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MONTAGNE DI CULTURA: nel secondo appuntamento dell’iniziativa culturale promossa dal Comune di Ballabio arriva lo scrittore Andrea Vitali.
Un piacevole pomeriggio di storie e aneddoti con ampia partecipazione di pubblico nonostante il periodo estivo e le lungaggini derivanti dal green pass.
Un ringraziamento alla nostra bibliotecaria per la perfetta organizzazione.
A Ballabio vince la cultura! 📚

Nella foto il Sindaco Bussola di Ballabio, con la Bibliotecaria e oltre Andrea Vitali gestore della Libreria Parole nel Tempo Franco Minonzio

Verso le 7 di stamattina, Venerdi 20 Agosto, una Nissan  bianca, di proprieta` di due giovani esercenti un negozio a Lecco, parcheggiata in Via alle Prade a Introbio ha improvvisamente preso fuoco, non si sa ancora per quali motivi (qualcuno ipotizza una autocombustione della batteria, come gia` accaduto recentemente per un furgone).

Sul posto sono prontamente intervenute due camionette dei Vigili del Fuoco, che con i getti d`acqua dopo una quindicina di minuti sono riusciti a domare l`incendio , che fortunosamente non si e` propagato alle auto vicine.

Queste immagini, madri che lanciano i figli oltre il filo spinato ai soldati americani, sono immagini di disperazione.
Dopodiche chi tenta di fare polemiche sull` accogliere o non accogliere i rifugiati dall`Afghanistan e` veramente miserabile come gli stessi Talebani !

Aiuta il tuo paese! Cercasi volontari per accompagnamento scuolabus per la Scuola dell'Infanzia.
In previsione dell’inizio dell’attività scolastica stiamo urgentemente cercando volontari per accompagnamento scuolabus.
L'impegno richiesto è di 1 ora al giorno:
• Mattino - dalle ore 8:00 alle 8:30
• Pomeriggio - dalle ore 16:00 alle 16:30.

La formazione di un gruppo di 10 persone potrà consentire di richiedere la disponibilità ai singoli volontari per 2 volte al mese secondo un calendario da organizzare sulla base delle disponibilità di ognuno.
Chiediamo aiuto da parte della comunità e passaparola a chi potrebbe essere disponibile parzialmente o totalmente.
Chi fosse disponibile può contattare gli uffici comunali al numero 0341 980253.

Cogliamo l'occasione per ringraziare il gruppo di volontari civici che per ben 10 anni hanno garantito il servizio grazie alla loro collaborazione

Visite nelle Rsa, il ministero della Salute chiarisce: 7 giorni su 7 per 45 minuti al massimo

La circolare ricorda che le indicazioni dell’ordinanza dell’8 maggio sono state confermate nel decreto poi convertito in legge il 28 maggio

Le visite nelle Rsa sono possibili, devono essere possibili in presenza sette giorni su sette per un massimo di 45 minuti. La precisazione viene da una circolare ministeriale di pochi giorni fa inviata al coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, Raffaele Donini. La circolare include un invito agli assessorati regionali a effettuare controlli a campione sull'applicazione delle misure, e a garantire la massima diffusione delle indicazioni operative a tutte le strutture del Servizio sanitario nazionale.

La nota ministeriale è diffusa in questi giorni da agenzie e quotidiani, dopo la preoccupazione, espressa dai sindacati e dalle famiglie degli ospiti delle Rsa, per l’ordinanza dell’8 maggio, con efficacia fino al giorno 30 luglio, e con indicazioni sulla riapertura delle case di riposo alle visite in presenza.

Il ministero della Salute ha ricordato che il contenuto dell’ordinanza è confluito poi nel decreto legge 44 del primo aprile 2021, convertito dalla legge di conversione 76 del 28 maggio.
Visite nelle Rsa: il ministero chiede alle Regioni di vigilare

Il ministero della Salute chiarisce, dunque, che in presenza di Green pass i parenti di un anziano ospite in una Rsa possono andare a trovarlo di persona e che l’ospite stesso, se in condizioni di salute idonei, può uscire dalla Rsa per le uscite programmate e i “rientri in famiglia”. La circolare menziona anche le residenze per persone con disabilità, considerando, quindi, sia le Rsa che le Rsd e parla di una “applicazione uniforme sul territorio nazionale”.
Riguardo agli ospiti che escono temporaneamente dalle Rsa, la nota precisa che il Green pass è da considerarsi sufficiente e che non è necessario, quindi, dopo l’uscita, un periodo di isolamento.

Ricorda anche:

“Quanto infine alla possibilità di prevedere quale requisito di accesso (…) l’esecuzione di tamponi antigenici rapidi anche da parte delle persone in possesso della certificazione Covid ad altro titolo, si raccomanda di valutare tale misura precauzionale con la massima cautela onde evitare che possa rappresentare una limitazione non giustificata al diritto di visita”.

VALSASSINA (LC) - Interventi di Mercoledi 18 Agosto per la XIX Delegazione Lariana del Soccorso alpino, Stazione di Valsassina - Valvarrone: alle ore 11:30 sopra il rifugio Griera, sul Monte Legnone, nel territorio del comune di Pagnona, i tecnici hanno soccorso un uomo di 67 che si era infortunato durante una escursione. È intervenuto anche l’elicottero di Como di Areu.

Nel pomeriggio, alle ore 17:50, all’Alpe Ortighera, comune di Crandola Valsassina, è stata recuperata una donna che si era fatta male a una gamba mentre era in cerca di funghi. Sono intervenuti tre tecnici della Valsassina e l’elisoccorso di Areu, decollato da Milano.

Notizie abbastanza positive sul fronte pandemico. Ieri nel Lecchese si sono verificati solo 10 nuovi contagi, contro i 374 rilevati in tutta la regione; vale a dire che la percentuale dei soggetti risultati positivi in Lombardia è pari al 1,1% dei tamponi effettuati. Nel Lecchese, martedì 17 giugno, sono stati rilevati 2 decessi, mentre i ricoveri in terapia intensiva sono passati da 40 a 39 mentre 10 persone sono risultate positive al test: cifra piuttosto modesta ma che non va sottovalutata. Abbassare la guardia può essere molto pericoloso. In Valsassina ha conosciuto inoltre un buon successo l’iniziativa dell’Areu grazie alla quale, come abbiamo già riferito, 120 persone si sono sottoposte alla vaccinazione anticovid 19.

A proposito di covid 19 e coronavirus ci sembra opportuno introdurre una distinzione apparentemente di poco conto ma in realtà significativa. Coronavirus e covid NON SONO la stessa cosa. Comunemente, anche nei titoli e negli articoli di giornale, per fretta o esigenza di sintesi, si fa spesso confusione fra i due termini che in realtà indicano situazioni molto diverse fra loro. Come è ben chiarito sul sito del Governo dove si spiega che “La sindrome respiratoria acuta grave Coronavirus-2 (SARS-CoV-2) è il nome dato al nuovo coronavirus del 2019. COVID-19 è il nome dato alla malattia associata al virus”. La differenza non è banale perché distingue i soggetti asintomatici ma contagiati dal virus, da quelli che manifestano sintomi patologici più o meno gravi e che hanno quindi contratto la malattia. Dunque risultare positivi al tampone o ad altre metodologie di ricerca virale non significa necessariamente essere malati. Proprio come accade per il virus dell’HIV la cui presenza (sieropositività) è altra cosa rispetto all’Aids conclamato. Dunque la presenza del coronavirus nel nostro organismo non coincide sempre con la patologia provocata dal virione.

La vaccinazione ha in effetti un duplice scopo: ridurre in qualche misura la capacità del microorganismo di “far ammalare” (attenuando inoltre la gravità dell’eventuale patologia) e di diminuirne la contagiosità. Insomma, Pfizer, Johnson & Johnson o Astrazeneca che sia, con l’inoculazione corriamo molti meno rischi di ammalarci e di finire in terapia intensiva. Occorre segnalare però che, per quanto attiene alla cosiddetta variante Delta, pare accertato che i vaccini, pur conservando grande efficacia nella riduzione dei ricoveri e della gravità dei sintomi, sono meno attivi sotto il profilo dell’infettività. Sembra accertato infatti che la Delta risulti molto più contagiosa e che comunque anche i vaccinati possano costituire un veicolo di trasmissione (anche se in qualche misura depotenziato) del virus. Il vaccino quindi protegge molto bene il vaccinato ma non del tutto chi non lo è.

Anche per queste ragioni, vaccinati o no, è opportuno non abbassare mai la guardia e osservare le consuete misure di prevenzione del contagio: mascherine, niente assembramenti, lavaggio frequente delle mani e sanificazione delle superfici con le quali veniamo a contatto. Il tanto contestato green pass, pur non esente da problemi di gestione complessiva, serve proprio a questo: evitare il contatto fra vaccinati e non vaccinati in ambienti chiusi o affollati, a tutto vantaggio di chi il vaccino non ha voluto o potuto riceverlo.

Afghanistan - Anpas è pronta a fare la propria parte, nell’emergenza come in tempo di pace.
Un’emergenza umanitaria mai chiusa, si riaffaccia oggi ai nostri occhi con una rapidità inaspettata e celata.
Dobbiamo mettere in campo ogni risorsa che permetta di far germogliare ovunque i valori di solidarietà, accoglienza, rispetto e valorizzazione delle diversità.

Acquisire una consapevolezza condivisa che non possiamo considerarci entità isolate.
Comunità collegate sono strumenti di prevenzione e affermazione della volontà di bandire queste sofferenze e il ripetersi di queste crisi.
Le istituzioni nazionali ed internazionali devono promuovere, con determinazione assoluta, progettualità che vadano a colmare queste lacune attraverso la sedimentazione culturale di questi valori e del superamento dello stato di bisogno delle persone.
- La presidenza Anpas.