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Domenica, 07 Marzo 2021 07:07

PARTNERSHIP TRA VENT MOTO E NILS LUBRIFICANTI

NASCE UNA NUOVA IMPORTANTE COLLABORAZIONE
TECNICA PER LA STAGIONE 2021

Due aziende leader nei rispettivi settori s’incontrano per dare vita ad un’importante
partnership che toccherà gli “aspetti produttivi” e le “attività racing”
del marchio valsassinese

Nuova stagione e grandi novità per VENT, pronta a lanciare una gamma moto
completamente rinnovata sia dal punto di vista tecnico che estetico, oltre che nel rispetto delle normative
EURO5. Nove i modelli nei segmenti motard, enduro, cross e minicross, che sapranno conquistare un
pubblico davvero molto più ampio in stagione, a partire dai più piccoli di 5/6 anni e fino ai 18enni.

Tra le primissime iniziative della stagione, un grande passo che porta VENT ad una nuova importante
collaborazione tecnica con un marchio leader nel settore della lubrificazione di alta qualità e ad alto
rendimento quale è NILS. Un’azienda estremamente dinamica che in oltre 50 anni di attività, con il suo
laboratorio interno, ha maturato un know-how globale che le consente di mettere a disposizione della
propria clientela dalle più semplici alle più complesse applicazioni di fluid-management con il massimo
riguardo verso gli aspetti ecologici. Competenza e passione per le due ruote, così che nel loro sito
www.nilsyourbike.com è possibile trovare un’ampia gamma di prodotti per moto sviluppati per un uso
professionale ed ora disponibili anche sul mercato per i clienti finali.

VENT e NILS, una partnership tutta italiana che ha identificato una serie di prodotti dedicati che saranno
usati nel processo produttivo delle moto. VENT usufruirà così di prodotti di assoluto livello, per migliorare ancor
più le prestazioni dei propri veicoli.
Entrambe le aziende lavoreranno in stretta collaborazione per lo sviluppo di tutte le attività utili alla
valorizzazione di una partnership che ambisce a proseguire e crescere nei prossimi anni, anche in funzione
dei nuovi prodotti in arrivo sul mercato.
Grazie alla capillarità distributiva di NILS in Europa e nel mondo, VENT garantirà un ulteriore supporto al
partner raccomandando ai propri Distributori e Rivenditori la gamma prodotti del Brand, anche per le
attività di manutenzione e aftermarket.

Oltre all’Italia, VENT è oggi ben distribuita sul territorio europeo, con un focus particolare ai mercati Francia,
Austria, Germania, Olanda, Belgio, Spagna e Portogallo.
La collaborazione tra VENT e NILS si dedicherà anche alla parte sportiva, grazie allo storico e vincente DNA
racing dell’azienda di Introbio, con la partecipazione al Campionato Italiano Enduro – dove il Team Enduro
VENT vedrà in pista 10 giovani piloti in sella alle BAJA RR 50 e RR 125 Racing, tra cui un ufficiale VENT -, al
Campionato Nazionale Velocità Motard 100 e al Campionato Nazionale Terra - MX 50.
VENT è attiva sul sito www.ventmoto.it e sui canali Facebook (@officialventmoto), Instagram
(@official_ventmoto) e Youtube (Vent Moto). Hashtag ufficiali: #libericonVent #mechanicsofemotions
NILS è attiva con il proprio sito www.nilsyourbike.com e sui canali Facebook (@nilsSpa), Instagram
(@nils.lubricants) e Youtube (NILS - EXPERTS IN LUBRICANTS). Hashtag ufficiali: #nilsyourbike #nils
#expertsinlubricants.

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Sabato, 06 Marzo 2021 15:22

I SINDACATI FESTEGGIANO L`8 MARZO

Come tutti gli anni, in occasione della Festa delle donne, i Coordinamenti Donne Cgil Cisl e Uil e Spi, Fnp e Uil Pensionati organizzano due iniziative a Lecco e Monza in occasione della Festa delle donne:

LECCO – Verrà trasmesso attraverso i nostri canali web e social uno spot sul «Gender gap».

 

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Sabato, 06 Marzo 2021 13:46

REGIONE: L'ARANCIO RAFFORZATO HA EVITATO IL ROSSO

L’ordinanza che ha introdotto misure da arancione rafforzato ha scongiurato il passaggio della Lombardia in zona rossa.

“La Lombardia – comunica il presidente regionale Attilio Fontana – secondo la valutazione settimanale della Cabina di Regia di Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute, dedicata al monitoraggio del rischio sanitario, ha parametri da zona arancione. Considerato l’aumento della trasmissione del virus, determinato dalla variante inglese, l’organismo ministeriale ha, però, raccomandato alle regioni dove l’incidenza settimanale superi la soglia di 250 casi per 100.000 abitanti, come la nostra, di adottare il massimo livello di mitigazione. Un’iniziativa da me già adottata ieri con la decisione di rafforzare la zona arancione, inserendo oltre alla chiusura delle scuole anche altre restrizioni, come le visite a parenti amici e lo spostamento verso le seconde case e le situazioni che generano rischi di assembramento”.

Ordinanza restrittiva per anticipare e non rincorrere il virus

“Un’iniziativa – sottolinea il presidente – che risulta assolutamente coerente con la valutazione odierna della Cabina di Regia. E che se non intrapresa avrebbe aggravato la situazione epidemiologica della regione. E, forse, costretto la Lombardia a passare in zona rossa. Ho sempre detto che occorre trovare un equilibrio tra la sicurezza sanitaria e quella economica. L’ordinanza di ieri va in quella direzione, così come va nella direzione di anticipare e non rincorrere il virus. I nostri esperti hanno ben chiarito, e oggi la valutazione della Cabina di Regia lo ribadisce, che con la presenza di varianti non c’è tempo da perdere. Occorre agire rapidamente. Mi auguro che queste restrizioni possano essere sufficienti per rallentare e frenare la corsa dei contagi, allontanando il rischio della zona rossa”.

Sostegno ai genitori ma le varianti coinvolgono soprattutto i giovani

“Sono molto dispiaciuto per i disagi che i genitori hanno dovuto affrontare per la chiusura della scuola. Vorrei, però, che comprendessero che purtroppo sono i contagi e il virus, talvolta, a dettare i tempi. Soprattutto con queste varianti che coinvolgono maggiormente i più giovani. Attraverso la vicepresidente Moratti, abbiamo però sollecitato, questa mattina, in Conferenza Stato-Regioni, il Governo per sbloccare immediatamente i sostegni per le famiglie, come i bonus baby sitting e i congedi parentali”.

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Sabato, 06 Marzo 2021 09:59

LA LEGGENDA DI REDENTA TIRIA di Salvatore Niffoi

in Cultura

Era un uomo saggio
eppure peccò.
Dio lo perdonerà
Per le sue buone intenzioni
Grazia Deledda, “Il Dio dei viventi”

“Considero la vita una lunga vacanza meditativa, in cui imparare a convivere con la solitudine, riflettere sulla provvisorietà dell'esistenza.” Parole di Salvatore Niffoi, premio Campiello 2006; scrittore sardo e di Sardegna; inamovibili radici barbaricine dalle cui profondità scaturisce, dice ancora Niffoi, una terra popolata da …”disperati, fragili, deboli; poche o nessuna possibilità di riscatto (…) dove ogni via di salvezza sembra impossibile”. Dopo questa violenta raffica di ottimismo non rimane che dare credito all’immaginazione. Immaginate una regione ctonia, corrusca di vapori. Immaginate una presenza numinosa la cui voce, simile a un sibilo d’agonia, pronunci innominabili profezie.

Immaginate l’Eroe, Enea tanto per volare alto, che approda all’antro per apprendere il suo futuro, il futuro di Roma e del mondo per i prossimi 1500 anni. Ecco. Immaginate ora, frustato dai gelidi venti sulfurei che Cocito esprime dall’abisso, il gemito terribile della Sibilla mentre scolpisce nel silenzio del cuore l’irrimediabile vaticinio: “Vabbuò. Guagliò, dimme ch’agg’a dì.”.
Proprio così. La voce ipnoticamente arcana che induce a un suicidio quasi rituale molti abitanti di Abacrasta, l’inesistente borgo barbaricino nel quale si svolge l’azione di “Redenta Tiria”, esordisce immancabilmente con stereotipico intercalare da Bagaglino:
“Ajò! Preparati che il tuo tempo è scaduto!”

Carosello sta per iniziare. Notare gli esclamativi per la serie: tchu is meglio che uan . Va sottolineata, per amore di equilibrio, la pregevole delicatezza dell’autore nell’evitare raddoppi dialettizzanti: “Ajò! Prepparrati che il tuo tempo è scadutto!”.
Grazie, Niffoi. Ben lo sappiam che il sardo: “nel raddoppiar la consonante dove è semplice, e scempiarla dov’è doppia, non la cede a nessuno”. (E. De Amicis: “L’idioma gentile – Bella musica sonata male”). La Morte, quella con la maiuscola, non può dire “Ajo!”. Né in Sardegna né in qualsiasi altrove. Niffoi, almeno qui, non usa il sardo come strumento espressivo contestualizzante ma impugna le singole parole come pietre da lanciare sullo sprovveduto che si avvicina si suoi testi. Non produce, “questo” Niffoi, il prurito piacevole della contaminatio, ma soltanto un’orticaria fastidiosa.

Insomma, l’effetto che si manifesta fin dalle prime pagine del romanzo di è più o meno questo: una galleria di ritratti tirati via di fretta, nemmeno un tentativo serio di approfondimento psicologico. Con qualche espressione dialettale buttata fra le righe qua e là a pioggia, come la punteggiatura di Totò. Certo, la voce ferale che annuncia e prescrive la morte “per cinghia”, non pretende di emanare dall’adyton della Pizia né dalle ipogee oscurità cumane. Ma il tentativo mitologizzante è scoperto. Troppo scoperto. La narrazione di Niffoi vorrebbe essere mitografica ma risulta mitomaniacale: Giasone, Eracliu e così via attraverso una Sardegna di cartapesta travolta dalla pletora onomastica che replica con mano pesante, all’infinito, il volto di una terra posticcia.

Dalle righe del romanzo non emergono tripodi sacri o sciamaniche ebbrezze narcotizzanti ad assecondare l’oracolo e a trarne ispirazione. Questo, almeno, lo scrittore barbaricino non lo afferma. Anche se lo suggerisce e se la narrazione, nelle intenzioni, sembra voler rivendicare stilemi nuragici riuscendo però soltanto a spargere disordinatamente una megalitica pletora di personaggi i cui nomi di arcaicamente sardo possiedono solo la desinenza, non lo spessore né il sentimento degli abitanti della favoleggiata Abacrasta “dove il cuore del tempo era di pietra”. Sì, di tanto in tanto, l’arte nobile di Niffoi appare in superficie con bagliori degni di ben altra temperie. I nomi, dicevo. Tutti forzatamente sardeggianti. Anche nel titolo si cerca l’aggancio col mito. La redentrice Redenta, è cieca. E allora chiamiamola Tiria visto (oops!) dato che anche Tiresia lo era. Troppo facile. Alla fine (è sempre lo Sparto padre di Manto a parlare) “La verità resiste in quanto tale soltanto se non la si tormenta.” (F. Dürrenmatt “La morte della Pizia”; Adelphi).

Così si torna subito a galleggiare affannosamente in un coacervo di luoghi comuni e di personaggi lavorati non con cesello ma con lima da mazzo; con imbarazzante pertinacia. Sicché ne emergono tratti psicologici esili, fragili come foglie di mica. E come la mica isolano il carattere dal mondo sottraendogli colore e calore, delineando figure di cartapesta.
Che cosa si impara, qui “in Continente”, sull’animo e sulla cultura sarda, quando si legge tziu invece di zio? Furbastro ammiccare all’espressione dialettale.

C’è persino un po’ di spaghetti western con tanto di impiccati che dondolano al suono di un carillon. Il buono e il cattivo non sappiamo dove siano finiti. Qui c’è rimasto soltanto il brutto ma non ha la maschera gommosa di Eli Wallach
Il tentativo, scoperto, che sottende l’opera di Niffoi, è forse quello di ricreare un clima favoleggiante e misterioso, duro e disperato, fra l’aroma di Marques e il fetore di Verga. Macondo, però, rimane lontanissimo anche se lo sguardo dell’autore lo cerca ad ogni pagina, ad ogni riga. E padron ‘Ntoni sta veleggiando con “la Provvidenza” a distanze siderali insieme al coronel Aureliano Buendia.
Al gran bazar di Redenta Tiria non manca proprio nulla:, battorine, morre, istrumpe, burdi, launeddas… Mi correggo: in realtà le launeddas vengono buttate lì un paio di volte. Mi correggo per la seconda volta: qualche cosa è stato omesso: i Mammutones. Quelli, almeno, non ci sono. Rimangono aperti alcuni interrogativi. Anche perché Niffoi, di solito, è bravo con la penna. Non si vince un Campiello per caso. Avanzo un sospetto: le pressioni dell’editore sono prevalse su quelle dell’ispirazione artistica?

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Sabato, 06 Marzo 2021 06:44

LA CRISI DEL PD E` LA CRISI DELLA POLITICA

Le dimissioni del Segretario del PD Nicola Zingaretti sono state uno shock improvviso per i cosiddetti "militanti di base", cioe`quelli impegnati a cuocere le salamelle ai Festival dell`Unita`, almeno quei pochi rimasti, e a tenere aperte qualche straccio di sezione, anche quelle sempre piu` rare.

Zingaretti se e e` uscito con frasi forti ("mi vergogno di questo partito") che neanche Bersani, D`Alema e i fuoriusciti di Articolo Uno nel 2017 avevano osato pronunciare.

L`unica cosa che si e` capito e` che il PD e` attraversato per l`ennesima volta da un forte malessere: nell`era della personalizzazione della politica, dei Partiti "ad personam", disegnati su singoli personaggi piuttosto che su eventuali e chiari progetti politici, nessuno ha mai capito (nemmeno chi, come il sottoscritto, ha sempre adorato i Bizantini) quali profonde sottigliezze ideologiche dividano i "Franceschiniani" dagli "Orlandiani", i "veri dem" dai "Renziani", nuova categoria della politica, e ci si domanda perche` questi ultimi non abbiano seguito il loro leader nel suo nuovo partito del 2% .

Una volta le posizioni erano molto piu` chiare: Trotzky voleva la "Rivoluzione Permanente" in tutta Europa, Stalin il "Socialismo in un solo paese", cioe` la Russia. Il Partito Comunista voleva la Rivoluzione modello Sovietico, il Partito Socialista le Riforme nell`ambito del sistema liberale e capitalistico. Chiaro, netto, e basta: anche un operaio con la Quinta elementare, come ce n`erano tanti all`epoca, poteva capire le differenze.

Oggi non se ne capisce piu` niente, se non che il Partito che dovrebbe essere l`erede delle lotte del Movimento Operaio per il miglioramento delle condizioni di lavoro, invece di occuparsi delle condizioni drammatiche dei giovani, della disoccupazione e dello sfruttamento, della emarginazione delle donne dal mondo produttivo (solo nell`ultimo anno 100.000 donne hanno perso il lavoro) e infine del Covid e dei disastri provocati dalla Pandemia, e` squassato da diatribe per i piu` incomprensibili e da lotte intestine che sempre piu` disgustano e allontanano la Politica dalle persone comuni.

E non si dica che a Destra si sta meglio: vent`anni e oltre di appiattimento su un Tycoon che alternava periodi (disastrosi) di Governo ad oscuri affari giudiziari, da cui e` uscito perlopiu` con le prescrizioni, e con una sola condanna, hanno ridotto la Destra a non avere piu` una propria caratteristica politica. "Prima la Lombardia e la "Secessiun" ? No, prima l`Italia, il nazionalismo e il populismo, contrordine amici, c`e` Draghi e siamo diventati europeisti".

Dove sono i Minghetti, i Ricasoli, persino i Giolitti (" Ministro della malavita", lo chiamava un po` troppo ingenerosamente Gaetano Salvemini) ?
Non solo non ci sono piu` le sezioni, da una parte e dall`altra, ma neanche uno straccio di idea , almeno a lungo termine. Si va avanti giorno per giorno, secondo la contingenza, e caricando sempre piu` debiti sulle spalle delle prossime generazioni, le vere vittime di una politica sciagurata, sapendo che nessuno potra` mai pagarli veramente !

"Dio e` morto, Marx e` morto, e neanche io mi sento tanto bene" diceva una trentina di anni fa il geniale Woody Allen.
A non sentirsi bene per niente e` pero`, purtroppo, tutto il "sistema Italia" (come dice la Confindustria).

Addio Zingarettti, non ci ricorderemo di te (ridevi troppo !)

Enrico Baroncelli

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Venerdì, 05 Marzo 2021 17:48

BARZIO: FINANZIATI PROGETTI PER 490.000 EURO

Un milione di euro per il paese. A tanto ammonta il totale dei finanziamenti richiesti dal Comune di Barzio grazie al bando del Ministero dell’Interno rivolto ai comuni con meno di cinquemila abitanti.

"La nostra Amministrazione ha partecipato al bando, presentando ben sei progetti - spiega il sindaco Giovanni Arrigoni Battaia - Tutti sono stati giudicati ammissibili, per un totale di 998mila euro, ma per quest'anno ne sono stati finanziati tre, per un totale di 490mila euro”.

Il primo progetto riguarda la messa in sicurezza del versante roccioso a monte del tracciato della nuova pista ciclabile di Barzio (lavori del secondo lotto). La progettazione dell'intervento è in capo alla Comunità Montana e l'opera, che interessa tutti i comuni dell'Altopiano, sarà finanziata per 300mila euro. A breve verranno emessi i bandi per le gare di appalto e si prevede di avviare i lavori dopo l'estate.

Il secondo progetto ammesso al finanziamento è quello riguardante la messa in sicurezza della strada agro-silvo-pastorale Barzio-Bobbio. Questo intervento, che ha ottenuto 100mila euro, andrà ad aggiungersi a quello già finanziato, per 50mila euro, grazie alla Comunità Montana e che prenderà il via in autunno, dopo essere stato rinviato la passata stagione. Per il nuovo progetto finanziato ci confronteremo con tutte le realtà presenti a Bobbio per definire l’intervento, ma in ogni caso lo stesso dovrà essere iniziato e concluso nelle tempistiche previste dal bando, pena la perdita del finanziamento.

Il terzo progetto, per 90mila euro per il consolidamento dei versanti Sottoripe. Anche l'intervento che fa riferimento al progetto finanziato con questo ultimo bando verrà avviato in autunno, dopo aver svolto la necessaria progettazione e il bando per l’affidamento".

Come detto altri tre progetti presentati dal Comune di Barzio sono stati giudicati ammissibili al finanziamento, ma per quest'anno non riceveranno contributi statali.

Si tratta del progetto da 350mila euro per l'efficientamento energetico della palazzina dell'ex municipio di via Roma, di quello da 58mila euro per il rifacimento del ponticello in località Conca Rossa e di quello da 100mila euro per lavori di manutenzione muri di sostegno di via Sant'Eustachio, ovvero l’ultimo tratto della strada che porta al piazzale della funivia dei Piani di Bobbio. 

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Venerdì, 05 Marzo 2021 17:14

DALLA REGIONE 100 MILIONI AGLI ENTI LOCALI

In tema di sviluppo locale, Regione Lombardia  ha approvato una proposta di progetto di legge che stanzierà ulteriori 101 milioni a favore dei Comuni. Il documento avrà ora il suo consueto passaggio  in Consiglio regionale.

La manovra favorirà, nello specifico, interventi a sostegno dello sviluppo locale e del tessuto economico lombardo. Tra questi: interventi di messa in sicurezza dei territori, delle infrastrutture e degli edifici, di rigenerazione urbana e riconversione energetica.

Sviluppo locale, segnale di attenzione

“E’ un ulteriore segnale di grande attenzione – ha commentato il presidente Attilio Fontana – verso le realtà locali e le pressanti necessità dei singoli territori”.

“Da sindaco, infatti, ancor prima che da governatore della Lombardia – ha aggiunto – sono ben consapevole di quanto sia difficile e problematico amministrare un Comune. Soprattutto in una fase storica come quella attuale”.

Iniezione di risorse

“Si tratta – ha precisato l’assessore regionale agli Enti locali e Piccoli Comuni, Massimo Sertori – di una nuova e tempestiva iniezione di risorse. L’obiettivo è infatti realizzare interventi prioritari. Vogliamo inoltre rilanciare l’economia locale dopo mesi di difficoltà dovuti dall’emergenza sanitaria”.

Aiuto ai Comuni

“Questa azione massiccia a favore dei Comuni è funzionale per costruire opere che i sindaci riterranno importanti sui propri territori. Inoltre, concorrerà a mettere in moto ulteriormente un comparto strategico come quello della filiera edilizia. Settore, che – ha concluso – come altri ha sofferto molto a seguito delle limitazioni dovute ai provvedimenti per il contenimento del virus”.

“In questo momento di particolare incertezza – ha continuato Sertori – investiamo in maniera massiccia sui territori. In questo modo dimostriamo grande sensibilità ed attenzione nei confronti degli enti locali”.

La ripartizione per numero di abitanti

Le assegnazioni sono previste secondo la ripartizione già utilizzata dal Piano Lombardia.  Nello specifico, secondo la fascia demografica di appartenenza dei Comuni.

Nel dettaglio: 30.000 euro ai 720 Comuni fino a 3000 abitanti per un totale di 23,4 milioni di euro. Altri 60.000 euro ai 257 Comuni sino a 5000 abitanti per un totale di 15,4 milioni di euro.  Ben 100.000 euro ai 277 Comuni sino a 10.000 abitanti per un totale di 27,7 milioni di euro. Inoltre 140.000 euro ai 120 Comuni sino a 20.000 abitanti per un totale di 16,8 milioni di euro.  Inoltre ci sono 200.000 euro  per i 57 Comuni sino a 50.000 abitanti per un totale di 11,4 milioni di euro. Sono poi 280.000 gli euro per gli 11 Comuni sino a 100.000 abitanti per un totale di 3 milioni di euro. Vanno 570.000 euro ai 3 Comuni sino a 250.000 abitanti per un totale di 1,7 milioni di euro. Infine, 1,1 milioni di euro  sono assegnati a Milano.

Termine affidamento lavori

I Comuni beneficiari del contributo sono tenuti ad affidare i lavori per la realizzazione delle opere pubbliche entro il 10 settembre. Il termine è ritenuto congruo al contesto emergenziale e alla finalità di assicurare il pieno impiego delle risorse.

Sviluppo locale,  gli interventi possibili

Gli interventi possibili  riguardano la messa in sicurezza delle tipologie sotto indicate.

– Territorio a rischio idrogeologico.
– Strade, ponti e viadotti nonché interventi sulla viabilità e sui trasporti. Tutto ciò con la finalità di ridurre inquinamento ambientale
– Edifici, con precedenza a quelli scolastici, e di altre strutture di proprietà dei Comuni.
– Sviluppo di sistemi di trasporto pubblico di massa. Questi, in particolare, devono essere  finalizzati a forme di mobilità più sostenibili e alla riduzione delle emissioni climalteranti.
– Progetti di rigenerazione urbana, riconversione energetica e utilizzo fonti rinnovabili.
– Infrastrutture sociali.
– Bonifiche ambientali dei siti inquinati.
– Acquisto di impianti, macchinari, attrezzature tecnico-scientifiche, mezzi di trasporto e altri beni mobili a utilizzo pluriennale.

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Venerdì, 05 Marzo 2021 16:44

Anziani RSA: provati dalla pandemia ma desiderosi di ricominciare

 Parlano gli ospiti della residenza per persone con disabilità di Mandello, in isolamento sociale dal 21 febbraio 2020.

“Non vedo il mio papà da quasi due anni, ha 87 anni e dice a mia sorella: io ho anche un’altra figlia!”. Chi parla è Claudia, una dei 15 ospiti della Nostra Famiglia di Mandello, Residenza Sanitario Assistenziale per Persone con Disabilità (RSD) diventata “struttura Covid” con la seconda ondata.

Fino al febbraio 2020 presso la RSD si svolgeva la vita di una normale casa, con alcune regole che garantivano una serena vita comune e spazi di libertà individuale rispettosi delle scelte e della storia di ciascun ospite.
“Nonostante tutte le precauzioni per garantire la sicurezza dal contagio, il virus si è insediato nella sede, ha raggiunto quasi tutti gli ospiti, alcuni operatori e le Piccole Apostole che hanno dovuto temporaneamente traslocare” spiega Enrico Fumagalli, responsabile operativo della sede.

L’isolamento: una finestra sul mondo grazie alla tecnologia
Presso il Centro sono state quindi adottate misure sempre più severe, con un ribaltamento dell’organizzazione della vita quotidiana e un cambiamento radicale di ritmi e abitudini: divieto di visita di volontari, amici e parenti e divieto di uscita di qualunque tipo, dalla frequenza della parrocchia all’uscita in pizzeria, dalle vacanze ai rientri in famiglia.
Gli ospiti contagiati sono stati isolati nelle camere, è stata sospesa la frequenza dei laboratori e degli spazi comuni e la cucina, prima luogo simbolicamente centrale della casa, è divenuta unicamente centro di distribuzione.

Gli operatori della struttura hanno fatto miracoli: traslochi, riorganizzazione continua a seconda dell’estendersi graduale del problema, sostegno agli ospiti, tentativo di assicurare, nella straordinarietà della situazione, un senso di normalità, di serenità, di speranza: “fortunatamente a Mandello la tecnologia è sempre stata di casa, perché ausilio indispensabile per l’autonomia degli ospiti. Pur isolati in camera, hanno sempre potuto comunicare e mantenere contatti con parenti e amici e col mondo esterno: un grazie speciale a questo proposito va ai volontari, che con le loro donazioni natalizie hanno consentito l’acquisto di un tablet per videochiamate, e agli operatori si sono dati da fare per animare l’ambiente, mantenendo un livello di cura verso i nostri ospiti molto alto e nel rispetto della normativa vigente” commenta Fumagalli.

I racconti degli ospiti
“Mi sono sentita tanto isolata quando sono stata nella camera a un letto. In questa situazione è preferibile essere in due”, ricorda Claudia. “Io invece ho sofferto perché ho dovuto rinunciare alla mia camera, non vedevo l’ora di tornarci”, le fa eco Patrizia.
Tutti gli abitanti della casa cercano di trarre insegnamenti da questa esperienza, con una buona dose di responsabilità e resilienza: c’è chi è diventato meno “aggressivo”, chi meno “appiccicoso”, chi ha smesso di fumare (e in cambio mangia tanto cioccolato) e chi dice: “qui si sta sempre insieme, ma non è detto che comunichiamo veramente tra noi. Mi sono accorta che altre mie compagne stavano soffrendo e ho cercato di parlare con loro, di esprimere con le mie parole quello che loro non riuscivano a dire e ci siamo capite”.

Caccia al tesoro online con l’oratorio
Ora gli ospiti stanno tutti bene e si sta cercando di tornare alla normalità: parenti, amici e volontari hanno nuovamente la possibilità di incontrare gli ospiti seguendo le procedure date dal Ministero della Salute e dalla Direzione Sanitaria dell’ente.
“Grazie a Dio nessuno è stato particolarmente male e i sintomi sono stati lievi”, racconta Carla Andreotti, Piccola Apostola della Carità residente nella casa: “contiamo di riprendere al più presto le proposte di impegno e di animazione ma soprattutto di tornare ad assaporare i momenti liberi, in cui giocano un ruolo importante le relazioni interpersonali costruite nel tempo da ciascun ospite. Per esempio, in occasione della festa di don Bosco, il sabato abbiamo partecipato a una caccia al tesoro online organizzata da don Andrea Mombelli e dagli animatori dell'oratorio: i nostri ospiti dovevano risolvere degli indovinelli e ad ogni tappa superata ottenevano un pezzo di ricetta. Alla domenica abbiamo cucinato un dolce tutti insieme, bardati da capo a piedi ma felici”.

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Venerdì, 05 Marzo 2021 08:06

BARZIO, PREMANA E MOGGIO TRA I COMUNI PIU` CONTAGIATI

Nella triste classifica quotidiana dei Comuni piu` contagiati in Provincia di Lecco, aggiornata a Mercoledi 3 marzo 2021, spiccano oltre al capoluogo di Lecco (2731 contagi) e al Meratese Casatenovo, per quanto riguarda il rapporto tra contagiati e popolazione al terzo posto Premana, con 157 contagiati, pari a piu` del 7% della popolazione, seguita da Moggio, con 33 contagiati (il 6,72%) e Barzio, con 87 contagiati, pari al 6,66% della popolazione residente. Di Premana abbiamo riportato le lettere con cui la Sindaca Elide Codega ha raccomandato ai suoi concittadini di prestare attenzione alle regole. La situazione di Barzio è ovviamente determinata anche dal contagio sviluppatosi all'interno della casa di riposo che sino al 28 dicembre era rimasta indenne ma poi ha dovuto anch'essa subire la violenza del Covid. 

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