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Sabato, 25 Settembre 2021 06:53

IL TURISMO NELL`AREA LARIANA

in occasione di RistoExpo 2021 in programma dal 26 al 29 settembre 2021, Vi inoltriamo la Nota Informativa "Consistenza economica del settore del turismo nell’area lariana, in Lombardia e in Italia tra il 2016 e il 1° semestre 2021" realizzata dall'u.o. Studi e Statistica della Camera di Commercio di Como-Lecco.
 
 
La nota contiene dati aggiornati al 30 giugno sulla consistenza (in termini di imprese e addetti) di tutti i sottosettori del turismo, incluso "Attività dei servizi di ristorazione" (codice Ateco 56).



1) L’andamento di localizzazioni e addetti del turismo tra il 2016 e il
30/6/2021 1
Questo capitolo è dedicato all'analisi della nati-mortalità di impresa e degli addetti del
turistico 2 . Quest’ultimo comprende i seguenti sotto-settori (codifica Ateco
"Alloggio" (55);
“Attività dei servizi di ristorazione” (56);
“Attività dei servizi delle agenzie di viaggio, dei tour operator e servizi di
prenotazione e attività connesse” (79).

A fine giugno 2021 le localizzazioni lariane che operano nel settore del turismo sono
7.435 (di cui 4.949 a Como e 2.486 a Lecco) e rappresentano l’8,7% delle aziende iscritte
all’anagrafe della Camera di Commercio di Como-Lecco (il 9% di quelle comasche e
l’8,2% di quelle lecchesi). Le stesse sono pari al 9,2% del totale lombardo del settore
(6,1% Como e 3,1% Lecco). Il peso del comparto nella nostra regione rispetto al totale
delle localizzazioni è pari al 7,7% (contro l’8,9% italiano).

All’inizio del 2016 la quota delle imprese turistichenell’area lariana era pari al 7,8%
(8,2% a Como e 7,2% a Lecco); la percentuale sulle localizzazioni lombarde era pari
all’8,9% (rispettivamente 6% e 2,9%). Le localizzazioni lombarde attive nel turismo
rappresentavano il 7,3% del totale (contro l’8,1% dell’Italia).
Rispetto a fine 2020, a metà 2021 le localizzazioni lariane del comparto sono cresciute
del 2%, pari a +149 unità (+1,9% a Como e +2,4% a Lecco: rispettivamente +91 e +58),
contro il +1,3% regionale e il +1% nazionale; nei confronti di inizio 2016 l’aumento è
stato del 12,3% (pari a +813 localizzazioni: +518 a Como e +295 a Lecco; rispettivamente
+11,7% e +13,5%), contro il +9,4% della Lombardia e +12,8% dell’Italia.
A fine giugno 2021, Como si posiziona al 2° posto nella graduatoria regionale (dietro a
Sondrio) e al 40° in quella nazionale per quota di localizzazioni del comparto turistico
rispetto al totale delle localizzazioni attive, mentre Lecco si piazza al 4° posto in
Lombardia (dietro anche a Brescia) e al 58° in Italia. Rispetto alla classifica di inizio 2016,
Como mantiene le medesime posizioni sia a livello regionale che nazionale (pur
scavalcando Brescia); Lecco recupera 10 posizioni nella classifica italiana (era 68^) e 3
piazze in quella regionale (era 7^), superando Bergamo, Pavia e Varese.

Sul fronte occupazionale 3 il comparto del turismo lariano, a fine giugno 2021, occupa
quasi 21.900 addetti, pari al 7,8% del totale della forza lavoro impiegata in loco (contro il
7,1% della Lombardia e l’8,2% dell’Italia). Quelli delle aziende comasche sono 14.300
circa (pari all’8,1% del totale provinciale) mentre le imprese lecchesi occupano quasi
7.600 persone (7,3%). Rispetto al 1° gennaio 2016, il numero dei lavoratori lariani è
cresciuto del 3,2%, pari a quasi 700 unità: -600 a Como (-4%); +1.288 a Lecco (+20,4%),
contro il +2,4% lombardo e il -4,7% italiano. Nei primi sei mesi del 2021, gli addetti delle
aziende lariane sono calati di 3.690 unità: -14,4% (-2.808 persone a Como, -16,4%; -882
unità a Lecco, -10,4%), contro il -10,2% della Lombardia e il -18,3% dell’Italia.

IN ALLEGATO IL RAPPORTO COMPLETO

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Sabato, 25 Settembre 2021 06:39

Elezioni, si apre il caciomercato

Enrico Baroncelli, con molte buone ragioni, ha affrontato il tema del cambio di barricata da parte di alcuni eletti. Ormai da qualche anno (leggi: legislatura) si assiste a invereconde (ma legittime: il fatto non costituisce reato) migrazioni di massa da un fronte all’altro. E molti di coloro ai quali abbiamo affidato la fondamentale delega a rappresentarci nelle aule di Montecitorio o sugli scranni del Consiglio regionale, dove batte il cuore della democrazia, spesso fanno strame delle indicazioni uscite dalle urne, per passare armi e bagagli al nemico. Certo l’eletto non è sottoposto ad alcun vincolo di mandato.

Ma un po’ di decenza no? L’abilità funambolica nel transito da un binario all’altro anche in assenza di uno “scambio”, non provoca deragliamenti di sorta. I migrantes della politica, locale o nazionale non fa differenza, mutano livrea (ma anche idee politiche e “principi”?) senza batter ciglio, passando, come è accaduto dalle nostre parti qualche giorno fa, con rapida e indolore esfiltrazione, dall’aplomb doppoipettoruto dei berluscloni locali, alle t-shirt verde pisellino delle falangi salviniane. Ovvio che Forza Italia “non l’ha presa bene” come commenta Baroncelli. Ma, almeno in questo caso, una ragione “forte” forse c’è. Nonostante l’assoluzione in Appello del luogotenente del Cavaliere, Marcello dell’Utri, nell’ambito della vicenda del processo sulle trattative Stato - mafia, le falle gigantesche apertesi nel corso degli anni nelle fiancate del vascello, ormai fantasma, di Berlusconi, stanno facendo affondare la nave azzurra.

E così si assiste ad un lento ma incessante stillicidio di naufraghi che raggiungono a nuoto altre, più sicure imbarcazioni. Da tempo il Cavaliere è la caricatura di sé stesso, L’età non fa sconti a nessuno e Sua Antenna reale è da anni una figura sempre meno rappresentativa di quel “partito di plastica” che aveva fondato 30 anni fa. L’onnipresenza del “plenipotenziario” ed europarlamentare Antonio Tajani sugli schermi televisivi potrebbe risultare sintomatica della crisi strisciante che sta dissanguando FI a tutto vantaggio della “destra bicipite” trainata dalla coppia Meloni - Salvini. Non c’è da stupirsi, dunque, se nel supermercato del centrodestra c’è chi fa shopping a spese dei residui forzitalioti. E i sondaggi preelettorali non lasciano spazio ad alcun ottimismo. Come dimostra l’esodo dei transfughi dell’omino di Arcore entrati armi e bagagli nelle schiere del governatore ligure Giovanni Toti. I moti solo apparentemente browniani (ragioni concrete e ben visibili che ne sono molte) che agitano, non da ora, la politica nostrana, non hanno però le loro radici nella storia dell’Italia savoiarda e semiparlamentare nel cui anfiteatro si agitava il trasformista Depretis.

Perché i voltagabbana sono nati insieme alle istituzioni politiche, giuridiche, sociali. La politica (parola grossa pronunciata oggi) delle alleanze, si è sempre nutrita di dietrofront improvvisi e di defezioni inattese., di patti d’acciaio e di alleanze capovolte con la pervicace disinvoltura di un Medeghino. Per rendersene conto non è certo necessario scomodare la grande storia: il patto Ribbentrop - Molotov, la Triplice intesa o la Triplice allenza fra potenze che solo qualche decennio prima se le davano di santa ragione. Oggi, molto più modestamente come si addice a un’epoca nella quale l’elettorato (cioè tutti noi) guarda sempre più alla serie A che alla politica attiva, alle serie di Netflix che alla coerenza delle idee, al Grande fratello Vip che ai “valori”, non ci si batte più all’arma bianca né si getta il cuore oltre l’ostacolo con immarcescibile veemenza.

Né più, sia detto senza alcuna nostalgia, “qua’ mostrando verran le madri a i parvoli le belle orme del vostro sangue.” Oggi la politica non offre più neppure un angolino alla retorica. Ci si scanna ancora però (con metaforico rigore) ma solo per un posticino in Consiglio regionale o un tozzo di pane in qualche altra assemblea elettiva, sempre, ovviamente, con lo sguardo fisso alle istituzioni e profondo spirito di servizio. Nihil sub sole novum. La stagione dei saldi è tuttavia sempre aperta e conosce il suo tempo migliore durante i periodi elettorali, quando sono in gioco cariche e incarichi. Così Piazza e Nava saltano in corsa sul Carroccio in nome di quei “principi ed ideali” (quali?) di cui parla il referente leghista lecchese Daniele Butti accogliendo i nuovi adepti. Altrove qualcun altro in questo periodo si sta certamente apprestando ad addentare la sua crosta di formaggio. Il caciomercato è in piena attività.

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Sabato, 25 Settembre 2021 06:19

Cambi di casacca

"Se vieni eletto in Parlamento con quel partito e poi cambi partito, te ne vai a casa e ti togli dalle palle. Basta con questa cosa del vincolo di mandato. Sennò poi ti trovi gli Scilipoti e i Verdini". Cambiano i tempi, cambiano i nomi, cambiano, evidentemente, anche le incrollabili certezze di Matteo Salvini. Era il 2 agosto del 2016 e il segretario leghista tuonava così alla festa della Lega di Cervia-Milano Marittima, che ormai per la Lega sovranista pare proprio aver preso il posto di Pontida. I tempi sono cambiati, cambiano ancora le casacche, ma ormai non solo non ci si scaglia contro i fedifraghi, ma li si accoglie a braccia aperte.

La conferenza stampa dei giorni scorsi con cui sono stati arruolati tre esponenti lombardi di Forza Italia, e non certo di secondo piano, pare la chiusura dell’ennesimo capitolo della storia di una Lega che si dichiarava dalla parte dei cittadini e lontana dal palazzo. Ora, di fronte alle evidenti difficoltà nella campagna elettorale per le amministrative, pare che la strategia sia quella di conquistare gli eletti più che gli elettori, nella speranza che portino in dote quei voti che paiono sfuggire sempre più alla versione sovranista dell’ex partito del Nord.

Più che andare a casa o togliere il disturbo, ora gli ex forzisti vengono accolti in una nuova casa che non si capisce bene a che indirizzo si trovi, quello della responsabilità di chi sostiene i passaggi difficili del governo Draghi o quello populista di chi prende le parti di chiunque protesti contro il sistema in nome di una malintesa libertà. In Lombardia il sistema di potere della Lega parrebbe rafforzarsi, ma crescono i dubbi sulla sua reale capacità di rappresentare una regione che in due anni ha perso molte certezze e, soprattutto, la fiducia nella capacità di governo di chi l’ha dominata per decenni.

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Venerdì, 24 Settembre 2021 21:41

PREMANA: CONTINUANO LE RICERCHE DELLA DONNA SCOMPARSA

Proseguiranno anche nelle prossime ore le ricerche della donna di 47 anni dispersa nel Lecchese: per tutta la giornata la XIX Delegazione Lariana del Soccorso alpino ha perlustrato la zona nei dintorni di Premana, insieme con il Sagf - Soccorso alpino Guardia di finanza, i Carabinieri, i Vigili del fuoco e la Protezione civile.

Continuano anche le perlustrazioni dall’alto con gli elicotteri di Areu, Regione Lombardia, Guardia di finanza e Vigili del fuoco.

In particolare, i tecnici specializzati della squadra forra regionale del Cnsas Lombardo, in collaborazione con i Vigili del fuoco, hanno battuto il corso del torrente Varrone.

Per ora non sono emerse tracce della presenza della donna e quindi le operazioni andranno avanti.

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Venerdì, 24 Settembre 2021 15:54

ANDAMENTO SETTIMANALE DELLE VACCINAZIONI. LA MEDIA DELLE PRIME DOSI OLTRE IL 90%

Ed eccoci al consueto appuntamento settimanale con l'andamento delle vaccinazioni. Viste le percentuali già alte non si sono registrati particolari scossoni in vista dell'obbligatorietà per tutti i lavoratori in vigore dal 15 ottobre prossimo. Nel frattempo sono iniziate anche le somministrazioni delle terze dosi e vedremo quali dati fornirà Regione Lombardia a questo proposito.

Per quanto ci riguarda più da vicino, segnaliamo il superamento in media del 90% di prime dosi nei quindici comuni che teniamo in considerazione. La provincia di Lecco è prima tra quelle lombarde con il 90,77, lo stesso dato che avrebbe la Valle escludendo Pagnona la cui bassa percentuale incide per qualche decimo.

Premana, Parlasco (che con il suo 100,83% è un caso internazionale), Cortenova, Crandola, Casargo, Cassina e Margno sono oltre il 90%, gli altri (sempre con l'eccezione di Pagnona) vi sono molto vicini.

 

COMUNE N° prime dosi 1^ dose su popolazione target N° seconde dosi 2^ dose su popolazione target Popolazione target
PREMANA 1858 98,83% 1611 85,69% 1.880
PARLASCO 122 100,83% 101 83,47% 121
CORTENOVA 954 93,99% 844 83,15% 1.015
CRANDOLA 217 94,35% 190 82,61% 230
CASARGO 665 92,62% 580 80,78% 718
CASSINA 394 91,20% 346 80,09% 432
TACENO 408 89,67% 351 77,14% 455
PRIMALUNA 1698 88,85% 1472 77,03% 1.911
MARGNO 288 90,57% 244 76,73% 318
MOGGIO 347 88,75% 300 76,73% 391
PASTURO 1448 88,02% 1255 76,29% 1.645
INTROBIO 1517 88,82% 1300 76,11% 1.708
CREMENO 1224 87,74% 1058 75,84% 1.395
BARZIO 946 85,53% 824 74,50% 1.106
PAGNONA 247 78,66% 211 67,20% 314
TOTALI 12.333 90,42% 10.687 78,36% 13.639
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Venerdì, 24 Settembre 2021 12:31

CORTENOVA: APERTE LE ADESIONI ALLA BORSA DI STUDIO "BELLOMI" 2021

Il ricordo e il lascito dello scienziato cortenovese Giovanni Bellomi continuano ad essere ben presenti nella comunità di Cortenova, suo paese natale al quale, lui abituato a girare il mondo e "residente" in California alla corte di premi Nobel, era rimasto profondamente e indissolubilmente legato.

E' di questi giorni l'emissione da parte del comune del bando per le adesioni alle borse di studio a lui intitolate: il regolamento lo potete scaricare qui sotto.

Non solo cultura, però, nell'eredità Bellomi. Anche il Centro Sportivo locale sta beneficiando di somme importanti rilasciate dall'esecutore delle volontà della famiglia, in un binomio cultura - sport che guarda soprattutto ai più giovani ed alla loro crescita.

E di tutto questo Giovanni ne sarebbe assolutamente felice, così come lo era nel bel mezzo degli States nella foto dell'amico di una vita Fabio Benedetti.

 

 

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Venerdì, 24 Settembre 2021 12:23

REPORT: IL TURISMO IN LOMBARDIA A GIUGNO E LUGLIO 2021

Polis-Lombardia ha pubblicato un report sull’andamento del turismo in Lombardia tra giugno e luglio 2021, raffrontando i primi dati, parziali e provvisori, rispetto allo stesso periodo degli ultimi due anni, tenuto conto che il 2020 è stato un anno del tutto anomalo anche per il comparto turistico, con effetto negativo sull’andamento dei flussi.

La Lombardia ha quest’anno recuperato e a giugno e luglio si conferma la tendenza positiva registrata già da marzo.

Rispetto agli arrivi pre-pandemia (anno 2019), la variazione totale ha ancora valore negativo, ma il trend è crescente, per il bacino turistico italiano e straniero.

Il dossier di Polis-Lombardia analizza i dati sul movimento dei turisti nelle strutture ricettive rilevati dal Servizio Turismo delle Province per conto di Regione Lombardia e Istat.

Il territorio lecchese, come si osserva nei grafici sull’andamento provincia per provincia, è a giugno 2021 tra quelle che evidenziano picchi maggiori di arrivi dall’estero, insieme ai territori di Bergamo, Brescia, Como e Milano.

Qui potete scaricare il rapporto.

 

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Venerdì, 24 Settembre 2021 09:43

SVILUPPARE L`AGRICOLTURA ITALIANA

Trezzi: “Puntare ad autosufficienza alimentare, l’agricoltura di Como-Lecco è pronta alla sfida”

L’impennata dei prezzi alimentari (+32% in un anno) impone una riflessione sulla necessità di un cambio di rotta utile a stabilizzare le quotazioni e grarantire adeguati approvvigionamenti

COMO-LECCO – “Con i prezzi mondiali dei prodotti alimentari hanno fatto segnare un aumento del 32% rispetto allo scorso anno per effetto delle tensioni generate dall’emergenza Covid, l’Unione Europea e l’Italia devono puntare all’autosufficienza alimentare per stabilizzare le quotazioni e garantirsi adeguati approvvigionamenti per combattere la povertà e la fame che sta colpendo anche il vecchio continente. Il Lario deve essere pronto a fare la propria parte, valorizzando peraltro un grande patrimonio di identità rurale che, dai formaggi d’alpeggio, si estende fino alle coltivazioni di pianura”. E’ la riflessione di Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco, in riferimento agli effetti sulla spesa del rincaro delle materie prime

Con la pandemia da Covid – sottolinea Trezzi – si è aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e incertezza che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per garantire l’alimentazione delle popolazione. Una situazione che ha fatto salire i prezzi dei prodotti alimentari. I timori sugli approvvigionamenti di cibo devono spingere la stessa Unione Europea a realizzare un piano finalizzato a conquistare l’autosufficienza in diversi settori chiave. Anche nell’ambito della Strategia Farm to Fork, la Commissione europea ha comunicato l’intenzione di valutare la possibilità di introdurre norme volte a ridurre la dipendenza da materie prime, come ad esempio la soia coltivata su terreni disboscati, promuovendo le proteine vegetali coltivate in Europa. La transizione verso una maggiore autosufficienza alimentare dell’UE passa obbligatoriamente anche tramite azioni che riducano i passaggi lungo tutta la filiera e ne migliorino il funzionamento – continua Prandini – nel precisare che l’Italia è all’avanguardia con la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali per assicurare prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione di agricoltori e allevatori.

Un problema grave per un Paese come l’Italia che deve ancora colmare il pesante deficit produttivo in molti settori importanti dalla carne al latte, dai cereali fino alle colture proteiche necessarie per l’alimentazione degli animali negli allevamenti.

E’ infatti necessario recuperare – spiega Trezzi – il deficit del 64% del frumento tenero e del 40% per il frumento duro destinato alla produzione di pasta, mentre copre appena la metà (53%) delle fabbisogno di mais, fondamentale per l’alimentazione degli animali e per le grandi produzioni di formaggi e salumi Dop. Un trend negativo che riguarda anche la soia nazionale che soddisfa meno di 1/3 (31%) dei consumi domestici, secondo dati Ismea.

In Italia si munge nelle stalle nazionali il 75% del latte consumato (nelle province di Como e Lecco, peraltro, viene munto anche il latte utilizzato per due Dop d’eccellenza come Grana Padano e Gorgonzola) e si produce il 55% della carne necessari ai consumi nazionali con l’eccezione positiva per la carne di pollo e per le uova per le quali l’Italia ha raggiunto l’autosufficienza e non ha bisogno delle importazioni dall’estero.

Ridurre la dipendenza dall’estero significa anche ridurre i rischi per la sicurezza alimentare in un Paese come l’Italia dove è scoppiato quasi un allarme alimentare al giorno per un totale di ben 297 notifiche inviate all’Unione Europea durante il 2020. Di queste solo 51 (17%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale, 146 provenivano da altri Stati dell’Unione Europea (49%) e 100 da Paesi extracomunitari (34%). In altre parole, oltre otto prodotti su dieci pericolosi per la sicurezza alimentare provengono dall’estero (83%). La stessa Commissione Europea evidenzia peraltro che le importazioni da Paesi terzi con standard di rispetto ambientale inferiori a quelli europei rischiano quindi di vanificare l’impegno delle imprese agricole europee per la sostenibilità.

Per questo occorre cogliere le opportunità offerte dal Pnrr con la digitalizzazione delle aree rurali, recupero terreni abbandonati, foreste urbane per mitigare l’inquinamento in città, invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua e produrre energia pulita, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici ed interventi specifici nei settori produttivi deficitari previsti nei progetti strategici elaborati dalla Coldiretti insieme a Filiera Italia per la crescita sostenibile a beneficio del sistema Paese” afferma il presidente della Coldiretti Como Lecco nel sottolineare che “per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia Made in Italy serve però agire anche sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra settentrione e meridione del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo: un esempio, su questo, viene dal potenziamento delle infrastrutture ferroviarie della vicina Svizzera, in particolare sull’asse nord-sud”.

Una mancanza che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di Pil per le minori opportunità di export al quale si aggiunge il maggior costo della “bolletta logistica” legata ai trasporti e alla movimentazione delle merci con un aggravio che si attesta sui 13 miliardi all’anno secondo il centro studi Divulga. Senza dimenticare di investire sulla ricerca pubblica con le NBT a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici

L’emergenza globale provocata dalla pandemia ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza per questo servono sistemi di etichettatura trasparenti sull’origine delle materie prime e che non siano ingannevoli e nello stesso tempo, non possiamo pensare a un modello dove vi sia spazio per l’artificio e i cibi sintetici, dove si assista alla concentrazione eccessiva dei fattori produttivi, dove prevalga l’interesse particolare delle grandi multinazionali che spingono per l’omologazione su un modello in sostanza dove il cibo sia sempre una commodity” - conclude Trezzi - nel sottolineare che invece “con la nostra idea di filiera sostenibile vogliamo affrontare il futuro non solo creando valore economico, ma guardando anche alla sua distribuzione e alla capacità di restituire valori positivi, sotto il profilo ambientale, sociale, territoriale”.

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Venerdì, 24 Settembre 2021 09:35

SINDACATI PREOCCUPATI PER LA CHIUSURA DELLA RIELLO

“La Riello chiude lo stabilimento di Villanova di Cepagatti
(Pescara). Preoccupazione per i lavoratori e le lavoratrici dell’intero Gruppo.
“A Lecco si proclama la prima ora di sciopero”
Forte preoccupazione è emersa questa mattina in occasione delle assemblee indette da FIM, FIOM
e UILM presso il sito Riello di Lecco per la dismissione del sito di Pescara.
Oltre 70 lavoratori licenziati nell’anno in cui sono stati emanati incentivi per gli Ecobonus sulle
Caldaie.

Inspiegabile le ragioni della dismissione in una delle più importanti Unità Produttive di Riello. Un sito
impegnato a pieno regime per rispondere alle innumerevoli richieste di mercato in un periodo per
Riello pieno di opportunità.
L’unica spiegazione plausibile non può che essere legata alla perversa politica delle Multinazionali
presenti in Italia, le quali aprono e chiudono senza alcuna regola in virtù del proprio profitto e a
discapito del sistema socio economico del territorio.

Il “Piano Industriale” mostra chiaramente come la produzione non verrà dismessa ma
semplicemente delocalizzata: gli scambiatori e la carpenteria rispettivamente a Legnago (Verona) e
Volpago (Treviso) mentre il cablaggio della caldaia verrà trasferita in Polonia.
A nulla è servito che lo stabilimento abruzzese sia stato capace di produrre, modificare e sviluppare
prodotti innovativi.
Anche gli incontri tenutesi presso il MiSE e Regione Abbruzzo sono valsi a poco in quanto il Gruppo
è determinato nel portare avanti le proprie decisioni.
Inevitabile il dramma sociale che si può generare a seguito di una scelta scellerata in un territorio
come quello abruzzese.

Preoccupazione anche sul sito lecchese anche perché questa decisione risponde solo a scelte
finanziarie e non fa intravedere alcuna strategia industriale di rilancio e competitività.
Per queste ragioni le Organizzazioni Sindacali di FIM, FIOM e UILM hanno proclamato nella giornata
di domani venerdì 24 settembre un’ora di sciopero.
Nei prossimi giorni si andrà al rinnovo della nuova RSU aziendale ed in rappresentanza dei lavoratori
e delle lavoratrici si richiederà un incontro alla Direzione Aziendale per manifestare tutta la nostra
preoccupazione e per chiedere certezze sulla stabilizzazione di tutti i siti produttivi a supporto
dell’attuale vertenza sindacale nazionale.

FIM CISL MBL
FIOM CGIL Lecco
UILM UIL Lario

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