Ancora per qualche settimana (forse) gli studenti delle Scuole Superiori lombarde, oltre che quelli di Prima e Seconda Media, dovranno accontentarsi della ormai famosa DAD (Disagio a Distanza, l`ha ribattezzata il settimanale L`Espresso).
Ma che cosa ne pensano davvero gli studenti, al di la` delle manifestazioni estemporanee come l`occupazione di alcuni Licei (Vittorio Veneto Manzoni ecc.) a Milano ?
Per capirne un po` di piu` l`ho chiesto ai miei studenti, dando loro un tema da eseguire su questo argomento : devo precisare che sono studenti un po` particolari, del corso serale del Parini di Lecco, alcuni hanno 40-50 anni, la maggioranza pero` sui 20 anni, e naturalmente si notano delle differenze di approccio a seconda della fascia di eta`.
Cominciamo da Giovanna, una ragazza di Quinta. All`inizio non voleva fare il tema:"Prof., ho appena avuto una crisi isterica con mia madre, sono stufa marcia di questa situazione, di parlare del coronavirus, delle sue conseguenze".
Ma il tema diventa presto un momento di sfogo: "Sabato scorso ho consolato una mia amica perché caduta in uno stato di depressione a causa della reclusione in casa, ancora peggiore perché in costante conflitto con i genitori."
La vita in casa chiusi con i genitori sicuramente pesa, e poi soprattutto il fatto di non poter fare diverse attivita`.
"A differenza mia, lei era abituata già da tempo ad avere le settimane sempre piene e perfettamente scandite.
Il lunedì lavorava, il martedì studiava e andava in università durante il pomeriggio, il mercoledì aveva il coro della chiesa della sua ex scuola media, poi giovedì aveva pallavolo e venerdì equitazione.
Il weekend invece lo occupava a settimane alterne dividendosi fra le partite di pallavolo, volontariato e la giornata con il suo ragazzo." Tutte attivita` oggi proibite a causa della "Zona rossa".
"Assistiamo regolarmente a continue emissioni di leggi - scrive Miriam, una signora di Quarta - per correggere leggi che correggono leggi , regole e regolette , limitazioni e correttivi alle limitazioni. Insomma un continuo dondolare da una possibilità all’altra senza arrivare ad un comportamento generale omogeneo che ingeneri un senso di certezza delle cose."
Il tema della depressione ` affrontato anche da un simpatico "ragazzo" di piu` di 40 anni, Maurizio, sposato, che cosi` descrive i giovani:
"Giornate intere passate a casa, senza voglia di vestirsi, tanto che qualcuno è arrivato a definire questi ragazzi la “generazione del pigiama”. Un contesto ambientale, quello della loro camera, dove regna il buio, con le tapparelle abbassate a seguire la lezione, magari ancora, forse è un’esagerazione, sotto le coperte (non e` una esagerazione ! ndr). Gli psicologi parlano di una depressione silenziosa".
La socialita` , il bisogno di trovarsi con gli amici, di scambiare qualche battuta tra di loro e magari anche con i prof, e` un argomento citato un po` da tutti.
"Mancano le conversazioni, i confronti, gli appuntamenti, le discussioni… " scrive Federica (una brava infermiera che ha una figlia adolescente) "gli scherzi e gli screzi tra compagni, le feste, le gite che non sono mai veramente d’ istruzione ma opportunità per creare il finimondo correndo tra una stanza e l’altra di un albergo fatiscente che ricorderemo per sempre bellissimo."
"Per i giovani la scuola è in primis un luogo di socializzazione,si parla di adolescenti che in questa età prediligono gli amici alla famiglia, dove scoprono i primi amori" scrive Ilaria, anche lei una simpatica quarantenne con due bambini che frequentano la Scuola Elementare.
"Ora tocca agli adolescenti, che si vedono lasciati fuori. I supermercati aperti ma non la scuola, le chiese aperte ma non la scuola, i negozi aperti ma non la scuola…. se poi aggiungiamo che è stata tolta loro anche la possibilità di fare sport se non individualmente (avete mai visto un ragazzino di 15 anni andare a correre da solo? che tristezza….)" prosegue Ilaria.
Pero` c`e` anche qualche elemento positivo, soprattutto per chi frequenta la scuola di sera dopo una giornata di lavoro.
"La Dad è un vantaggio solo per noi adulti semplicemente perché ci evita perdite di tempo in strade e parcheggi. Accendo il pc e sono in classe. Tempo stimato: 3 minuti, a fronte dei 45 per andare in presenza " scrive ancora Ilaria.
Niente file automobilistiche (per chi viene dalla Brianza la Galleria del Monte Barro e` un incubo, soprattutto dalle ore 17 in poi) niente problemi di traffico e di parcheggio, non si spende in benzina o in abbonamenti ai pullman, si sta a casa e si mangia mentre si segue la lezione, al calduccio !
"Ma la Scuola" -conclude Ilaria "è un’ altra cosa."