VALBIANDINO.NET

Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Martedì, 28 Settembre 2021 08:06

LECCO, ARRIVATI I MONOPATTINI A NOLEGGIO, BENE, MA NON BENISSIMO

Anche il Comune di Lecco ha avviato, a partire dallo scorso 24 settembre, la sperimentazione del noleggio dei monopattini elettrici. La prova è stata affidata alla società ELETTRIFY, che ha posizionato 30 mezzi e 9 aree di stazionamento virtuale per la durata di un mese.

La tariffa è di euro 0,25 centesimi a minuto, a cui si deve aggiungere 1 euro per lo sblocco. Ho fatto provare un monopattino, marchio AIKE, ad un amico Matteo, esperto guidatore ed intenditore, noleggiandolo in Piazza Diaz. Siamo partiti con lo scaricare l’applicazione di Elettrify che è risultata veloce e di immediata comprensione. E’ sufficiente inserire nome e cognome, una carta di credito ed il gioco è fatto.

Sul luogo erano presenti due monopattini, ma uno era indisponibile, probabilmente era scarico (sigh !). Matteo è quindi sceso da via Cavour, ma la velocità, per tutta la ZTL è limitata a 5 km tramite geolocalizzazione indicata anche sull’applicazione, e finchè ha percorso la via in discesa, seppur limitato a 5 km, è riuscito a guidare il mezzo, che però è risultato impossibile da condurre giunto in via Roma che è pianeggiante.

L’ubicazione in Piazza Diaz genera confusione perché un eventuale utente potrebbe andare in confusione con tutte le colonnine del defunto servizio BluBike, infatti il monopattino è nascosto dietro le stesse, che da tempo immemore non dispone più delle biciclette da noleggiare e non si sa nemmeno se funzioni ancora. Quando l’allora Giunta Brivio lanciò l’iniziativa con molta enfasi, quasi quale soluzione per la difficile mobilità del Capoluogo, peccato che con la stessa enfasi non si siano mai premuniti di comunicare se funzioni ancora, i soldi spesi e cosa ne è stato delle biciclette.

Qui è necessario chiarire un punto perché l’Amministrazione Comunale, sentita telefonicamente, ci ha precisato che nelle Zone ZTL monopattini e biciclette sono da condurre a mano e quindi in contrasto con il fatto che il monopattino, seppur a velocita ridotta, viaggia a 5 km, quindi il Comune deve far chiarezza perché l’utente che lo noleggia e viaggia in ZTL rischierebbe una sanzione.

Casualmente sul percorso Matteo ha incontrato due Agenti della Polizia Locale al quale ha chiesto chiarimenti, ma la risposta è stata che non erano al corrente della normativa, sigh…

Alla fine del giro, durato 18’56”, per 4,24 Km, il costo totale è stato di euro 5,51, senza interruzioni per sosta. Sì perché dall’applicazione è possibile, qualora ci si dovesse fermare per un breve o lungo periodo, mettere in pausa il conteggio della tariffa.

Abbiamo sentito, quindi, il referente della Società Elettrify che ha preso accordi con il Comune di Lecco, il quale ci ha fornito ulteriori informazioni. La tariffa, per il periodo di prova, risulta leggermente più alta rispetto a quelle applicate nelle città di Roma, Milano, Napoli e Costiera Amalfitana in quanto in quei luoghi il servizio è già completamente attivo, mentre a Lecco si è ancora in fase di sperimentazione.

Qualora, esperita la prova, il Servizio dovesse diventare effettivo a tutti gli effetti le tariffe dovrebbero aggiustarsi al ribasso. Sono, comunque, già attive delle promozioni, attivabili dall’applicazione, valevoli qualora si decida di noleggiare il monopattino per un giorno intero, per un certo numero di corse, per un quantitativo di corse e così via. Ma soprattutto verranno installate delle stazioni di parcheggio per la presa e restituzione del mezzo, affinchè il monopattino non venga abbandonato ovunque, come accade e vediamo nelle grandi città, che ha fatto sì che le diverse amministrazioni ripensassero le modalità di erogazione del servizio.

Dagli Uffici comunali non siamo riusciti a reperire informazioni dettagliate se non quelle già riportate nel comunicato stampa. Secondo noi, qualcuno del comune avrebbe dovuto provare o far provare ad un esperto il monopattino, così come abbiamo fatto noi, così da avere un’idea del Servizio attivato, delle caratteristiche del prodotto e capire l’effettivo e possibile utilizzo nella ZTL. In fin dei conti, seppur il Servizio è stato affidato ad una Società esterna, il patrocinio è pur sempre comunale. Ma questa è una nostra opinione.

Per quanta riguarda le prestazioni del monopattino nulla da eccepire, robusto, performante in grado di superare le salite anche più ripide di Lecco. Tuttavia presenta qualche pecca, la frenata non è delle migliori e non è immediata, ma soprattutto il cavalletto centrale è troppo basso e nelle curve tocca l’asfalto rischiando di far scavallare l’utente. Infatti ai bordi laterali, nonostante sia di metallo robusto presenta notevoli abrasioni.

Il monopattino marca AIKE è fabbricato in Estonia ed ha per il 70% componentistica europea certificata, costruito con il 42% di materiale riciclato e per il 92% riciclabile, con il 100% certificato energia ecosostenibile. Dotato di doppia batteria dalla capacità di 680 Wh, pesa 27,5 Kg ed il motore sviluppa 350 W.

Traendo le conclusioni finali possiamo dire che il monopattino è valido, ma perfettibile dal punto di vista della sicurezza (vedi freno e cavalletto).

Va fatta chiarezza sulla transitabilità delle zone ZTL, perché, anche se non mi sembra che vi siano cartelli che indichino che non è possibile percorrere la zona a bordo di bici e monopattini elettrici, con anche la limitazione della velocità a 5 km, se si devono condurre obbligatoriamente detti mezzi a mano, guidarli sarebbe irregolare. Quindi si dovrebbe mettere il blocco al monopattino finchè non si esce dalla zona ZTL, il che sarebbe un po' cervellotico.

Leggi tutto...
Lunedì, 27 Settembre 2021 06:50

PERCHE` NON SI VUOLE PARLARE DEL SALARIO MINIMO ?

TUTTI IN SUBBUGLIO PER IL SALARIO MINIMO.
È bastato anche solo accennare l’ipotesi di un salario minimo per mandare nel panico industriali e sindacati. Per loro fortuna, Mario Draghi è pronto a rassicurarli, tenendo fuori dal tavolo la questione almeno per i prossimi mesi.
Ieri lo ha scritto Repubblica, senza ricevere smentite da Palazzo Chigi: “Il tema al momento non compare nell’agenda del governo”.
E così all’incontro di oggi tra il presidente del Consiglio e i sindacati si parlerà d’altro:
“Non credo che il salario minimo sarà oggetto della discussione a Palazzo Chigi – ha detto ieri il leader della Cgil Maurizio Landini – Andiamo a discutere di sicurezza sui posti di lavoro”.

Con tanti saluti, almeno per il momento, alle richieste di Giuseppe Conte ed Enrico Letta.
Due giorni fa il segretario del Pd si era augurato “una discussione matura, pronta, che avviene in tutta Europa e che è giusto ci sia anche in Italia”.
Posizione condivisa da Conte, tornato ieri sulla necessità di un intervento: “Il salario minimo è un tema che dobbiamo assolutamente affrontare se vogliamo fare un patto sociale.
Ci sono tantissimi lavoratori che viaggiano sulla media di due, tre, quattro euro lordi l’ora”.
D’altra parte l’Italia è tra i pochissimi Paesi nell’Unione europea a non avere norme in materia – presenti in 21 Stati membri su 27, tra gli esclusi ci fanno compagnia Danimarca, Cipro, Austria, Finlandia e Svezia – e proprio a Bruxelles si sta discutendo una direttiva per promuovere il salario minimo in tutta l’Ue.

MA IN ITALIA in molti non ne vogliono sentire parlare. È il caso del presidente di Confindustria Carlo Bonomi, intervenuto ieri a Mezz’ora in più, su Rai Tre: “Il salario minimo nasce in quei Paesi che hanno stipendi molto bassi come la Bulgaria, non dove ci sono contratti nazionali. Abbiamo la stessa posizione dei sindacati: noi siamo per rafforzare la contrattazione per- ché garantisce tutti”.
Il problema sono quei milioni di lavoratori che, da anni, lavorano con paghe ben sotto la soglia di dignità perché non rientrano nelle categorie tutelate dai contratti nazionali.
Giovedì scorso però il “Patto per la ripresa” illustrato da Draghi ha garantito al premier la ola degli industriali, che dunque ora contano sull’ex presidente della Bce per non avere sorprese.

Anche i sindacati però sono tutt’altro che entusiasti della proposta. Settimana scorsa Landini aveva aperto – per la prima volta in maniera decisa – all’introduzione del salario minimo, ma ieri ha preferito annacquare gli annunci, rimandando la novità a una riforma più ampia dello Statuto dei lavoratori: “Abbiamo troppi contratti pirata, sento la necessità di una legislazione che sostenga la contrattazione collettiva e dentro questo schema ci sono tutti gli altri diritti: gli orari, il salario minimo, la malattia, gli infortuni”. E ancora più negativo è il leader della Cisl Luigi Sbarra, che all’evento “Futura” di Bologna stronca l’idea di una nuova legge: “Temo che un salario minimo darebbe la stura a tante aziende per uscire dall’applicazione dei contratti nazionali e peggio- rerebbe la qualità della vita di milioni di lavoratori”. Ragionamento condiviso dal leader della Uil Pierpaolo Bombardieri: “Bisogna fare molta attenzione su questo tema. Rischiamo di ridurre lo spazio contrattuale”.

LA POSIZIONE dei sindacalisti non è così diversa da quella espressa ieri dall’onorevole Sestino Giacomoni a nome di Forza Italia: “Il salario minimo farebbe aumentare la disoccupazione e il lavoro nero”.
Sarà anche per accontentare i berlusconiani, Confindustria e i sindacati che lo scorso aprile il salario minimo è sparito dal testo finale del Pnrr, dopo che per settimane era rimasto nelle bozze del Piano. Difficile che adesso, visti gli umori intorno a lui, Draghi cambi idea.

Raffaele Erba Capogruppo 5 Stelle Regione Lombardia

Leggi tutto...
Lunedì, 27 Settembre 2021 06:36

CORSO PER USO DEFIBRILLATORE

Sabato si è tenuta la serata finale del corso sull'uso del defibrillatore, aperto a tutta la popolazione!
Abbiamo 35 nuovi operatori dae!
Il Centro Soccorso ringrazia chi ha intrapreso questa avventura, gli istruttori e il Biorca Centro Sportivo per l'accoglienza.
Chi volesse iscriversi per futuri corsi puo` contattare il Centro Soccorso tramite mail o direttamente tramite whatsapp o telefonata

Si ricorda anche che potete scriverci direttamente su whatsapp per prenotare il vostro servizio di trasporto per visite e esami presso ospedali, cliniche o studi medici, per assistenze a gare o manifestazioni oppure per chiedere informazioni su corsi per diventare volontario, sull'utilizzo del defibrillatore, sul primo soccorso e sulla disostruzione pediatrica!
Il Centro Soccorso e` contattabile anche tramite l'indirizzo e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.!

Leggi tutto...
Lunedì, 27 Settembre 2021 06:30

INVESTIMENTI PER LA RIPRESA: DAL 7 OTTOBRE FONDI PER AZIENDE E ARTIGIANI

PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DALLE ORE 12.00 DEL 7 OTTOBRE 2021 FINO AD ESAURIMENTO DELLA DOTAZIONE FINANZIARIA E COMUNQUE ENTRO IL 21 OTTOBRE 2021.

Regione Lombardia promuove una misura per favorire la ripresa delle attività dei settori maggiormente colpiti dalla crisi pandemica, con particolare riferimento al tessuto economico-sociale delle Aree Interne lombarde. L'obiettivo è di sostenere le piccole medie imprese - PMI che vogliono investire in uno di questi ambiti: transizione digitale, transizione green e sicurezza sul lavoro.

Sono due le linee della misura:

LINEA A Artigiani 2021
LINEA B Aree interne.

I criteri della misura sono stati approvati con delibera di Giunta regionale n. 5130 del 2 agosto 2021, disponibile in allegato.
Il bando è stato approvato con decreto n. 12325 del 17 settembre 2021. Per consultare e scaricare il bando: Bando Investimenti per la ripresa

CHI PUÒ PARTECIPARE
- LINEA A Artigiani 2021
La linea A è rivolta alle PMI artigiane.
- LINEA B Aree interne
La linea B è rivolta alle PMI:
- che hanno la sede oggetto del contributo in una delle Aree interne di Regione Lombardia: Alta Valtellina e Valchiavenna, Appennino Lombardo - Oltrepò Pavese e Valli del Lario - Alto Lago di Como
- che appartengono a uno dei seguenti settori:
1. imprese artigiane
2. settori I55.1 - alberghi e strutture simili, I55.3 - aree di campeggio e aree attrezzate per camper e roulotte, I55.20.30 - rifugi di montagna
3. settore I.56 - attività dei servizi di ristorazione e somministrazione con esclusione del codice I.56.29 - mense e catering continuativo su base contrattuale.

Per poter presentare domanda di contributo le PMI devono possedere i requisiti indicati al punto A.3 “Soggetti beneficiari” del bando.

DOTAZIONE FINANZIARIA
€ 10 MLN. di risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale - FESR, così ripartite:
- € 6,2 MLN. per la Linea A Artigiani 2021
- € 3,8 MLN. per la Linea B Aree interne, quindi destinati alle sole imprese con sede in una delle Aree Interne della Regione Lombardia: Alta Valtellina e Valchiavenna, Appennino Lombardo - Oltrepò Pavese e Valli del Lario - Alto Lago di Como.

CARATTERISTICHE DELL’AGEVOLAZIONE
Per entrambe le linee è prevista la concessione di un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese ammissibili. Il contributo massimo è di € 40.000.
Interventi ammissibili al contributo a fondo perduto:
LINEA A – Artigiani 2021: sono ammissibili investimenti di importo minimo di € 15.000, da realizzare unicamente in Lombardia e da rendicontare entro il 28 ottobre 2022.
LINEA B – Aree interne: sono ammissibili investimenti per un ammontare minimo di € 15.000 da realizzare unicamente in una delle Aree Interne della Regione Lombardia (Alta Valtellina e Valchiavenna, Appennino Lombardo - Oltrepò Pavese e Valli del Lario - Alto Lago di Como) e da rendicontare entro il termine massimo del 28 ottobre 2022.

Le spese ammissibili sono elencate nel punto B3 del bando.
Le spese fatturate dal 2 agosto 2021, data di approvazione della delibera n. 5130, devono essere quietanzate dopo la data di presentazione della domanda; sono ammessi i pagamenti in acconto prima della data della domanda solo se effettuati dopo la data di approvazione della delibera n. 5130.

COME PARTECIPARE
La presentazione delle domande deve avvenire a pena di inammissibilità sulla piattaforma Bandi online dalle ore 12:00 del 7 ottobre 2021. Lo sportello rimarrà aperto sino ad esaurimento della dotazione finanziaria e comunque entro e non oltre le ore 12:00 del 21 ottobre 2021.

L’accesso alla piattaforma Bandi online per la presentazione della domanda per entrambe le linee potrà essere effettuato esclusivamente per i soggetti richiedenti con sede legale o operativa (luogo di esercizio prevalente) nello Stato italiano tramite:
- identità digitale SPID
- Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o Carta di Identità Elettronica (CIE) con PIN dispositivo.
Non sarà possibile accedere tramite credenziali di accesso (nome utente e password).

IMPORTANTE: Al fine di poter trasmettere la domanda di partecipazione già dal giorno di apertura del bando, è particolarmente opportuno provvedere da subito:
- per i soggetti non ancora registrati a Bandi Online, a effettuare la registrazione e la profilazione
- per i soggetti già registrati a Bandi Online, a verificare i dati presenti nell’anagrafica e nel profilo ed effettuare l’eventuale aggiornamento.

 

PROCEDURA VALUTATIVA
Per entrambe le Linee, l’assegnazione del contributo sarà a sportello valutativo secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande di contributo.
Finlombarda S.p.A. valuterà le richieste attraverso una fase formale e una fase tecnica e l’assegnazione del contributo seguirà l’ordine cronologico di presentazione delle domande nei limiti della dotazione finanziaria.

Leggi tutto...
Domenica, 26 Settembre 2021 16:16

“ Corenno dai mille gradini”

in Cultura

Concorso letterario nazionale “ Corenno dai mille gradini”

Sabato 25 settmbre 2021 si è svolta nella piazza antistante la chiesa dedicata a San Tommaso di Canterbury a Corenno Plinio la premiazione del Concorso letterario : Corenno il borgo dai mille gradini” , organizzato dal Comune di Dervio in collaborazione con LetteLariaMente, concorso che ha visto la partecipazione di 67 scrittori da tutta Italia.

Il genere letterario assegnato per il primo anno è stato “il giallo” e i partecipanti hanno inviato racconti thriller, noir e polizieschi ambientati in un borgo italiano.
Il 40% di queste storie erano situate a Corenno Plinio.

La premiazione, condotta dal giornalista televisivo Fabio Panzeri e dallo scrittore e presidente di giuria Luca Crovi, ha assegnato premi a:
Paolo Barletta di Napoli per “ Nessuna pietà per i deboli” – primo premio
Paolo Valsecchi di Milano per “ Il casco del palombaro”- secondo premio
Crsitina Biolcati di Ferrara per “La gatta” – terzo premio
Alessandra Jorio di Jesi per “ Una stretta di mano” – premio speciale Comune di Dervio
Richard Meoli di Torre de’ Busi per “ Coren…no coi tacchi” – premio concorrente più giovane

E’ stata realizzata un’antologia dei 21 migliori racconti selezionati dalla Giuria composta da:
Luca Crovi, Liù Lamperti, Fabiana Piazza, Livia Vaiano, Robero Pozzi e Roberto Santalucia.

I selezionati:
Francesca Gnemmi di Novara per: “Senza coscienza”
Francesco Brusò di Venezia per : “ Una scarpa”
Francesco Dionigi di Casalpusterlengo per “ Corenneros in borgo”
Francesco Santoro di Dervio per “ Un presepi per ogni purtun”
Giuseppina Barzaghi di Cantù per “ Due orecchie di troppo”
Giampiero Giordano di Asti per “ Mille gradini insanguinati”
Giuseppe Macauda di odica per “ Un grido nel borgo”
Luca Cionfoli di Cassino per “ Un lavoro coi fiocchi”
Luigi Brasili di Tivoli per “ La lettera scomparsa”
Miriam Cervellin di Saronno per “ Il Panda”
Matteo Petecca di Benevento per “ Alina”
Ruggero Maria Delli Santi di benevento per “ La volpe del lago”
Silvia Colombo di Mandello del Lario per “ Non voltarti”
Stefano Ciofi di Poggibonsi per “ La Madonna col bambino”
Virna Dotti di Mandello del Lario per “ Dov’è la luna”
Vittorio Caratozzolo di Genova per “ Ditus Impudicus”

Il Sindaco Stefano Cassinelli presente alla manifestazione ha sottolineato come un evento culturale del genere permetta di valorizzare sul territorio il celebre borgo dai mille gradini.
Annalia Danieli, presidente della Consulta cultura del Comune di Dervio, ha confermato la validità dell’iniziativa e quindi la sua prosecuzione per il 2022

Leggi tutto...
Domenica, 26 Settembre 2021 16:10

LO STAMBECCO CURIOSO

L’abbiamo incrociato lungo il sentiero che porta dal rifugio Grassi al Passo del Toro, in un punto dove la striscia sassosa si fa angusta e più ripida. Lui, un giovane stambecco, si è fermato ed è rimasto immobile per qualche secondo. Poi ha fatto, con tutta calma, dietro front e si è incamminato in direzione contraria a quella dalla quale era arrivato. Ma si è trovata la strada sbarrata da una coppia di escursionisti, provenienti dai piani di Bobbio, che si dirigevano verso di noi.

Che fare? Semplice: l’animale è sceso di tre o quattro metri lungo la parete che si apre sull’abisso della Valtorta, si è accomodato su una grossa zolla erbosa ed è rimasto lì ad osservarci con curiosità offrendo anche a noi l’opportunità di ammirarlo con tutto comodo. Dopo qualche minuto siamo ripartiti per il Passo del Toro e il rifugio Buzzoni togliendo dall’imbarazzo il giovane bovide che è così potuto tornare alle sue occupazioni quotidiane tra balze scoscese e forre dai vertiginosi apicchi.

Leggi tutto...
Domenica, 26 Settembre 2021 15:37

ANCHE UNA DELEGAZIONE DEL "PARINI" DI LECCO SABATO A MILANO

Il prof. Costantino Ruscigno, insegnante di Diritto presso il corso serale "G.Parini" di Lecco, ha presieduto Sabato scorso 25 Settembre insieme al Sindaco di Milano Giuseppe Sala all`inaugurazione di una nuova lapide posta a Milano presso i Giardini di Piazza Novelli, in cui si ricorda l`eccidio della Divisione Acqui a Cefalonia dopo l`8 Settembre 1943, quando i militari italiani della 33ª Divisione fanteria "Acqui" ,comandati dal Capitano Antonio Gandin, si rifiutarono di cedere le armi ai Tedeschi, e dopo una breve battaglia vennero catturati e in gran parte fucilati.

Il prof. Ruscigno , figlio di un sopravvissuto a quell`eccidio, considerato dal Presidente della Repubblica Azeglio Ciampi in poi il primo episodio della Resistenza Italiana, e` infatti Presidente della Fondazione Europea Cefalonia-Corfù 1941/1944, che a sue spese ha fatto costruire la lapide e l`ha donata al Comune di Milano.

Alla commemorazione hanno partecipato diversi studenti ed ex alunni del "Parini" lecchese, autori delle foto.

 

Leggi tutto...
Domenica, 26 Settembre 2021 10:02

"MAADER FOLK", IL NUOVO AFFRESCO DI DAVIDE VAN DE SFROOS

in Cultura

Un nuovo lavoro di Davide Van De Sfroos, per noi che ne condividiamo montagne e lago, è sempre un evento, tanto più se arriva dopo sette anni di attesa.

Perché un “disco” (chiamiamolo così, come si faceva una volta) del Bernasconi, più che una raccolta di parole accompagnate dalla musica è un affresco del nostro mondo, piccolo o grande che sia.

E’ una galleria d’arte, una pinacoteca, un museo o perfino una stalla (l'è istess), dove appesi al muro troviamo storie e personaggi che se ci guardiamo bene intorno possiamo facilmente riconoscere nella nostra vita passata, attuale e, speriamo, futura.

L’arte di Davide Van De Sfroos è, a mio modesto e discutibile parere, quella di buttar lì parole e agitarle per bene come fossero ingredienti di una pozione magica preparata dalle sue streghe sino a dar loro un senso, una logica, una linea spesso storta ma parallela al suo pensiero. Che poi riesce a farci entrare nel cuore. 

La musica, pur importante, deve solo mostrare coerenza con i testi, dar loro la forza per centrare l’obiettivo di restarti "dentro", anima, cuore o cervello decidete poi voi.

E, “nota” locale, nella musica di DVDS molto c’è di Anga Galliano Persico, stavolta anche in veste di produttore, molto noto soprattutto a Premana per aver insegnato musica nelle scuole medie del paese giusto nell’anno di Yanez a Sanremo.

“Nello sguardo della Maader Folk ci sono immagini surreali e simboliche che abbracciano le persone e i loro luoghi, la loro terra. In questo disco c’è anche lo slancio verso la speranza e la voglia di respiro per un nuovo viaggio che non dimentica il passato”, ha detto spiegando bene in tre righe concetti che per essere sviluppati compiutamente necessiterebbero un’enciclopedia.

Intanto Maader Folk sin dal suo esordio ha, come si dice, scalato le classifiche arrivando sino al primo posto degli album più scaricati, posizione alla quale ho contribuito anch’io, ed ora è gelosamente custodito nei miei vari dispositivi (scrivere “devices” mi sembrava fuori luogo visto il contesto e la lingua).

Ma, ammesso che ai lettori possa interessare, quali brani mi hanno maggiormente colpito?

Maader Folk DVDS 2021 Album Cover SaM 535x535

Direi almeno quattro, e, in breve, vi spiego il perché.

Di “El vagabuund” ho raccolto due frasi: “pront a fa de tutt per otegni nagott” ma, soprattutto, “sunt in mezz a tucc ma me voor nessun”. Vedete voi se vi è mai capitato di provare queste sensazioni. In fondo, non siamo tutti vagabondi che cercano di dare uno scopo alla vita?

“Maader Folk” si chiude con “La Vall” dove la musica diventa tutt’uno con le parole.

E a me che abito assieme a molti di voi in una “Vall” sentirsi dire “e la Vall porta via i me parol” ma, soprattutto, che “ogni imprunta l’è un segn de ureloc”, mi ha fatto pensare a quando, guardandomi intorno dalla Ventala vedo i Posti Bellissimi, e li rimetto a posto nel loro passato così come me li ricordo.

Poi ci sono “Oh Lord, vaarda giò” (ospite Zucchero) e “Gli spaesati”, dove i dubbi della prima fanno il pari (o quasi) con le certezze della seconda.

La preghiera  “Oh Lord, plеase tell me, indè gh'ho dе na' adess; Oh Lord, please tell me cussè gh'ho de fa' adess” viene esaudita con la fede della seconda “Semm quel che semm, quel che semm sempre sta, femm quel che femm, quel ch’em semper fà”.

E forse, dico forse, è proprio così.

Ma nel video de “Gli spaesati” (consigliato) c’è un coacervo di personaggi che, come dicevo all’inizio, qui nelle nostre contrade li puoi incontrare tutti i giorni, e voglia Dio che non vengano mai a mancare.

Ho detto quattro, vero? Invece sono cinque i pezzi che amo di più. Ed il quinto è il mio preferito, e non solo perchè le vicende di Asgard fanno parte della mia giovinezza.

S’intitola “Il mitico Thor” ed è destinato a diventare l’inno mondiale del muratori. D’altronde, chi se non lui con il suo martello poteva degnamente rappresentarli?

“Di fuori vedi il cemento, ma dentro è tutto cuore, e chi non lo capisce non ha fatto il muratore”: insomma, ci sono uomini (veri) dietro i mattoni.

Ma mi sbagliavo ancora. Perché c’è un sesto brano. Si intitola “Stella bugiarda”.

Non starò a raccontarvelo, ascoltatelo. Mi ci sono ritrovato in quelli che vanno via e poi hanno nostalgia di ritornare qui, tra i Posti Bellissimi incastonati tra lago e montagna.

Proprio qui, dove senti, con un groppo in gola, “cume l’è fort el bufà dei camini in Valsasna”.

Riccardo Benedetti

Leggi tutto...
Domenica, 26 Settembre 2021 07:25

LAVORARE STANCA, DICEVA PAVESE !

Su quali siano i lavori gravosi che diano diritto ad andare in pensione prima degli altri da almeno 20 anni ci sono opinioni diverse. Ognuno naturalmente pensa che il suo lavoro sia piu` gravoso degli altri, soprattutto quelli che non hanno voglia di lavorare ! L`elenco stilato dalla apposita commissione quindi si e` allungato "ad infinitum", sono diventati 203. Sono stati aggiunti i bidelli (pulire le aule e` particolarmente usurante) colf e badanti (i vecchietti sono spesso insopportabili) ma anche falegnami (?) forestali (non e` bello stare sempre in mezzo alla natura ?) maestri Elementari ( Medie e Superiori no, non sono gravosi), vada per i tassisti e guidatori di tram (sempre in mezzo al traffico). Insomma c`e` da sbizzarirsi. E gli altri ? "Tás e laúra, sumaru lumbard" diceva Umberto Bossi una volta !

Leggi tutto...
Domenica, 26 Settembre 2021 07:03

LA STORIA CENTENARIA DELLE ANTICHE MINIERE DEI PIANI RESINELLI

in Cultura

Ci sono luoghi dove la storia non si scopre solo in chiese, antiche dimore o castelli, ma anche nelle viscere della Terra, e uno di questi luoghi è indubbiamente il Parco Minerario di Piani Resinelli in Valsassina sulle prime montagne nei pressi di Lecco, alle pendici della Grignetta, uno dei più antichi siti minerari oggi visitabili.
I Piani Resinelli si raggiungono in pochi minuti d’auto da Lecco, e, dalla loro posizione si può godere di un’incomparabile vista che spazia dalle Alpi Retiche fino al Monte Rosa, dominando la pianura sottostante, il lago ramo di Lecco e i bacini dell'Alta Brianza.
I Piani prendono il nome dalla famiglia Resinelli, una volta proprietari dei terreni, che nel 1830 vi costruì il primo rifugio per la caccia.
Un tempo i piani erano utilizzati principalmente come alpeggio, ma estremamente importante nei secoli fu l’attività estrattiva nelle numerose miniere che si estendevano per chilometri all’interno del massiccio e che rimasero in uso fino alla metà del Novecento.
Ed è proprio di queste miniere che vi parliamo oggi.

Si tratta di miniere molto antiche, di origine presumibilmente rinascimentale. Il primo documento ufficiale che le cita riporta come anno il 1637. Furono oggetto di estrazione continua da allora fino al mezzo Novecento, quando vennero progressivamente abbandonate per ragioni di natura economica.
Qui si estraeva la galena che, dopo la fusione e la cottura, diventava piombo. Era la materia prima con cui il Ducato di Milano forgiò per secoli le proprie armi e, fino all'introduzione della polvere da sparo nel ciclo estrattivo, veniva ricavato con un massacrante lavoro manuale che scavava, centimetro dopo centimetro, la roccia della montagna alla ricerca del minerale.
Lo ricordava anche Leonardo Da Vinci che, lungo il suo periodo da ospite del Ducato di Milano visitò queste zone e le descrisse come ricche di "vene di ferro e cose fantastiche” nelle pagine di quello che oggi è chiamato il Codice Atlantico.
I minatori, fino alla fine del XVIII secolo, venivano pagati a cottimo. La loro paga era il materiale estratto che poi avevano il compito di rivendere o barattare. Le attrezzature erano a loro carico e i condotti erano pericolanti, i crolli erano il pericolo più frequente.
Erano lavoratori stagionali che d'inverno, quando le temperature esterne ghiacciavano l'acqua e asciugavano i condotti, facevano della miniera la loro casa.

Con l’aumentare del caldo esterno, le infiltrazioni rendevano molti passaggi inagibili. Tra l’altro la temperatura costante, attorno ai 10° centigradi, rendeva le miniere più calde nella stagione invernale rispetto all’esterno, dove il termometro scendeva ben al di sotto dello zero
Nel corso dei secoli ovviamente le condizioni di lavoro sono migliorate, le tecniche si sono perfezionate, ma il lavoro del minatore è sempre stato una sfida quotidiana tra l'uomo e la roccia.

Dal 2002 sono state rivalutate in chiave turistica, grazie ad un’importante opera di ristrutturazione e messa in sicurezza.
Oggi le miniere visitabili sono tre: la prima è la Miniera Anna, la più antica e anche quella più semplice da percorrere, particolarmente adatta anche ai bambini per via della sua essere orizzontale, delle ampie gallerie e per il fatto di essere quasi del tutto illuminata.
La cosa stupefacente di questa miniera è, ancora oggi, trovare la statuetta di S. Barbara all’ingresso, la protettrice dei minatori. Nonostante non ci si lavori da decenni, vengono mantenute le stesse tradizioni, come celebrare una messa in suo onore il giorno del 4 dicembre.

La seconda miniera visitabile è Sottocavallo disposta su sette livelli con pozzo centrale che permette la vista dei sottolivelli; molto suggestiva come disposizione, ma adatta solo ad un pubblico adulto.
Infine, la terza, quella che era la miniera Silvia, viene ora utilizzata come sala per concerti in un’atmosfera affascinante e unica nel suo genere.
Attualmente, a causa delle restrizioni per l'epidemia da COVID-19, ci risulta visitabile solo la Miniera Anna. Potete comunque trovare tutte le informazioni sul sito http://www.youmines.com/

Leggi tutto...
Pagina 555 di 722