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Domenica, 31 Gennaio 2021 20:03

Chiusura bar e ristoranti costata 30 miliardi a filiera agroalimentare

L'assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi commenta il differimento della ‘zona gialla’ in Lombardia e la conseguente chiusura di bar, ristoranti e pizzerie in una giornata – la domenica – tradizionalmente

Chiusura forzata di bar, ristoranti e pizzerie ha provocato danni enormi

“A causa della chiusura forzata di bar e ristoranti – sottolinea Rolfi – la filiera agroalimentare italiana ha perso circa 30 miliardi di euro nel 2020. La Lombardia è la prima regione agricola d’Italia e anche la prima per numero di bar, ristoranti e pizzerie. Per questo il passaggio da fascia arancione a fascia gialla nella giornata di lunedì è incomprensibile. Il governo ha deciso di togliere una domenica d’ossigeno a oltre 50.000 attività che possono garantire tutte le misure di sicurezza necessarie e che rappresentano uno sfogo commerciale essenziale per tutta la filiera agroalimentare, un comparto che vale il 15% del Pil nazionale”.

Lombardia prima regione agricola e per numero esercizi ristorazione

“I recenti dati Istat – prosegue – hanno confermato come la Lombardia sia leader nazionale per valore della produzione agricola, con 7,7 miliardi di euro su 57 miliardi in Italia, e per valore della trasformazione con 3,6 miliardi di euro sui 31 italiani. Abbiamo 44.688 aziende agricole che non hanno mai smesso di produrre e che hanno sofferto della chiusura di bar e ristoranti. Alcune filiere, penso a quella suinicola e del lattiero caseario, ne stanno risentendo in maniera particolare”.

Aiutiamo la ripartenza delle attività di ristorazione

“Grazie al lavoro del presidente Fontana e ai sacrifici dei lombardi – dice ancora Rolfi – da domani la Lombardia tornerà in zona gialla: faccio un appello affinché, rispettando tutte le misure di sicurezza e nelle proprie disponibilità economiche, i lombardi aiutino baristi e ristoratori a ripartire per rimettere in moto uno dei più importanti comparti dell’economia lombarda e nazionale” .

Produzione agricola per provincia, in percentuale sul totale della Lombardia

Totale Lombardia 7,8 miliardi di euro (100%); Bergamo 8,8%; Brescia 27,4%; Como 2%; Cremona 15,4 %; Lecco 1,5%; Lodi 5,8%; Mantova 19,7%; Milano 5,5%; Monza 1%; Pavia 9%; Sondrio 2%; Varese 1,8%.

Aziende agricole: Brescia in testa, seguono Mantova e  Bergamo

Numero delle aziende agricole lombarde per provincia: Bergamo 4.880, Brescia 9.712, Como 2.064, Cremona 3.804, Lecco 1.103, Lodi 1.288, Mantova 7.461, Milano 3.520, Monza 891, Pavia 6.075, Sondrio 2.280, Varese 1.610.

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Domenica, 31 Gennaio 2021 17:44

LA DOMENICA DEI DALTONICI

Alla fine le truppe lombarde hanno dato retta al loro presidente.

Il giallo doveva iniziare di domenica e di domenica, nei fatti, il giallo è iniziato. Anzi, da quel che si è visto, sembrava proprio che il Covid fosse solo un lontano, lontanissimo, ricordo. Insomma, in due settimane dal rosso al bianco, un bel record, vero?

Evidentemente le truppe lombarde non hanno tenuto conto del contrordine governativo: giallo sì, ma di lunedì, aveva firmato Speranza, nomen omen per un ministero che negli ultimi dodici mesi ha vissuto cullandosi spesso nell’illusione che il popolo, dopo aver sperimentato gli arresti domiciliari ed essersi barcamenato nell’arcobaleno, avesse capito il messaggio. E ancora oggi il ministro (simpatico o antipatico che sia) è dovuto intervenire nuovamente per via di feste e baldorie segnalate a Milano e non solo: zona gialla non vuol dire scampato pericolo, e ci vuole poco, pochissimo, per tornare indietro.

Ebbene, aldilà delle parole di Speranza, dopo questa domenica propedeutica a quella del “liberi tutti”, possiamo senza ombra di dubbio affermare che non dovremo assolutamente stupirci se tra un paio di settimane saremo ancora punto e daccapo. Forse, invece, dovremmo sorprenderci del contrario.

Esempio: se è vero che Casargo dista da Lecco 34 km., oggi – domenica arancione – nelle località montane del bel Comune dell’Alta Valle sarebbe potuta salire al massimo solo gente da Ballabio in qua, per cui tutte le auto che adesso stanno scendendo verso Lecco e che erano parcheggiate in quantità industriale tra Paglio e Giumello di fatto sono fuori posto.

E allora, uno si chiederà, cosa ci facevano decine di brianzoli, milanesi, comaschi ammassati in pochi metri quadri a piedi, con ciaspole o con gli sci (ed evito per amor di Patria di tirare in ballo le mascherine)?

E , sempre quell’uno, si risponderà che in fondo le regole sono lì per essere rispettate, ma non troppo, non esageriamo! Meglio rifugiarsi nel condizionale, e lo sa benissimo quel tizio che avevo davanti a Taceno che quando ha visto i carabinieri ha fatto una svolta improvvisa verso Bellano per evitare un possibile controllo.

Se solo avesse voluto, oggi il comune di Casargo avrebbe dato una bella iniezione di liquidità al proprio bilancio. Non l’ha fatto e ne comprendo i motivi, ma in prospettiva, cioè guardando avanti di una settimana, vien da chiedersi cosa succederà.

E cosa succederà è facile immaginare.

Ovviamente sia benedetta la zona gialla (soprattutto per bar, ristoranti e tutte le categorie che potranno riaprire), ma è evidente, visto quel che c’era in giro oggi, che siamo ancora lontani dall’aver imparato la lezione, e domenica prossima, statene certi, ne avremo la riprova.

Poi, però, mi raccomando, evitiamo di dar colpe al Governo o alla Regione. 

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Domenica, 31 Gennaio 2021 08:35

HABEMUS FORUM !

Grande novita` da oggi (seppure in fase ancora un po` sperimentale, chiediamo un po` di pazienza per migliorarlo) sul sito Valbiandino.net

L`installazione di un Forum dedicato: un Forum che consentira` un rapporto piu` stretto e continuativo con i nostri lettori, che cominciano ad essere parecchi.

Per adesso abbiamo pensato a tre categorie:

1) Segnalazione di Eventi , ma anche notizie e commenti da parte dei lettori
2) Mercatino degli oggetti usati che volete vendere (ne ho gia` messo uno per fare un esempio)
3) Sondaggi a cui potrete rispondere molto facilmente per far sentire la vostra opinione, ne inventeremo di nuovi nei prossimi giorni.

Altre Categorie ci verranno in mente man mano che il Forum, come speriamo, si sviluppera` nel tempo.

Una cosa importante: per sollecitare la partecipazione al momento abbiamo dato la possibilita` anche ai lettori "ospiti" di leggere e addirittura scrivere messaggi senza bisogno di registrarsi con noiosissimi login e password, tanto nessuno penso inserira` dati sensibili o codici bancari !

Pero` abbiamo bisogno assolutamente della massima collaborazione e correttezza da parte di chi scrivera` i propri messaggi, quella che una volta si chiamava "netiquette", a dire il vero sempre piu` difficile da trovare in rete.

Cioe` niente espressioni volgari o parolacce, niente insulti personali o offensivi, massimo rispetto per tutti, cerchiamo di stare in una logica di correttezza formale e di civile scambio di opinioni : naturalmente i messaggi che non si conformeranno a questo saranno cancellati dai moderatori.

Per andare al nuovo Forum dal Menu qui sopra cliccate Forum, e sarete indirizzati alla nuova pagina https://www.valbiandino.net/index.php/forum-2

Molte grazie per la vostra collaborazione, questo e` un nuovo salto di qualita` per il sito Valbiandino, contiamo su di voi e a risentirci al piu` presto !

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Sabato, 30 Gennaio 2021 06:26

La Brexit, un uragano che ha cambiato il mondo

La prima volta che sentii il termine “Brexit” era una sera d’autunno del 2015. Eravamo a Londra da alcuni mesi ed una vecchia amica, compagna di studi in Conservatorio, ci invitò per due chiacchere e una pinta in un pub a Sud del Tamigi. Tra i sottobicchieri stinti e l’appiccicaticcio del tavolino in legno scuro, c’era appoggiato un libro. “Studio, mi preparo per l’esame della cittadinanza”. Le chiesi come mai ne sentisse l’urgenza e mi disse “Non si sa mai, con Brexit…” Rimasi perplessa, almeno finchè non scoprii che il suo istinto aveva ragione. Ma avrei dovuto saperlo dall’inizio. E’ una ragazza intelligente e non avrei dovuto sottovalutare il suo intuito.

23 Giugno 2016. Le chiacchere da pub assumono la forma inquietante di un Referendum che farà storia. Ricordo che quella sera mi sentivo irrequieta e dormii poco e male.
Il 24 Giugno 2016 il caffè aveva un gusto particolarmente amaro. Non dovetti nemmeno leggere le news per capire che qualcosa era successo, qualcosa che avrebbe cambiato tutto e per sempre. Se è vero che il battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo, cosa potrà mai provocare un uragano stesso?

Quella mattina Londra era avvolta da una surreale coltre di silenzio e di incredulità. Sembrava che qualcuno avesse spento la magia di quel suo unico brulicare di vite, corpi e speranze così, con un interruttore. Quella mattina arrivai al lavoro, come sempre in anticipo, e nel guardare negli occhi il meraviglioso melting pot di culture ed anime che era la mia crew di allora, un brivido mi percorse la schiena ed una lacrima di amarezza uscì sublimata in un sospiro.
Negli anni che seguirono, abbiamo dovuto fare i conti con i dubbi, le preoccupazioni, le incertezze. Respinti dalla nostra terra di nascita, che non ci aveva dato l’opportunità di affermarci e di mettere le nostre sudate e meritate competenze al servizio della Comunità, e ospiti ormai “scomodi” nella nostra terra di adozione, ci chiedemmo se avremmo mai trovato il nostro posto nel Mondo. Decidemmo che lo avevamo già trovato e non ci saremmo fatti scoraggiare.

Il 31.12.2020 alle 23.00 ora di Greenwich – ultimo “smacco” dell’Europa ai pur sempre storici amici d’oltremanica – la tanto discussa, litigata, controversa, temuta, agognata, negoziata, rimandata e sofferta “Brexit” è diventata realtà.
Dopo anni di rimpalli di responsabiltà e tentativi - più o meno impegnati - di raggiugere un “deal”, anni macchiati anche da pagine molto oscure e luttuose, dopo anni in cui abbiamo visto solide e storiche aziende albioniche fallire, convinti brexiteers fuggire verso orizzonti meno incerti con passaporti europei e rigurgiti di sovranità sui propri merluzzi, tra lo sventolio di giubilo della Union Jack da una parte ed il rammarico di chi credeva nella perfetta combinazione di quelle due meravigliose sfumature di blu dall’altra, ecco che l’alba del 2021 spegne i riflettori sul divorzio più discusso della storia.

Lo spettro di Brexit non ci ha impedito di affermarci, sia personalmente che professionalmente, di sposarci e nemmeno di mettere su famiglia. Certo, occasionalmente abbiamo dovuto metterci in discussione e dimostrare la genuinità dei nostri diritti, come il diritto alla sanità, al lavoro ed alla residenza. Ma tra un’application per il “Settled Status” ed una “proof of address”, non ci siamo fatti scoraggiare dalla burocrazia e adesso abbiamo un “indefinite leave to remain” che ci accoglie a tempo indeterminato in questa splendida Isola, terra di opportunità per i coraggiosi avventurieri e caparbi che come noi sanno e vogliono coglierle. In una foto che adoro e amo riguardare, la nostra piccola Sofia è sdraiata su una gigantesca Union Jack mentre tiene in mano il suo passaporto, blu come la notte. Una notte illuminata dal suo splendido sorriso e dalla Speranza.

L’immagine che mi resterà per sempre tatuata nella memoria è quella della bandiera del Regno Unito che viene ammainata e rimossa dal Parlamento di Bruxelles. Vedere il perfetto intreccio geometrico di bande bianche e rosse in campo blu sventolare timidamente su quell’asta, come a voler onorare per l’ultima volta un’amicizia lunga 47 anni, mi ha dato una fitta al cuore.
Quel giorno dal bellissimo firmamento che è la bandiera dell’Europa non è caduta soltanto una delle sue preziose stelle ma, sono certa, anche una lacrima.

 

Attilia Mazzola
Welwyn Garden City, 29.01.2021

Originaria di Dervio e diplomatasi brillantemente al Parini Serale di Lecco in Ragioneria dopo aver conseguito a pieni voti il Diploma Accademico di II Livello ad indirizzo Didattico presso il Conservatorio di Milano. Alla ricerca di più solidi e concreti sbocchi professionali, da diversi anni è emigrata con il compagno di una vita in Inghilterra. Da anni lavora a tempo pieno come Educatrice della Prima Infanzia in una scuola Materna ed è orgogliosa mamma della piccola Sofia Zelda.

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Venerdì, 29 Gennaio 2021 20:21

LOMBARDIA IN "GIALLO" (DA LUNEDI'!). ORA TOCCA A NOI FARE IN MODO CHE NON SI TORNI INDIETRO.

La notizia tanto attesa alla fine è arrivata. E, dobbiamo ammetterlo, in modo del tutto sorprendente.
Sì, perchè il passaggio nel giro di una settimana dall'arancione al giallo almeno fino a ieri sembrava cosa impossibile.
Invece a Roma, in un impeto di inaspettata generosità verso il Nord, hanno tenuto conto del casino combinato ancora non si sa precisamente da chi (Milano accusa Roma e Roma accusa Milano in un duello che Checco Zalone e Cetto Laqualunque potrebbero interpretare da par loro sul piazzale dell'autogrill di Roncobilaccio) e per cui eccoci qui.
Bene. Anzi, benissimo. Con un però.
E il però è un'affermazione: adesso tocca a noi. 
Tocca noi dimostrare senso di responsabilità. Tocca a noi non riversarci come mandrie di bisonti in bar e ristoranti. Tocca a noi non migrare in massa verso mari e montagne. Tocca a noi continuare ad avere rispetto per sè stessi e per gli altri. Tocca a noi mantenere quei comportamenti che ci permetteranno di non fare passi indietro.
Voi cosa dite? Ne saremo capaci? 
Noi, se ce lo consentite, qualche dubbio l'abbiamo, fondato su quel che abbiamo visto la primavera scorsa e poi anche in altre occasioni, ma non vogliamo rovinare la festa di stasera o mandare per traverso i festeggiamenti segreti di chi sta già pensando agli spritz e alle birre in compagnia.
Solo, molto sommessamente e senza pretese alcune, ricordare che il Coronavirus non è sparito dalla faccia della Terra, che anche oggi ci sono stati 77 morti in Lombardia, che la percentuale dei positivi sui tamponi è del 5,5%, che in terapia intensiva ci sono ancora 379 persone, che negli ospedali vengono curati 3.490 pazienti covid e che anche qui da noi, nella nostra Valle, si registrano decine di casi.
Per cui viva il giallo e abbasso il rosso e l'arancione, ma con buon senso e (ancora) tanta pazienza, fino a quando, speriamo al più presto, quest'incubo ci abbandonerà.
Per finire, ecco cosa si potrà fare da lunedì (nel weekend siamo ancora arancioni, ricordatelo!).
 

- E' possibile consumare cibi e bevande all’interno dei bar, dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione, dalle 5.00 alle 18.00. Negli stessi orari è consentita senza restrizioni la vendita con asporto di cibi e bevande. La vendita con asporto è possibile anche dalle 18.00 alle 22.00, ma è vietata in tali orari ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina o commercio al dettaglio di bevande. La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.

- Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del CONI o del CIP.

- È consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, dell’area gialla, per svolgere esclusivamente all'aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall'Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), con la prescrizione che è interdetto l'uso di spogliatoi interni a detti circoli.

- È consentito spostarsi tra le ore 5.00 e le ore 22.00, all’interno della propria Regione o Provincia autonoma, nel rispetto delle specifiche restrizioni introdotte per gli spostamenti verso le altre abitazioni private abitate (descritte in questa stessa FAQ, più avanti). Dal 16 febbraio al 5 marzo gli spostamenti tornano invece ad essere consentiti da e per tutte le regioni ubicate in area gialla (salva l'eventuale sopravvenienza di nuove disposizioni limitative). Gli spostamenti verso altre Regioni o Province autonome sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

- È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Dal 16 gennaio 2021 è venuta meno l'esclusione delle cd. seconde case ubicate fuori regione dal novero delle proprie abitazioni cui è sempre consentito il rientro. Fino al 5 marzo 2021, resta in vigore anche il cosiddetto “coprifuoco”: dalle ore 22.00 alle 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

- Per quanto riguarda le visite ad amici o parenti, in quest’area è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata della stessa Regione o Provincia autonoma, tra le ore 5.00 e le 22.00, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.


 
 
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Venerdì, 29 Gennaio 2021 18:06

IMPIANTI DI SCI: LINEE GUIDA AGGIORNATE E APPROVATE. SI APRE IL 15 FEBBRAIO?

“Sugli impianti da sci la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha aggiornato e approvato la propria proposta di linee guida per la riapertura in sicurezza. Tiene conto delle osservazioni presentate dal Comitato tecnico scientifico”. Lo ha dichiarato l’assessore alla Montagna, Enti locali, Piccoli Comuni, Massimo Sertori, in merito agli esiti della Conferenza delle Regioni sugli impianti sciistici. La proposta prevede comunque la chiusura degli impianti delle Regioni in zona rossa e un’apertura parziale al 50% per le Regioni rientranti in zona arancione.

“Ora non ci sono più motivazioni ostative. Auspico – ha proseguito l’assessore nel commento all’esito della Conferenza delle Regioni che ha parlato degli impianti da sci e di risalita – una tempestiva validazione delle linee guida da parte del Governo in considerazione della prevista data di apertura degli impianti il prossimo 15 febbraio. Come previsto dall’ultimo Dpcm”.

“È doveroso – ha concluso l’assessore Sertori – dare un segnale a un comparto così penalizzato dalla crisi sanitaria e nel contempo consentire a gestori e lavoratori di organizzarsi per la ripresa delle attività correlate che speriamo possa avvenire al più presto. Per non compromettere definitivamente la stagione invernale che è, a oggi, la leva più importante dell’economia della montagna”.

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Venerdì, 29 Gennaio 2021 09:08

Aumenta la richiesta di biciclette in Italia

MERCATO BICI, ANCMA: AZIENDE AL LAVORO PER SODDISFARE AUMENTO DOMANDA MALGRADO DIFFICOLTÀ

L’associazione: su comparto pesano ritardi nelle forniture di componenti dal Far East, Governo sostenga ritorno produzione in Italia

Allungamento dei tempi di consegna da parte dei fornitori asiatici di componenti, aumento dei costi di trasporto via mare, mancanza di container, difficoltà e rallentamenti nella logistica portuale. Nel pieno del boom della bicicletta sul mercato italiano (almeno +20% sul 2019, con oltre 2 milioni di pezzi venduti secondo le prime stime), le aziende del settore si trovano a fronteggiare le conseguenze globali della pandemia di Covid-19 e dei mesi di stop che ha subito la produzione di parti e componentistica in Cina e nell’intero Far East. Un comunicato diffuso stamane da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) rileva questa situazione ed evidenzia “l’impegno che il comparto sta mettendo nel soddisfare la crescente domanda di biciclette, malgrado le difficoltà”. Un paradosso che interessa un tessuto produttivo fatto di eccellenze e brand prestigiosi: circa 250 imprese, in prevalenza PMI, che offrono in Italia occupazione a più di 12.000 addetti fra diretti e indiretti.

Nella nota, ANCMA sottolinea inoltre l’importanza che “mercato e istituzioni conoscano la complessità dei fattori esterni che l’industria delle due ruote a pedale sta fronteggiando, proprio in un momento di grande ampliamento della domanda e dell’interesse attorno alla bicicletta”.

“Sul breve periodo – fa sapere l’associazione - questo si può ripercuotere sulla rete di vendita con possibili rallentamenti nelle consegne, ma è evidente che quanto sta succedendo apre a nuove sfide e a prospettive di sviluppo della produzione di componentistica direttamente sul suolo nazionale, dove si concentrano know-how e capacità”. Un orizzonte questo che, secondo ANCMA, ha bisogno di un “sostegno sussidiario da parte del Governo con un intervento deciso sul costo del lavoro e con un supporto agli investimenti di un settore che è in fase di ulteriore crescita e che può creare ancora occupazione e valore per il Sistema Paese”.

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Venerdì, 29 Gennaio 2021 09:05

Il Giorno della Memoria e il cappottino rosso

DELIRIO DI ONNIPOTENZA
Stavo riguardando per l’ennesima volta il film Schindler’s List, in quel cappottino rosso l’indicibile raccontato, il bisogno di conoscere il male in tutte le sue declinazioni, l’impossibilità di chiudere gli occhi e guardare da un’altra parte.

Mercoledi 27 era il giorno della memoria, ho resistenze e torsioni forti a chiamarla ricorrenza, per me non lo è, piuttosto si tratta di un preciso dovere di ognuno e di ciascuno a tentare di comprendere fin dove l’ideologia e l’umanità sconfitta possano inerpicarsi in un delirio di onnipotenza che sembra impossibile ma riesce a sconvolgere popoli interi. Noi possiamo stare qui fino a consumare le parole per comprendere come il male abbia potuto manifestarsi in maniera così devastante, di certo c’è che un sistema politico totalitario riuscì attraverso il suo leader a dominare in modo completo la societa’ tedesca e non solo, la sua cultura, economia, la vita stessa e quindi la morte senza il benché minimo scossone alla propria coscienza.

Quegli uomini, quelle donne, quegli anziani, quei bambini, quel cappottino rosso a immagine dell’innocenza violata, torturati, ammazzati, sterminati giorno dopo giorno, in un crescendo di violenza incomprensibile, assai difficile da decifrare, figuriamoci accettare. La retorica e la propaganda un ritmo incalzante, un rumore dapprima in sottofondo, poi, a tamburo battente per rendere plausibile ciò che i gerarchi nazisti avevano definito “la soluzione finale”, lo sterminio di tutti gli ebrei. Per quanto io possa essere l’ultimo degli uomini, ogni volta che gli occhi si posano su quel cappottino rosso, sulle donne e gli uomini allineati in attesa di fare la “doccia”, di esser sollevati e abbattuti dalle baionette e dai proiettili, c’è un desiderio furioso di essere presente affinche’ quella carneficina non abbia più a ripetersi. L’urto per tanto dolore e sofferenza non concede tregua né consente l’attenuarsi del ricordo.

Perché ricordare le vittime della shoah ci educa a non trascurare quanto accade in altre parti del mondo tra genocidi e dimenticanze, né autorizza alcuno a stabilire inutili ‘priorità’ tra terminazioni studiate a tavolino e la sofferenza di un popolo, piuttosto che di altri popoli. Il giorno della memoria è tutta dentro a quel cappottino rosso che gironzola nelle case degli italiani, nelle cucine e nelle stanze, così fortemente da non autorizzarci a non farci i conti, avendoci messo molto del nostro perché ciò avvenisse. No, sono convinto che non è una banale ricorrenza, ma un segno tangibile del pericolo del male che può diventare atteggiamento e gesto quotidiano ripetuto. Dunque la memoria storica della shoah è certamente azione profonda di una prevenzione preziosa, affinché si possa agire in tempo prima che la follia più dis-umana prenda il sopravvento.

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