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CONFERENZA DEI SINDACI: MANZONI PRENDE IL POSTO DI AGOSTONI. LA VALLE RAPPRESENTATA DA CLAUDIA PAROLI, VICE SINDACO DI PRIMALUNA
Si è svolta giovedì 19 settembre, ospitata presso l’ospedale Manzoni della Asst di Lecco, l’elezione degli Organismi di Rappresentanza dei Sindaci. All’ordine…
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OGGI E' IL GIORNO DI DON WILLIAM
Grande attesa in Valle per l'ingresso ufficiale di Don William Abbruzzese come Parroco della Comunità Pastorale Madonna della Neve. Dopo…
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Riceviamo, e qui sotto pubblichiamo, un intervento di Enrico Bianchini capogruppo della lista "Uniti per Parlasco" che siede tra i…
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Paolo Ricca teologo della speranza,il 25 settembre
Incontro su Paolo Ricca teologo della speranza, con Emanuele Campagna, del Centro Evangelico di Cultura di Sondrio (Valdesi) . Presso la…
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TORNANO I
La Banca della Valsassina Credito Cooperativo ha annunciato il tradizionale appuntamento con i “Premi al Merito”, importante iniziativa a sostegno dei giovani, con…
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PUBBLICATO IL BANDO PER LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI A FUNE (ANCHE) DI BETULLE, ERNA E ARTAVAGGIO
A conclusione di un lungo iter procedimentale, che ha visto coinvolti tra gli altri Enti quali la Regione Lombardia e…
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UNA DOMENICA SULLE ORME DEL VIANDANTE: TAPPA BELLANO-PERLEDO-VARENNA
Domenica 22 settembre la Provincia di Lecco co-organizza con la Pro Loco Varenna l’iniziativa Sulle Orme del Viandante 2024 – tappa Bellano…
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ANCHE IL SOCCORSO ALPINO LOMBARDO IMPEGNATO IN EMILIA-ROMAGNA
I soccorritori del Cnsas Lombardo (Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico) stanno operando in queste ore in Emilia Romagna, per…
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TORNANO A PREMANA GLI INCONTRI AGGREGATIVI
Tornano gli incontri aggregativi per persone adulte e anziane del paese! MERCOLEDì 25 SETTEMBRE dalle 15.00 alle 17.30 presso il…
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IL 25 SETTEMBRE I
“Amministrare bene per valorizzare le specificità della nostra Provincia”. E’ questo il tema che sta caratterizzando il calendario di incontri della…
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IL SABATO STRAORDINARIO DI PRIMALUNA E DELLA VALSASSINA: INGRESSO DEL NUOVO PARROCO E FESTA PER I 100 ANNI DEL CORPO MUSICALE S. CECILIA
L'ingresso di Don William Abbruzzese come nuovo Parroco della Comunità Pastorale Madonna della Neve è destinato fin da subito ad…
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RIAPERTO L'UFFICIO POSTALE DI PASTURO
Una buona notizia per i cittadini di Pasturo: ha infatti riaperto al pubblico l’Ufficio Postale in Piazza Vittorio Veneto, 14…
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Continua il percorso artistico di Domenica Regazzoni, pittrice e scultrice valsassinese che il 24 settembre sarà presente con sue opere…
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ESERCITAZIONE PER LA SQUADRA FORRA DEL SOCCORSO ALPINO LOMBARDO
Il caldo estivo invita ad andare in montagna o in zone fresche e piacevoli da vivere: più persone significa anche,…
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A CORTENOVA E PRIMALUNA DUE INCONTRI SULLA FUSIONE DEI COMUNI
"Sbrigate" le pratiche amministrative e dato il via ad un processo che vedrà coinvolta anche Regione Lombardia, è giunta l'ora…
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DA DUE NONNI UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO ALL'ASILO VENINI DI INTROBIO
Gentile Direttore di Valbiandino.net, Siamo i nonni di Elia e Raffaele, due bimbi residenti a Milano, ma che stanno trascorrendo…
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Pubblicato in Attualita`

Una petizione per salvare il Monte Magnodeno dalla escavazione

Domenica, 21 Marzo 2021 14:04 Scritto da  Redazione

Oltre 31.100 firme in otto giorni, un numero che aumenta di ora in ora (ma bisogna arrivare a 35.000). E' la petizione lanciata dal comitato "Salviamo il Magnodeno" per fermare l'attività di escavazione che ha luogo sulla montagna lecchese.
" Ho firmato la petizione già una settimana fa - scrive Carlo Losa del PD lecchese-. Spiace vedere che a nessuno importa del Monte Magnodeno. Quando arriverà il momento del dibattito sarà un tema molto sentito e anche, ahimè, strumentalizzato per attaccare il governo della città"

IL testo della Petizione su Change.org

Molto probabilmente anche tu, cittadino lecchese o della provincia di Lecco, avrai avuto modo di percorrere i sentieri del monte Magnodeno godendo della bellezza delle nostre montagne.

Sapevi che nel cuore di questa montagna, situata accanto al più celebre monte Resegone di manzoniana e carducciana memoria, a completamento naturale di quella cornice montuosa in cui si situa la città di Lecco, viene portata avanti da ormai un secolo una delle più intense attività di escavazione, con ben tre cave attive nella produzione di calce?

Il materiale estratto, a seguito di un processo di combustione, è la materia prima per la produzione di calce ad uso principalmente siderurgico, venduta soprattutto al di fuori della provincia di Lecco con benefici economici localizzati non solo sul nostro territorio.

A brevissimo, il 31 marzo, si terrà la Conferenza dei Servizi in cui la Provincia di Lecco deciderà se autorizzare o meno la ditta Unicalce spa, società attiva nella cavazione del monte Magnodeno, ad allargare ulteriormente il fronte di cava di Vaiolo Alta (delle tre quella situata più in alto). L’allargamento previsto è di 2.791.000 metri cubi di materiale (equivalenti a un cubo con spigolo di 140 metri, per intenderci), in accordo con il piano cave già approvato nel 2015.

Come Comitato “Salviamo il Magnodeno”, impegnato nella salvaguardia di questa montagna già così compromessa, vogliamo porre all’attenzione della Provincia le problematicità che ci spingono con forza a voler evitare questa autorizzazione, cioè che l’escavazione proceda fino al 2034.

Chiediamo la tua firma perché quell’attività che ha luogo sul Magnodeno comporta gravi conseguenze su vari fronti:

per la salute pubblica e dell’ecosistema: la produzione della calce produce infatti l’emissione di circa 200 000 tonnellate di CO2 all’anno (a confronto, le 130 000 del forno inceneritore di Valmadrera paiono quasi uno scherzo), tra le maggiori fonti di inquinamento atmosferico, oltre che l’emissione di polveri e l’inquinamento acustico legato alla forte rumorosità del processo di estrazione, frantumazione e trasporto della calce.
Facciamo un esempio:
▪ un'auto utilitaria/citycar Euro 6, per il cui acquisto potremmo usufruire di un Ecobonus, emette mediamente 100gr/Km di CO2;
▪ mediamente un'auto italiana percorre circa 11.000Km/anno.
Ciò significa che avremmo bisogno di circa 180.000 automobili per emettere le medesime quantità di CO2.
E chiariamo che i residenti della città di Lecco al 31 dicembre 2019 erano 48.249;
per la tenuta idrogeologica e per la purezza delle acque dei fiumi Bione, Olasca e Tuf, potenziali canali di smaltimento delle acque reflue della cava che minacciano di inquinare anche il nostro lago;
per la natura e il paesaggio dell’area, tanto nella sua potenzialità turistica, quanto in relazione alla possibilità da parte dei cittadini lecchesi e dei territori limitrofi di fruire di un luogo importante sul piano naturalistico e ambientale. Per non parlare dell’impatto paesaggistico di un’area già così deturpata, visibile da quasi tutte le cime delle altre montagne lecchesi;
per la flora e la fauna: per cavare è infatti necessario il taglio della vegetazione e di tutti gli alberi presenti comprese le specie pregiate, oltre all’asportazione degli arbusti, del manto erboso e del suolo fertile. Fa sorridere che si punti a piantare alberi in città, mentre, laddove questi già esistono, vengono estirpati di continuo senza che si possa fare nulla per salvaguardare le specie animali autoctone, che hanno in quei boschi costantemente minacciati il loro habitat naturale, nonché un importante corridoio ecologico di collegamento del territorio;
per la sopravvivenza di frazioni bellissime e storicamente rilevanti per il territorio come Neguggio, Carbonera, Piazzo e Campo de Boi, fortemente minacciate nella loro incolumità dall’avanzamento dell’escavazione.

Per legittimare lo scempio ambientale che ha avuto luogo negli anni e che si continua a perpetrare a danno della montagna, Unicalce Spa ha sempre fatto ricorso al ricatto occupazionale: e i posti di lavoro (nell’ordine delle poche decine di unità), se si smette di cavare, che fine faranno?

Stante che l’escavazione è un’attività fisiologicamente a tempo determinato, destinata prima o poi all’estinzione, chiediamo che in relazione al tema del lavoro si inizi piuttosto a mettere all’opera una riconversione dell’attività in modo da non lasciare persone disoccupate: un ripristino ambientale reale ed autentico impiegherà il lavoro di diverse persone per molti anni e favorirebbe sin da oggi, per il futuro, la possibilità per cittadini, e non, di fruire nuovamente di un’area per lungo tempo sottratta alla collettività. Le aziende attive nell’escavazione, su richiesta della legge, hanno già parzialmente avviato questo recupero, che tuttavia, finché non si metterà fine definitivamente alla sottrazione di materiale, appare oggi più come un camuffamento: l’erba piantata sui gradoni di roccia è ben poca cosa a fronte dell’enorme voragine della cava, una vera e propria ferita che resta aperta e che rischia di espandersi, qualora Unicalce acquisisca l’autorizzazione a continuare le sue attività di escavazione.

Chiediamo che l’attenzione delle istituzioni e dei cittadini si concentri su una montagna spesso sacrificata che riteniamo debba poter costituire ancora, e di più, un luogo di cui tutti possano beneficiare. Il Magnodeno ha già dato troppo ai cavatori, ha donato le sue membra per arricchire pochissime persone. È giunta l’ora di difenderlo da un’ulteriore aggressione sconsiderata, è giunta l’ora di pensare ai nostri figli e nipoti, alla qualità della loro vita e al futuro di questo territorio.

In questa battaglia per la salute e il benessere della montagna e di tutti i cittadini dobbiamo essere in tanti e abbiamo bisogno anche della tua firma!

 

 

 

Ultima modifica il Domenica, 21 Marzo 2021 14:09
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