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Venerdì, 26 Febbraio 2021 09:55

CAMBIO DI COLORE? OGGI LA DECISIONE

Oggi dovrebbe essere il giorno della decisione sull'eventuale cambio di colore per la nostra Regione. Stando ai freddi numeri non dovremmo aver scampo e da lunedì (non da domenica, secondo fonti autorevoli) il giallo dovrebbe trasformarsi in arancione.

Tre settimane fa, il famoso 8 febbraio della mancata riapertura degli impianti sciistici, la Lombardia - a buon diritto vista la situazione contagi - entrava in zona gialla. Bene, da allora abbiamo avuto un incremento di ricoveri pari a 533 nei reparti e di 45 in terapia intensiva. Quel giorno il totale dei casi positivi registrati tra le provincie di Milano, Monza e Lecco (zone principali di provenienza dei nostri turisti e proprietari di seconde case che - sia chiaro - del tutto legittimamente sono saliti da noi) sommava a 474. Ieri erano 1.565.

Le persone decedute in queste tre settimane sono state 784.

Anche in Valle negli ultimi giorni si è verificato un preoccupante incremento di casi sul cui numero c'è incertezza visto che non sembra semplice per le amministrazioni comunali reperire i dati ufficiali. "Sono comunque tanti" confida un medico, e questo è un brutto campanello d'allarme che dovrebbe far riflettere un po' tutti.

In attesa della decisione, resta comunque il rammarico del vuoto in cui sono caduti tutti gli appelli alla responsabilità personale, unica medicina, assieme al vaccino, che potrebbe tirarci fuori da questa situazione.

 

 

 

 

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Venerdì, 26 Febbraio 2021 09:21

I LUOGHI DEL CUORE FAI: la classifica finale

in Cultura

 Finalmente puoi scoprire i vincitori!

La X edizione del Censimento si conclude con il risultato straordinario di 2.353.932 voti totali, raggiunto grazie a tutti coloro che hanno difeso e votato i luoghi che più amano, al loro passaparola e a tutte le persone che coinvolte.

Sul podio, un collegamento mozzafiato che attraversa due stati e due regioni italiane sfidando i limiti fisici; una tenuta in stile orientalista unica nel suo genere; una fortezza le cui stratificazioni racchiudono la storia della sua città.

E le classifiche speciali? Un suggestivo luogo spirituale arroccato sulla roccia per “Italia sopra i 600 metri” e un edificio razionalista progettato durante una passata emergenza sanitaria per “Luoghi storici della salute”.

Il 25 febbraio sono stati annunciati i vincitori del 10° Censimento. Ben 2.353.932 italiani hanno voluto dimostrare il loro amore per il patrimonio culturale e ambientale italiano: il miglior risultato di sempre per il censimento del FAI.
Una partecipazione sorprendente che nell’anno del dramma del Covid-19 si carica di significato e racconta di un’Italia coesa, vitale e fiera delle proprie bellezze, che guarda al futuro con speranza, nonostante tutto.

Solo al 68^ posto il primo classificato in provincia di Lecco, cioe` il Borgo di Corenno Plinio con 5370 voti.

ALTRE INFORMAZIONI IN https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/i-luoghi-del-cuore/cerca-un-luogo

LA CLASSIFICA DEI PRIMI DIECI LUOGI DEL CUORE

1° posto
75.586 voti
Ferrovia storica, ferrovia
CUNEO-VENTIMIGLIA-NIZZA: LA FERROVIA DELLE MERAVIGLIE
VENTIMIGLIA, CUNEO

 

2° posto
62.690 voti
Palazzo storico, dimora storica
CASTELLO E PARCO DI SAMMEZZANO
REGGELLO, FIRENZE

 

3° posto
43.469 voti
Castello, rocca
CASTELLO DI BRESCIA
BRESCIA

 

4° posto
40.521 voti
Chiesa
LA VIA DELLE COLLEGIATE
MODICA, RAGUSA

 

5° posto
30.391 voti
Edificio civile
L'OSPEDALE E LA CHIESA DI IGNAZIO GARDELLA
ALESSANDRIA

 

6° posto
30.226 voti
Area archeologica
CHIESA RUPESTRE DI SAN NICOLÒ INFERIORE
MODICA, RAGUSA

 

7° posto
25.726 voti
Ponte
PONTE ACQUEDOTTO
GRAVINA IN PUGLIA, BARI

 

8° posto
25.412 voti
Chiesa
CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO DI PEGAZZANO
LA SPEZIA

 

9° posto
22.442 voti
Eremo
EREMO DI SANT'ONOFRIO AL MORRONE
SULMONA, L'AQUILA

 

10° posto
21.988 voti
Museo
MUSEO DEI MISTERI CAMPOBASSO
CAMPOBASSO

 

 

 

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Venerdì, 26 Febbraio 2021 08:47

Covid & DAD: da Lasco a Manzoni

Tra le tante iniziative che Renato Busi, attuale sindaco di Parlasco LC, può annoverare c’è quella di essere l’ultimo editore del libro di Antonio Balbiani da Bellano dal titolo “Lasco, il bandito della Valsassina”, nel quale, tra l’altro, si racconta sinteticamente uno spaccato dell’Italia ai tempi della dominazione spagnola, che ben potrebbe adattarsi ai giorni nostri: “..Alterigia, ozio, cortigianeria, asili, immunità, pregiudizi, taglie ed imposizioni esorbitanti, carestie e pestilenze non impedite, industria, commercio, agricoltura annichiliti e spenti, leggi abbondanti e non mai fatte eseguire, tortura, ecco ciò che successe alle intestine discordie, ecco la storia dei nostri paesi durante la dominazione spagnola. Ma le province più afflitte e travagliate erano quelle di Milano, Napoli e Sicilia. Basti dire che correva nelle bocche di tutti il proverbio che i ministri di Spagna in Sicilia rosicchiavano, a Napoli mangiavano, a Milano divoravano…”.

Questo romanzo è sconosciuto ai più, ma fu scritto ottanta anni prima dei Promessi sposi di Alessandro Manzoni. Anzi, da alcuni esperti è considerato prodromico e di riferimento per il grande romanziere nella realizzazione della sua opera.
Ma dove sta la differenza ed il grande successo dell’opera manzoniana che tutti gli studenti italiani conoscono? Il Manzoni ha saputo raccontare una storia similare ed ambientata nello stesso periodo storico con espressioni che valorizzano l’etica individuale, l’introspezione psicologica ed i sentimenti dei personaggi, al contrario del ruvido realismo di Balbiani.
Queste considerazioni ci servono ad introdurre una delle tematiche attuali in materia di formazione in ambito Covid.
Sembra che tutti i problemi siano dati e riguardano gli studenti, i quali, socialmente, hanno poca voce in capitolo, perché sono dei minorenni.

Ma attenzione che, oltre ai giovani, nella scuola, ci sono anche gli insegnanti, che sono adulti ed anche a loro deve essere riservata la stessa attenzione.
Perché la DAD o docenza a distanza impone loro di rielaborare i metodi didattici ormai consolidati alla luce dei nuovi strumenti, i quali trovano gli stessi limiti della fisica: lo spazio dilatato ed i tempi di formazione ristretti.
Le strade percorribili, solo individualmente da ogni docente, consistono, innanzitutto, nel rielaborare le tematiche delle loro dissertazioni secondo il concetto dell’essenza, come suggerisce Aristotele. Perché da un’idea chiara ne conseguono in modo naturale, come da una sorgente, tutta una serie di considerazioni che danno luogo ad un imprinting indelebile.

Inoltre gli strumenti mediatici permettono di compensare i tempi di insegnamento attraverso lo stimolo della vista, che una lavagna ed un gessetto, pur corredati da tante parole, non riescono a realizzare.
Il risultato non consiste unicamente nel riqualificare i docenti in termini di capacità mediatica di comunicazione, ma nel dare all’insegnamento una valenza di maggior verità con l’essenza del messaggio ed una sensazione del bello che arricchisce l’animo e valorizza i buoni sentimenti delle persone: per i giovani tutto questo diventa musica e nessuno può ignorare quanto loro la sappiano apprezzare e fare propria.

Nel gli anni ottanta del secolo scorso l’economia si trovò in una difficile crisi, a tal punto anche i tassi di interessi bancari della lira raggiunsero l’iperbolica cifra del 25% (venticinque per cento).
Gli imprenditori, tuttavia, non si fermarono, ma riuscirono a trasformare una difficoltà in opportunità, passando da un sistema produttivo essenzialmente meccanico, a quello elettronico ed infine informatico.

Per fortuna, anche nella scuola, non mancano esempi in tal senso, anzi sono molteplici. E’ il caso, ad esempio, dello chef Giovanni Guadagno, responsabile della scuola alberghiera del collegio Ballerini di Seregno (MB), una scuola paritaria della diocesi di Milano, il quale scrive, ma soprattutto mette in pratica, quanto segue:” Cerchiamo giovani che non siano studiosi, ma curiosi e vivaci. Giovani che abbiano una grande passione e la mettono a frutto per capire come funziona mettendo le “mani in pasta”, sperimentando sempre come si fa”.
C’è da sperare, tuttavia, che per cambiare i programmi ed i metodi didattici gentiliani non intercorrano tempi come quelli tra Balbiani e Manzoni.

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Venerdì, 26 Febbraio 2021 07:04

DONNE IN CAMPO PER LA DIFESA DEI LORO DIRITTI

Le donne delle Associazioni che hanno sottoscritto il presente documento intervengono per
stigmatizzare il clima retrogrado e involutivo che caratterizza questo periodo storico, nel quale la
pandemia ha aggravato i problemi esistenti. La fragilità strutturale dell'occupazione femminile,
emersa anche dal dato relativo al mese di dicembre (il 97% di chi ha perso il lavoro è donna), va a
incidere ancora più negativamente sullo stato relativo all’occupazione femminile che vede l'Italia
fanalino di coda in Europa.

Con la chiusura delle scuole sulle donne è ricaduto il lavoro di cura,
spesso da conciliare con il lavoro svolto da casa. La violenza domestica è aumentata e anche i
femminicidi.
La pandemia ha trasformato la casa di tante donne in una trappola, a volte mortale. Ha aggiunto
isolamento all'isolamento.

In questo contesto le forze reazionarie del Paese, attraverso il movimento pro-vita, hanno reiterato
un vergognoso attacco all’autodeterminazione della donna in caso di aborto. I manifesti affissi in
molte città italiane, nei contenuti, colpevolizzano la donna trasformando il prodotto del
concepimento in “figlio”. E nella contrapposizione corpo della donna-corpo del figlio passa il
messaggio che lei non possa decidere cosa fare del proprio corpo, "dimenticando" che c'è una legge
dello Stato, la 194/78, conquistata dalle donne, che ne tutela la scelta. Legge che, in larga parte, è
incentrata sulla prevenzione, ormai largamente disattesa per la carenza del ruolo dei Consultori e
per la dilagante obiezione di coscienza che rende inattuabile la norma.

L'aborto non è una colpa, non è un reato: nessuna si deve giustificare, nessuno può giudicare.
L'aborto è una scelta perchè la maternità è una responsabilità delle donne. Non esiste il diritto di
nascere e l'obbligo di far nascere si chiama schiavitù, per questo non è legale. Si nasce perchè una
donna sceglie di essere madre.

Il ricatto del senso di colpa nei confronti della donna è tangibile, così come il ribaltamento di senso
operato in una società che tra: disoccupazione, occupazione povera, lavoro precario, diseguaglianze
salariali, carenza di servizi; condizioni che di fatto non consentono a donne e uomini una
progettualità di vita, nella quale pianificare anche la genitorialità consapevole.
Chiediamo che:

- di fronte a questi vili attacchi, così come avvenuto per i manifesti relativi alla ru486 le
Amministrazioni dei Comuni interessati si attivino perchè vengano ritirati e si compia un'azione di
sorveglianza preventiva su comunicazioni non rispettose nei confronti della donna e delle leggi
dello Stato.

- Si promuova un progetto culturale che a partire dalle scuole implementi l’educazione al genere e
alle sue differenze come valorizzazione, nel superamento degli stereotipi e della divisione sessuale
dei ruoli, perchè il lavoro di cura non ricada come automatismo sulle donne.
- Si promuovano politiche di sviluppo che consentano alla donna di avere un lavoro dignitoso, e vi
siano servizi che rendano possibile conciliare il tempo del lavoro con la genitorialità, uscendo dalle
logiche del welfare familistico dei bonus.

Con il Recovery Plan (Next Generation Eu) arriveranno risorse condizionate al rispetto
dell’ambiente e alla creazione di un diverso sviluppo sociale, con specifici obiettivi da raggiungere
sia sulle pari opportunità sia sul rafforzamento dell’occupazione femminile. Chiediamo al Governo
che la programmazione degli interventi economici sia vincolata al raggiungimento dell’obiettivo di
superamento del gap sociale esistente tra donne e uomini.
Chiediamo: riconoscimento, parità, potere.

Questo è il cambiamento che vogliamo!
Unione Donne in Italia-Lecco
Telefono Donna- Lecco
Altra metà del Cielo
Filo rosso
CGIL-UIL

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Giovedì, 25 Febbraio 2021 17:46

CALCIO: RITORNO IN CAMPO PER TUTTI SEMPRE PIU' LONTANO

Dopo le indicazioni del CTS e le parole del Ministro della Salute, Roberto Speranza nell’intervento di ieri al Senato: “Non ci sono le condizioni epidemiologiche per abbassare le misure di contrasto alla pandemia, siamo all’ultimo miglio e non possiamo abbassare la guardia" le prime anticipazioni sul prossimo DPCM sembrano confermare una sostanziale continuità con le misure odierne.

 

Ancora un mese di divieti, dal 6 marzo al 6 aprile, con la divisione per zone confermata, ma con la possibilità di anticipare di qualche giorno alcune riaperture, ma si deciderà sulla base della curva epidemiologica che al momento non accenna a scendere. Gli allentamenti saranno minimi: rimane il coprifuoco, l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso, il distanziamento. Resta fino al 27 marzo il divieto di spostamento tra le regioni, anche se sono in fascia gialla.

Le nuove regole saranno annunciate lunedì prossimo e, già da questa settimana, anche le ordinanze sul cambio di fascia saranno operative dal lunedì per consentire ai cittadini e ai titolari delle attività di organizzarsi. 

Per quanto riguarda il calcio nonostante il ritorno in campo dei giocatori dei campionati regionali di interesse nazionaledifficile una ripartenza generalizzata con la conferma della bozza circolata qualche settimana fa con il via libera agli allenamenti collettivi per gli sport di contatto e di squadra, sia dilettantistico che di base. In generale per le attività sportive si valuta la possibilità di autorizzare l'apertura delle palestre esclusivamente per gli allenamenti individuali. 

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Giovedì, 25 Febbraio 2021 11:50

TURISMO MONTANO: IL MINISTRO GARAVAGLIA GARANTISCE LA COLLABORAZIONE CON LE REGIONI

Primo incontro ufficiale tra il neo ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, e la conferenza delle Regioni, con la Lombardia rappresentata dall’assessore a Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni, Massimo Sertori, in un’ottica di stretta collaborazione per il territorio montano.

Momento di lavoro proficuo

“È stato un momento di lavoro – commenta Sertori – importante e proficuo. Un’occasione per un confronto, subito operativo, sia nel merito che nel metodo”.

Attività caratterizzata da collaborazione stretta

“Il ministro – continua Sertori – oltre ad aver ascoltato i singoli interventi dei rappresentanti regionali e quindi, dopo aver replicato nel merito, ha sottolineato come la sua attività sarà caratterizzata da una collaborazione stretta con le Regioni, attraverso una sinergia istituzionale che è condizione per raggiungere obiettivi ambiziosi in un Paese, l’Italia, che ha nel settore turistico un primato mondiale che genera crescita, ricchezza e lavoro”.

Massimo impegno del Governo per la tutela della salute

“Certo – sottolinea Sertori – l’impegno del Governo è massimo sull’esigenza della tutela della salute. In particolare sulla vaccinazione e l’approvvigionamento delle dosi che creerà le condizioni migliori anche e soprattutto in generale per il lavoro”.

Valorizzazione delle specificità territoriali

Altro elemento portante che è emerso durante l’incontro odierno, sottolinea Sertori “è la necessaria valorizzazione delle caratteristiche specifiche di ogni singolo territorio, uno dei valori principali e più apprezzati dell’intero comparto. Ci sono tutte le migliori condizioni per costruire un percorso per il raggiungimento di ottimi risultati”.

Andare oltre la crisi

“Andiamo oltre la crisi – conclude l’assessore Sertori – e traguardiamo con il molto lavoro da fare un futuro che massimizzi le straordinarie potenzialità del nostro Paese”.

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Giovedì, 25 Febbraio 2021 07:58

ANCHE UNA TROUPE DELLA RAI AL CENTRO VACCINAZIONE DI INTROBIO

In funzione da mercoledì 24 febbraio il centro vaccinazione Covid di Introbio in località Sceregalli. È il primo centro vaccinale Covid operativo nella ATS Brianza oltre alle sedi ospedaliere del territorio già attive da giovedì 18 febbraio. Lo avevamo anticipato giorni fa nel nostro articolo I MEDICI DI INTROBIO IN PRIMA LINEA (E ANCHE IN TV!) PER LE VACCINAZIONI (valbiandino.net).

Da ieri vengono vaccinati, con vaccino Pfizer, 66 cittadini valsassinesi over 80 al giorno, il mercoledì, giovedì, venerdì e sabato; in alcune giornate, grazie alla presenza dei Medici di base si arriverà a 132 vaccinati al giorno. L`accoglienza e l`accettazione sono svolte dagli operatori della Protezione Civile che, come al solito, hanno dato la loro totale disponibilità a supportare un'iniziativa così importante a tutela delle fasce deboli della popolazione.

Anche una troupe della RAI e` venuta in Valsassina per filmare la vaccinazione degli anziani, con un servizio andato in onda mercoledi 24 alle ore 19,30 nell`edizione regionale lombarda del TG3, in cui ha intervistato operatori sanitari e pazienti  In particolare hanno parlato i dottori Antonio Menga, Attilio Artusi e Silvia Artusi che assieme a Libero Tamagnini e Giampiero Bellini costituiscono il team della Medicina di Rete che ha come sede il presidio introbiese, struttura che, ancora una volta, si pone al centro del servizio sanitario della Valle svolgendo un ruolo imprescindibile per tutti i cittadini.

L'attenzione riservata dai media in questa occasione ha contribuito ad accendere ancor più i fari sul presidio, gratificando il lavoro di tutti gli operatori sanitari che in esso lavorano ed ai quali va la riconoscenza di tutti noi.

Di seguito il link del filmato riguardante Introbio, da RAI PLAY:

https://www.rainews.it/tgr/lombardia/notiziari/index.html?/tgr/video/2021/02/ContentItem-95595b1a-817b-49e8-bd21-09f73e22e44e.html

 

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Giovedì, 25 Febbraio 2021 06:53

Torna Earth Hour - L'Ora della Terra

“Earth Hour 2021- Speak up for Nature!”

Con Earth Hour il WWF vuole focalizzare l’attenzione sulla necessità di dover invertire la curva della perdita della biodiversità: la sua tutela è alla base della nostra vita, del nostro benessere, contribuisce a ridurre il rischio di diffusione di pandemie e aiuta a contrastare i cambiamenti climatici

 Il 27 Marzo 2021 torna Earth Hour – l’Ora della Terra, la più grande mobilitazione globale dei cittadini e delle comunità di tutto il Pianeta per la lotta al cambiamento climatico, promossa dal WWF Internazionale.

L’Ora della Terra/Earth Hour è una manifestazione ormai affermata: l’edizione del 2020 nonostante le gravissime difficoltà derivanti dalle restrizioni adottate da molti Paesi a causa della diffusione della pandemia da Covid-19, ha registrato risultati al di là di ogni aspettativa data la situazione: ben 190 sono stati i Paesi coinvolti, oltre 2 milioni sono stati gli spegnimenti di monumenti, edifici istituzionali ed edifici privati, oltre 4,7 miliardi i messaggi sui social network e sul web, attraverso #EarthHour, #connect2earth e tutti gli hashtag correlati.

Earth Hour, che giunge quest’anno alla sua tredicesima edizione, è nata come evento simbolico per evidenziare l’urgenza e la necessità di contrastare ed arrestare il cambiamento climatico. Le luci di decine di migliaia di edifici, palazzi, monumenti si spegneranno per un’ora, dalle ore 20.30 alle 21.30 del 27 marzo, attraverso tutti i fusi orari, dal Pacifico alle coste atlantiche.

“Earth Hour 2021: schieriamoci con la natura!” è questo il messaggio che il WWF lancia su scala globale quest’anno per ricordare come la lotta al cambiamento climatico sia strettamente connessa a quella per invertire la curva della perdita di biodiversità e come la tutela della natura, costituisca la più grande alleata contro il cambiamento climatico, oltre che contribuire a ridurre il rischio dell’emergere e diffondersi delle pandemie.

L’edizione 2021 di Earth Hour, che coinvolge milioni di persone in tutto il mondo in un atto simbolico che si concretizza nello spegnimento delle luci, assume quest’anno un particolare rilievo, trasmettendo il messaggio che è necessario agire subito per contrastare il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, perseguendo l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile.

In questo quadro, WWF Lecco ha invitato tutti i Sindaci dei Comuni lecchesi ad aderire ad Earth Hour 2021 attraverso lo spegnimento di luoghi significativi di competenza delle Amministrazioni comunali, il 27 Marzo dalle ore 20.30 alle ore 21.30 (ora italiana), contribuendo anche, laddove possibile, all’organizzazione di attività di sensibilizzazione dedicate.

Molteno, con il Sindaco Giuseppe Chiarella, è stato il primo comune della provincia a raccogliere l’invito. WWF Lecco attende con fiducia che l’esempio moltenese sia seguito anche dagli altri Amministratori del territorio, con un semplice gesto simbolico a favore del Pianeta e alla lotta ai cambiamenti climatici.

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Mercoledì, 24 Febbraio 2021 09:39

L’IMPERO DEL SOLE i J. G. BALLARD

in Cultura

 “Quanto sangue è venuto fuori!”
disse Jack, ridendo e rabbrividendo
“avresti dovuto vedere”
W. Golding, “Il signore delle mosche”

 

C’è una guerra sullo sfondo. Uno sfondo terribile che assume fin da subito le caratteristiche del primo piano. Un contesto che determina completamente, l’intero percorso del romanzo. “L’impero del sole” parla della guerra e di un bambino, coinvolto ma non travolto né sconvolto dagli eventi, in un lontano Oriente chiamato Shangai.

La II guerra mondiale, la più dura, la più crudele, la più schifosa mai voluta dall’uomo. Qualcuno ha individuato un nemico (ma se il nemico è il mondo?), premuto qualche bottone, dichiarato formale ostilità, sparato, bombardato, ucciso in una spaventosa catastrofe planetaria. Ma che c’entra Jim in tutto questo? La guerra è una cosa da grandi. I bambini non la vogliono, non la capiscono, non la “vedono” nemmeno. Anche se la vivono tutta intera. Jim, 11 anni, sconta così, come tutti, le colpe dei padri. E delle madri. Ma “le madri non c’entrano!” Beh, senza madri, non ci sono padri. E nemmeno figli. Neanche, dunque, la sofferenza psicologicamente e soggettivamente incerta di Jim che attraversa la guerra, le percosse, i bombardamenti, la fame, la malattia, con lo sguardo anodizzato dell’infanzia, quasi con indifferenza. In un’opacità di pensiero (non un’assenza) che in qualche modo lo protegge dagli attacchi violenti del tempo e degli eventi che il piccolo percorre fin dalle prime pagine.

Ballard parla di sé scrivendo di Jim. Non un’autobiografia classica. Non un adulto che racconta oggi del bambino di ieri precipitando così nell’inevitabile frattura stilistica e sostanziale che separa presente e passato, infanzia e maturità. Ballard riesce con maestria a tenere saldamente la penna descrivendo il mondo con occhi, sensazioni, emozioni, pensieri di un cucciolo d’uomo che gioca con la crudezza del mondo. Il gioco: efficacissima arma difensiva contro le asperità della vita. Jim non è un homunculus, un bambino che pensa e agisce da adulto. O, se preferite, un adulto in forma di bambino. Lo sono, invece, i ragazzini descritti nel romanzo di Golding cui si accenna nell’epigrafe, i quali assumono in corpi acerbi la brutale maturità dei padri.

E costruiscono clan, feticci, crudeli divinità totemiche, veri eserciti, vere guerre, ferrei sacrifici umani muovendosi sulle pulsioni di un’antichissima antropologia. Quei bambini siamo noi. Non Jim. Non Ballard la cui prosa meticolosa, polverizzata ma lucida come carta vetrata ci spiega che il fanciullo non distingue l’io dal sé; il proprio corpo dall’ambiente circostante. Non ci sono per Jim, per tutti i bambini, una realtà psichica soggettiva e un mondo fisico oggettivo. Il bambino vive il “fuori” come protesi o, meglio, come appendice di sé. La vera diversità, la radicale contrapposizione io - mondo, adulto - bambino, bene - male è prodotta dalla Norma che genera la moralità. Così nasce la storia. L’albero edenico che ci ha perduti, insegnandoci a distinguere il bene dal male, ha trasformato di colpo Adamo - bambino in adulto e in peccatore. Per sempre. Jim attraversa il mondo da bambino: giocando. E sognando. Ma il gioco che impegna Jim non è preparazione alla vita, come spiegavano un tempo gli psicologi dell’età evolutiva. Il gioco è vita, vita vera e realissima, vissuta intensamente. Le regole, scritte da altri, si accettano totalmente. Tanto è un gioco. O un sogno.

E l’eteronomia ne fa parte integrante. Anche per questo il fanciullo non prova ribrezzo alla vista del “guanto” di pelle umana trovato dal padre mentre soccorre un militare ferito. Jim si trova a proprio agio o comunque non in grave disagio, nell’universo dalle caratteristiche primitive realizzato dal clima bellico, che impone “soltanto” la lotta per la sopravvivenza. Uno sviluppo che Jim vive in termini semi-ludici, dunque non traumatici. Funziona così anche il rapporto, certamente difficile e complesso, con Basie. Un adulto l’avrebbe vissuto come schiavitù. Per Jim si tratta semplicemente di collaborazione legata a necessità contingenti.

Il mondo preadolescenziale del bambino scorre così come una proiezione onirica suddividendosi equamente tra realtà e fantasie infantili. Il puntinismo descrittivo di Ballard è strumento esemplare nella ricerca di un difficile equilibrio che si regge mirabilmente su una rete di pensieri sparsi ed irrequieti prodotti dalla mente del fanciullo perso in un universo disperato e violento.

Jim attraversa una guerra sporchissima, maleodorante, crudele fino al parossismo, con sguardo disincantato, come se stesse guardando un film nelle vesti di protagonista e spettatore insieme. Non c’è bisogno di ricordare che inizio e fine del romanzo si svolgono in una sala cinematografica all’aperto. Regìa e sceneggiatura appartengono al gioco essenziale della vita che Jim accetta fino in fondo con atteggiamento quasi onirico, però non superficialmente cinematografico.
Solo il quotidiano contatto con la morte consente, qui, il paradosso della sopravvivenza dalla quale forse emergerà un adulto.

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