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Lunedì, 20 Dicembre 2021 06:00

Mostra fotografica “Di roccia e d’acciaio” alla Torre Viscontea

in Cultura

 Da Giacomo Albo e Marco Introini un progetto che documenta la trasformazione del paesaggio post-industriale di Lecco

Aperta alla Torre Viscontea di Lecco dal 18 dicembre al 16 gennaio

Si intitola “Di roccia e d’acciaio” la mostra fotografica allestita da sabato 18 dicembre al 16 gennaio prossimo presso le sale espositive della Torre Viscontea (piazza XX Settembre) di Lecco.

“Impresa e natura, lavoro e spazi urbani, acqua e ferro: i rioni cresciuti sulle sponde dei torrenti Gerenzone, Caldone e Bione sono la testimonianza materiale per comprendere quella natura lecchese del “fare industria” oggi apprezzato su scala globale – spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Lecco Simona Piazza. - Con i suoi 80 scatti in bianco e nero, la mostra è un invito a riscoprire quel patrimonio di archeologia industriale incastonato tra le montagne e i fiumi, dove scorre una attuale, nuova possibilità di sviluppo identitario e culturale per i rioni storici di Lecco. “Di roccia e d’acciaio” rientra nella programmazione annuale del Sistema Museale Urbano Lecchese del Comune di Lecco: a tutti i lecchesi, ma non solo, un invito a godere di questo percorso nella storia e nella linfa vitale della città”.

La mostra, promossa dal Comune di Lecco e dal Si.M.U.L. (Sistema Museale Urbano Lecchese) nell’ambito della programmazione annuale delle esposizioni cittadine, raccoglie gli scatti fotografici di Giacomo Albo e Marco Introini che documentano il profondo rapporto tra il paesaggio naturale e quello urbano e industriale nella città di Lecco.

“In uno spazio costretto da vincoli orografici invalicabili, il paesaggio urbano lecchese si è andato disegnando per buona parte sulla base degli insediamenti produttivi legati all’attività metallurgica e meccanica. - spiegano gli autori - Dalle strette valli, dove gli opifici sfruttavano l’inerzia delle acque dei torrenti, agli impianti maggiori che costituivano una cortina a ridosso della ferrovia, alle infrastrutture, ai sistemi di trasporto. La riorganizzazione di buona parte di queste aeree, una volta dismesse, ha posto il tema di un riassetto della città. Oggi i grandi insediamenti industriali hanno lasciato il posto a quartieri residenziali, giardini, aree libere in attesa di una strategia di riutilizzo”.

L’itinerario fotografico proposto in mostra ha origine sulle sponde dei torrenti, nelle valli strette, all’ombra delle pareti rocciose del Corno Medale, dove l’acqua diveniva forza motrice per le lavorazioni degli acciai. La tipologia architettonica delle fabbriche qui sembra ancora condividere una misura con l’edificato storico prevalente. Alle spalle, le cime sovrastano l’abitato di queste frazioni, le pareti salgono verticali, come quinte sovrapposte a comporre uno scenario che si ripete eterogeneo. Scendendo a valle le fotografie mostrano alcune realtà produttive “sopravvissute” in continuità ai nuovi insediamenti sorti sulle ceneri dei precedenti comparti. I torrenti Gerenzone, Caldone, e Bione un tempo preziosa risorsa, divengono spazi di interferenza nel nuovo sviluppo urbano e per diversi tratti vengono coperti ed il loro alveo si fa elemento di risulta, privo di interesse.

“La densità del costruito, nella complessa orografia della conca lecchese, è quasi un “unicum“ nella fascia prealpina. In questo senso le fotografie vogliono esplorare le tensioni generate dalla lettura delle stratificazioni storiche dell’architettura in rapporto allo spazio urbano e all’elemento naturale inteso in primo luogo come risorsa di prossimità e, in secondo profilo, come perimetro fisico ed elemento d’ordine compositivo della scena urbana. – continuano Giacomo Albo e Marco Introini - Di roccia e d’acciaio hanno vissuto per oltre un secolo gli abitanti di questi rioni lecchesi, inaugurando sfide sulle vie alpinistiche più ardite delle falesie alternando la vita in fabbrica all’arrampicata. A valle il lavoro e poi lo sguardo verso la cima. Le stesse cime, che tratteggiano ancora oggi l’ombra su questo borgo, definiscono il limite dello sguardo, la chiusura dell’inquadratura in qualsiasi direzione si voglia puntare l’obiettivo. È un elemento compositivo della fotografia a prescindere”.

La mostra presenta 34 immagini di Giacomo Albo e Marco Introini riprodotte a grandi dimensioni, in bianco e nero. Sono invece 75 quelle raccolte nel catalogo (Euro 25,00 – prezzo scontato per acquisto in mostra Euro 20,00).

La mostra e il catalogo sono realizzati con il contributo di Fondazione Comunitaria del Lecchese, Confindustria Lecco-Sondrio, Acel Energie e Scatolificio Lecchese SpA e il patrocinio dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Lecco e del FAI Lecco. Sponsor tecnico è Milani SpA.

La mostra sarà aperta nelle giornate di giovedì, sabato e domenica dalle 10 alle 18; venerdì dalle 14 alle 18

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Lunedì, 20 Dicembre 2021 05:51

Appello dei Sindaci per la scuola in presenza

Sottoscritto anche dal Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni

 

All’attenzione di
Mario Draghi, Presidente del Consiglio dei Ministri
Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione

I Sindaci sottoscrittori di questo appello, su iniziativa di ALI (Autonomie Locali Italiane) sostengono con convinzione le misure adottate dal Governo per contenere la curva dei contagi da Covid a partire dal Green Pass e Super Green Pass, la grande campagna di vaccinazione portata avanti sui nostri territori grazie all’ottimo lavoro delle Regioni, lo sforzo di questi mesi per proseguirla incentivando le terze dosi.
A questo si è aggiunto, dopo il via libera dell’Ema al vaccino pediatrico per la fascia di età 5-11 anni e all’arrivo anche nel nostro Paese della variante Omicron, un ulteriore sforzo per riuscire ad aumentare la copertura vaccinale della popolazione e dare una copertura di protezione anche ai bambini, non solo per cercare di contenere ulteriormente la diffusione del virus ma soprattutto evitare casi gravi tra i più piccoli come già è successo in Italia.

Considerando l’andamento dell’epidemia, e che i bambini sono stati i più colpiti dal punto di vista psicologico e sociale, per le pesanti ripercussioni sulla loro socialità e sviluppo, nei mesi di lockdown e di chiusure delle scuole, e che il diritto alla scuola, all’istruzione è un bene primario per il nostro Paese, siamo convinti che occorra a questo punto un ulteriore misura restrittiva per preservare un istituto fondamentale per bambini, ragazzi, famiglie e lavoratori.

Chiediamo al Governo di introdurre subito il Green Pass anche nelle scuole per salvare la scuola in presenza. C’è il rischio concreto, visto l’aumento dei contagi, che da gennaio tutte le scuole italiane vadano in DAD. Non possiamo permetterlo.
È nostro dovere tutelare sia il diritto al lavoro che il diritto all’istruzione. Con il Green Pass nelle scuole, prevedendo come per le altre categorie vaccino o tampone, preserveremmo la scuola in presenza e con essa un diritto costituzionale, quello dello studio e dell’istruzione.

Se non agiamo subito con un Green Pass nelle scuole rischiamo di ritrovarci con le scuole chiuse a breve, con la didattica a distanza indistintamente per tutti i ragazzi, vaccinati e non vaccinati, e con le gravi conseguenze – sanitarie, sociali, lavorative, economiche e psicologiche – che abbiamo già conosciuto in passato.
I sindaci credono fortemente che questa sia l’unica strada da percorrere per il futuro della scuola e dei nostri ragazzi.

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Domenica, 19 Dicembre 2021 20:00

IL "LEONE" SI E' MORSO LA CODA

Come è noto Antonio Rusconi, "il leone di Valmadrera" come lo ha definito ironicamente Riccardo, è stato l'ultimo segretario lecchese della Democrazia Cristiana. E "democristiana" (oppure "machiavellica", come ormai ama rappresentarsi Matteo Renzi, il suo riferimento politico) può denotarsi l'ultima operazione che ha eseguito, cercando di inserirsi a cuneo in Provincia tra la lista del Centosinistra e quella del Centrodestra ?
In apparenza può sembrare così, ma a mio parere, visti anche i modesti risultati (un solo consigliere eletto, lui stesso !) la definirei una manovra politica di ben scarso successo.

Ricordando tra l'altro che la politica della DC non era quella di dividere, ma casomai di mediare (a volte anche troppo!) mi sembra una manovra che ha portato a risultati più negativi che positivi anche per chi l'ha compiuta. Voleva un posto in Provincia ? Poteva chiederlo a Passoni: con tutti i consiglieri (cioè voti) che Rusconi ha a Valmadrera e amici anche in altri paesi della Brianza, ad esempio a Civate, non sarebbe stato un problema, senza dover creare tutto questo ambaradan , e sia il Centrosinistra che Antonio avrebbero probabilmente vinto la partita senza troppo faticare.

Che cosa ha ottenuto invece ? Il Centrosinistra, che ha perso per poco le elezioni, sicuramente adesso gli chiuderà irosamente le porte in faccia, a lui e purtroppo anche a Corrado Valsecchi, di Appello per Lecco, accusato quest'ultimo da evidenze numeriche di avere votato come Presidente la Hofmann, candidata dal Centrodestra.

Porte chiuse e una frattura dolorosa che sarà molto difficile da risanare in futuro. Rusconi vuole continuare a fare il leader di un Partitino del 2%, che probabilmente per non scomparire finirà per allearsi col centrodestra (anche nelle prossime elezioni presidenziali, già si prospetta un chiaro appoggio alla candidatura di Berlusconi) ?

Tanti auguri, ma non mi pare un grande successo. Anche perchè nel centrodestra hanno già i loro problemi, le loro correnti, le loro magagne, e non credo che i suoi ex avversari di Valmadrera in primis (cioè la Lega e Forza Italia) abbiano molto interesse a farsi carico anche del nuovo (presumibile) arrivato.

Insomma, una tattica tutt'altro che "democristiana" (Antonio dovrebbe forse ripassare la storia politica recente).
Una strategia che finora ha portato  alla sconfitta del centrosinistra, in Provincia, ma che anche per questo gli precluderà, se un domani dovesse ripensarci, un ritorno al PD dove fino a prima della scissione aveva il ruolo del "dominus".

Del resto , anche le scissioni non sono mai state nell'"animus" della gloriosa DC di Zamberletti, Moro, De Mita, Rumor o Zaccagnini, per citarne qualcuno: anzi, tutti con idee diverse (che differenze abissali tra un Donat Cattin, tanto  per fare un esempio, e un Amintore Fanfani) ma tutti uniti indissolubilmente nello stesso Partito (questa era la linea !).

Anto', chi te l'ha fatto fare "a ffa' sta fesseria" (come diceva il Principe De Curtis ) ?

Il Centrodestra comunque ringrazia !

 

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Domenica, 19 Dicembre 2021 17:21

LA TIGRE DI MONTICELLO, IL LEONE DI VALMADRERA E GLI ZERO SULLA VALSASSINA

Primo pensiero: la legge Del Rio è come la Corazzata Potemkin, una boiata pazzesca, e ci auguriamo che presto venga messa mano ad una riforma che ne decreti la stupidità assoluta.

Secondo pensiero: l'alta affluenza alle elezioni provinciali testimonia che questo ente destinato all'estizione ora che ha ricominciato a raccogliere danari e poteri interessa, eccome se interessa, e non solo al WWF.

Terzo pensiero: dopo la Pearl Harbor di Lecco, per il centrodestra ci voleva una Iwo Jima, soprattutto vista la transumanza da Forza Italia alla Lega di buona parte dei suoi rappresentanti. C'è stata, anche se non sono mancate le perdite.

Quarto pensiero: il centrosinistra, sinora imbattibile nella sua coesione modello Bostik Saratoga, si è Tafazzizzato, lasciando campo libero alle truppe comandate dalla Tigre di Monticello.

Tutto finito?

No, perchè alla fine sei sono i Tigrotti e cinque i fedelissimi Passonisti privati della loro guida. Totale undici.

E il dodicesimo apostolo?

Ma è lui, il Leone di Valmadrera, il politico che più politico non si può, Sindaco, Onorevole e Senatore, Democristiano del partito democratico (le maiuscole e le minuscole contano ancora, fateci caso), promotore dei "Civici per la Provincia", geniale idea da Rajah Bianco per mettere sotto scacco l'intero arcipelago.

Ci riuscirà? Boh! Sarà la Tigre di Monticello (immaginiamo debitamente accudita dai suoi) a doversi giostrare nel risicato gioco dei numeri.

E noi della Valle?

Beh, come al solito siamo buoni per votare ma non per essere votati. E' il destino dei pesci piccoli che girano intorno agli squali e ai barracuda sperando nella loro benevolenza.

Girano un po' le balle ma è così: risultato Zero (proprio come i caccia su Pearl Harbor) e dobbiamo fidarci di lecchesi e brianzoli. Già, dobbiamo fidarci? Vedete poi voi.

E' vero, c'è un consigliere di Colico, periferia di lusso dell'Impero, ma qui abbiamo studiato tutti che dal lago arrivarono i Lanzichenecchi, non l'Esercito della Salvezza. Lui Lanzichenecco non lo è, ovviamente, ma comunque è sempre troppo poco, e uno zero è sempre uno zero. 

State tranquilli, però: da domani tutto tornerà come prima.

Almeno fino alle prossime elezioni.

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Domenica, 19 Dicembre 2021 14:46

RISULTATI DEFINITIVI ALLE PROVINCIALI

ELEZIONI PROVINCIALI: IL PRESIDENTE E I CONSIGLIERI ELETTI

L’Ufficio elettorale della Provincia di Lecco ha provveduto a proclamare l’elezione del Presidente Alessandra Hofmann e dei 12 Consiglieri provinciali:

· per la Lista 1 Civici per la Provincia (1 seggio) Antonio Rusconi

· per la Lista 2 La Provincia territorio bene comune (5 seggi) Chiara Narciso, Paolo Lanfranchi, Paola Frigerio Felice Rocca, Paolo Negri

· per la Lista 3 Casa dei Comuni Hofmann Presidente (6 seggi) Fabio Pio Mastroberardino, Mattia Micheli, Carlo Malugani, Stefano Simonetti, Fiorenza Albani, Davide Ielardi

 

Dalle 8.00 di questa mattina nel seggio elettorale si sono svolte le operazioni di scrutinio; dalle 12.00 l’Ufficio elettorale ha effettuato la ponderazione dei voti, seguita dalla stesura dei verbali e dalla proclamazione degli eletti.

Per il Presidente hanno votato 853 elettori, pari all’82,90% degli aventi diritto al voto (1.029), con 825 voti validi (86.864 voti ponderati), 22 schede bianche, 6 schede nulle.

Per il Consiglio provinciale hanno votato 853 elettori, pari all’82,90% degli aventi diritto al voto (1.029), con 835 voti validi (87.981 voti ponderati), 7 schede bianche, 11 schede nulle.

I Consiglieri di Centrosinistra eletti per la Lista 2 sono i seguenti:

  • Narciso Chiara 5.624
  • Lanfranchi Paolo 5.567
  • Frigerio Paola 4.569
  • Rocca Felice 3.418
  • Negri Paolo 3.254

I candidati non eletti sono:

  • Pigazzini Luca 2.665
  • Rossi Marco 2.375
  • Riva Patrizia 1.949
  • Mucci Milena 1.543
  • Bonfanti Chiara 1.352
  • Cipriano Sara 1.023
  • Spotti Elio 528

 

(nella foto: Alessandra Hofmann con il figlio e Mauro Piazza)

Tutte le informazioni sono disponibili nella sezione del sito internet dedicata alle Elezioni provinciali 2021.

 

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Domenica, 19 Dicembre 2021 12:51

NON CE LA FA ELIO SPOTTI: TUTTI GLI ELETTI IN PROVINCIA

Arrivano a poco a poco i primi risultati delle elezioni provinciali per quanto riguarda i Consiglieri.
Per uno strano regolamento di queste elezioni, non viene eletto nemmeno come consigliere Marco Passoni, Sindaco di Olginate e Candidato Presidente.
I Consiglieri eletti del centrodestra saranno 6 , quindi Hofmann avrà la maggioranza, seppur risicata (del resto la sua vittoria è molto risicata, il 51,3% contro il 49,7% del centrosinistra).

Dei 12 consiglieri previsti in Consiglio provinciale il Centrosinistra ne elegge 5: cioè Chiara Narciso, Sindaco di Oggiono, Paolo Lanfranchi Sindaco di Dolzago, Paola Frigerio, Felice Rocca, Paolo Negri (non entra quindi l'unico valsassinese che era in lista, il consigliere di Introbio Elio Spotti)

I Civici eleggono un solo consigliere, cioè il Sindaco di Valmadrera Antonio Rusconi, promotore della lista Civica accusata dal Centrosinistra di essere la vera causa della sconfitta (a Valmadrera ad esempio sono andati a votare quasi tutti i consiglieri per il loro Sindaco, pochissimi voti al Centrosinistra).

Per i nomi dei sei consiglieri di Centro destra (nessuno valsassinese) , questi gli eletti: Fabio Mastroberardino, Mattia Micheli, Carlo Malugani, Stefano Simonetti, Fiorenza Albani e Davide Ielardi.

Si completa così la lista del consiglio provinciale che rimarrà in carica per i prossimi tre anni.

In totale il Centrosinistra ha avuto l'equivalente di 34.587 voti, la Lista Civica l'equivalente di 12.196  , e il Centrodestra allunga le distanze con l'equivalente di 40.363 voti.

 

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Domenica, 19 Dicembre 2021 10:26

ELEZIONI PROVINCIALI: VINCE ALESSANDRA HOFMANN

A vincere le elezioni provinciali è Alessandra Hofmann, sindaco di Monticello Brianza e prima presidente donna della Provincia
La candidata di Centrodestra ha battuto Marco Passoni, primo cittadino di Olginate, con 43.829 voti (voti ponderati relativi alle fasce di rappresentanza dei consiglieri) contro 42.210

Il risultato delle votazioni è arrivato questa mattina, pochi minuti dopo le 9. Hofmann ha ottenuto 43.829 voti, mentre Marco passoni, candidato del Centrosinista e sindaco di Olginate, si è fermato a 42.210 voti.

Le elezioni di secondo livello, ovvero quelle a cui possono parteciparvi solo i rappresentanti delle amministrazioni comunali (sindaci e consiglieri comunali), ieri hanno registrato un’affluenza del 82,90%.

Per la guida di Villa Locatelli Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno sostenuto la vincitrice Hofmann con la lista “Casa dei Comuni – Hofmann Presidente.

Nella foto Alessandra Hofmann a sinistra, con Mauro Piazza e Fabio Mastroberardino.
In basso, un momento dell scrutinio di stamattina tenutosi a Villa Locatelli.

 

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Domenica, 19 Dicembre 2021 07:06

ASST Lecco contro il gioco d’azzardo patologico (GAP)

Il gioco d’azzardo patologico (GAP) è attualmente riconosciuto come una dipendenza che – al pari delle altre – ha implicazioni dirette e indirette non solo sulla situazione economica, ma anche su una molteplicità di aspetti della vita di chi ne è portatore e delle persone che gli sono vicine.
Per richiamare l’attenzione su questo problema l’ASST di Lecco, nell’ambito della seconda annualità del “Piano Locale GAP”, sta promuovendo una serie di eventi di formazione e sensibilizzazione (“Mind the GAP 2.0” e “Mind the GAP progress”) su tutto il territorio provinciale, in collaborazione con ATS Brianza e vari Comuni ed Enti della rete dei servizi.

In questo contesto si colloca anche un’iniziativa che si svolgerà all’interno dei presidi ospedalieri: a partire dal 20 dicembre infatti, nella maggior parte dei reparti di degenza e nelle mense dei dipendenti degli ospedali di Lecco, Merate e Bellano, verranno distribuite sui vassoi dei pasti le tovagliette “L’azzardo azzanna” con il logo e i contatti dell’équipe di trattamento del gioco d’azzardo patologico dell’ASST.

La proposta, già sperimentata nel 2018, è finalizzata a riportare l’attenzione sul GAP da parte di due target diversi di popolazione: i dipendenti di un’azienda che si occupa di salute e le persone degenti che si trovano in una situazione favorente una maggior sensibilità alle tematiche relative alla salute stessa.

Paolo Favini, Direttore Generale ASST Lecco
“È importante che il gioco d’azzardo patologico, come le altre dipendenze, venga considerato nell’opinione comune non un vizio o un generico comportamento dannoso risultato di scelte sbagliate, ma una patologia che, come tale, va trattata con percorsi terapeutici specifici e specialistici. L’ASST di Lecco è impegnata in tal senso, con attività di cura e sostegno dei giocatori e delle loro famiglie, nei Servizi della Rete Dipendenze di Lecco e Merate e nel “Punto d’ascolto” di Bellano. Le persone interessate vi si possono rivolgere direttamente, per avere informazioni e affrontare un eventuale percorso terapeutico”.

Antonio Lora, Direttore Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze
“Da anni abbiamo attivato una significativa azione preventiva del gioco d’azzardo patologico attraverso collaborazioni con le reti territoriali. Anche Regione Lombardia è parte attiva nel contrasto a questo fenomeno che sembra aver conosciuto solo una momentanea riduzione a seguito delle restrizioni imposte dalla pandemia, riguardanti in particolare l’accesso e/o la permanenza nei principali luoghi di gioco (casinò, sale giochi, bar); di fatto, proprio la situazione degli ultimi due anni ha aumentato alcuni dei fattori di rischio che possono determinare o peggiorare un problema di gioco, quale l’impoverimento economico, l’isolamento relazionale, il peggioramento dello stato emotivo”.

Costanza Agostoni, specialista Servizio NOA (Nucleo Operativo Alcologia)
“Purtroppo durante la pandemia gli accessi ai nostri servizi sono molto diminuiti ma crediamo, al contrario, che l’attività del gioco d’azzardo non si sia mai interrotta. Da qui la necessità di iniziative di sensibilizzazione, promozione, diffusione delle informazioni e sostegno alle persone con problemi di gioco d’azzardo patologico e alle loro famiglie”.

Per contatti:
• Lecco: c/o NOA Lecco Via Tubi 43 – Tel. 0341 253884; cell. 333 6163295
• Bellano: c/o Punto d’Ascolto Ospedale “Umberto I” Bellano – Tel. 0341 811036; cell. 366 9273480
• Merate: c/o SerT /NOA Merate – Via S. Maria di Loreto 80; Tel. 039 9908991

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Domenica, 19 Dicembre 2021 06:55

QUASI RADDOPPIATA L'AFFUENZA ALLE ELEZIONI PROVINCIALI

ELEZIONI PROVINCIALI: 853 VOTANTI, 82,90% DEGLI AVENTI DIRITTO

QUASI RADDOPPIATA RISPETTO A 5 ANNI FA L'AFFUENZA DEI CONSIGLIERI E SINDACI ALLE ELEZIONI PROVINCIALI

L’Ufficio elettorale della Provincia di Lecco comunica che alle 20.00 (orario di chiusura del seggio) per l’elezione del Presidente e del Consiglio provinciale hanno votato 853 elettori, pari al 82,90% degli aventi diritto al voto (1.029).

 

Nel dettaglio:

· Fascia A Comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti - scheda azzurra: 405 su 535 aventi diritto al voto

· Fascia B Comuni con popolazione superiore a 3.000 e fino a 5.000 abitanti - scheda arancione: 218 su 246 aventi diritto al voto

· Fascia C Comuni con popolazione superiore a 5.000 e fino a 10.000 abitanti - scheda grigia: 115 su 130 aventi diritto al voto

· Fascia D Comuni con popolazione superiore a 10.000 e fino a 30.000 abitanti - scheda rossa: 82 su 85 aventi diritto al voto

· Fascia E Comuni con popolazione superiore a 30.000 e fino a 100.000 abitanti - scheda verde: 33 su 33 aventi diritto al voto

 

Nelle ultime elezioni per il Presidente nel 2018 l‘affluenza era stata pari al 49,36%.

Nelle ultime elezioni per il Consiglio provinciale nel 2019 l‘affluenza era stata pari al 68,09%.

Le operazioni di voto si sono concluse oggi alle 20.00 nel seggio unico allestito nella sala Gianfranco Miglio al piano terra di Villa Locatelli, sede della Provincia di Lecco, in piazza Stazione 4.

 

Le operazioni di scrutinio inizieranno domani, domenica 19 dicembre alle 8.00, nella medesima sala; al termine delle operazioni di scrutinio l’Ufficio elettorale procederà alla proclamazione degli eletti (Presidente e 12 Consiglieri).

Tutte le informazioni sono disponibili nella sezione del sito internet dedicata alle Elezioni provinciali 2021.
Ricordiamo che i due candidati Presidenti sono Marco Passoni per il Centrosinistra e Alessandra Hofmann per il Centrodestra. Questa sotto invece la composizione delle tre liste che si sono presentate



 

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Sabato, 18 Dicembre 2021 14:13

UDINE 1976, VALSASSINA 2021. L'ALTRO VOLTO DEL TERREMOTO

“Che cos’è?”
“Non lo so, sembra un… un treno. Forse un terremoto.”
“Ma no, i terremoti fanno oscillare i mobili che si mettono a cigolare mentre i bicchieri tintinnano urtandosi.”
Invece è proprio il terremoto. Infatti la casa incomincia a tremare sussultando. È stato come se in cortile fosse passato un treno merci a tutta velocità. Sembrava che una gigantesca mano scuotesse l’edificio dalle fondamenta. E poi il rumore, assordante e pauroso. Alle 11,35 di sabato 18 dicembre 2021, uno dei tentacoli del sisma con epicentro Bonate Sotto, nel Bergamasco, si è spinto fin qui, in Valsassina. Un movimento decisamente sussultorio, improvviso, accompagnato da una specie di boato singhiozzante, come di rullo compressore sul cemento. L’intero corpo della casa, un edificio di tre piani, è scosso brutalmente dall’ondata sismica. Questione di pochi secondi poi tutto si acquieta. Sono disorientato. Non ho mai provato nulla di simile.

Neppure nel 1976 quando, inviato sul fronte del gigantesco sisma del 6 maggio, mi trovavo in Friuli. Un passato davvero remoto, ma ancora ben vivo, un ricordo incancellabile. A Udine le scosse soprattutto notturne che si susseguivano incessanti a intervalli di 40/50 minuti dopo la prima, catastrofica spallata sismica, erano diverse. Più potenti, più lunghe, come onde in un mare mosso ma non tempestoso; soprattutto meno rumorose. Là, quella volta, il terremoto non urlava. Emetteva un soffio potente ma quasi silenzioso, come un colpo di vento. Era il cigolìo degli armadi a svegliarmi nel cuore della notte in albergo. Mi alzavo intontito dal sonno e cercavo di lasciare la stanza senza riuscirci: le oscillazioni dell’edificio erano così violente che mantenere la posizione eretta era impresa vana. Così strisciavo, in mutande, verso la porta. Verso un’impossibile fuga, inseguendo un’incerta salvezza.

Sabato 21 dicembre 2021 è stato diverso. Il terremoto ha mostrato un altro volto. Un volto che non conoscevo. Là avevo vissuto un brutto sogno durato due settimane. Un sogno con un pericolo ben definito e identificabile: il terremoto. Alla fine non è che ti ci abitui ma impari, scossa dopo scossa, ad accettare il pericolo e a tentare di sfuggirgli raggiungendo uno spazio aperto. Qui, invece, sono stato improvvisamente travolto da un incubo di pochi secondi disegnato dai contorni oscuri dell’angoscia, privo di forma, insondabile. E per qualche istante mi sono sentito perduto, senza possibilità di reazione. È proprio questa la differenza fra brutto sogno e incubo. Al primo puoi tentare di sfuggire. Ti trovi davanti a un pericolo concreto, materiale che appartiene comunque a questo mondo. L’incubo, invece, ti avvolge con spire incomprensibili perché prive di un volto riconoscibile, dal profilo materialmente identificabile.

Il sogno proviene dall’esterno. L’incubo emerge da dentro, siamo noi a evocarne il volto perturbante che stabilisce la differenza fra paura e angoscia. E questa mattina, sabato 21 dicembre 2021, alle 11,45, per una interminabile manciata di secondi l’oscuro moloch che scuoteva la casa ha assunto le sembianze ominose di Pan il dio del terrore senza volto, la divinità dal cuore di tenebra. Panico, appunto. Il sisma del 1976 era durato più di 20 secondi causando mille morti. Ieri il terremoto si è risolto in pochi istanti con un grande spavento. E conseguenze molto meno gravi. Ma non sarà facile né rapido respingere l’incubo nel nulla dell’abisso dal quale sempre proviene.

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