.

Sotto il profilo del risparmio energetico, se è vero che avremo giornate più corte e quando torneremo a casa dal lavoro ci accompagneranno le stelle, al mattino avremo 60 minuti di luce in più.

Stando ai dati forniti da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale (quello che noi paghiamo in bolletta come "trasporto"), nei 7 mesi di ora legale abbiamo consumento 450 milioni di kWh in meno, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 170 mila famiglie, con un conseguente risparmio economico di circa 105 milioni di euro.

E a proposito di Friday for Future, sono state risparmiate all'atmosfere emissioni di CO2 per circa 215 mila tonnellate.

 
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Sabato, 30 Ottobre 2021 07:24

BERLUSCONI FOR PRESIDENT ??

Nell'ipotesi più che terrificante (almeno per noi vecchi dinosauri della Sinistra) che uno come Silvio Berlusconi possa diventare il prossimo Presidente della Repubblica italiana, ci rimangono da considerare tre ipotesi.
1) Chiedere immediatamente la cittadinanza australiana. Meglio essere compatrioti dei canguri, e devoti sudditi di Sua Maestà Elisabetta II, che cittadini di un paese che elegga Berlusconi Presidente
2) Immolarci con una tanica di benzina (alla Jan Palach per intenderci) davanti alla tomba del Milite Ignoto a Roma, al grido di "Era meglio se rimanevamo Austriaci" !
3) Chiedere allo stesso Berlusconi (che evidentemente può tutto, più del Nazareno) se ci può trovare un posto di lavoro per i nostri figli o per i nostri nipoti (molto italiana quest'ultima soluzione!)

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Venerdì, 29 Ottobre 2021 20:09

LA NEWLETTER DI NOVEMBRE DA MONTAGNE LAGO DI COMO

Cari amici,

novembre si apre con le vacanze di Ognissanti, occasione per un break tra lago e monti, con diverse iniziative a tema e un ambiente naturale spettacolare.

L'autunno infatti è nel pieno della sua bellezza, in una vera esplosione di caldi colori, che contrastano con il blu del cielo e del lago. Se vi piace stare all'aria aperta, questo è ancora il periodo giusto per passeggiate, trekking ed escursioni in bicicletta, che vi regaleranno emozioni uniche... e splendide fotografie per i vostri ricordi.

La natura, la cultura e la tradizione culinaria del nostro territorio saranno le vere protagoniste di questo mese, con visite guidate, proposte gastronomiche e feste di paese.

Prosegue la rassegna "I Weekend dei Sapori d'Autunno": scoprite i menù speciali e le offerte weekend dei nostri agriturismi, ristoranti e rifugi. Potete utilizzare il servizio di prenotazione online, per riservare velocemente i posti tavola.

Vi suggeriamo di dare un'occhiata alla sezione ecommerce: potete trovare esperienze e prodotti tipici e pensare già ai regali di Natale, scegliendo tra vari coupon e gift card.

Contattate il nostro Staff per prenotare camere e appartamenti, ristoranti, escursioni e gite. Siamo a disposizione per organizzare ad hoc la vostra vacanza, anche in vista della prossima stagione invernale, e possiamo confezionare proposte per piccoli e grandi gruppi e per le scolaresche. Non esitate a contattarci!

Stefano Gianola

Presidente Rete Imprese Montagne Lago di Como

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Venerdì, 29 Ottobre 2021 15:00

COSTA 1 EURO LA PILLOLA ANTICOVID

Sul fronte pandemico le truppe del coronavirus si preparano forse a contrattaccare. A livello nazionale preoccupa soprattutto l’aumento del rapporto fra casi positivi e persone testate che, fra mercoledì e giovedì è passato da 7.4 a 8.0%. Anche se ieri, giovedì 28 ottobre, in Italia, e pure in Lombardia, si è registrata una sostanziale staticità delle curve dei contagi e degli indici in gran parte delle regioni. Va comunque osservato che cifre, percentuali e statistiche vanno sempre prese con le molle. In Lombardia sono in aumento i casi di positività al coronavirus: (mercoledì 513, ieri 570, ma a fronte di un maggior numero di tamponi. Infatti la percentuale di casi rispetto alla popolazione scende da 0,5 a 0,4.

Ieri a Lecco sono state registrate 8 nuove positività contro le 19 del giorno precedente e le 15 di martedì (oscillazioni statisticamente poco significative) mentre sono in diminuzione le terapie intensive (-3) e i ricoveri (-12). Tuttavia quasi tutti gli osservatori sono concordi nel ritenere che si stia forse preparando, complice il clima stagionale, la “quinta ondata” sulle cui dimensioni però è prematuro pronunciarsi. Ad ogni modo è già partita la campagna vaccinale per la somministrazione della terza dose
Ma c’è, così pare, una notizia indiscutibilmente buona che riguarda i presìdi terapeutici contro l’infezione da coronavirus. Novità che non riguarda però l’efficacia dei vaccini e la contesa fra no vax e si vax, ma la possibilità di utilizzo di un nuovo farmaco. Che poi tanto nuovo non è visto che da anni viene utilizzato per combattere sindromi depressive fra cui il disturbo ossessivo compulsivo. Stiamo parlando della molecola nota come fluvoxamina che pare produca eccellenti effetti contro i sintomi gravi della covid 19. Le informazioni su questo farmaco provengono da un importante studio condotto da un gruppo della University of Minnesota Medical School in Minneapolis. Una ricercatrice malata di covid 19 ed altri scienziati hanno sottoposto alcuni pazienti ad una terapia di 10 giorni a base di fluvoxamina mentre al gruppo di controllo è stato somministrato un placebo.

Il trial clinico è stato sviluppato dalla McMaster University di Hamilton (Canada) in collaborazione con la Cardresearch clinic brasiliana, la Washington University School of Medicine in St. Louis ed ha fornito risultati molto positivi coinvolgento quasi 2000 pazienti. I dati forniti, che comunque dovranno necessariamente essere sottoposti al vaglio della comunità scientifica internazionale, hanno dimostrato che la molecola antidepressiva è in grado ridurre fino al 60% il rischio di ospedalizzazione e di abbattere la mortalità nel 90% dei casi. Ma non è tutto; si tratta di un farmaco dal prezzo irrisorio. L’intero ciclo terapeutico ha infatti un costo di circa 10 dollari contro i 700 della terapia basata su molnupiravir, l’altro composto in grado di combattere i sintomi dell’infezione. E visto che l’antidepressivo efficace contro il coronavirus viene usato in farmacologia ormai da quasi 30 anni, non dovrebbero sussistere rischi di effetti collaterali e di sicurezza a lungo termine né problemi simili a quelli legati alla sempre evocata “ sperimentazione vaccinale” tanto cara agli antivaccinisti.

L’utilizzo di un farmaco contro una malattia diversa da quella per la quale era stato prodotto, non è una novità nella storia della medicina. Il caso più famoso è quello del Viagra, nato per curare l’ipertensione e “riposizionato” nell’ambito delle terapie contro la disfunzione erettile. Se la notizia dell’efficacia della fluvoxamina dovesse essere confermata dalla comunità scientifica si tratterebbe di un evento positivamente clamoroso nella guerra contro la covid 19 e, forse, anche contro gli effetti delle varianti dato che il farmaco non aggredisce il virus ma ne “disattiva” le manifestazioni abbattendo la sintomatologia. Maggiori particolari sulla ricerca sono reperibili, in inglese, ai seguenti link:
https://www.sciencenews.org/article/covid-antidepressant-fluvoxamine-drug-hospital-death?utm_source=email&utm_source=Latest_Headlines&utm_medium=email&utm_medium=email&utm_campaign=latest-newsletter-v2&utm_campaign=Latest_Headlines
https://www.thelancet.com/journals/langlo/article/PIIS2214-109X(21)00448-4/fulltext

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