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Lunedì, 22 Febbraio 2021 06:43

INDAGINE SUL TURISMO IN LOMBARDIA

 In attesa che l’emergenza Covid 19 venga superata e che il turismo possa ripartire completamente, Polis Lombardia ha tracciato lo scenario da cui si ripartirà nel dossier ‘La capacità ricettiva in Lombardia’. La fotografia del comparto è quella del 2019.

In Lombardia si possono contare 24.567 strutture ricettive di cui 2.825 esercizi alberghieri e 21.742 esercizi extralberghieri. L’andamento degli esercizi ricettivi mostra il contributo sempre più evidente del comparto extralberghiero che nel 2019 rappresenta l’88,5% del patrimonio ricettivo della Lombardia: gli esercizi alberghieri sono passati dal rappresentare il 42% del patrimonio ricettivo regionale nel 2012 al rappresentarne l’11,5% nel 2019.

La crescita del comparto extralberghiero è in parte spiegata da un’importante quota di emersione di fenomeni regolarizzati in seguito all’entrata in vigore della legge regionale 27 del 2015 e in parte dall’introduzione nel conteggio degli esercizi extralberghieri a partire dal 2018 anche degli alloggi gestiti in forma non imprenditoriale come alloggi privati in locazione ad uso turistico.

Le case e gli appartamenti vacanze sono l’81,8% delle strutture extralberghiere. Seguono i Bed & Breakfast 11,8%, gli alloggi turistici 3,3%; Ostelli 1,2%; i campeggi turistici 1,0% e infine i rifugi di montagna 0,9%.

Nella distribuzione del patrimonio ricettivo sul territorio lombardo nel 2019, la provincia di Brescia spicca per il maggior numero di esercizi ricettivi sia alberghieri che extralberghieri con 6095 strutture. Poi Milano con: 5556; Como: 3869; Sondrio: 2577; Bergamo: 2144; Lecco: 1203; Varese: 1052; Mantova: 725; Pavia: 574; Monza: 376; Cremona: 302 e Lodi: 94.

La Città Metropolitana di Milano primeggia in quanto a densità di strutture: si possono infatti contare oltre 35 esercizi ricettivi ogni 10 Km2; elevata è anche la densità misurata sul territorio di Como (30,2 esercizi), di Lecco (14,7 esercizi) e di Brescia (12,7 esercizi).

Più in generale, in Lombardia ogni 10 Km2 si possono contare 1,2 esercizi alberghieri e 9,1 esercizi extralberghieri.

In tutte le province il patrimonio ricettivo extralberghiero supera numericamente quello alberghiero, tuttavia si segnala un’incidenza maggiore del comparto extralberghiero nelle province di Como e Lecco ed al contrario un’incidenza maggiore del comparto alberghiero nella provincia di Lodi.

A livello territoriale si possono trovare notevoli differenze nella distribuzione degli esercizi alberghieri per categoria. La Città Metropolitana di Milano spicca per un’elevata quota di strutture alberghiere di categoria alta o medio-alta (37,7%), così come la provincia di Cremona (34,1%), Monza e Brianza (33,9%) e Varese (33,8%). Al contrario i territori di Pavia (41,1%), Lodi (38,5%) e Como (33,5%) spiccano per la maggior propensione verso strutture alberghiere di categoria medio-bassa.

Il territorio bresciano, con in particolare la sponda lombarda del Lago di Garda, raccoglie il 44,0% dei campeggi e villaggi turistici della Lombardia; Brescia (26,1%) insieme a Mantova (21,8%) e Pavia (16,9%) spiccano per il numero di alloggi agrituristici; Sondrio (35,6%), Brescia (24,7%) e Bergamo (19,6%) per i Rifugi di Montagna; Brescia e Milano raccolgono anche il maggior numero di Case e Appartamenti per Vacanze e Bed and Breakfast, come il maggior numero di Ostelli e Case per Ferie, in questo caso con la Città Metropolitana di Milano prima rispetto al territorio bresciano.

Per quanto riguarda la densità ricettiva delle province lombarde attraverso il numero di posti letto per Km2, si può notare come la Città Metropolitana di Milano spicchi con oltre 70 posti letto per Km2, di cui 48,8 in esercizi alberghieri. In media in Lombardia si possono contare 19 posti letto per Km2 di cui 8,2 in esercizi alberghieri e 10,8 in esercizi extralberghieri.

Per quanto concerne la ricettività attraverso il tasso di ricettività (posti letto ogni 100 abitanti), si evince che come in Lombardia si possono contare 4,5 posti letto ogni 100 abitanti. A spiccare è la provincia di Sondrio con 24,9 posti letto, seguita dalla provincia di Brescia (10,8) e Como (8,6).

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Lunedì, 22 Febbraio 2021 06:32

SOCCORSO FAUNA SELVATICA IN DIFFICOLTA’: REPORT 2020

Anche nel 2020 il Nucleo faunistico della Polizia provinciale di Lecco ha svolto l’attività di emergenza faunistica ovvero il soccorso degli esemplari di fauna selvatica autoctona in difficoltà, finalizzato al loro recupero per la reimmissione nel territorio o, quando non risulti possibile per prognosi infausta con la conseguente incurabilità, alla soppressione eutanasica da parte dei veterinari del competente dipartimento di Ats Brianza.

Le fasi di questa attività comprendono il soccorso e il trasporto al Centro di recupero animali selvatici (Cras) di riferimento e l’eventuale recupero di specie di fauna selvatica deceduta a seguito di incidente stradale o evento traumatico, con conseguente smaltimento della carcassa in impianti autorizzati.

Si tratta per lo più di ungulati (cervi, cinghiali, mufloni, caprioli, camosci) e medio/piccoli mammiferi (tassi, ricci, volpi, pipistrelli, lepri, faine), avifauna (rapaci, anatidi, passeriformi) rispetto ai quali viene richiesto l’intervento della Polizia provinciale nelle ipotesi di sinistro stradale a seguito di impatto con l’animale, intrappolamento, lesioni o fratture a seguito di traumi, bracconaggio, caduta dal nido.

Gli interventi (circa 800 nel corso del 2020) hanno visto il coinvolgimento degli agenti del nucleo faunistico della Polizia provinciale e di una rete di volontari, Guardie volontarie della Provincia o altro personale adeguatamente formato nonché di altri enti/soggetti privati (Cras, Ats Brianza Dipartimento veterinario, Regione Lombardia, Istituto zooprofilattico, struttura veterinaria convenzionata), a diverso titolo coinvolti ai sensi di norme e discipline vigenti in materia di fauna selvatica omeoterma.

Tra i piccoli mammiferi particolare attenzione è stata rivolta alla gestione dei pipistrelli in difficoltà, in ordine ai quali Regione Lombardia ha attivato uno sportello dedicato presso il Cras Wwf di Valpredina (Bg) e specifici progetti finalizzati alla loro tutela.

“Questi sono i numeri che siamo riusciti a raggiungere nonostante l’esiguo numero di agenti a disposizione rispetto al reale fabbisogno del nostro ente - commenta il Consigliere provinciale delegato alla Polizia provinciale Matteo Manzoni”.

Di seguito alcuni diagrammi sintetizzano le tipologie degli interventi effettuati dalla Polizia provinciale di Lecco nel 2020, relativi ai mammiferi e all'avifauna, con esclusione dei rettili (9), degli animali d’affezione/ornamentali o esotici, comunque oggetto di richiesta di intervento.


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Domenica, 21 Febbraio 2021 09:04

Soccorso Alpino: Sabato 20/02 interventi a Delebio e Pizzo Tre Signori

Intervento nella mattinata di sabato a Delebio per soccorrere un escursionista. L’uomo, 40 anni, residente in Brianza, stava percorrendo con alcuni amici il Sentiero del Viandante ma è scivolato su una placchetta e ha riportato un trauma a una spalla. Si trovavano a circa 450 metri di quota, nei pressi della frazione di Tavani. Allora hanno chiesto aiuto: la Centrale ha mandato sul posto i tecnici Cnsas della Stazione di Morbegno, VII Delegazione Valtellina Valchiavenna, il Sagf - Soccorso alpino Guardia di finanza, i Vigili del fuoco e la Croce Rossa di Morbegno. L’uomo è stato raggiunto, messo in sicurezza, calato per circa 150 metri, trasportato fino all’ambulanza, infine in ospedale.

Altri interventi nel pomeriggio per i tecnici della VII Delegazione Valtellina Valchiavenna del Soccorso alpino. Per la Stazione di Bormio, in due operazioni distinte soccorsi due sci-alpinisti, uno a Valdisotto, in località Le Motte, per trauma a una gamba riportato da un uomo di 42 anni di Milano, l’altro in Val Viola, sotto il Lago di Forbesana, per l’infortunio di un uomo, con una distorsione a un ginocchio. Sempre in Val Viola, intervento per un uomo di Lecco di 44 anni, che ha avuto un malore in località Palueta. Sul posto le squadre e gli elicotteri e le équipe di elisoccorso di Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza), oltre al Sagf - Soccorso alpino Guardia di finanza. Altro intervento sul Pizzo Tre Signori anche per la Stazione di Morbegno, dopo quello di stamattina a Delebio: uno sci-alpinista è caduto e ha avuto un trauma a un ginocchio, mentre si trovava nei pressi del rifugio Falk. Si sono attivate le squadre ma poi l’uomo è stato raggiunto dall’elisoccorso di Bergamo, che lo ha portato in ospedale. Allertamento da parte di Soreu delle Alpi anche per la Stazione di Madesimo, insieme con il Sagf, per uno sci-alpinista con probabile lussazione a una spalla nella zona del Lago degli Andossi, oltre i duemila metri di quota. Intervento risolto dall’elisoccorso.

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Domenica, 21 Febbraio 2021 07:12

Presso la Funivia di Barzio manifestazione di F.I.

A Barzio Fratelli d’Italia per essere vicini agli operatori della montagna

Una folta rappresentanza di simpatizzanti di Fratelli d’Italia, con l’intervento degli onorevoli Alessio Butti, Paola Frassinetti, Carlo Fidanza, Marco Osnato, Lucrezia M. B. Mantovani, i coordinatori di Monza Rosario Mancini e Sondrio Marco Masetti, insieme a tanti militanti lecchesi, a Barzio a sostegno degli operatori della montagna, si sono dati appuntamento a Barzio, presso l’impianto di risalita ai Piani di Bobbio, nella mattinata di sabato 20 febbraio.

Il motivo è stato quello di dar sostegno agli operatori degli impianti sciistici di risalita ed a tutte le strutture di accoglienza della montagna, che con l’improvvisa chiusura degli stazioni sciistiche, decisa dal Ministro Speranza, ha messo pressochè in ginocchio tutto il settore, decretandone la “fine” della stagione.

Tutti gli intervenuti hanno sottolineato quanto sia stato inopportuno tale provvedimento evidenziando a gran voce il messaggio: “Chiediamo rispetto per la montagna”.

La decisione del Ministro Speranza è giunta a sole 12 ore dalla prevista riapertura degli impianti, cogliendo tutti di sorpresa, ma soprattutto mettendo in forte difficoltà tutti gli operatori del settore che si son trovati con tutti gli approvvigionamenti, in vista del previsto arrivo di molti turisti, pressochè inutilizzabili. I lavori di preparazione delle piste sciistiche sono, quindi, stati fatti inutilmente.

Come se non bastasse la decisione del Ministro Speranza è stata, subito dopo, sconfessata dal Ministro del Turismo dello stesso Governo, Garavaglia. Quindi confusione si aggiunta ad altra confusione.

“Con questa manifestazione – ha sottolineato – ha dichiarato il Coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Fabio Mastroberardino – vogliamo manifestare la nostra vicinanza agli operatori della montagna rimarcando la nostra volontà che ciò non succeda più, nei confronti di nessun settore”.

“Oltre agli operatori – ha proseguito l’Onorevole di Fratelli d’Italia Alessio Butti – vi è anche tutto l’un indotto da considerare. Tale decisione ha enormemente danneggiato la nostra provincia in quanto, non bisogna dimenticare, che a pochi chilometri c’è la Svizzera, che invece ha tenuto gli impianti da sci aperti. Quindi quando si prendono tali decisioni occorre considerare, soprattutto, il contesto geografico delle zone colpite da tali provvedimenti”.

Ora occorre prestare attenzione ai ristori – ha poi concluso l’Onorevole Butti - pochi e non ancora pervenuti e che non saranno sicuramente sufficienti a sopperire all’ingente danno subito”.

In conclusione, l’Onorevole Frassinetti ha evidenziato che quest’anno tutto il settore del turismo legato alla montagna ha subito enormi contraccolpi per cui i risarcimento dovranno essere immediati ed adeguati.

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Sabato, 20 Febbraio 2021 17:45

I MEDICI DI INTROBIO IN PRIMA LINEA (E ANCHE IN TV!) PER LE VACCINAZIONI

La notizia è che il gruppo della Medicina di rete  di Introbio (dottori Tamagnini, Bellini, Menga, Silvia Artusi, Attilio Artusi) ha dato la piena disponibilità a vaccinare gli over 80 della Valsassina (anche quelli assistiti da medici che non hanno aderito all'iniziativa). "In questo modo - racconta Silvia Artusi - tutti i nostri anziani potranno usufruire della vaccinazione al Presst di Introbio".

Ogni medico ha dato disponibilità per sedute vaccinali di otto ore nelle giornate da mercoledì a sabato compreso.

"In questo modo - spiega la giovane dottoressa a nome di tutti i colleghi - speriamo di portare respiro al territorio e dare una grossa opportunità a una fascia di popolazione fragile, anche perchè tutti insieme crediamo che sia questo il vero compito della medicina di famiglia".

Si tratta di un'esperienza pilota in questo campo ed è la prima in assoluto. "Sottolineo - ha aggiunto Artusi - che l'ATS ha voluto da subito occuparsi della Valsassina valorizzandone le risorse, ovvero i medici disponibili e lo stupendo Presst".

La cosa non poteva passare inosservata ed infatti oggi Rai Tre si è occupata di questa iniziativa ed ha intervistato proprio la dott.ssa Artusi che ha interpretato il pensiero dei suoi colleghi.

Ancora una volta la Valle ha dato l'esempio, grazie ai suoi medici ed alla presenza a Introbio del Presst, un punto di riferimento di straordinaria importanza ed efficacia al servizio della salute di tutta la popolazione.

Di seguito il link alla trasmissione di Rai Tre e una foto dell'intervista.

https://www.rainews.it/tgr/lombardia/notiziari/index.html?/tgr/rainews.html


Silvia2

 

 

 

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Sabato, 20 Febbraio 2021 09:21

Maggiori controlli per questo week end in montagna

SOVRAFFOLLAMENTO IN MONTAGNA ALL’ATTENZIONE DEL COMITATO PROVINCIALE PER L’ORDINE E LA SICUREZZA PUBBLICA

Sensibilizzazione delle polizie locali, coinvolgimento dei volontari di protezione civile e supporto delle Forze di polizia.
Queste, in sintesi, le decisioni assunte in seno al Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, convocato ieri pomeriggio dal Prefetto di Lecco Castrese De Rosa, per far sì che l’accesso alle località di montagna maggiormente attrattive della nostra provincia si svolga nel rispetto delle prescrizioni per il contenimento del contagio da coronavirus.
«E’ fondamentale far presente, ancora una volta, in relazione all'emergenza sanitaria in atto, l'imprescindibile necessità di proseguire scrupolosamente nell'adozione di comportamenti appropriati e responsabili. Anche nelle località di montagna, la differenza la fanno prima di tutto i comportamenti di ciascuno di noi. E’ pertanto fondamentale continuare a rispettare le distanze interpersonali, il divieto di sovraffollamento e le altre misure anticontagio».

Il dispositivo vedrà impegnate le Polizie municipali con l'ausilio del volontariato ed il supporto delle Forze di polizia per evitare congestioni del traffico ed assembramenti nei pressi delle funivie il cui accesso dovrà essere regolamentato secondo le capienze previste.
Le Forze di polizia opereranno nell'ambito del dispositivo collaudato di controllo del territorio, in ausilio, al profilarsi di eventuali criticità, alle Polizie municipali e agli addetti al controllo.

Le direttive impartite dal Prefetto De Rosa nella riunione del Comitato saranno dettagliate sul piano operativo dal Questore Alfredo D’Agostino nell’ambito di un tavolo tecnico in programma nel pomeriggio di oggi.
Per coniugare il legittimo desiderio di svago dei cittadini con l’irrinunciabile esigenza di tutela della salute pubblica si rende necessario un impianto caratterizzato da flessibilità e gradualità, che coinvolge tutti gli attori istituzionali, volontariato compreso.
Per evitare poi il ripetersi di episodi di congestione del traffico, il Capo Compartimento Anas per la Lombardia, ing. Prisco, ha assicurato, come sollecitato dal Prefetto, lo smantellamento del cantiere lungo la SS36 a partire dal venerdì pomeriggio e fino alle 9:30 del lunedì, mentre durante la settimana, al fine di ridurre i disagi di quanti percorrono la predetta strada per ragioni di lavoro, ha disposto un restringimento dell’area di cantiere che possa consentire un più agevole deflusso del traffico veicolare.

Al Comitato, oltre ai vertici provinciali delle Forze di polizia, hanno preso parte il Presidente della Provincia, il Vice sindaco di Lecco, i sindaci dei Comuni di Abbadia Lariana, Ballabio, Barzio, Casargo, Mandello, Margno, Moggio ed i comandanti delle polizie locali di Lecco e Moggio.

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Sabato, 20 Febbraio 2021 09:01

Unificare i Comuni valsassinesi? Un`inchiesta di Lecconotizie

Veramente lodevole il lavoro di reportage fatto dal giornale lecchese Lecconotizie.com, diretto dal ballabiese Lorenzo Colombo, prima collaboratore del Giornale di Lecco e poi fondatore del quotidiano online ormai quasi una decina di anni fa.

Si tratta di una inchiesta dedicata all`ipotesi di una fusione tra i Comuni della Valsassina, divisi in tre sezioni: Altopiano, Centro Valle e Premanese: i redattori hanno sentito tutti i Sindaci valsassinesi, la maggior parte dei quali si e` espressa a favore di questa ipotesi.

La finalita` sarebbe in una ottica di riorganizzazione dei contributi che arriverebbero ai Comuni (piu` il Comune e` grande maggiori sono i contributi statali) in una logica di "spending review" (come diceva Cottarelli) che permetterebbe una migliore gestione delle sempre piu` scarne finanze comunali.
Naturalmente senza invece duplicarne le spese, come ricorda il Sindaco di Introbio Airoldi, a proposito dell`esperienza a suo parere negativa dell`Unione dei Comuni, che aveva portato a un raddoppio della burocrazia e del lavoro segretariale.

Al contrario, la burocrazia dovrebbe essere velocizzata, il lavoro degli amministratori comunali facilitato, e gli investimenti, avendo anche maggiore disponibilita` di risorse, dovrebbero essere concepiti in una ottica valsassinese piu` ampia e generale, non solo riguardante il singolo abitato.
Temi questi ancora piu` importanti soprattutto da quando, dopo la a dir poco sfortunata Riforma di Graziano Delrio (2015) le Province sono state sostanzialmente scardinate e il loro ruolo ridotto al minimo, proprio in previsione di una crescita dei concentramente comunali e amministrativi, previsione rivelatasi poi errata.

Non sfuggono neanche ai Sindaci i vantaggi che una simile riforma in Valsassina (purtroppo al momento poco probabile) porterebbe, considerato anche il ruolo limitato della Comunita` Montana, anch`essa debilitata dalla Riforma suddetta.

Maggiori risorse e finanziamenti dallo Stato, una migliore gestione delle risorse, ma anche una migliore selezione degli amministratori proponentisi (naturalmente ogni super-Comune dovrebbe garantire una rappresentativita` agli abitati che si siano raccolti) vista anche la fatica che si fa a raccogliere disponibilita` per presentarsi nelle liste elettorali.

Da non sottovalutare poi il maggior ruolo del Sindaco (sopra i 5.000 abitanti compensi e impegno sono diversi) il cui lavoro praticamente gia` adesso dovrebbe essere svolto a tempo pieno: la vicenda della Sindaca di Torino Chiara Appendino , condannata a un anno e mezzo di carcere per i morti di Piazza San Carlo nel 2017, ha dimostrato quali responsabilita` si prenda oggi un Sindaco, che non possono essere sottovalutate, come ha giustamente ricordato anche l`Anci (l`Associazione dei Comuni Italiani).

Oltre, come detto, ad avere una visione piu` generale e complessiva dei problemi e delle soluzioni, a cominciare dalla gestione del Turismo, delle imprese artigiane e del Commercio, della Viabilita`, della Scuola (Elementari e Medie), della Salute e del Welfare.

I vantaggi sarebbero tantissimi, di svantaggi non ne vedo nemmeno uno (se non il ridimensionamento di qualche inutile campanilismo).

Occorrerebbe rifletterci seriamente: per il momento possiamo solo ringraziare il nostro amico Lorenzo, ha fatto veramente un buon lavoro: speriamo che i valsassinesi lo tengano presente !

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Venerdì, 19 Febbraio 2021 18:08

Vendesi corpi fatti a pezzi

in Cultura

Del mercato dei pezzi umani di ricambio ne ho scritto e parlato a iosa, quasi sempre inutilmente perché non creduto.
Come ho già scritto, il mio handicap è sempre stato quello di rivelare quel che imparavo girando il mondo a modo mio almeno 10 anni prima che qualche giornalista o chi per lui scrivesse le stesse cose su di un quotidiano o, meglio ancora, su di un pregiato settimanale.
Solo allora tutto poteva essere creduto: se lo dice il giornale adesso è vero, prima no...
A tutto questo ho fatto il callo, continuando per la mia strada.

Passando allo scanner le diapositive da me scattate a Calcutta nel 1982 mi sono tornati alla mente ricordi in parte assopiti: una sera, un uomo-cavallo (i disgraziati che trainano i risciò, gente destinata a morire presto sputando sangue dai polmoni) mi prese da parte e con tono serio mi offerse una sua figlia: "Ha 14 anni" mi disse "ed è ancora vergine". Stupito ma non troppo, gli chiesi le ragioni di quel "dono". La sua risposta era un chiaro esempio di pragmatismo: "Con questo lavoro guadagno poco e fatico a dare da mangiare alla mia famiglia. Tu hai soldi e potresti dare una vita migliore ad una delle mie figlie. La porterai a dormire in una stanza, le darai da mangiare, le comprerai vestiti, tutto quello che io non potrò mai fare...". Il suo non era un discorso inventato per impietosire i turisti saturi di sensi di colpa: non chiese né accettò una sola rupia per lui: voleva lavorare non mendicare. Tutto finì dopo la mia dichiarazione che tante volte mi aveva tolto da situazioni imbarazzanti: "Vedi amico mio, io sono sposato e la mia religione non mi permette di avere altre donne". LA MIA RELIGIONE era la parola magica, da tutti accettata e rispettata.

Altro argomento da me più volte trattato è il commercio degli organi, ricambi espiantati da corpi giovani e sani ad uso degli occidentali.
Lo raccontavo già verso la fine degli anni Settanta in alcune mie conferenze e come sempre nessuno mi credeva. Poi se ne occupò il Corriere della Sera e Radio Popolare di Milano diede gli indirizzi di alcune agenzie di viaggio specializzate in questo genere di turismo tutto incluso. Lo stesso fece il CorSera raccontando di viaggi speciali, dove bravi e stimati professionisti e uomini di mondo usavano servirsi di elicotteri e da lì sparare sugli abitanti dei villaggi all'interno delle foreste amazzoniche - questo perché un medico, pentitosi, scrisse una lettera rivelando il tutto. Dopo un paio di giorni la notizia venne dimenticata. Io, invece, lo raccontavo perché ne ero venuto a conoscenza durante un mio viaggio in Colombia, dove era in corso una sommossa della popolazione fatta oggetto di attenzione dei cacciatori elicotteristi, protesta "domata" con l'aiuto dei proiettili dell'esercito...

Del mercimonio delle placente ne ho raccontato poco in pubblico ma in privato non ho mai nascosto che il commercio era più che mai fruttuoso e praticato non solo a Calcutta: vere "fabbriche" erano presenti un po' ovunque laddove si ha la volontà di tenere la popolazione in strettissima povertà.
Giovani uomini hanno il compito di ingravidare giovani donne e queste, mesi dopo, si sdraiano sul lercio tavolato dove un medico o più verosimilmente una mammana pratica l'aborto. Il feto e la placenta sono poi messi in recipienti adatti per essere inviati in tutto il mondo e utilizzati per la produzione delle migliori - e più costose - creme di ringiovanimento della pelle delle donne - e pensare che sull'etichetta vi è pure scritto "Crema alla placenta", ma nessuno che mai si chiede da dove arriva quella placenta. L'importante è restare belle, giovani e piacenti.

In allegato trovate alcuni stralci da libri altrui: uno è estratto da un libro del giornalista Alessandro Gilioli, rielaborazione di un reportage fatto per conto de L'Espresso datato 2007. Gli altri sono stralci raccattati qua e là tra le pagine de La Città della Gioia, libro pietoso (nel senso che è stato volutamente scritto per impietosire) dove Lapierre racconta a suo modo la Calcutta di 40 anni fa.

Finisco: in cambio di poco di 11 euro chi vuole può portarsi in casa un libro scritto da Christopher Hitchens, dal titolo volutamente birichino: La posizione della missionaria (lo trovate su Amazon). Recita il bugiardino:
Una volta Madre Teresa (che personalmente, va rilevato, si è fatta ricoverare in cliniche e ospedali tra i più eleganti e costosi dell'Occidente per i suoi problemi di cuore e di vecchiaia) ha scoperto il proprio gioco in un'intervista filmata. Dopo aver descritto una persona malata di cancro all'ultimo stadio che aveva dolori insopportabili, con un sorriso Madre Teresa rivelò all'obiettivo di aver detto a quel paziente terminale: "Stai soffrendo come Gesù sulla Croce. Perciò sicuramente Gesù ti sta baciando". Poi, senza rendersi conto dell'ironia che si poteva attribuire alle sue parole, riferì la risposta del sofferente: "Allora per favore digli di smettere di baciarmi".

PS: nel brano sugli hijira, Lapierre è molto confuso: castrazione ed evirazione non sono sinonimi. In genere l'evirazione è preceduta da un periodo dove il complesso pene e testicoli è sottoposto ad una "lavorazione" utile a rinsecchire il tutto: si prende un laccio e a periodi programmati lo si stringe sempre più, fino a non fare più arrivare il sangue nella parte da asportare. Per l'urina, si pratica un foro alla base del pene, tenuto aperto da una cannuccia vegetale. L'evirazione è così meno traumatica, ma non per questo immune da dolori e pericoli.
Il perché di tutto questo è sempre da ricercarsi nell'indigenza mista all'ignoranza: molti genitori credono che così facendo daranno una possibilità di miglior vita al loro figlio, che una volta evirato potrà girare per le case in cerca di denaro ...e lo guadagnerà perché attorno alla figura degli hijira ruota un terrore superstizioso. Meglio pagare che farsi maledire...

 

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Venerdì, 19 Febbraio 2021 08:18

MotorradTour 2020 Alpini Motociclisti

in Video

Il 2020 ha drasticamente condizionato il numero delle iniziative associative svolte a tutti i livelli, dal Nazionale fino a quelle dei gruppi.

Gli Alpini Motociclisti, con caparbietà, sono riusciti ad organizzare uno splendido Moto Tour con un itinerario storico/culturale tra Italia, Austria e Bassa Baviera partendo proprio a pochi passi dalla nostra Sede Sezionale in P.zza Era a Lecco.

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