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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Sabato, 06 Febbraio 2021 06:30

Lunedi 08/02 Sciopero del Trasporto Pubblico Locale

Lavoratrici e lavoratori del Trasporto pubblico locale in sciopero per quattro ore nella giornata di lunedì. Le segreterie di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti organizzano la mobilitazione nelle ultime quattro ore dei turni. Per la linea urbana lo sciopero sarà dalle 19.30 alle 23.30, per la linea extraurbana dalle 17.30 alle 21.30.

I motivi sono presto detti. “Innanzitutto il contratto nazionale è scaduto da tre anni – afferma Salvatore Campisi, segretario generale Filt Cgil Lecco –. In questi mesi di emergenza sanitaria le lavoratrici e i lavoratori del trasporto pubblico locale hanno continuato a fornire il loro indispensabile contributo e alcune di queste persone si sono ammalate. Altri dipendenti sono stati posti in cassa integrazione vedendo, come molti altri lavoratori nel Paese, drasticamente ridotto il proprio reddito. Per questo bisogna superare il diktat delle aziende del settore, che vorrebbero negare il rinnovo del contratto, azzerando il triennio 2018-2020”.

La paura dei sindacati è che “se non si interviene immediatamente con un coordinamento complessivo, l’offerta di trasporto pubblico verrà ulteriormente indebolita. Non vogliamo che questo accada - prosegue Campisi -, soprattutto per il rispetto che abbiamo verso gli utenti, troppo spesso bistrattati per colpa di scelte che arrivano da altri centri decisionali e che spesso non si comprendono”.

A Lecco sarà anche organizzato un presidio, che seguirà tutte le disposizioni previste dal Dpcm, lunedì dalle 14 alle 16, nel piazzale antistante la Stazione ferroviaria.

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Sabato, 06 Febbraio 2021 06:24

Nasce un nuovo movimento civico, xAgire

NASCE “xAGIRE” SODALIZIO DEL TERRITORIO LECCHESE.

Alleanza Civica, Appello per Lecco, Azione (Calenda) e +Europa (Bonino) dopo aver avviato un confronto partito dalle esigenze, dai bisogni e dalle aspettative delle comunità lecchesi, hanno deciso di proporre un approccio diverso al modo di fare politica dando vita a xAGIRE sodalizio che riunisce in sé le diverse anime delle forze civiche e politiche che lo hanno voluto.

xAGIRE nasce partendo dall’impegno civico e politico che contraddistingue tali forze e sui valori che le accomunano, quali l’inclusività e la cittadinanza attiva e con la consapevolezza che ogni azione posta in essere debba avere come unico filo conduttore il bene comune e la costruzione di una comunità lecchese sempre più coesa, forte, competitiva e solidale.
Lo scenario sociale ed economico attuale, frutto dalla grave emergenza sanitaria provocata dalla pandemia Covid-19, ha stravolto le vite di tutti. Questa crisi, però, rappresenta un'opportunità irripetibile di cambiamento e di innovazione sia sul piano sociale sia su quello politico.

L’obiettivo che xAGIRE si è posto è quello di modernizzare il sistema Paese, partendo dalle comunità della nostra Provincia, ad iniziare da quelle che nei prossimi mesi saranno impegnate nel rinnovo dei rispettivi consigli comunali.
In occasione delle prossime elezioni amministrative xAGIRE ha avviato un percorso di esplorazione con le realtà locali e con le forze civiche e politiche che vi operano, il cui fine è unicamente quello di contribuire in maniera responsabile allo sviluppo sociale ed economico e alla sicurezza dei nostri territori.

xAGIRE è un sodalizio il cui fine è il rafforzamento della presenza delle componenti civiche operanti nel panorama politico ed istituzionale lecchese. Si tratta di una modalità di collaborazione già sperimentata, che ha fatto il proprio esordio alle recenti elezioni amministrative nella città capoluogo, dove le varie forze che hanno aderito al programma hanno elaborato e condiviso una progetto civico che ha portato alla presentazione di un proposta elettorale coraggiosa, alternativa e rispettosa delle autonomie e delle peculiarità di ognuna delle proprie componenti, dando un segnale di unità, di partecipazione democratica e di impegno civico non riscontrato precedentemente sul nostro territorio.

Il sodalizio xAGIRE vuole stare al fianco dei cittadini, delle aziende e dei lavoratori e di tutti coloro che sentono la necessità di trovare un nuovo punto di riferimento politico e sociale.
Da oggi le realtà locali potranno contare sul senso di responsabilità civica di xAGIRE per dare vita ad un disegno politico ed amministrativo che possa coinvolgere una parte considerevole dei cittadini della nostra provincia, interessati a riscoprire l’importanza della buona amministrazione della “Res Publica”.
Partendo dalle esigenze locali e dalle necessità quotidiane, xAGIRE intende sviluppare una rete territoriale di collegamento con obiettivi condivisi, con il chiaro intento di promuovere la crescita delle comunità locali.

Gaia Bolognini: “Partiamo dal logo: xAGIRE vuol dire non rimanere immobili, darsi obiettivi e accettare le sfide, anche quelle più difficili, agire insieme fuori dagli schemi, dalle ideologie, per innovare fortemente. I colori diversi blu, giallo, viola, simboleggiano le nostre differenze: ognuno forte del proprio percorso e del proprio vissuto decide di unirsi ad altre realtà per fare massa critica.
Abbiamo deciso di unire le competenze acquisite in questi anni perché siamo consapevoli del fatto che a causa della pandemia da Covid19 bisogna navigare in mare aperto e con meno protezioni. Lavorare in modo unitario per condividere i temi territoriali tra Comuni limitrofi e fare in modo di avere aggregazioni di maggiori dimensioni, consentirà di remare tutti nella stessa direzione, condividendo servizi e migliorando le opportunità per i Cittadini”

Giovanni Sabadini :“I temi forti che ci accomunano e ci permettono di avere obiettivi condivisi sono quelli di bene comune, inclusione, visione europea, volontà di pensare e costruire il futuro, sono quelli che valutiamo come imprescindibili per favorire la crescita dei territori e che ci permetteranno di ampliare la base elettorale.
Civismo e politica sono le due facce di una stessa medaglia: quella della buona gestione del territorio. Il dialogo tra il mondo del civismo e della politica è alla base di un’azione amministrativa che sappia coinvolgere tutti i livelli del nostro sistema istituzionale. La netta cesura tra civismo e politica rischia spesso di portare ad un civismo orfano, privo di riferimenti oltre i propri confini, oppure ad un civismo sottomesso, usato dai partiti come maschera, spesso neanche troppo velata. Azione crede in un dialogo responsabile e leale tra civismo e politica, nella cultura della gestione e della responsabilità, contro la politica degli slogan: xAGIRE nasce proprio per concretizzare questo nostro modo di relazionarci col nostro territorio, per avere un approccio concreto nella sua gestione.”

 

Nicola Pontiggia: “I processi che segnano la città contemporanea non sono più catturabili con le categorie culturali della modernità. L’approccio glocale risponde alla necessità operativa di misurarsi con una realtà dei fenomeni che appare “ontologicamente nuova” e che combina le dimensioni dei luoghi e quella dei flussi in forme spesso inedite. Proponiamo quindi una chiave nuova nel governo delle relazioni tra territorio e funzioni e il superamento di una concezione classica della democrazia, dalle forme di rappresentanza territoriale e funzionale all’importanza di una pianificazione in grado di coinvolgere gli attori nella fase implementativa, fino alle nuove frontiere di un europeismo centrato sulla dimensione regionale e funzionale.

Con l’esperienza territoriale è andata crescendo la consapevolezza che solo attraverso un processo differenziato di Autonomia, in primo luogo decisionale, prima ancora che economico-finanziaria, sia possibile dare soluzioni a vecchi problemi e nuove sfide. Siamo consapevoli dei mutuati rapporti tra globalismo e localismo che rendono sempre più inefficace e spesso superflua la mediazione dello stato centrale, quindi nel breve periodo, vorremmo rivendicare maggiore autonomia decisionale e di risorse per i Comuni per garantire non solo l’erogazione dei servizi richiesti dai Cittadini, ma anche per affrontare a livello locale le sfide derivanti dai cambiamenti economici e climatici. Riteniamo questo percorso l’unico possibile per governare più prontamente ed efficacemente le tante diversità economiche e produttive, sociali e culturali del Paese.”

Luca Perego: “Occorre costruire un nuovo modo di occuparsi della cosa pubblica, che per essere tale, non può più identificarsi solo nello stare assieme, ma deve imparare a governare i processi tra territorio e funzioni. Il rischio infatti è quello di rimanere schiacciati sui confini comunali, mentre i territori si caratterizzano sempre di più per le reti in cui sono inseriti piuttosto che dai confini geografici.
Vogliamo contribuire a governare i processi di autonomia per rispondere alle esigenze di sviluppo dei territori senza improbabili ricette per renderli omogenei, ma valorizzandone le differenze. Il tutto nel quadro di un solido e imprescindibile ancoraggio all’Unione Europea.”

 

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Sabato, 06 Febbraio 2021 06:20

RICHIUSA E RIAPERTA LA TACENO PORTONE TRA GIOVEDI E VENERDI

Premesso che nel pomeriggio di giovedì 04 febbraio 2021 si è verificata la caduta di numerose
alberature dalla parete incombente la sede stradale della Sp 62 della Valsassina, nel tratto compreso
tra Taceno e Portone, presumibilmente a seguito dello sradicamento di grosse ceppaie poste ad una
quota elevata rispetto alla carreggiata stradale;

Atteso che, a seguito delle prime verifiche effettuate in loco dal personale tecnico e cantoniere
provinciale, si è ritenuto opportuno procedere alla chiusura al transito del tratto interessato in quanto
vi era ulteriore materiale instabile sul pendio sovrastante la carreggiata e, considerato
l’approssimarsi delle ore notturne, non risultava possibile attuare in sicurezza ulteriori controlli sulla
parete rocciosa;
Considerato che, nella giornata di venerdi 05 febbraio, sono stati condotti i disgaggi ed i controlli in parete,
provvedendo nel contempo alla pulizia della sede viaria;

la Provincia revoca la precedente ordinanza a decorrere dalle ore 14.00 di Venerdì 05 Febbraio 2021 e dispone la contestuale RIAPERTURA AL TRANSITO della Sp 62 della Valsassina nel tratto
dal pk 26+000 (Ponte di Tartavalle in comune di Taceno) al pk 29+000 (loc. Portone di Bellano).

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Venerdì, 05 Febbraio 2021 09:41

PRESENTATA AL PREFETTO CASTRESE DE ROSA LA CAMPAGNA AIUTIAMOCI DELLA FONDAZIONE COMUNITARIA DEL LECCHESE

Il Prefetto di Lecco Castrese De Rosa ha ricevuto in Prefettura la professoressa Maria Grazia Nasazzi ed il dottor Enrico Rossi, rispettivamente presidente e vicepresidente della Fondazione Comunitaria del Lecchese.
Nel corso dell’incontro, è stata illustrata la campagna del Fondo Aiutiamoci, concepito per far fronte all’emergenza sanitaria in atto ed alle correlate conseguenze economiche e sociali.
Nella prima fase dell’emergenza, temporalmente collocata tra marzo e giugno 2020, la predetta Campagna è stata orientata a sostenere i presidi ospedalieri di Lecco e Merate.
Con la campagna AIUTIAMOCI 2.0 (giugno –novembre 2020), la Fondazione ha scelto di supportare i servizi sociali ed educativi del territorio, cercando di veicolare il contributo delle comunità locali per contenere gli effetti che l’emergenza sanitaria stava generando sulle fasce più vulnerabili e sui minori.
Poiché il protrarsi dell’emergenza Covid ha accentuato le forme di disagio preesistenti facendo però emergere anche bisogni nuovi e inediti, con uno «scivolamento» nella povertà anche di fasce di popolazione che si pensavano tutelate, a dicembre scorso il Fondo Aiutiamoci si è posto l’obiettivo di contrastare la povertà educativa, abitativa, alimentare e la bassa intensità di lavoro.
A fine gennaio, il Fondo ha raccolto 822.868 euro di donazioni dal territorio lecchese.
“Si tratta di un risultato importante raggiunto in soli due mesi di attività del Fondo, che testimonia la generosità della comunità lecchese ed il nobile spirito solidaristico che la anima. Ringrazio e mi complimento per l’opera che la Fondazione porta avanti perché nessuno deve essere lasciato solo. La solidarietà è il paradigma della responsabilità comunitaria” ha commentato il Prefetto De Rosa.
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Venerdì, 05 Febbraio 2021 08:45

OK DAL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO ALLA RIAPERTURA DEGLI IMPIANTI SCIISTICI IN "ZONA GIALLA"

“Condividiamo la decisione del Comitato tecnico scientifico (Cts) circa la riapertura degli impianti sciistici in zona gialla il 15 febbraio. È incomprensibile il cambiamento radicale di posizione assunto dal Cts in relazione alla possibile apertura degli impianti in zona arancione, applicando le misure restrittive aventi come finalità una fruibilità in sicurezza. Questo avrebbe consentito non solo la programmazione delle attività, ma anche una prospettiva di continuità certa per gestori, lavoratori e per tutta la filiera del comparto turistico invernale”. L’assessore alla Montagna della Regione LombardiaMassimo Sertori, commenta così la decisione del Cts.

Dal Comitato tecnico scientifico, quindi, è arrivato l’atteso via libera, per la riapertura degli impianti chiusi per il contenimento del contagio del Covid. Questo almeno per le zone gialle come la Lombardia, mentre per le aree classificate come arancioni restano, nonostante i protocolli proposti dalle Regioni e dai territori, le restrizioni attualmente in vigore.

“Ci sembrava e ci sembra importante – conclude l’assessore Sertori – ottenere il giusto equilibrio tra la tutela della salute e quella dell’economia e del lavoro. Continueremo quindi incessantemente la nostra azione politica e istituzionale per raggiungere questo obiettivo”.

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Venerdì, 05 Febbraio 2021 07:59

Campane a distesa: Per chi Suona la Montagna

Anche il Comune di Barzio partecipa a :
#PerChiSuonaLaMontagna è il flashmob più grande del mondo della neve. Venerdì 5 febbraio alle ore 10 suoneranno in contemporanea le campane dei molti paesi italiani che vivono di montagna. 
E noi parteciperemo in un modo tutto nostro…venerdì 5 febbraio faremo suonare la Montagna! @sciaremag


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Venerdì, 05 Febbraio 2021 06:49

SPESSARTINA

in Cultura

 Simile ai pesci che sono presi
dalla rete fatale e agli uccelli
presi al laccio, l'uomo è sorpreso
dalla sventura che improvvisa
si abbatte su di lui
Qoelet 9, 12

 

Ero uscito piuttosto tardi. Alle 11 stavo ancora aspettando che mi servissero il pane. Davanti a me una signora anziana che non sapeva decidersi: “Ma quel prosciutto mi sembra un po' secco. È dolce?. Me ne dia un etto. Tagliato sottile però. No aspetti. Mi dia un etto di bologna. Ma non è troppo salata, no? Col sale devo starci attenta per via della pressione alta. Devo anche curare la licemia per via della diabete. Anche la cateratta mi…”

L'elenco dei malanni e delle relative terapie proseguì a lungo. Insomma una tira tardi terribile. Alla fine sono comunque riuscito ad entrare in possesso delle mie tre michette e sono scappato con la ferma intenzione di raggiungere casa nel minor tempo possibile e lungo la strada più breve. Dovevo preparare il pranzo. Qui, al Nord del Nord, si pranza a mezzogiorno in punto. Meglio se un po' prima. In caso contrario si produrrebbe una gravissima, imperdonabile, impensabile violazione della lex prandialis ubiquamente imperante nelle plaghe neoceltiche.

Il mio problema (ma ancora non lo sapevo) ha avuto inizio proprio per questo banale motivo. Infatti, nonostante l’autorevolissima opinione di Euclide, la distanza più breve fra due punti non è quasi mai una linea retta. Anche perché, se lo fosse sempre, nel mio caso seguire un percorso rettilineo per il rientro fra le pareti domestiche avrebbe comportato il problematico attraversamento fisico di almeno due robusti muri perimetrali della chiesa parrocchiale. E di un imprecisato numero di diaframmi laterizi, certo più esili, ma non per questo meno impervi, di quelli ecclesiali. Insomma, nelle circostanze di cui si tratta, il grande geometra alessandrino non mi è stato di alcun aiuto. E non lo sarà neppure in seguito, come vedremo, nonostante il suo celeberrimo postulato delle rette parallele. Le quali, come è politicamente assodato, spesso si piegano ad inusitate convergenze.

Per farla breve, ovviamente dopo aver pagato, ho seguito di buon passo un percorso composto di linee ragionevolmente spezzate in direzione di casa. Ma c’è sempre, nelle nostre vite mortali, un avversativo più o meno importante.
Tutto accade in brevi istanti fatali, alle 11.17. Aggiro l'angolo della chiesa e quasi mi scontro con il Gigi. In genere ci salutiamo con un sorriso distrattamente inespressivo e le rispettive traiettorie proseguono senza incrociarsi. Ma ieri le parallele delle nostre vite (Euclide mi perseguita!) si sono intersecate al termine di una fulminea quanto negativa co-incidenza. A mia parziale discolpa sottolineo la circostanza che l’iniziativa è stata del mio interlocutore:

“Ciao, scusa se non mi fermo ma ho un appuntamento con il capo minatore. Vado a visitare le miniere di barite a...”.
Gigi è un miner – archeo – astro - entomo e quant'altro - logo. Per inciso: quant'altro è un'espressione della quale il Gigi abusa con frequenza impressionante. È, se mi capite, l’analogo adulto di quel cioè che riempie di vuoto il vuoto del gergo adolescenziale, dell’eloquio smunto di chi parla troppo in fretta, dei commenti delle tifoserie nei bar e quant’altro. Ecco...
E io, scemo, invece di limitarmi a salutare con un rapido cenno del capo, labbra tese a scoprire appena cortesemente incisivi e canini e a tirare dritto, mi lascio scappare un'innocente, scriteriata, inconsciamente suicida e sciaguratissima domanda. Buttata lì quasi per una forma di asettica gentilezza.: “Barite?”
Non un vero interrogativo. L’equivalente di un mmmh. Solo questo. Giuro che non me ne frega niente della barite. Ma il daimon che sempre ci agisce dispone diversamente. Ma il destino si era messo in moto con inarrestabile protervia.
“Sì, barite!” gorgogliò con orgoglio il Gigi.

Voce dal sen fuggita… Mi resi conto quasi subito dell'errore. Anzi; ora ho la chiara consapevolezza di aver intravisto l’avvento del dramma ancor prima dell’irrimediabile interrogativo. Prometeo, archetipo dell'autolesionismo, fa proprio questo: prevede ma non vede. Improvvisamente il cielo si era fatto deserto. Le rondini, che fino a pochi secondi prima popolavano l'azzurro con rapidi ghirigori, erano scomparse precipitando il mondo nel silenzio d'una premonizione fatale. Capii immediatamente con terrore di aver messo in moto un inarrestabile Maelstrom.

Video meliora proboque sed deteriora sequor. Lo studio del latino è del tutto inutile. Come la cultura in genere. Non servono mai ad evitare gli errori; solo a giustificarli o a spiegarli ex post, dunque a catastrofe avvenuta. Un po’ come è accaduto al povero Adamo il quale ha capito solo a cose fatte il guaio nel quale si era cacciato. Prima di addentare la mela (o era un fico?) non sapeva di far male. Ovvio: soltanto attingendo all’albero proibito sarebbe stato in grado di distinguere il Bene dal Male, il giusto dall’ingiusto, il Sé dall’Io. Infatti appena ha sbocconcellato il frutto gli è piombata addosso la tragica illuminazione: troppo tardi. Era già troppo tardi anche prima, quando non sapeva ciò che stava facendo. Dopodiché “…con sofferenza trarrai il nutrimento dalla terra (…) col sudore della fronte mangerai pane finché tornerai alla terra…” e quant’altro. Pardon! Insomma, ormai era fatta anche per me. Anch’io, misera progenie adamitica, non sapevo quello che stavo facendo. Tiremm innanz.

Ore 11.23 - Negli occhi abissalmente sbiaditi del Gigi trascorre una luce improvvisa, appena accennata, tuttavia vividamente perfida.
“La barite è un minerale di bario. Solfato di bario per essere precisi con densità relativa 4,5 e durezza 3 della scala Mohs...”
Mi stavo già chiedendo dove avevo sbagliato quella mattina. L'orario di uscita da casa? Ero sceso dal letto col piede sinistro? Il mio ascendente zodiacale era incazzato perché lo trascuravo? Chakra disallineato? Karma negativo? Le ipotesi vorticavano nella mia mente mentre le orecchie venivano travolte da un torrente mineralogico inarrestabile: “...cristallizza nel sistema rombico, e solitamente è incolore o bianca...”
Mi doleva una spalla perché, nel tentativo di sganciarmi, più inconscio e velleitario che realizzabile, torcevo con forza il braccio destro dietro la schiena. Ma la fuga era bloccata da un'infinita serie di durissime concrezioni cristalline protundenti dal cavo orale del Gigi.

“...può essere anche gialla o azzurra. In metallurgia viene chiamata ganga”.
Ore 11.31- Stavo affondando irrimediabilmente in una ganga vischiosa di suoni per me senza senso. E il tempo se ne andava con tirannica rapidità. Vano ogni tentativo di fuga dalla crudeltà ctonia del mio interlocutore. Arrischiai una disperata autodifesa isolandomi dall'insopportabile rumore di fondo causato dal Gigi, pensando intensamente a quale tipo di sugo avrei preparato per mezzogiorno: vongole? Una bella carbonara allo zafferano? Però anche aglio e olio a freddo... Forse ho finito il parmigiano.

Cercavo di piegare la volontà in una parabola di salvezza separando la mente dal corpo, l'anima dalla carne, me stesso dal mondo e dal Gigi tentando una salvifica evaporazione. Fingevo, ora lo so, la dissoluzione mistica per sottrarmi al funesto demiurgo dagli occhi di ghiaccio. Invano: la vena di barite era tutt'altro che esaurita.

Ore 11.35 - “...I suoi impieghi principali riguardano la preparazione di composti di bario e il pigmento bianco per le vernici. Circa il 90 per cento dei prodotti dell'industria degli smalti. A dire il vero i colori acrilici...”.
Il Gigi è spietato. Il monologo oracolare non dava alcun segno di esaurimento. Io sì. Tentavo anche, ormai privo di speranza, la meditazione trascendentale puntando al dissolvimento dello spirito nella perfetta assenza di presenza. Invidiavo gli asceti stiliti che nei secoli bui erano in grado di separare la mente da corpo per galleggiare nel silenzio delle immateriali regioni iperuraniche. Agognavo la levitazione verso un lontanissimo empireo. Ma l’invincibile gravità delle onde sonore emesse dal Gigi mi tenevano prometeicamente incatenato a un duro destino composto di purissima barite.
“...pigmenti legati da resine sintetiche o da resine a base di acetati polivinilici. Ma questo è un altro discorso.”
Terrorizzato dalla minacciosa possibilità di un "altro discorso" ero in preda all'angoscia più profonda. Buttai lì un pigolante: “Beh, allora divertiti. Ci vediamo”.

Mi sembrava di aver intuito (la disperazione produce illusioni, miraggi e fate morgane di ogni tipo) che la miniera orofaringea del Gigi fosse sul punto di esaurirsi. Stavo per aggiungere che era tardissimo, che i fornelli, diversamente dal paradiso, non potevano attendere, che dovevo proprio andare, che, cazzo! era proprio tardi... Chissà che lo stratagemma non funzionasse davvero.

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