Nella mia breve carriera di calciatore, conclusasi anzitempo per la poca voglia di farsi prendere a calci tutte le domeniche da terzini e stopper della Brianza, ho avuto la fortuna di scendere in campo con tanti fenomeni e, vista l'età, di vederne altrettanti.
Per esempio lo Zic (al secolo Giovanni Bruni), attaccante di una velocità impressionante e con un tiro potentissimo; oppure il Tranquillo Gatt, uomo ovunque, che giocò sino a quando, presumo, qualcuno gli fece notare quanti anni avesse (e lui, immagino, abbia risposto: "Ah sì? Non me ne ero proprio accorto!).
Ma di tutto il panorama dei calci al pallone che ebbi modo di esplorare, due furono i miei idoli: Pelè e Maradona.
Pelè viveva a Cortenova e faceva il panettiere.
Si chiamava Vitale Ciresa e quando scendeva in campo (e ne aveva voglia) non ce n'era per nessuno. Il Vitale, fra altro, era il panettiere della cittadella di Don Carlo, quella che costruì il campo sportivo e diede il via alla storia del Centro Sportivo.
I volontari erano affamati? No problem, il Vitale li riforniva di panini, in fondo stavano per mettergli a disposizione un palcoscenico dove potersi esibire.
E fu così che in quella che forse fu l'ultima sua apparizione in campo sugli spalti apparve lo striscione "Vitale Pelè bianco" e il panettiere passò definitivamente alla storia.
A Margno, invece, e in tempi più recenti, viveva il "mio" Maradona.
Si chiamava Achille Gobbi e se ne è andato ieri, così, all'improvviso, lasciando stupefatti e sgomenti tutti quelli che lo conoscevano.
Il "Chile" giocava a pallone nel modo più semplice che si possa immaginare: prendeva la palla, scartava l'avversario, prendeva la mira, tirava e faceva gol. Facile, no?
Ci fosse stata all'epoca una squadra a undici in Valle (che so, un Cortenova tanto per fare un esempio) lui ne sarebbe stato il capitano e il trascinatore, nonchè incubo ricorrente di tutti gli avversari. E certamente un esempio per i suoi compagni.
Nella foto qui sotto (tratta dal libro "Valsassina Folball Club" che scrissi tempo fa assieme a Paolo Cagnotto) il "Chile" ha il pallone in mano come si conviene ad un Capitano.
Intorno a lui in piedi ci sono il Nanni Soggetti, poi il "Nono" Villa (andatosene anche lui troppo presto), Il Walter "Ross" e il "Giampierino" Conti. In basso a sinistra il "Sissi" Ruffoni e a destra il Claudio "Panada" Malugani: erano una squadra fortissima e chi l'ha incontrata ne sa qualcosa.
Il Soggetti e il Claudio chiudevano le porte, il Nono arginava il centrocampo, il Walter faceva diventar matte le difese.
E il "Chile"? Come Maradona distribuiva calcio e spettacolo, e mi piace pensare che da ieri stia facendo la stessa cosa sui campi del paradiso.