Rimosso dalle prime pagine a causa degli eventi legati al G20 in corso a Roma, l’argomento Covid 19 rimane però sempre in primo piano anche se per ora relegato nelle pagine interne di giornali e in seconda linea nei telegiornali. Ma l’attenzione agli sviluppi della pandemia da coronavirus resta alta. Anche perché “la circolazione del virus ha ripreso a crescere in tutte le regioni” in Italia come nel resto dell’Europa. Parola di Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.
Le previsioni dell’ISS appaiono velatamente pessimistiche dato che è prevista per i prossimi sette giorni una risalita dell’indice Rt che dovrebbe passare da 0,86 a 1,14. La Lombardia non si colloca per il momento fra le regioni a rischio, anche se i dati indicano una tendenza al rialzo. Ma, al netto dei dati nazionali e regionali, una notizia dagli States fa ben sperare. Ieri avevamo rivelato lo stadio avanzato della sperimentazione di una compressa, utilizzata da decenni per combattere le sindromi depressive, molto efficace anche nell’abbattere la sintomatologia grave causata dal covid 19 e nella drastica riduzione dei decessi. Oggi siamo in grado di confermare che la ricerca di un farmaco efficace contro il coronavirus, responsabile della pandemia che travaglia il pianeta da quasi due anni, non si ferma e mostra di poter conseguire anche notevoli successi.
È di Sabato 30 ottobre, la pubblicazione sulla pubblicazione scientifica statunitense “SciTechDaily” e su altre testate specializzate, di una ricerca legata a una nuova tecnica di somministrazione di un vaccino già entrato nella Fase 1 della sperimentazione sull’uomo. Si tratta di una inoculazione indolore in grado di essere praticata tramite un cerotto. Gli esperimenti, condotti dall’australiana University of Queensland su animali, hanno fornito risultati molto positivi. Il farmaco veicolato, chiamato Hexapro, messo a punto tempo fa nei laboratori della University of Texas, si è dimostrato efficace producendo una potente risposta immunitaria (superiore persino rispetto alla somministrazione tradizionale) dopo una sola applicazione.
Quando e se il nuovo farmaco potrà essere utilizzato sull’uomo, i vantaggi della somministrazione tramite cerotto rispetto alle inoculazioni classiche, saranno numerosi. Innanzitutto l’Exapro distribuito tramite cerotto può essere conservato a temperatura ambiente (25 °C) per oltre un mese e quindi distribuito su vasta scala con grande facilità senza la necessità di scomodi, delicati e costosi supporti criogenici la cui gestione logistica richiede una lunga e perfetta catena del freddo. Grazie anche alla tecnica messa a punto dai ricercatori australiani, l’Hexapro è di facile e poco costosa produzione e possiede grande stabilità chimica. Il vaccino viene somministrato per via cutanea tramite un cerotto di forma circolare dotato di 5000 microaghi assolutamente indolori.
Inoltre, grazie alla nuova tecnica, potrebbe essere utilizzato per immunizzare le popolazioni dei paesi più svantaggiati, insieme al Novavax, l’altro vaccino attualmente all’esame dell’Agenzia europea del farmaco e dunque in fase avanzatissima per quanto riguarda l’iter per il via libera a commercializzazione e somministrazione. Secondo David Muller, ricercatore della University of Queensland, il vaccino applicato utilizzando il cerotto come vettore produce una risposta immunitaria “migliore e più rapida” rispetto all’inoculazione con la siringa ipodermica. Inoltre con questa innovativa tecnica (HD-MAP) sarebbe addirittura in grado di “neutralizzare varianti multiple (del coronavirus n. d. r.) incluse la Delta e la Sudafricana”.
Maggiori particolari qui: https://scitechdaily.com/needle-free-covid-19-vaccine-shows-promise-protection-via-a-single-pain-free-click/
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