«Due cose sono infinite, l’universo e la stupidità umana, ma sull’universo ho ancora dei dubbi». Non vi basta l’opinione di Einstein? Allora passiamo ad un testo “autorevole”: “Stultorum infinitus est numerus” (“infinito è il numero degli stolti”). Se su un punto sono d’accordo un grande scienziato del XX secolo come Albert Einstein, e un eccelso traduttore (dal greco al latino) della Bibbia, come Gerolamo, può significare solo una cosa: gli stupidi popolano davvero in gran copia il mondo come dimostra con chiarezza la presenza in quelle file anche dei no vax. A sufficiente anche se non necessaria dimostrazione dell’assunto arrivano alcune cifre che mostrano come i dati e gli indici della pandemia da coronavirus, in Lombardia, tornino a salire: in due giorni, dal 7 al 9 settembre, il tasso di contagio è più che raddoppiato passando dallo 0,6 all’1,9 % con un aumento dei contagi che da 510 salgono a 663, tredici dei quali nel Lecchese.
Anche se i numeri nazionali inducono maggior ottimismo, visto che dall’1 al 7 settembre, per la prima volta dopo 9 settimane, è stato registrato un calo del 12,5 % dei positivi al coronavirus rispetto ai sette giorni precedenti. Colpisce, soprattutto, la tragica vicenda della trentanovenne antivaccinista convinta di Piancogno, nel Bresciano, madre di due bambini, uccisa dal covid in ospedale dopo 15 giorni dalla manifestazione dei primi sintomi. Anche la madre è grave. Non stupiscono, invece, gli esiti della retata effettuata ieri (9 settembre 2021) in Lombardia contro le frange estreme di no vax che puntavano a lanciare bottiglie molotov per “far saltare i furgoni delle tv” come ha riferito la Digos di Milano. Otto “guerrieri” no vax sono così stati denunciati per istigazione a delinquere. Nelle abitazioni di uno di costoro sono state trovati un fucile e una pistola mitragliatrice. Insomma anche se i dati dimostrano come il tasso di mortalità fra i non vaccinati sia incomparabilmente più elevato che fra coloro che si sono sottoposti all’inoculazione, le schiere di quelli che “il covid non esiste” o che “il vaccino ci ucciderà tutti” continuano a produrre sciagurate leggende e conseguenti decessi. Ma altri, preoccupantissimi dati, indicano la gravità della situazione pandemica.
L’Istat, qualche giorno fa, ha pubblicato le analisi statistiche relative agli indicatori del “Benessere equo e sostenibile dei territori”. Dalle cifre emerge un quadro allarmante visto che, come si legge nel report, “Nel 2020, la diffusione della pandemia da Covid-19 e il forte aumento del rischio di mortalità che ne è derivato ha interrotto bruscamente la crescita della speranza di vita alla nascita che aveva caratterizzato il trend fino al 2019 facendo registrare, rispetto all’anno precedente, una contrazione pari a 1,2 anni. Nel 2020, l’indicatore si attesta a 82 anni (79,7 anni per gli uomini e 84,4 per le donne.” Che la contrazione della speranza di vita sia strettamente correlata all’azione di Sars Cov 2, sembra non esistano dubbi. Con buona pace dell’ottuso antivaccinismo (da Bar sport, Facebook, Instagram o curva sud non fa alcuna differenza). Infatti le province più colpite dalla contrazione della prospettiva di vita coincidono con le aree nelle quali la Covid 19 ha colpito con maggiore durezza: Bergamo, Cremona e Lodi (uomini -4,3 / -4,5 anni; donne -3,2 / -2,9 anni). A Lecco va meglio poiché la speranza di vita si è ridotta mediamente di “soli” 2,2 anni di media passando da 84,4 a 82,1 anni: maschi 79,7; donne 84,7 in un contesto in buona sostanza sovrapponibile a quello nazionale.
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L’Istituto superiore di sanità, inoltre, ha prodotto (9 settembre 2021) un grafico nel quale si riportano le percentuali di casi di COVID-19 segnalati in Italia negli ultimi 30 giorni riferiti alla classe di età (il dato si riferisce a 165.996 casi).
Come si vede si ammalano in maggior misura le classi più giovani, da 0 a 50 anni che risultano anche quelle con un minor numero di vaccinazioni. Mentre le categorie di età da 51 a oltre 70 anni, che esprimono la parte più immunizzata della popolazione di riferimento, rappresentano appena il 26,99 % (contro il 73,1) dei casi di Covid 19. qui altri dati e grafici
Nonostante queste cifre, molti antivaccinisti continuano a sostenere che i vaccini sono inutili. Si tratta evidentemente di malafede o, più probabilmente, di soggetti con preoccupanti deficit cognitivi. Non c’è peggior sordo di chi non vuol (o non può) sentire. Siamo quasi stanchi di ripeterlo: l’unica soluzione a questo tsunami pandemico planetario è la vaccinazione. Tenetevi pronti: la terza dose di vaccino è alle porte.