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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Venerdì, 21 Gennaio 2022 07:45

COVID A SCUOLA, CLASSI IN DAD

Nonostante le rassicurazioni del Ministro Bianchi ("Tutto va bene Madama la Marchesa" !) la seconda settimana di Gennaio ha visto anche nel territorio lecchese l'esplosione dei casi Covid soprattutto nelle scuole .
Come dimostra il grafico che riportiamo nella tabella preparata dall'ATS Lecco e Brianza aggiornata in data 19 Gennaio, molte classi sono state mandate in DAD nell'ultima settimana ( a Introbio anche una classe nell'Asilo Venini e diverse classi della Scuola Primaria a Cassina Valsassina).

Nella Provincia lecchese quindi sono state 45 le classi asilo/nido pubbliche chiuse per anche un solo contagio, 96 quelle della Primaria (Elementari), mentre durante le vacanze di Natale naturalmente non ce n'erano, 58 le classi della Scuole Medie , e 94 quelle delle Superiori (cifre quasi raddoppiate in provincia di Monza e Brianza) dove i contagiati devono essere tre per classe.

Questi i dati dell'ATS Brianza, per la settimana dal 10/01 al 16/01 (per quanto riguarda la Valsassina la diffusione sembra ancora moderata, rispetto alla Brianza meratese e oggionese)   poi le considerazioni ognuno può trarle da solo!

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Venerdì, 21 Gennaio 2022 07:26

COVID: I MORTI AUMENTANO MA NON SAPPIAMO CONTARLI

Il Covid 19 non molla. Almeno non ancora. E anche in Lombardia i dati diffusi dal Ministero della Salute sono preoccupanti anche se non disastrosi. Ieri, giovedì 20 gennaio, sono stati 33.676 i nuovi casi di contagio registrati sulla base di 153.143 tamponi. I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 3719 (+ 41 rispetto a mercoledì) mentre la provincia di Lecco fa registrare 1025 casi di positività in più una delle cifre più basse rispetto alle altre province lombarde. Ma da noi, nel Lecchese, la situazione sembra meno grave che altrove. Lo confermano i dati rilasciati quotidianamente dalla Regione secondo i quali nel Lecchese il tasso di positività è passato dal 24,9% del 7 gennaio al 21,9 di ieri, 20 gennaio. Anche se, va sottolineato a scanso di improvvidi ottimismi, che negli ultimi tre giorni si è assistito ad una decisa tendenza alla risalita della curva dei contagi transitata dall’11,8 % di martedì, al 16,3 di mercoledì, a quasi il 25 per cento di ieri. Con un incremento anche dei ricoveri: +6 in terapia intensiva e +41 negli altri reparti Covid. E tutti sono in ansiosa attesa del “picco che verrà”.

Ma anche e soprattutto in materia di pandemia, come spesso accade, i numeri non dicono tutto. Come dimostrano le stime legate al numero di decessi da Covid nel mondo che forniscono responsi in larga misura sorprendenti. Infatti, a detta dell’autorevolissima Nature, in pratica il Vangelo delle riviste scientifiche (“forse in assoluto quella considerata di maggior prestigio nell'ambito della comunità scientifica internazionale” come spiega Wikipedia), le valutazioni “ufficiali” sarebbero molto approssimate per difetto. Insomma, le cifre riportate a proposito dei morti da coronavirus potrebbero essere molto inferiori alla realtà a causa di una serie di problemi pratici legati in particolare alla frammentarietà e scarsa attendibilità delle tecniche di rilevamento e trasmissione dei dati. A questo proposito, secondo Nature, i Paesi del pianeta Terra possono essere divisi in due gruppi: quelli che hanno avuto tanti morti e quelli che non hanno saputo contarli con accettabile affidabilità. Per questo (e per altri motivi) i numeri che emergono dal cosiddetto “dataset” contenente i dati sui decessi per Covid 19 delle 116 nazioni del mondo prese in esame sono scarsamente indicativi.

Secondo i dati ufficiali, infatti, i decessi globali nel mondo dall’inizio della pandemia ammonterebbero a 5,5 milioni mentre le stime prodotte da alcuni modelli elaborati da altri gruppi di ricercatori si collocano fra i 17 e i 22 milioni. La differenza è gigantesca: quattro volte la stima “ufficiale”.

FONTE. Il grafico riporta i decessi rilevati (aree blu) e i dati stimati relativi all’eccesso di mortalità (aree arancioni) in diverse nazioni.

Ma non è tutto. Alcuni sostengono che le difficoltà nella raccolta dei dati sui decessi dipendono soprattutto dalle condizioni economiche e dall’arretratezza dei Paesi esaminati. Sembra proprio che non sia così. È sempre il servizio pubblicato su Nature a chiarire i termini del problema: il grafico che segue dimostra, come si può notare, che la ricchezza o la povertà dei singoli Paesi non determina l’attendibilità né la completezza delle cifre fornite. Nel pannello in alto a sinistra sono rappresentati i Paesi più ricchi; in quello in basso a destra i Paesi più poveri. L’area arancione chiara ai lati della curva rappresenta il cosiddetto “intervallo di confidenza”, vale a dire il margine superiore e inferiore di affidabilità (approssimazione) del grafico che in questo caso raggiunge il 95%.

Come si vede l’andamento della curva è molto simile in entrambi i casi: fra ricchi e poveri la differenza è minima. A conferma che la stima finora stabilita di 5,5 milioni di decessi globali è decisamente sottostimata. Va comunque osservato che a causa dei differenti metodi di rilevazione da un Paese all’altro i risultati potrebbero differire anche notevolmente. Ma la valutazione complessiva resta invariata: probabilmente abbiamo sbagliato a contare e a stimare (per difetto) i morti provocati dalla pandemia di Covid 19.

 

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Venerdì, 21 Gennaio 2022 07:16

Calcio Lecco - Pro Vercelli: 0 - 0

in Sport

Lecco (4-4-2): Pissardo; Celjak, Marzorati, Battistini, Enrici; Giudici (dal 39′ s.t. Lakti), Masini, Kraja (dal 24′ s.t. Galli), Zambataro; Iocolano (dal 17′ s.t. Tordini), Petrovic (dal 39′ s.t. Ganz) (Ndiaye, Merli Sala, Reda, Capoferri, Morosini, Bia, Sparandeo, Buso). All. De Paola.
Pro Vercelli (3-4-2-1): Valentini; Auriletto, Masi, Cristini; Crialese, Vitale, Emmanuello, Iezzi (dal 26′ s.t. Bruzzaniti); Rolando (dal 14′ s.t. Comi), Della Morte (dal 14′ s.t. Rizzo L.); Bunino (dal 40′ s.t. Silenzi) (Rizzo M., Sangiorgi, Louati, Clemente, Secondo, Gatto, Panico). All. Lerda
Arbitro: Cavaliere di Paola, ass. Toce di Firenze, D’Angelo di Perugia; IV uomo: Delrio di Reggio Emilia.
Note: Spettatori 400 circa. Ammoniti Auriletto, Enrici. Angoli: 5-5.

Lecco: dopo più di un mese il Lecco rientra in campo per affrontare al Rigamonti Ceppi una rinnovata ProVercelli, rinforzatasi nel mercato di gennaio. Ottimi i primi 45’ dei blucelesti che vanno vicino al vantaggio. Nel secondo tempo però i ragazzi di De Paola calano e si fanno comprimere dai piemontesi. Alla fine con un salomonico 0 a 0.
Cronaca: è degli ospiti il primo tiro a rete con Crialese che di sinistro manda la palla fuori. Al 5’ Rolando crossa ancora per Crialese che di testa, Pissardo senza patemi para. Ed ecco il Lecco con Petrovic che dalla destra impegna Valentini costretto al doppio intervento.
Al 17’ Kraja dall’angolo sinistro dell’area avversaria calcia di destro, la palla sembra aver beffato Valentini fuori porta, ma va a stamparsi sulla traversa. Al 20’ l’arbitro annulla una rete degli ospiti, dopo che Della Morte aveva calciato a rete, ma la palla colpisce la schiena di Rolando finendo alle spalle di Pissardo. Risponde il Lecco con Iocolano, servito da Giudici, che di destro manda fuori di poco. Dopo la conclusione di Vitale al 23′ col mancino, finita lontano dai pali, Petrovic calcia al volo di prima intenzione impegnando Valentini in una difficile parata. Al 35′ è sempre Della Morte a impegnare Pissardo che devia in angolo. I primi 45’ di gioco si concludono con le conclusioni prima di Kraja al 42’ e poi di Zambataro, deviata in corner dal portiere.

Dopo uno spumeggiante inizio del Lecco con un possibile rigore su Giudici al 50’, ma che l’arbitro non ravvisa, i Blucelesti calano ed esce la Pro Vercelli, che pur comprimendo il Lecco nella sua metà campo e forte di una maggiore fisicità, non riesce però a rendersi pericolosa. Al 56’ Emmanuello conclude di destro, diagonale a lato di poco. De Paola inizia la girandola delle sostituzioni con Tordini per Iocolano. Al 70′ Comi gira e calcia in diagonale, fuori di poco. La partita si va via via spegnendo concludendosi sullo 0 a 0.

Nell’interviste finali è stata data la notizia della pressochè certa partenza di Iocolano per la Juventus U23. Ma non finisce qui perché, nell’intervista rilasciata nel pre partita dalla proprietà Paolo Di Nunno ed il padre hanno ribadito la loro ferma intenzione di non fare acquisti nel mercato di gennaio ed anzi se qualcuno si farà avanti per i “pezzi” più pregiati della rosa a disposizione di Di Paola, potrebbe darsi che questi vengano venduti.

Insomma non è aria vera e propria di smobilitazione, ma forte ridimensionamento. I motivi addotti dalla proprietà sono prettamente economici a causa della crisi subentrata a causa del Covid. Non sono mancate pesanti critiche nei confronti del Sindaco e dell’Amministrazione comunale di Lecco per i mancati sostegni economici nei confronti del Lecco, ma soprattutto per il costo eccessivo per l’utilizzo dei campi del Bione, ammontanti a circa 40/50 mila euro l’anno.

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Giovedì, 20 Gennaio 2022 17:16

INTROBIO: IL COVID NON MOLLA LA PRESA. OGGI IL NUMERO PIU' ALTO DI CONTAGI

Nonostante da più parti si affermi che siamo vicini al picco dei contagi e che la "corsa" del Covid sembra rallentare, il numero di "positivi" dalle nostre parti non accenna a diminuire.

E' di ieri la notizia di 43 persone che stanno subendo la pandemia a Primaluna ed è di oggi quella proveniente da Introbio dove è stato raggiunto il numero massimo di contagiati, ben 40, con 25 persone in quarantena per "stretto contatto" per un totale di 65 cittadini.

Rispetto al 21 dicembre scorso (9 positivi + 6 in quarantena) il numero totale è quindi più che quadruplicato con il 3,3% della popolazione totale del paese attualmente interessata in un modo o nell'altro dal virus.

Una buona nuova è che l'unica persona ricoverata del paese (ultranovantenne) è tornata a casa dopo essere stata assistita con l'ossigeno.

Gli ultimi dati regionali ci dicono che a Primaluna il 17.5% della popolazione non ha ancora ricevuto nemmeno una dose; a Introbio la percentuale è del 16,5%. 

 

 

 

 

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Giovedì, 20 Gennaio 2022 17:14

CONFCOMMERCIO LECCO: IL PRESIDENTE PECCATI TRACCIA LA STRADA PER IL 2022

Dopo due anni complicati Confcommercio Lecco conferma la sua azione a fianco delle imprese associate e guarda con fiducia alla ripresa del turismo, vera leva competitiva del territorio. A tracciare la strada è il presidente Antonio Peccati
Presidente Peccati, partiamo dall’analisi del 2021.
“E’ stato un anno difficile, con una partenza in salita per l’emergenza Covid. Ricordate i primi mesi dell’anno scorso dove non si intravvedeva una soluzione. Come Confcommercio Lecco abbiamo cercato di dare riposte ai nostri associati, di esserci sempre e comunque, fornendo loro tutti i servizi e l’assistenza necessari. Non abbiamo mai fatto mancare il nostro supporto in termini di idee concrete e vie d’uscita, anche grazie all’azione di Confcommercio a livello nazionale. Nonostante la crisi, come associazione ci siamo difesi alla grande, ottenendo dati confortanti sia sul fronte del numero dei soci che dei volumi realizzati dalle nostre società. Anche il Cat Unione, la nostra società di formazione e consulenza che nel 2020 aveva registrato un calo significativo, nel 2021 ha recuperato, tornando sui livelli pre-crisi. Tutto questo dimostra la vitalità e la forza di una associazione che ha saputo raccogliere e vincere la sfida di un cambiamento profondo del mondo economico e del tessuto delle relazioni”.
A maggio lei è stato confermato presidente. Che cosa si devono aspettare gli associati da questo secondo mandato?
“I primi 5 anni sono stati caratterizzati da un investimento forte sul turismo. Un settore che ha registrato cifre record fino al 2019. Poi il Covid ha fermato questo comparto e ora tutti gli attori del territorio, ognuno con il proprio ruolo, devono lavorare per fare tornare il turismo lecchese su quei livelli. Con in più la consapevolezza che ci viene dall’avere riscoperto – anche se per cause di forza maggiore – tante realtà locali di assoluto valore. Come ho evidenziato in occasione della mia rielezione, il turismo rimane il settore strategico per il rilancio e lo sviluppo, non solo delle imprese del settore turistico ma, come conseguenza, anche delle imprese del commercio e dei servizi. Ovviamente occorre impegnarsi affinché le istituzioni adottino politiche e azioni che abbiano come obiettivo l’attrattività del territorio lecchese: in questo contesto, Confcommercio Lecco intende giocare un ruolo da protagonista”.
Turismo negli ultimi tre anni ha voluto dire progetto Master di Alta Formazione realizzato con Università Bocconi…
“E’ stata un’esperienza eccezionale. Per noi ha rappresentato uno sforzo economico e logistico notevole, ma siamo molto soddisfatti: il bilancio è positivo e voglio ringraziare non solo la Bocconi, ma anche Univerlecco che ci ha sostenuto. Volevamo dare ai giovani una preparazione adeguata per affrontare nel migliore dei modi il mondo del turismo: ci siamo riusciti. Ancora oggi i 60 ragazzi che hanno partecipato si scambiano idee e progetti. Ora sarebbe bello potere passare il testimone alla Camera di Commercio di Como-Lecco, perchè si faccia portavoce di un progetto d’eccellenza rivolto a quanti hanno spirito imprenditoriale e vogliono crescere dal punto di vista culturale e professionale”.
Lei da tempo spinge perchè Lecco Mountain possa diventare il brand di riferimento del nostro territorio. Che cosa ha in mente?
“Como e Lecco sono complementari. Ecco perchè sostengo che a fianco del fondamentale “Como Lake” ci debba essere “Lecco Mountain”. Noi dobbiamo puntare con forza sulle montagne. Lecco ha una tradizione alpinistica che tutti ci invidiano: Riccardo Cassin, Casimiro Ferrari, Carlo Mauri, i Ragni… Abbiamo tutto per diventare una capitale della montagna anche sul fronte dell’offerta: passeggiate, trekking, falesie, sci alpinismo, ciaspole… Abbiamo una storia unica che aspetta solo di essere portata alla luce e valorizzata. Senza dimenticare che possiamo contare su una realtà come Bobbio: la sua vicinanza e la praticità per quanti vengono da Milano la rendono una piazza attraente. E poi ci sono i Piani Resinelli che hanno un potenziale enorme: come ripeto da tanti anni, quello è un luogo da fare crescere e che può diventare una palestra a cielo aperto, un posto dove fare allenare le società sportive della provincia”.
Come associazione, pensando al 2022 quali azioni ha in mente per il commercio e i servizi, che sono gli altri due comparti rappresentati da Confcommercio Lecco oltre al turismo.
“Sul commercio la nostra azione continuerà ad essere in particolare di sostegno ai negozi di vicinato: vogliamo che siano sempre più consapevoli da un lato dell’importanza dell’utilizzo anche degli strumenti digitali, che si sono rilevati vincenti durante l’emergenza sanitaria, e dall’altro proprio delle opportunità che l’attrattività turistica del territorio avrà sulle loro attività. I servizi? Vogliamo implementare le categorie di imprese che ora rappresentiamo. Per quanto concerne questo settore, sappiamo che le aziende hanno caratteristiche ed esigenze particolari: proprio per questo vogliamo individuare servizi nuovi pensati ad hoc per soddisfare queste peculiari esigenze”.
Presidente Peccati, restando all’associazione che novità ci si deve attendere sul fronte del nuovo palazzo di via Roma 51?
“Il cantiere partirà a breve e l’obiettivo è terminare i lavori entro l’estate 2023. Sarà un palazzo messo al servizio, oltre che della associazione, anche della città e della comunità. Vogliamo fare sentire Confcommercio Lecco sempre più vicina e inserita nel territorio”.

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Giovedì, 20 Gennaio 2022 11:54

DA OGGI OBBLIGO GREEN PASS PER ACCEDERE ALLE "ATTIVITA' DEL BENESSERE"

Da oggi, chi si recherà in saloni di acconciatura, centri estetici, studi di tatuaggi e attività varie di servizi alla persona, è tenuto ad esibire il “Green Pass base”, rilasciato in seguito ad avvenuta vaccinazione, guarigione da Covid da non più di 6 mesi o con esito di tampone negativo (molecolare nelle ultime 72 ore o antigenico rapido nelle 48 ore precedenti).

“L’obiettivo – spiega Dante Proserpio, presidente della categoria Benessere di Confartigianato Imprese Lecco – è scongiurare nuove chiusure come avvenuto in passato evitando così altri fallimenti e perdita di posti di lavoro. Accogliamo quindi con favore questa novità per la tenuta delle nostre imprese, ma soprattutto per la sicurezza dei nostri clienti e dei nostri collaboratori. Controllare il Green Pass è un altro tassello che si aggiunge alle misure di prevenzione già adottate da tempo dalla nostra categoria, come la misurazione della temperatura, l’utilizzo delle mascherine, l’attenta igiene dei luoghi di lavoro, il rispetto della distanza tra i clienti e tante altre accortezze che ognuno di noi ha messo in campo per la salute dei clienti. Siamo la categoria del “Benessere”, ci prendiamo cura delle persone, le facciamo sentire meglio, dunque ci viene abbastanza naturale adeguarci a queste prescrizioni. L’importante ora – puntualizza Proserpio – è che ognuno faccia la propria parte: uno dei rischi che corriamo da sempre, ma in questo momento a maggior ragione, è di subire la concorrenza sleale dell’abusivismo. Ci sarà chi cercherà di approfittare di questa situazione, per questo chiediamo controlli  ancora più attenti. Infine, ricordo che la nostra Associazione è attiva per fornire qualunque tipo di spiegazione e supporto nell’affrontare la novità normativa”.

In questi giorni le imprese associate a Confartigianato Imprese Lecco hanno ricevuto tutte le indicazioni per poter operare in modo corretto a partire da subito.

“Abbiamo inviato alle aziende associate del Benessere – spiega Matilde Petracca, responsabile della categoria in Confartigianato Imprese Lecco –  tutto il materiale utile, tra cui il modello da utilizzare per la nomina della persona preposta al controllo, il link per scaricare l’applicazione per il controllo e ulteriori indicazioni su come utilizzarla, le infografiche riassuntive sulla nuova normativa e una vetrofania personalizzabile in cui l’impresa mostra ai propri clienti i dispositivi utilizzati per la prevenzione del Covid all’interno dei saloni. Ricordiamo che al momento il Decreto Legge n. 1/2022 è in vigore fino al 31 marzo 2022”.

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Giovedì, 20 Gennaio 2022 07:42

ALLERTA RISCHIO INCENDI

È stata diramata dalla Protezione Civile Regione Lombardia l'allerta riguardo il rischio incendio sommato alla previsione di vento forte.
Riguarda anche Premana e l'Alta Val Varrone (per Giovedi 20 Gennaio)
Rischio incendio: CODICE ARANCIONE
Rischio vento forte: CODICE GIALLO

La poca neve arrivata fin ora, sommata al lungo periodo asciutto, rende molto vulnerabile il territorio al rischio di incendio.
Prestiamo la massima attenzione

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Giovedì, 20 Gennaio 2022 07:22

PRIMALUNA: DA 35 A 43 POSITIVI AL COVID

Aggiornamento al 17.01.2022

43 Positivi

38 in sorveglianza perchè a stretto contatto o per rientro dall'estero

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Aggiornamento al 10.01.2022:

35 Positivi

12 in sorveglianza perchè a stretto contatto

180 contagiati da inizio pandemia

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Mercoledì, 19 Gennaio 2022 14:40

PIO OSPIZIO QUIRINALE

Ferve il dibattito sul prossimo presidente della Repubblica. Fra i nomi: Silvio Berlusconi (85 anni), Liliana Segre (91 anni), Paolo Maddalena (85 anni).
Non entro nel merito dei singoli. Ma fossero anche da considerare i più insigni statisti del secolo (chi più chi meno, diciamo), non sarei incline a nessuno dei tre. Al termine del mandato due avrebbero superato i novanta e una sfiorerebbe i cento anni. Non ho nulla contro gli anziani, ci mancherebbe, non foss'altro perché è un destino che ci accomuna tutti (salva premorienza).
Ma sinceramente non capisco che senso abbia nominare ottuagenari a cariche pubbliche, oltretutto di lunga durata. Ricordo che tempo fa era presidente della RAI Sergio Zavoli: persona eccezionale, senz'altro, ma era ultranovantenne.
Siamo in un Paese che ha fatto macelleria sociale ed educativa dei giovani negli ultimi due anni; non sarebbe più logico fare una scelta nuova per il Colle? Chi l'ha detto che il Presidente debba essere necessariamente una specie di vecchio parroco degli italiani? In effetti non ho mai capito l'entusiasmo per Mattarella, se non in quest'ottica. Capisco che a fronte del caravanserraglio parlamentare e governativo faccia sensazione un anziano che ha modi pacati e dice cose di generale buon senso, ma forse possiamo sperare in figure di altro tipo.
Una figura giovane e competente, per conto mio, sarebbe un bel segnale.
Qualcuno parla di Draghi. E qui mi chiedo: se lo scorso anno è arrivato fra squilli di tromba come salvatore della Patria necessario a gestire in primis la periclitante situazione economica nazionale, perché spedirlo al Colle anzitempo? Per promuoverlo onde rimuoverlo?
Oppure si incomincia anche in Italia a guardare all'opportunità di una repubblica presidenziale?
Di primo acchito, potrebbe essere una prospettiva interessante. Data la qualità media dei parlamenti italiani e dei loro paralizzanti giochi interni, un presidente dotato di poteri analoghi a quello francese sarebbe un vantaggio notevole.
Poi, però, sempre in considerazione della qualità media dei politici italiani, mi dà un certo timore pensarli a decidere da soli.
Forse la soluzione ce la dà il Medioevo. Neanche i Comuni dell'epoca riuscivano a governarsi da sé: mancando i popoli italici di senso del bene comune e concependolo al massimo nell'orizzonte della famiglia o della fazione (come diceva Montanelli, se ben ricordo), si risolsero a chiamare dei podestà dall'esterno.
Trasformiamoci in repubblica presidenziale con presidente quello eletto in Baviera. O in Austria. Ammesso che ci vogliano. Naturalmente è una battuta. Ma anche la realtà politica italiana è molto spesso, al massimo, da battuta.
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