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Giovedì, 11 Febbraio 2021 06:35

I dati 2020 del Patronato Inca Cgil Lecco

Sono oltre 27mila le pratiche svolte dal Patronato Inca Cgil Lecco in tutto il 2020. Un dato importante che dimostra come gli uffici abbiano sempre lavorato, anche durante i momenti più duri della pandemia. Nelle 17 sedi in provincia il patronato ha evaso 27.213 pratiche. Di queste, 10.027 hanno riguardato il sostegno al reddito, di cui 3.350 disoccupazioni, 5.048 assegni familiari e 824 altri bonus. Non solo, sono state eseguite anche 3.242 pratiche di pensioni, 805 di congedi parentali, 180 di congedi parentali per Covid, 883 di pratiche per migranti, 390 di bonus Covid e 540 di reddito di emergenza. Inoltre, da ottobre a dicembre, sono state evase 213 domande di reddito di cittadinanza.

“Si tratta di numeri molto importanti, perché dietro ogni pratica c’è una persona con un bisogno – afferma il direttore del Patronato lecchese Antonio Galli –. Noi abbiamo continuato a dare assistenza a chiunque e non ci fermiamo”. Un punto centrale riguarda le pensioni. “La legge di Bilancio 2021 ha prorogato due misure importanti per anticipare il pensionamento – prosegue –: Ape Sociale e Opzione donna. Chiunque fosse interessato può venire nei nostri uffici per la verifica della posizione contributiva”.

Diego Riva, segretario generale della Cgil Lecco sottolinea che “nel periodo di emergenza sanitaria, l’Inca è stato un punto di riferimento per le persone che avevano bisogno”. E parlando di pensioni spiega come non ci sia solo il tema di Quota 100, “che è stata solo una piccola modifica alla riforma Fornero del 2011, ma serve modificarla proprio nel suo cuore, perché non ha dato risposte a nessuno, ne ai giovani, ne alle donne ne ai precari. A livello nazionale, insieme a Cisl e Uil, abbiamo presentato dei percorsi di revisione complessiva del sistema pensionistico”.

Riva parla anche della complicata situazione politica attuale: “Nei prossimi mesi ci sarà una situazione complicata e non ci stancheremo mai di dimenticare che serve una riforma degli ammortizzatori sociali. Il nuovo governo dovrà affrontare fin da subito questi argomenti perché il 31 marzo termina il blocco dei licenziamenti e c’è la necessità oggettiva di prorogarlo fino a quando il nostro Paese non sarà in grado di avere uno strumento universale per tutelare le persone in difficoltà. È necessario creare lavoro, bisogna riformare le politiche attive, potenziando la formazione per restare al passo con i tempi. Inoltre è necessario fin da subito mettere risorse importanti a sostegno dei percorsi di riqualificazione. In futuro cambieranno i processi e i prodotti e quindi sarà necessario investire sulla formazione continua e soggettiva. Questo ci viene imposto anche dalla scienza che dice che il pianeta non regge più e quindi entro il 2030 dovremmo ridurre del 55% l’anidride carbonica”.

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Mercoledì, 10 Febbraio 2021 14:32

Una insegnante protesta contro la proposta Draghi

Come immagino già sappiate il nuovo presidente del consiglio Draghi, non ancora ufficialmente fornito di un governo, parla,tra i primi argomenti urgenti da risolvere, della scuola. E sì che ce ne sarebbero di problemi a cui trovare soluzioni nella scuola!...Ma il primo, il più urgente per Draghi è il calendario scolastico, pensate un po'!

Vorrei far notare che Draghi, con un governo non ancora formato, si scaglia come prima argomentazione sulla scuola, sul nostro calendario scolastico che andrebbe rimodulato per recuperare i "giorni persi". Vorrei far notare però che la scuola non è mai stata chiusa, che il servizio e le attività didattiche non sono mai state sospese.

Dirigenti,docenti ed alunni hanno lavorato il doppio per coprire i ritardi sul digitale, la mancanza di infrastrutture adeguate, il disagio delle classi pollaio [alcuni dei grossi problemi da risolvere a monte!!]. Ma il signor Draghi è stato sempre tra le banche e non può sapere come si sta e cosa si fa tra i banchi! Non si è ancora formato un suo governo e già comincia a vaneggiare! Questo è il solito accanimento avvilente contro gli insegnanti e tutto nasce solo da una malata e sbagliata invidia verso il nostro lavoro [che sarebbe un lavoro bellissimo se ci dessero modo si farlo bene e il calendario scolastico non c'entra nulla], un lavoro che si incomincia facendo amandolo e finiscono quasi per farcelo detestare.

Per come veniamo considerati [cioè lavoratori che hanno avuto lo stipendio regalato, dei fannulloni] verrebbe proprio da incrociare le braccia e non far più nulla sul serio MA solo come forma di protesta e invece noi continuamo a subire, a farcene dire di ogni e siamo sempre accondiscendenti qualsiasi cosa ci venga proposta!
La verità però è che la DAD, la DDI, la pandemia sono solo un pretesto. Di base c'è l'idea di fondo che se ti pago, devi lavorare anche a ferragosto: aumento della produttività a parità di costi. E dato che tra le tante cose che non facciamo, una la facciamo e ne viene anche riconosciuta l'utilità, cioè il "babysitteraggio statale", l'"intrattenimento" quindi già pagato, possiamo liberare le famiglie dalla prole in modo che queste possano dedicarsi al lavoro (quindi sempre in nome della produttività) senza problemi e senza aggravio di costi per le famiglie stesse.

È questo forse il vero motivo della proposta della rimodulazione del calendario scolastico. Draghi si nasconde dietro la scusa delle lezioni da recuperare ma ha davanti a sé dei professionisti con una qualche intelligenza e levatura culturale che sanno scrutare quelle che potrebbero essere le vere motivazioni dietro certe proposte. Ora mi auguro solo che i sindacati, a cui ancora ci affidiamo per far valere i nostri diritti, facciano la loro parte opponendosi nettamente a questa proposta.
Volevo solo esprimere un mio parere e il mio disappunto sulla questione.

Buon pomeriggio e buon lavoro [ah già ma noi non lavoriamo.. poi di pomeriggio!!] a tutti.
Prof.ssa Magarelli.

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Mercoledì, 10 Febbraio 2021 09:06

La scuola e` in trincea da un anno: no all`allungamento a Giugno

Lo SNALs risponde negativamente all`ipotesi avanzata dal Presidente incaricato Mario Draghi di allungare le lezioni dell`anno scolastico a tutto Giugno, con inevitabili ritardi anche per quanto riguarda gli Esami di Stato, che proseguirebbero per tutto Luglio,  oltre che provocare ulteriori danni economici per chi vive del Turismo, cioe` negozianti albergatori e ristoratori di localita` turistiche.
Nell`immagine il comunicato del Sindacato Autonomo degli Insegnanti

Anche il Presidente di un altro Sndacato autonomo, l`Anief, molto critico sull`uscita di Draghi
"Allungare il calendario scolastico? Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, non ci sta. Non abbiamo scherzato fino ad oggi con la didattica a distanza. Significherebbe sottovalutare il lavoro fatto dai docenti durante la DAD”.
Scrive su Orizzonte Scuola.

Oltre a ricordare i problemi che l`allungamento delle lezioni comporterebbe per gli Esami di Stato ( le Quinte numerose finirebbero alla fine di Luglio) Pacifico ricorda che "La scuola in presenza può convivere col Covid con classi con 10-15 alunni, se ogni scuola avesse una lim e una connessione veloce."

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Mercoledì, 10 Febbraio 2021 08:21

OPERAZIONE "CARDINE-METAL MONEY": 17 ARRESTI

Ieri mattina si è data esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dall’Ufficio GIP di Milano nei confronti di diciassette cittadini italiani (nove in carcere ed otto agli arresti domiciliari) per reati di associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti ed altri reati, frode fiscale, autoriciclaggio, usura ed estorsione, aggravati dall’aver favorito la ‘ndrangheta.

Le operazioni si svolgono, con il supporto dei Reparti territorialmente competenti, contemporaneamente in Lombardia, Liguria ed Emilia-Romagna, anche per l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo per equivalente per oltre 120.000 euro, nonché del sequestro delle quote di società utilizzate per le attività illecite.

I provvedimenti emessi dal GIP costituiscono lo sviluppo di una complessa attività investigativa, convenzionalmente denominata “Cardine – Metal Money”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano e condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Lecco e dai Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria (G.I.C.O.) di Milano e di Lecco.

L’attività investigativa ha in particolare consentito di ricostruire l’esistenza di un sodalizio mafioso capeggiato da un soggetto già condannato per 416 bis c.p. sia nell’ambito dell’operazione La notte dei fiori di San Vito” di metà degli anni ’90, sia nell’operazione “Infinito” del 2010, e che si ritiene tuttora esponente di spicco della ‘ndrangheta lombarda.

Le indagini tecniche hanno consentito di riscontrare che questi, una volta cessata di scontare l’ultima condanna per 416 bis c.p., ha ripreso i contatti e rivitalizzato il sodalizio mafioso, non solo attraverso autonome condotte criminali ma anche ricevendo presso il suo ufficio all’interno del proprio negozio  di arredi sito in La Valletta Brianza altri esponenti della ‘ndrangheta, per dirimere controversie, concordare nuove strategie ed eludere i controlli dell’A.G., ed imprenditori locali, per organizzare il reinvestimento dei proventi delle attività illecite nell’economia legale.

Il suddetto indagato ha poi costituito ed organizzato, con gli altri indagati destinatari dell’ordinanza cautelare, un’associazione dedita ad un’imponente attività di traffico illecito di rifiuti posta in essere attraverso imprese operanti nel settore del commercio di metalli ferrosi e non ferrosi, con una illecita movimentazione (attraverso l’alterazione dei documenti di trasporto e dei formulari di identificazione dei rifiuti - F.I.R.) di oltre 10.000 tonnellate di rifiuti, ed attuata anche attraverso l’utilizzo di una fitta rete di società “cartiere” che hanno annotato fatture false per circa 7 milioni di euro.

Il denaro necessario per gli acquisti “in nero” del materiale ferroso proveniva da provviste su conti correnti intestati a prestanome e prelevate quotidianamente presso sportelli bancari e postali, per circa 30 milioni di euro in un triennio.

Nel corso delle attività è stato sottoposto a sequestro anche un pericoloso carico di rifiuti radioattivi, composto da 16 tonnellate di rame trinciato, proveniente dalla provincia di Bergamo, bloccato dalla Polizia Stradale di Brescia nel maggio 2018. 

Gli accertamenti hanno permesso poi di riscontrare come i proventi illeciti siano stati riciclati, oltre  che a diretto beneficio dei sodali, anche per la costituzione di nuove attività imprenditoriali operanti nel commercio di autovetture e nella ristorazione, nonché nella gestione di rifiuti, ovvero impiegati quale provvista di denaro per erogare abusivamente finanziamenti, anche a tassi di interesse usurari, per un ammontare superiore ad un milione di euro.

L’attività investigativa ha infine consentito di ricostruire i singoli episodi di usura, in danno di almeno 8 persone versanti in condizioni di difficoltà economiche, tra cui diversi imprenditori lombardi, e di quantificare in circa 750.000 euro il capitale erogato con tassi di interesse fino al 40 per cento annuo; nonché di disvelare la commissione di gravi condotte estorsive finalizzate al recupero delle somme oggetto delle illecite dazioni, perpetrate anche attraverso minacce di morte e con l’utilizzo di armi da fuoco.

Nel corso delle attività sono stati sequestrati numerosi quadri di valore nella disponibilità  di uno degli arrestati, occultati in un vano creato in un sottotetto.  

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Martedì, 09 Febbraio 2021 13:26

ASST Lecco: diagnosi e cura del tumore alla prostata

Una sinergia che si può definire “interaziendale” quella tra gli specialisti della Struttura di Urologia dell’ASST di Lecco e i professionisti brianzoli dell’ASST Brianza per la presa in carico e la cura del paziente con tumore prostatico.

“Con l’Urologia di Vimercate – spiega Paolo Favini, Direttore Generale dell’ASST lecchese – per rispondere alle esigenze di un territorio vasto che comprende le due Aziende Socio Sanitarie Territoriali, abbiamo intrapreso, in questi anni, una sinergia proficua e molto collaborativa per il trattamento delle neoplasie prostatiche”.
“Il nostro obiettivo – prosegue Favini – è quello di garantire la miglior soluzione di cura e trattamento per questa neoplasia che oggi, nel nostro Paese, rappresenta oltre il 20% dei tumori diagnosticati negli over 50. In entrambe le ASST, accompagniamo il paziente in tutto il suo percorso diagnostico e terapeutico, avvalendoci dell’alta qualità chirurgica e diagnostica dell’una o dell’altra Azienda a seconda delle necessità cliniche della persona”.

Che cosa significa nella pratica? “Nell’ottica delle sinergie e dell’ottimizzazione delle risorse – puntualizza Salvatore Scuzzarella, Primario della Struttura di Urologia dell’ASST lecchese – i pazienti presi in carico nei nostri Ambulatori che necessitano della metodica diagnostica fusion Biopsy vengono inviati a Vimercate mentre Vimercate invia i suoi pazienti e i suoi medici a Lecco quando il tumore deve essere asportato, avvalendosi dell’ausilio del modernissimo robot Da Vinci Xi che, come ormai nota, consente una chirurgia mini invasiva che rispetta le strutture nervose necessarie per la potenza sessuale e la continenza, oltre ad essere estremamente preciso nell’eradicazione del tumore”.

Entrambe sono tecniche di diagnosi e trattamento assolutamente innovative: la fusion Biopsy è un esame specifico per le biopsie estremamente mirate delle patologie della prostata e della mammella. Necessita di una risonanza magnetica multiparametrica e di un ecografo con software specifico che è in grado di collimare le immagini della risonanza con l’ecografo e l’ago della biopsia,  in questo modo vengono rintracciati quei tumori che non sono stati trovati con la metodica tradizionale e con una clinica sospetta per neoplasia; i casi che necessitano di questa metodica sono circa il 20 % di tutte le biopsie e in genere si tratta di una seconda biopsia  dove la prima non ha dato un risultato chiaro.

Il robot Da Vinci Xi (nella foto), la piattaforma robotica di ultima generazione, rappresenta invece l’emblema della precisione e dell’efficacia in sala operatoria. Nato per il tumore della prostata, si è evoluto nella chirurgia di molte patologie sia in campo urologico (reni, vescica, surrene, etc.) che in campo ginecologico e nella chirurgia generale.
Presso l’ASST di Lecco trova utilizzo a 360 gradi in tutte le chirurgie e, sempre nell’ottica delle sinergie, gli specialisti di Via dell’Eremo si rendono sempre disponibili nell’offrire questa tecnologia ad altri ospedali in risposta alle esigenze di cura dei loro pazienti.

 

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Martedì, 09 Febbraio 2021 09:16

A LECCO UN GRUPPO CHE SI OCCUPA DELL`ARMENIA

 PROGETTO ARMENIA  VANADZOR - LECCO

A distanza di 30 anni dal disastroso terremoto avvenuto in Armenia che aveva causato oltre 50.000 vittime, si mobilitò la concreta ed efficace solidarietà internazionale anche della popolazione lecchese, vogliamo ricordare questo tragico evento e lo slancio solidale e di condivisione, con un viaggio di conoscenza e di amicizia.
Le Organizzazioni Sindacali ed Imprenditoriali Lecchesi, condivisero l’idea di promuovere una sottoscrizione volontaria equivalente ad 1 ora di lavoro ed in pochi mesi, consentì di raggiungere una somma vicino ai 300 milioni di Lire.

La campagna di raccolta fondi fu patrocinata allora sia dal Comprensorio Lecchese inglobando tutti i Comuni del territorio e dalla Città Capoluogo Lecco, a distanza di un anno, nel Dicembre 1989 vennero inaugurate due scuole elementari, con strutture prefabbricate per rispondere all’emergenza.
Successivamente, con la caduta del muro di Berlino ed il dissolvimento del campo Socialista poi, i contatti si interruppero, la promozione di questo viaggio/missione ha quindi, tra le varie sue finalità, lo scopo di attivare un’amicizia ed una relazione che potrà coinvolgere oltre alle rispettive Istituzioni, anche la società civile con le sue articolate Associazioni culturali, sportive ed economiche.

Prioritariamente pensiamo al mondo Istituzionale, della scuola, le Associazioni economiche, la formazione professionale, le potenziali sinergie nel campo economico, della cultura ed il mondo sportivo, noi lecchesi, con le nostre montagne vantiamo una scuola alpinistica di primo livello, non escludiamo il campo medico-sanitario ed assistenziale e le tematiche legate al mondo delle persone anziane.
Per questa ragione vorremmo che la Provincia ed il Comune di Lecco, l’Organismo Scolastico Territoriale Lecchese che ingloba ogni livello e grado di istruzione nella Città e nel Territorio, sia coinvolto in questa idea/progetto per favorire i necessari contatti e sostenere le sinergie positive al conseguimento di questi scopi che potranno scaturire e favorire la continuità di relazioni e contatti, tra Istituti scolastici e i giovani studenti, portatori e destinatari delle nostre azioni future.

Le specificità culturali e religiose potranno rappresentare un volano significativo e di reciproca attrattiva che consentiranno nelle forme da concordare una concreta convergenza di interesse.
Per parte nostra, in qualità di pensionati attivi ed in forma volontaria, dedicheremo tutta la nostra attenzione ed impegno, con la finalità di trasferire le nostre competenze professionali ed esperienze di vita, nel favorire ed implementare forme molteplici di interscambio, di reciproca conoscenza di cooperazione, favorendo la coesistenza pacifica tra i popoli.
 
Sergio Fenaroli

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Martedì, 09 Febbraio 2021 08:50

DALLA REGIONE 10 MILIONI PER IL FUNZIONAMENTO DELLE COMUNITA' MONTANE. ALLA "NOSTRA" 353.000 EURO.

Uno stanziamento di 10 milioni di euro. Servirà a garantire il funzionamento delle 23 Comunità Montane lombarde nell’anno 2021. Lo prevede la delibera approvata dalla Giunta di Regione Lombardia. Una delibera proposta dell’assessore a Enti locali, Montagna e piccoli Comuni, Massimo Sertori.

“Nonostante il sostanziale calo di entrate alla Regione, siamo riusciti a destinare alle Comunità Montane un contributo importante. Anche quest’anno. Il contributo – ha specificato Sertori – si procederà ad erogarlo in un’unica tranche. Lo abbiamo messo a disposizione in un momento delicato – continua l’assessore – . Questo dimostra la nostra volontà di aiutare concretamente la montagna lombarda. Si tratta di una parte di territorio messa a dura prova dall’emergenza Covid. E che ha inoltre subito anche la conseguente crisi economica”.

Nel dettaglio i contributi per il funzionamento delle Comunità Montane anno 2021:

419.790 alla Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese

316.012 euro alla Comunità Montana Alto Garda Bresciano

431.133 euro alla Comunità Montana di Valle Sabbia

435.014 euro alla Comunità Montana della Valle Trompia

741.573 euro alla Comunità Montana di Valle Camonica

245.267 euro alla Comunità Montana del Sebino Bresciano.

627.546 euro alla Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi

730.330 euro alla Comunità Montana Valle Seriana.

299.793 euro alla Comunità Montana Di Scalve

503.271 euro alla Comunità Montana Valle Brembana

208.950 euro alla Comunità Montana Valle Imagna

Alla Comunità Montana Lario Orientale – Valle San Martino: 412.029 euro. In aggiunta 50.000 euro di contributo straordinario.

353.722 euro alla Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera

348.847 euro alla Comunità Montana Triangolo Lariano

244.471 euro alla Comunità Montana Lario Intelvese

525.061 euro alla Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio

554.016 euro alla Comunità Montana Alta Valtellina

361.085 euro alla Comunità Montana Valtellina di Tirano.

517.002 euro alla Comunità Montana Valtellina Di Sondrio

393.821 euro alla Comunità Montana Valtellina di Morbegno

421.979 euro alla Comunità Montana della Valchiavenna

381.881 euro alla Comunità Montana del Piambello

477.500 euro alla Comunità Montana Valli del Verbano

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Martedì, 09 Febbraio 2021 08:36

COMINCIAMO MALE!

Il SuperTecnico Super Esperto di Economia, il Banchiere venuto dall`Europa a salvare l`Italia - chi era Garibaldi, che per giunta veniva dall`Uruguay, mica da Bruxelles, in confronto a costui ? Cominciamo a preparare le targhe per le prossime vie e piazze da dedicargli ancora in vita! - direi che parte con due gravi passi falsi nei confronti della Scuola, di cui evidentemente è molto meno esperto che della gestione finanziaria.

Il primo è quello di voler utilizzare subito il vaccino Astrazeneca per gli insegnanti al di sotto dei 55 anni, come per le forze di Polizia e dell`ordine, velocizzandone entro Marzo la vaccinazione.

Ipotesi che sarebbe anche lodevole, se non fosse per il piccolo particolare che questo vaccino ha una efficacia di appena il 50% di successo sul Covid, mentre lo Pfizer del 95% . La cosa ha già sollevato le proteste di una gran parte del mondo della scuola: gli insegnanti sono così poco importanti che possiamo dare loro i vaccini più scadenti ?

Ma la seconda trovata del Super Tecnico è ancora peggiore della prima: siccome è noto che durante il periodo di chiusura delle scuole siamo stati a casa a fare un bel nulla, il "professor" Draghi ha pensato che sarebbe bene allungare il calendario scolastico di quest`anno a tutto Giugno, e poi a Luglio , e magari Agosto, poi finalmente potremo procedere con gli Esami di Stato ed altre incombenze.

Il Super Tecnico probabilmente non sa o dimentica che in tutto questo periodo abbiamo insegnato a distanza con la DAD, segnato le ore sui Registri elettronici (quindi anche legalmente la sua proposta è a dir poco un po' balzana, il Professore sa di Economia ma poco di Diritto !) spiegato ad ogni lezione, interrogato, fatti i compiti in classe online, insomma , facendo i salti mortali tutto ciò che normalmente si fa a scuola in presenza.

Tutto questo però per lui non vale nulla: siamo dei grandi lazzaroni che hanno approfittato del Covid per aggiungerci qualche mese di vacanza in più, oltre ai tre mesi che abbiamo d`estate (ma si, andiamo giù duri con i luoghi comuni!) meritiamo di beccarci il Covid tanto chissenefrega, il mondo della scuola esce dalle poche parole del professore (si sa che parla poco ma agisce molto e bene!) veramente umiliato.

p.s.: un`ultima aggiunta a questo quadro già desolante: speriamo almeno che nel Recovery Fund vengano trovati i soldi per installare molti condizionatori d`aria nelle scuole, visto che nei mesi estivi queste diventano delle fornaci ardenti.
Almeno questo il "Professore" lo deve ai suoi colleghi!

 

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Martedì, 09 Febbraio 2021 07:49

LA GIUSTIFICAZIONE

Torniamo in argomento. Ne faremmo volentieri a meno, ma la cronaca ci impone alcune riflessioni che magari per qualcuno varranno anche poco ma che sentiamo di dover condividere, così, giusto per riflettere assieme più che per dare giudizi.

La Sindaca di Premana, lo sapete, domenica ha lanciato un secondo appello che ha avuto il sapore di una mezza resa di fronte al menefreghismo di certi suoi concittadini. Non ha avuto paura di “confessare” di essersi rivolta addirittura al Prefetto e alle forze dell’ordine, i quali altro non hanno potuto fare se non dirla di raccomandare (per l’ennesima volta) ai premanesi di comportarsi secondo le regole visto l’elevato numero di casi di contagio attivi in paese.

Più o meno nelle stesse ore un suo collega, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, in un video ha manifestato tutto il suo disappunto verso quel che è successo in città. Succo del discorso: se continuiamo così a breve ci ritroveremo tutti in zona rossa e buonanotte ai sogni di gloria.

Di nostri ci aggiungiamo alcuni fatti che con il Covid (almeno in apparenza) non hanno niente a che fare.

Una  fontana zeppa di lattine vuote, mascherine e materiale vario (e un lavatoio che non è d meno); la ciclabile tra il ponte di Chiuso e la Fornace ridotta a un triste e puzzolente letamaio; la scarpata della provinciale diventata una discarica di bottiglie e molto altro ancora; certi angoli della Spinera usati anch’essi come discarica; segnalazioni di incuria e zero senso civico provenienti da diversi comuni; pallonate sulla scuola e un vetro rotto; altra scuola con la facciata cosparsa di segni di lanci di cachi (si, proprio di cachi).

E potremmo proseguire,  ma ci fermiamo, e crediamo sia sufficiente.

Il tutto (Covid e e il resto) ha spesso un denominatore comune: c’è qualcuno che “giustifica” o, quantomeno, prova a farlo.

Già. Poveri ragazzi costretti a restare chiusi in casa per la pandemia; guai se tocchi i cavalli che scorrazzano sulla ciclabile; non toccare quelli con i cani, rischi di essere morso e di sentirti chiedere dove sono i cestini dei rifiuti; e, insomma, chi viaggia sulla provinciale avrà pure il diritto di buttare dal finestrino la bottiglia di birra appena svuotata. O no?

E se mangi una pizza e bevi una birra, non puoi mica essere obbligato portarti a casa la scatola e la lattina, vero? No, la lasci al lavatoio e qualche anima misericordiosa ci penserà.

Tutte cose già scritte, già lette, già commentate, certo. Ma a noi sembra, non so a voi, che in questi ultimi tempi certi fenomeni si siano moltiplicati e sia impossibile mettervi un freno.

Senza girarci intorno, il problema non è il Covid. Il problema è che siamo circondati da una pattuglia di gente (di tutte le età e senza distinzione di sesso) che dimostra, ancora una volta e senza equivoci, che l’intelligenza non è, nostro malgrado, un patrimonio comune.

E, come ha fatto simbolicamente la sindaca di Premana, di fronte all’ignoranza purtroppo non resta che allargare le braccia e arrendersi di fronte ad uno dei mali assoluti della nostra società.

La giustificazione.

Riccardo Benedetti

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