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Domenica, 28 Febbraio 2021 06:51

VALSASSINA: UN NUOVO TURISMO DOPO LA PANDEMIA

Ha assolutamente ragione Riccardo Benedetti, nel suo articolo dedicato al "Parco Giochi" che e` diventato la Valsassina, quando scrive:" Per quanto tempo ci siamo detti che dovevamo sfruttare la vicinanza con i cinque milioni di persone che vivono a sud, oltre la frontiera di Balisio? Quanti incontri, convegni, riunioni, articoli?".

Ecco, io sono venuto in Valsassina nel 1978, e da allora a parecchi di quei convegno-incontri- riunioni ho partecipato, soprattutto a quelli organizzati dall`ancor giovane Provincia di Lecco. Fiumi di parole (spesso inutili), pubblicazioni finite nei cassetti, Associazioni turistiche costruite ad hoc (ma in genere con scarso successo).

Da allora al contrario il numero degli alberghi, anche importanti, e` diminuito, non aumentato: dall`albergo Introbio al Capriolo di Introbio, al Tartavalle di Taceno che era un albergo storico che esisteva gia` a meta` dell`Ottocento e oggi in completa rovina, ad altri alberghi nell`Altopiano.

Il Covid in realta` ci ha messo, da un anno a questa parte, di fronte a una situazione che non avremmo mai immaginato: complice senz`altro il fatto che i Lombardi non possono andare nelle regioni vicine, tanto meno all`estero, nel loro mirino siamo entrati noi, la vicina Valtellina e presumibilmente le valli bergamasche. Con i risultati, anche terribili, che da tre week end in particolare osserviamo con angoscia.

I quattro milioni (e anche piu`, visto che in Lombardia siamo quasi 10 milioni) di Lombardi si sono definitivamente accorti della Valsassina, ma il punto e` un altro, quello solito: siamo noi pronti ad accoglierli ? Sicuramente ed evidentemente no !

La Valsassina sconta oggi la sua pressoche` totale impreparazione sul campo del Turismo, dell`accoglienza, delle deboli e fragili infrastrutture (non solo stradali) che ormai regolarmente vanno in tilt sotto gli occhi di tutti.

Mi si lasci accennare a un concetto che negli anni Settanta aveva lanciato il mio professore di Geografia all`Universita` di Milano, Giacomo Corna Pellegrini. Il concetto, geniale e anticipatore per l`epoca, era quello di "Citta` Regionale": secondo Corna Pellegrini Milano non era piu` una semplice "Metropoli", che allargava i suoi gangli nelle citta` vicine da cui non era divisa da alcuna soluzione di continuita` a livello abitativo, e cioe` Monza, Lodi, Limbiate ecc., ma era ormai il centro di una "Citta` Regionale" che si allargava a tutta la Lombardia.

Superando quindi la secolare differenza tra "Citta`" e "Contado", in questa ottica ad esempio la Valsassina era da concepire come un qualsiasi parco urbano milanese, esattamente come il parco di Lambrate o quello centrale di Corso Venezia.
Un "polmone verde", facilmente raggiungibile (almeno quando non c`e` traffico) dove il cittadino poteva camminare e compiere le sue passeggiate/escursioni.

Ecco, e` allora in quest`ottica che dobbiamo ragionare se vogliamo capire la situazione. La Valsassina certamente non e` pronta per diventare un "parco regionale", ne` ha sviluppato quella "mentalita` turistica" che necessiterebbe in questi casi.

Per problemi endemici e per colpe sue proprie: la eccessiva frammentazione amministrativa - troppi paeselli che pensano solo a se` stessi, senza avere una visione d`insieme della Valle - che si traduce in una mancata programmazione generale degli interventi, del sostegno alle attivita` turistiche e commerciali, lasciate quasi sempre in balia dei privati, della pulizia dei sentieri e della loro sistemazione in montagna, anche questa lasciata all`opera benedetta dei volontari del CAI o di altre associazioni.

Cosi` come mancano interventi seri sulla Cultura, da sempre volano del Turismo, per esempio sul potenziamento delle Biblioteche e dei pochi Musei esistenti, delle attivita` culturali estive, non programmate tra di loro nei diversi paesi, dell`intrattenimento (mancano Cinema, Teatri), e della ricezione turistica.
A parte i ricordati alberghi chiusi c`e` stato una qualche potenziamento delle attivita` di B&B, Bed and Breakfast, grazie anche all`opera di un ex assessore provinciale intelligente come Fabio Dadati, e forse anche qualcosa su AirBnb, ma sicuramente non basta.

I pochi alberghi e ristoranti che resistono alla terribile congiuntura attuale, che per molti mesi nell`ultimo anno li ha visti chiusi, e` importante che sopravvivano per il prossimo futuro.
Valorizzare i Parchi gia` esistenti, come quello delle Grigne: il territorio insomma va salvaguardato in ogni suo aspetto, maltrattarlo e cementificarlo e` la cosa piu` dannosa che si possa fare alla Valsassina. Salvaguardare i reperti storici (ad esempio gli antichi forni fusori sul fiume Varrone), utilizzarli per creare un Museo ma anche dei percorsi e degli itinerari storico/turistici (troppi cimeli del passato sono stati purtroppo abbattuti !).
Cosi` come manca un adeguato servizio di trasporti pubblici, che dovrebbe sostituire almeno in parte una mobilita` privata diventata ormai troppo invadente ed inquinante, soprattutto nei week end e nei festivi, quando invece gli autobus latitano.
Sarebbe una buona idea limitare l`accesso alle auto e favorire invece il MotoTurismo.

Non siamo all`anno zero, qualcosina la Comunita` Montana ha anche fatto, penso al Museo della Fornace, che pero` va potenziato, e al sostegno al Parco delle Grigne, in cui farebbero bene ad entrare altri Comuni valsassinesi.

In conclusione, se vogliamo usare questa situazione a nostro vantaggio e non solo come un cataclisma che ci e` improvvisamente piombato addosso dobbiamo imparare a ragionare ed operare in termini sempre piu` ampi e onnicomprensivi: ci vorranno altri convegni, forse molte altre riunioni, ma una via d`uscita funzionale e soddisfacente per tutti bisogna trovarla, anche mentre continueremo a produrre flange, coltelli, e qualche motocicletta !

 

 

 

 

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Sabato, 27 Febbraio 2021 11:44

COME VOLEVASI DIMOSTRARE

Da lunedì si torna in arancione, un provvedimento ampiamente previsto e prevedibile che solo un marziano non si saprebbe spiegare.

Mentre sui social imperversa la guerra tra chi raccomanda prudenza e chi dice che non ne può più e quindi fa quel che vuole e manda a quel paese tutti e tutto, là fuori nuove versioni del maledetto virus soffiano ai quattro venti, entrano in case, scuole e fabbriche; e colpiscono molto più di prima i giovani, tanto che l'età media dei contagiati è scesa a 44 anni.

Inutile sottolineare che quel che avevamo scritto tre settimane fa si è avverato. Anche perchè si rischia di prendersi le contumelie di chi magari è capace di addossare colpe a questo o a quello (facile, no?), mentre la "colpa" è di tutti noi, pochissimi esclusi, che pensano che sia sempre l'altro a dover rispettare le regole perchè tanto se non le rispetto solo io non è che facciamo fuori il Covid.

E' l'apoteosi dell'egoismo, di chi scrive che lui ha il diritto di poter andare in montagna e poco importa se le strade sono zeppe di auto parcheggiate pericolosamente e non c'è proprio più posto. Vorrei vedere se parcheggiassimo nel suo paese duemila vetture cosa direbbe.

E' il trionfo dell'egoismo e del chissenefrega. E dell'ipocrisia di quando guardiamo agli altri e non a noi stessi. 

Per questo ci meritiamo, come minimo, l'arancione, e mi spiace per tanti che dovranno richiudere.

Francamente in queste tre settimane tutti ne hanno approfittato muovendosi in massa, affollando vie e piazze, ristoranti, bar, supermercati. Certo, dirà qualcuno, il problema sono i trasporti.  Ma se qualcuno ci facesse una domanda del tipo "cosa fareste voi?" cosa risponderemmo? 

E la stessa cosa vale per le scelte di chiudere o aprire. I contagi salgono, i morti aumentano, la responsabilità collettiva verificata alla prova dei fatti è pari o vicina allo zero. Bene, cosa faremmo noi?

Ho guardato poco fa la situazione strade. Da Monza a Lecco ci vuole un'ora e dieci per fare 40 chilometri, per cui vi lascio immaginare cosa sta succedendo. Sono 40 chilometri di auto con dentro gente che vuole evadere per l'ultima volta prima del semi lockdown, gente che, oltretutto, parte dalle zone dove i numeri dei contagi sono maggiori, persone che non vogliono capire il messaggio e ha deciso che o la va o la spacca, tanto poi (come dicono in molti) il covid ce lo facciamo tutti.

Anche gli "eroi" della primavera scorsa sono diventati dei disturbatori sociali. Che facciano il loro lavoro e non rompano più le balle, in fondo sono pagati per quello. O no?

Sono loro che vedono la gente morire mentre noi giriamo la testa dall'altra parte. Ma questo, nell'era dell'egoismo covidiano è un di cui che a noi non può capitare. Poi un giorno succede che un amico, un conoscente, un parente si ammali davvero e allora giù lacrime e magari tante, alla maniera dei coccodrilli.

Buona fortuna a tutti per questo fine settimana. E come direbbe una simpatica suora della televisione "che Dio ci aiuti".

(E che facciano presto a vaccinarci).

Riccardo Benedetti

 

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Sabato, 27 Febbraio 2021 11:11

DA LUNEDI LA LOMBARDIA IN ZONA ARANCIONE

Le nuove misure che partiranno da lunedì prossimo

Da lunedì, 1 marzo, la Lombardia torna in zona arancione. Ecco, in sintesi, cosa si può fare:

SPOSTAMENTI

Ci si può muovere liberamente, senza autocertificazione, soltanto all’interno del proprio Comune dalle 5 alle 22. Dalle 22 alle 5 si può uscire di casa solo per comprovate esigenze, compilando l’autocertificazione. E’ vietato uscire dal proprio Comune e dalla propria Regione, salvo per ragioni di lavoro, istruzione, salute o per necessità. E’ permesso andare, una sola volta al giorno, verso un’altra abitazione privata nello stesso Comune a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni o persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.

NEGOZI E CENTRI COMMERCIALI

Aperti tutti i negozi e i servizi alla persona senza limitazioni.
Chiusi, durante le giornate festive e prefestive, i negozi che si trovano nei centri commerciali, ad eccezione delle farmacie e parafarmacie, dei presidi sanitari, dei punti vendita di generi alimentari, dei tabacchi e delle edicole.

BAR E RISTORANTI

Bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie sono chiusi.
I ristoranti possono fare asporto fino alle 22 e consegna a domicilio senza limiti d’orario. I bar, pub, etc., possono fare asporto fino alle 18 e la consegna a domicilio senza limiti d’orario.

SCUOLE

Didattica in presenza al 100% per le scuole dell’infanzia, le elementari e le medie. Alle superiori didattica in presenza alternata per minimo il 50% e fino al 75% degli alunni. Università aperte o chiuse su autonoma decisione dei rettori, in base all’andamento dell’epidemia.

SPORT

Restano chiusi palestre, piscine, centri benessere e centri termali. Vietato lo sport di contatto, ma è consentito svolgere all’aperto e a livello individuale gli allenamenti. Resta vietato usare gli spogliatoi.

CULTURA

I musei, le mostre, i cinema, i teatri restano ancora chiusi.

 

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Sabato, 27 Febbraio 2021 08:53

Un uomo si fa male mentre scia ai Piani di Bobbio

VALSASSINA (LC) - Due interventi nelle ultime ore per la Stazione di Valsassina Valvarrone, XIX Delegazione Lariana del Soccorso alpino. Il primo nel tardo pomeriggio di ieri, intorno alle 17:30, sulla pista da sci di Bobbio-Barzio, in località Valle di Corda. I tecnici sono intervenuti a supporto dell’elisoccorso per recuperare un uomo di 60 anni, residente in Brianza, che aveva riportato una sospetta frattura a una gamba mentre praticava sci d’alpinismo.

L’elicottero di Bergamo di Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza) ha infine portato l’infortunato in ospedale. Il secondo intervento è stato invece effettuato nel primo pomeriggio di oggi a Vendrogno, sul Monte Chiaro: si è trattato del recupero di una escursionista del 1964, residente nel Milanese. La donna era scivolata sulla neve e aveva una sospetta frattura a una caviglia; anche in questo caso, è intervenuto l’elisoccorso decollato da Bergamo, con le squadre della Valsassina a supporto delle operazioni.

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Sabato, 27 Febbraio 2021 06:58

Luoghi del Cuore FAI: le mura e i sotterranei di Lecco chiudono con 2250 voti

Soddisfatta del risultato la delegazione FAI di Lecco, che sottolinea anche gli altri ottimi punteggi ottenuti in provincia.
Con la pubblicazione della Classifica definitiva del X Censimento dei Luoghi del Cuore FAI in data 25 febbraio 2021 si conclude un percorso iniziato in maggio che ha visto la Delegazione FAI di Lecco impegnata nel sostenere la candidatura delle Mura e dei Sotterranei di Lecco.

Il risultato ottenuto, con il raggiungimento del 200° posto nella classifica nazionale con 2250 voti raccolti, è motivo di grande orgoglio per la città, che ha dimostrato tenere a cuore la causa del restauro e della valorizzazione di questo importante scrigno di storia. Un risultato insperato, date le condizioni in cui è stata portata avanti la raccolta firme, in piena pandemia, e data la concorrenza di numerosi altri luoghi dal grande potenziale presenti su tutto il territorio nazionale, ma anche nel capoluogo lecchese, tra cui la Villa Manzoni.
«Un enorme ringraziamento va attribuito a tutti coloro i quali ci hanno supportato votando e condividendo la nostra campagna – dichiara Alessandro Possenti, Capogruppo del FAI Giovani di Lecco – ma soprattutto ai nostri volontari, giovani e meno giovani, che hanno profuso e moltiplicato le loro energie animati dal grande amore per il proprio territorio».

Fondamentale adesso sarà, anche dopo il grande successo riscosso dall’ultima apertura delle Mura e dei Sotterranei durante le passate Giornate FAI d’Autunno, rendere fruibile questo bene a tempo continuato e per l’intera cittadinanza, segnando un passo in avanti nella valorizzazione dell’identità culturale della città.
«Siamo convinti che il Comune, dopo questo splendido risultato, saprà prendere in considerazione l’attenzione che i cittadini hanno riservato a questo bene, compiendo quegli interventi urgenti necessari alla sua salvaguardia e ponendo fine quanto prima ad un periodo ormai ventennale di abbandono», dichiara Gaetana Santini, Capodelegazione del FAI di Lecco.

Vanno rimarcati anche gli ottimi risultati ottenuti da altri luoghi della nostra provincia che hanno contribuito a rendere la campagna del FAI un’importante occasione per riscoprire e promuovere la straordinarietà del territorio lecchese. In particolare, il borgo di Corenno Plinio, alla sua seconda partecipazione al Censimento dei Luoghi del Cuore FAI, ha ottenuto una straordinaria 68° posizione in classifica con ben 5370 voti, seguito dal Molino Maufet di Colico, aperto in occasione delle Giornate FAI d’Autunno 2018, 188° con 2385 voti.

 

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Venerdì, 26 Febbraio 2021 15:37

SMOG: CONCENTRAZIONI SUPERIORI AI LIMITI. ANCHE IN VALSASSINA.

Le concentrazioni di Pm10 in Lombardia si sono confermate ieri molto superiori ai limiti in tutte le stazioni della regione.

Nelle province di Bergamo, Brescia, Lodi e Cremona infatti è stato raggiunto  l’8° giorno di superamento consecutivo.

In quelle di Como, Lecco, Milano, Monza Brianza, Pavia e Varese il 7°giorno.

Nelle aree di montagna oltre alla situazione di accumulo, mercoledì 24 febbraio si è aggiunto anche il contributo di un trasporto di sabbia sahariana che ha portato le concentrazioni delle stazioni della Valtellina a concentrazioni di Pm10 molto alte (119 µg/m³ a Sondrio e 95 a Bormio).

Anche nella stazione montana di Moggio (Lc), posta a più di 1.000 m di altitudine, è stato registrato un valore di 65 µg/m³, certamente non abituale per quel sito.

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Venerdì, 26 Febbraio 2021 09:55

CAMBIO DI COLORE? OGGI LA DECISIONE

Oggi dovrebbe essere il giorno della decisione sull'eventuale cambio di colore per la nostra Regione. Stando ai freddi numeri non dovremmo aver scampo e da lunedì (non da domenica, secondo fonti autorevoli) il giallo dovrebbe trasformarsi in arancione.

Tre settimane fa, il famoso 8 febbraio della mancata riapertura degli impianti sciistici, la Lombardia - a buon diritto vista la situazione contagi - entrava in zona gialla. Bene, da allora abbiamo avuto un incremento di ricoveri pari a 533 nei reparti e di 45 in terapia intensiva. Quel giorno il totale dei casi positivi registrati tra le provincie di Milano, Monza e Lecco (zone principali di provenienza dei nostri turisti e proprietari di seconde case che - sia chiaro - del tutto legittimamente sono saliti da noi) sommava a 474. Ieri erano 1.565.

Le persone decedute in queste tre settimane sono state 784.

Anche in Valle negli ultimi giorni si è verificato un preoccupante incremento di casi sul cui numero c'è incertezza visto che non sembra semplice per le amministrazioni comunali reperire i dati ufficiali. "Sono comunque tanti" confida un medico, e questo è un brutto campanello d'allarme che dovrebbe far riflettere un po' tutti.

In attesa della decisione, resta comunque il rammarico del vuoto in cui sono caduti tutti gli appelli alla responsabilità personale, unica medicina, assieme al vaccino, che potrebbe tirarci fuori da questa situazione.

 

 

 

 

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Venerdì, 26 Febbraio 2021 09:21

I LUOGHI DEL CUORE FAI: la classifica finale

in Cultura

 Finalmente puoi scoprire i vincitori!

La X edizione del Censimento si conclude con il risultato straordinario di 2.353.932 voti totali, raggiunto grazie a tutti coloro che hanno difeso e votato i luoghi che più amano, al loro passaparola e a tutte le persone che coinvolte.

Sul podio, un collegamento mozzafiato che attraversa due stati e due regioni italiane sfidando i limiti fisici; una tenuta in stile orientalista unica nel suo genere; una fortezza le cui stratificazioni racchiudono la storia della sua città.

E le classifiche speciali? Un suggestivo luogo spirituale arroccato sulla roccia per “Italia sopra i 600 metri” e un edificio razionalista progettato durante una passata emergenza sanitaria per “Luoghi storici della salute”.

Il 25 febbraio sono stati annunciati i vincitori del 10° Censimento. Ben 2.353.932 italiani hanno voluto dimostrare il loro amore per il patrimonio culturale e ambientale italiano: il miglior risultato di sempre per il censimento del FAI.
Una partecipazione sorprendente che nell’anno del dramma del Covid-19 si carica di significato e racconta di un’Italia coesa, vitale e fiera delle proprie bellezze, che guarda al futuro con speranza, nonostante tutto.

Solo al 68^ posto il primo classificato in provincia di Lecco, cioe` il Borgo di Corenno Plinio con 5370 voti.

ALTRE INFORMAZIONI IN https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/i-luoghi-del-cuore/cerca-un-luogo

LA CLASSIFICA DEI PRIMI DIECI LUOGI DEL CUORE

1° posto
75.586 voti
Ferrovia storica, ferrovia
CUNEO-VENTIMIGLIA-NIZZA: LA FERROVIA DELLE MERAVIGLIE
VENTIMIGLIA, CUNEO

 

2° posto
62.690 voti
Palazzo storico, dimora storica
CASTELLO E PARCO DI SAMMEZZANO
REGGELLO, FIRENZE

 

3° posto
43.469 voti
Castello, rocca
CASTELLO DI BRESCIA
BRESCIA

 

4° posto
40.521 voti
Chiesa
LA VIA DELLE COLLEGIATE
MODICA, RAGUSA

 

5° posto
30.391 voti
Edificio civile
L'OSPEDALE E LA CHIESA DI IGNAZIO GARDELLA
ALESSANDRIA

 

6° posto
30.226 voti
Area archeologica
CHIESA RUPESTRE DI SAN NICOLÒ INFERIORE
MODICA, RAGUSA

 

7° posto
25.726 voti
Ponte
PONTE ACQUEDOTTO
GRAVINA IN PUGLIA, BARI

 

8° posto
25.412 voti
Chiesa
CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO DI PEGAZZANO
LA SPEZIA

 

9° posto
22.442 voti
Eremo
EREMO DI SANT'ONOFRIO AL MORRONE
SULMONA, L'AQUILA

 

10° posto
21.988 voti
Museo
MUSEO DEI MISTERI CAMPOBASSO
CAMPOBASSO

 

 

 

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Venerdì, 26 Febbraio 2021 08:47

Covid & DAD: da Lasco a Manzoni

Tra le tante iniziative che Renato Busi, attuale sindaco di Parlasco LC, può annoverare c’è quella di essere l’ultimo editore del libro di Antonio Balbiani da Bellano dal titolo “Lasco, il bandito della Valsassina”, nel quale, tra l’altro, si racconta sinteticamente uno spaccato dell’Italia ai tempi della dominazione spagnola, che ben potrebbe adattarsi ai giorni nostri: “..Alterigia, ozio, cortigianeria, asili, immunità, pregiudizi, taglie ed imposizioni esorbitanti, carestie e pestilenze non impedite, industria, commercio, agricoltura annichiliti e spenti, leggi abbondanti e non mai fatte eseguire, tortura, ecco ciò che successe alle intestine discordie, ecco la storia dei nostri paesi durante la dominazione spagnola. Ma le province più afflitte e travagliate erano quelle di Milano, Napoli e Sicilia. Basti dire che correva nelle bocche di tutti il proverbio che i ministri di Spagna in Sicilia rosicchiavano, a Napoli mangiavano, a Milano divoravano…”.

Questo romanzo è sconosciuto ai più, ma fu scritto ottanta anni prima dei Promessi sposi di Alessandro Manzoni. Anzi, da alcuni esperti è considerato prodromico e di riferimento per il grande romanziere nella realizzazione della sua opera.
Ma dove sta la differenza ed il grande successo dell’opera manzoniana che tutti gli studenti italiani conoscono? Il Manzoni ha saputo raccontare una storia similare ed ambientata nello stesso periodo storico con espressioni che valorizzano l’etica individuale, l’introspezione psicologica ed i sentimenti dei personaggi, al contrario del ruvido realismo di Balbiani.
Queste considerazioni ci servono ad introdurre una delle tematiche attuali in materia di formazione in ambito Covid.
Sembra che tutti i problemi siano dati e riguardano gli studenti, i quali, socialmente, hanno poca voce in capitolo, perché sono dei minorenni.

Ma attenzione che, oltre ai giovani, nella scuola, ci sono anche gli insegnanti, che sono adulti ed anche a loro deve essere riservata la stessa attenzione.
Perché la DAD o docenza a distanza impone loro di rielaborare i metodi didattici ormai consolidati alla luce dei nuovi strumenti, i quali trovano gli stessi limiti della fisica: lo spazio dilatato ed i tempi di formazione ristretti.
Le strade percorribili, solo individualmente da ogni docente, consistono, innanzitutto, nel rielaborare le tematiche delle loro dissertazioni secondo il concetto dell’essenza, come suggerisce Aristotele. Perché da un’idea chiara ne conseguono in modo naturale, come da una sorgente, tutta una serie di considerazioni che danno luogo ad un imprinting indelebile.

Inoltre gli strumenti mediatici permettono di compensare i tempi di insegnamento attraverso lo stimolo della vista, che una lavagna ed un gessetto, pur corredati da tante parole, non riescono a realizzare.
Il risultato non consiste unicamente nel riqualificare i docenti in termini di capacità mediatica di comunicazione, ma nel dare all’insegnamento una valenza di maggior verità con l’essenza del messaggio ed una sensazione del bello che arricchisce l’animo e valorizza i buoni sentimenti delle persone: per i giovani tutto questo diventa musica e nessuno può ignorare quanto loro la sappiano apprezzare e fare propria.

Nel gli anni ottanta del secolo scorso l’economia si trovò in una difficile crisi, a tal punto anche i tassi di interessi bancari della lira raggiunsero l’iperbolica cifra del 25% (venticinque per cento).
Gli imprenditori, tuttavia, non si fermarono, ma riuscirono a trasformare una difficoltà in opportunità, passando da un sistema produttivo essenzialmente meccanico, a quello elettronico ed infine informatico.

Per fortuna, anche nella scuola, non mancano esempi in tal senso, anzi sono molteplici. E’ il caso, ad esempio, dello chef Giovanni Guadagno, responsabile della scuola alberghiera del collegio Ballerini di Seregno (MB), una scuola paritaria della diocesi di Milano, il quale scrive, ma soprattutto mette in pratica, quanto segue:” Cerchiamo giovani che non siano studiosi, ma curiosi e vivaci. Giovani che abbiano una grande passione e la mettono a frutto per capire come funziona mettendo le “mani in pasta”, sperimentando sempre come si fa”.
C’è da sperare, tuttavia, che per cambiare i programmi ed i metodi didattici gentiliani non intercorrano tempi come quelli tra Balbiani e Manzoni.

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Venerdì, 26 Febbraio 2021 07:04

DONNE IN CAMPO PER LA DIFESA DEI LORO DIRITTI

Le donne delle Associazioni che hanno sottoscritto il presente documento intervengono per
stigmatizzare il clima retrogrado e involutivo che caratterizza questo periodo storico, nel quale la
pandemia ha aggravato i problemi esistenti. La fragilità strutturale dell'occupazione femminile,
emersa anche dal dato relativo al mese di dicembre (il 97% di chi ha perso il lavoro è donna), va a
incidere ancora più negativamente sullo stato relativo all’occupazione femminile che vede l'Italia
fanalino di coda in Europa.

Con la chiusura delle scuole sulle donne è ricaduto il lavoro di cura,
spesso da conciliare con il lavoro svolto da casa. La violenza domestica è aumentata e anche i
femminicidi.
La pandemia ha trasformato la casa di tante donne in una trappola, a volte mortale. Ha aggiunto
isolamento all'isolamento.

In questo contesto le forze reazionarie del Paese, attraverso il movimento pro-vita, hanno reiterato
un vergognoso attacco all’autodeterminazione della donna in caso di aborto. I manifesti affissi in
molte città italiane, nei contenuti, colpevolizzano la donna trasformando il prodotto del
concepimento in “figlio”. E nella contrapposizione corpo della donna-corpo del figlio passa il
messaggio che lei non possa decidere cosa fare del proprio corpo, "dimenticando" che c'è una legge
dello Stato, la 194/78, conquistata dalle donne, che ne tutela la scelta. Legge che, in larga parte, è
incentrata sulla prevenzione, ormai largamente disattesa per la carenza del ruolo dei Consultori e
per la dilagante obiezione di coscienza che rende inattuabile la norma.

L'aborto non è una colpa, non è un reato: nessuna si deve giustificare, nessuno può giudicare.
L'aborto è una scelta perchè la maternità è una responsabilità delle donne. Non esiste il diritto di
nascere e l'obbligo di far nascere si chiama schiavitù, per questo non è legale. Si nasce perchè una
donna sceglie di essere madre.

Il ricatto del senso di colpa nei confronti della donna è tangibile, così come il ribaltamento di senso
operato in una società che tra: disoccupazione, occupazione povera, lavoro precario, diseguaglianze
salariali, carenza di servizi; condizioni che di fatto non consentono a donne e uomini una
progettualità di vita, nella quale pianificare anche la genitorialità consapevole.
Chiediamo che:

- di fronte a questi vili attacchi, così come avvenuto per i manifesti relativi alla ru486 le
Amministrazioni dei Comuni interessati si attivino perchè vengano ritirati e si compia un'azione di
sorveglianza preventiva su comunicazioni non rispettose nei confronti della donna e delle leggi
dello Stato.

- Si promuova un progetto culturale che a partire dalle scuole implementi l’educazione al genere e
alle sue differenze come valorizzazione, nel superamento degli stereotipi e della divisione sessuale
dei ruoli, perchè il lavoro di cura non ricada come automatismo sulle donne.
- Si promuovano politiche di sviluppo che consentano alla donna di avere un lavoro dignitoso, e vi
siano servizi che rendano possibile conciliare il tempo del lavoro con la genitorialità, uscendo dalle
logiche del welfare familistico dei bonus.

Con il Recovery Plan (Next Generation Eu) arriveranno risorse condizionate al rispetto
dell’ambiente e alla creazione di un diverso sviluppo sociale, con specifici obiettivi da raggiungere
sia sulle pari opportunità sia sul rafforzamento dell’occupazione femminile. Chiediamo al Governo
che la programmazione degli interventi economici sia vincolata al raggiungimento dell’obiettivo di
superamento del gap sociale esistente tra donne e uomini.
Chiediamo: riconoscimento, parità, potere.

Questo è il cambiamento che vogliamo!
Unione Donne in Italia-Lecco
Telefono Donna- Lecco
Altra metà del Cielo
Filo rosso
CGIL-UIL

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