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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Martedì, 02 Marzo 2021 07:34

Controlli Polizia presso area mercato La Piccola di Lecco

Nella settimana scorsa, in Lecco città, presso l’area mercato “La Piccola”, a seguito delle determinazioni assunte in sede di apposito Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presso la Prefettura – U.T.G. di Lecco e di relativo “Tavolo Tecnico” tenutosi presso la locale Questura, ha avuto luogo un servizio straordinario di controllo interforze finalizzato a contrastare una situazione di degrado e di pericolo per la sicurezza urbana venutasi a creare all’interno di una recinzione di uno stabile di proprietà comunale ivi presente, dato dalla costante presenza di soggetti che lì bivaccano abitualmente.

L’area in questione risulta difatti frequentata da persone senza fissa dimora, verosimilmente anche dedite alla commissione di illeciti, che creano allarme sociale anche per la vicinanza al centro storico e perché lo stabile è adiacente ad un parcheggio utilizzato quotidianamente da numerose persone.

Il servizio, coordinato dalla Polizia di Stato, ha avuto luogo con l’impiego di personale della Questura cittadina, coadiuvato da pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine di Milano, da personale dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Locale.

Dopo una cinturazione della suddetta area, il personale intervenuto procedeva alla identificazione dei soggetti trovati all’interno della stessa.

Durante i suddetti controlli, un cittadino nigeriano del 1990 veniva trovato in possesso di circa 70 grammi di hashish. La sostanza veniva sequestrata ed il soggetto, pregiudicato per reati specifici, denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. A carico di ignoti, invece, venivano inoltre sequestrati 34 grammi di marijuana e 9 grammi di hashish, poiché trovati su un muretto e non attribuibili con certezza ad alcuno dei presenti.

Complessivamente venivano controllate 20 persone, per la maggior parte di nazionalità straniera; per 6 di queste si rendeva necessario l’accompagnamento in Questura, ai fini della compiuta identificazione e per verificare la regolarità della loro posizione sul territorio.

Al termine degli accertamenti da parte dell’Ufficio Immigrazione, 2 dei soggetti condotti in Questura risultavano irregolari e nei loro confronti veniva adottato l’ordine di espulsione del Questore di Lecco.

Durante il servizio, grazie all’azione della Polizia Locale, veniva fatto intervenire personale della ditta incaricata della raccolta dei rifiuti, al fine di ripulire l’area colma di spazzatura e di bivacchi di fortuna. Nel lato dello stabile prospiciente il Polo universitario veniva inoltre trovato un cane di grossa taglia, abbandonato e lasciato all’interno della recinzione nei pressi di un bivacco. A tale proposito, sempre grazie alla Polizia Locale, veniva contattato personale del canile municipale per il recupero del cane.

Analoghi controlli saranno effettuati anche nelle prossime settimane.

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Martedì, 02 Marzo 2021 07:23

In bici tra Lago e Monti: finanziamenti per Valsassina e Lago

PERCORSO LEGNONCINO: OPERE DI COMPLETAMENTO ITINERARIO "IN BICI TRA LAGO E MONTI" NEI COMUNE DI VALVARRONE, SUEGLIO, DORIO E COLICO”.

Tra i diversi finanziamenti garantiti dalla Strategia dell’Area Interna “Alto Lago di Como e Valli del Lario” è ricompreso il progetto “In bici tra lago e Monti”, che prevede interventi di realizzazione, connessione, manutenzione e messa in sicurezza di itinerari per la fruizione turistica, anche ciclabile, del territorio.

Questo progetto, del quale sono iniziati i lavori relativi al primo lotto, contempla anche alcuni interventi sui percorsi posti alle pendici del monte Legnoncino, inseriti nel secondo lotto.

Per completare questa rete di itinerari di carattere turistico-sportivo, la Comunità Montana ha fatto proprio un progetto del comune di Valvarrone che prevede il completamento del collegamento tra la località valle di Vho e la località Vercino con l’adeguamento dello stretto e impervio tracciato esistente che si snoda nei Comuni di Colico, Valvarrone, Dorio e Sueglio.

Collegamento quest’ultimo, non previsto nel progetto “In bici tra lago e Monti”, e che consentirà di raggiungere agevolmente la località di Sommafiume, in Comune di Sueglio, e tutte le località poste in quota fino a raggiungere appunto la vetta del Legnoncino e, cosa fondamentale, permetterà un collegamento diretto non solo con Colico e quindi con il lago, ma anche con il rinomato sentiero Valtellina e tutti gli altri percorsi ciclabili ad esso collegati.

Il progetto, denominato “Percorso Legnoncino”, prevede un investimento di 250.000,00 euro e interessa 5 enti: il comune di Colico ed il comune di Valvarrone che contribuiranno con 50.000,00 euro ciascuno, l’Ente Capofila Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera con un contributo di 150.000,00 euro proveniente dai fondi concessi da Regione Lombardia con la L.R. 9/2020, oltre ai comuni di Sueglio e di Dorio sul cui territorio insistono i tracciati esistenti.

Il primo passo ufficiale sarà la sottoscrizione a breve di un Accordo di Programma tra gli Enti interessati a cui seguiranno le fasi di progettazione, di approvazione e di realizzazione.

L’intervento rientra nel più articolato piano di sviluppo territoriale che la Comunità Montana sta promuovendo, grazie anche al sostegno di Regione Lombardia, al fine di migliorare la fruibilità delle nostre montagne, permettere una facile connessione con il lago ed ampliare così l’offerta turistica per i frequentatori dei comuni rivieraschi.

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Lunedì, 01 Marzo 2021 08:17

PREMANA: RISCHIO RIMBORSO MILIONARIO PER LA (MANCATA) CENTRALE DELLA VAL FRAINA

Salvare un fiume può costare caro, anzi carissimo. Un fulmine a ciel sereno? Forse. Certo che il rigetto dell'autorizzazione a realizzare la mini centrale da parte della Provincia aveva fatto tirare un sospiro di sollievo a chi non la voleva e probabilmente anche all'Amministrazione Comunale.

Ma la società interessata non era rimasta nel frattempo con le mani in mano e non ci ha messo molto a chiedere i danni a Comune, Provincia e Regione.

La Sindaca Elide Codega ieri ha diffuso una lettera nella quale è ben spiegato tutto. Che i premanesi debbano ora sostenere ingenti spese legali è assodato: sarebbe illusorio pensare che una questione del genere possa essere risolta pacificamente. E sul come andrà a finire è tutto da vedere, ma il precedente di Castione Andevenno pesa come un macigno sulle speranze di venirne fuori in breve e senza lasciare feriti sul campo. E rischia di pesare come un  macigno sui futuri bilanci comunali nonchè, come scrive chiaramente Elide Codega, sulle finanze di amministratori e funzionari comunali.

Questa la fredda cronaca. Torneremo in argomento per esprimere le nostre opinioni. 

Qui di seguito la lettera della Sindaca.

PREMANA

 

 

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Lunedì, 01 Marzo 2021 07:18

Traffico sulla Superstrada

in Video

 sulla SuperstradaSerpentone di auto sulla Superstrada (Viale Zara) in arrivo verso Lecco domenica mattina alle ore 11,30.
La coda si e` snodata da Monza fino a Lecco e oltre

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Domenica, 28 Febbraio 2021 20:09

TRE INTERVENTI OGGI DEL SOCCORSO ALPINO

VALSASSINA (LC) – Sono tre gli interventi effettuati in poche ore nella giornata di oggi, domenica 28 febbraio 2021, dai tecnici della Stazione Valsassina e Valvarrone, XIX Delegazione. Il primo alle 12:20, quando la centrale dei Vigili del fuoco di Lecco ha richiesto l’ausilio della squadra di Barzio per l’individuazione e il recupero di una escursionista. La donna aveva perso il sentiero ed era in difficoltà nella zona tra il Rifugio Pialleral e la chiesa di San Calimero, nel comune di Pasturo. Quattro tecnici sono partiti e hanno raggiunto la zona; nel frattempo, l’escursionista ha richiamato, informando di essere stata raggiunta da un gruppo di escursionisti di passaggio, che l’hanno poi aiutata a ritornare verso la zona di Cornisella.

Il secondo intervento alle ore 12:30; la centrale SOREU dei Laghi ha attivato il Soccorso alpino per il recupero di un escursionista che si era procurato una sospetta lesione alla caviglia, mentre scendeva da Biandino verso Introbio. L’infortunato, un uomo di circa 40 anni residente a Milano, è stato raggiunto dalla squadra tecnica della Stazione Valsassina e Valvarrone e da un sanitario del Cnsas. L’uomo è stato immobilizzato e stabilizzato; dopo una prima valutazione sulle sue condizioni, è intervenuta l’eliambulanza di Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza), decollata dalla base di Villa Guardia di Como. L’intervento si è concluso alle ore 15:30, con il trasporto del ferito all’ospedale di Lecco.

Durante l’intervento precedente è arrivata una terza richiesta di soccorso, poco dopo le 13:00, per uno sci-alpinista di 55 anni che è caduto e si è fatto male a una gamba, mentre sciava con un amico. Si trovavano nei pressi dell’arrivo della seggiovia “Fortino”, ai Piani di Bobbio, nel comune di Barzio. In questo caso è intervenuto direttamente l’elicottero di Areu, decollato da Bergamo. A supporto, una squadra di tecnici si trovava in piazzola, pronta per essere imbarcata in caso di necessità.
In questi ultimi tre giorni, anche per la presenza di moltissime persone che vanno in montagna, sul territorio di competenza della Stazione della Valsassina sono stati effettuati sei interventi di soccorso, con il recupero di ben cinque escursionisti illesi, che avevano perso l’orientamento e poi si sono trovati costretti ad allertare i soccorsi.

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Domenica, 28 Febbraio 2021 17:03

Il Fuoco di Sant`Antonio curato con la Medicina Popolare

in Cultura

Una guaritrice del Fuoco di Sant'Antonio in Brianza, la quale sta utilizzando foglie di rosa.
👉Medicina popolare: saperi terapeutici, magia e religione al servizio della comunità

Noi, oggi, guardiamo alle pratiche della medicina popolare con lo sguardo della medicina ufficiale occidentale che le fa apparire vane o ridicole. Questi interventi, tuttavia, avevano un effetto positivo sul paziente: anche la dimensione comunitaria e la solidarietà umana, infatti, erano rimedi essenziali per affrontare la malattia che colpiva una persona vicina.

È importante notare come le ricerche condotte nella nostra zona sulle pratiche di medicina popolare tradizionale incontrano quasi sempre saperi riservati o segreti che, proprio per questa esclusività, fanno pensare alla ‘magia’. Ciò che si coglie osservando i guaritori o parlando con essi è, però, un riferimento costante a formule e a figure di tipo religioso: da un lato, il dono da cui deriverebbe ciò che le donne sanno fare con la diagnosi e/o con la cura, secondo i loro racconti, deriva da un esponente del clero; dall’altro, le preghiere più comuni della liturgia cattolica, recitate dal paziente, sembrano avere un ruolo fondamentale per rendere efficace ciò che la guaritrice ha fatto con i gesti e con le orazioni inaccessibili.
Si è ipotizzato che queste pratiche segrete, specialmente nei secoli scorsi sospettate di essere magiche o demoniache, abbiano avuto bisogno di tutelarsi da possibili sospetti di stregoneria. Da qui il legame evidenziato con la religione ufficiale, i suoi protagonisti – preti o santi – e i suoi riti.

Elisa Colombo, ricercatrice del Museo Etnografico dell'Alta Brianza

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Domenica, 28 Febbraio 2021 12:22

IL TURISMO IN VALSASSINA

Puntuali e circostanziati come sempre, gli interventi di Riccardo Benedetti ed Enrico Baroncelli sul turismo in valle hanno ben collocato il dito della critica sulla piaga del “non fatto” e del “troppo detto”. Consuetudine, questa, tipica di una onnidiffusa classe politica, non solo locale, impegnata a gestire la cosa pubblica con supponente arroganza e sostanziale assenza di idee.

Certo, ormai da decenni Milano è andata ben oltre l’ambito della città metropolitana per assumere estensione e contorni della Città Regionale di cui scrive Baroncelli. Altrettanto certamente le strutture di accoglienza valsassinesi non sono in grado di accogliere i flussi turistici neppure in circostanze normali. Men che meno oggi che l’ondata epidemica spinge verso l’aria pulita dei nostri monti migliaia di cittadini.

La foto di apertura scattata ieri mattina alle 9.40 ai piedi della Grigna settentrionale racconta di una situazione insostenibile: a quell’ora erano circa 200 i camminatori in marcia verso la vetta o una meta intermedia. Si tratta ovviamente di un anticipo credibile di quanto prevedibilmente accadrà anche oggi non solo sul versante est del Grignone ma lungo gli itinerari escursionistici dell’intera valle. E almeno metà degli escursionisti si saranno certamente fermati per rifocillarsi negli unici due rifugi presenti lungo il percorso.

Domenica scorsa in val Varrone abbiamo contato 84 persone procedere verso il rifugio Casera Vecchia. Chi ritiene che le cose siano andate diversamente in val Biandino o ai piani di Bobbio, alzi la mano. E oggi si replica. Con buona pace delle sacrosante misure anti covid adottate da governo e regioni. Le gride inascoltate di manzoniana memoria oggi si riassumono in un acronimo: D.P.C.M.

Ma chiedere a gran voce interventi e progetti in grado di sostenere lo sviluppo della vocazione turistica della valle ha un senso “forte” se ci si chiede anche di quale turismo stiamo parlando e se si ammette che ormai da decenni i soggiorni in valle sono confinati in una sorta di mordi e fuggi, dovuto, anche se non soprattutto, alla vicinanza delle grandi strutture urbane. Se si escludono le eccezioni legate al periodo agostano, natalizio e pasquale, il flusso turistico valsassinese si concentra soprattutto nei fine settimana. E in caso di assenza di neve, neppure quello.

Non possiamo guardare a Cortina o al Sestriere per disegnare un modello di accoglienza che non potrà mai rispondere alle possibilità reali della valle. Il più grande albergo ancora in funzione, l’hotel Ballestrin di Barzio, resta chiuso per gran parte dell’anno e dispone di appena 50 camere. Quanti sono i “condomini fantasma” costruiti negli Anni 60 che oggi versano in stato di animazione sospesa lungo tutto l’altopiano? Non c’è dubbio che sarebbe auspicabile una più capillare diffusione dei B&B per rispondere con modalità più flessibili alle necessità di un turismo non più “stanziale”. Il fatto è che il turismo, questo turismo, è sempre più condizionato dai mutamenti climatici, per definizione non orientabili, e da esigenze sempre più spesso contingenti legate a circostanze quasi mai prevedibili. Come la pandemia, appunto. La pur necessaria programmazione, come tutte le programmazioni, conosce limiti inevitabili.

È vero: la “eccessiva frammentazione amministrativa” ha le sue responsabilità come ne ha la “mancata programmazione generale degli interventi”. Ma occorre preliminarmente individuare il target verso il quale indirizzare la necessaria progettualità. Ben venga il “potenziamento delle biblioteche e dei pochi musei esistenti”. Più difficile, a mio avviso, il contingentamento del traffico privato verso la valle. Come praticare nei fatti il “numero chiuso” per le automobili dei non residenti? Lo sviluppo del trasporto pubblico locale non può essere sufficiente se non in un’ottica, appunto, di “Città Regionale”. Ma allora il coinvolgimento della struttura politico amministrativa con sede a Palazzo Lombardia e del Comune di Lecco diventa inevitabile.

Un’ultima osservazione. Ricordate il progetto ventilato qualche anno fa, di una mega struttura commerciale e di terziario da realizzare sui piani di Pasturo e collegata a una nuova funivia per i Piani di Bobbio? Anche in quel caso si invocava a gran voce la necessità di supportare con interventi adeguati lo sviluppo del turismo in valle. Tutto è (fortunatamente) tornato nel silenzio. Mentre nei prati, lungo i sentieri prealpini e ai bordi della pista ciclabile spuntano come funghi lattine di birra, bottiglie di plastica, mascherine chirurgiche e altre piacevolezze residuali dei nostri pandemici e sfortunati week-end.

Elio Spada

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