A LECCO E BRIANZA IL COVID RALLENTA
Anche se il confronto - scontro fra le forze politiche per l’elezione del prossimo inquilino del Quirinale ha sottratto molto spazio alle altre informazioni, la pandemia covidiana conquista ancora ampi spazi mediatici. Anche oggi il report settimanale emesso dall’ATS Brianza sull’andamento di quella che un tempo sarebbe stata definita “pestilenza”, presenta, fra luci ed ombre preoccupanti, anche alcuni dati che, pur non inducendo a clamoroso ottimismo, segnalano un leggero ma significativo arretramento della diffusione degli effetti del coronavirus. Almeno per quanto riguarda buona parte dell’area lombarda.
Insomma, abbassare la guardia sarebbe decisamente prematuro ma le cifre pare si stiano muovendo da qualche giorno in senso positivo. Il grafico più interessante e di più agevole interpretazione da questo punto vista è la tabella contenuta nel report diffuso dall’ATS il 26 gennaio 2022. Dallo schema si evince con chiarezza che i tassi di incidenza medi quotidiani a Lecco e provincia, relativi alla settimana 17/23 gennaio indicano un evidente rallentamento dei casi di contagio da Sars-Cov 2 nelle aree considerate. In particolare si può notare come il dato percentuale riferito a 10mila residenti sia passato dal 36,91% di tre settimane fa (3/9 gennaio) all’attuale 25,67%. Un leggero ma importante miglioramento anche perché riferito a un trend di sette giorni, dunque epidemiologicamente valido. Potrebbe insomma non trattarsi di una semplice oscillazione statistica anche se non è del tutto possibile escluderlo. Confortante anche la “curva” riguardante l’andamento epidemico nel territorio della provincia Monza Brianza.
I dati spiegano che in tre settimane la percentuale dei contagi (riferita ai medesimi parametri di riferimento del dato lecchese) è passata dal 43,79 % al 29,85 %. Andamento analogo e quasi perfettamente sovrapponibile caratterizza le province di Milano (39,60 % - 27,73) e Bergamo (33,13 % - 25,83 %) mentre prosegue l’andamento preoccupante dell’indice di contagio, in risalita nel Mantovano (31,58 % - 36, 22 %). Buona anche la situazione regionale complessiva che vede i tassi di incidenza passare dal 38,43% del periodo 03/06 gennaio al 28,99% dell’ultima settimana esaminata: 17/23 gennaio. Se il trend riportato nella tabella dovesse venire confermato nei prossimi giorni sarebbe probabile che ci troveremo ad osservare un ripiegamento dell’epidemia.
Ma dal resto del mondo arrivano altre indicazioni che sembrano indurre a un certo ottimismo. Si tratta dei dati forniti dai “Centers for disease control and prevention” degli Stati Uniti secondo i quali chi, a 6 mesi di distanza dalla seconda, si è sottoposto alla cosiddetta inoculazione booster, meglio nota come terza dose, acquisisce una protezione dalla variante omicron del coronavirus, vicina a quella offerta nei confronti della delta. Si tratta dei risultati emersi da tre studi apparsi sulle riviste “Morbidity and mortality weekly report” e “Jama” (FONTI: qui, qui e qui in inglese).
Segno, ancora una volta, della “stranezza” di omicron che, nonostante abbia scalzato in poco tempo la “rivale” delta, pare non produca una carica virale più elevata nei soggetti contagiati. Con la dose booster l’efficacia nel prevenire i ricoveri in pronto soccorso si attesta a circa l’82% per omicron mentre il pericolo di ospedalizzazione generica è ridotto del 90%.
Da sottolineare inoltre i risultati dello studio pubblicato su “Jama” per il quale sono stati esaminati 70mila casi. Dai dati emerge con chiarezza che le probabilità di contrarre sintomi legati all’infezione da omicron sono pari al 34% per chi ha assunto la terza dose. Invece, sei mesi dopo la seconda dose, i rischi di infezione sintomatica risultano identici per non vaccinati e per vaccinati. Ma è comunque molto minore la probabilità di finire in terapia intensiva o subintensiva. A trarre maggior vantaggio dalla terza dose, infine, sarebbero gli over 50.
Per quanto riguarda le Scuole in Provincia di Lecco sono diminuite rispetto alla settimana scorsa le classi in DAD dell'Infanzia (Asili), da 45 a 42, aumentate notevolmente quelle della Primaria , da 96 a 164, aumentate lievemente le classi di Scuola Media da 58 a 65, boom delle Superiori da 94 a 242.
In allegato il report dell' ATS Lecco-Brianza integrale