VALBIANDINO.NET

Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Giovedì, 04 Marzo 2021 06:48

IL LINGUAGGIO DI DRAGHI

Non capisco e non giustifico quelle “truppe lombarde” agli ordini del generale Fontana, come le ha chiamate, nell’editoriale del 31 gennaio scorso, Riccardo Benedetti, che si erano cimentate in allegre scorribande domenicali, con 24 ore di anticipo, sulla transizione cromatica disposta da palazzo Chigi e legata al misterioso indice Rt (ma non solo a questo) e collegata al giallo, colore meno vincolante e prescrittivo del rosso e dell’arancione. Era stato sufficiente che il “governatur” spiegasse su Facebook di non capire perché il governo non avesse anticipato a domenica l’avvio della zona gialla.

E si è scatenata una migrazione di massa dalla pianura verso le nevi alpine e prealpine.
Oggi, quando il colore della Lombardia, con prevedibilissimo effetto Doppler, si è spostato verso il rosso, fermandosi fortunatamente all’arancione, ci siamo ritrovati con gli stessi problemi di un mese fa. Nel cui ambito si agitano come sempre, i soliti “conflitti di interessi” (e di poteri) fra Stato ed Enti locali che segnalano in tutta la loro evidenza gli attriti generati dalla governance delle autonomie regionali e dalle rispettive competenze, nei confronti dell’autorità centrale. Insomma, chi tira da una parte, chi tira dall’altra, Ma la trama intessuta con perfida malignità dalla “variante inglese” assomiglia molto, non solo nella definizione della mutazione virale, a una partita a scacchi con troppi partecipanti ciascuno dei quali pretende di applicare al gioco regole personali. Nella migliore delle ipotesi solo in parte condivise.

Ma a ben vedere esiste un elemento più sottile e di non facile individuazione nel rapporto fra Stato (o apparato) e cittadini. Ed è un problema che si riferisce alla lingua, parlata o scritta che sia. Poiché, anche in tempi pandemici, la lingua, ogni lingua, è un’opinione. Proprio come la matematica. Persino la scienza dei numeri, come sostengono alcuni, può essere soggetta ad incertezze interpretative e, in alcuni casi, condurre a conclusioni indecidibili. L’italiano non sfugge a questa regola. Un esempio significativo si nasconde nel testo, pandemicamente fondamentale, emanato sotto forma di Decreto dal presidente del Consiglio dei ministri il 14 gennaio scorso, al quale tutti i successivi decreti, interventi, precisazioni, mutatis mutandis, fanno riferimento. Il neonato DPCM eruttato in tutta fretta da Supermario Draghi non costituisce un’eccezione e riprende alla lettera il testo di Giuseppe Conte in riferimento agli spostamenti fuori dal Comune di residenza o abitazione. Insomma: la regola dei 30 chilometri.

Nonostante il lodevole ed evidente intento del legislatore di realizzare un testo “leggibile” anche da parte di chi non frequenta assiduamente i documenti redatti in burocratese stretto, qualche passaggio oscuro è certamente presente nel precedente e nel presente Decreto. Produco di seguito un solo ma illuminante esempio.
Nell’articolo 35 (paragrafo 5) si trova scritto che “Sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia”. Come si dice, nero su bianco. Ma si tratta di colori non previsti dalla policromia pandemica giallo - arancio - rossa.

Chiaro no? Ci si può allontanare per non più di 30 km dal comune di residenza ma “non verso i capoluoghi di provincia”. Dunque chi, in vigenza di zona arancione, ipoteticamente avesse deciso di recarsi da Introbio a Pasturo, secondo il dettato di cui stiamo parlando sarebbe fuorilegge non appena superati i confini del territorio comunale di partenza poiché il movimento sarebbe diretto indubbiamente verso Lecco che, lo scrivo per i più distratti, è senza tema di smentite, comune capoluogo di provincia. Dunque? A rigor di termini gli introbiesi avrebbero potuto dirigersi verso Primaluna o Cortenova, ma non verso Barzio o Ballabio. Ma forse nemmeno queste considerazioni risultano adeguate e prive di zone grigie o comunque cromaticamente indefinibili visto che, comunque sia orientato, nel nostro movimento è pur sempre individuabile una direzione che in qualche modo punta a un capoluogo di provincia. Infatti chi malauguratamente intendesse raggiungere la Culmine San Pietro, potrebbe essere sanzionato perché si sta certamente dirigendo verso Bergamo.

Insomma, riduttiva o estensiva, ogni valutazione del testo appare problematica. Così, appena ti muovi, sei in ogni modo fuori legge a causa della direzione di marcia la quale, a 360 gradi punta sempre e inevitabilmente verso qualche capoluogo di Provincia.
La verità è che nessun testo e nessuna lingua possono essere privi di ambiguità e incertezze. Tutto, ma proprio tutto, è soggetto a interpretazione. Certo, in molti casi basterebbe un po’ di buon senso. Ma si tratta di merce rarissima e comunque soggetta ad interpretazioni diverse. Ci risiamo. Ma sospetto, contraddicendomi con palese evidenza, che nel nostro caso sarebbe stato sufficiente, agli amanuensi presidenziali, sostituire a “degli spostamenti verso” la frase “degli ingressi nel territorio comunale di un capoluogo di provincia”. Magli oneri interpretativi, come gli esami di eduardiana memoria, non finiscono mai. Sarei davvero felice se qualcuno, ai piani alti, anche con decreto, mi spiegasse con precisione in quale direzione posso muovermi. Chiedo troppo?

Leggi tutto...
Mercoledì, 03 Marzo 2021 16:57

LEZIONE AI CONFINI DELLA ZONA ROSSA

Buone e cattive notizie.

La buona: finalmente la Regione ha deciso di vaccinare gli insegnanti e il personale della scuola che da oggi può "prenotarsi" (facilmente, per fortuna). Da lunedì 8, poi, disponibilità di vaccini ed organizzazione generale permettendo, verrà dato il via alle iniezioni e siamo tutti curiosi di vedere come andrà.

Sicuramente non si è arrivati per caso a questa decisione (in Europa lo stanno già facendo tutti) sollecitata con grande forza dai sindacati e finalmente sponsorizzata dal buon senso.

La diffusione della cosiddetta "variante inglese" tra i giovani e i giovanissimi (avete sentito ieri sera Brusaferro e Locatelli?) ha portato la percentuale degli adolescenti contagiati a superare quella delle altre categorie, ragion per cui il "rischio scuola" si è moltiplicato, non tanto per colpa del "durante" (la scuola è forse uno dei luoghi più sicuri in assoluto) ma soprattutto per il "dopo" con i suoi comportamenti certo non all'altezza della situazione sui quali anche molti genitori dovrebbero riflettere anzichè, come accade in molti casi, tendere a giustificare. Perchè quando un giovane contagiato (magari asintomatico) siede a tavola in famiglia con un anziano che magari ha qualche problema il tempo delle giustificazioni finisce per dar spazio a quello del rimorso.  

In fondo la domanda ce la siamo fatta più o meno tutti: "A cosa serve il distanziamento e la mascherina in classe se poi fuori le regole vanno a farsi benedire?" La scuola, di conseguenza, è la vittima e non il colpevole. E la didattica a distanza il risultato di una serie di circostanze e comportamenti inadeguati e chi la contesta dovrebbe prima prendersela con chi le regole le prende alla larga o, nel peggiore dei casi, non le osserva neppure. Certamente non con chi cerca di correre ai ripari pur avendo messo in atto tutte le precauzioni nei luoghi di sua competenza.

La brutta notizia è che siamo alle soglie del rosso. Nel lecchese ieri sembra si contassero 245 casi ogni centomila abitanti: secondo il nuovo decreto ai 250 le aule torneranno ad essere deserte E non solo le aule, perchè il rosso (non avendo ancora definito il "nero") è il peggio che oggi possa capitare, l'ultimo gradino della libertà.

Vien da pensare se la zona gialla non sia stata un errore, un passo troppo più lungo della gamba fatto in buona fede per consentire a molti di respirare e guadagnare qualcosa. Ma siccome ad ogni azione generalmente corrisponde una reazione, ecco che all'azione dell'essere stati messi in semi-libertà (frettolosamente o meno vedete voi) sta corrispondendo la reazione del tornare ad essere rinchiusi. 

Sarebbe opportuno rendersi conto tutti che sino a quando non avremo raggiunto l'immunità a seguito della vaccinazione (così si sente dire) di almeno il 75% della popolazione, gli apri e chiudi saranno inevitabili, anche perchè ad ogni apertura si muove il mondo e, con il mondo, il perfido Covid ne approfitta per correre su e giù dalla pianura alla montagna, dalla collina al mare, dalle metropoli ai piccoli paesi.

Venerdì, dunque, sapremo.

Bertolaso, intanto, è pessimista e prevede che tutta l'Italia - tranne la Sardegna - sarà presto un pianeta rosso e lo fa a pochi giorni dal primo triste anniversario del lockdown del 2020 (ricordate, vero?, il caos sulle nostre montagne di giorno e la ressa nelle stazioni la sera?).

Il fatto che adesso ci siano i vaccini (e tralasciamo le polemiche annesse e connesse) è un grande passo avanti per l'umanità: personalmente mi auguro che questa lezione impartita da un microscopico nemico sia da monito  e da esempio per l'Uomo che è andato sulla Luna e che sta cercando la vita su Marte (guarda caso il pianeta rosso) per capire se potrà un giorno andarci ad abitare.

Così fosse, aldilà dell'oggi, dello ieri e del domani che nell'Universo contano come il due di picche quando la briscola è quadri, sarebbe un'ottima notizia per il futuro.   

Riccardo Benedetti

 

 

 

Leggi tutto...
Mercoledì, 03 Marzo 2021 14:35

Il Senatore Giovanni Uberti tra i Costituenti

in Cultura

LA VALSASSINA E LA COSTITUZIONE

Tra le tante esperienze delle quali i valsassinesi vanno fieri, oltre all’arte della lavorazione del ferro e dell’industria casearia, ce n’è una che pochi conoscono, ma tanti ci invidiano ovvero la partecipazione determinante alla redazione della Costituzione della Repubblica Italiana ed il portale Valbiandino.net ci dà l’opportunità per rammentarlo. Essa fu approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e promulgata dal capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 dicembre seguente. L'Assemblea fu eletta con un sistema proporzionale e furono assegnati 556 seggi, distribuiti in 31 collegi elettorali.

La distribuzione dei seggi nell'Assemblea Costituente avvenne tra i seguenti raggruppamenti politici:
• Partito Comunista Italiano,
• Partito Socialista di Unità Proletaria,
• Partito d'Azione,
• Partito Repubblicano Italiano,
• Movimento per l'Indipendenza della Sicilia,
• Partito Sardo d'Azione,
• Democrazia Cristiana,
• Unione Democratica Nazionale,
• Blocco Nazionale della Libertà,
• Fronte dell'Uomo Qualunque.

Appena eletta, l'Assemblea nominò al suo interno una Commissione per la Costituzione, composta di 75 membri incaricati di stendere il progetto generale.
A sua volta, la Commissione si suddivise in tre sottocommissioni: diritti e doveri dei cittadini, organizzazione costituzionale dello Stato e rapporti economici e sociali.

Il “comitato di redazione” o “comitato dei 18” - dal nome dei 18 giuristi che lo componevano - aveva il compito di coordinare il lavoro delle singole sottocommissioni ed elaborare il testo del progetto di Costituzione votato dalla Commissione dei 75. E qui entra in gioco il sen. Giovanni Uberti, figlio di genitori entrambi valsassinesi e con un ruolo tutt’altro che di secondo piano..
Il comitato era formato dall'ufficio di Presidenza della Commissione dei 75 con l'aggiunta di ulteriori membri, in modo da rappresentare tutti i gruppi politici.

Il Comitato di redazione non solo ebbe un ruolo essenziale nell'elaborazione del progetto di Costituzione, ma agì nel dibattito dell'Assemblea plenaria, in nome della Commissione dei 75, anche dopo la conclusione dei lavori.
Uno dei motivi di attrito tra le forze politiche consisteva nel fatto che il comitato di redazione, nonostante il suo ruolo, agiva in regime di non pubblicità ovvero non redigeva verbali sui lavori fatti.

Ma intanto l’iter costitutivo procedeva celermente e questo era fondamentale in un periodo politicamente incerto ed economicamente difficile come quello del dopoguerra.
Saranno altri interventi a svelarci fatti che hanno interessato ed interessano ancora l’opinione pubblica nazionale, come è il caso dello smemorato di Collegno, interpretato da Totò in un film di Mario Monicelli.

Leggi tutto...
Mercoledì, 03 Marzo 2021 09:09

Spi, regalata una stanza degli abbracci alla Rsa Villa Serena

La stanza degli abbracci ora è realtà alla Rsa Villa Serena di Galbiate. Da questa mattina i familiari possono tornare ad abbracciare gli ospiti dell’istituto grazie all’aiuto dello Spi Cgil Lombardia che ha acquistato un gonfiabile per ogni provincia. Si tratta di strutture realizzate in provincia di Torino, a Reano, da un’azienda che produce mongolfiere e gonfiabili, che ha voluto fare la sua parte nel fronteggiare l’emergenza Covid-19 producendo, appunto, queste stanze degli abbracci. Sono facilmente collocabili sia dentro sia fuori dagli edifici, all’interno delle quali, in totale sicurezza e, seppur separati da una parete in PVC, ci si potrà nuovamente abbracciare.

A Villa Serena il gonfiabile è stato posto fuori dall’ingresso dell’istituto, in un’area aperta, ma allo stesso tempo coperta. Ogni ospite può così tornare a parlare e abbracciare i propri familiari dietro a un telo di plastica.

“Preoccupa la situazione di molti anziani che, oltre a subire le conseguenze più gravi in termini di malattia e di decessi, vivono il dramma dell’ isolamento – afferma Giuseppina Cogliardi, segretario generale Spi Cgil Lecco –. Gli ospiti delle Rsa da molto tempo ormai non possono abbracciare i loro cari. Come sindacato dei pensionati ci auguriamo di fare un’azione utile, ma saremo anche vigili affinchè tutto ciò diventi al più presto inutile grazie ad un piano vaccinale efficace e tempestivo che possa permettere a tutti noi di tornare a vivere la normalità”.

Federica Trapletti (Spi Cgil Lombardia): “Uno dei problemi più grossi degli anziani è l’isolamento dai familiari. È un problema che spesso ricade sulle condizioni di salute di queste persone. Con la stanza degli abbracci speriamo che possa tornare il sorriso sul viso per recuperare il contatto fisico, in totale sicurezza per chiunque”.

All’inaugurazione della stanza degli abbracci hanno partecipato anche Alma Zucchi ed Enrico Bodega (rispettivamente direttore e presidente della Rsa Villa Serena) Laura Motolese (commissario prefettizio del Comune di Galbiate), Marco Brigatti (componente della segreteria della Cgil Lecco), Pio Giovenzana (segretario della Lega Spi di Oggiono) e Claudio Dossi (presidente di Auser Lecco).

Leggi tutto...
Martedì, 02 Marzo 2021 18:23

Personale scolastico: come fare per vaccinarsi dall`8 Marzo

Dalle 13 di domani 3 Marzo 2021 sarà possibile per il personale scolastico  collegarsi al portale per dire sì al vaccino. Sarà necessario indicare il proprio codice fiscale, avere a portata di mano la tessera sanitaria e lasciare un numero di cellulare o eventualmente fisso.
La Regione ha ricevuto dalle Scuole gli elenchi di chi è registrato presente nel sistema SIDI (il sistema informativo scolastico), quindi potrà registrarsi solo chi ha effettivamente diritto alla vaccinazione perché fa parte del personale scolastico.

In seguito si riceverà via sms (o tramite telefonata, per chi ha dato il numero del fisso) la comunicazione con data, ora e luogo della somministrazione, così come già avviene per gli anziani. Può aderire sia il personale docente, sia quello non docente delle scuole pubbliche, cioe` ATA .

Ma Anche il personale scolastico statale non presente nel sistema SIDI potrà partecipare: dovrà contattare un numero verde per segnalare dove è in servizio, anche tramite comunicazione della scuola. L’iniezione verrà fatta indipendentemente dalla residenza.

Il Portale della Regione Lombardia su cui prenotarsi e` il seguente:
https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/vaccinazionicovid


Leggi tutto...
Martedì, 02 Marzo 2021 18:07

DALL`8 MARZO VACCINATI INSEGNANTI E PERSONALE SCOLASTICO

DOPO INCONTRO CON REGIONE LOMBARDIA PARTE IL PIANO VACCINAZIONI PER IL PERSONALE SCOLASTICO
Si è appena concluso l’incontro con Regione Lombardia richiesto dalle OO.SS. regionali in
merito al ritardo del piano vaccinale per il personale scolastico e per il personale della
formazione professionale e per quello delle scuole paritarie.

Presenti all’incontro, convocato dall’ Assessorato Istruzione e Università, l’ Assessore Sala
e il DG Bocchieri e il DG del Welfare Pavesi.
Dopo aver ribadito come OO.SS. la denuncia della mancata interlocuzione da parte di
Regione Lombardia sulle richieste di urgenza riguardo ai dati dei contagi, ai tracciamenti e
screening del personale e alla assenza di un piano vaccinale, Regione Lombardia ci ha
informati che è pronto il piano vaccinale per il personale scolastico.

Il Ministero Istruzione ha comunicato a Regione Lombardia l’elenco del personale in
servizio nelle scuole lombarde (circa 200.000) presenti a sistema SIDI del ministero .
Dall’ 8 marzo partirà la campagna di vaccinazione per il personale scolastico e
appena ricevuti gli elenchi del personale presente nei centri di Formazione Professionale e
delle scuole paritarie anche per questo personale sarà attivata la vaccinazione.
Il personale dovrà accedere al portale di Regione Lombardia (dovrebbe uscire nota sia di
Regione che del’ USR per informare il personale) per dare la propria adesione alla
vaccinazione. Il sistema assegnerà la data per il vaccino e lo slot dove si effettuerà la
vaccinazione. Il portale sarà attivo da domani.

Il vaccino utilizzato sarà Astra Zeneca per il personale fino a 65 anni.
Regione pensa di chiudere la campagna di vaccinazioni nel giro di un mese.
Il personale scolastico statale non presente a SIDI potrà accedere ad un numero verde per
segnalare dove è in servizio anche tramite comunicazione della scuola.
Il vaccino sarà effettuato indipendentemente dalla residenza!
Per l’Università l’accordo prevede la fornitura del vaccino da parte di Regione alle
Università che effettueranno le vaccinazioni in autonomia individuando le sedi dove
effettuare il vaccino.

Per il personale scolastico delle scuole paritarie verrà chiesto l’elenco del personale in
servizio per avviare anche per questo personale la campagna di vaccinazione
Ci viene riferito che il dato del contagio evidenzia che la variante inglese è presente ormai
in Lombardia nel 64% del campione con incremento dell’incidenza nella fascia di età 0-18
anni. Ciò non significa, secondo quanto ci viene riferito, che il contagio e l’aumento è
determinato dalla scuola in presenza ma, si evidenzia che la variante inglese (oltre le altre
che sono state individuate) colpisce una fascia di età più bassa.

Come OO.SS. regionali siamo soddisfatti del risultato raggiunto e di aver ribadito
alla Regione il dato che il personale scolastico con o senza gli alunni e studenti in
presenza è sempre stato a scuola e ha svolto il proprio lavoro con passione e fatica data la
situazione emergenziale. La priorità ora condivisa deve essere incentrata su tutto il
personale scolastico al quale chiediamo di aderire alla campagna di vaccinazione.

Tobia Sertori
FLC CGIL
Monica Manfredini
CISL SCUOLA
Carlo Giuffrè
Marcello Crea
UIL SCUOLA RUA
SNALS
Massimo Oldrini
GILDA UNAMS

Leggi tutto...
Martedì, 02 Marzo 2021 08:19

Tutta la Provincia di Como in Arancione rinforzato

Arancione rinforzato in provincia di Como. L’ordinanza vale dal 3 marzo. Limitazioni confermate per il bresciano e per la cintura di comuni orientali del cremonese, oltre a una serie di altri comuni del mantovano e del pavese, sempre arancione scuro. Queste le nuove misure rese note ieri sera e in vigore dal 3 marzo. Le ordinanze di Regione Lombardia sono già on line su agenzie e quotidiani e fanno passare una lunga serie di comuni dalla zona arancione alla zona arancione scuro, con scuole chiuse.

Arancione scuro l’intera provincia di Como.

In provincia di Mantova:

Viadana, Pomponesco, Gazzuolo, Commessaggio, Dosolo, Suzzara, Gonzaga, Pegognaga, Moglia, Quistello, San Giacomo delle Segnate, San Benedetto Po, Asola, Castelgoffredo, Casaloldo, Medole, Casalmoro, Castiglione delle Stiviere.

In provincia di Pavia:

Casorate Primo, Trovo, Trivolzio, Rognano, Giussago, Zeccone, Siziano, Battuda, Bereguardo, Borgarello, Zerbolò, Vidigulfo

In provincia di Milano:

Besate, Motta Visconti, Binasco, Casarile, Truccazzano, Melzo, Liscate, Pozzuolo Martesana, Vignate, Rodano.

In provincia di Cremona:

Cremona, Spinadesco, Castelverde, Pozzaglio ed uniti, Corte dei Frati, Corte de Cortesi con Cignone, Bordolano, Olmeneta, Spineda.

La proroga delle misure nella cintura orientale

Le zone arancione scuro annunciate la settimana scorsa restano tali per un’altra settimana. La conferma riguarda la provincia di Brescia, il comune di Soncino nel cremonese e nel bergamasco

Sarnico, Gandosso, Viadanica, Predore, Adrara San Martino, Villongo, Castelli di Calepio, Credaro.

I tre comuni che fino al 3 marzo sono in zona rossa, Bollate, Mede e Viggiù, da giovedì 4 marzo passano in zona arancione scuro. Sotto il profilo delle scuole, nelle zone arancione scuro il solo cambiamento riguarda l’apertura degli asili nido.

Nelle zone oggetto dell'ordinanza, oltre alle normali disposizioni previste in zona arancione, ci saranno anche altre regole: divieto di spostarsi verso seconde case, la chiusura di tutte le scuole e delle università, obbligo dello smart working ogni volta che è possibile.

Leggi tutto...
Pagina 663 di 692