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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Giovedì, 21 Gennaio 2021 17:50

SPOSTAMENTI TRA COMUNI CON MENO DI 5.000 ABITANTI E RIENTRO NELLE SECONDE CASE: COSA PREVEDE LA NORMATIVA

Uscita oggi un'interpretazione ufficiale del Governo in merito al rientro nelle seconde case. Ne approfittiamo per ricordare anche le regole sugli spostamenti in zona rossa.

Dal 16 gennaio 2021, le disposizioni in vigore consentono di fare "rientro" alla propria residenza, domicilio o abitazione, senza prevedere più alcuna limitazione rispetto alle cosiddette "seconde case". Pertanto, proprio perché si tratta di una possibilità limitata al "rientro", è possibile raggiungere le seconde case, anche in un'altra Regione o Provincia autonoma (e anche da o verso le zone “arancione” o “rossa”), solo a coloro che possano comprovare di avere effettivamente avuto titolo per recarsi nello stesso immobile anteriormente all’entrata in vigore del decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2. Tale titolo, per ovvie esigenze antielusive, deve avere data certa (come, per esempio, la data di un atto stipulato dal notaio, ovvero la data di registrazione di una scrittura privata) anteriore al 14 gennaio 2021.  Sono dunque esclusi tutti i titoli di godimento successivi a tale data (comprese le locazioni brevi non soggette a registrazione). Naturalmente, la casa di destinazione non deve essere abitata da persone non appartenenti al nucleo familiare convivente con l’avente titolo, e vi si può recare unicamente tale nucleo. La sussistenza di tutti i requisiti indicati potrà essere comprovata con copia del titolo di godimento avente data certa (art. 2704 del codice civile) o, eventualmente, anche con autocertificazione. La veridicità delle autocertificazioni sarà oggetto di controlli successivi e la falsità di quanto dichiarato costituisce reato.

Per quanto riguarda invece gli spostamenti, si ricorda che dal 16 gennaio al 5 marzo 2021, in area rossa sono consentiti esclusivamente i seguenti:
- per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità (anche verso un’altra Regione o Provincia autonoma);
- è sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Dal 16 gennaio 2021 è venuta meno l’esclusione delle cd. seconde case ubicate dentro e fuori regione dal novero delle proprie abitazioni cui è sempre consentito il rientro (si veda la FAQ specifica).
- tra le 5.00 e le 22.00, una volta al giorno, verso una sola abitazione privata abitata situata nello stesso Comune, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell'abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro. A chi vive in un Comune fino a 5.000 abitanti, tale spostamento è consentito anche entro i 30 km dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra Regione o Provincia autonoma), con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia. 

Pertanto stando a quanto sopra, non ci si può spostare tra comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti se non per recarsi una volta al giorno, verso una sola abitazione privata abitata situata nello stesso Comune, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell'abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.

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Giovedì, 21 Gennaio 2021 16:14

SCUOLA: LETTERA APERTA DELLE ASSOCIAZIONI DI GENITORI

Terminato il periodo di zona rossa "si torni a scuola in presenza senza ulteriori rinvii, per il bene dei ragazzi e per il bene comune". Ecco la lettera che le associazioni dei genitori hanno inviato al Presidente della Regione, all'Assessore all'Istruzione e al Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale.


- Prendiamo atto dell'ennesimo stop alla riapertura delle scuole secondarie di 2 grado, prima deciso a livello nazionale fino al 10 gennaio, poi da Regione Lombardia fino al 24 gennaio ed ora confermato dall’inserimento della Regione Lombardia in zona rossa fino al 31 gennaio, che coinvolge anche le classi 2 e 3 secondaria di 1 grado.
- E’ grave la preoccupazione riguardo agli alunni per tutte le conseguenze già note e ancor più per quelle che si manifesteranno in futuro: sono allarmanti i rischi di dispersione scolastica e le ripercussioni sulla salute psicofisica degli adolescenti che sono stati privati della scuola in presenza e, contestualmente, di tutte le attività sociali e sportive.
- Pensiamo che lo strumento della DAD, se utilizzato in via esclusiva e prolungata, sia un grave danno per i ragazzi, come riconosciuto anche dal Ministro dell’Istruzione, non solo dal punto di vista didattico, ma soprattutto umano ed educativo.
- Riteniamo imprescindibile il valore della scuola in presenza: è solo attraverso un rapporto umano che i ragazzi sono educati in famiglia e a scuola e possono diventare adulti in grado di affrontare le sfide del mondo. Non possiamo privare i nostri ragazzi di un fondamentale ambito di crescita: la scuola è un bene essenziale!
- Siamo fiduciosi che la Regione Lombardia e USR Lombardia, unitamente alle Prefetture della Lombardia stiano lavorando assiduamente al fine del ritorno a scuola in presenza, con piani per la scuola e per i trasporti;
- Le Associazioni dei Genitori della Scuola della Lombardia chiedono un immediato confronto sulla riapertura delle scuole, rendendosi disponibili a sensibilizzare genitori e ragazzi su tematiche relative alla ripresa in sicurezza della scuola;

CHIEDIAMO
che al termine del periodo di zona rossa, gli studenti delle scuole secondarie possano tempestivamente tornare a SCUOLA IN PRESENZA senza ulteriori rinvii, per il bene dei ragazzi e per il bene comune.

Le associazioni di genitori della Lombardia:
AGeSC - Lombardia (Associazione Genitori Scuole Cattoliche)
AGE - Lombardia (Associazione Italiana Genitori)
e tutti i genitori firmatari delle scuole pubbliche, statali e paritarie

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Giovedì, 21 Gennaio 2021 15:12

100 anni di storia del PCI

in Cultura

Il 21 Gennaio del 1921 veniva fondato a Livorno, dove si stava celebrando il 17* Congresso del Partito Socialista Italiano, il nuovo Partito Comunista d`Italia, sezione della III Internazionale Comunista voluta da Lenin nel 1919, per facilitare lo sviluppo della Rivoluzione Socialista, che nel 1917 aveva trionfato in Russia, anche negli altri paesi d`Europa.

All`appello di Nicola Bombacci (primo segretario del PCd`I, esposto anche lui per i piedi a Milano in piazzale Loreto vicino a Mussolini il 28 aprile 1945) Antonio Gramsci, Amadeo Bordiga, Umberto Terracini e altri delegati del Congresso socialista, a spostarsi in una sala vicina per fondare il nuovo Partito, in realta` non risposero in molti.

La riunione dei primi delegati si svolse in un`aula semideserta: i promotori speravano in un`adesione molto piu` massiccia, ma molti invece non osarono abbandonare il Partito Socialista Italiano, che continuo` a rimanere diviso in due componenti principali, quella Massimalista, da cui nel 1914 era uscito Benito Mussolini, e quella Riformista, rappresentata da Filippo Turati di Canzo (e a cui aderiva anche il nonno di chi scrive, Augusto Baroncelli di Prato).

Non e` superfluo dire, come recentemente ha ben descritto anche l`ottimo libro di Antonio Scurati, "M il Figlio del Secolo", che  il prevalere politico dei Massimalisti, che durante il Biennio Rosso fomentavano mille scioperi e predicavano una Rivoluzione Sovietica in Italia per "Fare come in Russia", facilito` enormemente l`affermazione politica del Fascismo e l`abbandono della democrazia liberale rappresentata da Giolitti.

La grande e piccola Borghesia, gli Agrari, come scrisse successivamente Antonio Gramsci nei "Quaderni dal Carcere", spaventati dalle violenze e dai tumulti pseudo-rivoluzionari che minacciavano l`ordine costituito, anche se in realta` non avevano quasi nessuna possibilita` concreta di avere successo, si avvicinarono al Fascismo e alle Squadre d`Azione come ristabilizzatori dell`ordine e della piena funzionalita` delle fabbriche, anche a costo della perdita della Democrazia.

Questa analisi venne esplicitata nel Terzo Congresso della stessa Internazionale Comunista, svoltosi a Mosca nel 1936, poco prima che la mannaia di Stalin si abbattesse su molti dirigenti comunisti, con le "grandi purghe".

Il PCd`I vene messo fuorilegge come tutti gli altri Partiti (Cattolici, Liberali, Socialisti) con le "Leggi Fascistissime" del 1926, e Gramsci fini` in prigione dove mori` nel 1931, ma a differenza degli altri partiti il PCd`I mantenne una struttura clandestina, perseguitata dalla Polizia Fascista OVRA, durante tutto l`arco del Ventennio.

Ancora alla vigilia della II Guerra Mondiale, all`apice del "Consenso" per Mussolini, si calcola vi fossero ancora 6.000 militanti comunisti, su una popolazione di 47 milioni di Italiani.

Questo permise al PCI di avere un minimo di base organizzativa su cui fondare la propria attivita` quando, a causa dei disastri della guerra, il Fascismo perse ogni consenso, e si arrivo` al tragico 8 Settembre del 1943.

I simpatizzanti aumentarono, e il PCI dette tutta la propria opera per organizzare i gruppi di Resistenza, cioe` le Brigate Partigiane (in Valsassina la Brigata Rosselli).
L`obiettivo era pero` anche la politicizzazione di queste Brigate: a tale scopo il PCI, sul modello dell`Armata Rossa, aveva affiancato ai capi partigiani, come per esempio nel lecchese Piero Losi, il Tenente degli Alpini Battista Todeschini e l`introbiese Mario Cerati, anche lui Capitano degli Alpini, la figura del "Commissario Politico", che nella Valsassina era rappresentata da Vando Aldovrandi (in codice AL), cognato dell`editore Einaudi.

Una politicizzazione che in realta` nuocce piu` che giovare alla Resistenza: fu levata una ideologica cortina fumogena che separo` le bande partigiane "cattoliche" e "liberali" da quelle "comuniste", a volte mettendole addirittura una contro l`altra, nella poco realistica speranza che il popolo italiano, rinunciando ancora una volta alla propria liberta`, volesse passare direttamente da un regime fascista a uno comunista .

Per fortuna la cooperazione nel CLN e la "Svolta di Salerno" attutirono questi contrasti. Sta di fatto che il PCI usci` enormemente rafforzato dalla Resistenza: nel 1947, alla vigilia dello scontro con la Democrazia Cristiana per le decisive elezioni del 1948, il PCI aveva piu` di due milioni di iscritti.

Viceversa il PSI di Sandro Pertini e Pietro Nenni usci` schiacciato dalla concorrenza comunista: la sua importanza e il suo ruolo non ebbero il consenso che hanno avuto in altri paesi dalla storia simile alla nostra (Francia, Germania ecc.) condannando il nostro paese a quel lungo "Bipartitismo imperfetto", come ha giustamente scritto il sociologo Giorgio Galli, cioe` alla mancanza di un`alternativa al Governo della Democrazia Cristiana basata solo sul presupposto dei legami del PCI con l`Unione Sovietica, legami rescissi da Enrico Berlinguer solo nel 1974. Una mancanza di alternativa che ha messo per quarant`anni la DC al centro di ogni Governo, a differenza degli altri paesi europei, e condannato il PCI a una perpetua opposizione.

Non arriviamo agli anni piu` recenti per non essere troppo lunghi: concludiamo pero` affermando che la storia del PCI e` una dimostrazione della irruzione delle grandi masse nella politica moderna, dell`intervento e del ruolo che esse hanno avuto nella storia attuale, e da cui certamente non si puo` piu` tornare indietro.

Enrico Baroncelli

 

 

 

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Giovedì, 21 Gennaio 2021 14:13

RICORSO CONTRO LA ZONA ROSSA: RINVIO DEL TAR DEL LAZIO AL 25 GENNAIO

Il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia contro la zona rossa verrà preso in considerazione lunedì prossimo. Questa la reazione della Regione.

“Prendiamo atto del rinvio disposto dal Tar del Lazio sul ricorso presentato da Regione Lombardia e attendiamo l’udienza di lunedì”. Lo comunica in una Nota Regione Lombardia dopo aver appreso la decisione del Tar del Lazio di aggiornare a lunedì 25 gennaio l’udienza.

“I tecnici dell’Istituto Superiore di Sanità e della Direzione Generale del Welfare – prosegue la Nota – hanno in corso una interlocuzione e, nelle prossime ore, valuteranno una serie di dati aggiuntivi da parte della direzione Welfare lombarda per ampliare e rafforzare i dati standard già trasmessi nella settimana precedente, ai fini di una rivalutazione in vista della Cabina di regia di venerdì 22 gennaio”.

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Giovedì, 21 Gennaio 2021 11:56

UN PROGRAMMA PER LA CASA SUL POZZO

Care amiche ed amici

Una buona giornata. Ieri sera abbiamo vissuto una équipe allargata che ha raccolto gli ultimi due mesi del Progetto Crossing, ha guardato l’oggi e spinto lo sguardo verso il prossimo periodo. La prima impressione è il positivo restare aperti sul campo dell’accompagnamento degli adolescenti. Buone le esperienze laboratoriali. Siamo in contatto con una cinquantina di adolescenti. In questa settimana abbiamo ripreso la proposta del pranzo comune. Dalla fine della settimana scorsa abbiamo sottoscritto un contratto di collaborazione per Crossing con Carlo Panizza.

Abbiamo continuato i contatti con l’imam Usama riflettendo insieme e progettando due mini laboratori che partiranno dalle domande che si stanno raccogliendo dai giovani e che realizzeremo Usama ed io nei giorni 2 e 5 febbraio. A seguire altri temi (in modo particolare sulle emozioni) offerti dalle due educatrici. Sulla preoccupazione della cura del creato un accompagnamento da parte di Giò ed Elisabetta.

Preoccupa la tenuta poco stabile degli adolescenti: per il momento pandemico che stiamo vivendo, per le difficoltà familiari, per il consumo di energie a vuoto. Su un grigio (cioè il rischio di scomparire da parte degli adolescenti dalla scuola e dal loro futuro) metteremo l’attenzione nelle prossime settimane. In preparazione un itinerario con la cooperativa Sineresi su queste questioni per poterle allargare anche al territorio.

Abbiamo attivato un dialogo per poter riprendere il mercoledì l’accompagnamento dei giovani del Cpia. Speriamo in una risposta positiva dalla scuola che da un mese ha riprese l’attività con una presenza fisica assicurata.

La scheda che allego è un breve itinerario su come raccogliamo alla casa lo sguardo sui giovani e il nostro camminare con loro.

A breve metterò insieme una scheda sul modello di economia che la casa ha maturato negli anni e i criteri che diventano la traccia che seguiamo.

Invio queste note ai soci e volontari con la libertà di farle avere anche ad altri amici perché abbiamo bisogno di tutti nel vivere e raccogliere la traccia di cammino.

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Giovedì, 21 Gennaio 2021 06:40

PD Valsassina: soddisfazione per la conclusione della crisi

Il Circolo PD della Valsassina esprime soddisfazione per la conclusione della crisi di Governo prospettatasi in questi giorni, dopo le dimissioni di alcuni Ministri e Sottosegretari facenti parte di un Partito sfilatosi dalla maggioranza, crisi terminata Martedi 19 Gennaio con votazioni in Parlamento che hanno dato al Governo Conte II la maggioranza assoluta alla Camera e quella relativa al Senato.

Si e` evitato cosi` di interrompere, in modo irresponsabile e assolutamente inopportuno, l`azione di Governo in un momento delicatissimo della situazione sociale, economica ed epidemiologica del Paese, in cui occorre provvedere con assoluta urgenza alle principali problematiche del momento, dalla questione dei Ristori per le attivita` artigianali e commerciali colpite dalla chiusura per lockdown, a quella della distribuzione nazionale dei vaccini (considerando anche il minor quantitativo che verra` temporaneamente fornito dalla Pfizer, che costringera` a una revisione dei programmi) alle problematiche della Scuola, dei lavoratori in Cassa Integrazione (che scade a Marzo), del monitoraggio della diffusione del virus e conseguentemente delle definizione delle aree regionali (Rosse, Gialle, Arancioni) insomma ai tanti problemi urgenti che chiedono invece la massima compattezza e incisivita` nell`azione di Governo.

Nonche` naturalmente dell`approntamento di un adeguato "Recovery Plan", o "Next Generation UE" , che stabilira` come utilizzare le risorse che proverranno dall`Unione Europea, i tanto citati 309 miliardi di euro.

Il Circolo quindi esprime un giudizio positivo dell`operato del Partito Democratico e dei suoi dirigenti in questi frangenti, in appoggio al Governo di Giuseppe Conte e all`alleanza politica con il Movimento 5 Stelle e le altre componenti della maggioranza, augurandosi che questa venga ampliata e rafforzata nella sua indispensabile azione politica e governativa.

 

Per il Circolo PD Valsssina
il Segretario Enrico Baroncelli

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Mercoledì, 20 Gennaio 2021 18:16

APERTI I LAVORI DEL TAVOLO REGIONALE PER LE POLITICHE TURISTICHE

L’assessore regionale al Turismo, Marketing Territoriale e Moda, Lara Magoni, ha aperto i lavori del Tavolo regionale per le politiche turistiche e dell’attrattività, cui hanno preso parte le associazioni di categoria maggiormente rappresentative del settore, come previsto dalla legge regionale del turismo.

“C’è tanto da fare – ha detto l’assessore Magoni – per la nostra Lombardia. Testa bassa e lavorare, ascoltando le istanze di professionisti, lavoratori e imprese del turismo, alle prese con una crisi senza precedenti: solo così, tutti insieme, sapremo rialzarci”.

“Bisogna mettere al centro della nostra azione tre concetti chiave: semplificazione, sostenibilità, innovazione. Dobbiamo – ha continuato l’assessore – farci trovare pronti: dopo questi mesi di chiusura totale, le persone avranno voglia di viaggiare e riscoprire luoghi e bellezze vicine. È una sfida che dobbiamo assolutamente vincere. Ne va della sopravvivenza dell’intero comparto”.

Il Tavolo ha rappresentato l’occasione di un dialogo costruttivo tra tutti i partecipanti. In riferimento alla crisi economica, il confronto è stato sui temi dei tributi, dei ristori e sulla lotta all’abusivismo. In riferimento alla promozione turistica, c’è stata una grande attenzione a voler collaborare per cogliere le opportunità, anche minime, che si apriranno quando l’evoluzione della situazione epidemiologica lo permetterà, individuando le nicchie di mercato da valorizzare in un’ottica di turismo di prossimità. Non solo, in una prospettiva di agganciare i mercati turistici europei, il Tavolo ha ribadito la necessità di portare a livello nazionale il tema dei corridoi turistici transnazionali.

“Le sfide che ci attendono – ha aggiunto Lara Magoni – sono ampie. Migliaia di famiglie e professionisti stanno attraversando un periodo particolarmente difficile, con una comprensibile preoccupazione per la tenuta delle loro attività. Ecco perché bisogna prevedere un regime fiscale agevolato per le attività turistiche: il taglio delle tasse, soprattutto quelle locali, è fondamentale per dare una boccata d’ossigeno ad alberghi e strutture ricettive. I prossimi saranno mesi difficili: il settore rischia di perdere milioni di occupati, compreso l’indotto. È necessario che il Governo preveda nuove e importanti misure a sostegno del comparto. Misure che coinvolgano tutte le attività produttive, a cominciare da quelle commerciali che vivono grazie e soprattutto ai turisti e alla stagionalità dei visitatori. Visto che è ormai appurato che il commercio vive grazie al turismo”.

“In tal senso – ha spiegato – diventa importante il concetto di sostenibilità, vale a dire puntare sulle nostre peculiarità. A cominciare dalla valorizzazione della destinazione montagna, che rappresenta il 40% del territorio lombardo, anche in vista delle Olimpiadi 2026“.

Uno degli obiettivi principali consiste nell’innovazione e nella riqualificazione dell’offerta ricettiva. “Il mio Assessorato – ha ricordato Magoni al Tavolo Turismo – ha predisposto un bando da 17 milioni di euro per la realizzazione e la riqualificazione di strutture ricettive. Una misura che ha riscontrato il favore di tantissimi albergatori lombardi anche a dimostrazione della resilienza dei nostri operatori”.

“Di fatto – ha sottolineato Magoni al Tavolo – il turismo è in lockdown da un anno. L’interlocuzione costante con tutti i protagonisti del mondo del turismo è fondamentale per far sentire la nostra voce sino a Roma. In questi mesi, ho più volte inoltrato al ministro Franceschini proposte formulando forti perplessità sugli strumenti e gli interventi governativi, come ad esempio il bonus vacanze, le chiusure invernali che stanno soffocando l’intero territorio montano. Un atteggiamento quasi ‘di rimozione’, quello del Governo, che è dimostrato dal perdurante rifiuto di indire lo stato di crisi per il settore turistico, malgrado insistenti e ripetute richieste in tal senso da parte mia. Le risposte governative sono quindi insufficienti”.

“Il 2021 – ha detto l’assessore – si prospetta come un impegnativo anno di passaggio verso la ripresa. È fondamentale portare avanti una riflessione e un’analisi sugli scenari futuri insieme a tutta la filiera allargata del turismo. Sottolineo insieme – ha concluso l’assessore Magoni – perché è una sfida complessa, ovvero un intreccio di molti elementi collegati tra di loro e interdipendenti l’uno dall’altro, la cui risultante è superiore alla somma delle parti”.

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Mercoledì, 20 Gennaio 2021 13:41

50 anni fa gli italiani viaggiavano già con il documento vaccinale

Nel 1971 con un compagno di Partito ho visitato molti Paesi asiatici: Tailandia, Birmania (ora Myanmar) un paese questo allora pressoché sconosciuto ai turisti e poi India e via via Pakistan, Iran, Turchia e da qui, da Istanbul con il treno di nuovo a casa. Un bel viaggio di gioventù via terra, durato circa due mesi.

Ricordo che, prima di partire per questo avventuroso viaggio costruito di giorno in giorno, tappa su tappa senza un preciso programma, dovemmo obbligatoriamente fare un gruppo di vaccinazioni: anti colera, febbre gialla, tifo, anti epatite, malaria.
A vaccinazioni fatte ci venne rilasciato poi un libretto giallo con data ed elenco di quanto fatto.
Libretto separato che doveva far parte integrale del passaporto.
Ad ogni attraversamento di frontiera e in alcuni casi anche negli ostelli o rifugi per la notte ci veniva richiesto per controllo questo documento vaccinale.

Niente di scandaloso; da sempre, anche oggi, a chi viaggia per lavoro o per turismo in certi Paesi a rischio sanitario vengono richieste vaccinazioni specifiche.
Non capisco quindi l’opposizione che alcuni stanno portando avanti, ora che sta dilagando una pandemia, ad un “passaporto vaccinale” inerente anche il Covid-19.

Il passaporto vaccinale di cui si sta discutendo, a mio avviso, non può rientrare, come qualcuno vuol far credere, in una imposizione di regime illiberale e dittatoriale, in quanto è una sana disposizione democratica che puo’ limitare i contagi di questo pericolosissimo virus.
Lo stop alla dilagante circolazione del Covid 19 per ora lo si può fare solo con il vaccino e quindi ci si vaccini appena possibile e la vaccinazione fatta la si certifichi con documentazione adeguata.

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